La Festa di San Nicolaus porta il Salento in Svizzera: identità, comunità e sapori oltreconfine
Lecce / Svizzera – La Puglia e il territorio salentino si preparano a sbarcare in Svizzera con la Festa di San Nicolaus, appuntamento dedicato alle tradizioni, ai sapori e al legame con i tanti emigrati che vivono oltreconfine. L’iniziativa, in programma il 6 dicembre e organizzata dall’Associazione Pugliese Uster con il patrocinio della Provincia di Lecce, punta a trasformare una ricorrenza religiosa e popolare in un momento di incontro e confronto tra comunità, istituzioni e mondo dell’associazionismo.
“È forte il legame del Salento con la terra svizzera”, ha dichiarato il presidente della Provincia di Lecce Fabio Tarantino durante la presentazione dell’evento a Palazzo Adorno. Tarantino ha parlato della Festa di San Nicolaus come di un’occasione per «valorizzare i nostri prodotti in Svizzera e incontrare i nostri connazionali», insistendo sul tema dell’identità condivisa: “Il Salento non è un luogo: è un sentimento che ci unisce, ovunque siamo”. Parole che intercettano una sensibilità diffusa tra i salentini all’estero, ma che chiamano anche le istituzioni a dare continuità a questi legami oltre l’evento simbolico di una singola serata.
La ricorrenza di San Nicola, figura profondamente radicata nella tradizione europea e pugliese, diventa così il pretesto per una più ampia operazione di promozione territoriale della Puglia e del Basso Salento. L’evento in Svizzera prevede un momento istituzionale centrale: l’incontro con il Console Generale d’Italia a Zurigo, Min. Mario Baldi, presentato come occasione per rafforzare i rapporti con la comunità italiana e salentina residente all’estero. Un passaggio non solo formale, che potrebbe – se adeguatamente seguito – tradursi in future collaborazioni su progetti culturali, economici e turistici.
Accanto alla diplomazia, la serata punta molto sulla dimensione più concreta e quotidiana delle tradizioni: grazie alla collaborazione tra l’Associazione Pugliese Uster e la Sagra de la Volìa Cazzata, i partecipanti potranno degustare le tipiche volìe cazzate, le olive “schiacciate” che raccontano l’anima agricola e contadina del territorio salentino. Un prodotto semplice, ma fortemente identitario, che da anni caratterizza sagre e feste popolari in molti paesi del Basso Salento, da Ugento a Casarano, da Tricase fino alle aree rurali più interne.
La scelta di portare in Svizzera le volìe cazzate non è solo folclore: è un modo per tenere insieme memoria, gusto e promozione delle filiere agroalimentari locali, in un momento in cui molte aziende salentine cercano sbocchi esteri per reagire alle difficoltà strutturali del comparto agricolo, aggravate anche dall’emergenza Xylella. Manca, nella comunicazione ufficiale, un riferimento esplicito a ricadute economiche o a progetti strutturati di internazionalizzazione, ma l’operazione apre comunque uno spiraglio interessante.
Dal punto di vista politico-istituzionale, la presenza del presidente Tarantino in rappresentanza della “intera comunità salentina” sottolinea la volontà della Provincia di Lecce di giocare un ruolo attivo nel rapporto con le comunità di emigrati. Resta da capire se questo impegno si limiterà alla dimensione simbolica e celebrativa o se potrà tradursi in una programmazione stabile di iniziative tra Regione Puglia, enti locali e associazioni di salentini nel mondo, magari coinvolgendo realtà di riferimento di città come Gallipoli, Ugento o Tricase, da cui provengono molti migranti storici verso il Nord Europa.
La Festa di San Nicolaus, insomma, si presenta come un momento di festa, musica, tradizioni e buon cibo, ma è anche un banco di prova per misurare quanto il racconto del Salento all’estero possa andare oltre la cartolina turistica e diventare una politica di presenza continuativa, capace di valorizzare davvero il capitale umano e sociale dei salentini in Svizzera.

























































