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Domani si approva il nuovo piano rifiuti in Puglia

Vito Antonacci, membro del coordinamento pugliese di Zero Waste Italy, in un lungo post su facebook ha affrontato le principali criticità che una larga parte degli ambientalisti pugliesi individua nel nuovo piano di gestione dei rifiuti che sarà votato in Consiglio Regionale a Bari domani: dal mancato coinvolgimento delle associazioni alle performance scarsissime dei capoluoghi, dal ricorso a discariche e incenerimento alla sola contemplazione degli impianti anaerobici per l’organico, senza però nominare le discariche di Ugento e Corigliano Ecco il post completo:

Martedì prossimo, 14 dicembre, molto probabilmente sarà approvato il nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani. Era praticamente pronto già nel 2018 ma la procedura di VAS si bloccò e così anche il suo iter verso l’approvazione in Consiglio Regionale. Fu solamente adottato in Giunta Regionale, con Deliberazione n. 1482 del 02 agosto 2018, per quanto concerne gli impianti, per permettere ad AGER di intraprendere le azioni propedeutiche per la loro realizzazione. Quindi già nel 2018 hanno deciso quali impianti realizzare in Puglia per centrare (secondo loro), gli obiettivi previsti dal Piano che sarà approvato.

Noi che pensavamo di poter incidere nella programmazione, con Osservazioni corpose e documentate, con modelli di stima che dovevano far propendere verso un diverso sistema di trattamento della frazione residua e non solo, abbiamo solo sprecato energie. Loro hanno deciso, in barba alla tanto decantata partecipazione. Infatti, hanno dato l’illusione della partecipazione solo nella prima parte, fino al 2018, poi non c’è stata neanche l’illusione. La nuova stesura del Piano è stata resa pubblica solo dopo l’approvazione in Giunta Regionale, comunicata il 15 Ottobre 2021, praticamente a giochi già fatti.

Di migliorie, rispetto alla vecchia versione del 2018, c’è la parte riguardante la prevenzione della produzione dei rifiuti, oltre ai buoni propositi per convincere tutti i comuni ad adottare il sistema di raccolta differenziata porta a porta ma nella realtà abbiamo Bari, Foggia e Taranto, che con le loro percentuali bassissime di raccolta differenziata, producono insieme più del 30% dei rifiuti indifferenziati pugliesi. A Bari e a Foggia c’è ancora la raccolta stradale, a Taranto hanno appena investito un sacco di soldi per una non performante raccolta attraverso cassonetti diversamente intelligenti e in un futuristico sistema pneumatico che dovrebbe far viaggiare i rifiuti da una parte all’altra della città. Saranno stati soldi spesi inutilmente? Chi pagherà per questo, i tarantini? Nessun cenno sul fatto che da febbraio 2018 vi è l’obbligo di legge del raggiungimento del 65% di raccolta differenziata, come intende comportarsi la Regione verso quei comuni che non rispettano questo obbligo?

La nomina della nuova Assessora regionale all’Ambiente aveva fatto ben sperare perché è una persona molto sensibile all’economia circolare e alla tutela dell’ambiente che ci circonda ma purtroppo sono i rapporti di forza politica che incidono nelle scelte, i buoni propositi incidono meno. L’assessora è praticamente sola, non avendo nessun consigliere che siede sugli scranni del Consiglio Regionale, come potrebbe incidere? A questo bisogna aggiungere che è stata nominata soltanto pochi mesi fa, in più ho già detto che la parte impiantistica fu decisa già nell’agosto 2018 e lei se l’è ritrovata già così.

