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Ugento Calcio: il Senatore Eugenio Filograna nominato Presidente Onorario

eugenio filograna presidente onorario

L’Ugento Calcio si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia, e lo fa con una mossa strategica che non passerà inosservata: la nomina del Senatore Eugenio Filograna a Presidente Onorario della società. Un nome di peso, quello dell’imprenditore salentino, che già da tempo ha dimostrato di avere a cuore le sorti del calcio ugentino. La decisione, ufficializzata con un comunicato stampa dalla società, arriva proprio alla vigilia del primo, storico campionato di Serie D per la squadra giallorossa.

Il Legame con il Territorio e la Visione Strategica

Il Senatore Filograna non è un volto nuovo per i tifosi dell’Ugento. Già noto per i suoi trascorsi da Presidente del Casarano, Filograna ha saputo ritagliarsi un ruolo fondamentale anche nella crescita dell’Ugento Calcio, contribuendo sia come sponsor che con interventi di rilievo che hanno fatto la differenza in momenti chiave. Un imprenditore capace di coniugare visione strategica e amore per il territorio, che nonostante i suoi impegni a Milano non ha mai smesso di supportare il progetto ugentino.

E le parole del Presidente Massimo De Nuzzo non lasciano spazio a dubbi: “Da quando sono presidente dell’Ugento Calcio, il Dottor Filograna è sempre stato vicino alle sorti di questa associazione sportiva. Negli anni, è stato uno dei nostri principali sostenitori, contribuendo sia come sponsor con interventi significativi, sia con semplici ma importanti contributi. Ha dimostrato sempre una grande sensibilità verso il nostro progetto e un profondo rispetto per la nostra associazione e per il territorio di Ugento. I successi dell’Ugento sono merito anche suo”.

Un rapporto solido, che ha spinto De Nuzzo a proporre la nomina di Filograna a Presidente Onorario, scelta accolta con entusiasmo dai soci del club. “Siamo certi che, con lui al nostro fianco, l’Ugento Calcio potrà contare su basi ancora più solide”, ha aggiunto il Presidente, sottolineando come questa decisione rappresenti non solo un riconoscimento del passato, ma anche una spinta verso un futuro ancora più ambizioso.

Verso una Serie D da Protagonisti

Con Filograna al fianco della società, l’Ugento Calcio si presenta ai nastri di partenza della Serie D con un profilo rafforzato, pronto a farsi valere su palcoscenici nazionali. La presenza di un imprenditore di tale calibro non solo conferisce prestigio alla società, ma rappresenta anche un richiamo per altri investitori e operatori economici del territorio. L’obiettivo è chiaro: consolidare le basi societarie e gettare le fondamenta per un percorso di crescita sostenibile, sia a livello sportivo che economico.

L’Ugento Calcio è pronto a vivere il sogno della Serie D con la determinazione che da sempre lo contraddistingue, forte del sostegno di un Presidente Onorario che, con la sua esperienza e la sua visione, saprà guidare la società verso nuovi, importanti traguardi. I tifosi possono prepararsi a una stagione che promette spettacolo, con la certezza che il futuro, per la squadra giallorossa, è più luminoso che mai. Forza Ugento, il meglio deve ancora venire.

Ugento su Telenorba grazie all’Ugento Calcio

Ugento si trova al centro dell’attenzione mediatica regionale grazie a un video che celebra il territorio e la sua squadra di calcio. Durante la trasmissione sportiva “Tocco di Tacco” su Tele Norba, il giornalista Vito Prigigallo ha scelto di aprire il suo intervento con un focus su Ugento, presentando il video di lancio delle nuove maglie dell’Ugento Calcio, caricato online la settimana scorsa.

Questo video, che non solo presenta le nuove divise ma anche le bellezze del territorio ugentino, ha rapidamente fatto il giro dei media locali. La notizia è stata ripresa da Antenna Sud, che all’interno di un servizio sportivo ha integralmente trasmesso lo spot. Un grande riconoscimento per Ugento, che, attraverso questo video, sta attirando l’attenzione di tutta Italia.

