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Caretta caretta: 9 luglio l’evento bandiera blu

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Locandina evento.

Caretta caretta: 9 luglio l’evento della bandiera blu.

Siamo in pieno periodo di deposizione per le nostre amate tartarughe marine.

In collaborazione con il Comune di Ugento e con il Parco Naturale Regionale “Litorale di Ugento”; sabato, e domenica, prossima sono in programma due importanti appuntamenti di sensibilizzazione e formazione nella splendida cornice di Torre San Giovanni.

Guarda l’intervista su OzanTalk a Simone Potenza, volontario SeaTurtleWatcher CLICCA QUI

Nel corso della serata di sabato gli esperti del nostro Centro e i SEATURTLE Watcher accompagneranno i partecipanti alla scoperta della specie Caretta caretta.

Sabato 9 luglio, in Piazza del Porto a Torre San Giovanni, nell’ambito delle iniziative Bandiera Blu, gli operatori del Centro Recupero Tartarughe Marine di Calimera terranno un incontro formativo sulla tutela e conservazione dell’ambiente marino e dei siti di nidificazione della tartaruga marina Caretta Caretta.

Con l’ausilio di specifico materiale interattivo, verrà ricostruito un campo base in modo da far comprendere in maniera precisa e con esempi pratici, il lavoro degli operatori. Questa prima parte sarà finalizzata alla conoscenza, tutela, conservazione, valorizzazione e fruizione dell’ambiente marino e delle zone costiere in particolar modo nel periodo di nidificazione della specie.

Verrà poi proiettato* il documentario “Seaturtlewatcher”, girato nell’estate del 2020, proprio sulle spiagge di Torre San Giovanni. Un lavoro centrato sulla ricerca dei nidi, e di assistenza degli stessi fino alla schiusa delle uova. Dopo la proiezione i volontari del gruppo Seaturtlewatcher illustreranno ai partecipanti l’attività di ricerca, individuazione e messa in sicurezza dei siti di nidificazione.

La seconda parte, di natura pratica, si svolgerà all’alba della domenica successiva, durante la quale i partecipanti accompagneranno i Seaturtlewatcher durante il monitoraggio dell’arenile alla ricerca delle tracce di tartaruga e dei nidi.

Il documentario, prodotto da Zima Film e diretto da Andrea Fiorito. Racconta le avventure dei Seaturtle Watcher: cinque ragazzi che nell’estate 2020 hanno deciso di supportare come volontari le attività del CRTM di Calimera (Centro recupero tartarughe marine). Lo scopo è cercare e mettere in sicurezza i nidi di tartaruga marina che depongono sulle spiagge di Torre San Giovanni.

Per quasi 4 mesi, da giugno, i Seaturtle Watcher si sono impegnati nel trovare e assistere fino alla nascita oltre 450 piccole tartarughe marine.

Il documentario è stato proiettato in diversi festival in tutto il mondo ed è stato realizzato grazie al supporto di tutti i volontari impegnati nel progetto Seaturtle Watcher.

Per chi vuole continuare a scoprire lo straordinario mondo delle tartarughe marine, domenica 10 luglio alle ore 5:30 del mattino, seguiranno le attività di monitoraggio e individuazione di eventuali aree di nidificazione da mettere in protezione sul litorale ugentino

Ritrovo in Piazza del Porto a Torre San Giovanni, alle ore 05:30.

Gli incontri saranno una speciale occasione per conoscere la straordinaria ricchezza della fauna marina di Torre San Giovanni e per confrontarsi con i volontari che ogni giorno da 3 anni, monitorano le nostre spiagge per garantire la sicurezza di questi splendidi animali. Sarà inoltre l’occasione per potersi unire attivamente al progetto Seaturtle Watcher che coinvolge ragazzi e ragazze su tutto il litorale salentino.s

Tutti gli eventi sono realizzati in collaborazione con Naturalia Soc. Coop. Sociale e il Parco Regionale.

Trailer del documentario.

Proposte Lega Ugento: il comunicato stampa

Proposte Lega Ugento: il comunicato stampa.

Il partito della Lega di Ugento ha presentato e protocollato al Comune di Ugento otto proposte di intervento sul territorio.

