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Ugento non è un paese per giovani.

Ugento non è un paese per giovani e senza scomodare la letteratura semiotica ed estetica scritta sino ad ora, appare evidente oggi più che mai, che educare alla bellezza sia un requisito fondamentale per combattere la paura del futuro.

Quelli che vengono considerati costumi moralmente discutibili, in voga tra i giovani dal punto di vista di qualche genitore che magari ha dimenticato di essere stato giovane anch’esso, sono, in realtà, la conseguenza di un presente caratterizzato dall’incertezza.

Una recente discussione sul social di fiducia dei non più giovanissimi mi ha fatto riflettere.

Il post denunciava la sporcizia abbandonata da alcuni ragazzi in un luogo pubblico. Da qui i commenti di chi si schierava pro o contro. Allora mi sono chiesto: cosa c’è sotto questo gesto? Cosa spinge dei ragazzini a non curarsi del proprio paese?

Le risposte si possono ricercare in alcune problematiche alle quali i giovani di oggi devono fare fronte:

perché i giovani, anche se non sempre ne sono consci, stanno male. E non per le solite crisi esistenziali che costellano la giovinezza, ma perché un ospite inquietante, il nichilismo, si aggira tra loro, penetra nei loro sentimenti, confonde i loro pensieri, cancella prospettive e orizzonti, fiacca la loro anima, intristisce le passioni rendendole esangui. “

L’ospite inquietante, il nichilismo e i giovani. Umberto Galimberti

Presentazione del libro di Umberto Galimberti

Parafrasando Galimberti, possiamo renderci conto che molti di noi sono assuefatti da questo sentimento infido, celato e mutuato da modi di fare, architetture e repressioni culturali che ogni giorno vengono taciute e che devono essere discusse in una sana lotta generazionale.

Come si possono colpevolizzare i nostri coetanei quando il lavoro che ci viene offerto è spesso degradante, poco innovativo e alla stregua dello schiavismo?

Si parla da anni di destagionalizzazione, eppure, ogni anno, in quei tre mesi vedo situazioni paradossali: introiti enormi e giovani malamente retribuiti per, quando va bene, 10 ore di lavoro e nessun giorno libero. Il tutto condito dalla svilente frase detta a chi si lamenta: “e non ringrazi … di avere un lavoro”.

Come si possono colpevolizzare i nostri giovani se le istituzioni non offrono spazi comuni dove vivere la socialità?

Socialità che oggi è inevitabilmente alla deriva al tempo dei social. Gli unici spazi vivibili a disposizione sono spunto per accuse di vario genere e dicerie poco gradevoli sul nostro conto.

Come possiamo essere colpevolizzati costantemente se non abbiamo voce in capitolo quando si decidono le cose importanti?

I nostri amati genitori ci hanno esasperato col mito dell’università: “studia e avrai una vita felice”. Oggi che abbiamo studiato non siamo ascoltati o appoggiati in alcun modo e per questo siamo costretti ad emigrare, vivere non benissimo ma almeno appagati, apprezzati per quello per cui abbiamo sudato e combattuto.

Come possiamo essere colpevolizzati se chi ha orientamenti sessuali diversi o ambizioni diverse da quelle che il regime culturale imperante ammette?

Siamo costretti a scappare – non andare via – scappare oppure, nel peggiore dei casi, a nasconderci. Velare le proprie convinzioni senza poterle esprimere solo perché la pressione sociale sarebbe troppo pesante da affrontare giorno per giorno.

Ugento, dal mio punto di vista, non è un paese per giovani.

Lo Zeus di Ugento nell’atto di scagliare la folgore (simbolo della potenza del passato) , mentre sulla sinistra posava un’aquila (simbolo della necessità di volare verso il futuro).

Un paese dove le persone sono attanagliate dal malcontento e non sembrano riuscire a scuotersi dal torpore prodotto da questo malessere.

Il mio non vuole essere l’ennesimo articolo di denuncia.

Vorrei fosse uno spunto per quel discorso generazionale che possa rivelarsi produttivo per migliorare questa difficile situazione.

Basterebbe educare alla bellezza, far sì che i giovani non vivendo il degrado non ne producano altro a loro volta.

Se già il mondo, nel suo complesso, volge alla frammentazione, avremmo bisogno che i luoghi che ci circondano non siano distruttivi, estranianti.

Servono luoghi inclusivi, che stimolino alla partecipazione, alla discussione e al confronto libero.