Lo spot, con immagini mozzafiato del centro storico di Ugento e delle sue tradizioni, rappresenta un potente strumento di promozione territoriale. Non a caso, il video è stato accolto con grande entusiasmo anche dagli spettatori, trasformandosi in una delle principali notizie dell’estate ugentina, insieme al disincagliamento del relitto a Torre San Giovanni.

Questa ondata di visibilità conferma le previsioni fatte due anni fa durante l’evento “Lo sport per il turismo”, patrocinato dalla nostra testata Ozanews.it. In quell’occasione, si discutevano le potenziali opportunità che una squadra di calcio locale avrebbe potuto portare al territorio, se fosse riuscita a emergere in un campionato nazionale. Oggi, quelle previsioni stanno diventando realtà, dimostrando quanto sia fondamentale il contributo di professionisti esperti nel promuovere il territorio.

Tuttavia, questo successo mette anche in evidenza le problematiche croniche del nostro territorio. Mentre privati e professionisti si sforzano di comunicare con qualità, le istituzioni sembrano affidarsi a un modello ormai superato, finanziando con soldi pubblici associazioni che organizzano eventi di scarso impatto, piuttosto che investire in iniziative innovative e di grande risonanza.

La qualità del video di presentazione delle maglie dell’Ugento Calcio, infatti, è stata un fattore determinante per il successo mediatico. Lo stesso Vito Prigigallo, durante la diretta su Tele Norba, ha elogiato Ugento non solo per la bellezza del territorio, ma anche per la qualità del video e la professionalità con cui è stato realizzato.

Questo episodio rappresenta un chiaro esempio di come una strategia di comunicazione ben strutturata possa portare grandi benefici al territorio, aprendo nuove opportunità di visibilità e sviluppo. Ugento sta dimostrando che, attraverso il calcio e la promozione delle sue bellezze, può farsi notare ben oltre i confini regionali, diventando un vero e proprio simbolo di eccellenza nel Sud Italia.

Ozan Web TV: La Prima Vera TV di Comunità della Penisola

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Ozanews è orgogliosa di annunciare il lancio di Ozan Web TV, il nostro ambizioso progetto per costruire la prima vera televisione di comunità della nostra penisola. Questo traguardo rappresenta un passo fondamentale nella nostra missione di fornire contenuti di qualità, rilevanti per il nostro territorio, e che rispecchino le voci autentiche delle persone che lo abitano.

Tuttavia, questo progetto può prendere vita solo grazie al fondamentale supporto dei nostri sponsor e dei lettori sostenitori. È proprio il vostro contributo economico che ci permette di continuare a investire in attrezzature all’avanguardia e di coprire i crescenti costi di gestione di un sistema che, negli ultimi diciotto mesi, ha registrato oltre un milione e mezzo di copertura solo su Facebook. Questi numeri sono in continua crescita, e il tasso di coinvolgimento che siamo riusciti a generare è senza pari nella nostra zona, un risultato ottenuto anche grazie all’aumento delle produzioni live e dei format proprietari.

I numeri della nostra pagina Facebook

Una web TV di comunità è molto più di una semplice piattaforma di intrattenimento; è uno strumento potente e innovativo che mette al centro i cittadini e le loro storie. Si tratta di una vera e propria televisione creata per i cittadini e sostenuta dai cittadini stessi, concepita per dare voce alle realtà locali e per raccontare ciò che accade sul territorio in modo tempestivo e accurato.

La peculiarità di una web TV di comunità come Ozan Web TV risiede nella sua natura iperlocale. Questo significa che il suo focus principale è rivolto alle iniziative culturali, sportive e sociali che si svolgono nella zona in cui opera. Dalle piccole associazioni che promuovono eventi culturali ai grandi appuntamenti sportivi locali, passando per le questioni sociali che toccano la vita quotidiana dei cittadini, una web TV di comunità è in grado di coprire ogni aspetto della vita del territorio, garantendo che tutte queste iniziative ricevano il giusto risalto.

Grazie a questa struttura iperlocale, Ozan Web TV diventa il miglior strumento per informare i cittadini in modo tempestivo e pertinente, permettendo loro di essere sempre aggiornati su ciò che succede intorno a loro. Questo approccio non solo rafforza il senso di appartenenza alla comunità, ma promuove anche la partecipazione attiva dei cittadini, che non sono semplici spettatori ma protagonisti della narrazione del loro territorio.

