Home Blog Pagina 172

Lo scandalo dei rifiuti contesi tra Ugento e Presicce-Aquarica

rifiuti raccolti dai volontari a ugento

Tonnellate di rifiuti minuziosamente raccolti e stoccati da oltre 100 volontari in un’uggiosa giornata di fine novembre. Un’iniziativa lodevole se non fosse per il fatto che tutta la fatica dei volontari potrebbe essere vanificata dalle lungaggini burocratiche legate all’effettivo smaltimento dell’enorme cumulo di rifiuti raccolti.

Cosa è successo concretamente?

Il 27 novembre 2022 le delegazioni CleanUp di Presicce Acquarica, Casarano, Taurisano si mettono insieme a numerose associazioni e ripuliscono, in un’intera giornata dedicata al volontariato ambientale, la zona di Burgesi, un’incantevole lembo di terra brulla stuprato dalle discariche legali e illegali che nel tempo si sono formate. Tutto molto bello, con le associazioni che accumulano in apposite zone segnalate tonnellate e tonnellate di rifiuti, anche speciali, strappati alla natura e al suo ciclo.

Anche le istituzioni non hanno mancato di ringraziare e complimentarsi con i volontari, con il problema dello smaltimento effettivo dei rifiuti che mai era stato affrontato fino a quando il problema si è concretamente palesato: chi pagherà la fattura per lo smaltimento di questi rifiuti? Gli attori a contendersi l’onere sono il Comune di Ugento da un lato e il Comune di Presicce Acquarica dall’altro.

Si perché a mesi dalla loro raccolta, tutti i rifiuti continuano a rimanere nel posto dove i volontari gli hanno stoccati “Temporaneamente”

Questo perchè i comuni confinanti di Ugento e Presicce Acquarica continua a rimpallarsi la responsabilità della raccolta, con i rifiuti che in questo momento insistono in agro di Ugento, proprio nella zona antistante il vecchio impianto di selezione dei rifiuti abbandonato, impianto di cui ci siamo già occupati noi come anche Striscia la notizia.

Riaccendiamo l’illuminazione pubblica a Ugento: la mozione della minoranza

La minoranza intera presenta una mozione per proporre la riaccensione dell’illuminazione pubblica di Ugento, sfruttando il fattore stagionale e tenendo conto anche delle esigenze turistiche del nostro territorio.

mozione-1

RI-ACCENDIAMO LA PUBBLICA

In data 06 aprile

Con protocollo n° 11259 abbiamo presentato congiuntamente come gruppi di opposizione ( Costruiamo Insieme – EzioGarzia Sindaco ) una #mozione ai sensi dell’articolo 26 del regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale.

Nel documento abbiamo chiesto al Sindaco la #revoca

dell’ordinanza n°138 del 29\09\22 “Misure urgenti per il contenimento dei consumi energetici”.

Un’ ordinanza che da diverso tempo non trova applicazione uniforme sul territorio comunale con esempi di zone completamente illuminate ed altre con ulteriori criteri ben lontani da quanto previsto dell’ordinanza sindacale (una lampada accesa e due spente), creando una disparità di trattamento tra i cittadini.

A questo fattore si aggiunge anche il ritorno dell’ora legale, il che permette di poter usufruire della luce naturale per buona parte della giornata.

Infine, anche in previsione dell’imminente stagione estiva e delle prossime festività, vogliamo garantire, oltre ai residenti, anche ai turisti un’immagine degna di un paese turistico ed ospitale e non lugubre al calare della sera.

Speriamo fiduciosi che tale richiesta venga accolta.

il testo del post di oggi

Ugento sa essere grande

ugento sa essere grande via crucis vivente

Dopo tre anni di stop a causa della pandemia, la sera della Domenica delle Palme, l’Associazione “Via Crucis Vivente”, con l’ausilio di tanti volontari, egregiamente diretti dal regista Alberto D’ambrosio, ha rappresentato la passione e la crocifissione di Cristo, improntando il tema sul valore delle donne ed il ruolo fondamentale delle madri.

La partecipazione cittadina è stata evidentemente al di sopra di ogni aspettativa. A riprova che l’evento, oltre ad essere particolarmente sentito sul piano religioso, costituisce un’occasione di riflessione e direi di “unione” per tutti, credenti e non credenti. Aspetto peraltro ben sottolineato dal nostro vescovo mons. Vito Angiuli e dall’Assessore alla cultura dott. sa Chiara Congedi.

