Home Blog Pagina 121

Il mago Sanchez colpisce ancora: Ugento vince e convince

L’Ugento Calcio regala spettacolo al proprio pubblico, con una vittoria netta e meritata contro il quotato Brindisi. I ragazzi di mister Mimmo Oliva dimostrano ancora una volta di essere una squadra solida, compatta e capace di esprimere un ottimo calcio, concedendo pochissimo agli avversari e capitalizzando al massimo le occasioni create.

Davanti a una buona cornice di pubblico, purtroppo ancora orfana del settore ospiti (chiuso per lavori di adeguamento), l’Ugento parte con grande concentrazione. Dopo un primo tempo equilibrato, a sbloccare la gara ci pensa Juan Sanchez al 39’, con un gol da applausi direttamente da calcio d’angolo, dimostrando le sue immense qualità tecniche.

Nella ripresa, la squadra giallorossa mantiene il controllo e trova subito il raddoppio: al 6’ ancora Sanchez, questa volta su calcio di rigore, si dimostra glaciale dagli undici metri. Il colpo del KO arriva appena 4 minuti dopo, al 10′, con un gol fortuito di Rafa Navarro, in cui protagonista è stato l’errore plateale del portiere ospite.

Un plauso alla prestazione corale della squadra, guidata magistralmente da mister Oliva. Il tecnico giallorosso, nel post-gara, ha elogiato l’importanza del gruppo: “Con questo atteggiamento, possiamo davvero andare lontano.”

Da sottolineare la prova sontuosa di Ancora in attacco, sempre pericoloso e pronto a sacrificarsi per la squadra, e di Samuele Grisley, autore di una partita di altissimo livello a centrocampo. La sua convocazione nella rappresentativa nazionale di Serie D è più che meritata.

A trascinare l’Ugento c’è poi il capitano David Ruiz, che da vero playmaker ha dato ordine e qualità alla manovra, confermando la sua crescita e il ruolo chiave nello scacchiere giallorosso.

“Questa vittoria è il frutto del lavoro e dell’unione di squadra. Stiamo crescendo e, con questo spirito, possiamo toglierci molte soddisfazioni.”

Con questa vittoria, l’Ugento si conferma sempre più protagonista in un campionato che regala emozioni.

Ugento che fa un balzo in avanti in classifica portandosi a 12 punti lasciandosi cinque squadre dietro e con l’Acerrana distante ora un solo punto.

Tabellino

Ugento 3-0 Brindisi
Marcatori: 39’ pt e 6’ st (rig.) Sanchez, 10’ st Navarro.
📋 Formazioni:

  • Ugento (3-5-2): Di Donato; Bernardo, Lezzi, Martinez; Navarro (42’ st Bedini), Grisley, Ruiz, Inguscio, Romano; Sanchez (34’ st Medina), Ancora (28’ st Rossi).
  • Brindisi (3-5-2): Milan; Barone, De Pace, Viti (11’ st Hernaiz); Yangba (17’ st Rana), Bottalico, Lucchese (11’ st Giovanny), Nunzella, Nikolli (11’ st Vazquez); Ricci (34’ st Tirelli), Marcheggiani.
    📒 Ammoniti: Rossi (U); De Pace, Barone (B).
    🕒 Recupero: 1’ pt, 4’ st.

Maestri Artigiani di Puglia a Lecce

A Lecce la prima tappa del tour per celebrare i Maestri Artigiani di Puglia: premiato il nostro concittadino Emanuele De Gaetani, fondatore di Essentiae del Salento.

Si è svolta giovedì 21 novembre 2024, nel cuore di Lecce, la prima tappa del tour regionale dedicato ai Maestri Artigiani di Puglia, un’iniziativa promossa dalla Regione Puglia in collaborazione con le Camere di Commercio. L’evento, nato per celebrare le eccellenze artigianali del territorio, ha premiato 44 Maestri provenienti da tutta la regione, di cui ben 13 del capoluogo salentino e della provincia di Lecce.

