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Ancora un errore nella promozione del patrimonio storico ugentino

Molto attiva negli ultimi giorni la pagina Facebook della lista Uniti verso Il futuro dal quale abbiamo appreso di un errore che assomiglia molto a quanto successo quest’estate, quando la torre di Torre Mozza prese magicamente nuove forme nella locandina pubblicitaria di uno degli eventi legati al calendario della bandiera blu.

Questa volta a essere storpiata è la mappa del centro storico del comune di Ugento, in cui magicamente il Museo, la Biblioteca e la sala dell’ex chiesa di S.Filomena assumono nuove locazioni. Un errore provocato probabilmente con la scarsa familiarità con il nostro comune di chi ha realizzato fattivamente la grafica con il quale l’amministrazione di Ugento ha pubblicizzato la riapertura del museo, arrivata a quasi 4 anni dalla sua chiusura avvenuta in seguito al rinnovo del bando di gestione disegnato dall’ultima amministrazione guidata da Massimo Lecci.

TROVA LE DIFFERENZE!

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Dopo lo strafalcione della scorsa estate con la Torre Mozza sbagliata, ora, chi si occupa della comunicazione ufficiale del Comune ha deciso di deliziarci con questo classico passatempo… dimostrando ancora una volta di non conoscere il nostro territorio! Se la gestione dei Beni e della comunicazione ufficiale fosse “Ugentina” probabilmente tutto questo non sarebbe accaduto!

Opposizione all’attacco: Scorrano nuovo assessore ai beni culturali?

vincenzo scorrano assesore beni culturali ugento

Arriva dalla pagina Facebook del gruppo Uniti Verso il Futuro il velato attacco al capogruppo di maggioranza Vincenzo Scorrano, recentemente molto attivo sui suoi social dove lo si è visto promuovere la recente riapertura dei beni museali di Ugento oltre che la candidatura di Elly Schelin nell’ambito delle prossime primarie del Partito Democratico, in cui la vice presidente della regionale Emilia Romagna ha incassato l’appoggio di Loredana Capone.

Nello specifico si sottolinea come la foto usata per promuovere la riapertura di palazzo Rovito sia in realtà uno scatto riferito ad un evento di alcuni mesi fa, notando anche il vestiario leggero dei presenti ritratti nella foto, che è stata prontamente cancellata dalla pagina Facebook del consigliere Scorrano.

Ecco il testo intero del post

Straordinario rivedere la comunità che invade i nostri palazzi riportando alla mente la propria storia…. Abbiamo avuto un periodo buio, è vero ed è innegabile, ma abbiamo davvero bisogno di guardare al passato?”

Quelle virgolettate sono le parole dell’assessore alla cultura (?) Vincenzo Scorrano.

Vorremmo offrire alla maggioranza, nonché a tutti i cittadini che hanno partecipato alla “passeggiata di comunità” alcuni spunti di riflessione.

L’aver aperto il Castello, Palazzo Rovito, il Museo, recuperati con l’impiego di milioni di euro di pubblico denaro, come fatto eccezionale e trionfalistico quando quei beni dovrebbero essere fruibili costantemente e ordinariamente da parte di tutti non vi fa sentire almeno un po’ di vergogna? Gli ingenti investimenti fatti non erano rivolti a rendere il nostro patrimonio culturale un bene comune di cui tutti e dico tutti, cittadini e, soprattutto turisti anche di prossimità, avrebbero potuto usufruire?

Cara maggioranza vi rendete conto di prendere costantemente in giro la nostra “comunità” gettando fumo negli occhi per mascherare inefficienze e sprechi nella gestione della cosa pubblica? Meditate su quanto propinate ai cittadini e se sentite un po’ di vergogna forse state acquisendo coscienza che il vostro operato è inaccettabile e la vostra considerazione dei cittadini è meno di niente!.

“Maestà il popolo ha fame e non ha più pane”

“se non hanno più pane che mangino le brioche”

Infine, AVETE NOTATO CHE FACEVA MOLTO CALDO DENTRO PALAZZO ROVITO? TANTO DA VESTIRSI LEGGERI e che magicamente quella stessa foto, pubblicata da Vincenzo Scorrano dopo qualche ora è stata modificata?