Avendo avuto una parte all’interno della rappresentazione, nelle vesti dell’apostolo Filippo, insieme a tutti gli altri partecipanti, ognuno per il rispettivo ruolo, tutti da protagonista, credo si possa dire che la serata sia stata un momento “alto” di partecipazione della cittadinanza e di capacità dell’associazionismo di fare “sistema”. 

Quel poco che sono riuscito a vedere dai palchi di scena mi consente di affermare convintamente che sia stato uno spettacolo straordinario, ricco di emozioni, di sensazioni positive e di assoluta serenità, per tutti i presenti e per coloro che hanno assistito via web.

Al di là di questo aspetto, tutt’altro che secondario, è necessario attenzionare i tanti aspetti positivi che caratterizzano una comunità come la nostra, che ha dimostrato di sapere e di voler essere “popolo”. Di sentirsi cioè parte attiva all’interno di un territorio che non è secondo a nessuno per tradizione, per storia, per bellezza, per cultura, per valori insiti nell’essere ugentini, immersi in un paesaggio vasto e ricco, talvolta martoriato, che ha comunque le possibilità per splendere. I difetti tipicamente nostrani sono e possono essere soppiantati dalla sensibilità umana e dalla grande capacità di riuscire in ciò che spesso, per pigrizia o per pura critica “a prescindere”, appare insormontabile, ma che si realizza solo nel momento in cui ci si convince dell’obiettivo e tutti insieme si rema in quella direzione.

Ebbene, in tutto il periodo di preparazione ho constatato proprio questo. Ed è proprio ciò che voglio evidenziare perché vi è stata una sorta di continuo scambio generazionale, nel quale ognuno aiutava l’altro, lo sosteneva, collaborava e prendeva con sé preoccupazioni, ansie, tensioni, timori e paure di chi gli stava accanto, come a dire: “insieme, tutti, andiamo avanti e costruiamo qualcosa di bello da offrire alla nostra amata Ugento!”.

Un gioco di squadra in cui ognuno ha dato il massimo, ciò che poteva compatibilmente con le sue possibilità, non solo economiche, ma anche e soprattutto umane. 

C’è un momento che mi è rimasto dentro, che conserverò tra le cose più belle. Nel mentre sistemavamo le scenografie, dal palco, indaffarato a coprire con delle piante alcuni punti morti, mi sono girato per guardare verso la piazza. Da subito, mi ha colpito lo spirito di fratellanza che trapelava dai gesti, dagli sguardi e soprattutto dagli occhi di tutti coloro che lavoravano instancabilmente per la buona riuscita dello spettacolo. È stato un momento particolarmente emozionante e non nascondo di aver provato per qualche attimo un po’ di commozione. Il più grande aiutava il più piccolo e viceversa, senza distinzione di ruoli e di età. Uniti da una sana amicizia, senso di appartenenza, fedeltà d’intenti e soprattutto spensierata allegria. Tutti fattori di una comunità che sa essere grande ed è in grado di vivere appieno attorno e all’interno del luogo in cui è insediata. Sul piano sociologico potremmo parlare di “solidarietà organica” e di assenza di “anomia”, intendendo cioè l’esistenza di un nucleo valoriale attorno al quale tutti sentono e vogliono appartenere. Un insieme di persone che ha chiaro uno scopo, si identifica con esso e mette tutto sé stesso per raggiungerlo insieme agli altri. Una coesione sociale che spesso tende a perdersi all’interno di un mondo tanto globalizzato e sempre meno “umano”.  

La serata di domenica scorsa ha dimostrato che esiste nella nostra Ugento, comprensiva dei nostri concittadini di Gemini, Torre San Giovanni, Torre Mozza e Lido Marini, un nucleo di valori, di sentimenti e di passione civica, identificabili in un alto senso di appartenenza. L’esperienza vissuta grazie all’Associazione “Via Crucis Vivente” è stata fantastica ed entusiasmante. Oltre a regalarmi tante belle emozioni, mi ha aiutato a conoscere tanti concittadini, persone di grande umanità e intelligenza, che mi hanno fatto riscoprire il valore ed il senso dello stare insieme. 

Un sentito ed affettuoso ringraziamento va indistintamente ad ognuno di loro; a tutti quelli che ci hanno sostenuto, alle Autorità civili e religiose, a tutti i volontari ed alla Protezione civile; al Presidente, al Vice – Presidente ed al Consiglio direttivo. Ma un ringraziamento particolare va ad ogni ugentino e geminiano, vicino e lontano, perché grazie a costoro è stato possibile convincermi che Ugento sa essere grande. Di questo dobbiamo convincerci e per questo occorre impegnarsi. Ne vale la pena!.