Tra i premiati, spicca Emanuele De Gaetani, fondatore di Essentiae del Salento, noto brand locale specializzato in liquori artigianali e distillati di alta qualità. A De Gaetani è stato conferito il prestigioso titolo di Maestro Artigiano di Puglia, un riconoscimento previsto dalla legge regionale n. 26 del 2018, finalizzato alla valorizzazione dei mestieri tradizionali e al sostegno del passaggio generazionale nel settore artigianale.

Con questa nuova serie di premi, il numero di Maestri Artigiani in Puglia sale a 122. La legge regionale, infatti, mira non solo a preservare l’eredità dei mestieri tradizionali, ma anche a incentivare nuove opportunità occupazionali, promuovendo le botteghe scuola come incubatori di competenze e innovazione.

Alla cerimonia hanno partecipato  Alessandro Delli Noci, assessore allo Sviluppo Economico, il presidente della Camera di Commercio di Lecce Mario Vadrucci, e il segretario della Camera di Commercio Francesco De Giorgio, sottolineando l’importanza del riconoscimento per il tessuto economico e culturale della regione.

Essentiae del Salento: un’eccellenza premiata

Emanuele De Gaetani, premiato per il suo impegno nella produzione artigianale, rappresenta un punto di riferimento per gli amanti dei liquori tradizionali e per chi cerca l’eccellenza Made in Puglia. La sua attività, Essentiae del Salento, è riconosciuta per la qualità e l’originalità dei suoi prodotti, che uniscono innovazione e rispetto per le antiche tradizioni.

Per celebrare il prestigioso riconoscimento, Essentiae del Salento ha organizzato una serie di eventi esclusivi dedicati alla scoperta di liquori e distillati, iniziando con una masterclass sul Whisky, giovedì 28 novembre. La serata vedrà la partecipazione di Giulio Benvenuto, esperto di distillati e relatore AIS Spirits, che guiderà i partecipanti in un viaggio sensoriale attraverso l’arte della distillazione e le peculiarità dei prodotti presentati.

La masterclass si terrà presso la sede di Essentiae del Salento e prevede una degustazione guidata per esplorare i sapori e le sfumature uniche dei distillati. Per maggiori informazioni e per prenotazioni, è possibile consultare i profili social di Essentiae del Salento.

Questo evento rappresenta non solo un’opportunità per immergersi nel mondo dei liquori artigianali, ma anche un’occasione per sostenere e celebrare le eccellenze locali che continuano a scrivere la storia dell’artigianato pugliese.

L’abrogazione dell’abuso d’Ufficio: Una vittoria per pochi, una sconfitta per tutti gli altri

Con l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio, l’Italia compie un discutibile passo indietro sulla strada della trasparenza e della legalità. Una decisione che, se già desta perplessità a livello nazionale, assume contorni ancor più inquietanti nelle realtà dei piccoli comuni, come Ugento e tante altre province italiane, dove il confine tra pubblico interesse e questioni personali è spesso labile, e dove la vigilanza sui comportamenti amministrativi è affidata a poche risorse e a molti compromessi.

Da oggi, scenari che fino a ieri avrebbero fatto scattare inchieste, se non manette, diventano semplici “decisioni amministrative”. Facciamo qualche esempio fantasioso, calandoci nella realtà di un qualsiasi piccolo comune di provincia:

  • Il sindaco e il cugino tecnico: Supponiamo che il sindaco decida di istituire una commissione per assumere un suo cugino di primo grado in un incarico comunale di dubbia utilità. Non sarà più reato pilotare la sua assunzione, anche se inutile per la collettività e pur dinnanzi ad un solo candidato.
  • Il bando su misura per l’amico imprenditore: Mettiamo che un bando venga scritto su misura per aderire perfettamente alle caratteristiche della ditta del miglior amico del sindaco, risultando di fatto l’unico concorrente ad un importante bando per la gestione di ingenti beni pubblici. Da oggi, nessuna legge potrà più contestare la legittimità di questa operazione.
  • Gli incarichi privati del consigliere comunale: Immaginiamo un consigliere comunale che utilizzi la propria posizione per favorire un cliente privato (magari cliente della sua azienda o quella di un’amico e/o socio), aiutandolo a ottenere una commessa comunale. Da oggi, un comportamento del genere, pur eticamente riprovevole, non sarà più considerato reato.
  • Le somme dirette ai parenti: E se l’amministrazione decidesse di destinare somme importanti a un’associazione i cui fondatori sono figli, nipoti o cugini di primo grado del sindaco o dei consiglieri? Tutto lecito, nulla da vedere.

