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Ambiente e Territorio

18 osservazioni della regione al Piano Parco di Ugento

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osservazioni regionali al piano parco del comune di ugento
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Il dipartimento ambiente, paesaggio e qualità urbana della Regione Puglia ha emesso il parere motivato di Valutazione Ambientale Strategica relativo al “Piano Territoriale del Parco Naturale Litorale di Ugento”, condizionandolo a ben 18 osservazioni che entrano nel merito del piano stesso.

Pertanto, come si legge nel documento, prima dell’approvazione del piano definitivo si dovrlà procedere a diverse modifiche tra cui:

  • A. verificare la coerenza interna fra gli obiettivi e le azioni del Piano alla luce della osservazione (O3), operando, nel caso, eventuali riallineamenti al fine di risolvere le eventuali situazioni di interferenza fra le azioni e migliorare l’efficacia del Piano alla luce degli obiettivi prefissati,
  • B. integrare l’analisi di coerenza esterna secondo i rilievi di cui alle osservazioni (O4) e (O6) e illustrare i rapporti con la pianificazione pertinente nei termini indicati al punto (O5), fornendo quanto richiesto al punto (O2);
  • C. sistematizzare l’analisi del contesto alla luce di quanto osservato ai punti (O7) e (O8), focalizzando gli aspetti più pertinenti e i relativi indicatori come indicato al punto (O9),
  • D. chiarire quanto osservato ai punti (O10) e (O11), verificare l’effettiva rispondenza fra gli obiettivi di protezione ambientale e le azioni/obiettivi di cui alla lettera A e, considerato il contesto, la capacità di carico dell’ambiente e le relative criticità di cui alla lettera C, effettuare i necessari riallineamenti delle azioni/interventi del Piano al fine di permettere effettivamente il perseguimento degli obiettivi di protezione ambientale individuati,
  • E. con riferimento agli obiettivi di cui alla suddetta lettera D e a quanto osservato ai punti (O12), aggiornare l’analisi degli impatti derivanti dalle azioni/interventi del Piano, tenendo conto dell’analisi del contesto di cui alla lettera C;
  • F. indicare le misure di mitigazione che si intendono adottare al fine di mitigare/ridurre gli impatti negativi di cui alla lettera E e di favorire un maggior perseguimento degli obiettivi di cui alla lettera D e alla luce di quanto osservato ai punti (O13) e (O14), indicandone la cogenza, le modalità e le responsabilità della loro attuazione;
  • G. illustrare le ragioni della scelta fra le alternative possibili alla luce di quanto al punto (O15), tenendo conto del perseguimento degli obiettivi di cui alla lettera D e dell’analisi del contesto di cui alla lettera C;
  • H. rivedere il piano di monitoraggio VAS, alla luce degli obiettivi di cui alla lettera D e degli impatti di cui alla lettera E, integrandolo con gli elementi mancanti di cui alle osservazioni (O16), (O17) e (O18),
  • I. recepire le n. 4 prescrizioni di cui al parere favorevole di valutazione d’Incidenza.

Tutto quanto innanzi detto costituisce il parere motivato relativo alla Valutazione Ambientale Strategica comprensiva di Valutazione d’incidenza, del “Piano Territoriale del Parco Naturale Litorale di Ugento”.

Da notare come le 18 osservazioni avanzate dalla regione Puglia implicano una profonda revisione del piano ed evidenziano un approccio alquanto superficiale della stazione proponente, ripresa più volte nelle osservazioni degli uffici regionali.

Questo significa che, ad oltre 10 anni dalla sua istituzione, il parco Litorale di Ugento è ancora lontano da avere un piano definitivo da poter attuare.

