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Cronaca

Si dimette il sindaco di Ruffano

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Il sindaco di Ruffano, Antonio Cavallo, ha formalizzato questa mattina le sue dimissioni dalla carica, tramite i suoi legali, depositandole al protocollo del Comune. La decisione giunge dopo il suo arresto in carcere nell’ambito dell’inchiesta su un presunto giro di appalti pilotati in cambio di varie utilità.

Gli avvocati Giancarlo Sparascio e Luigi Corvaglia, difensori di Cavallo, si sono recati in carcere per raccogliere la firma del loro assistito sulla lettera di dimissioni e successivamente l’hanno protocollata in Comune. Le dimissioni diventeranno irrevocabili trascorsi venti giorni, dopodiché la Prefettura procederà alla nomina di un commissario straordinario per l’amministrazione del Comune di Ruffano.

L’Inchiesta e gli Arresti

L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Lecce e condotta dalla Guardia di Finanza, ha portato all’applicazione di misure cautelari nei confronti di 10 persone, di cui 3 sono state condotte in carcere e 7 agli arresti domiciliari. Il provvedimento è stato emesso dal Gip Stefano Sala su richiesta del pm Maria Vallefuoco. Inoltre, sono state disposte misure interdittive per altri 6 indagati, ai quali è stato vietato di contrattare con la Pubblica Amministrazione.

Oltre a Cavallo, si trovano in carcere l’imprenditore Marco Castrignanò, legale rappresentante della Castrignanò Vivai s.r.l., e Maurizio Montagna, funzionario nei comuni di Botrugno e Sanarica nonché componente delle commissioni aggiudicatrici nelle procedure di gara.

Agli arresti domiciliari si trovano invece Ernesto Toma, sindaco di Maglie, e il suo vice Marco Sticchi, oltre al sindaco di Sanarica, Salvatore Sales, e l’assessore Dario Andrea Strambaci. Misure cautelari sono state disposte anche per l’ingegnere Sergio Urso, per il dipendente della Castrignanò Appalti, Umberto Mangia, e per Daniele Boscarino, dipendente dell’ufficio tecnico del Comune di Ruffano.

Le accuse mosse dalla Procura sono gravi: corruzione, falso, turbata libertà degli incanti, frode in pubbliche forniture e subappalto illecito. Le indagini avrebbero evidenziato un sistema di scambi illeciti in cui appalti pubblici venivano pilotati in cambio di favori, tra cui addobbi floreali, lavori di ristrutturazione, casse di prosecco e voti elettorali.

Nel frattempo, gli avvocati dei principali indagati stanno già predisponendo i ricorsi al Tribunale del Riesame. I legali di Antonio Cavallo hanno già avanzato l’istanza, i cui motivi saranno depositati nelle prossime ore. Anche il sindaco di Maglie, Ernesto Toma, e il suo vice Marco Sticchi, così come il sindaco di Sanarica, Salvatore Sales, hanno annunciato il ricorso per chiedere una revisione delle misure cautelari.

L’inchiesta scuote il panorama politico locale e apre una nuova fase di incertezza per le amministrazioni coinvolte. Nei prossimi giorni si attendono sviluppi sia sul fronte giudiziario che amministrativo, mentre le comunità interessate restano in attesa di chiarimenti sulla portata dello scandalo.

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