È importante chiarire che, pur non essendo più perseguibili penalmente, questi atteggiamenti rimangono gravemente censurabili dal punto di vista politico ed etico. Chiunque utilizzi soldi pubblici per avvantaggiare amici e familiari, pilotando assunzioni, bandi o assegnazioni dirette, dovrebbe quantomeno provare vergogna.

Le istituzioni sono chiamate a rappresentare e tutelare gli interessi della collettività, non quelli personali o di cerchie ristrette. Eppure, con questa riforma, si è scelto di depotenziare uno degli strumenti che garantivano trasparenza e giustizia, lasciando che l’etica – sempre più debole – diventi l’unico argine a queste derive.

Questa decisione cancella ogni speranza per chi crede ancora nel merito. Per chi pensa che lavorando duramente, rispettando le regole e dimostrando competenza si possa ottenere un incarico pubblico o vincere un appalto. In realtà, si spalanca la porta a favoritismi, nepotismi e gestione arbitraria delle risorse pubbliche, schiacciando chi cerca di competere in modo onesto e trasparente.

Ugento, come tanti piccoli comuni, potrebbe diventare un caso scuola di questo nuovo corso. Qui, come altrove, sono le relazioni personali e le dinamiche familiari a intrecciarsi con le scelte amministrative. Dall’affidamento diretto di servizi a società riconducibili a parenti, alle commissioni “costruite ad hoc” per garantire assunzioni di amici e conoscenti, fino ai bandi ritagliati su misura per gli “amici degli amici”.

Con l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio, si toglie alle istituzioni di controllo uno degli strumenti principali per vigilare su queste pratiche. E si consegna di fatto il potere nelle mani di chi può decidere senza temere conseguenze legali.

Questa è la vera sconfitta: il tradimento di chi crede ancora in un sistema equo, dove le regole valgono per tutti e dove lavorare bene è l’unico criterio per emergere. Si sancisce il dominio delle relazioni personali, dell’opportunismo e della gestione arbitraria delle risorse pubbliche.

E mentre chi si impegna onestamente nel proprio lavoro guarda incredulo questa deriva, c’è chi brinda: non più alla giustizia, ma al potere incontrastato di decidere senza alcun rischio. Una vittoria per pochi, una sconfitta per tutti gli altri.

2400 euro di multa per il Comune di Ugento

Nonostante le precedenti denunce di Ozanews.it, il Comune di Ugento sembra trovarsi nuovamente al centro di un caso legato alla gestione dei dati personali. Dopo le criticità emerse sulla mancata chiarezza riguardo al responsabile del trattamento dati per le fototrappole e le riprese del consiglio comunale, un nuovo episodio solleva interrogativi sulla conformità alle normative di protezione dei dati.

Come emerge dal provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali del 13 novembre 2024, il Comune ha violato il principio di minimizzazione previsto dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR). Una delibera pubblicata online riportava in chiaro informazioni personali, tra cui nome, indirizzo, data e luogo di nascita di un cittadino firmatario di una petizione popolare. Una “svista” che il Garante ha sanzionato con una multa di 2.400 euro.

Non è la prima volta che emergono problemi nella gestione dei dati personali da parte del Comune. Già in passato, avevamo denunciato l’opacità nella gestione del trattamento dati legata alle riprese del consiglio comunale, dove non era chiaro chi fosse responsabile per la loro gestione. Questo nuovo episodio sembra confermare una carenza strutturale nell’approccio alla protezione dei dati.

Le implicazioni non sono solo legali o burocratiche: sono i cittadini a pagare il prezzo di una gestione carente della trasparenza. L’assenza di misure adeguate per la protezione dei dati mina la fiducia nell’operato dell’amministrazione e mette a rischio la privacy di chi si rivolge agli enti pubblici.

