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La movida leccese di nuovo sotto attacco

La movida leccese torna nell’occhio del ciclone dopo gli ultimi interventi della Questura, che hanno riacceso il dibattito sulla gestione della vita notturna nel centro storico. Una questione che mette in luce il crescente divario tra le promesse elettorali dell’amministrazione Poli e la realtà dei fatti, a meno di un anno dal suo insediamento.

L’ultima operazione, ampiamente pubblicizzata da Telerama – diventato ormai il principale megafono della nuova amministrazione – ha visto controlli serrati in via Paladini, via Bisseo e via Cairoli. Un’azione che stride fortemente con le posizioni assunte dalla stessa giunta Poli durante la campagna elettorale, quando criticava aspramente l’ex sindaco Salvemini per le sue politiche restrittive nei confronti dei locali notturni.

La Polizia di Stato, in collaborazione con l’ARPA provinciale, ha condotto verifiche tecniche sulle emissioni sonore, riscontrando il superamento dei limiti consentiti in quattro locali. Le sanzioni, ammontanti a circa 900 euro per ciascun esercizio, sono state comminate per violazioni del Regolamento Comunale e della Legge Regionale sul contenimento dell’inquinamento acustico.

Questo nuovo giro di vite sulla movida si inserisce in un quadro più ampio di apparente difficoltà dell’amministrazione Poli, che sembra arrancare nella gestione delle problematiche cittadine. La serie di decisioni contradditorie rispetto alle promesse elettorali sta alimentando un crescente malcontento, in una città che pare sempre più in balia degli eventi.

L’episodio solleva interrogativi sulla reale visione dell’amministrazione per il futuro della vita notturna leccese e sulla sua capacità di bilanciare le esigenze dei residenti con quelle degli operatori commerciali, un equilibrio che finora sembra sfuggire alla nuova giunta comunale.

Matematica al femminile: esplorando l’infinito potenziale

I fiori di loto sono simbolo di purezza e bellezza. Nonostante nascano da acque fangose, riescono a sbocciare e diventare splendidi. Oggi, siamo davanti a dei nuovi fiori di loto, delle ragazze che risiedono nella Provincia di Lecce, impegnate nell’esplorare l’infinito potenziale delle materie STEM e nei confronti della Matematica in particolare.

Con l’appoggio della Commissione Pari opportunità della Provincia, la Consigliera di Parità e l’Unione Matematica Italiana (UMI), la Provincia di Lecce si è immersa in un progetto i cui effetti si vedranno venerdì 24 gennaio. Scelta la bellissima location delle Scuderie di Palazzo Gallone a Tricase, dove cinque squadre femminili di altrettante scuole superiori salentine si confronteranno nelle fasi distrettuali a squadre delle Olimpiadi della Matematica 2025.

La gara, promossa dal Ministero dell’Istruzione e Merito e organizzata da UMI, si tradurrà in una competizione che avrà luogo simultaneamente in tutta Italia. La speranza risiede nel comprendere che c’è un universo di potenzialità da esplorare, una vastità di talenti da incoraggiare e stereotipi da sfatare.

Ma questo è solo l’inizio. L’evento è un capitolo del progetto “Matematica al Femminile: esplorando l’infinito potenziale”, una realtà tanto necessaria quanto ingiustamente sottovalutata. Proporre le materie STEM alle ragazze è un passo fondamentale per colmare il gender gap. La matematica non conosce genere e l’Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere afferma che incoraggiare le donne ad accedere a questi settori potrebbe portare a un aumento del PIL del 6.1% entro il 2050.

Tuttavia, “Matematica al femminile: esplorando l’infinito potenziale” non rappresenta solo una gara. Si tratta di una celebrazione di tutte le ragazze partecipanti e di coloro che le hanno sostenute lungo il percorso. Una cerimonia di premiazione celebrerà le prime tre squadre classificate, e tutte le partecipanti verranno riconosciute con un attestato e un gadget commemorativo dell’evento.

Queste possono sembrare piccoli passi, ma ogni passo conta. Non è un’azione rivolta solo alle ragazze, ma a tutti noi. Siamo custodi di una società in continua evoluzione, e abbiamo la responsabilità di dare spazio e voce a questi talenti, per custodirli, nutrirli e permettergli di fiorire senza spingerli all’emigrazione, proprio come viene ora ad Ugento, dove una precisa volontà politica ha svuotato il paese delle sue migliori competenze.

D’altra parte, c’è la speranza che simili iniziative possano risvegliare l’interesse per gli studi STEM in tutto il territorio salentino, compreso Ugento. Saremo pronti ad accogliere i futuri fiori di loto anche nella nostra bellissima città?

La giornalista Beatrice Petrella al Fermi di Lecce con il suo viaggio nel mondo virtuale dei “celibi involontari”

 Mercoledì 22 gennaio, alle 9.30, Beatrice Petrella, premiata giornalista investigativa e vincitrice del Morrione 2024, terrà un incontro con gli studenti dell’istituto Fermi di Lecce.