Sostenere una web TV di comunità significa, quindi, investire in un progetto che restituisce valore al territorio, creando una rete di informazioni accessibile a tutti e capace di riflettere in modo autentico la vita e le dinamiche della comunità locale.

Quest’anno, il nostro palinsesto si arricchisce ulteriormente: oltre ai già collaudati programmi OzanSport, Salentini On Fire, e Frank’s House, siamo entusiasti di presentare due nuove produzioni. Officine Giallorosse, un talk sportivo dedicato all’Ugento Calcio e alla Serie D, e Bar della Rabbia, un talk show che affronterà tematiche sociali e problematiche del nostro territorio. Questi nuovi format rappresentano il nostro impegno costante nel fornire contenuti rilevanti e di qualità che rispecchiano le esigenze e le passioni della nostra comunità.

Vogliamo esprimere la nostra più sincera gratitudine agli sponsor che hanno già scelto di sostenere questo progetto. Il loro impegno verrà celebrato nelle prossime settimane, e siamo onorati di avere il loro supporto nella nostra missione di creare una televisione di comunità autentica e indipendente.

Ma il nostro viaggio è appena iniziato, e abbiamo bisogno di nuovi sostenitori per continuare a crescere. Se non avete ancora avuto l’opportunità di unirvi a noi, questo è il momento perfetto per farlo. Entrare a far parte della famiglia di Ozanews significa contribuire attivamente a un progetto culturale unico nel nostro territorio, un progetto che non riceve alcun finanziamento pubblico. Avete capito bene: Ozanews e Ozan Web TV continuano a stare sul mercato solo grazie a voi!

Questa indipendenza finanziaria è ciò che ci permette di essere l’unica voce veramente libera del territorio, non vincolata da aiuti o finanziamenti politici. Grazie al vostro sostegno, possiamo continuare a raccontare le storie che contano, a dare voce a chi non ce l’ha, e a costruire una comunità più informata e consapevole.

Unisciti a noi e diventa parte di qualcosa di straordinario. Con il vostro aiuto, Ozan Web TV potrà continuare a crescere, innovare, e offrire il meglio alla nostra comunità. Grazie per il vostro sostegno!

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La Mannoia passa, i rifiuti no: la situazione un anno dopo

L’estate di Ugento sta lasciando dietro di sé un sapore dolce-amaro: il concerto di Fiorella Mannoia, che lo scorso anno aveva sollevato non poco clamore e polemiche, sembra essere solo uno sbiadito ricordo.

L’amministrazione comunale, con un generoso contributo di 15 mila euro e biglietti venduti a oltre 100 euro l’uno, aveva descritto l’evento come un grande passo per rilanciare l’immagine turistica di Ugento, promettendo una rinascita che avrebbe dovuto attrarre turisti e rivitalizzare l’economia locale.

Oggi, a distanza di un anno, la realtà del territorio sembra non aver subito cambiamenti significativi. Le marine di Ugento, invece di essere adornate da una nuova luce di prosperità, sono rimaste sommerse dai rifiuti. Le spiagge, un tempo fiore all’occhiello del nostro comune, sono invase da sacchetti di plastica, bottiglie e altri detriti che contrastano fortemente con l’immagine patinata di un litorale pulito e accogliente. I dati turistici, per giunta, confermano un calo delle presenze, smentendo le promesse di un’impennata di visitatori grazie al tanto decantato evento.

Un cumolo di rifiuti a T.S.Giovanni

Ma il problema non è solo il disastro ambientale. Quello che emerge con chiarezza è un modello di gestione pubblica che sembra favorire sempre le stesse realtà esterne, piuttosto che investire direttamente nella nostra comunità. Il concerto della Mannoia, sebbene apparisse come una grande opportunità, ha in realtà sollevato interrogativi su come vengono spesi i soldi pubblici. I benefici, infatti, sono sembrati circoscritti a pochi e non hanno prodotto i risultati sperati per la collettività.