Vediamo cosa prevede il nuovo Piano Regionale dei Rifiuti, per il secco residuo (fig. 1) prevede principalmente la produzione di CSS o CSSc, a seconda che sia classificato o meno ancora un rifiuto. A mio avviso la classificazione è ininfluente se per entrambi l’unico destino è l’incenerimento. A poco servirà la realizzazione di impianti denominati RE.MAT (fig.2), che riusciranno a recuperare solo i polimeri appetibili dai consorzi, mandando alla produzione di CSS, sia le plastiche eterogenee che i tessili e i cellulosici presenti nelle frazioni di secco residuo. Oggi la tecnologia è riuscita a recuperare materia da pannolini e pannoloni, in Puglia mandiamo ancora a bruciare materia che potrebbe avere una nuova vita. Tutto questo comporta dei costi, ambientali ed economici, per le comunità e comunque non contribuisce ad eliminare il bisogno delle discariche.

L’Europa ha stabilito che non concederà finanziamenti con il PNRR a tutte le iniziative che possano arrecare un danno significativo all’ambiente (DNSH), per esempio all’incenerimento, perché significa aumentare le emissioni, oltre ad essere una cattiva gestione della materia. Chissà se in Europa sanno che in Puglia stanno per approvare un piano che punta ancora una volta all’incenerimento. Avremo ancora bisogno delle discariche per tanto tempo e per questo sono state individuate due, di proprietà pubblica ma in gestione allo stesso gruppo industriale, una a Contrada Martucci a Conversano, l’altra a Corigliano d’Otranto, sulla più importante falda acquifera del Salento.

Altra nota dolente è il trattamento della Forsu, il piano prevede la realizzazione di impianti pubblici ma senza tener conto degli impianti privati già esistenti e di quelli che hanno già un procedimento autorizzativo in itinere. Questo comporterà sicuramente una notevole sovraccapacità impiantistica che farà arrivare i rifiuti organici da fuori regione, aumentando l’impatto sul territorio pugliese. Un’altra pecca del piano regionale di trattamento dell’organico è la previsione di realizzare solo digestori anaerobici, accantonando gli impianti di compostaggio, solo perché non sono incentivati come ai primi. Anche se è indicato che è data facoltà alle comunità di scegliere la tipologia d’impianto, l’unica che viene proposta è la digestione anaerobica. Ciò che interessa veramente è il recupero della frazione organica oppure il biometano e i suoi incentivi milionari? Senza contare che realizzare un digestore anaerobico costa quasi il doppio rispetto ad un impianto di compostaggio.

La puglia ha quasi 900 km di coste, pertanto il fenomeno dello spiaggiamento della poseidonia costituisce un problema per le strutture ricettive, oltre che per le città costiere. Che fine farà la poseidonia raccolta dalle spiagge, visto che nel Piano regionale dei rifiuti è espressamente vietato il suo uso ai fini della produzione di compost? Eppure, il Dlgs 75/2010 ne prevede l’utilizzo fino ad un massimo del 20% della matrice organica. Andrà in discarica? Oppure continuerà ad essere depositata nelle complanari delle statali salentine, come avviene già da tempo per merito di alcuni gestori criminali di stabilimenti balneari?

Non è chiaro ciò che la Regione vuole fare per il trattamento dei fanghi di depurazione, visti gli investimenti in alcune sperimentazioni, tra cui anche l’utilizzo di un piroscissore, dubito che possano essere utilizzati a fini agronomici. Un esempio è l’inceneritore per fanghi che è sorto a Sannicandro di Bari, per fortuna ha funzionato solo 6 mesi, prima di essere posto sotto sequestro dall’autorità giudiziaria. È sempre la stessa storia, individuare la strada più facile per sbarazzarsi del rifiuto, perché cercare di recuperarlo costa fatica, fregandosene degli impatti ambientali o dei vantaggi che il suo recupero potrebbe arrecare.

Veniamo ai criteri di localizzazione degli impianti di trattamento dei rifiuti. Il PRGRSU del 2013 prevedeva delle distanze minime per la tutela della popolazione (fig.3), 2000 metri dai centri abitati e 2500 metri dai siti sensibili, come scuole, asili ospedali. Questo ha permesso che non fossero realizzati impianti troppo vicini ai centri abitati, anche la magistratura pugliese è intervenuta con sentenze che hanno dato ragione a quelle comunità che rischiavano di avere impianti fortemente impattanti a ridosso delle case. Nel nuovo Piano Regionale dei Rifiuti, queste distanze spariscono (fig.4), demandando alle città metropolitane di individuare le aree idonee o inidonee ad ospitare gli impianti.

