Museo di Ugento: la commedia delle finanze tra cifre e cultura

Il palcoscenico finanziario del Comune di Ugento offre uno spettacolo in cui le cifre ballano una danza imprevedibile, lasciando il pubblico a chiedersi se si tratti di una commedia brillante o di un dramma finanziario.

In questo teatro finanziario, il Museo di Ugento emerge come protagonista di una storia contraddittoria, incassando €7.727,00 in 3 mesi (quelli della stagione estiva), mentre il sipario si chiude su un Comune che affronta spese annuali di €160.000,00.

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Per stimare le entrate annuali basate sulla cifra di €7.727,00 incassata in 3 mesi, si può utilizzare una semplice proporzione. Considerando che i 3 mesi rappresentano un quarto dell’anno, puoi moltiplicare l’importo incassato per 4 per ottenere una stima approssimata delle entrate annuali:

�×4EntrateAnnuali =Importo Incassato in 3Mesi×4

�= €7.727,00×4EntrateAnnuali= €7.727,00×4

�= €30.908,00EntrateAnnuali = €30.908,00

Quindi, con un’incassato di €7.727,00 in 3 mesi, la stima delle entrate annuali potrebbe essere di circa €30.908,00. Tuttavia, questa è una proiezione semplice che presuppone una costanza nei livelli di visitatori e tariffe durante tutto l’anno. In pratica, le entrate potrebbero variare in base alla stagionalità, agli eventi speciali, alle variazioni del numero di visitatori e ad altri fattori. Essendo i tre mesi quelli centrali della stagione di Ugento, si tratta quindi di una stima ben più che ottimistica.

Per calcolare la perdita netta del Comune, bisogna sottrarre le spese totali dalle entrate totali.

In questo caso, abbiamo stimato le entrate annuali a circa €30.908,00. Considerando che il Comune spende circa €160.000,00 in un anno, la formula per la perdita netta ((PN)) è:

[ PN = Entrate \, Annuali – Spese \, Annuali ]

[ PN = €30.908,00 – €160.000,00 ]

[ PN = -€129.092,00 ]

La perdita netta stimata è di €129.092,00. Un valore negativo indica una perdita, il che significa che le spese superano le entrate. In questa situazione, il Comune di Ugento sta operando con una perdita netta di circa €129.092,00 all’anno.

In questo scenario finanziario, Ugento sembra sfidare le leggi della logica economica, trasformando il bilancio comunale in una sorta di commedia improvvisata. Mentre il Museo si sforza di brillare sotto i riflettori della cultura, il Comune, nelle sue spese generose, sembra disegnare una coreografia finanziaria al di fuori degli schemi convenzionali.

Il palco della cultura, purtroppo, è spesso teatro di scontri tra l’arte e le finanze, e Ugento, con la sua commedia finanziaria, non fa eccezione. La cultura, come un attore resiliente, tenta di emergere dal labirinto di numeri e bilanci, ma la realtà finanziaria sembra spesso resistere agli sforzi di una performance armoniosa.

La vera domanda che si pone è se questa commedia finanziaria sia una scelta voluta o una improvvisa deviazione dal copione. Ugento sembra intraprendere una rappresentazione che mescola con audacia le risorse culturali e il mondo finanziario, offrendo allo spettatore un’esperienza unica densa di interrogativi, che di certo non toccano la cooperativa che gestisce il patrimonio storico ugentino, unico ente che sembra trarre giovamento da questa situazione in cui il guadagno netto è garantito aldilà di risultati e prestazioni lavorative.

In un contesto in cui la parola d’ordine è “austerità”, Ugento si distingue per la sua audacia nel presentare una commedia finanziaria, dimostrando che, anche quando le cifre sembrano danzare fuori dal tempo, la cultura continua ad essere la protagonista indiscussa. Chiudendo il sipario su questa commedia finanziaria, lasciamo che il pubblico giudichi se Ugento sta scrivendo una storia di successo o se il suo bilancio è destinato a rimanere un mistero inspiegabile.