SOS Torre Mozza: un pezzo di via Tiepolo non c’è più

allarme erosione a torre mozza

Avevamo già affrontato il discorso in un articolo che ha compito da poco un anno. Un processo naturale che sembra procedere molto più velocemente del previsto, con un intero pezzo di via Tiepolo che ormai non esiste più.

Dalle foto satellitari si può notare come il tratto di spiaggia che si trova tra contrada Fontanelle e Torre Mozza si sia ritirato di circa 40 metri in 20 anni, con una media di circa 2 metri l’anno e una tendenza che sembra aumentare.

Abbiamo elaborato un time lapse delle immagini satellitari degli ultimi 20 anni in cui si può notare plasticamente il cambiamento della costa ugentina.

Torre Mozza, una delle marine di Ugento, è stata interessata come altre zone della costa ionica da progetti mirati a mitigare l’azione legata all’erosione delle coste, progetti attivi tutt’ora che si scontrano in una guerra sicuramente dai valori impari. Sembra infatti difficile voler contenere in questo momento un processo naturale che sembra sempre più chiaro essere legato alla costruzione del porto di Torre San Giovanni.

Una situazione che venne infatti già preannunciata fin dagli anni 80, quando si iniziò a parlare della costruzione del nuovo molo foraneo del porto peschereccio di Torre San Giovanni, con autorevoli studi che avevano previsto tutto ciò che ora sta accadendo e che non furono presi in considerazione.

Stangata per gli albergatori, arrivano le nuove tariffe della tassa di soggiorno

nuove tariffe della tassa di soggiorno a Ugento

Arriva l’ufficialità con la pubblicazione della delibera di giunta che ha rivisto al rialzo le tariffe della tassa di soggiorno a Ugento. Una decisione che sta portando diversi malumori nel settore alberghiero, con gli operatori che lamentano l’inopportunità dei tempi. Molti di loro, infatti, hanno già firmato dei contratti con la differenza di prezzo della tassa che sicuramente verrà rimessa dai proprietari.

2263541_ATT_000048773_36178-1

Anche Lilt Lecce scrive al sindaco di Ugento Salvatore Chiga

consiglio comunale forno crematorio ugento
consiglio comunale forno crematorio ugento

Non accennano a calmarsi le polemiche intorno alla contestatissima decisione dell’amministrazione comunale di avviare l’iter per un forno crematorio a Ugento. decisione poi bloccata, con la determina che è stata annullata nella giornata di ieri.

Ma i problemi per il sindaco Salvatore Chiga non accennano a passare, con il presidente di Lilt Lecce che ha preso carta e penna per stigmatizzare quanto avvenuto in consiglio comunale.

Scuse che non solo non sono mai pervenute, ma che mai perverranno, a giudicare da i post condivisi da Salvatore Chiga dopo l’ultimo consiglio comunale, nel quale rivendica l’operato della sua amministrazione, sottolineando come dal suo punto di vista non fossero presenti offese nel suo discorso.

Il tono del discorso non è passato inosservato per nessuno, soprattutto i tanti presenti nella parte del pubblico dell’ultimo consiglio comunale, che non poco hanno rumoreggiato quando il sindaco ha fatto intendere che qualcuno sia stato squallido o artefice di “una squallida atmosfera” utilizzando le esatte parole del sindaco.

Gentile sindaco, lei ha il diritto a sostenere l’opportunità sociale e/o economica per la Sua comunità circa l’insediamento del forno crematorio ma, mi ascolti, non provi a screditare lo spessore morale e scientifico del Dr Serravezza. Ancora vengo a puntualizzarLe un altro aspetto, forse quello più importante […], avere la presenza all’interno del comune di una nostra delegazione dovrebbe essere un vanto […] mai e poi mai deve essere vissuta come gentile concessione, come un favore che si è voluto fare al presidente o referente di turno! […] Pertanto rispedisco al mittente qualsiasi allusione a connessioni o gentili collaborazioni da lei elargite a favore della nostra associazione. Per lei deve essere, mi ripeto, motivo di vanto poter dire di avere una delegazione Lilt Lecce nel proprio comune. Infine, mi permetta di esprimerLe un’ultima considerazione su un punto che mi ha addolorato più di ogni altra cosa! Lei, riferendosi alla nostra referente della delegazione di Ugento l’ha definita “silente complice”. Ebbene Sindaco, la dr.essa De Maria Valentina, ha ragione Lei, è nostra complice! Si! Ma non è silente: era in prima fila sia in occasione del convegno che in occasione del consiglio comunale. […]Lei avrebbe dovuto essere felice e avrebbe dovuto ascoltare queste giovani professioniste così sensibili alle tematiche riguardanti la salvaguardia della salute pubblica, invece di etichettarle e screditarle. La maturità sociale di una comunià non si misura con l’applausometro, né si misura da quanto le giovani generazioni siano complici e silenziose rispetto alle decisioni del primo cittadino.