Curioso che questa norma pare sia anche retroattiva, infatti dice: “I procedimenti autorizzativi, inclusi quelli contemplati dalla Parte II e della Parte IV del D.lgs. n. 152/2006 e smi, in corso alla data di approvazione del Piano da parte del Consiglio regionale ex l.r. 24/2012 e smi, sono conclusi secondo le norme di pianificazione vigenti al momento della presentazione dell’istanza, fatta salva la facoltà del proponente di chiedere – entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del Piano – che l’istanza sia esaminata secondo le norme del presente Piano. I procedimenti autorizzativi, inclusi quelli di cui alla Parte II e della Parte IV del D.lgs. n. 152/2006 e smi, la cui istanza risulta inoltrata all’Autorità competente in data successiva all’approvazione del Piano da parte del Consiglio regionale ex l.r. 24/2012 e smi, sono conclusi secondo le disposizioni della presente programmazione”. Una chicca tutta pugliese. Certamente servirà a permettere la realizzazione di impianti che altrimenti sarebbe impossibile realizzare, perché troppo vicini ai centri abitati.

Spero che i consiglieri regionali tutti, leggano queste considerazioni e non facciano passare il piano così com’è, emendandolo nelle criticità da me individuate.

Report Covid 10 dicembre: calano i casi a Ugento

report covid

Calano i casi con 19 attualmente contagiati, ma Ugento continua a rimanere a rischio. Questo è quello che si evince dal report covid del 10 dicembre.

L’opposizione presenta una mozione per chiudere Burgesi

discarica burgesi

Salto in avanti dell’opposizione di Ugento, che con una mozione a firma Laura de Nuzzo vuole mettere in chiaro la posizione del comune di Ugento nei confronti della discarica ancora attiva in località Burgesi.

Dopo le proteste a Corigliano e la mancanza di una presa di posizione ufficiale da parte dell’amministrazione regionale, sono in tanti a temere un futuro diverso per la discarica di Burgesi, che aveva già un fine vita programmato nel 2024 al momento della sua nascita.

Purtroppo la discarica si è riempita in un periodo di tempo più ristretto e la mancanza di alternative potrebbero far scoppiare un’altra emergenza rifiuti nel sud Salento, con la concreta possibilità che la discarica venga interessata da un sopralzo.

La Grande Guerra del Salento

La grande Guerra del Salento e il prof. Bruno Contini sono i protagonisti della quinta puntata di OzanTalk, ospite negli studi delle Officine Multimediali.

Letteratura e cinematorgrafia intersecati al cospetto della storia.

La grande Guerra del Salento è un romanzo storico, riguarda i fatti accaduti nel 1949 tra Ruffano e Supersano:

a causa di una partita di pallone si scatenano una serie di eventi che porteranno ad un omicidio e a segnare così la storia di questi due paesi.

L’idea del romanzo è nata da un racconto di mio padre. mi raccontò solo la fine della storia e io sono andato a scavare nelle motivazioni che hanno scatenato questa follia collettiva. è la storia di un derby calcistico, Ruffano e Supersano, che fu la goccia che determinò una vera e propria “guerra armata”. 27 e 28 marzo 1949 divisero due paesi che condividevano passioni, amori e famiglie.

Bruno Contini descrive la trama del suo libro

Il filo conduttore del libro sarà l’amore, tra due giovani, di fazioni opposte, che nulla avevano a che fare con la partita.

Un amore che diventa passione divorante follia, gelosia che sfocerà in una tragedia shakespeariana di stampo salentino.