Di seguito il comunicato stampa integrale del segretario della Lega di Ugento Fulvio Viva:

Una Città d’arte e turistica come Ugento, con le Frazioni di Gemini, Torre San Giovanni, Torre Mozza e Lido Marini, ora bandiera blu, seconda meta turistica della Puglia ormai riconosciuta da anni come punto di riferimento regionale ed anche nazionale, merita di avere un’organizzazione nei servizi territoriali degna e all’altezza per noi tutti concittadini e per chi viene, in qualità di turista, da ogni parte d’Italia e dall’estero per visitarla.

Da anni i nostri cittadini e molti turisti segnalano che il nostro territorio potrebbe ambire a ben altri e alti livelli di turismo se ci fosse una migliore organizzazione del territorio e dei servizi.

Per questi motivi, bisogna tradurre le lamentele in proposte ed interventi concreti per il nostro territorio. Il nostro gruppo porrà in essere iniziative che possano accompagnare un miglioramento tangibile della vivibilità del nostro paese, delle nostre frazioni e delle nostre marine.

Prima area di intervento: presidi strutture sanitarie

Nello specifico molte segnalazioni riguardano la mancanza o l’insufficienza di strutture sanitarie a ricoprire il fabbisogno, soprattutto nel periodo estivo: non è sufficiente un presidio sanitario composto da un piccolo locale di Guarda Medica a Torre San Giovanni, su Viale degli Ausoni.

La nostra proposta è coinvolgere concretamente e sollecitare la Regione Puglia affinché accolga la richiesta d’implementazione e la richiesta di aumento del numero delle strutture sanitarie per ciascuna marina, non solo nella Frazione di Torre San Giovanni.

Seconda area di intervento: collegamenti sul territorio

Continuano le segnalazioni sulla mancanza e insufficienza di collegamenti fra la Stazione ed i centri abitati di Ugento, Gemini e le nostre marine. Nello specifico, per quanto riguarda la stazione di Ugento, nonostante siano stati investiti soldi pubblici per la velostazione, il servizio risulta inattivo da anni.

La nostra proposta è quella di introdurre un servizio navetta che colleghi Ugento, Gemini, Torre San Giovanni, Torre Mozza e Lido Marini durante l’arco dell’intera giornata in tutti i periodi dell’anno. Non dimentichiamoci che, anche d’inverno, ci sono numerose famiglie che risiedono nelle Frazioni di Gemini, Torre San Giovanni, Torre Mozza e Lido Marini e che hanno difficoltà a spostarsi verso Ugento e per tutto il nostro ampio territorio. Proporre, inoltre, alla Provincia di Lecce l’implementazione del servizio Salento in Bus e creare linee che possano collegare tutto il nostro territorio con i nostri paesi limitrofi. In questo modo, possiamo pensare anche di abbattere buona parte del traffico sulla SP91 Torre San Giovanni – Leuca, su cui transitano tantissimi veicoli d’estate creando lunghissime code su questa strada che porta ai nostri lidi ed ai nostri villaggi.

Sottilineamo la pericolosità delle strada provinciali del nostro territorio: SP72 Ugento – Casarano, SP291 Ugento – Gemini, SP91 Torre San Giovanni – Santa Maria di Leuca, in particolare all’altezza dell’incrocio di Contrada Moccuso, teatro spesso di gravi incidenti.

Ribadiamo la necessità di organizzare un incontro in Provincia, come già richiesto all’intero Consiglio Comunale di Ugento, sollecitando l’Assessorato alla Viabiltà della Provincia di Lecce ad inviare, come il nostro gruppo ha richiesto attraverso richieste formali e protocollate, i tecnici della Provincia di Lecce per un sopralluogo e per la valutazione di due rotatorie sulla SP72 Ugento Casarano e sollecitando una richiesta di intervento per la messa in sicurezza per le altre strade provinciali appena su menzionate. Sottilineamo che, inoltre, le istituzioni (comunale e provinciale) non possono non prendere in considerazione la raccolta firme con cui si è espressa buona parte dei nostri cittadini, avvenuta nel luglio 2020 con il gruppo del Movimento Regione Salento di Ugento, in cui erano state raccolte 1500 firme. I finanziamenti, così come si trovano per altre rotatorie, sicuramente si possono trovare per la SP72 Ugento Casarano.

