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Tito Schipa, via al bando per giovani lirici

Al via il 17° concorso internazionale Tito Schipa per giovani cantanti lirici: in palio ruoli della Stagione lirica 2025 e premi speciali. C’è tempo fino al 23 ottobre per iscriversi

Dal Duca di Mantova di Rigoletto a Nedda dei Pagliacci, fino a Colombina di Arlecchinata: sono solo alcuni dei ruoli operistici messi in palio dal 17° Concorso Internazionale “Tito Schipa” per giovani cantanti lirici, finalizzato alla selezione delle voci che interpreteranno le opere nella 50^ Stagione Lirica della Provincia di Lecce – Teatro di tradizione.

È stato pubblicato il nuovo Bando-Regolamento della competizione, che mira a coprire specifiche parti e ad assegnare premi speciali ai giovani talenti. In palio i ruoli principali di tre opere della Stagione Lirica 2025 della Provincia di Lecce: Rigoletto di Giuseppe Verdi, Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, Arlecchinata di Antonio Salieri. Il cartellone si aprirà invece con Aida di Giuseppe Verdi e si concluderà con Maria de Buenos Aires, opera-tango di Astor Piazzolla.

Le domande di partecipazione, corredate dalla documentazione prevista dal Bando (disponibile in italiano e inglese sul sito www.provincia.le.it, sezione Avvisi Pubblici), vanno inviate all’indirizzo direzioneproduzione.stagionelirica@provincia.le.it entro e non oltre giovedì 23 ottobre.

Requisiti di accesso: possono iscriversi cantanti lirici di qualsiasi nazionalità che, al termine ultimo di presentazione della domanda, non abbiano superato i 38 anni di età (per baritoni e bassi) e i 36 anni (per soprani, mezzosoprani/contralti, tenori).

Audizioni e selezioni saranno articolate in tre fasi – eliminatoria, semifinale e finale – nei giorni 27, 28 e 29 ottobre presso il Teatro Apollo di Lecce. I candidati dovranno eseguire brani scelti dal repertorio operistico, per dimostrare le proprie doti vocali e sceniche, concorrendo all’assegnazione dei ruoli e all’idoneità per le opere indicate in bando, in forma sia solistica che d’assieme.

Ruoli messi a concorso:

Rigoletto di Giuseppe Verdi: Duca di Mantova (tenore), Rigoletto (baritono), Gilda (soprano), Sparafucile (basso), Maddalena (contralto), Giovanna (mezzosoprano), Conte di Monterone (baritono), Marullo (baritono), Matteo Borsa (tenore), Conte di Ceprano (basso), Contessa di Ceprano (mezzosoprano).

Pagliacci di Ruggero Leoncavallo: Nedda (soprano), Canio (tenore), Tonio (baritono), Peppe (tenore), Silvio (baritono).

Arlecchinata di Antonio Salieri: Arlecchino (tenore), Brighella (baritono), Colombina (soprano).

Sono previsti inoltre premi speciali:

  • Premio Speciale “Tito Schipa” – scrittura artistica per concerto nella Stagione Lirica, riservata a uno o più vincitori/finalisti;
  • Premio del regista Ognyan Draganov – scrittura artistica presso il Teatro di Stara Zagora (Bulgaria), al candidato meritevole;
  • Premio del soprano Donata D’Annunzio Lombardi – borsa di studio di mille euro per la partecipazione a una masterclass (metodo DaltroCanto) e attività presso l’accademia Adalo.

La Commissione giudicatrice chiamata a scegliere i vincitori è composta da: Giandomenico Vaccari e Maurilio Manca (direttori artistici Stagione Lirica Lecce), Donata D’Annunzio Lombardi (soprano), Marco Vinco (direttore artistico Macerata Opera Festival), Francesca Pivetta (Teatro dell’Opera di Bologna), Elio Orciuolo (Fondazione Petruzzelli di Bari), Ognyan Draganov (Opera di Stato di Stara Zagora).

