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O vinco o imparo, Giuseppe Carafa si racconta a OzanTalk

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“O vinco o imparo”, questo è Giuseppe Carafa, boxer di 27 anni cresciuto a Ugento, ospite negli studi delle Officine Multimediali

Contrariamente a quello che si potrebbe pensare Giuseppe Carafa, che può vantare ben quattro titoli, due nazionali e due internazionali, si è mostrato come un ragazzo comune che fa del sacrificio il suo punto di forza.

Giuseppe Carafa con le quattro cinture vinte nel corso della sua carriera.

“Voglio il mondiale”. Determinato a raggiungere i suoi obiettivi Carafa punta sempre al massimo e non nasconde la sua voglia di voler puntare ad un titolo mondiale, rafforzato dal fatto che la sconfitta nel suo ultimo incontro gli ha permesso di capire di avere tutte le carte in regola per ottenere questo titolo. 

“Da un lato hai a che fare con la tua famiglia, dall’altro è il tuo coach”. Nella vita privata Giuseppe condivide la sua passione con tutta la famiglia, che ruota tutta intono a questo sport. Il padre Salvatore, ex-pugile, allenatore e mentore, insieme ad Antonio, fratello, collega e mental coach sono i suoi inseparabili compagni di viaggio. Ci ha raccontato di come sia difficile ma possibile scindere i ruoli e rapportarsi in modo costruttivo in tutti e due i campi.

Con entrambi gode di un ottimo legame, grazie, appunto, alla grande forza d’animo che lo contraddistingue e l’intelligenza che lo porta a diversificare le figure a casa e sul ring.

É uno sportivo e come tale segue con regolarità allenamenti e dieta, ma, come tutti, si concede qualche bicchiere di vino, solo in off season. “Sono una persona a cui piace festeggiare”

Traspare inoltre come non sia solo un combattente poco informato, Giuseppe infatti, raccontandosi, rivela le sue conoscenze scientifiche nel campo motorio, implementandole nei suoi allenamenti per migliorare lo sviluppo del proprio corpo e della sua tecnica personale. 

Il nostro amico ha anche altri sogni nel cassetto. Oltre a voler vincere un titolo mondiale ha espresso la volontà di voler un giorno allenare, “Voglio aprire un Bullet Team a Ugento”.

Noi abbiamo le palestre nel Salento. Il mio sogno è aprire un Bullet Team a Ugento, perché ho visto i contesti che vive la palestra, i disagi, i problemi, i ragazzi che cercano rifugio nella palestra di pugilato, e sono convinto di poter dare il mio contributo non solo a questo sport ma anche alla comunità! Aprendo una palestra nel mio paese e curando tante piaghe, che affliggono tanti paesi, ma Ugento in modo particolare.

Il forte rapporto con la propria terra natia, il Salento e in particolare Ugento, lo stimolano a migliorare se stesso e ciò che lo circonda. Infatti, Giuseppe crede fortemente nello spirito educativo dello sport, in particolare degli sport da combattimento, “Ti porta all’equilibrio”. A suo modo di vedere migliorano il benessere psicofisico e sociale di chi lo pratica. Gli allenamenti costanti, la dieta ferrea e la necessaria determinazione a raggiungere dei risultati, portano i giovani che si approcciano a questo tipo di sport, a gestire meglio i propri impulsi, permettendogli di gestire  con più controllo le proprie emozioni. 

I colpi duri sul ring insegnano ad affrontare quelli ancor più duri della vita!

Il sogno di trasmettere alle future generazioni le sue conoscenze e la sua esperienza attraverso l’allenamento e l’insegnamento della boxe e della pratica sportiva è forte e siamo sicuri che raggiungerà anche questo obiettivo.

Giuseppe è un vincente in tutti i sensi, un uomo, un atleta e un vero salentino, che porta in alto il nome della sua terra. Orgoglioso e determinato, è un esempio da seguire. 

Siamo convinti che ci e si regalerà altre vittorie ed emozioni attraverso i suoi guantoni e la sua voglia di essere protagonista per sé e per chi lo circonda.

Buona fortuna Giuseppe!

https://youtu.be/SovU2IkjrRE
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Propenso alla scrittura sin da bambino, coltivata nel tempo grazie al percorso formativo fortemente orientato verso materie letterarie, oggi è diventata una passione, ampliata da competenze e strategie comunicative, che vorrei trasformare in lavoro, con l'auspicio che essa possa permettermi di non lavorare nemmeno un giorno della mia vita