Ugento tra beni culturali riaperti e degrado: un appello per il decoro del territorio

La recente riapertura dei beni culturali nella zona è stata accolta con entusiasmo dal Consigliere Comunale Tiziano Esposito, che ha elogiato l’importante risultato ottenuto per il territorio e il turismo. Tuttavia, ha puntato l’attenzione sul degrado e lo stato di abbandono di alcune aree circostanti, che gettano un’ombra sulla prospettiva di crescita del comune e sulle potenzialità turistiche ancora inespresse.

Le parole del Consigliere Esposito riflettono l’amarezza per una realtà che sembra essere contrastante con le aspirazioni di una comunità che ambisce a prosperare grazie al turismo e alla valorizzazione dei suoi tesori culturali. Una delle preoccupazioni più pressanti riguarda Via Madonna della Luce, una strada che collega il borgo alla Cripta del Crocifisso, e che è diventata un triste scenario di degrado e abbandono.

Erbacce e rifiuti hanno quasi ostruito il passaggio lungo questa importante arteria, diventando un imbarazzante biglietto da visita per i cittadini e i turisti che vi transitano. Questo è particolarmente preoccupante, considerando anche il fatto che una navetta appositamente predisposta per trasportare i visitatori presso i beni museali è attiva da giorni, ma i turisti si trovano ad affrontare una strada trascurata e poco invitante.

Ciò che colpisce ancor di più è il contrasto tra le aree recuperate con fondi pubblici e le staccionate in legno, e lo stato in cui si trovano, completamente bruciate. È paradossale che il Comune diffidi i privati ​​con apposite ordinanze e regolamenti a pulire le proprie proprietà per prevenire il rischio di incendi, quando, allo stesso tempo, si mostra inattivo nel prendersi cura dei propri terreni, lasciandoli invasi dalle sterpaglie, con i risultati ben visibile a tutti.

Il Consigliere Esposito ha quindi avanzato un appello per un intervento tempestivo di pulizia delle erbe e dei rifiuti lungo tutto il tragitto di Via Madonna della Luce. Questo intervento non solo ridarebbe decoro e bellezza a una strada storicamente importante, ma metterebbe in risalto le importanti mura che oggi sono soffocate da rovi, erbacce e rifiuti.

La situazione attuale, se trascurata, potrebbe avere conseguenze negative sia sull’immagine del territorio agli occhi dei turisti, sia sulla percezione dei cittadini che desiderano un ambiente pulito e vivibile. Un’adeguata programmazione dei servizi basilari, come la pulizia e il mantenimento delle aree pubbliche, è essenziale per dare valore e prospettive di crescita al comune di Ugento.

A ben guardare i beni culturali riaperti possono essere un trampolino di lancio per lo sviluppo turistico ed economico di Ugento, ma è fondamentale affrontare il problema del degrado e dell’abbandono delle aree circostanti. Solo attraverso una collaborazione attiva tra le istituzioni ei cittadini sarà possibile trasformare il territorio in un luogo accogliente, invitante e valorizzato, capace di affascinare i visitatori e di suscitare un orgoglio condiviso tra i residenti.

I beni culturali ri-ri aperti sono sicuramente un importantissimo risultato per il nostro territorio e per il turismo. Ma il degrado e lo stato di abbandono in cui versano alcune aree circostanti ci riportano, tristemente, alla realtà di #Ugento

Un paese in cui continua a mancare la più elementare programmazione dei servizi basilari. Quell’elemento in più che potrebbe fare la differenza agli occhi nostri e del turista.

Le erbacce che invadono quasi sino ad ostruire il transito lungo Via Madonna della Luce, accompagnano i turisti nel tratto dal borgo sino al complesso della Cripta del Crocifisso dove si assiste ad uno scenario umiliante per noi cittadini, considerando anche il passaggio della navetta che da giorni trasporta i turisti presso i beni museali.

Le aree recuperate con soldi pubblici, le staccionate in legno, tutto completamente bruciato.

