Torre San Giovanni al buio ormai da giorni

Torre San Giovanni continua a fare i conti con gravi disagi legati all’illuminazione pubblica. Da diversi giorni, la zona di fronte al promontorio di Pazze risulta completamente al buio nelle ore serali. Come mostrano le immagini inviate da un nostro lettore, una colonnina elettrica sarebbe stata danneggiata, e da allora l’intera area è rimasta priva di luce.

La mancanza di illuminazione sta creando non pochi problemi ai residenti e ai tanti automobilisti che percorrono quotidianamente il tratto di litoranea, già di per sé caratterizzato da un asfalto non in perfette condizioni. “Abbiamo segnalato la situazione alle autorità competenti – raccontano alcuni cittadini – ma ci è stato risposto di avere pazienza e attendere un intervento.”

Nel frattempo, però, il disagio cresce e aumenta anche la preoccupazione per la sicurezza. Il buio totale in una zona così trafficata rappresenta infatti un serio pericolo, sia per chi si muove in auto sia per pedoni e ciclisti.

Come abbiamo già documentato in altri articoli, l’illuminazione pubblica a Torre San Giovanni, e in particolare lungo il litorale, è un tema cruciale per la vivibilità e la sicurezza del territorio. I cittadini chiedono che la problematica venga risolta al più presto, affinché la zona possa tornare a essere sicura e accogliente anche dopo il tramonto.

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Ugento: ci fabbrica e sfabbrica nu perde mai tiempu

Montano le polemiche a Ugento e, precisamente, in Via De Gasperi con buona pace dell’indimenticato leader della Democrazia Cristiana a cui la strada è intitolata, lui che di equilibrio e sobrietà aveva fatto la sua cifra politica.

Sta di fatto che proprio in questa via, appena asfaltata da qualche giorno, ieri sono arrivati altri mezzi pesanti per avviare nuovi lavori di scavo finalizzati alla posa della fibra ottica. Una decisione che ha fatto imbestialire i residenti, tra battute ironiche e ilarità generale.

In tanti si chiedono come sia possibile che un asfalto nuovo di zecca venga divelto a pochi giorni dalla sua stesura, invocando una totale mancanza di programmazione da parte della pubblica amministrazione. Sui social si moltiplicano i post e i commenti, mentre al nostro giornale sono giunte numerose segnalazioni.

Non è certo la prima volta che segnaliamo l’assenza di coordinamento nell’operato dell’amministrazione comunale di Ugento, ma questa volta il caso appare eclatante. Le foto pervenute non lasciano spazio a interpretazioni: l’asfalto appena posato è stato sfondato per altri lavori che, inevitabilmente, ne comprometteranno l’efficienza e la durata.

C’è solo da sperare che si sia trattato di una svista isolata, che non si ripeterà soprattutto alla luce del massiccio piano di riasfaltatura annunciato nei giorni scorsi dall’assessore ai lavori pubblici, Alessio Meli, attraverso un video social. Una replica da parte dell’assessore è ora attesa dai cittadini, che chiedono spiegazioni e, soprattutto, maggiore programmazione.

Torre Mozza: un pericolo segnalato molte volte

A luglio scorso alcuni lettori ci avevano già segnalato la pericolosità di una delle giostre installate nel parchetto giochi sotto la torre di Torre Mozza. Si trattava di una ruota, che presentava un movimento pericolosamente traballante. Dopo settimane di sollecitazioni, l’attrazione fu smontata il 30 luglio, ma da allora non è mai stata sostituita.

La situazione, però, non solo non è migliorata, ma risulta ancor più critica. Al centro del parco si trova infatti una grande giostra con scivolo che da tempo è stata segnalata come non sicura. Periodicamente, la Polizia Municipale interviene apponendo nastri e transenne per vietarne l’uso, ma tutto questo si rivela insufficiente: i bambini continuano a utilizzarla, attratti dal gioco e dalla spensieratezza, spesso ignorando i segnali di pericolo.

Le condizioni generali del parchetto non appaiono migliori: diverse attrazioni risultano deteriorate, con parti usurate che rappresentano un rischio concreto. La mancanza di controlli e di interventi strutturali espone quotidianamente i piccoli frequentatori a potenziali incidenti.

In casi come questo, le responsabilità non sono soltanto morali, ma anche amministrative e legali. Un parco giochi pubblico, infatti, rientra tra le aree di competenza dell’ente comunale, che ha l’obbligo di garantire la sicurezza delle strutture e la manutenzione periodica. La semplice apposizione di nastri o transenne non può essere considerata una misura sufficiente, poiché non elimina il pericolo ma lo lascia presente e potenzialmente accessibile.