La questione della violenza di genere sarà al centro del dibattito, con un focus sul fenomeno dei “celibi involontari” o “incel”, un oscuro angolo del web ove alcuni uomini nutrono un risentimento violento verso le donne, ritenute cause della loro infelicità sentimentale.

Promossa e patrocinata dalla Commissione Pari opportunità della Provincia di Lecce e in collaborazione con l’Associazione culturale Pari di Ruffano, l’iniziativa vedrà, oltre a Petrella, la presenza della presidente della Cpo provinciale Anna Toma e di Andrea Marzo, psicologo ed operatore del Cuav – provincia di Lecce. Un ringraziamento speciale va alla docente referente del Bullismo e della legalità dell’Istituto Fermi di Lecce Teresa Pascali, che ha reso possibile l’organizzazione dell’evento.

Petrella, con il suo podcast “Oltre”, ha sollevato il velo sulla comunità italiana degli “incel”, analizzando dal profondo le radici dell’odio distribuito in rete e la sua pericolosa trasposizione nella realtà. L’attenzione sul territorio salentino si focalizza sulla prevenzione e contrasto a tale fenomeno, attraverso l’educazione all’affettività ed il sostegno psicologico, per costruire una società più consapevole e rispettosa dei diritti di tutti.

Il mondo “incel” non è circoscritto entro i confini spaziali o temporali del web, ma rappresenta un fenomeno culturale più ampio che si diffonde anche nelle nostre comunità e nei nostri territori. Confrontarsi a tal riguardo fornirà a tutti, giovani e adulti, strumenti utili per capire e combattere la violenza di genere.

Ancora una volta, cari lettori, la necessità di tracciare e capire i recenti fenomeni sociali per saperli affrontare diventa imprescindibile per la salvaguardia dei giovani e dell’integrità dei nostri territori.

 

Game Upi, tutti in gioco, nessuno escluso

Il Salento protagonista del gran finale di “Game Upi”, l’evento nazionale che mette in gioco i giovani

Lecce assurge a protagonista nel capoluogo della Penisola, ma lo fa col cuore ancorato alle proprie radici Salentine. Si va a Roma per il gran finale dell’iniziativa “Game Upi: tutti in gioco, nessuno escluso”, programma nazionale promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e attuato dall’Unione Province d’Italia.

Che cos’è? Un progetto di grande respiro dedicato ai giovani, cui hanno aderito nel corso dell’anno ben 40mila partecipanti. Che scopo ha? Insegnare l’inclusione, la promozione di sani stili di vita attraverso attività ludiche, formative e sportive. Domani, 22 gennaio, questa iniziativa unica nel suo genere chiuderà i battenti nella Capitale, accogliendo 350 giovani provenienti da tutta Italia.

Lecce sarà rappresentata da una delegazione composta da Roberto Serra, dirigente del Servizio Governace strategica, Paolo Aprile, dirigente dell’Istituto Alberghiero Aldo Moro di Santa Cesarea Terme, quattro docenti e 15 studenti provenienti da tre Istituti Superiori, tra cui spicca il Bottazzi di Ugento. L’ente capofila del progetto “Game Open Salento”, la Provincia di Lecce, è, infatti, tra i 20 progetti finanziati dal programma nazionale.

Questi numeri, tuttavia, non sono altro che cifre fredde se non accostate all’opera di sensibilizzazione svolta nel corso del progetto. Tra le numerose iniziative realizzate dalla Provincia di Lecce, tra cui laboratori formativi, competizioni sportive e la partecipazione ai Giochi Interprovinciali di Crotone, primeggia il Festival Provinciale dello sport per tutti. In questo evento itinerante si sono giocati incontri educativi e sportivi per sensibilizzare sullo sport accessibile, le pari opportunità e l’inclusione sociale.

“Insieme abbiamo fatto un lungo e impegnativo cammino”, dichiara Stefano Minerva, presidente della Provincia di Lecce. Il progetto ha raggiunto il suo fine ultimo: coinvolgere tutto il territorio del Salento, unire istituzioni, scuole, associazioni con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei giovani della Provincia di Lecce.

Gli agenti indagano sul furto di un’auto e scoprono un centro di riciclaggio di vetture rubate: nei guai un 55enne

In un angolo nascosto di Casarano si è svolta una scena che sembra tratta da un film d’azione americano. Sotto gli occhi increduli degli agenti del commissariato di Taurisano si è palesato un vero e proprio centro di riciclaggio di auto rubate. 

Tutto è nato dalla ricerca di un’Alfa Romeo Stelvio, sottratta abusivamente dal parcheggio di un ipermercato locale. Seguendo questa scia, la polizia è approdata in un’area recintata di mezzo ettaro, occultata alle indiscrete occhiate di passanti per mezzo di un alto muro. La visione di numerosi veicoli e pezzi meccanici sottratti posterioremente è stato quanto bastato per confermare i sospetti degli agenti.