Era per caso l’incontro tenuto nella sala di Palazzo Rovito sabato 8 ottobre ore 10.00? Certo che sì. E allora ci chiediamo, perché mistificare la realtà. Consigliere Scorrano, ancora una volta, ti ringraziamo per il lavoro svolto e dei CONTENUTI di cui ci delizi.

Spero vi rendiate conto che avete superato ogni limite della decenza e della tollerabilità.

Vi auguro buone riflessioni

I tartufi di Ugento scovati da Luca Franza

La passione di Luca Franza che assieme alla piccola Maya hanno scoperto un’altra ricchezza di un territorio che non finisce mai di regalarci sorprese. Da tempo ormai Luca ha constatato come a Ugento siano presenti due tipi di pregiatissimo tartufo, precisamente il nero ,scorzone estivo, ma conosciuto come tuber estivum vittadin e il bianchetto che viene chiamato tuber borchi vittadin, o marzuolo.

Può sembrare una novità per tanti eppure anche nel nostro territorio è possibile, dunque, scovare questi pregiatissimi tuberi che possono costare anche diverse migliaia di euro come il caso del record stabilito da un Tartufo D’Alba venduto alla cifra monstre di 184mila euro.

Contrariamento a quanto si è portati a pensare il tartufo è sempre stato presente nella penisola salentina, e se ne hanno notizie fin dall’epoca medioevale. La deforestazione avvenuta tra otto e novecento ha portato alla perdita di grandi parti dell’habitat naturale del tartufo, che comunque resiste in piccole zone umide e forestate, come il Parco Litorale di Ugento. L’uso nella cucina salentina è stato riscoperto da poco, con diversi chef del territorio impegnati nel recupero di questo ingrediente che da oggi possiamo considerare nostrano.

Da oggi possiamo dunque dire che anche a Ugento c’è il tartufo, uno dei tanti tesori da scoprire in questo sterminato territorio e un’altra freccia nell’arco del Parco Litorale di Ugento che da oggi potrebbe avere un altro argomento sui cui riflettere.

Babbo natale portaci un nuovo sindaco

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A 12 mesi dalla stampa del numero 0, ci troviamo qui a celebrare (momentaneamente) il nostro ultimo numero stampato.
Il numero 12 arriva dopo un anno di impegno e sacrifici da parte di questa redazione, che è riuscita a portare a termine questo impegno in lunghi mesi che hanno visto disattese tutte le richieste poste all’attuale amministrazione comunale di Ugento. Abbiamo provato a mandare inviti per i nostri programmi, ignorati o disattesi, abbiamo protocollato richieste ufficiali avanzate a nome della nostra associazione, ma anche in questo caso abbiamo trovato un insormontabile muro fatto di silenzio. Ed è così che le nostre richieste giacciono in un cassetto senza risposta da ormai 9 mesi, nonostante la legge ne prescrive la risposta entro il termine di 60 giorni.
Richieste intestate al sindaco di Ugento, che fino ad ora mai si è degnato di poter dare una risposta a quelle che, non solo secondo noi, sono più che legittimi dubbi.
Poi c’è la questione della chiusura del gruppo WhatsApp delle associazioni del nostro paese, un fatto che a mio modo di vedere non può ancora una volta essere archiviato come una semplice imprudenza, ma deve rappresentare l’ennesimo campanello d’allarme che ci mette di fronte ad una realtà che sta mortificando e lentamente asfissiando la rete sociale del nostro paese.
Con quest’ultimo numero proviamo dunque ad alzare l’asticella della provocazione politica, con una copertina che in molti potranno giudicare fuori luogo, ma che vuole solamente riuscire a farci pensare attraverso la sottile lama della satira, nella speranza di riuscire ad ottenere finalmente delle risposte che non solo noi attendiamo.
Dunque non devono far arrabbiare i nostri fotomontaggi, quanto più riflettere su una situazione grottesca che vede il nostro paese ancorato a usanze e tradizioni medioevali. La bandiera blu, il museo, le luci spente e quelle natalizie non sono altro che polemiche nate dalla totale assenza di comunicazione da parte di chi ci amministra, convinti che il dover dare conto alla cittadinanza sia un mero esercizio di stile.
Ma le reazioni sui social, che iniziano a trabordare anche nella vita reale, dimostrano che qualcosa sta cambiando, anche nella richiesta di democrazia da parte dei cittadini di Ugento. Le recenti polemiche sulle luminarie natalizie non è che l’ultima occasione in cui questa amministrazione non è riuscita a spiegare le proprie intenzioni in modo puntuale, generando un’orda di proteste basate più che altro sull’attesa che ognuno di noi aveva di fronte ad un così cospicuo budget investito.
Sarebbe bastata una lettera pubblica per annunciarlo e disinnescare ogni polemica, si è scelto, invece, ancora una volta il silenzio.
Il silenzio, quello che si sente nei vuoti pomeriggi di una Piazza Italia ormai deserta. Il silenzio, quello riecheggia tra i fischi del vento lungo i vicoli del nostro borgo abbandonato. Il silenzio delle persone per bene, che prima o poi diventerà disgusto.
Ma visto che è natale, caro babbo pensaci tu a farci un regalo, portaci un nuovo sindaco, solo tu puoi farlo.