Il prof. Contini ci racconta il duro lavoro di ricostruzione storica. Tratte dalle moltissime deposizioni giurate al processo che seguì l’omicidio.

Ci racconta, inoltre, come i due paesi, stremati dalla guerra, dovevano correre ai ripari contro fame, disoccupazione e la dipendenza dal ricco possidente locale, abbiano scatenato questa follia per motivi anche politici, legati ad un ex. generale fascista.

Se posso definirmi uno scrittore, ciò che ha motivato il mio lavoro è stata una voglia di cercare di far emergere una verità, caduta nell’oblio del ricordo popolare, cercando di trasmette alle nuove generazioni la voglia di scoprire il proprio passato. La grande Guerra del Salento è uno dei pochi romanzi storici che raccontano una storia del Salento, escluso il romanzo di Maria Corti, l’ora di tutti, non esistono altri romanzi storici del salento.

Le motivazioni che hanno spinto il prof. a scrivere il proprio romanzo

Da La Grande Guerra del Salento è stato girato un film.

Marco Pollini, produttore cinematografico, in vacanza nelle nostre coste, chiama il prof. Contini dicendogli cha aveva letto il libro e voleva subito scrivere una sceneggiatura. Subito approvato dalla Apulia Film Commission, il progetto è stato già girato questa estate tra i due paesi in questione, terminate nel mese di ottobre.

Il film sarà proiettato in tutte le sale cinematografiche italiane nel mese di aprile.

In cantiere esiste un altro romanzo storico. Sarà la storia di un antifascista che aiuta gli americani a sbarcare in Sicilia e liberare l’Italia dal fascismo, ma non aggiungiamo oltre.

Il professore mette a nudo se stesso e il suo scritto. Un lavoro caparbio, denotato dal fatto che il libro è stato autoprodotto e commercializzato in maniera autonoma, a dimostrazione del suo coraggio e la sua voglia di raccontare la verità. Una verità molto difficoltosa da ricostruire. La minuziosa e paziente ricerca della documentazione storica è un lavoro fondamentale per riuscire far emergere la verità.

Un’altra bella storia qui a OzanTalk.

Lavoro duro e passione che portano a frutti molto dolci e soddisfazioni personali, donando alle nostre terre una visibilità più ampia, grazie agli sforzi dei nostri cittadini più caparbi.

Appuntamento ad Aprile con il film omonimo del libro. Per gli amanti della lettura ogni momento è buono per immergersi in realtà storiche molto vicine a noi geograficamente ma anche così lontane nel tempo.

Calendario Eventi di Natale

Il Calendario Eventi di Natale del Comune di Ugento.

La rassegna è stata possibile grazie alla collaborazione dell’assessorato Beni e Attività Culturali, Promozione Turistica e Spettacolo e le varie associazioni che hanno voluto impegnarsi nelle diverse attività.

Un calendario eventi di natale davvero ricco e variegato per accontentare le esigenze di tutti.

Verrà coinvolto il territorio nel suo complesso: Ugento, Gemini e Torre San Giovanni.

Si è partiti il 7 dicembre con l’accensione dell’albero di natale a cura dell’Associazione Sorriso di Ugento APS e si concluderà con la Tombola della Befana sempre a cura dell’associazione Sorriso di Ugento APS, quest’ultima anche in diretta streaming.

Musica, arte, spettacolo, religione e intrattenimento per i più piccoli. A voi non resta che scegliere a quale partecipare!

Buone Feste.