Tabù e colpevolizzazioni sono utili solo a creare dissapori e invidie.

Educare alla bellezza significa permettere ai giovani di sviluppare un sentimento critico, nel senso greco, un sentimento di distinzione di ogni esperienza per poterne raccoglierne il meglio per noi e gli altri.

“Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà”

Peppino Impastato

Il sentimento di apprezzamento della bellezza libero e spontaneo coincide con la costruzione morale di ciò che si ritiene giusto (bello) e sbagliato (brutto).

Ugento è un paese per vecchi?

Ugento è un paese dove i “vecchi” hanno prevaricato gli interessi dei giovani in favore di una stagnazione delle idee che è stato combattuto, in modo errato, da noi giovani attraverso un nichilismo che ha permesso a questo stagno di crescere e diventare lago.

Bellezza, rispetto, onestà tradotte nelle cose di tutti i giorni. Di questo avremmo bisogno, giovani e meno giovani, per far sì che il cambiamento possa essere un naturale evolversi delle cose e non un oggetto da conquistare attraverso sanguinose battaglie morali.

La conoscenza non deve essere un obiettivo, ma una tendenza. La Bellezza è il mezzo per inseguirla.

Aumentano ancora i casi di Covid a Ugento. Siamo a 33 casi

Pubblicato ieri (19 novembre 2021) l’ultimo report sul covid-19 da parte dell’ASL Lecce – U.O.C. Epidemiologia e Statistica. Un report che lascia poco spazio all’interpretazione: il covid continua a diffondersi e nel nostro paese sono 13 i casi in più rispetto alla settimana scorsa, con il dato che arriva a 33 contagiati in totale.

Report_19.11.2021-Sintesi

I rifiuti dal Lazio: una grande fake news per chi non ha argomenti.

Ti svegli un giorno, apri Facebook e boom la notiziona del giorno: i cattivissimi amministratori di Frosinone vogliono mandarci i loro rifiuti zeppi di zinco, per smaltirli nelle nostre discariche.

Una notizia che non è certo nuova. Sono tanti, infatti, gli analoghi accordi che hanno visto la partecipazione di diverse regioni, soprattutto del sud Italia. Ma negli ultimi anni le cose stanno cambiando, la gestione dei rifiuti sta diventando una cosa sempre più seria, complice anche la procedura di infrazione aperta dall’UE nei confronti dell’Italia.

Sarà anche per questo che ho voluto verificare bene una notizia che da subito mi è sembrata strana. Vi assicuro che non ci è voluto tanto per scoprire che si tratta di una gigantesca fake news: solo 10 minuti, il tempo di leggere la delibera della regione Lazio da cui è stata tratta la notizia.

Accordo-tra-la-Regione-Lazio-e-la-Regione-Puglia-per-la-gestione-dei-rifiuti-indifferenziati-urbani-prodotti-dai-Comuni-della

Nello specifico, basta leggere un passaggio per capire che tutto quello che si è scritto è frutto solamente di speculazione politica:

La conclusione è presto detta: nessun rifiuto, tantomeno speciale, verrà smaltito nelle discariche pugliesi, che si occuperanno solo ed esclusivamente del trattamento dei rifiuti, che torneranno poi in Lazio per essere conferiti in discarica. Proprio come scritto nella delibera che, evidentemente, non è stata letta sia dal politico denunciante che dal giornalista scrivente.

La cosa che deve far pensare è però un altra, cioè la totale inadeguatezza, se non malafede, di taluni giornalisti o testate giornalistiche che scrivendo “a chiamata” senza spendere nemmeno 10 minuti per verificare le notizie che riportano, celandosi dietro la comodità di una citazione.

C’è poi la questione politica di casa nostra, quella di un opposizione che, povera di argomenti, cerca vetrine mediatiche tentando di toccare argomenti “neutri” e che non abbiano conseguenze dirette sull’amministrazione comunale. La domanda che si porrebbe qualcuno è sempre quella: ma come è possibile parlare del sesso degli angeli in un paese dove, ogni giorno, vengono spesi migliaia di Euro di soldi pubblici in modo a dir poco “discutibile”, un paese pieno zeppo di opere pubbliche abbandonate, dove una minoranza di individui gestisce il territorio con una visione privatistica che esclude e boicotta scientificamente chiunque non si adegua al pensiero dominante?

