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Domani mancherà l’acqua a Torre San Giovanni

acqua a torre san giovanni

Lunedì 6 ottobre 2025 l’abitato di Torre San Giovanni sarà interessato da una sospensione dell’erogazione idrica, prevista dalle ore 08:30 alle ore 16:30.

L’interruzione è stata comunicata dall’Acquedotto Pugliese S.p.A. per consentire interventi finalizzati al miglioramento del servizio idrico nella marina di Ugento. In particolare, si procederà alla sostituzione di nuovi tronchi e nodi idrici, nell’ambito dei lavori di risanamento delle reti.

Le aree interessate

Il disagio riguarderà i tratti compresi tra:

  • Corso Annibale e via A. Doria da via B. Colleoni,
  • via A. Aleardi, via N. Macchiavelli, via G. Giusti, via G. Leopardi,
  • i tratti compresi tra via A. Doria e via A. Colaianni da via Sicilia e via A. da Barbiano,
  • tutta via G. Deledda, via Pitagora, via Monte Bianco,
  • via A. Doria nel tratto tra via B. Colleoni e via G. Leopardi,
  • via A. Colaianni nel tratto tra via B. Colleoni e via G. delle Bande Nere.

L’intervento interesserà dunque gran parte dell’abitato di Torre San Giovanni, come comunicato dall’Amministrazione comunale di Ugento.

Possibili disagi

Al termine dei lavori e con la ripresa dell’erogazione, l’acqua potrebbe risultare temporaneamente torbida o a bassa pressione. Eventuali anomalie e disservizi potranno essere segnalati al numero verde 800 735 735 dell’Acquedotto Pugliese.

L’Amministrazione comunale invita i cittadini e le attività commerciali a organizzarsi per tempo, al fine di ridurre i disagi derivanti dall’interruzione idrica.

lo sapevi che “La Piovra” venne girata in Salento?

È di ieri la notizia della scomparsa di Remo Girone, attore di straordinario talento e icona del cinema e della televisione italiana. Aveva 76 anni. Una carriera lunga, costellata di interpretazioni intense e memorabili, ma per molti resterà per sempre Tano Cariddi, il potente e spietato banchiere colluso con mafia e massoneria nella fiction La Piovra, prodotta dalla Rai e diventata un successo mondiale, amatissima soprattutto in Russia e nei Paesi dell’ex Unione Sovietica.

Girone entrò nel cast nella terza serie della fiction, ma fu nella quarta che il suo personaggio divenne protagonista assoluto, trasformandosi in uno dei volti più emblematici della criminalità televisiva italiana.

Ma non tutti sanno che una parte importante della storia de La Piovra ha un legame profondo con il Salento.
Infatti, durante la seconda serie, alcune scene furono girate proprio nel nostro territorio, sfruttando gli scorci barocchi che rendono uniche le città di Gallipoli e Lecce.

A Gallipoli vennero realizzate diverse scene d’inseguimento e sequenze in auto della polizia, mentre a Lecce la produzione scelse come set il maestoso Palazzo dei Celestini, trasformato per l’occasione nel palazzo di giustizia della fiction.
Altre riprese furono effettuate in un appartamento situato in Piazza del Duomo, che nella finzione scenica divenne la casa di uno dei collaboratori più fidati del commissario Cattani, interpretato da Michele Placido.

La decisione di girare in Salento fu dettata da motivi logistici e produttivi: alcune scene risultavano difficili da realizzare in Sicilia, e la produzione optò per il nostro territorio, che offriva non solo praticità ma anche un patrimonio architettonico perfettamente coerente con l’estetica della serie.

Fu così che il barocco leccese entrò, quasi per caso, nella storia della televisione italiana, e con La Piovra viaggiò in tutto il mondo, contribuendo a diffondere l’immagine artistica e paesaggistica del Salento ben prima dell’esplosione turistica degli anni Duemila.

Oggi, nel ricordare Remo Girone e la sua straordinaria interpretazione, vale la pena sottolineare anche questo piccolo ma significativo capitolo di storia televisiva che lega il nostro territorio a una delle fiction più amate e iconiche della Rai.

il centro destra ha scelto: Luigi Lobuono sarà il candidato

Per le elezioni regionali di novembre in Puglia il centrodestra ha scelto la via del candidato civico. A guidare la coalizione sarà infatti Gigi Lobuono, imprenditore barese ed ex presidente della Fiera del Levante, il cui nome ha trovato l’accordo unanime dei partiti. L’ufficialità dovrebbe arrivare dopo il voto in Calabria, ma la decisione è ormai presa.