È ora che il Comune di Ugento affronti seriamente il tema della protezione dei dati. Servono:

  1. Responsabilità chiara: Identificare e comunicare pubblicamente chi è il responsabile del trattamento dati.
  2. Formazione: Garantire che il personale incaricato comprenda a fondo le normative europee e italiane.
  3. Supervisione e auditing: Implementare controlli periodici per evitare ulteriori violazioni.

La protezione dei dati personali non è solo un obbligo legale ma un dovere morale verso la comunità. Ugento merita un’amministrazione che non solo rispetti le normative, ma che si faccia garante della trasparenza e della fiducia.

Ozanews.it continuerà a vigilare, nella speranza che questa nuova denuncia segni l’inizio di un cambiamento concreto.

A Torre San Giovanni è ancora emergenza

Torre San Giovanni, una delle frazioni costiere più suggestive di Ugento, è nuovamente al centro di un’emergenza ambientale che si ripete con cadenza allarmante. Dopo le ultime mareggiate, il canale che attraversa il centro abitato si è ritrovato bloccato in due punti cruciali a causa dell’accumulo di alghe. Questo fenomeno ha creato un vero e proprio tappo, trasformando un lungo tratto del canale in uno specchio di acqua putrida.

I residenti di Torre San Giovanni si sono accorti della gravità della situazione attraverso l’aria irrespirabile che avvolge la marina. Le esalazioni nauseabonde che si sprigionano dall’acqua stagnante rendono impossibile vivere o lavorare serenamente in una località che dovrebbe essere un fiore all’occhiello del turismo salentino. Non si tratta solo di un disagio olfattivo: lo stagno è popolato da animali in avanzato stato di decomposizione, visibili galleggiare tra le alghe e l’acqua stagnante, una condizione che rischia di trasformarsi in un’emergenza sanitaria a tutti gli effetti.

Questa situazione, paradossalmente, non è nuova. Da oltre vent’anni, i cittadini e i turisti si ritrovano a fare i conti con lo stesso problema, senza che venga mai messa in atto una soluzione definitiva. L’amministrazione comunale, tanto sotto la guida dell’allora sindaco Massimo Lecci, quanto con quella attuale, ha ripetutamente promesso di affrontare il problema. Ad anni di distanza, però, possiamo affermare con certezza che si è trattato solo di parole.

È ancora vivo il ricordo della visita di Pinuccio, il noto inviato di Striscia la Notizia, che alcuni anni fa portò l’attenzione nazionale sul problema. In quell’occasione, Lecci accolse la troupe televisiva con la consueta promessa di un piano di interventi risolutivi, ma a oggi la realtà è ben diversa.

Quello che si sta verificando a Torre San Giovanni non è solo un problema di immagine per una località che dovrebbe essere una punta di diamante del turismo pugliese, ma un vero e proprio disastro ecologico e sanitario. Il degrado del canale non è più tollerabile, e il tempo delle promesse deve lasciare spazio ai fatti.

L’amministrazione comunale di Ugento è chiamata a intervenire immediatamente, non solo per risolvere l’emergenza attuale, ma per mettere in atto un piano strutturale che prevenga il ripetersi di questa situazione. I residenti e i turisti meritano di vivere una Torre San Giovanni pulita, sicura e degna del suo potenziale.

Una sconfitta che vale più di una vittoria

Arrigo Sacchi ribadisce sempre un concetto che condivido pienamente: «Una vittoria senza merito non è una vera vittoria». A mio avviso ci sono poi sconfitte che valgono molto di più di una vittoria.

Non voglio togliere nulla al merito del Casarano che ha giocato la sua partita mostrando la sua forza e la sua capacità di stare in campo. Qualità indiscutibili che rispecchiano appieno una storia sportiva e calcistica di livello superiore a quella della nostra Ugento. Onore e rispetto ai vincitori e soprattutto ai tifosi ed alla città di Casarano, dimostratasi corretta, leale e sportiva nei confronti dei quasi cinquecento ugentini accorsi allo stadio Capozza per assistere ad un incontro che non si disputava da quasi un secolo. L’ultimo si è celebrato 96 anni fa!