Tutti si chiedono come abbia fatto Massimo Lecci a governare per 20 anni. La risposta è abbastanza chiara, basta girare lo sguardo agli scranni dell’opposizione (anzi chiamiamola “minoranza” che rende meglio).

Terremoto in Grecia: le scosse avvertite anche in Salento

terremoto salento

Un terremoto avvertito in tutto il Salento, con epicentro al largo delle coste greche, nella zona di Cefalonia, che si è verificato poco prima delle ore 14:30 di oggi (venerdì 19 novembre). La scossa è stata avvertita soprattutto ai piani alti delle abitazioni, sia sulla costa che nell’entroterra della provincia. 

Secondo i dati preliminari del Centro Euromediterraneo si sarebbe trattato di un sisma magnitudo 5, con epicentro nell’area di Cefalonia, Grecia occidentale.

L’Istituto geofisico statunitense USGS riporta un evento magnitudo 4.8 con epicentro a 7 km ovest da Lixouri e ipocentro a 14,3 km di profondità.

Non si hanno al momento notizie di danni a persone o cose.

20 mila € per il palazzetto di T.S.Giovanni

palazzetto-torre-san-giovanni

20 mila Euro con assegnazione diretta per decidere cosa fare di quel che è rimasto dell’ex pallone tensostatico di Torre San Giovanni, che, come pare, sarà destinato a diventare un teatro tenda e non più una piscina coperta, come espresso in campagna elettorale dalla lista Cittadini Protagonisti.

Con la determina 884 del 12/11/2021 si decide, infatti, di affidare 20 mila Euro derivanti dalla tassa di soggiorno all’architetto di Ugento Antonio Lecci.

DI AFFIDARE, ai sensi dell’art. 36, comma 2, lettera a) del D.Lgs. n. 50 del 18.04.2016 all’Arch. Antonio LECCI, libero professionista, nato ad Ugento (LE), il 13.06.1971 ed ivi residente alla Via A. Del Balzo n. 81, Partita IVA 03812590754, iscritto all’Albo degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Lecce con il n. 1421, l’incarico per l’espletamento dell’attività di progettazione definitiva con proposta di riqualificazione e riconversione della struttura esistente “pallone tensostatico” in “teatro – tenda, per l’importo di € 20.000,00 IVA e CAP compresi;
DI IMPEGNARE, in favore del suddetto professionista, la spesa complessiva di € 20.000,00 compresi oneri previdenziali ed IVA, inerente il pagamento dei servizi affidati con il presente provvedimento, sul Piano dei Conti integrato 1.03.02.11.999, Missione 07, Programma 01 “ALTRE PRESTAZIONI PROF.LI E SPECIAL. NAC – IMPOSTA SOGGIORNO – URBANISTICA”, (ex Cap. 790, art. 14) del bilancio 2021;

Si tratta, quindi, della fase progettuale al quale poi dovranno seguire diversi iter per portare all’effettiva realizzazione dell’opera che, visto lo stato, potrebbe non vedere la luce neanche in questa consiliatura, dopo 15 anni di totale abbandono.

DETERMINA-PROGETTO-PALLONE-TENSOSTATICO

Maxi truffa all’INPS: si chiude con 4 condannati e 29 assolti a Ugento

truffa ugento

Quattro condanne e 29 assoluzioni perché il fatto non sussiste, con in più 5 prescrizioni. Si chiude così il maxi processo sulla truffa all’INPS che ha visto coinvolte decine di persone a Ugento. Il giudice monocratico del Tribunale di Lecce, Stefano Sernia, ha inflitto 1 anno e 10 mesi a Cosimo Francesco Santoro, 61 anni, di Ugento; 1 anno e 8 mesi a Barbara Stheli, 59enne, di Ugento; 1 anno e 3 mesi ciascuno a Umberto Rizzo, 65 anni, di Ugento e Alessandra Rizzello, 33enne, residente a Ortelle, tutti con pensa sospesea.

Complessivamente nell’inchiesta, coordinata dall’allora pm della Dda Valeria Farina Valaori e condotta dai militari della Guardia di Finanza di Tricase, erano finiti 71 soggetti .

Figura principale dell’inchiesta era il commercialista di Ugento, Nicola Ozza, 49 anni. Il professionista avrebbe prodotto false assunzioni al fine di far percepire le indennità di disoccupazione poi divise tra i lavoratori e lo stesso commercialista. E così un piccolo autolavaggio era arrivato ad “assumere” 35 persone, la maggior parte donne. Altre anomalie sono state riscontrate in un’impresa edile, un’azienda produttrice di pane e prodotti da forno e in una lavanderia industriale.