La spinta decisiva di Tajani

A orientare con forza la scelta è stato soprattutto Antonio Tajani. Il segretario nazionale di Forza Italia ha insistito per un profilo civico fin dalle prime interlocuzioni, convinto che un candidato esterno ai partiti fosse la strada più saggia. Una linea interpretata da molti come un tentativo di schermare il centrodestra – e lo stesso governo nazionale – dalle polemiche che inevitabilmente seguirebbero a una pesante sconfitta.

Secondo i sondaggi, infatti, il candidato del centrosinistra, Decaro, è nettamente favorito e viene dato vincente con un margine ampio. Sostenere una candidatura espressione diretta dei partiti avrebbe significato, per il centrodestra, correre il rischio di trasformare l’eventuale battuta d’arresto pugliese in un caso politico a Roma, con inevitabili riflessi sugli equilibri interni alla maggioranza.

La scelta di Lobuono, dunque, non risponde soltanto a criteri di competenza e profilo, ma rappresenta anche una mossa tattica: presentare un candidato civico permette al centrodestra di limitare i danni e “disinnescare” in partenza le critiche legate a una sconfitta considerata da più parti quasi inevitabile.

Chi è Gigi Lobuono

Gigi Lobuono è un imprenditore stimato a Bari, conosciuto per la sua sobrietà e per un’esperienza politica vissuta senza eccessi di protagonismo. Nel 2004 fu candidato sindaco, sfidando Michele Emiliano: quell’elezione sancì l’ascesa dell’attuale governatore. Dopo pochi mesi Lobuono lasciò il Consiglio comunale per assumere la guida della Fiera del Levante, incarico che ricoprì sotto il governo Berlusconi.

Alla Fiera si distinse per un approccio pragmatico, tessendo rapporti istituzionali e mantenendo saldo il ruolo della manifestazione nel panorama nazionale. Una carriera condotta con discrezione, lontano dalle polemiche, che oggi viene interpretata come una garanzia di equilibrio e affidabilità.

Il nome di Lobuono rappresenta dunque il compromesso perfetto: un candidato civico con una storia di relazioni istituzionali e imprenditoriali, capace di tenere unita la coalizione senza caricare i partiti della responsabilità di una sconfitta annunciata.

Il messaggio che il centrodestra intende trasmettere è chiaro: nessun simbolo o corrente prevale sull’altro, ma una figura super partes si mette a disposizione per rappresentare tutti. Una scelta che consente alla coalizione di presentarsi compatta e di affrontare la campagna elettorale senza lacerazioni interne.

Resta ora da vedere se la figura di Lobuono riuscirà a ritagliarsi spazi di consenso tra gli elettori pugliesi e, soprattutto, se la sua candidatura potrà trasformare una sfida che i sondaggi danno già segnata in un terreno di battaglia più incerto.

Ugento: ci fabbrica e sfabbrica nu perde mai tiempu

Montano le polemiche a Ugento e, precisamente, in Via De Gasperi con buona pace dell’indimenticato leader della Democrazia Cristiana a cui la strada è intitolata, lui che di equilibrio e sobrietà aveva fatto la sua cifra politica.

Sta di fatto che proprio in questa via, appena asfaltata da qualche giorno, ieri sono arrivati altri mezzi pesanti per avviare nuovi lavori di scavo finalizzati alla posa della fibra ottica. Una decisione che ha fatto imbestialire i residenti, tra battute ironiche e ilarità generale.

In tanti si chiedono come sia possibile che un asfalto nuovo di zecca venga divelto a pochi giorni dalla sua stesura, invocando una totale mancanza di programmazione da parte della pubblica amministrazione. Sui social si moltiplicano i post e i commenti, mentre al nostro giornale sono giunte numerose segnalazioni.

Non è certo la prima volta che segnaliamo l’assenza di coordinamento nell’operato dell’amministrazione comunale di Ugento, ma questa volta il caso appare eclatante. Le foto pervenute non lasciano spazio a interpretazioni: l’asfalto appena posato è stato sfondato per altri lavori che, inevitabilmente, ne comprometteranno l’efficienza e la durata.

C’è solo da sperare che si sia trattato di una svista isolata, che non si ripeterà soprattutto alla luce del massiccio piano di riasfaltatura annunciato nei giorni scorsi dall’assessore ai lavori pubblici, Alessio Meli, attraverso un video social. Una replica da parte dell’assessore è ora attesa dai cittadini, che chiedono spiegazioni e, soprattutto, maggiore programmazione.

Taurisano: continua la polemica sul servizio mensa

Non si placano le polemiche a Taurisano attorno alla gestione del servizio mensa scolastica affidato alla società La Fenice. Nella giornata di mercoledì 1 ottobre 2025, presso la Prefettura di Lecce, si è svolto un incontro dedicato alle “Problematiche relative al servizio di mensa scolastica”, presieduto dal Prefetto e rinviato dal mattino al pomeriggio per ragioni organizzative.