A riprova della sportività, in campo e fuori, della blasonata tifoseria casaranese, e non solo, i complimenti espressi alla squadra di mister Oliva, al quale peraltro al termine della gara è stato rivolto il riconosciuto merito quale ex calciatore del Casarano e di allenatore dell’Ugento Calcio, testimoniano quel rispetto sportivo ed agonistico che dovrebbe sempre contraddistinguere lo sport ed il calcio.

Agli ugentini rimane certamente il rammarico per una sconfitta che probabilmente non sarebbe stata tale se non ci fosse stata quell’espulsione sulla quale si potrebbe eventualmente discutere. Ma le decisioni arbitrarli vanno sempre e comunque rispettate. Se l’arbitro ha deciso così evidentemente l’ha fatto in piena coscienza ed in assoluta buona fede. Occorre rispettarlo, anche perché chiamato ad arbitrare una gara tutt’altro che semplice sul piano tecnico ed emotivo.

I nostri ragazzi sono stati all’altezza della sfida mettendoci coraggio, forza, passione e abilità balistiche, giocando un primo tempo di altissimo livello tecnico, sul quale se ogni sportivo può avere le proprie convinzioni, nulla potrà tuttavia obiettare sulla coralità e sulla fluidità del gioco espresso, spesso arricchito da prodezze e giocate individuali di grande bellezza per chi ama il calcio.

I tifosi e gli sportivi ugentini accorsi in massa a Casarano hanno dimostrato ancora una volta quanto lo sport, in particolare il calcio, possa essere elemento di condivisione, di unione, di espressione di quell’identità e di quel senso di appartenenza di cui spesso ci si dimentica. Senza distinzione alcuna, tutti hanno cantato a squarciagola, sventolando i colori giallorossi, battendo le mani a suon di ritmo di tamburo. Ancora una volta ho perso la voce. È accaduto a Racale l’hanno scorso. Si è verificato a Francavilla contro il Bisceglie con la storica e splendida vittoria della finalissima del campionato di eccellenza. La passione è passione!

Al saluto finale sotto la nostra curva, mi ha colpito la commozione del nostro capitano Ruiz, il “condottiero messapico” che con la solita caparbietà e l’esempio del sacrifico, ha spinto i propri compagni a lottare su ogni centimetro, su ogni palla, dimostrando che l’Ugento calcio non si sarebbe facilmente piegato ad un avversario indubbiamente superiore, per storia e tradizione.

Si è scritta un’indimenticabile pagina della storia calcistica salentina. Un evento che per bellezza sportiva si inserisce a pieno titolo negli annali calcistici di questa terra.

Doveroso è il ringraziamento al Casarano Calcio, ai suoi tifosi ed alla cittadinanza a cui va riconosciuta la vittoria. Penso, perché ne sono certo, che se l’Ugento avesse vinto, e lo avrebbe meritato, anche loro sarebbero stati felici perché tutti hanno assistito ad un incontro che è e rimarrà indimenticabile sotto ogni punto di vista.

I valori messi in campo, il gioco espresso fanno ben sperare per il futuro. Il nostro obiettivo, come spesso ricorda il nostro mister, è quello di raggiungere quanto prima la salvezza. Il percorso è ancora molto lungo ed incerto. La certezza è che i nostri ragazzi hanno bisogno di tutta Ugento, dei suoi tifosi, dei suoi sportivi e dei suoi cittadini. 

Ieri sera tutta la squadra, staff tecnico e dirigenziale compresi, hanno bene espresso il sogno di una città. Un unico cuore, quello giallorosso, che deve continuare a battere. Se siamo orgogliosamente fieri, con onore, di aver vinto con una sconfitta, A maggior ragione dobbiamo esserlo con le vittorie. Possiamo farcela. Dobbiamo farcela. Avanti Ugento! Forza ragazzi! Forza Vagnoni!  

Mentre Lecce piange piovono soldi sul Natale di Ugento

Dopo un’estate caratterizzata da una preoccupante flessione di presenze turistiche e fatturati, Ugento si prepara a far dimenticare i numeri negativi con un Natale scintillante. L’amministrazione comunale ha deciso di puntare forte sulle festività natalizie, destinando 142.670 euro a luminarie, piste di pattinaggio e mercatini. Tuttavia, se da un lato il paese si illumina per attrarre visitatori, dall’altro emergono polemiche sulla gestione delle priorità e sul confronto impietoso con realtà vicine come Lecce, dove i fondi pubblici per le festività sono solo un miraggio.