Un esempio eclatante di questa dinamica è rappresentato dalla Festa dello Sport di Ugento, organizzata con una cifra di 5 mila euro (totalmente coperti dal Comune di Ugento) da un’associazione di Taurisano. Ancora una volta, i fondi pubblici hanno alimentato eventi gestiti da enti esterni, mentre le realtà locali rimangono spesso escluse da tali opportunità. Questo modello di gestione solleva domande fondamentali su chi realmente beneficia degli eventi finanziati con denaro pubblico e se tali investimenti producano risultati tangibili per la comunità. Tutto questo mentre storiche società sportive del luogo soffrono la totale mancanza di contributi pubblici nonostante le importanti manifestazioni organizzate a Ugento.

Il grande evento della Mannoia, quindi, sembra essere stato un esempio di come la pianificazione estemporanea, vista più come una vetrina per pochi piuttosto che come una reale opportunità di sviluppo, possa non risolvere i problemi strutturali. Le promesse di rinascita sono rimaste tali e il problema dei rifiuti, lungi dal risolversi, è diventato un simbolo della scarsa efficacia delle azioni intraprese.

Nel contesto di un investimento di tale entità, è lecito chiedersi se l’amministrazione comunale non avrebbe potuto orientare le risorse verso iniziative con un impatto più diretto e duraturo. Azioni concrete, come il miglioramento della gestione ambientale e investimenti in progetti locali, potrebbero non solo avere un impatto più significativo, ma anche contribuire a una visione a lungo termine per il nostro territorio.

Mentre la Mannoia è passata e le polemiche si sono smorzate, la spazzatura resta una realtà tangibile e costante. È tempo di rivedere le strategie e chiedersi se l’attenzione a eventi di grande richiamo possa essere sostituita da una gestione più oculata e sostenibile. Solo con una pianificazione adeguata e un vero impegno verso la cura del territorio si potrà garantire un futuro migliore per Ugento, lontano dai rifiuti e dalle illusioni.

Droni e intelligenza artificiale al servizio della sicurezza ambientale

Droni e intelligenza artificiale al servizio della sicurezza ambientale

Gallipoli è stata teatro di un’importante iniziativa formativa dal 5 all’8 agosto, presso la prestigiosa cornice de Le Sirenè Hotel, organizzata da Caroli Hotel in collaborazione con l’Aviazione Marittima Italiana, sotto la guida esperta di Orazio Frigino. L’evento ha rappresentato un’occasione unica per approfondire l’uso delle tecnologie di volo di ultima generazione, con un focus particolare sugli apparati ad ala fissa, segnando un momento cruciale di aggiornamento per gli operatori del settore.

Il programma formativo ha previsto quattro giorni intensi di lezioni e dimostrazioni pratiche, finalizzati a preparare i professionisti al cambiamento radicale che comporta l’adozione di un sistema di volo ad ala fissa. Questo tipo di apparato, infatti, richiede un adattamento significativo nelle abitudini di volo, differenziandosi notevolmente dai sistemi tradizionali. L’obiettivo è stato quello di fornire agli operatori tutte le competenze necessarie per utilizzare al meglio queste nuove tecnologie, sempre più rilevanti in contesti di sorveglianza e intervento ambientale.

Uno dei momenti più significativi della formazione è stata la presentazione del FIREHOUND 0, un drone ad ala fissa, a cura di Andrea Bezzo, titolare della Vector Robotics. Questo modello, frutto di una tecnologia avanzata, rappresenta una vera rivoluzione nel settore. Il FIREHOUND 0 è progettato per scovare incendi ed altre criticità sul territorio in maniera tempestiva, grazie a un sistema basato sull’intelligenza artificiale che lo rende attivo e autonomo. Il drone è in grado di operare per 15 ore consecutive senza la necessità di un intervento umano costante, rendendolo uno strumento di sorveglianza particolarmente efficace e versatile. Grazie alla sua capacità di monitorare ampie aree di territorio, il FIREHOUND 0 può intervenire tempestivamente, riducendo significativamente i tempi di risposta in caso di emergenza.