Il Concorso “Tito Schipa”, nato nel 1984 per iniziativa dell’Associazione Amici della Lirica, è stato trampolino di lancio per artisti noti come Fabio Armiliato, Giuseppe Sabbatini, Fabio Sartori, Saimir Pirgu e Mariangela Sicilia. Dal 2022 l’iniziativa è parte del progetto “Stagione Lirica della Provincia di Lecce – Teatro di Tradizione” (dirigente Roberto Serra), con il sostegno del Fondo Nazionale Spettacolo dal vivo (MiC), della Regione Puglia, della Camera di Commercio, e, per il triennio 2025-2027, del Comune di Lecce e Puglia Culture.

“Nude e crude” a teatro contro i pregiudizi

“Nude e crude”: a teatro per riflettere su discriminazioni e pregiudizi all’insegna della solidarietà

Contrastare le discriminazioni e i pregiudizi che colpiscono i corpi “non conformi”, compresi quelli delle donne malate di cancro. È lo spirito che anima “Nude e crude”, spettacolo teatrale atteso il 10 ottobre al Teatro Paisiello di Lecce e l’11 ottobre al Teatro Garibaldi di Gallipoli, con inizio alle ore 20.45.

“Nude e crude” nasce dall’omonimo progetto promosso dall’associazione “Io non mollo” di Martano e realizzato grazie al contributo del Consiglio regionale della Puglia attraverso l’avviso “Futura – La Puglia per la Parità – Terza Edizione”, con il patrocinio della Commissione Pari opportunità della Provincia di Lecce. La produzione è affidata alla compagnia Corte de’ Miracoli.

Sul palco, il genere della commedia e la pratica del burlesque diventano strumenti per abbattere stereotipi e offrire al pubblico momenti di comicità travolgente e riflessione autentica. A prendere la scena saranno corpi diversi, donne comuni e non professioniste dello spettacolo, che scelgono di mettersi in gioco per affermare la propria idea di libertà, rifiutando i canoni omologanti e soffocanti della bellezza dominante. Nel burlesque, infatti, non esistono limiti di età, genere, forme, misure, cultura: è un’arte contaminata dal teatro, dalla danza, dal circo, dal cabaret, aperta a tutte e tutti.

Lo spettacolo offre quindi una doppia occasione: riflettere insieme sull’urgenza di una comunicazione libera da ostilità e oggettivazione dei corpi femminili, smontare il pregiudizio fondato sul genere e, al tempo stesso, sostenere in modo concreto le attività psico-oncologiche e di supporto dedicate alle donne malate di cancro portate avanti dall’associazione “Io non mollo”.

Il percorso del progetto non si esaurisce a teatro: a novembre, a Martano, è previsto un ulteriore appuntamento di riflessione collettiva sui temi affrontati.

Tutto il ricavato della vendita dei biglietti sarà devoluto in beneficenza.

Ai Food and Travel Awards 2025 premiato il Vivosa Apulia Resort

La Puglia torna protagonista sulla scena internazionale grazie al prestigioso riconoscimento assegnato al Vivosa Apulia Resort di Ugento, proclamato “Resort dell’anno” ai Food and Travel Awards 2025, svoltisi a Masseria Li Reni, a Manduria, nell’ambito dell’ottava edizione dei Food and Travel Italia Awards – il più autorevole evento italiano dedicato a enogastronomia, ospitalità e turismo d’eccellenza, diffuso in 18 Paesi.

“Un’edizione del cuore”, ha dichiarato Pamela Raeli, editore di Food and Travel Italia, sottolineando l’alto valore simbolico dei premi di quest’anno.

Il riconoscimento al Vivosa Apulia Resort arriva con una motivazione che ne riassume perfettamente l’anima: “Immerso nella pineta del Parco Naturale Litorale di Ugento, il Vivosa Apulia Resort unisce eleganza mediterranea e tutela dell’ambiente. Ecoresort a vocazione carbon positive, integra energia rinnovabile, riduzione della plastica e filiere locali in un modello di ospitalità responsabile.”