Se dovesse verificarsi un incidente, l’ente gestore potrebbe essere chiamato a rispondere civilmente e penalmente per omissione di intervento e per mancata tutela della sicurezza dei cittadini, in particolare dei minori. Non si tratta, dunque, di una mera questione estetica o di degrado urbano, ma di un problema che potrebbe avere conseguenze gravi sia per le famiglie coinvolte che per la stessa amministrazione.

Le normative sulla sicurezza delle aree gioco

La normativa europea, recepita anche in Italia, è molto chiara. Le giostre e le aree gioco pubbliche devono rispettare le norme UNI EN 1176 (che stabiliscono i requisiti di sicurezza e manutenzione delle attrezzature) e UNI EN 1177 (che regolamentano le superfici antitrauma e gli spazi di caduta). Queste prescrizioni non sono semplici raccomandazioni, ma standard riconosciuti che servono a prevenire infortuni e a garantire che ogni gioco sia sicuro e adeguatamente mantenuto.

In assenza di conformità a queste norme, l’ente proprietario o gestore del parco è considerato responsabile per eventuali incidenti, con tutte le conseguenze legali del caso. La prevenzione, quindi, non è solo una scelta di buon senso, ma un dovere di legge.

La nostra redazione ha ricevuto numerose segnalazioni e fotografie da parte dei cittadini, preoccupati per la sicurezza dei propri figli. Il parco giochi, pensato come luogo di svago e socialità, rischia così di trasformarsi in un’area di pericolo costante.

Restituire ai bambini di Torre Mozza un parchetto sicuro e vivibile è una priorità che non può più essere rimandata. L’auspicio è che si passi dalle transenne agli interventi concreti, evitando di dover affrontare situazioni più gravi che, oltre al dolore umano, comporterebbero anche conseguenze legali e amministrative per chi ha il compito di vigilare.

Parco giochi di Gemini tra vetri rotti, sporcizia ed escrementi

Un nostro lettore ci ha inviato alcune foto che ritraggono la situazione attuale del parco giochi di Gemini, situato accanto al mercato coperto e di fronte alla chiesa.

Dalle immagini emerge chiaramente un quadro di degrado e incuria: vetri e bottiglie rotte sparse tra le giostrine, cicche di sigarette e, soprattutto, la presenza di numerosi escrementi canini che rendono il luogo poco sicuro e per nulla adatto ai bambini.

“Come puoi ben vedere il parco è pieno di vetri e bottiglie rotte, cicche di sigarette e pieno di escrementi canini… ti chiedo gentilmente di fare un articolo su questo”, ci scrive il lettore che ha voluto segnalare il problema.

Il parco giochi, nato come spazio dedicato ai più piccoli e alle famiglie, dovrebbe rappresentare un luogo di svago, socialità e sicurezza. Invece, al momento si presenta come un’area trascurata, che necessita di un intervento urgente di pulizia e manutenzione.

Condividiamo questa segnalazione affinché arrivi alle istituzioni competenti e possa essere l’occasione per restituire ai bambini di Gemini un parco giochi pulito, sicuro e accogliente.

Invitiamo anche altri cittadini a segnalarci situazioni simili: attraverso le vostre segnalazioni la comunità può farsi portavoce di un’esigenza comune, stimolando interventi concreti.

Strada dissestata sulla litoranea: la segnalazione di Fulvio Viva

Una denuncia inviata via PEC e condivisa pubblicamente dal coordinatore locale della Lega, Fulvio Viva, sta infiammando il dibattito cittadino. Al centro della questione, le condizioni pericolose e ormai inaccettabili di un tratto di corso Annibale/SP88, che collega Torre San Giovanni (frazione di Ugento) a Posto Rosso (frazione di Alliste), precisamente dall’altezza dell’Hotel Isola di Pazze fino all’intersezione con via Machiavelli.

Viva, raccogliendo “molteplici segnalazioni da parte di cittadini e turisti”, ha indirizzato la richiesta di messa in sicurezza urgente della carreggiata agli uffici dei Lavori Pubblici e Viabilità del Comune di Ugento, in copia al sindaco Salvatore Chiga, ai consiglieri comunali, al Comune di Alliste e alla Provincia di Lecce. Il tratto segnalato, si legge, presenta “asfalto sconnesso e irregolare con buche profonde, pericoloso per la pubblica incolumità”.

“La speranza, ultima a morire, è di poter migliorare il nostro territorio in ogni settore per viverci meglio”, ha commentato Viva nel suo comunicato, sottolineando lo spirito collaborativo e apartitico dell’iniziativa.