Modulo sostegno alle famiglie

Pubblichiamo il modulo sostegno alle famiglie del progetto “Solidarietà alimentare e di sostegno alle famiglie per il pagamento dei canoni di locazione e/o delle utenze domestiche”

Modulo sotto:

modulo_di_domanda_2

Ricordiamo i documenti da allegare:

  • fotocopia del documento di riconoscimento del dichiarante e codice fiscale;
  • attestazione ISEE (solo qualora si possieda);
  • contratto di locazione regolarmente registrato (in caso di richiesta del relativo beneficio);
  • copia della/e utenza/e da pagare (in caso di richiesta del relativo beneficio)
  • ogni altra documentazione ritenuta utile all’istruttoria dell’istanza;
  • copia delle coordinate bancarie – Iban

Il modulo deve essere compilato in ogni sua parte e prevede un aiuto economico per:

Il progetto “Solidarietà alimentare e di sostegno alle famiglie per il pagamento dei canoni di locazione e/o delle utenze domestiche” è finalizzato a supportare persone e/o nuclei famigliari che versano in condizioni di difficoltà socio-economiche a causa dell’attuale situazione epidemiologica, attraverso le seguenti prestazioni:


– assegnazione di “buoni spesa” comunali;
– riconoscimento di contributi economici finalizzati al pagamento dei canoni di locazione e /o
delle utenze domestiche (luce, acqua e gas), relativi all’abitazione di stabile dimora.

I destinatari sono da intendersi quali persone o i nuclei familiari residenti nel Comune di Ugento e frazioni annesse, che si trovino in condizioni di disagio economico e sociale causato dalla situazione emergenziale in atto, provocata dalla diffusione di agenti virali trasmissibili (covid-19).

REQUISITI GENERALI
Per accedere alle diverse tipologie di intervento, sono previsti i seguenti requisiti generali:


– Essere cittadini italiani, oppure cittadini di uno Stato appartenente all’Unione Europea od ancora cittadini di uno Stato non appartenente all’Unione Europea per gli stranieri che siano muniti di permesso di soggiorno o carta di soggiorno ai sensi del D.Lgs. n. 286/98 e successive modifiche ed integrazioni;
– Essere residenti nel Comune di Ugento e frazioni annesse;
– trovarsi in condizioni di disagio economico e sociale causato dalla situazione emergenziale in atto, provocata dalla diffusione di agenti virali trasmissibili (covid-19), con una conseguente incapacità all’approvvigionamento di beni di prima necessità e/o al pagamento del canone di affitto e/o delle utenze domestiche (luce, acqua e gas), queste ultime relative all’abitazione di stabile dimora;
– non essere in possesso di risorse finanziarie, a qualsiasi titolo detenute (c/c e libretti bancari e/o postali, depositi di qualsiasi tipo, investimenti mobiliari ecc.), superiori ad Euro 5.000,00 l’accesso ai benefici avverrà fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

Gli importi previsti per il buono spesa sono previsti in base al nucleo familiare:

  • NUCLEI famigliari composti da 1 persona € 200,00
  • NUCLEI famigliari composti da 2 persone € 300,00
  • NUCLEI famigliari composti da 3 persone € 400,00
  • NUCLEI famigliari composti da 4 e 5 persone € 500,00
  • NUCLEI famigliari da 6 persone e oltre € 600,00

Di seguito i requisiti e le somme previste per canoni di locazione e sostegno utenze domestiche:

a. aver subito, a seguito della emergenza sanitaria in atto, una perdita, nell’ultimo anno di dichiarazione, del proprio reddito IRPEF superiore al 20% rispetto all’anno precedente;
b. aver subito una perdita/riduzione del lavoro a tempo indeterminato/determinato o mancata riconferma di lavoro a tempo determinato o stagionale, propria e/o degli altri componenti il nucleo famigliare
c. una condizione di disoccupazione propria e di tutti i componenti il nucleo famigliare;
d. un reddito percepito, proprio e di tutti i componenti il nucleo famigliare, al netto delle spese fisse, insufficiente al soddisfacimento dei bisogni famigliari del singolo o del nucleo famigliare.


In caso di richiesta di contributo per il pagamento del canone di locazione, il richiedente deve essere titolare di un contratto di locazione ad uso abitativo, regolarmente registrato.
Sono esclusi da tale tipologia di sostegno, i percettori di RDC che abbiano il riconoscimento della quota relativa al pagamento dell’affitto.
Sono esclusi, inoltre, gli alloggi inseriti nelle categorie catastali A/1 (abitazione di tipo signorile), A/8 (ville), A/9 (palazzi con pregi artistici e signorili) e gli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica.