All’incontro hanno preso parte i sindaci e i rappresentanti di diversi Comuni, i funzionari del SIAN dell’ASL Lecce – Area Sud Maglie, oltre a tre sigle sindacali.

Il Prefetto, in apertura, ha fatto chiarezza su un punto cruciale: al momento, come già comunicato dalla Guardia di Finanza di Gallipoli con nota del 17 settembre, nei confronti della società La Fenice non esistono rinvii a giudizio né sentenze di condanna. Si tratta esclusivamente di ipotesi di reato al vaglio dell’Autorità giudiziaria, e le persone coinvolte devono ritenersi non colpevoli fino a sentenza definitiva.

Un altro nodo affrontato riguarda la sicurezza dei pasti serviti. Secondo i controlli eseguiti dai NAS e dal SIAN, dal 14 dicembre 2024 fino ad oggi non sono stati registrati casi di intossicazione alimentare né situazioni di rischio legate alla refezione scolastica o a quella domiciliare per gli anziani.

Sul fronte amministrativo, il Comune di Taurisano è stato giudicato corretto e trasparente nel proprio operato, senza rilievi da parte degli organi preposti. Tuttavia, le sigle sindacali hanno chiesto che, nei futuri affidamenti del servizio ad altre ditte, sia inserita una “clausola di salvaguardia” a tutela dei lavoratori.

Il sindaco Luigi Guidano, nella nota diffusa il 3 ottobre, ha ricordato la recente modifica al Regolamento della Commissione Mensa, approvata all’unanimità dal Consiglio comunale lo scorso 31 luglio. La nuova disciplina prevede un raddoppio della rappresentanza dei genitori e delle insegnanti, nonché il supporto di un tecnologo alimentare o nutrizionista, figure che avranno un ruolo di controllo aggiuntivo a tutela della qualità dei pasti.

Il primo cittadino ha inoltre sottolineato come le insegnanti, usufruendo anch’esse del servizio, possano esercitare una sorveglianza quotidiana, rafforzando le garanzie per le famiglie. Parallelamente, si lavora già alla programmazione del nuovo capitolato per l’appalto futuro, con l’obiettivo di innalzare ulteriormente la qualità della refezione e di sperimentare modelli di gestione innovativi e legittimi, capaci di favorire anche l’economia locale.

Guidano ha rivolto infine un appello ai genitori, invitandoli a privilegiare il servizio della scuola, considerato parte integrante del Patto educativo stipulato con la comunità scolastica, ribadendo che l’amministrazione non è “controparte” delle famiglie, bensì compartecipe della crescita dei bambini e dei ragazzi.

La vicenda resta però aperta, con famiglie e opinione pubblica ancora divise tra preoccupazioni, garanzie istituzionali e attesa di sviluppi giudiziari e amministrativi.

Cercasi nuovo direttore del parco

Il Comune di Ugento ha ufficialmente indetto un concorso pubblico per l’assunzione del nuovo Direttore del Parco naturale regionale Litorale di Ugento. La selezione, per titoli ed esami, prevede l’inserimento a tempo indeterminato e parziale (18 ore settimanali) di un funzionario nell’Area dei Funzionari e dell’Elevata Qualificazione, con riserva di un posto a favore dei militari volontari congedati senza demerito.

Si tratta di un passaggio cruciale per il futuro di un’area di straordinaria bellezza e fragilità, che negli anni ha sofferto più di una criticità gestionale e organizzativa.

Il bando definisce con precisione il profilo richiesto: il direttore sarà responsabile della tutela, gestione e valorizzazione del patrimonio ecologico e naturalistico del Parco. Tra le attività principali rientrano:

  • difesa del suolo e prevenzione del dissesto idrogeologico;
  • gestione di appalti e affidamenti connessi alla manutenzione e valorizzazione dell’area;
  • attività di forestazione, botanica e assestamento forestale;
  • predisposizione di ordinanze, atti e determinazioni legati all’amministrazione del Parco;
  • relazioni istituzionali e rapporti con cittadini, associazioni e utenti;
  • utilizzo di cartografia e strumenti informatici per la gestione ambientale.

Un incarico che richiede competenze tecniche, gestionali e relazionali di alto livello, oltre a una forte capacità di pianificazione e coordinamento.

Una riserva naturale dal potenziale inespresso

Il Parco naturale regionale Litorale di Ugento, istituito nel 2007, custodisce un patrimonio ambientale unico: bacini, zone umide, dune costiere e macchia mediterranea. Un ecosistema di valore assoluto, spesso però lasciato in secondo piano nella programmazione politica e amministrativa.

Negli ultimi anni, infatti, il Parco non è riuscito a trasformarsi in una leva strategica né per la tutela ambientale né per lo sviluppo turistico sostenibile del territorio. Vincoli burocratici, mancanza di progettualità e una gestione non sempre efficace hanno impedito di coglierne appieno le potenzialità.