L’intervento, che in sé rappresenta un’azione doverosa, ha però scatenato un’ondata di reazioni amare e sdegnate sui social, sintomo di una crescente esasperazione dei cittadini nei confronti della condizione delle infrastrutture locali, specialmente durante la stagione turistica.

È uno schifo oltre che un biglietto da visita negativo per le nostre marine”, scrive un utente. Un altro commenta: “Ci sono venuto per una passeggiata, ma ho deciso di non tornare più. Grazie per la segnalazione, soprattutto da parte di chi quella strada la percorre ogni giorno per lavorare e a fine stagione deve spendere soldi per riparare la macchina.

Le critiche, in larga parte, sono dirette al prolungato immobilismo delle amministrazioni coinvolte, accusate di aver lasciato abbandonato un tratto fondamentale per la viabilità turistica e commerciale del litorale.

Non è la prima volta che la strada in questione viene indicata come pericolosa e indecorosa, ma la nuova denuncia pubblica e la sua risonanza potrebbero finalmente costringere gli enti competenti a intervenire. I cittadini, nel frattempo, pretendono risposte e soluzioni immediate, stanchi di rattoppi temporanei e promesse mancate.

“Ciao Torre Mozza…”: lo sfogo di un lettore

Riceviamo e pubblichiamo – con tanto di documentazione fotografica – lo sfogo amaro di un affezionato visitatore di Torre Mozza, giunto alla fine della sua vacanza con un senso di delusione e amarezza che ben poco ha a che fare con il relax e la bellezza che il nostro territorio potrebbe garantire.

“Avrei preferito salutare Torre Mozza non con queste foto, ma con immagini ben diverse. Porto con me questo bruttissimo ricordo, ma lo sottopongo alla vostra redazione affinché ‘qualcuno’ si interroghi e si vergogni!!!”

Così esordisce G.L., turista abituale della marina ugentina e affezionato lettore della nostra testata, che da anni sceglie Torre Mozza per le sue vacanze. Le immagini che ci ha inviato mostrano cestini traboccanti di rifiuti, sacchetti di spazzatura abbandonati sotto gli alberi sul lungomare, sporcizia trascinata dal vento sulle strade. Una situazione di degrado che stride con il racconto patinato fatto dall’amministrazione comunale, impegnata – sui social – a diffondere dati trionfanti su presenze turistiche e pernottamenti.

“Altro che fare statistiche gonfiate… Torre Mozza, grazie a questi disservizi, la pagherà” – scrive il lettore – “e intanto nessuno raccoglie l’immondizia lasciata in giro o appesa dagli ambulanti. Che schifo!”

Il suo sfogo si conclude con un’amara riflessione sulla gestione del turismo nel nostro territorio:

“Qui si lavora solo due mesi… ma rendono per dodici.”

È un grido d’allarme, uno dei tanti che in questa estate 2025 ci stanno arrivando in redazione da chi vive, frequenta o lavora nelle nostre marine. Il caso di Torre Mozza sembra emblematico: mentre si incassano le tariffe dei parcheggi e si esaltano le bandiere blu, l’essenziale – la pulizia, il decoro urbano, la gestione dei rifiuti – sembra passare in secondo piano.

È tempo che qualcuno raccolga queste segnalazioni, invece di ignorarle. È tempo che i turisti non siano più considerati solo numeri da esibire nei comunicati stampa. Perché ogni vacanza rovinata è un’occasione persa. E ogni cartolina al contrario, come quella inviata da G.L., fa più rumore di mille post autocelebrativi.

Il messaggio intero:


ciao Torre Mozza…
Avrei preferito salutare Torre Mozza non con queste foto, ma con immagini ben diverse.!
Porto con me, questo bruttissimo ricordo, ma, lo sottopongo alla vostra redazione affinché “qualcuno” si interroghi essi vergogni!!!!
Dove stanno gli operatori ecologici….è uno schifo…e se solo qualcuno altro, magari straniero, pubblichi queste foto nel proprio paese….CIAO TORRE MOZZA!!!!. Altro che fare statistiche, gonfiate, su pernottamenti e presenze….Torre Mozza grazie a questi disservizi la pagherà…..
e perché non installare i parchimetri a metà giugno e incassare soldi….per pagare gli spazzini..😆😆 i “venditori ambulanti” lasciano immondizia appesi agli alberi sul lungomare…
e nessuno li ritira! che schifo !!!
e che dire del vento dello scorso we che ha disseminato la spazzatura lasciata in giro sulle strade…
ma tanto che dire..: QUI SI LAVORIA SOLO DUE MESI…MA RENDIONO PER 12👏👏👏👏😆😆😆 I

SALUTI .G.L.