Un premio che proietta la Puglia e il Salento tra le destinazioni più virtuose del turismo mondiale, grazie a un modello che coniuga natura, cultura e accoglienza in perfetto equilibrio. Certificato Carbon Positive da ACCREDIA, il Vivosa Apulia Resort è oggi un punto di riferimento internazionale per la sostenibilità: dal riuso dell’acqua alla totale eliminazione della plastica, ogni dettaglio racconta un impegno autentico per l’ambiente e per il benessere delle persone.

“È il risultato dell’impegno di un team unito, che ogni giorno lavora con passione per offrire esperienze autentiche – ha sottolineato Damiano Reale, Amministratore Delegato del Vivosa Apulia Resort –. Ma soprattutto, è un traguardo che appartiene a tutto il Salento. Siamo onorati di riceverlo e felici di condividerlo con tutta la grande famiglia Vivosa.”

Un concetto ribadito anche da Veronica Milo, Sales & Marketing Director del resort: “La collaborazione tra le persone rappresenta un valore fondamentale per costruire un ambiente di lavoro coeso e orientato al bene comune. Valorizzare il talento di ciascuno significa rafforzare lo spirito di squadra e la solidarietà, elementi chiave per raggiungere risultati condivisi.”

Proprio sul tema del team building si è incentrata la recente convention aziendale organizzata dal Vivosa, alla quale hanno partecipato tutti i dipendenti. Madrina dell’evento è stata la campionessa Maurizia Cacciatori, che ha condiviso la propria esperienza nel mondo del volley come esempio di leadership condivisa:

“Nel volley, per fare punto devi prima passare la palla al tuo compagno: fiducia e senso di responsabilità reciproca sono gli ingredienti indispensabili di una squadra vincente.”

Un principio che al Vivosa Apulia Resort trova piena applicazione. Qui la cultura del lavoro di squadra si traduce in pari opportunità e welfare concreto: il 65% del personale è composto da donne e, grazie a una politica aziendale lungimirante, la struttura ospita un asilo nido interno dedicato ai figli dei dipendenti, esempio virtuoso di come conciliare vita e lavoro in un contesto realmente inclusivo.

Con oltre 150 mila ospiti nel 2025 e un crescente flusso di visitatori internazionali – in particolare da Francia e Stati Uniti – il Vivosa Apulia Resort di Ugento si conferma ambasciatore del Salento e della Puglia nel mondo, simbolo di un turismo che unisce eccellenza, rispetto e sostenibilità.

Confcommercio e Confesercenti: il futuro passa dalle DMO

La Puglia si prepara a una nuova fase per il suo comparto turistico. La recente iniziativa della Camera di Commercio di Lecce, con il sostegno dell’Assessore Regionale al Turismo Gianfranco Lopane, ha riacceso il dibattito sul futuro del turismo regionale, ponendo al centro il tema delle DMO (Destination Management Organization): un modello di governance pensato per rendere più coordinata, strategica e condivisa la promozione dei territori.

A farsi sentire nel confronto sono Confcommercio Lecce e Confesercenti Lecce, le due associazioni che rappresentano la gran parte delle imprese legate al turismo — dalla ricettività all’accoglienza, dai balneari ai pubblici esercizi, dalla ristorazione ai trasporti. Entrambe ribadiscono la necessità di un approccio razionale, partecipato e libero da condizionamenti, per garantire che le DMO diventino realmente uno strumento di sviluppo condiviso e non un campo di interessi di parte.

“La creazione delle DMO deve avvenire in piena condivisione tra enti, istituzioni e associazioni – sottolineano – affinché si costruisca una sintesi che rappresenti l’intera comunità, e non singole categorie”.