Dopo Scordella, una svolta attesa

Il concorso si apre a seguito delle dimissioni del precedente dirigente, che ha diretto il Parco per due anni. La sua gestione, a dire di molti, non ha lasciato però un segno positivo: scarsi risultati, efficienza limitata e mancanza di visione hanno caratterizzato un’esperienza che si è conclusa senza incidere realmente sul futuro dell’area protetta.

Ora, con l’avvio della selezione, si punta a voltare pagina. La nuova figura dovrà essere capace di imprimere un cambio di passo deciso, lavorando non solo sulla tutela ambientale ma anche sulla valorizzazione culturale ed economica del Parco, in sinergia con cittadini, associazioni ed enti locali.

Il concorso non è soltanto un adempimento amministrativo: rappresenta una vera occasione di rilancio per Ugento. Il Parco potrebbe diventare laboratorio di buone pratiche ambientali, attrattore turistico sostenibile e punto di riferimento per l’educazione ecologica.

Le candidature dovranno essere presentate esclusivamente tramite il portale nazionale InPA entro 20 giorni dalla pubblicazione del bando. Una procedura che si inserisce nella programmazione triennale del fabbisogno di personale e che, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, segna l’inizio di una nuova fase.

La sfida è chiara: trasformare un’area spesso dimenticata in un motore di identità e sviluppo sostenibile per tutto il territorio.

Burgesi: fine della luna di miele tra Comitato e Comune di Ugento

Si riaccende il dibattito attorno alla discarica di Burgesi, a Ugento, un tema che da mesi tiene alta la tensione tra istituzioni, cittadini e comitati. Negli ultimi giorni, il Comitato No Burgesi ha diffuso una nota informativa che non solo ribadisce la propria opposizione alla sopraelevazione del sito e al conferimento di nuovi rifiuti, ma sottolinea anche una crescente frattura con il Comune di Ugento.

Il Comitato, che insieme ai Comuni di Ugento e Presicce-Acquarica ha promosso due ricorsi legali contro Regione Puglia e Ager, evidenzia infatti come da parte dell’amministrazione ugentina siano mancate risposte a richieste puntuali e circostanziate, in particolare sull’accesso agli atti riguardanti i fondi regionali destinati al monitoraggio ambientale. Una posizione che stride con i primi mesi di attività del Comitato, quando venne persino organizzata una manifestazione pubblica per dare spazio ai sindaci del territorio – incluso quello di Ugento – senza contraddittorio, nel segno della collaborazione.

Ora, però, la luna di miele sembra finita. La critica del Comitato non si limita più alla Regione Puglia o agli enti sovracomunali, ma tocca direttamente le responsabilità locali, con Ugento in prima linea in quanto Comune che ospita la discarica. «La mancanza di trasparenza e comunicazione è motivo di preoccupazione», scrivono i rappresentanti del movimento, sottolineando la necessità di chiarezza sulla gestione dei cosiddetti ristori ambientali erogati negli anni a favore dei Comuni interessati.

Il tema dei fondi per ulteriori analisi – già emerso nei Consigli comunali e nei dibattiti pubblici – è uno dei punti più delicati. Il Comitato annuncia che chiederà un rendiconto pubblico e dettagliato sull’utilizzo di queste risorse, affinché ogni euro destinato all’ambiente sia tracciabile e condiviso con la comunità.

Un altro fronte aperto è quello della Consulta Ambientale, proposta dallo stesso Comitato e sollecitata ai Comuni di Ugento, Presicce-Acquarica, Taurisano e Salve, ma ad oggi rimasta senza risposta. Uno strumento che avrebbe potuto favorire il dialogo tra istituzioni e cittadini e che invece, almeno per ora, resta lettera morta.

La presa di posizione del Comitato No Burgesi sembra segnare un cambio di passo: da alleato “di stimolo” alle amministrazioni locali, a voce critica nei confronti di un Comune – quello di Ugento – accusato di non assumere fino in fondo la responsabilità del proprio ruolo nella vicenda. Una linea che questo giornale ha sottolineato da tempo: le responsabilità non sono soltanto regionali, ma vanno ricercate anche nella gestione comunale della discarica, laddove troppo spesso si è preferito il silenzio al confronto aperto con i cittadini.

Il futuro di Burgesi resta dunque al centro di una contesa complessa, tra ricorsi pendenti, dubbi sulla gestione dei fondi, richieste di trasparenza e una comunità che chiede di essere ascoltata. Intanto, la distanza tra Comitato e Comune di Ugento si fa sempre più evidente, segnalando una frattura politica e sociale che rischia di pesare sulle prossime fasi della vicenda.

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