Terza area di intervento: Sistema museale

Da anni molti cittadini e turisti segnalano la chiusura del Castello di Ugento e del Sistema Museale che, seppur ristrutturati, restano chiusi, nonostante le promesse fatte nella precedente campagna elettorale in cui si spiegava che la situazione si sarebbe dovuta sbloccare nel giro di poche settimane.

La nostra proposta è mobilitarci, attraverso una raccolta firme, per l’immediata riapertura del Castello e del Sistema Museale con possibilità di inserimento e creazione di posti di lavoro per i nostri giovani, affinché la possibilità di visitare la nostra storia venga restituita alla cittadinanza e ai turisti.

Quarta area di intervento: Lavoro giovanile, creazione di una zona agricola e miglioramento zona industriale

La mancanza di lavoro giovanile coinvolge, in particolare, il nostro Sud. Continuiamo a vedere i nostri giovani andar via dalla nostra città e dalla nostra terra in cerca di fortuna, come accadeva dopo la Seconda Guerra Mondiale con il fenomeno dell’emigrazione, al Nord italia o all’estero. Giovani concittadini che si fanno onore come testimoniano i giornali ed i social.

La nostra proposta è la seguente: sicuramente è un fenomeno grande l’emigrazione, di non facile soluzione, ma nel nostro piccolo, ad Ugento, considerato il feudo così esteso che è il secondo della Provincia di Lecce, perché non richiedere la possibilità alle istituzioni ad ogni livello di prendere in cura e coltivare i campi, considerata la situazione dei nostri ulivi distrutti dalla Xylella e considerata la situazione generale che si sta venendo a creare nel mondo con la crisi del grano e l’aumento del prezzo di ogni bene alimentare che tutti stiamo vedendo. Potremmo tornare a coltivare le nostre terre e mangiare anche più sano, dando lavoro anche ai nostri giovani. In che modo? Coinvolgendo anche gli organi della Provincia di Lecce e della Regione Puglia e spingere affinché ciò possa avvenire, sburocratizzando le procedure e semplificando l’iter per avviare queste tipologie di progetti. Ovviamente agricoltura, insieme al turismo, dovrebbero essere il nostro fiore all’occhiello, ma…la zona industriale? Ugento vede i paesi limitrofi avere delle medio – grandi zone industriali. Sarebbe opportuna che le nostre istituzioni cittadine incentivassero l’apertura di piccole / medie imprese sul nostro territorio. Questo processo, sicuramente lungo, siamo sicuri possa avvenire con il miglioramento dei servizi essenziali, innanzitutto, di pari passo alllo sviluppo del nostro territorio.

Quinta area di intervento: Sportelli Bancomat/Postamat e sede succursale Poste italiane

Le segnalazioni in questi anni sono numerose in merito. Chi si trova nelle marine (turisti e non) è costretto a “salire” ad Ugento o a Gemini per compiere operazioni postali o bancarie. L’insufficienza di bancomat/postamat nella Frazione di Torre San Giovanni e nelle marine è una scomodità per tutti, per il cittadino e per il turista (giovane ma soprattutto anziano) e, nel 2022, non può esistere. La posta di Ugento è aperta solo di mattina a differenza di quanto accade nei Paesi limitrofi al nostro (Casarano, Taurisano, Racale, Alliste…)

La nostra proposta è raccogliere le firme sul territorio da presentare alla Direzione Generale di Poste Italiane, sollecitando l’apertura della Posta di Ugento anche di pomeriggio e un’apertura di un Ufficio Postale succursale nella Frazione di Torre San Giovanni, Torre Mozza e Lido Marini, considerata la gran mole di turisti e di gente che d’estate affluisce nelle nostre marine.

Sesta area di intervento: Gestione del Territorio e gestione flussi veicolari

Sono decenni che il nostro Comune soffre di mancanza di controllo del territorio da parte, in particolare, della polizia locale di Ugento. Cittadini e turisti lamentano intasamenti della viabilità e mancanza di controllo sugli incroci e mancanza di indicazioni stradali.

La nostra proposta è adeguare il numero degli agenti della polizia locale a quanto è stabilito nel Regolamento di Polizia Locale. Ad Ugento la pianta organica prevede 25 unità fra Agenti e Ufficiali di Polizia Locale. Attualmente se ne contano a malapena 10 unità, alcuni dei quali assunti in forma part time. Se teniamo in considerazione il fatto che si lavora su turni, le unità disponibili sul nostro territorio sono assai esigue a fronte di un feudo così esteso e delle necessità vastissime del territorio. La soluzione è adeguare e rinforzare il Corpo di Polizia Locale in base al numero stabilito dal Regolamento.