Mitko Todorov è a Ugento

mitko todorov a ugento

Da ieri il grande Mirko (Mitko) Todorov è a Ugento; il mitico opposto della Victor Village Adovos Falchi Ugento (Campionato di Pallavolo Serie A1 1985/1986), a distanza di 37 anni circa, è ritornato a trovare tifosi, amici, e nuovi atleti pallavolisti ugentini; ha fatto visita al Palazzetto “PalaOzan” di Ugento, intitolato al compianto Tiziano Manni , compagno di squadra di Todorov; nonché al Palazzetto di Gemini Frazione di Ugento).
Mitko Todorov , insieme ad Hugo Conte , a Ferdinando De Giorgi , ed a tutti gli altri atleti di quella favolosa squadra, è stato uno degli artefici delle vittorie e dei traguardi raggiunti dalla “MITICA,
LEGGENDARIA e oramai IRRIPETIBILE”, squadra di Pallavolo Ugentina, Leccese e Pugliese, che rese grande il ns territorio e l’intero Sud Italia negli anni 80.
La vittoria che ad oggi rappresenta il record per una squadra pugliese viene disputata il 26 aprile 1986 presso il Pallone tensostatico di Torre San Giovanni; Play-off Scudetto: Ugento vs Panini Modena 3 – 1 (15-4; 15- 10; 14-16; 15-1). La Panini Modena allenata da Julio Velasco si schiera con: Lucchetta, Cantagalli, Bernardi, Dall’Olio, Quiroga, Bertoli, Martinez; Ghiretti; Di Bernardo; Sacchetti; Il Victor Village Adovos Falchi Ugento con: Ferdinando De Giorgi; Palumbo; Conte; Giribaldi; Berselli; Todorov; Michele De Giorgi; Manni; Nicolazzo; Romanelli.
Vi è comunque da ricordare che già durante la Regular Season, il Victor Village Adovos Falchi Ugento aveva battuto in casa, presso il Pallone Tensostatico di Torre San Giovanni, la Panini Modena allenata da Julio Velasco, questo succedeva Sabato 08 Marzo 1986, Victor Village Adovos Falchi Ugento vs Panini Modena 3 – 0 (15-9; 16-14; 15-12). La Panini Modena allenata da Julio Velasco con: Lucchetta, Cantagalli, Bernardi, Dall’Olio, Quiroga, Bertoli, Martinez; Ghiretti; Di Bernardo; Sacchetti; Il Victor Village Adovos Falchi Ugento con: Ferdinando De Giorgi; Palumbo; Conte; Giribaldi; Berselli; Todorov; Michele De Giorgi; Manni; Nicolazzo; Romanelli.
Grazie Mitko