L’importo è stabilito come segue:
– per il pagamento del canone di locazione, verrà riconosciuto un contributo pari alla mensilità dovuta. In caso di più mensilità non pagate al proprietario dell’alloggio occupato, verrà assegnato un contributo pari all’importo dovuto e comunque entro e non oltre € 800,00.
– per il pagamento delle utenze domestiche (luce, acqua e gas), verrà riconosciuto un contributo pari all’utenza presentata. In caso di più utenze da pagare, verrà assegnato un contributo pari all’importo dovuto e comunque entro e non oltre € 500,00

Un sostegno a chi non riesce a farsi carico di tutte le proprie spese in un periodo difficile che ci accomuna tutti. I sostegni sono previsti sino ad esaurimento dei fondi messi a disposizione perciò affrettatevi e divulgate a coloro che pensate possano averne bisogno.

Alleghiamo il progetto completo visionabile anche sul sito del Comune di Ugento

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24 mila euro per compilare il questionario bandiera blu a Ugento

bandiera blu a Ugento

Oggetto: Avvio procedura per la candidatura della Città di Ugento all’ottenimento della Bandiera Blu2022 – Richiesta stanziamento somme in bilancio per attività di supporto

Ecco l’oggetto della missiva con cui l’assessore alla cultura e la promozione turistica Chiara Congedi chiede lo stanziamento di 24mila € da destinare alla società ARTIS Puglia Sviluppo – Società Consortile Pubblico – Privata con sede legale a Lecce.

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Una corposa somma stanziata per poter coadiuvare il comune nel redigere il questionario per poter presentare l’istanza di riconoscimento della bandiera blu a Ugento:

In seno al tavolo tecnico intersettoriale attivato per l’occasione, emergeva l’urgente necessità di avvalersi di un supporto tecnico qualificato in quanto le schede che compongono il questionario risultano essere moloto complesse e parte della loro corretta compilazione presuppone competenze specifiche non presenti all’interno dell’organico dell’ente

Quindi si spendono 24mila euro per l’ottenimento della bandiera blu a Ugento, ossia si incarica una ditta esterna a redigere un questionario da 32 pagine ( scaricabile sul sito fee al link http://www.bandierablu.org/public/questionario/2022/Questionario_spiagge_2022.pdf) perché in tutto il comune di Ugento non lavora nessuno che sia in grado di farlo

Questionario_spiagge_2022

Ma non è ancora tutto. Perchè se è vero come è vero che Ugento ha in passato già ricevuto l’ambito attestato di bandiera blu, è anche vero che il regolamento per il conseguimento del titolo è cambiato negli anni, con l’aggiunta di alcuni punti che squalificano in partenza la possibilità di arrivare al conseguimento della bandiera blu a Ugento.

bandiera blu a ugento 1989
L’Unità del 6 giugno 1989. Tra le spiagge italiane insignite del titolo Bandiera Blu anche Ugento e Racale

Gli attuali criteri sono visitabili sul siti www.bandierablu.org, sono 33 e vengono divisi in imperativi (contrassegnati con la lettera i) e guide (contrassegnati con la lettera g):

