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Ambiente e Territorio

Pagliaro smentisce Lecci: “IL SALENTO HA GIÀ PAGATO TROPPO”

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Il Salento torna al centro della discussione sulla gestione dei rifiuti in Puglia. Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Paolo Pagliaro, ha ribadito con fermezza la sua opposizione all’ampliamento della discarica di Burgesi a Ugento e all’attivazione dell’impianto di Corigliano d’Otranto, mai entrato in funzione a causa dei potenziali rischi ambientali.

La presa di posizione arriva dopo l’audizione in Commissione Ambiente, richiesta dallo stesso Pagliaro, per fare chiarezza sulla delibera dell’11 febbraio scorso con cui la Giunta Emiliano ha aggiornato il Piano Rifiuti, prevedendo l’aumento delle volumetrie di tre impianti già saturi, tra cui due nel Salento.

Pagliaro ha espresso la propria indignazione per la continua penalizzazione del Salento nella gestione dell’emergenza rifiuti. “Se la Puglia non è in emergenza rifiuti – come ha dichiarato oggi in audizione il direttore del dipartimento Ambiente della Regione – perché c’è bisogno di ampliare discariche già sature come Burgesi o di mettere in funzione l’impianto di Corigliano, realizzato sopra una falda acquifera che disseta l’80% del Salento?”, ha dichiarato il consigliere.

Pagliaro ha poi puntato il dito contro la Giunta Emiliano, responsabile – a suo dire – della situazione attuale:

“Dopo aver scelto di continuare a conferire i rifiuti indifferenziati nelle discariche private, con costi sempre più alti per i cittadini pugliesi, ora decide di aumentare i volumi di impianti già saturi per far posto ai rifiuti della discarica di Autigno, ormai al collasso”.

Durante l’audizione, il consigliere ha dato voce alla protesta dei sindaci e dei rappresentanti dei territori di Ugento, Presicce Acquarica, Salve e Taurisano, che hanno manifestato il loro rifiuto a ulteriori sacrifici ambientali. “Siamo stanchi di essere considerati la pattumiera di Puglia – ha affermato Pagliaro – e non accetteremo che la nostra salute venga messa in secondo piano per ragioni di emergenza”.

Particolarmente forte la critica nei confronti della proposta della Giunta regionale di una riduzione della Tari per compensare l’ampliamento della discarica di Ugento. “Non c’è prezzo che valga quanto la salute – ha dichiarato Pagliaro – questa proposta è un’offesa, non un incentivo”.

La posizione espressa da Pagliaro appare diametralmente opposta a quella sostenuta in Consiglio comunale dal “sindaco” di Ugento, Massimo Lecci, che governa il comune con un’amministrazione retta proprio da Fratelli d’Italia. Questo contrasto solleva interrogativi sulla coerenza della linea politica del partito, che ora è chiamato ufficialmente a prendere una decisione chiara e comprensibile, che vada oltre le sterili dichiarazioni di rito espresse dal neo coordinatore cittadino Graziano Greco.

Infatti, risulta singolare leggere le dichiarazioni del consigliere regionale Pagliaro contro l’ampliamento della discarica, mentre dall’amministrazione comunale di Ugento – di cui fanno parte due assessori dello stesso suo partito – si registra un silenzio assordante, culminato in un attacco frontale a Corigliano d’Otranto ed il suo sindaco. Tale incongruenza evidenzia una mancanza di coerenza tra i diversi livelli istituzionali di Fratelli d’Italia, che ora dovranno chiarire la propria posizione sul futuro della discarica di Burgesi.

Di fronte a quella che definisce “l’ennesima ingiustizia ai danni del Salento”, Pagliaro ha annunciato la disponibilità a una mobilitazione congiunta con cittadini e amministratori locali. “Siamo pronti alle barricate – ha affermato – e chiediamo un confronto diretto con il presidente Emiliano e l’assessora Triggiani in una nuova audizione che abbiamo richiesto con urgenza”.

Il dibattito sulla gestione dei rifiuti in Puglia, dunque, si accende nuovamente, con il Salento che si oppone compatto all’ipotesi di nuovi conferimenti di rifiuti nelle proprie discariche. La battaglia per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica è aperta, e nei prossimi giorni si attendono sviluppi sulla richiesta di un confronto diretto tra Regione e territori interessati.

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