Settima area di intervento: ambiente

Molti cittadini lamentano discariche a cielo aperto nel Parco Naturale di Ugento, in molte zone periferiche del paese e nelle campagne. Pochi controlli della Polizia ambientale.

Prendendo come esempio molti paesi limitrofi, l’attivazione di più fototrappole nella zona del Parco naturale di Ugento, sulle strade di campagna e in parti periferiche del paese dove insistono queste

discariche, coglierebbe sul fatto i trasgressori e disincentiverebbe tali soggetti dal compiere tali azioni deplorevoli. Tutto ciò incrementando i controlli da parte della Polizia Ambientale.

Ottava area di intervento: Rimozione barriere architettoniche in tutto il territorio comunale e verde pubblico

Molte le segnalazioni da parte di turisti e cittadini in merito alla presenza di barriere architettoniche e alla mancanza di verde pubblico.

Una città insignita della Bandiera blu non può non attuare delle politiche di rimozione delle barriere architettoniche per le persone con disabilità. La stessa Via Messapica, la nostra strada principale, non è percorribile sui marciapiedi per un disabile come dovrebbe esserlo per tutta la sua percorrenza. Lo stesso dicasi per i disabili che hanno difficoltà ad accedere presso molti dei nostri lidi per mancanza o deterioramento delle pedane che conducono al mare(alcune delle quali si interrompono sugli scogli o a metà spiaggia. Nel 2022 si devono incentivare questi interventi di rimozione delle barriere architettoniche, permettendo a tutte le persone con disabilità, di godere del nostro paesaggio e di attraversare il nostro paese in modo tranquillo svolgendo la normale attività quotidiana.

Constatiamo che nel corso degli anni, purtroppo, il verde pubblico è quasi sparito da Ugento, come nelle frazioni e nelle marine. Ricordiamo ancora le nostre Piazze dove passeggiavamo da piccoli con i nostri parenti. Piazza San Vincenzo, Piazza Immacolata, Piazza Pompeo Colonna erano ricchissime di alberi, di verde e di fresco sotto cui trovavamo refrigerio nonostante temperature elevate estive. Ora sembra esserci solo un “verde sporadico” e tanta “cementificazione delle piazze”, in cui il caldo la fa da padrone e nessuno trova refrigerio. Oltretutto, la presenza di parchi giochi per bambini con poco verde e giostre deteriorate e a volte pericolose, è il segno che molte cose vanno curate e cambiate. Le nostre proposte saranno incentivate a riempire nuovamente il nostro paese e le nostre frazioni di verde e di alberi, insieme al controllo delle strutture dei parchi giochi.

E’ vero,non sarà facile, ci vorrà tempo… cominciamo a migliorare i servizi essenziali e ci ritroveremo a migliorare il nostro territorio passo dopo passo.

IL DIRETTIVO

Segreteria LEGA UGENTO,GEMINI E MARINE

Leggi anche l’appello di messa in sicurezza della SP72, proposte della Lega di Ugento CLICCA QUI

Alleghiamo comunicato ufficiale delle proposte della Lega di Ugento.

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Aggiustate quel maledetto bancomat!

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“Aggiustate quel maledetto bancomat!”

Pubblichiamo la segnalazione giunta via whatsapp alla nostra redazione, riguardo al postamat di Ugento

Ricordiamo a tutti che è possibile inviare le segnalazioni al numero 342 327 9972

Salve, preso dalla disperazione vi segnalo una situazione che, nonostante le ripetute segnalazioni va avanti da settimane. Sto parlando del bancomat delle poste di Ugento, fuori uso ormai da settimane e che, nonostante l’arrivo dei turisti, non viene aggiustato. Oggi per l’ennesima volta sono stato costretto a recarmi ad Alliste per poter prelevare. Possibile che nessuno si muova?

La segnalazione di un nostro lettore
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Ancora una sanzione per il Comune di Ugento

Un’altra sanzione da versare all’agenzia delle entrate da parte del Comune di Ugento, reo di aver registrato in ritardo il contratto di appalto dei lavori di riqualificazione energetica della scuola materna e media di Via Monteverde A Gemini, per un importo di € 779.082,06 oltre IVA.