Spiace constatare poi, che proprio il Comune diffida i privati con apposite Ordinanze e regolamenti a pulire le proprie aree per contrastare il rischio incendi, quando poi non riesce ad attivarsi sui suoi terreni lasciandoli invasi dalle sterpaglie, con i risultati ben visibili a tutti.

Abbiamo richiesto un intervento tempestivo di pulizia delle erbe e dei rifiuti abbandonati lungo tutto il tragitto di via della Luce al fine di ridare #decoro e “#bellezza” ad una strada storicamente importante, mettendone in risalto le importanti #mura, oggi ricoperte da rovi, erbacce e rifiuti.

Tiziano Esposito e la sua ricetta per rilanciare il borgo di Ugento

Arriva a pochi giorni dal nostro articolo sul progetto 10×10 un’altra interessante proposta che riguarda il centro storico di Ugento, a testimonianza di un fermento sociale e culturale che spinto dalle nuove generazioni sembra poter pervadere il nostro paese. Uno spirito che si sta vedendo da tempo nello sport e che oggi sembra sconfinare finalmente anche nella vita pubblica del nostro paese.

La proposta per il rilancio fattivo del centro storico di Ugento arriva questa volta dal consigliere di minoranza Tiziano Esposito, che ha da poco pubblicato sul suo profilo Facebook la sua ricetta per rilanciare l’economia del borgo antico, ancora protagonista di un’azione propositiva che speriamo possa essere accolta dall’amministrazione comunale del Comune di Ugento comandata da Salvatore Chiga.

𝗣𝗥𝗢𝗣𝗢𝗦𝗧𝗔 𝗗𝗜 𝗥𝗜𝗟𝗔𝗡𝗖𝗜𝗢 𝗦𝗩𝗜𝗟𝗨𝗣𝗣𝗢 𝗘𝗖𝗢𝗡𝗢𝗠𝗜𝗖𝗢 𝗗𝗘𝗟 𝗖𝗘𝗡𝗧𝗥𝗢 𝗦𝗧𝗢𝗥𝗜𝗖𝗢

Sentiamo spesso dire “𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑢𝑛 𝑏𝑒𝑙 #𝑏𝑜𝑟𝑔𝑜 𝑚𝑎 𝑒̀ 𝑎𝑏𝑏𝑎𝑛𝑑𝑜𝑛𝑎𝑡𝑜!” oppure “𝑐𝑜𝑠𝑎 𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑑𝑖 𝑚𝑒𝑛𝑜 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎𝑑 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑖 𝑐𝑒𝑛𝑡𝑟𝑖 𝑠𝑡𝑜𝑟𝑖𝑐𝑖” prendendo come esempio borghi vicini come Felline.

Per una città, specie a trazione turistica, le attività commerciali sono importanti non solo per la loro capacità di attrarre #turisti e visitatori, ma anche per il loro contributo all’economia locale.

A partire soprattutto dal #centro#storico, dove le boutique e i ristoranti sono un’attrazione per i residenti e i turisti, fino alle periferie.

Ma non è solo la convenienza a rendere le attività commerciali così importanti. Una vetrina illuminata e sicura può fare la differenza.

Infatti, un negozio con una vetrina che risplende può anche diventare un punto di riferimento durante le ore serali e la sua presenza può servire a rassicurare le persone sul livello di #sicurezza dell’area.

In un’ottica di fattiva #collaborazione, considerata la necessità di migliorare l’accoglienza dell’offerta commerciale e turistica del centro storico attraverso specifiche azioni ed interventi diretti a valorizzare le sue molteplici potenzialità, proponiamo di attivare delle politiche di sviluppo economico del centro storico di #Ugento e della frazione di #Gemini favorendo l’avvio di nuove attività contribuendo, così, anche alla riduzione della presenza di immobili chiusi o abbandonati.

Soluzioni, proposte e suggerimenti non mancano, così come il desiderio di far rinascere il centro storico, quale elemento essenziale per un paese pieno di storia e che oggi si basa fortemente sul turismo.