La Puglia, oggi, è una meta che va ben oltre il turismo estivo: borghi, aree interne, cultura, tradizioni ed enogastronomia ne fanno una destinazione sempre più attrattiva anche a livello internazionale. La sfida, secondo Confcommercio e Confesercenti, è rendere il sistema turistico pugliese più organizzato e professionale, coinvolgendo non solo le imprese, ma anche la popolazione locale e tutti coloro che operano a contatto diretto con i visitatori.

Fondamentale sarà la formazione: dagli autisti dei transfer agli operatori degli info-point, dai direttori delle strutture ricettive ai ristoratori. Solo un personale qualificato potrà rispondere alle aspettative di un turismo sempre più esigente e diversificato.

Le DMO, aggiungono le due associazioni, dovranno rappresentare il cuore del coordinamento territoriale, capaci di mettere in rete eventi, percorsi e iniziative, evitando sovrapposizioni e promuovendo un’offerta coerente e continua durante tutto l’anno. “Oggi si parla di turismi – osservano – ed è proprio questa pluralità a dover diventare la forza della nostra regione”.

Niente frammentazione, quindi, ma unità e visione condivisa, soprattutto nel Salento, che con le sue prerogative culturali, paesaggistiche e identitarie può rappresentare un modello di sviluppo integrato.

In questa prospettiva, Confcommercio Lecce e Confesercenti Lecce si dichiarano pronte a collaborare con la Camera di Commercio per portare avanti, in tempi rapidi e concreti, il percorso di istituzione delle DMO, considerate una leva strategica per sostenere uno dei settori più vitali dell’economia pugliese e delle imprese del territorio.

IL CAMPER DEL LAVORO, SPORTELLO MOBILE DEI CENTRI PER L’IMPIEGO

Prosegue il viaggio del Camper del Lavoro di ARPAL Puglia, l’iniziativa che porta i servizi dei Centri per l’Impiego direttamente nei comuni della provincia di Lecce. Dal 6 al 9 ottobre, il camper farà tappa a Zollino, Castrignano del Capo, Veglie, Patù, Castrignano dè Greci, Presicce-Acquarica, Corigliano d’Otranto, Salve e Ruggiano, frazione di Salve.

L’obiettivo è chiaro: rendere più accessibili le politiche attive del lavoro, soprattutto alle comunità periferiche, favorendo così inclusione, legalità e opportunità concrete per cittadini e imprese. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Cefas, Consorzio Mestieri Puglia e Sale della Terra.

Il Camper del Lavoro offre un servizio personalizzato che comprende:

  • orientamento professionale e accompagnamento al lavoro;
  • supporto nella stesura o aggiornamento del curriculum vitae;
  • consulenza su offerte di lavoro e percorsi formativi;
  • informazioni per chi intende assumere;
  • assistenza per l’accesso ai servizi digitali.

Il progetto rientra anche nelle azioni di contrasto al caporalato, con l’obiettivo di promuovere un mercato del lavoro trasparente e inclusivo.


I dati del 35° Report ARPAL Puglia

Secondo il 35° Report settimanale di ARPAL Puglia, il mercato del lavoro regionale mostra segnali positivi con 236 offerte e 637 posizioni aperte.
Il settore con il maggior numero di opportunità è quello delle costruzioni (132 posizioni), seguito da sanità e servizi alla persona (117) e riparazione veicoli e trasporti (88).

Il comparto turistico offre 56 posti, mentre quello amministrativo-informatico conta 39 opportunità. Seguono:

  • Tessile, abbigliamento e calzaturiero (TAC): 37 posizioni
  • Settore pedagogico e istruzione: 31
  • Telecomunicazioni: 30
  • Agroalimentare: 20
  • Commercio: 18
  • Metalmeccanico: 11

A chiudere la panoramica: pulizie e multiservizi (12 posizioni) e bellezza e benessere (11). Sono inoltre previste 20 posizioni per categorie protette (art. 18) e 5 per persone con disabilità (L.68/99).