Il danno pecuniario è in realtà poca cosa, stiamo parlando di 55 euro, che però rappresentano la cartina al tornasole di una situazione più volte denunciata da questo giornale.

Il comune di Ugento sembra essere allo sbando; dipendenti che continuano ad arrancare e viaggiare sotto standard, non rispettando le minime prescrizioni qualitative dei servizi, nonostante poi queste criticità non appaiano nelle tabelle di valutazione che ogni anno la pubblica amministrazione è costretta a compilare in base all’ultima riforma della pubblica amministrazione.

Un ritardo che tra l’altro non può che aver procrastinato anche la data di inizio lavori, con il disagio che ne consegue per i cittadini di Gemini e i tutti gli alunni dell’edificio scolastico interessato dai lavori.

Una vicenda grottesca, dal quale si evince che qualcuno non sta dicendo la verità, a discapito dei servizi e dei cittadini di Ugento, sempre più esasperati dai lunghi calvari burocratici provocati dagli uffici pubblici del Comune di Ugento.

Sarà forse arrivato il momento di richiamare all’ordine qualcuno?

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Nuovi Ausiliari: il decreto del Comune di Ugento

Nuovi Ausiliari: il decreto del Comune di Ugento.

Con DECRETO N. 54 DEL 29/06/2022, il Comune di Ugento nomina ufficialmente i gli ausiliari del traffico per il territorio di Ugento relativi alla stagione 2022.

Gli ausiliari del traffico sono delle figure che hanno dei compiti ben precisi e che forse non tutti conoscono: approfondiamoli insieme

Temuti dagli automobilisti, queste particolari figure, sono preziose nell’ecosistema del traffico urbano. Impariamo a conoscere il loro ruolo e come si diventa ausiliare del traffico.

Innanzitutto il loro ruolo è di “aiuto”, come dice il nome stesso. Non sono infatti agenti di polizia, ma persone che li aiutano nel loro operato. La figura nasce nel 1997.

Ausiliari del traffico: tre tipologie

Non esiste un’unica tipologia di ausiliario del traffico, ma si distinguono in base all’attività svolta:

  • “classico”, è quello assunto dal Comune, con un apposito bando concorsuale. Si tratta di professionisti che dipendono quindi dal Comune, dalla Regione o dalla Polizia Municipale;
  • quelli assunti dalle aziende per il trasporto pubblico;
  • quelli assunti da aziende che gestiscono parcheggi a pagamento.

Non ci sono dei veri e propri requisiti stringenti e particolari per ricoprire questo ruolo. Anche se è importante sottolineare che l’ausiliario, mentre espleta le sue funzioni, è un pubblico ufficiale. Per questo motivo, per ricoprire questo ruolo:

  • è necessario aver terminato la scuola dell’obbligo;
  • avere la cittadinanza italiana;
  • essere maggiorenni;
  • avere la patente B, senza carichi pendenti o misure di prevenzione.

Quali multe possono fare?

I compiti degli ausiliari sono ben delimitati e ridotti, loro infatti possono solo aiutare i vigili, non sostituirli. Per questo motivo non possono fare multe relative alla circolazione dei veicoli ma soltanto controllare i mezzi in sosta e fermata. Solo in questi casi, quando non viene rispettato il Codice della Strada, possono emettere sanzioni. Ecco perché lavorano prevalentemente nei parcheggi a pagamento con strisce blu e in quelli riservati, con strisce gialle.

Le multe che possono fare gli ausiliari sono:

  • quelle che puniscono chi non espone il ticket in un parcheggio a pagamento;
  • quelle per il ticket scaduto;
  • quelle fatte a chi parcheggia in una zona di sosta o in una corsia riservata ai mezzi pubblici.

Gli ausiliari del traffico assunti dal Comune hanno più potere rispetto a quelli che lavorano per le aziende private, che possono svolgere il loro ruolo solo negli spazi di concessione. 

Attenzione: anche gli ausiliari possono chiedere patente e documento di identità agli automobilisti, rientra nelle loro capacità, anche se non sono degli agenti di Polizia.

Alleghiamo il decreto completo

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ISTAT, Aspetti della vita quotidiana: Ugento si impegna

ISTAT, Aspetti della vita quotidiana (AVQ): Ugento si impegna.