Un estratto della lettera del rappresentante di Lilt Lecce Dr. Carmi
lettera lilt lecce al sindaco di Ugento

Grazie ai lombrichi non bisogna abbassare la guardia

progetto geneo e lombrichi

Nell’ambito del “progetto Geneo” – www.geneosalento.it –  della Lilt (Lega Italia lotta tumori) di Lecce, recentemente richiamato dal dott. Giuseppe Serravezza in occasione dell’incontro del Comitato “No Forno Crematorio a Ugento”, sono interessanti le conclusioni fornite a seguito dei risultati parziali dell’analisi eco tossicologica dei terreni di diversi comuni salentini, tra cui quelli del nostro territorio.

Il progetto, a cui l’Amministrazione comunale ha aderito, peraltro con un contribuito di 1500 euro,  ha unito la caratterizzazione chimica del suolo all’uso di strumenti biologici ed eco tossicologici per la valutazione di rischio complessiva. 

Potrebbe sembrare curioso, ma tra i vari organismi bioindicatori i lombrichi sono stati ampiamente utilizzati per studiare sul piano eco tossicologico le matrici ambientali di alcune aree verdi insistenti nella nostra area. 

I tecnici hanno effettuato due test: uno di tossicità acuta e l’altro di tossicità cronica. Il primo, che consiste nel misurare la mortalità dei lombrichi dopo 14 giorni di esposizione al terreno ritenuto potenzialmente tossico, ha rilevato un’assenza di tossicità acuta in quanto la percentuale di mortalità è risultata essere inferiore al 20%. Il secondo, che invece monitora gli effetti tossici provocati da tempi di esposizione prolungati, nel senso che si valutano i valori di nuovi lombrichi nati per replica rispetto al valore del 30%, considerando una tossicità cronica se vi è un indice inferiore, ha evidenziato uno stato borderline, il che se è vero essere sintomo di assenza di cronicità tossicologica, è altrettanto vero che disvela la necessità di mantenere alta la guardia. Non a caso, pur rilevando che i terreni analizzati non evidenzino alcuna genotossicità, è necessario porre maggiore attenzione nel tempo ai fini di registrare se si tratti di un fenomeno isolato e resiliente ovvero se rappresenti un reale trend di rischio ambientale aumentato.

Rimangono ancora da analizzare i dati sui dosaggi di metallotioneine, utili a disporre di maggiori indicazioni sull’esposizione alla contaminazione da metalli pesanti. Tuttavia a prescindere dallo stato epidemiologico è stata registrata una significativa presenza di alcuni contaminanti, quali l’Arsenico, il Berillio e, in misura minore, il Vanadio. La presenza e la concentrazione di questi metalli pesanti rivelano uno stato di contaminazione del suolo assolutamente non compatibile e non atteso per aree verdi. Per quanto riguarda l’arsenico e le sue possibili sorgenti, è importante ricordare che la ricerca di pesticidi è risultata negativa. L’analisi delle diverse diossine, furani e PCB, pur rivelando valori ampiamente nei limiti di legge, sembrano svelare possibili sorgenti di contaminazione, meritevoli di approfondimento. 

Gli esperti ritengono che la gravità della situazione epidemiologica attuale sia sicuramente  conseguenza delle modificazioni subite dall’ambiente salentino negli ultimi 20 – 40 anni. Lo studio GENEO ha rivelato uno stato di contaminazione del suolo piuttosto preoccupante in molte aree del Salento, il che fa temere un ulteriore peggioramento della situazione epidemiologica nel prossimo futuro.

In ragione delle ben note emergenze ambientali gravanti nel nostro territorio, e sulla scorta della normale prassi seguita in tante altre Regioni del Nord, si conferma improcrastinabile un intenso e costante monitoraggio ambientale, soprattutto del suolo, matrice-memoria di ogni inquinamento, allo scopo di salvaguardare la salute delle popolazioni. Una necessità ed un urgenza che devono essere considerate nell’ambito di una pianificazione dello sviluppo del territorio che sia corretta e sostenibile, oltreché supportata da un’ineludibile valutazione del rischio connesso a possibili sorgenti del grave ed accertato inquinamento dei suoli.

Su tali presupposti scientifici sarà possibile predisporre gli opportuni interventi tecnici, amministrativi e politici, non trascurando di garantire, sempre e comunque, la partecipazione attiva di tutti i cittadini.

Ricevi i nuovi articoli via mail, ogni lunedì.

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.