Il report segnala anche 12 tirocini formativi attivi e varie proposte di lavoro e formazione all’estero tramite la rete EURES, che favorisce la mobilità professionale in ambito europeo.


Le offerte, rivolte a uomini e donne, sono pubblicate sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale è possibile candidarsi direttamente tramite SPID.
Per restare aggiornati, si consiglia di seguire la pagina Facebook Centri Impiego Lecce e Provincia, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro.

Gli uffici dei Centri per l’Impiego sono aperti dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 11:30, il martedì pomeriggio dalle 15:00 alle 16:30, e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

Il Camper del Lavoro continua così il suo viaggio, portando opportunità, orientamento e speranza direttamente nei luoghi in cui le persone vivono e lavorano.

LILT Lecce: prevenzione in rosa nel Salento

“Pensiamoci Prima! La sfida è non ammalarsi”: al via nel Salento la campagna Nastro Rosa di Lilt contro il tumore al seno

“Pensiamoci Prima! La sfida è non ammalarsi”: con questo slogan prende il via nel Salento la campagna nazionale “Nastro Rosa – Lilt for Women” dedicata alla prevenzione del tumore al seno, un’iniziativa di rilievo promossa dalla Lilt Lecce in collaborazione con numerosi Comuni salentini e con il patrocinio della Provincia di Lecce. Alla presentazione ufficiale, svoltasi a Palazzo Adorno, il vice presidente della Provincia Fabio Tarantino ha rimarcato l’impegno: “Siamo vicini e accompagniamo questo fondamentale percorso di prevenzione e sosteniamo le iniziative che la Lilt e i servizi sanitari portano avanti sul nostro territorio, a vantaggio delle comunità salentine. Ottobre è il mese della prevenzione, ma l’attenzione va tenuta alta tutto l’anno”.

L’obiettivo della campagna è accendere in modo costante i riflettori sull’importanza della prevenzione primaria, accanto alla diagnosi precoce, allo scopo di abbattere l’incidenza di una neoplasia che ogni anno in Italia colpisce circa 60mila donne (fonte).

Le principali attività promosse da Lilt Lecce nel Salento per il mese della prevenzione sono:

Visite senologiche gratuite: negli Ambulatori Lilt Lecce sarà possibile effettuare consulenze oncologiche e visite senologiche gratuite grazie alla disponibilità volontaria di numerosi medici senologi ed oncologi del territorio. Per prenotazioni è necessario contattare la sede Lilt più vicina; l’elenco completo è disponibile su legatumorilecce.org (info: 0833 512777).

Farmacie in rosa: grazie ad un accordo con l’Ordine provinciale dei farmacisti e Federfarma-Sunifar Lecce, anche le farmacie della provincia aderiscono alla campagna: sarà così possibile prenotare una visita senologica gratuita presso gli Ambulatori Lilt e ricevere materiale informativo e opuscoli sull’autoesame del seno direttamente in farmacia.

Eventi e convegni: Lilt Lecce, con le sue 36 Delegazioni e i Gruppi attivi, organizza numerose iniziative e manifestazioni di sensibilizzazione, spesso realizzate in collaborazione con i Comuni, ai quali viene richiesto di illuminare di rosa monumenti e piazze principali dei centri abitati.

Due gli appuntamenti di maggiore rilievo: sabato 11 ottobre il centro Ecotekne dell’Università del Salento (Aula Y1, edificio “Angelo Rizzo”) ospiterà la 18ª edizione del convegno “Ambiente e Salute” sul tema “Scuola: l’Ora della Prevenzione primaria”, con interventi di rilievo come quello del prof. Silvio Garattini (Istituto “Mario Negri”), che terrà una lectio magistralis dal titolo “Perché ci ammaliamo” e del dott. Stefano Lorenzetti (Istituto Superiore di Sanità), incentrato sugli interferenti endocrini e l’importanza della prevenzione nei primi mille giorni di vita. Il convegno è patrocinato da Regione Puglia, Provincia di Lecce, Comune di Gallipoli, Asl Lecce, Istituto Mario Negri e UniSalento.