Il piano natalizio del Comune infatti non lesina risorse:

  • 65.670 euro per luminarie assegnate alla ditta Mariano.
  • 25.000 euro per la pista di pattinaggio sul ghiaccio, affidata in assegnazione diretta all’associazione Arcoiris, già protagonista lo scorso anno.
  • 52.000 euro per l’acquisto di casette in legno per il mercatino natalizio di piazza San Vincenzo.

Ma mentre si investe in eventi e decorazioni, altre parti del paese restano in abbandono. Su tutte, spicca il caso del campo sportivo comunale, ancora non completamente agibile al dodicesimo turno del campionato nazionale di Serie D, penalizzando l’Ugento Calcio e i suoi tifosi. E poi ancora il campo di Padel che resta abbandonato nonostante i quasi 100mila euro pubblici spesi, il nuovo campo di contrada fontanelle non ancora inaugurato e già inutilizzabile per via delle erbacce cresciute nel rettangolo di gioco, senza dimenticare il campo abbandonato di Gemini e quello di via Loreto divenuto ormai un problema sociale. Inoltre, strade dissestate, infrastrutture trascurate e aree verdi degradate rendono evidente come le priorità sembrino spesso orientate più verso l’effetto scenico che verso il benessere duraturo del territorio, messo a dura prova da anni di abbandono.

Se Ugento spende e brilla, a Lecce si piange. Il sindaco Adriana Poli Bortone e i consiglieri regionali salentini lamentano l’assenza di fondi per Natale e Capodanno, con una Regione Puglia accusata di concentrare le risorse su Bari. La Regione, infatti, ha finanziato lo scorso anno il Capodanno barese con ben 150.000 euro, mentre per Lecce e gli altri capoluoghi salentini non è arrivato nemmeno un euro.

L’assessore regionale Alessandro Delli Noci ha giustificato l’assenza di fondi con il mancato sblocco delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione da parte del Governo centrale. Una spiegazione che non convince molti, tra cui il consigliere Paolo Pagliaro, che accusa: “Le feste di piazza e le luminarie non si pagano con quei fondi. I soldi si trovano quando c’è volontà politica, ma per Lecce questa sembra mancare da tempo.”

Ugento, al contrario, ha trovato i fondi necessari, sfruttando anche contributi regionali provenienti dal Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale e Ambientale. Un utilizzo creativo di risorse che fa storcere il naso a chi si interroga sulle reali priorità: è più importante promuovere un’immagine natalizia scintillante o risolvere problemi strutturali e gestionali che impattano direttamente sulla qualità della vita dei cittadini?

L’impressione, secondo i critici, è che le festività natalizie siano diventate una vetrina perfetta non solo per promuovere il turismo, ma anche per sostenere campagne elettorali e rafforzare l’immagine di alcuni membri della maggioranza usando le solite associazioni, le sole che riescono a raccogliere finanziamenti dal comune di Ugento e che continuano a non cambiare mai.

Un impressione che non può che uscire rafforzata se si considera che parte dei soldi stanziati per il Natale di Ugento, e non solo per il Natale, finiscono per essere gestiti da persone già candidate nelle ultime elezioni politiche, o enti impegnati attivamente nella campagna elettorale dell’attuale maggioranza. Nel frattempo, Lecce guarda con amarezza alle luci di Ugento, sottolineando come nel Salento si viva una disparità sempre più evidente nell’allocazione delle risorse pubbliche.

Tra luci scintillanti e polemiche roventi, Ugento sembra destinata a essere il centro delle festività salentine. Ma se è vero che il Natale porta gioia, resta da vedere se basterà a mascherare le ombre di una gestione che lascia indietro questioni fondamentali.

In fondo, luci e addobbi si smontano a gennaio. I problemi, purtroppo, restano.

Ricevi i nuovi articoli via mail, ogni lunedì.

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.