Tra gli scheletri di auto e fusti di pezzi di ricambio vi era anche una Fiat 500 a pezzi, di cui si è risaliti alla genealogia grazie ad un portatarga rimasto intatto. Il veicolo era stato rubato a Tricase il 9 gennaio.

Il padrone del terreno, un 55enne del posto, non ha saputo fornire spiegazioni convincenti sulla provenienza delle auto e dei pezzi. E’ scattato così un sequestro dell’area, mentre l’uomo è stato denunciato per illecito possesso di beni rubati e violazione delle norme ambientali.

L’Alfa Romeo Stelvio è stata restituita al legittimo proprietario, ma la storia di questa officina clandestina farà ancora parlare di sé nei prossimi giorni.

TAP sotto accusa: in 8 a processo

Nell’aula del tribunale di Lecce, davanti al giudice monocratico Chiara Panico, si consuma l’ultimo atto di una storia che ha segnato il Salento. Il pubblico ministero Alessandro Prontera ha chiesto tre anni di reclusione per otto dirigenti del progetto Trans Adriatic Pipeline, accusati di aver avvelenato le acque e violentato gli ulivi durante la costruzione del grande gasdotto che porta il gas dell’Azerbaijan nelle nostre case.

Ma facciamo un passo indietro. Il TAP non è un semplice tubo che attraversa mari e monti. È un serpente d’acciaio lungo 878 chilometri che parte dall’Azerbaijan – terra di gas e petrolio – attraversa Grecia e Albania, e si tuffa nel nostro Adriatico per riemergere proprio lì, tra gli ulivi millenari del Salento. Un’opera titanica, dicono i sostenitori, capace di portare nelle nostre case 10 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Un mostro che divora la terra, ribattono gli oppositori.

E qui viene il bello – o il brutto, dipende dai punti di vista. Durante i lavori di costruzione del microtunnel, sostiene la Procura, qualcuno si è preso qualche libertà di troppo. Le falde acquifere, vero tesoro nascosto del Salento, sono state inquinate. Gli ulivi, patriarchi verdi che da secoli presidiano quella terra rossa, sono stati espiantati senza i dovuti permessi. Come se in casa d’altri si potesse fare quel che si vuole.

L’inquinamento delle falde, vedete, non è una bazzecola da ambientalisti della domenica. È come avvelenare il sangue della terra. In Salento, dove l’acqua è più preziosa dell’oro, le falde sono l’ultima linea di difesa contro la sete. Contaminarle significa condannare a morte lenta un territorio già provato dalla xylella e dalla siccità.

Il processo, che ha già visto avvicendarsi sei giudici – come in una commedia all’italiana – riprenderà il 10 febbraio davanti al giudice Chiara Panico. Ma la vera sentenza, quella che conta davvero, l’ha già scritta la terra del Salento. Una terra che chiede giustizia, non solo per sé, ma per tutti quei luoghi d’Italia dove il progresso avanza come un bulldozer, incurante delle radici che spezza.

E mentre i legali affilano le armi per la prossima udienza, resta una domanda sospesa nell’aria calda di Puglia: era proprio necessario tutto questo? La risposta, forse, soffia tra le foglie degli ulivi centenari che ancora resistono, testimoni silenziosi di un’altra ferita inferta al nostro Belpaese.

Passano all’unanimità il Bilancio e il Peg della Provincia di Lecce

Bilancio di previsione 2025-2027 e il Peg della Provincia di Lecce approvati all’unanimità: Il ringraziamento del presidente Stefano Minerva

Il Consiglio provinciale di Lecce ha dato il via libera definitivo al Bilancio di Previsione 2025-2027 e al Piano esecutivo di gestione (Peg) 2025-2027, che sono stati approvati oggi all’unanimità. La notizia è stata confermata sul sito ufficiale della Provincia di Lecce

Il presidente della Provincia di Lecce, Stefano Minerva, ha espresso la sua soddisfazione per l’approvazione unanime:

“Nonostante le limitate risorse, abbiamo costruito un percorso che ci ha portato a dare contezza al territorio di una presenza costante di questo Ente. Questo voto all’unanimità, al netto dei colori politici, testimonia l’alto livello di condivisione e ognuno è stato partecipe. Ringrazio tutti per il grande lavoro di squadra di questi anni: la Presidenza, gli Uffici, i revisori dei conti e, soprattutto, i consiglieri provinciali, uno per uno, per il contributo alla crescita complessiva della Provincia di Lecce”.

Il Bilancio per il triennio 2025-2027 prevede entrate ed uscite pari a 183.915.134 euro e la Provincia di Lecce risulta essere solida finanziariamente, con tutte le sue società partecipate in buona salute. Viene evidenziato il rafforzamento delle funzioni fondamentali dell’Ente come la manutenzione degli edifici scolastici, la viabilità, l’assistenza agli Enti locali, e l’ambiente. Per il 2025, gli investimenti complessivi ammontano a circa 53 milioni di euro.

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