Leggiamo nel dettaglio tutte le 18 osservazioni:

(O1) nell’allegato “Piano_Parco_Parere_tecnico_Controdeduzioni” non si da conto dei contributi dei seguenti SCMA:

– Sezione regionale Lavori Pubblici, che:

  • evidenziava “la presenza di due “nuove aree parcheggio attrezzate e permeabili”, di cui solo una al di fuori del perimetro del Parco Naturale, ma entrambe in prossimità di elementi del reticolo idrografico, come accertato sia sulla carta idrogeomorfologica dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale Puglia, che da quella resa disponibile dal portale SIT Puglia”
  • richiamava “il rispetto del Regio Decreto 25 luglio 1904 nr. 523, articolo 96, comma f (distanza di metri 10) che disciplina i lavori vietati, oltreché all’ordinaria applicazione delle direttive di cui alla Deliberazione Giunta Regionale 8 ottobre 2020 n. 1675 in osservanza al rispetto della area territoriale denominata “Alveo fluviale in modellamento attivo” definita da una rete idrica superficiale”,

– Capitaneria di porto di Gallipoli, che rilevava alcune questioni relativamente ai rapporti fra il Piano in oggetto e Piano Regolatore Portuale di Torre San Giovanni di Ugento – attualmente in corso di redazione da parte del Comune di Ugento,

-Asset, che rilevava alcuni aspetti pertinenti ai contenuti del Rapporto Ambientale fra cui:

  • “Per quanto concerne l’analisi di coerenza interna, nel Rapporto Ambientale non viene riportata la coerenza tra obiettivi di piano e azioni in esso previste …
  • Per quanto concerne l’analisi di coerenza esterna, nel Rapporto Ambientale non è presente una correlazione tra gli obiettivi ambientali che il Piano si pone e quelli riferiti alle politiche di sostenibilità ambientali riportati nella pianificazione sovraordinata. Sarebbe opportuno evidenziare le carenze o incoerenze tra gli uni e gli altri, con descrizione delle modalità di gestione delle interferenze. ….
  • Per quanto concerne l’analisi di coerenza esterna, a livello di pianificazione comunale, viene inserito solo il Documento Programmati co Preliminare redatto per la redazione del PUG, non inserendo l’attuale strumento vigente, ossia PRG. …
  • Per quanto concerne il Piano di Monitoraggio, non si evince quali valori degli indicatori debbano essere assunti come “anno zero”, al fine di comprendere l’evoluzione delle caratteristiche ambientali di riferimento”

(O2) non è presente “uno specifico elaborato” nel quale chiarire “se gli interventi previsti nel Piano del Parco siano conformi alle disposizioni normative del vigente PRG o al contrario, in base alla tipologia degli interventi previsti, sia necessario avviare le procedure di variante urbanistica” in recepimento al contributo del Servizio Regionale Strumentazione urbanistica

(O3) SI OSSERVA che:

  • il Piano per l’agricoltura del Parco non è presente nel RA, fra gli strumenti di attuazione del Piano del Parco,
  • non è evidenziata la correlazione fra i singoli obiettivi specifici sopra elencati e la loro attuazione con le suddette azioni/interventi e/o norme del Piano.

(O4) l’analisi non ha illustrato i rapporti fra il Piano e i suddetti piani, in termini di:

  • verifica delle interferenze fra gli interventi/azioni di questi con gli obiettivi/azioni del Piano, al fine di identificare/evidenziare le situazioni in cui eventualmente il Piano in oggetto “sostituisce, a ogni livello, i piani paesistici, i piani territoriali o urbanistici di qualsiasi livello e ogni altro strumento di pianificazione del territorio” (art. 20 co. 7 L.R. 19/1997), in particolare con riferimento alle destinazioni del PRG, del PTCP e del PPTR.
  • armonizzazione degli elementi di valore/tutela di questi con le azioni del Piano del Parco per il raggiungimento dei propri obiettivi e/o per il potenziamento/sviluppo del turismo sostenibile (es. presenza di attrattori culturali, turistici e sociali, di reti di connessione ecologica, rete escursionistica ecc.)

(O5) l’analisi non ha considerato la coerenza con la pianificazione comunale vigente, sia urbanistica (PRG ed eventuali piani attuativi approvati) che di settore (mobilità, rumore, coste, attività produttive, ecc.), in termini di compatibilità con le destinazioni del territorio/vincoli d’uso e di interventi/progetti/azioni da questi previste al fine di verificare le eventuali interferenze/connessioni (es. parcheggi, viabilità, punti di accesso, attività, ecc.),


(O6) relativamente al PTA, l’analisi non ha tenuto conto degli obiettivi di tutela delle acque di balneazione e di quelle interne, nonché delle misure per le zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola, anche con riferimento al proposto “Piano per l’agricoltura del Parco”.