La partecipazione di Roberto Spennato, in rappresentanza dell’Associazione di Protezione Civile “La Forestal 2” di Ugento, ha ulteriormente arricchito il dibattito. Spennato ha sottolineato come l’introduzione di tecnologie avanzate come il FIREHOUND 0 possa rappresentare un salto di qualità nelle attività di monitoraggio e prevenzione degli incendi, che costituiscono una delle principali sfide per la protezione civile, specialmente in territori ad alto rischio come il Salento. L’integrazione di questi droni nelle operazioni quotidiane delle associazioni di protezione civile potrebbe migliorare sensibilmente l’efficacia degli interventi, riducendo i danni ambientali e garantendo una maggiore sicurezza per le comunità locali.

Un altro aspetto cruciale emerso durante i lavori è stato il potenziale utilizzo di queste tecnologie anche da parte degli Enti Parco e di altre istituzioni deputate alla tutela ambientale. La possibilità di adottare il FIREHOUND 0 per monitorare aree protette e individuare precocemente situazioni di rischio rappresenta una prospettiva interessante. Tuttavia, per trasformare questa possibilità in realtà, sarà necessario avviare procedure per stilare protocolli comuni d’intesa, che possano regolare l’utilizzo di questi droni nel rispetto delle normative vigenti e delle esigenze specifiche dei diversi territori.

L’evento si è concluso con un forte messaggio di collaborazione e innovazione. La sinergia tra esperti del settore, aziende tecnologiche e associazioni di protezione civile ha dimostrato come l’unione delle competenze possa generare soluzioni efficaci per la sicurezza del territorio. Gallipoli, con questa iniziativa, si conferma un centro di eccellenza non solo per il turismo, ma anche per l’innovazione nel campo della sorveglianza ambientale.

Questi quattro giorni di formazione hanno gettato le basi per un futuro in cui tecnologia e natura possano convivere armoniosamente, garantendo una tutela ambientale sempre più efficiente e proattiva. Un futuro in cui droni intelligenti come il FIREHOUND 0 non solo aiuteranno a prevenire disastri naturali, ma diventeranno parte integrante delle strategie di gestione e protezione del nostro patrimonio naturale.

Estate a Ugento: calo di turisti italiani e mancanza di marketing territoriale

Anche Ugento soffre un calo di presenze

Ugento, storicamente una delle mete turistiche più ambite del Salento, vive un’estate difficile, segnata da un sensibile calo delle presenze turistiche e dalla chiusura anticipata di diverse strutture rispetto all’anno scorso, complici il meteo avverso e la mancanza di una strategia di promozione territoriale efficace. A fine stagione, il bilancio è tutt’altro che positivo, con un settore turistico locale in sofferenza che fatica a recuperare terreno rispetto ad altre destinazioni del Salento.

I dati raccolti dalle strutture associate ad Assoturismo-Assohotel (Confesercenti), offrono un quadro preoccupante. Il segmento mare, da sempre il punto di forza di Ugento, ha registrato una contrazione delle presenze italiane compresa tra il 10% e il 20%, con punte negative ancora più accentuate rispetto ad altre località della regione.

Le marine di Ugento, tra cui Torre San Giovanni e Torre Mozza, hanno visto lidi semivuoti e case vacanza rimaste sfitte anche nei periodi tradizionalmente più affollati. Questa situazione rappresenta un campanello d’allarme per l’intera economia turistica locale, che dipende in larga parte dalle presenze estive.

Uno dei fattori critici individuati dalle associazioni di categoria è l’assenza di un marketing territoriale efficace. Nonostante le potenzialità di Ugento, che potrebbe essere promossa come una delle perle del turismo pugliese, il comune sembra essere gravemente in ritardo in questo campo. Attualmente, Ugento non dispone né di un’agenzia di promozione turistica né di una piattaforma online ufficiale per la promozione del territorio. Manca perfino una pagina social dedicata agli eventi locali e alle attrazioni turistiche, il che rende difficoltoso comunicare con un pubblico più ampio e attrarre nuovi visitatori.