Il Comune di Ugento, con deliberazione N°. 264 Registro Generale DEL 14/04/2022 e N°154 Registro del Settore DEL 22/06/2022 avente per oggetto: INDAGINE MULTISCOPO SULLE FAMIGLIE ‘ASPETTI DELLA VITA QUOTIDIANA – 2022 (AVQ)’ – ACCERTAMENTO E IMPEGNO DI SPESA.

DI DARE AVVIO, quale Comune campione, all’espletamento dei compiti attribuiti dall’ISTAT per l’effettuazione dell’indagine statistica “Aspetti della vita quotidiana 2022 (AVQ)”, di cui alla circolare protocollo n. 0611073/22 del 11/03/2022 assunta agli atti di questo Comune con prot. n. 7914 del 18/03/2022;

DI AFFIDARE l’incarico di rilevatrice ISTAT per l’indagine statistica “Aspetti della vita quotidiana” 2022 (AVQ)” alla Sig.ra Carlucci Valeria, posizionata al primo posto della graduatoria approvata con determinazione n. 636/2021 e in possesso di tutti i requisiti minimi di cui alla citata circolare;

DI DARE ATTO CHE la quota del contributo destinata al Comune sarà liquidata dall’ISTAT al termine della rilevazione, calcolata in base al numero di questionari ritenuti validi e conteggiati dal citato Istituto, e che la somma del contributo spettante al rilevatore sarà quindi retribuita dal Responsabile del Servizio sulla base della nota di liquidazione trasmessa dall’Istat; dando atto che a completamento delle attività di indagine e quantificata con esattezza la relativa spesa, si procederà conseguentemente alla rettifica del su disposto accertamento di entrata;

estratto deliberazione

L’Indagine Aspetti della vita quotidiana, realizzata a cadenza annuale, è condotta su un campione di circa 20.000 famiglie e 50.000 individui.

L’indagine AVQ ISTAT, infatti, fa parte di un sistema integrato di indagini sociali.

Indagini Multiscopo sulle famiglie: queste rilevano le informazioni fondamentali relative alla vita quotidiana degli individui e delle famiglie. Le informazioni raccolte consentono, perciò, di conoscere le abitudini dei cittadini e i problemi che essi affrontano ogni giorno.

Aree tematiche su aspetti sociali diversi si susseguono nei questionari, permettendo di capire come vivono gli individui e quanto sono soddisfatti delle loro condizioni, della situazione economica, della zona in cui vivono, del funzionamento dei servizi di pubblica utilità che dovrebbero contribuire al miglioramento della qualità della vita.

Scuola, lavoro, vita familiare e di relazione, tempo libero, partecipazione politica e sociale, salute, stili di vita, accesso ai servizi. Indagini in un’ottica in cui oggettività dei comportamenti e soggettività delle aspettative, delle motivazioni, dei giudizi contribuiscono, infine, a definire l’informazione sociale.

L’indagine rientra, pertanto, tra quelle comprese nel Programma statistico nazionale, che raccoglie l’insieme delle rilevazioni statistiche necessarie al Paese.

L’Istituto nazionale di statistica, ente pubblico di ricerca, è il principale produttore di statistica ufficiale. Opera in piena autonomia, in continua interazione con il mondo accademico e scientifico. Fondato nel 1926, l’Istituto ha costantemente seguito, misurato e analizzato i fenomeni collettivi e le tappe fondamentali che hanno trasformato l’Italia.

Dal 1989, infatti, l’Istat svolge un ruolo di coordinamento all’interno del Sistema statistico nazionale (Sistan).

Alleghiamo deliberazione completa:

Istat

Rifiuti urbani, sprechi pubblici e common goods

Rifiuti urbani, sprechi pubblici e common goods

Ad oggi non si può certo dire che il servizio di igiene urbana nel Salento e nel nostro territorio in particolare, goda di buona salute. Forse sarebbe più realistico parlare di “stato comatoso” se si considerano i periodi del commissariamento e poi gli anni in cui sul piano politico – istituzionale ci si è limitati a mere battaglie ideologiche, prive di utilità per l’ambiente e soprattutto per i cittadini. Basterebbe sfogliare i quotidiani locali per prendere atto del fallimento del sistema gestionale che ha visto protagoniste tutte le compagini politiche. Contrariamente a quanto titolato nel suo libro sulla storia ambientale del Novecento dal prof. McNeill della Georgetown University, è il caso di dire: “nulla di nuovo sotto il sole”. 