(O7) l’analisi della descrizione del contesto:

  • è frammentata nei capitoli 3, 6 e 7,
  • non illustra l’analisi contenuta nelle tavole allegate al piano (Quadri conoscitivi), in particolare per quel che concerne la fruizione della costa (parcheggi esistenti, carico di bagnanti di cui alla tav. Allegato_P4A_e P4B_Mobilita_parcheggi), la presenza di criticità ambientali e infrastrutturali (tav. QC13_Carta delle Criticità), il contesto socio economico (tav. QC11_ Carta tessuti insediativi e QC12_Carta Sistema infrastrutturale) e quello agricolo (tipologie di aziende e sistemi di conduzione utilizzati, ulivi monumentali di cui alle tav. QC07_Carta delle risorse agrarie e QC09_Carta trend colture rilevanti), ecc.;
  • non tiene conto di quanto evidenziato nell’analisi relativa alla pianificazione pertinente (capitolo 4 del RA), ad esempio:
    • le “Criticità e questioni emergenti” e le peculiarità archeologiche e paesaggistiche, riportate nel paragrafo 4.11 relativo agli studi del DPP del PUG, riguardanti lo sfruttamento della risorsa acqua, il rischio idraulico, la frammentazione della naturalità, i detrattori dello spazio rurale, le infrastrutture,
    • i “Rischi” evidenziati nelle tavole del PTCP di Lecce: “l’area di intervento appare interessata da un rischio elevato (classe 4 su 5) di incendi (da porre in relazione all’ampia copertura boschiva e arbustiva), e dalla sovrapposizione o prossimità di aree a pericolosità idraulica”, confermate anche dal PAIB e dal Piano di protezione civile vigente del comune di Ugento;

(O8) l’analisi non ha fornito informazioni circa:

  • la tipologia dei servizi ecosistemici nell’area in oggetto, posta la minaccia evidenziata al paragrafo 7.1,
  • la connettività del parco con il contesto (ciclovie, rete escursionistica pugliese, linee autobus, stazioni ferroviarie e marittime, ecc.)
  • la capacità di carico dell’area parco, considerato il notevole afflusso di bagnanti (oltre 12.000) e dei posti letto legati all’accoglienza turistica (oltre 12.000);
  • la caratterizzazione/ubicazione degli elementi del sistema naturalistico ed ambientale e di quello paesaggistico e culturale, nonché la presenza dei “detrattori paesaggistici del territorio” e degli ulivi monumentali colpiti dalla Xylella e quelli ancora vitali,
  • la presenza di aziende agricole biologiche e i maneggi,
  • le analisi contenute nel Piano Comunale delle Coste (criticità, concessioni in essere, accessi, parcheggi, attracchi, aree concedibili, linea di costa utile, ecc.) al fine di individuare lo stato e il trend di fruibilità della costa,

(O9) infine non sono evidenziati:

  • quali aspetti di tale contesto siano correlati direttamente o indirettamente alle azioni e/o obiettivi del Piano, anche alla luce dei contributi forniti dai SCMA;
  • gli indicatori di contesto popolati/popolabili e collegati ai suddetti elementi, al fine di costruire il quadro di riferimento.

(O10) non è chiara la correlazione fra tutti i suddetti obiettivi e le azioni/norme del Piano, al fine di evidenziare il loro perseguimento con il Piano in oggetto;

(O11) non è evidente in particolare in che modo il Piano è orientato agli obiettivi di protezione ambientale connessi a:

  • l’ecoturismo, la destagionalizzazione del turismo, la decongestione delle zona costiera,
  • la promozione dell’agricoltura sostenibile e dei prodotti aziendali e/o del territorio,
  • la promozione della mobilità dolce per la fruizione del parco,
  • la valorizzazione delle aree protette con attività divulgative, culturali, sportive, ludiche e didattiche compatibili,
  • la tutela della fauna, con specifico rifermento alla regolamentazione dei disturbi antropici (rumore, luminosità, traffico, ecc.) provocati dalle diverse attività produttive/commerciali/turistiche.

