La Regione Puglia stanzia ulteriori 1,5 milioni di euro per sostenere i Comuni nella fase di avvio degli interventi di riqualificazione ambientale legati alle discariche dismesse e ai siti contaminati. La decisione, approvata dalla Giunta regionale, finanzia gli studi di fattibilità tecnico-economica e i primi interventi prioritari, ma riguarda esclusivamente territori del centro-nord della regione, lasciando fuori tutti i siti del Salento, compreso quello di Burgési, nel Comune di Ugento.
Un elemento che non passa inosservato e che riaccende il dibattito sulla gestione delle emergenze ambientali in una delle aree piĂą fragili della Puglia.
I Comuni beneficiari: nessuno nel Salento
I fondi regionali sono destinati ai Comuni di Giovinazzo, Taranto, Cerignola, Manduria, Palo del Colle, Foggia, Conversano e Bitonto. La ripartizione delle risorse seguirà l’ordine di priorità stabilito a livello regionale e l’azione di riqualificazione prenderà avvio dal quinto sito in graduatoria. Per la discarica Ecoambiente di Bitonto, in località Torre d’Agera, la Regione ha individuato ASSET come soggetto attuatore.
Di fatto, il provvedimento non coinvolge alcun sito della provincia di Lecce, né prevede risorse dedicate alle storiche criticità ambientali del basso Salento.
Burgesi, esclusione che pesa sul territorio di Ugento
Tra i grandi assenti figura la discarica di Burgési, uno dei siti più noti e controversi del panorama ambientale pugliese. Situata nel territorio di Ugento, Burgési continua a rappresentare una ferita aperta per l’intera area sud-salentina, da anni al centro di preoccupazioni per l’impatto ambientale e sanitario.
L’esclusione di Burgési da questa tranche di finanziamenti evidenzia una asimmetria territoriale che alimenta interrogativi e malcontento: mentre il Nord Puglia beneficia di risorse immediate per la progettazione e l’avvio degli interventi, il Salento resta ancora in attesa di risposte concrete.
Strategia regionale ampia, ma con tempi diversi
La Regione Puglia ricorda di aver giĂ programmato quasi 160 milioni di euro per la riqualificazione ambientale, tra fondi FESR-FSE+ 2021-2027 e Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027, destinati a 13 siti considerati a rischio ambientale. Tuttavia, la distanza tra la programmazione complessiva e gli interventi immediati continua a essere percepita dai territori come un nodo irrisolto.
Nel frattempo, resta escluso dal finanziamento anche il sito della discarica “ex Vergine” di Taranto, poiché acquisito da un gestore privato che ha assunto la responsabilità della chiusura definitiva.
Le parole dell’assessora Triggiani e le criticità aperte
«Con questo ulteriore stanziamento di 1,5 milioni di euro – ha dichiarato l’assessora regionale all’Ambiente Serena Triggiani – la Regione Puglia conferma un impegno concreto e continuo nella tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini», sottolineando il ruolo cruciale della fase progettuale per interventi efficaci e duraturi.
Parole che, tuttavia, nel Salento suonano come un impegno ancora incompleto, soprattutto alla luce dell’assenza di risorse immediate per siti come Burgési, che attendono da anni interventi strutturali di messa in sicurezza e bonifica.
Una questione di equitĂ territoriale
Il provvedimento regionale rappresenta senza dubbio un passo avanti sul piano della pianificazione ambientale, ma pone con forza una questione di equità territoriale. La tutela dell’ambiente e della salute non può procedere a velocità diverse tra Nord e Sud della regione.
Per Ugento e per l’intero Salento, la richiesta resta chiara: pari attenzione, pari risorse e tempi certi anche per i siti più critici del territorio, affinché emergenze storiche come Burgesi possano finalmente trovare una soluzione definitiva.


























