I dati in termini di efficacia, efficienza, economicità e soprattutto trasparenza dell’attuale sistema di gestione dei rifiuti urbani dimostrano che le politiche regionali oltre a non aver risposto alle attese, sono state palesemente difformi alle direttive nazionali ed europee in materia di rifiuti urbani. Tuttavia, pur essendo le Regioni le principali artefici dell’insuccesso gestionale, le soppresse Provincie ed in primo luogo i Comuni hanno con le loro inefficienze ed eccessi di burocratizzazione fornito un apporto non di poco conto. Proprio il Comune continua ad essere ancora oggi una sorta di longa manus nel rafforzamento delle male-bestie sturziane. Su tutte, lo sperpero di denaro pubblico. I numerosi Soloni ambientali a cui la politica locale si è negli anni affidata, talvolta facendogli indossare la doppia veste di “controllore” e “controllato”, oltre a non aver pur a fronte di laute consulenze sortito alcun beneficio per i salentini, hanno determinato un esorbitante aggravamento dei costi di funzionamento, di gestione amministrativa con tutto ciò che nel tempo ne è conseguito sul piano dei contenziosi giudiziari. Il fenomeno della polverizzazione della pubblica amministrazione non fa altro che contornare un sistema di per sé malato, addirittura giunto ormai in uno stadio di irreversibilità. Ed i rifiuti che rimangono nelle nostre case e quelli che vengono vergognosamente abbandonati nei terreni e sulle strade, costituiscono la prova di un fallimento totale.

Il governo dei beni collettivi introdotto dal premio Nobel Elinor Ostrom fornisce utili, se non fondamentali spunti di riflessione, meritevoli di attenzione tanto dai cittadini, quanto soprattutto da parte di coloro che costituirebbero quell’expertise che negli ultimi venti anni ha operato in stretta sinergia con i policy maker. Tanto vincolati ad esigenze pre e post-elettorali, espressione più di mercimonio politico che di una politica al servizio dei cittadini; quanto lontani da visioni strategiche improntate sullo sviluppo sostenibile, sulla crescita eco – solidale ed uguaglianza nel riconoscimento dei diritti sociali, soprattutto dei lavoratori operanti nel settore dei servizi igienico ambientali. 

Un insieme di politiche pubbliche disegnato sull’orizzonte strategico del bene collettivo, dell’interesse generale delle piccole come delle grandi comunità locali, che abbia al centro la persona (consumatore/lavoratore). Di quelle realtà, o come direbbe il prof. Giulio Sapelli, di “quel popolo degli abissi” che con la crisi economica del 2007 sembra non solo incattivirsi, il che è di per sé il segnale di un decadimento psico – sociale ed antropologico, oltrechè etico – morale, ma anche acquisire ulteriore consistenza a causa delle enormi diseguaglianze generate dal capitalismo finanziario. 

A livello comunale prevalgono gli interessi dei pochi, siano essi amministratori locali spesso furbescamente conniventi di un sistema economicamente inceppato, che imprenditori privi di qualsiasi indirizzo etico – morale di matrice olivettiana, interessati esclusivamente al profitto a danno della collettività.

La TARI è una “imposta” che dovrebbe essere elargita dal cittadino sulla base di ciò che egli produce in termini di rifiuto, stimolandolo, all’applicazione dei principi di gestione dei rifiuti: prevenzione, preparazione al riutilizzo, riciclaggio, recupero e smaltimento. Al suo fianco occorrono istituzioni coscienziose e responsabili ed Enti gestionali di beni e servizi collettivi nella forma del “not for profit” (non per profitto!). Nuove forme di politiche pubbliche che si occupino di common goods (beni comuni!). Una strada condivisibile per iniziare a porre le basi del superamento di quel capitalismo finanziario di tal dottrina ordo-liberista dimostratosi disastroso per l’uomo contemporaneo, che ha reso i poveri sempre più poveri ed i ricchi sempre più ricchi. E credo che forse non abbiamo visto ancora abbastanza. L’inflazione galoppante di oggi è solo un segnale di ciò che verrà. 

Ripartiamo da zero. Ripartiamo dall’essere cittadini responsabili. Avremmo risolto metà dei problemi. Il che non è poco. 

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