La maggioranza forza la mano, Lisi abbandona l’aula. L’eco centro si farà

lisi abbandona l'aula ugento consiglio comunale

Un consiglio comunale che ha confermato le aspettative, con la minoranza che costringe ad una sosta tecnica il consiglio, impegnato a rimediare a quello che sembra essere un errore che rischia di minare alla base la regolarità dell’iter che ha portato al finanziamento del prossimo eco centro di Lido Marini.

giulio lisi

Ho abbandonato l’aula perché mi sono rifiutato di partecipare a quella che è sembrata a tutti una farsa. Più volte abbiamo dimostrato come il provvedimento portato in aula fosse fallato fin dalla sue premesse, perché i terreni su cui nascerà l’eco centro non potranno mai giungere all’Ente per cessione gratuita da parte dei lottizzanti perché la convenzione è solo una proposta e, comunque sono ancora da espropriare, contrariamente a quanto indicato nelle prescrizioni del bando per la presentazione della domanda di finanziamento regionale, che recita “possono inoltrare istanza di finanziamento […]le singole amministrazioni comunali che abbiano la piena disponibilità dell’area oggetto della proposta progettuale”, oltre ad un quadro economico che pare ancora in via di definizione e, pertanto, incerto.

Sembra proprio quest’ultimo tema quello più critico tra quelli affrontati nel consiglio comunale, rispondendo alle osservazioni poste dal consigliere di Uniti verso il Futuro Tiziano Esposito e della Pro Loco di Lido Marini.

Il consiglio comunale è servito a spiegare proprio queste criticità, con il dirigente comunale Luca Casciaro che è stato chiamato a spiegare le contro osservazioni fornite dagli uffici. È proprio la sua risposta fornita ad un quesito posto da Giulio Lisi ha causato l’abbandono dell’aula di quest’ultimo, che più di una volta ha sottolineato come i voti forniti dalla maggioranza fossero in contraddizione.

Abbiamo cercato in tutti i modi di far cambiare idea alla maggioranza, non perché contrari all’opera, ma perché molti dei nostri dubbi espressi anche nelle mie osservazioni presentate lo scorso dicembre, non sono stati risolti dalle risposte fornite anche in consiglio comunale, esponendo l’ente ad un probabile danno economico che può derivare dall’ennesima causa persa già in partenza. Non è solo una questione politica infatti, quanto più tecnica, perché siamo stati chiamati a deliberare su un progetto che presenta più di una criticità tecnica, una questione emersa anche nell’acceso confronto avvenuto durante l’interruzione del consiglio comunale, che di fatto non ha portato a nessun cambiamento di linea da parte della maggioranza.

Ma anche dal punto di vista politico abbiamo sollevato più di un dubbio, soprattutto sulla natura e la funzione di questo eco centro che, servendo utenze domestiche e non domestiche, rischia di diventare un serio problema dal punto di vista igienico sanitario, soprattutto nel mese di agosto con 40 gradi e i mezzi impegnati a sversare in una zona densamente abitata. Anche per questo abbiamo proposto lo spostamento dell’opera in una zona meno centrale, che possa evitare i problemi anche economici che irrimediabilmente ci saranno per la richiesta di lottizzazione che già ricade su quella zona.

Il problema sembra essere sempre il solito: una corsa a realizzare un’opera e intercettare fondi senza pensare agli eventuali danni che quest’opera può produrre se non ben progettata, come l’impatto ambientale, le conseguenze economiche e logistiche derivanti dall’impatto sulla viabilità di questo centro, come tutti gli altri aspetti della post realizzazione, che come abbiamo visto in altri casi hanno portato all’abbandono del bene.

tiziano esposito

Nonostante questi forti dubbi, la maggioranza ha scelto di tirare dritto, procedendo a piè pari con il progetto proposto, che vedrà dunque la nascita di un nuovo eco centro a Lido Marini, con i lavori che dovrebbero concludersi entro quest’anno.

intanto arriva anche il comunicato sulla pagina Facebook del gruppo

Garante dei disabili: parola a Francesco Urso

Riceviamo e pubblichiamo integralmente quanto inviato dall’ex garante dei disabili del comune di Ugento Francesco Urso.