Una proposta che tende a conseguire diversi risultati: supportare nuove idee imprenditoriali ma anche innescare un rinnovamento urbano del patrimonio immobiliare che potrebbe degradarsi con il tempo.

Ecco alcuni esempi:

– favorire un Contributo economico corrisposto sulla base delle spese documentate per apertura di nuove attività oppure favorire un Contributo economico a favore di attività già esistenti, fuori dai centri storici del Comune di Ugento e Gemini, che trasferiscano la propria sede nel centro storico;

– riduzione delle imposte

a) riduzione dalla tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (TOSAP)

b) riduzione dal tributo dovuto per il servizio rifiuti (Tari)

c) riduzione della “Tassa sui Servizi Indivisibili “ (T.A.S.I.)

Considerata la fase di redazione del Bilancio Abbiamo presentato all’amministrazione degli esempi di specifici regolamenti per rendere concretamente attuabili queste nostre idee prendendo spunto da tanti altri comuni che si sono già mossi in tal senso con ottimi risultati.

Anche in questo caso aspettiamo segnali di apertura da parte dell’amministrazione comunale e che non si dica sempre “𝑣𝑜𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑜𝑝𝑝𝑜𝑠𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑠𝑎𝑝𝑒𝑡𝑒 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑔𝑖𝑢𝑑𝑖𝑐𝑎𝑟𝑒”.

𝗜𝗱𝗲𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗱𝗮𝗿𝗲 𝘀𝗹𝗮𝗻𝗰𝗶𝗼 𝗮 𝘁𝗮𝗻𝘁𝗶 𝘀𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗲 𝗮 𝘁𝗮𝗻𝘁𝗮 𝘃𝗼𝗴𝗹𝗶𝗮 𝗱𝗶 #𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗼

Ancora un errore nella promozione del patrimonio storico ugentino

Molto attiva negli ultimi giorni la pagina Facebook della lista Uniti verso Il futuro dal quale abbiamo appreso di un errore che assomiglia molto a quanto successo quest’estate, quando la torre di Torre Mozza prese magicamente nuove forme nella locandina pubblicitaria di uno degli eventi legati al calendario della bandiera blu.

Questa volta a essere storpiata è la mappa del centro storico del comune di Ugento, in cui magicamente il Museo, la Biblioteca e la sala dell’ex chiesa di S.Filomena assumono nuove locazioni. Un errore provocato probabilmente con la scarsa familiarità con il nostro comune di chi ha realizzato fattivamente la grafica con il quale l’amministrazione di Ugento ha pubblicizzato la riapertura del museo, arrivata a quasi 4 anni dalla sua chiusura avvenuta in seguito al rinnovo del bando di gestione disegnato dall’ultima amministrazione guidata da Massimo Lecci.

TROVA LE DIFFERENZE!

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Dopo lo strafalcione della scorsa estate con la Torre Mozza sbagliata, ora, chi si occupa della comunicazione ufficiale del Comune ha deciso di deliziarci con questo classico passatempo… dimostrando ancora una volta di non conoscere il nostro territorio! Se la gestione dei Beni e della comunicazione ufficiale fosse “Ugentina” probabilmente tutto questo non sarebbe accaduto!

Opposizione all’attacco: Scorrano nuovo assessore ai beni culturali?

Arriva dalla pagina Facebook del gruppo Uniti Verso il Futuro il velato attacco al capogruppo di maggioranza Vincenzo Scorrano, recentemente molto attivo sui suoi social dove lo si è visto promuovere la recente riapertura dei beni museali di Ugento oltre che la candidatura di Elly Schelin nell’ambito delle prossime primarie del Partito Democratico, in cui la vice presidente della regionale Emilia Romagna ha incassato l’appoggio di Loredana Capone.

Nello specifico si sottolinea come la foto usata per promuovere la riapertura di palazzo Rovito sia in realtà uno scatto riferito ad un evento di alcuni mesi fa, notando anche il vestiario leggero dei presenti ritratti nella foto, che è stata prontamente cancellata dalla pagina Facebook del consigliere Scorrano.