Questa carenza viene accentuata dal fatto che molti degli eventi estivi, già scarsi, vengono promossi attraverso le pagine personali degli amministratori locali, trasformando iniziative pubbliche in strumenti di consenso politico piuttosto che in eventi di promozione del territorio. Tale approccio ha reso le attività pubbliche divisive e percepite da parte della popolazione come schierate politicamente, piuttosto che focalizzate sulla valorizzazione del comune e delle sue bellezze naturali e culturali.

La mancanza di una gestione professionale del marketing territoriale si riflette anche nella scarsità di servizi moderni a disposizione dei turisti. Il comune, nonostante gli ingenti investimenti fatti per ottenere la Bandiera Blu, non dispone di un sito turistico aggiornato e funzionante. Servizi essenziali per una località che ambisce a essere una destinazione turistica di primo piano, come un sistema di bike sharing, sono del tutto assenti, mentre infrastrutture come la velostazione, già costruita, rimangono abbandonate e inutilizzate. La promozione del territorio è affidata a volontari di pro loco sovvenzionate, ma gli info point gestiti da queste organizzazioni si sono rivelati inefficaci, incapaci di fornire un supporto adeguato ai turisti.

Ad aggravare ulteriormente la situazione è la scarsità di infrastrutture di trasporto adeguate. Durante l’estate, l’unica linea di trasporto pubblico disponibile per i turisti è composta da tre mini bus, che per la maggior parte del tempo circolano semivuoti. Questo servizio, insufficiente a coprire le reali esigenze di spostamento sul territorio, non è in grado di compensare le gravi lacune infrastrutturali e promozionali che affliggono la località. Le difficoltà logistiche rappresentano un ostacolo significativo per i visitatori, che spesso scelgono destinazioni meglio collegate e dotate di servizi più efficienti.

«È incredibile che una località come Ugento, con un patrimonio naturale e culturale di tale rilievo, sia così carente in termini di marketing territoriale e servizi», commenta un operatore turistico locale. «La mancanza di strategie promozionali adeguate e l’assenza di servizi moderni stanno penalizzando gravemente l’intera economia turistica della zona. Senza un marketing professionale e mirato, siamo destinati a perdere terreno rispetto ad altre destinazioni più organizzate e meglio promosse».

Le conseguenze di queste problematiche si riflettono direttamente sulle presenze turistiche. Nonostante un incremento delle presenze straniere, soprattutto nella prima parte della stagione estiva, Ugento non è riuscita a compensare il calo dei turisti italiani. Le strutture ricettive, in particolare quelle extralberghiere come i bed and breakfast, hanno registrato un calo delle prenotazioni compreso tra il 30% e il 35% rispetto agli anni precedenti. Questo calo ha colto di sorpresa molti operatori del settore, che avevano sperato in una stagione più positiva dopo le difficoltà legate alla pandemia.

Raffaele Bitetti, presidente dell’associazione extralberghiera di Lecce e Salento, ha espresso la delusione di molti colleghi: «Non ci aspettavamo un calo così drastico», ammette. «La realtà è che questa stagione sta deludendo le aspettative di molti operatori. Senza una strategia chiara e servizi adeguati, diventa sempre più difficile attrarre turisti, soprattutto italiani, che sono il nostro principale bacino di utenza».

Il calo delle presenze e la chiusura anticipata delle strutture rappresentano segnali di un problema strutturale che non può più essere ignorato. La carenza di un marketing territoriale efficace, la gestione non ottimale delle risorse turistiche e la mancanza di servizi adeguati stanno penalizzando gravemente Ugento, rischiando di marginalizzare sempre di più la località nel panorama turistico pugliese.

Per evitare un declino irreversibile, è fondamentale che le autorità locali intervengano con decisione, investendo in strategie di promozione territoriale all’altezza delle sfide attuali. Valorizzare le bellezze naturali e culturali del territorio in modo professionale e capillare, accompagnando la promozione con servizi moderni e funzionali, rappresenta l’unica via per rilanciare il turismo a Ugento e garantire un futuro sostenibile al settore.

Il rischio, altrimenti, è che Ugento, nonostante le sue spiagge paradisiache e il suo potenziale turistico, finisca per essere superata da altre destinazioni più organizzate e meglio promosse, perdendo opportunità preziose di crescita e sviluppo economico.