Domenica 12 ottobre appuntamento a Santa Maria di Leuca per l’evento “De Finibus Terrae in rosa”: dalle 16 è in programma una camminata di prevenzione (“Pensiamoci prima!”, partenza 16.30 dal piazzale “Rena Ranne”, arrivo in piazza Marinai); a seguire, interventi di esperti, tra cui il prof. Garattini e, infine, la maratona musicale “Concerto per il Centro Ilma”, che si terrà nel piazzale della Cascata monumentale, aperta e illuminata di rosa per l’occasione. Dalle 18.30 si esibiranno i giovani artisti di Be-Music-Cantieri Artistici, quindi Consuelo Alfieri con il progetto “Siroco” e la partecipazione di Salvatore Galeanda. Gli artisti suoneranno gratuitamente a sostegno della raccolta fondi per la dotazione tecnologica del Centro Ilma, polo multidisciplinare per la lotta ai tumori realizzato da Lilt Lecce grazie unicamente alle donazioni.

Ulteriori iniziative di sensibilizzazione, convegni e incontri sono previste nei Comuni di Seclì (2 ottobre), Castro (4), Gallipoli (8), Scorrano (9, 20, 24), Neviano (16), Santa Cesarea Terme (18), Leverano (18 e 19), Ruffano (19), Galatone (19), Collepasso (21), Monteroni (23), Trepuzzi (23), Galatina (25), Acaya (26) in collaborazione con Lizzanello e Vernole/Strudà.

Finisce la peggior estate della storia di Ugento

Con la prima domenica di ottobre possiamo ormai dire ufficialmente che la peggior estate del periodo contemporaneo di Ugento è finalmente finita.
Un’estate che, oltre all’invasione delle cavallette, non ci ha fatto mancare nulla: incendi, spazzatura, blatte, traffico impazzito con incidenti a ripetizione e spesso con la stessa dinamica. Una stagione in cui le criticità che questo giornale denuncia da anni sono esplose in tutta la loro problematicità.

Non era difficile prevedere che le nostre marine sarebbero andate in sofferenza di fronte a questo modo di gestire la spazzatura, soprattutto con gli addetti ridotti alla metà del necessario. Eppure nessuno ci ha pensato, e così a turisti e operatori è stato “offerto” uno spettacolo indegno: cumuli di rifiuti davanti ai lidi, dune insozzate, bidoni trasformati in discariche a cielo aperto, in una rincorsa all’inciviltà senza alcun freno. Lo stesso freno che è mancato a chi ha passato l’estate a divertirsi con i fiammiferi: mai Ugento aveva visto oltre metà del suo territorio devastato dal fuoco da giugno a oggi. Un fatto gravissimo, che impone all’amministrazione l’aggiornamento del catasto delle aree incendiate, unico vero strumento che lo Stato mette a disposizione per combattere il fenomeno degli incendi dolosi. Ma, come spesso accade, anche su questo fronte siamo in ritardo.

Non è solo questo: abbiamo assistito per la prima volta alla contrazione del flusso turistico, soprattutto nella fascia del ceto medio italiano. Una fetta di mercato completamente assente, rimpiazzata solo in parte dagli stranieri e dall’orda napoletana che ha riempito le spiagge nei dieci giorni centrali di agosto. I lidi parlano di almeno il 30% di guadagni in meno. Stesso discorso per molte strutture turistiche, alcune addirittura al collasso, mentre numerose case vacanza sono rimaste vuote già a settembre. È solo l’inizio del declino turistico ed economico del nostro territorio: un declino annunciato, prevedibile e che presto si tradurrà in una crisi profonda se non si troveranno le giuste controindicazioni.