Alla cortese attenzione delle redazioni di Ozanews e di VideoTop Web

In riferimento ad alcuni giudizi di merito espressi dagli organi di stampa in indirizzo e avvalendomi del diritto di replica, mi trovo costretto a puntualizzare alcune questioni in relazione

  • all’articolo “Il Garante della persona disabile: un’opportunità fallita”, pubblicato su Ozanews il 20 gennaio u.s., sbagliando, peraltro, il mio cognome, che è Urso e non già Russo;
  • al video postato dall’emittente VideoTop Web il 9 febbraio u.s.;
    Preciso che parlo solo per me, in quanto Promotore dell’istituzione della figura del Garante nel Comune di Ugento, nonché primo Garante nominato dall’Amministrazione comunale, e non anche per chi è venuto dopo di me. So bene, infatti, che il riferimento sprezzante è soprattutto rivolto alla mia persona.
    In entrambe le situazioni summenzionate si è dimostrata una sorprendente superficialità nel fare riferimento al mio operato, che stupisce, ancor più, perché ciò è avvenuto su due siti web finalizzati all’informazione.
    Iniziamo col dire che quanto affermato viene platealmente smentito, carte e dati alla mano, dalla relazione stilata dall’ex-Sindaco, avv. Massimo Lecci, in data 22 gennaio 2019, prot. n. 1299, avente per oggetto: “Funzionamento del Garante della persona disabile. Relazione ai sensi dell’articolo 8 del regolamento approvato con deliberazione n°77 del 10 Novembre 2010”, la quale, a sua volta, sintetizzava le relazioni che avevo indirizzato all’Amministrazione comunale a cadenza annuale, come da regolamento. Un documento che allego affinché si smetta di denigrare il mio operato senza neppure conoscerlo.
    Gli ignari lettori di Ozanews, così come i telespettatori di TopVideo Web, hanno il diritto di conoscere la verità.
    L’autrice dell’articolo apparso su Ozanews si rammarica del fatto che il Comune di Ugento – che, peraltro, è stato erroneamente definito il “primo” in Italia ad istituire la figura del Garante delle persone disabili (in realtà, il primo è stato quello di Corleone) – non avesse svolto l’auspicato ruolo di “apripista” perdendo, così, l’opportunità di essere “un esempio per le altre amministrazioni”.
    Affermazione, quest’ultima, che conferma il non sapere neppure che, successivamente al Comune di Ugento, diversi Comuni del Salento hanno deciso di istituire la figura del Garante delle persone disabili (probabilmente anche grazie alle lettere, più di novanta, che ho personalmente inviato a tutti i Sindaci della provincia di Lecce per sollecitarli a fare altrettanto). La stessa Regione Puglia aveva nominato il proprio soltanto dopo l’istituzione di questa figura da parte del Comune di Ugento.
    Tra le tante altre notizie infondate, nonché infanganti, c’è anche quella che io avrei redatto una sola relazione annuale, quella del 2014. Con ironia squallida, l’autrice dell’articolo aveva anche aggiunto di essere ancora “in fiduciosa attesa delle relazioni successive al 2014” (sic!).
    Peccato, però, che la relazione dell’ex-Sindaco, avv. Massimo Lecci, smentisca clamorosamente tutto quanto affermato.
    Ed ancora: saccentemente veniva spiegato ai lettori che “il riconoscimento dei diritti dei disabili non si limita solo al parcheggio riservato, ecc.”, occorrendo “implementare misure e progetti che hanno come fine una maggiore inclusione sociale”. Si faceva, poi, riferimento “all’accesso alle spiagge” da parte delle persone disabili, dando suggerimenti sui mezzi di trasporto, ecc.
    Peccato, ancora una volta, che anche su questo delicato aspetto io mi fossi già pronunciato con l’Amministrazione comunale, promuovendo uno specifico progetto. Anche dietro mia proposta, l’ing. Carlo Carafa aveva censito le barriere architettoniche presenti nell’intero feudo di Ugento al fine di attuare il PEBA, obbligatorio per i Comuni e per le Province (legge n°41/1986). Il Comune di Ugento ha, così, regolarizzato la propria posizione, uno tra i pochi ad averlo fatto.
    Dall’ignorare pressoché tutto del mio impegno, giocoforza, il titolo menzognero dell’articolo: “Il Garante della persona disabile: un’opportunità fallita”.
    Per non parlare della grottesca staffilettata conclusiva, secondo cui la figura del Garante dei diritti delle persone disabili del Comune di Ugento era rimasta “una bella lettera morta” in data 2010”! Frasi, queste, semplicemente incommentabili.