Hai anche tu qualcosa da segnalare? Scrivici su WhatsApp al numero +39 342 327 9972. La tua voce è importante.

Torre Mozza, cartoline dal disincanto

La terza lettera di Gaetano e il grido inascoltato di una marina che chiede attenzione

Anche quest’anno, puntuale come l’estate che avanza, è arrivata la lettera del signor Gaetano. Non una lettera qualsiasi, ma l’ennesimo grido d’allarme – gentile, ma accorato – di chi da dieci anni sceglie Torre Mozza come luogo del cuore per le sue vacanze. Una voce lucida e coerente, che segnala un disagio diventato ormai sistemico. Le sue parole, inviate per il terzo anno consecutivo a Ozanews, sono la cronaca di una delusione che si rinnova, la denuncia civile di chi non vuole arrendersi all’idea che “il declino” sia inevitabile.

Ecco il testo integrale del messaggio ricevuto:


**”Buongiorno,
sono un assiduo frequentatore di Torre Mozza da 10 anni, e vi ho già scritto in passato.
Approfitto della giornata poco confacente a una vacanza – ma questo maggio ne ha concesse veramente poche…
Trovo sempre più la località trascurata: dalla spazzatura che nei weekend trasborda dai cestini rifiuti, alle strade rattoppate, alla trascuratezza di marciapiedi e sede stradale piena di erbaccia e arbusti… a volte tagliata e lasciata sul posto, e solo il vento e l’acqua la porterà via…
Ma non esiste una raccolta da parte del Comune?

Perché, mi chiedo, località adiacenti tipo Torre San Giovanni e Lido Marini hanno asfalto nuovo sulle strade, marciapiedi ripuliti, cestini in abbondanza, ecc.?

Un lungomare Tiepolo trascurato, alberi e quel poco verde lasciati all’abbandono… toilette per turisti e venditori ambulanti…? Tutti al mare!!! ⛵

Mi chiedo inoltre se le Istituzioni si siano posti il problema di come risolvere la riduzione della spiaggia e dove allocare i turisti?
L’inizio della stagione estiva è alle porte…
La vedo male quest’anno e gli anni a venire, se persiste questa situazione, con parecchi cartelli “affittasi”… che stia iniziando il declino di Torre Mozza?
Peccato!!!

Un cordiale saluto,
G.L.
P.S. I lampioni sono sempre accesi… notte e GIORNO… Non funziona la fotocellula o il pulsante di spegnimento 😃.”**


Parole semplici, ma che inchiodano alle proprie responsabilità chi amministra questa comunità. La fotografia di Gaetano non è solo quella di un turista deluso, ma il resoconto puntuale di un territorio trascurato: cestini insufficienti o stracolmi, lampioni sempre accesi anche di giorno, aiuole e marciapiedi invasi da vegetazione spontanea, strade rattoppate e sporche, servizi igienici inesistenti per turisti e ambulanti. A ciò si aggiunge la preoccupazione (più che legittima) per l’erosione della spiaggia, che avanza anno dopo anno senza un piano strutturale di contrasto.

Ma ciò che fa più male, leggendo tra le righe, è il confronto. Torre Mozza appare sempre più come la “sorella povera” delle marine vicine, come Torre San Giovanni, dove – a detta dello stesso Gaetano – si vedono asfalto nuovo, ordine e decoro. E il sospetto, per molti, è che questa differenza derivi più da scelte politiche che da reali difficoltà oggettive. Perché qui, a Torre Mozza, sembrano mancare le attenzioni minime, come se si trattasse di una località di “serie B”, utile per incassare la tassa di soggiorno ma non abbastanza strategica da meritare investimenti adeguati.

In fondo, è proprio questo che emerge dalla lettera: la sensazione di essere diventati invisibili. Invisibili agli occhi di chi dovrebbe rispondere a domande semplici: perché nessuno raccoglie l’erba sfalciata? Perché non ci sono bagni pubblici? Perché i lampioni restano accesi anche col sole a picco? Perché nessuno interviene sulla spiaggia che scompare?

A queste domande, Ozanews prova a dare voce. Con un invito chiaro: che chi amministra ascolti, finalmente, chi ama davvero questo territorio. Che non servano influencer, manifesti o eventi spot per raccontare un luogo che invece si racconta da solo, ogni giorno, nei suoi dettagli dimenticati.

Perché la vera accoglienza comincia dalla cura. E se anche un solo turista – come Gaetano – sente il bisogno di scrivere per non sentirsi ignorato, allora significa che qualcosa non sta funzionando.

E il rischio è davvero quello di veder partire il declino.

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