E non è solo questione di numeri: l’economia turistica mostra oggi il suo volto più spietato. Posti di lavoro sottopagati e a bassa specializzazione spingono via intere generazioni di salentini, sostituite dai nuovi schiavi del nostro tempo: gli indiani. Se ne vedono sempre di più, tanto che ormai sono rarissime le cucine salentine in cui non siano presenti. Una corsa al lavoro sottopagato che non potrà durare a lungo: anche loro, presto, riscatteranno la propria condizione, come accadde agli albanesi negli anni ’90, ai rumeni nei primi 2000 e a tutti gli altri sfruttati passati da questa giostra.

A sorridere, intanto, sono le multinazionali e i grandi gruppi immobiliari che gestiscono i villaggi turistici di Ugento: ultime isole felici che continuano a fatturare, ma i cui guadagni finiscono altrove, spesso fuori nazione, contribuendo all’impoverimento del territorio. Ai turisti e agli ugentini non resta altro che la spazzatura e i danni da riparare durante un inverno di lavoro in nero.

Ma non è finita qui. A rendere ancora più odiosa questa estate è stato il dilagare del fenomeno degli “ombrelloni segnaposto”, pratica incivile che ha visto turisti e purtroppo anche locals occupare porzioni di spiaggia libera sin dalle prime ore del mattino, lasciando ombrelloni e sedie a fare da barriera per ore, senza che nessuno fosse realmente presente. Una vergogna che la nostra testata denuncia da anni e che quest’estate è degenerata in assenza totale di controlli, tanto da trasformare intere aree del litorale ugentino in campi minati di ombrelloni vuoti, dove accedere era impossibile. Segno che l’inciviltà avanza e che lo Stato e il Comune arretrano, incapaci di garantire regole minime di convivenza.

La totale immobilità dell’amministrazione comunale è dimostrata dal fatto che, ad oggi, nessuna riunione è stata prevista per affrontare insieme agli operatori turistici le criticità della stagione appena conclusa e per programmare al meglio la prossima. Tutto tace. Anzi, a dirla tutta, non sappiamo neanche chi sia di fatto l’assessore che dovrebbe occuparsi di queste questioni, con cittadini e imprenditori che arrivano perfino a rivolgersi a semplici consiglieri comunali, chiedendo interventi in settori di cui non dovrebbero avere alcuna competenza.

Eppure qualcosa quest’anno è cambiato. Forse la mancanza di lavoro ha dato a qualcuno il tempo di fermarsi e guardarsi intorno, riflettendo sulla strada cieca che stiamo continuando a percorrere: quella del turismo di massa, dello sfruttamento delle risorse, di un guadagno modesto fatto di spiccioli. Siamo tra le mete turistiche più apprezzate della regione, ma non abbiamo un’agenzia turistica pubblica, non abbiamo un assessorato attivo 365 giorni l’anno, non creiamo lavoro qualificato nel settore. Continuiamo a scendere, tra affitti in nero e bidoni svuotati davanti casa.

Eppure incassiamo 850 mila euro l’anno di tassa di soggiorno: una somma che potrebbe finanziare iniziative per incentivare un turismo di qualità, per invertire una rotta intrapresa vent’anni fa, quando la politica locale ha scientemente scelto di ridurre Torre San Giovanni e le marine di Ugento a meta low-cost per famiglie senza soldi e anziani in cerca di una tranquillità fatta di niente. Peccato che oggi anche quegli anziani pretendano servizi: la fogna che non parte, le strade colabrodo trasformate in piscine alla prima pioggia, i marciapiedi diventati toilette per cani, l’illuminazione pubblica a singhiozzo.

Siamo dunque sopravvissuti alla peggiore estate della storia di Ugento, un’estate in cui molti hanno dovuto fare i conti con i danni di un’amministrazione incompetente e inefficace. Soprattutto chi ha subito ripercussioni economiche dirette, con attività dimezzate o costrette a chiudere. La stagione è finita, ma le macerie restano. E la sensazione, purtroppo, è che nessuno stia lavorando davvero per impedirci di riviverle anche il prossimo anno.

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