Ozza ha poi chiuso il proprio conto con la giustizia nel febbraio del 2019 patteggiando una pena a 3 anni e 6 mesi di reclusione davanti all’allora giudice per l’udienza preliminare Edoardo D’Ambrosio. La sentenza prevedeva anche la confisca della cifra sottratta all’INPS. A comporre il collegio difensivo, gli avvocati Mario Coppola, Francesco Fasano, Marco Macagnino, Veronica Merico, Ezio Garzia, Roberto Bray, Marco Costantino, Giovanni Bellisario, Mascia Cavalera, Silvio Caroli; Giancarlo Sparascio, Davide Spiri, Carlo Scarcia, Enrico Gargiulo e Alberto Ghezzi.

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Il progetto Mo.S.Te.L.S. e le Officine di Levante.

Che Fine ha fatto il Progetto Mo.S.TE.L.S. ?

La delibera di giunta n 13 del 05/02/2009 l’amministrazione comunale dell’epoca (guidata da Eugenio Ozza con Massimo Lecci vice) approvava la spesa di € 133.086,88. per il progetto Mo.S.TE.L.S.

Ecco il comunicato stampa dell’epoca: 

L’amministrazione comunale di Ugento esprime grande soddisfazione per l’ammissione a finanziamento, nell’ambito del Programma Operativo Nazionale “Sicurezza per lo Sviluppo, Obiettivo convergenza 2007-2013”, del progetto denominato “Mo.S.TE.L.S. – Monitoraggio satellitare del territorio per la Legalità e la Sicurezza” per l’importo complessivo pari ad Euro 133.086,88.

Con il Mo.S.TE.L.S. sarà possibile dotare l’ente di un efficace sistema di monitoraggio satellitare finalizzato al contrasto dell’illegalità e al potenziamento della salvaguardia ambientale, attraverso il perseguimento dei seguenti obiettivi:

Controllo dell’abusivismo edilizio

Individuazione delle discariche abusive di rifiuti

Monitoraggio dell’espianto illegale degli uliveti secolari e monumentali

Valutazione dei danni da incendio

Variazione della linea di costa

Monitoraggio delle concessioni demaniali

Danni al patrimonio ecologico e archeologico.

Tutto molto bello, peccato che di questo progetto si siano perse subito le tracce. Allora come sono stati spesi questi 133 mila Euro? È difficile dirlo a 10 anni di distanza. Quello che però possiamo dimostrarvi è come sono stati spesi parte di questi soldi.
La determina n°499 del 24/04/2012, infatti, assegna la somma di 14278,00€ ad una ditta, la “Officine di Levante srl” per spese legate alla pubblicizzazione del progetto, dalla determina vi riportiamo:

-DI AFFIDARE alla ditta Officine di Levante srl con sede in Ugento alla viaVico solitario n 4 , per una spesa complessiva pari ad € 14.278,00 iva inclusa, i servizi di sensibilizzazione, comunicazione e diffusione sotto elencati:

1.organizzazione di n.1 convegno di presentazione del Sistema di monitoraggio

2.ideazione e stampa e diffusione di n. 5.000 brochure descrittivi del progetto

3.ideazione e stampa di n. 100 Manifesti di presentazione dell’evento

4.organizzazione di n 2 eventi di disseminazione dei risultati rivolti alla cittadinanza

5.organizzazione di n.3 tavoli tecnici (organizzazione);

6.organizzazione di n.1 campagna di disseminazione di risultati

Ma che fine ha fatto questa società? Non è difficile saperlo e tramite una semplice ricerca su Google abbiamo appreso quello che già sospettavamo. Infatti è proprio così, la ditta di cui stiamo parlando è fallita.

Ma prima di andare in liquidazione, avrà ottemperato ai doveri contrattuali stipulati con il comune di Ugento? È molto difficile determinarlo, quello che possiamo dirvi è che nessuno hai mai visto le brochure e i manifesti di cui si parla nella determina.

Per quanto riguarda il progetto in sé, ad oggi rimane solo un vecchio sito internet (http://www.mostels.it/)  mal funzionante, su cui non è presente alcun dato, se non la presentazione del progetto e una vaga descrizione delle finalità.

 

 

Determina-n.-499-del-23-aprile-2012-affidamento-progetto-Mostels-a-Schiavano

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