La politica non soggioghi il valore del mare e della fascia costiera

La politica non soggioghi il valore del mare e della fascia costiera

È ora interessante occuparci di tutela della fascia costiera, esternando alcune riflessioni su una recente, e fondamentale, pronuncia della Corte costituzionale, come noto, preposta per dettato costituzionale alla tutela dei principi e fondamenti della legge fondamentale del ‘48. Ebbene, con la sentenza n. 151 del 26 luglio 2024, il “Giudice delle leggi” ha annullato alcune disposizioni della Sardegna relative al tema della salvaguardia costiera.

La dichiarazione di illegittimità costituzionale ha riguardato un articolo della legge regionale approvata a fine 2023 dal Consiglio regionale, il quale aveva sostanzialmente reintrodotto la possibilità di demolire e ricostruire i fabbricati siti nella fascia di conservazione integrale dei trecento metri dalla linea di battigia marina anche senza conservarne la conformazione, l’ubicazione, le caratteristiche planivolumetriche e tipologiche originarie. In realtà, il giudizio presso la Corte costituzionale ha dimostrato trattarsi di una riproposizione della stessa legislazione, già dichiarata illegittima nel 2022. A riprova del fatto che l’indirizzo politico era molto più orientato a tutelare alcuni interessi privati, piuttosto che conformarsi non solo ai principi costituzionali, ma anche e soprattutto alle pronunce della stessa Consulta, il che significa che pur a fronte di un mandato elettorale, occorre amministrare e governare i problemi mantenendosi sempre all’interno del perimetro costituzionale.

La volontà politica regionale di “liberalizzare” di fatto gli interventi di demolizione e ricostruzione nella fascia di massima tutela costiera, si scontra prevalentemente con le prescrizioni del Codice dei beni culturali e del paesaggio, che occorre ricordare, è norma prevalente rispetto ad ogni legge regionale ed a qualsiasi altro atto di pianificazione paesaggistica.

Con la legge approvata quasi a fine legislatura (sarà un caso?), il consiglio regionale della Sardegna ha “reintrodotto la possibilità di ricostruire i fabbricati siti nella fascia di trecento metri dalla linea di battigia marina anche senza conservarne la conformazione e l’ubicazione originarie («sagoma, prospetti, sedime»), esentando, altresì, dall’obbligo di mantenere le «caratteristiche planivolumetriche e tipologiche» dell’edificio demolito. Peraltro, sempre con la stessa disposizione, operando un richiamo alle ipotesi escluse dal vincolo di inedificabilità elencate nella vigente legge regionale del 1989 e agli artt. 136, comma 1, lettere c) e d), e 142 cod. beni culturali, ha inteso puntualizzare che tale facoltà operasse nonostante il fabbricato da demolire e ricostruire ricadesse in un’area tutelata dal piano paesaggistico e dal codice dei beni culturali e del paesaggio. Una stortura palesemente violativa dei principi costituzionali, sintomo di una volontà politica che si traduce in atti legislativi che in nome di politiche neoliberiste spinte, senza freni e marcatamente mercatiste, punta a favorire pochi a discapito di altri. Specie su beni, come quelli attinenti alla libera fruizione della costa e del mare, che appartengono a tutti: res communes ominium, diceva gli antichi latini. E non vi potrebbe essere chi non veda quanto stia diventando difficile, perché eccessivamente oneroso per molte famiglie, soprattutto quelle monoreddito, usufruire di servizi spiaggia che da anni sono in mano a lobby familistiche. Un settore che è privo di concorrenza e che ci si augura possa incontrare quanto prima un nuovo approccio alla luce della direttiva Bolkestein, sulla quale molti addetti ai lavori furbescamente palesano totale ignoranza. 

Siamo dinanzi, addetti ai lavori e non, ad una nuova pronuncia della Corte costituzionale, che s’inserisce in una giurisprudenza costante e consolidata favorevole alla salvaguardia dei valori ambientali, paesaggistici, culturali e identitari del territorio, di cui la politica e gli amministratori locali devono obbligatoriamente tenere conto, perché è una garanzia per il Bel Paese, per la sua storia e per la sua ineguagliabile bellezza.

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