(O12) SI OSSERVA che l’analisi effettuata non evidenzia gli effetti generabili da tutte le azioni del piano (interventi di recupero e di riqualificazione, di rinaturalizzazione, di risparmio energetico, interventi contenuti nel piano della fruizione e nel piano per l’agricoltura, ecc.) sulle singole componenti/tematiche
ambientali, e in particolare non esplicita:

  • l’andamento delle pressioni derivanti dal turismo conseguenti ad una maggiore/diversa attrattività/fruibilità del territorio in oggetto a seguito dell’applicazione del Piano, considerando la capacità di carico del parco e gli scenari conseguenti alle previste premialità e alle delocalizzazioni,
  • la realizzazione/dismissione dei parcheggi/accessi al mare, considerando l’introduzione dei bus navetta e i rischi connessi all’uso non autorizzato dei parcheggi nelle zone più vicine agli accessi al mare o alla rete dei sentieri o alle ciclovie,
  • i rischi connessi all’inefficacia dell’intermodalità per raggiungere il parco e i suoi punti d’attrazione naturalistici e culturali (auto/treno/barca con piedi/bici/cavallo) considerando le connessioni/percorsi esistenti e la loro polifunzionalità,
  • la conversione verso un’agricoltura più idroesigente e/o la sostituzione degli uliveti colpiti da Xylella con coltivazioni intensive.

(O13) alcune delle suddette misure appaiono generiche e degli intenti (“è opportuno…” “si suggerisce…”); inoltre non è chiaro se queste siano già norme/azioni recepite del Piano oppure siano ulteriori da proporre e quindi qual è la loro cogenza, la modalità e le responsabilità per la loro attuazione,


(O14) in ogni caso l’analisi relativa alle misure risulta non esaustiva, in quanto non ha considerato gli impatti a carico delle componenti/tematiche ambientali generabili dagli interventi previsti dal piano, come osservato al punto (O12)

(O15) SI OSSERVA che:

  • l’unico scenario “alternativo” illustrato è lo scenario 1 che si sostanzia nella parziale attuazione del Piano relativamente alla sola zonizzazione del parco,
  • pertanto non è presente propriamente una sintesi delle ragioni della scelta fra le alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate; a tal proposito si rammenta che:
    • le soluzioni alternative sono quelle “alternative ragionevoli” che si sarebbero potute adottare alla luce degli obiettivi enunciati e dell’ambito discrezionale del Piano (ad esempio possibili diverse configurazioni relativamente a: diversa zonizzazione, tipologia di azioni, modalità di attuazione e gestione, ecc.)
    • tale analisi deve evidenziare che la scelta fra le alternative è stata fatta tenendo conto anche degli effetti ambientali delle stesse confrontate tra loro e con lo scenario di riferimento al fine di individuare quella/e più coerenti agli “obiettivi di protezione ambientale” e agli obiettivi del Piano stesso e con un minore impatto ambientale

(O16) il piano di monitoraggio proposto non permette di rilevare in modo chiaro:

  • il raggiungimento degli obiettivi del Piano (indicatori prestazionali, al fine di verificare l’efficacia delle azioni del piano);
  • lo stato delle criticità del contesto ambientale legate direttamente e indirettamente all’attuazione
    degli interventi previsti dal Piano (indicatori di contesto, al fine di verificare il non aggravio) , come indicato nell’osservazione (O9),
  • il controllo degli impatti negativi rilevati, tenuto conto di quanto osservato al punto (O12
  • il raggiungimento degli “obiettivi di protezione ambientale” scelti e selezionati nel capitolo
    corrispondente,

(O17) non sono esplicitati:

  • i target di riferimento per la verifica di quanto alla precedente osservazione;
  • le responsabilità e le risorse in merito al monitoraggio;

(O18) con particolare riferimento al monitoraggio di cui alla precedente (O17), non sono esplicitate le eventuali e necessarie azioni da intraprendere (cd. misure correttive/meccanismi di riorientamento) nel caso si verifichino scostamenti rispetto ai target prefissati).

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