  1. Informazioni sul Programma Bandiera Blu ed altri eco-label FEE devono essere affisse (I)
  2. Un minimo di 5 attività di educazione ambientale devono essere offerte ogni anno. Attività di educazione ambientale devono essere offerte e promosse ai bagnanti (I)
  3. Informazioni sulla qualità delle acque di balneazione devono essere affisse (I)
  4. Informazioni relative a ecosistemi locali, elementi naturali e siti culturali devono essere affisse (I)
  5. Mappa della spiaggia, con indicazione dei servizi, deve essere affissa (I)
  6. Codice di condotta relativo alla normativa vigente sull’uso della spiaggia e delle aree circostanti deve essere affisso (I)
  7. La spiaggia deve rispettare pienamente i requisiti di campionamento e frequenza relativamente alla qualità delle acque di balneazione (I)
  8. La spiaggia deve rispettare pienamente gli standard ed i requisiti di analisi relativamente alla qualità delle acque di balneazione (I)
  9. Conformità alle Direttive sul trattamento delle acque reflue e sulla qualità delle acque di scarico. Nessuno scarico di acque reflue (urbane o industriali) deve interessare l’area della spiaggia (I)
  10. La spiaggia deve rispettare i requisiti di Bandiera Blu per i parametri microbiologici relativamente a Escherichia coli (Coliformi fecali) e agli Enterococchi intestinali (Streptococchi) (I)
  11. La spiaggia deve rispettare i requisiti di Bandiera Blu per parametri fisici e chimici (oli e materiale galleggiante) (I)
  12. GESTIONE AMBIENTALE
    L’Autorità Locale / Operatore balneare dovrebbero istituire un Comitato di gestione della spiaggia (G)
  13. L’Autorità Locale / Operatore balneare devono rispettare tutte le normative relative alla ubicazione e al funzionamento della spiaggia (I)
  14. Le aree sensibili vicino ad una spiaggia Bandiera Blu devono essere gestite per garantire la conservazione e la biodiversità degli ecosistemi marini (I)
  15. La spiaggia deve essere pulita (I)
  16. Vegetazione algale o detriti naturali devono essere lasciati sulla spiaggia (I)
  17. Sulla spiaggia devono essere disponibili cestini per i rifiuti in numero adeguato che devono essere regolarmente mantenuti in ordine (I)
  18. Sulla spiaggia devono essere disponibili contenitori distinti per la raccolta differenziata (I)
  19. Sulla spiaggia deve essere presente un adeguato numero di servizi igienici o spogliatoi (I)
  20. I servizi igienici o spogliatoi devono essere mantenuti puliti (I)
  21. I servizi igienici o spogliatoi devono avere lo smaltimento controllato delle acque reflue. Le acque di scarico devono essere allacciate al sistema fognario o recapitate in contenitori a tenuta stagna da svuotare in maniera appropriata (I)
  22. Sulla spiaggia deve essere fatto rispettare il divieto di campeggio, di circolazione ad autoveicoli o motoveicoli e deve essere proibito ogni tipo di discarica (I)
  23. L’accesso in spiaggia di cani e di altri animali domestici deve essere strettamente controllato (I)
  24. Tutti gli edifici e le attrezzature della spiaggia devono essere mantenuti in buono stato (I)
  25. Gli habitat marini e lacustri (come la barriera corallina o le praterie di posidonia) presenti in prossimità della spiaggia devono essere monitorati (I)
  26. Mezzi di trasporto sostenibili devono essere promossi nell’area circostante la spiaggia (G)
  27. SERVIZI E SICUREZZA
  28. Un numero adeguato di personale di salvataggio e/o attrezzature di salvataggio deve essere disponibile sulla spiaggia (I)
  29. L’equipaggiamento di primo soccorso deve essere disponibile sulla spiaggia (I)
  30. Piani di emergenza per i casi di inquinamento o rischio per la sicurezza ambientale devono essere predisposti (I)
  31. Deve essere prevista la gestione di diverse utenze e differenti usi della spiaggia in modo tale da prevenire conflitti e incidenti (I)
  32. Misure di sicurezza per la tutela dei bagnanti devono essere attuate e deve essere garantito libero accesso al pubblico (I)
  33. Una fonte di acqua potabile deve essere disponibile sulla spiaggia (G)
  34. Almeno una spiaggia Bandiera Blu per ogni Comune deve avere accesso e servizi per disabili fisici (I)

Lasciamo ai lettori le considerazioni finali.

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