E veniamo al video postato su TopVideo Web, nel quale, in una puntata dedicata al Garante, era stata invitata in studio e intervistata l’autrice dell’articolo di cui sopra, la quale aveva asserito che “l’unica battaglia” che il Garante di Ugento, vale a dire io, aveva fatto fino a quella data era stata quella relativa “ai parcheggi”, senza, però, essersi interessato affinché anche le persone disabili potessero avere “accesso” alle manifestazioni, conferenze, ecc. Mi spiace deludere qualcuno, ma anche in merito a questo specifico diritto la relazione allegata la smentisce con chiarezza. Tanto che, dopo il mio intervento, il Comune ha modificato il proprio regolamento sulla concessione del patrocinio solo ad eventi privi di barriere architettoniche.
Sempre nell’intervista rilasciata all’emittente televisiva TopVideo Web, la signora in questione si era anche vantata di aver voluto approfondire, tra i cittadini di Ugento, la conoscenza, o meno, della figura del Garante delle persone disabili facendo tesoro del suo “fiuto da segugio” (sue parole), intervistandone alcuni. In effetti, nessuno di loro ne sapeva nulla, dandole, così, l’agognata conferma del “fallimento” del Garante. Il suo “fiuto”, però, avrebbe dovuto indirizzarla anche verso di me: l’avrei informata agevolmente su tutto quanto avevo già proposto e su quanto avevo intenzione di proporre all’Amministrazione comunale. Con un minimo di impegno, si sarebbe potuto appurare che la realtà era ben diversa da quella descritta.
*
Colgo l’occasione per informarvi in merito alla Presentazione, che sembra essere imminente, della Carta dei diritti delle persone fragili in ospedale (documento stilato decenni fa dalla Cooperativa sociale onlus Spem contra spem di Roma ed applicata, in primis, dal Policlinico Agostino Gemelli dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma) organizzata dalla Direzione Generale della Asl Lecce che si è impegnata ad applicarla in tutti gli ospedali pubblici di sua competenza. Si sappia che io sono il Promotore di questa importante svolta che la Asl di Lecce intende concretizzare.
La Carta è nata per riconoscere alle persone con disabilità il diritto alle cure ospedaliere e rendere le strutture adeguate alle loro limitazioni fisiche, psicologiche e sensoriali.
Dopo lo specifico convegno nei locali Asl, da me proposto e organizzato, sono entrato a far parte, come Referente civico oltre come Promotore, nel relativo Gruppo di lavoro. La mia presenza nel gruppo di lavoro è stata fisica, per due anni, nonostante le gravissime difficoltà che ho nel deambulare, oggi è da remoto. Detto questo, mi scuso se è poco quanto ho fatto – impostando dal nulla, ribadisco, un Servizio così importante per i cittadini.
Non spettava a me, peraltro, pubblicizzare le proposte che via via presentavo. Ero stato chiamato dal Comune di Ugento per “lavorare” ai fini della tutela dei diritti dei disabili di Ugento ed è quello che ho fatto, con senso di responsabilità, pazienza, umiltà; instaurando rapporti cordiali con tutti i miei interlocutori e ricevendo da loro puntuali attestati di cordiale stima. Il sorriso ci accomuna, non già la cupezza ed i toni rancorosi che sono distruttivi per qualsiasi causa.
L’impegno preso anni addietro con la Direzione Generale della Asl Lecce (citato nella relazione allegatale) mi sta consentendo di proseguire nel delicato impegno di tutelare i diritti delle persone disabili, stavolta nel settore della Sanità Pubblica in cui, d’altro canto, convergono le aspettative di tutti i Comuni della provincia di Lecce.
Francesco URSO
(già Garante delle persone disabili del Comune di Ugento)

relazione-garante-disabili-22.10.2019-1

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