Ecco il testo intero del post

Straordinario rivedere la comunità che invade i nostri palazzi riportando alla mente la propria storia…. Abbiamo avuto un periodo buio, è vero ed è innegabile, ma abbiamo davvero bisogno di guardare al passato?”

Quelle virgolettate sono le parole dell’assessore alla cultura (?) Vincenzo Scorrano.

Vorremmo offrire alla maggioranza, nonché a tutti i cittadini che hanno partecipato alla “passeggiata di comunità” alcuni spunti di riflessione.

L’aver aperto il Castello, Palazzo Rovito, il Museo, recuperati con l’impiego di milioni di euro di pubblico denaro, come fatto eccezionale e trionfalistico quando quei beni dovrebbero essere fruibili costantemente e ordinariamente da parte di tutti non vi fa sentire almeno un po’ di vergogna? Gli ingenti investimenti fatti non erano rivolti a rendere il nostro patrimonio culturale un bene comune di cui tutti e dico tutti, cittadini e, soprattutto turisti anche di prossimità, avrebbero potuto usufruire?

Cara maggioranza vi rendete conto di prendere costantemente in giro la nostra “comunità” gettando fumo negli occhi per mascherare inefficienze e sprechi nella gestione della cosa pubblica? Meditate su quanto propinate ai cittadini e se sentite un po’ di vergogna forse state acquisendo coscienza che il vostro operato è inaccettabile e la vostra considerazione dei cittadini è meno di niente!.

“Maestà il popolo ha fame e non ha più pane”

“se non hanno più pane che mangino le brioche”

Infine, AVETE NOTATO CHE FACEVA MOLTO CALDO DENTRO PALAZZO ROVITO? TANTO DA VESTIRSI LEGGERI e che magicamente quella stessa foto, pubblicata da Vincenzo Scorrano dopo qualche ora è stata modificata?

Era per caso l’incontro tenuto nella sala di Palazzo Rovito sabato 8 ottobre ore 10.00? Certo che sì. E allora ci chiediamo, perché mistificare la realtà. Consigliere Scorrano, ancora una volta, ti ringraziamo per il lavoro svolto e dei CONTENUTI di cui ci delizi.

Spero vi rendiate conto che avete superato ogni limite della decenza e della tollerabilità.

Vi auguro buone riflessioni

Ugento acquista 300 libri sul museo a 8500 euro

Ma quanto è bello il Museo di Ugento? Forse per il fatto che sia ancora chiuso non lo sappiamo davvero. Per questo l’amministrazione corre ai ripari, acquistando alla modica cifra di 8500 euro, 300 volumi del libro “Il Museo Archeologico di Ugento: il contributo delle collezioni per la conoscenza della Città messapica e romana”, un volume del quale abbiamo provato a rintracciare notizie in rete, ma di cui non abbiamo trovato alcuna traccia.

RILEVATO CHE il servizio di stampa, pubblicazione e fornitura dell’opera editoriale denominata “Il Museo
Archeologico di Ugento: il contributo delle collezioni per la conoscenza della Città messapica e romana”, curata
dal Dott. Giuseppe Scardozzi dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del Consiglio Nazionale delle
Ricerche, sede di Lecce, avente un formato cm 21X29,7, composto da 256 pagine, stampate in quadricromia e
copertina in carta patinata opaca da grammi 115 rilegati con filo refe, è reperibile sul Mercato elettronico della
Determina N° 782 del 24/10/2022 (C.l. n. 838 del 21/10/2022) – Pag 2 di 6
pubblica amministrazione (M.E.P.A.), che costituisce un mercato selettivo in cui domanda e offerta si incontrano on-line e consente di emettere ordini di acquisto di prodotti e servizi di valore inferiore alla soglia comunitaria;
RITENUTO di dover affidare servizio di stampa, pubblicazione e fornitura dell’anzidetta opera “Il Museo Archeologico di Ugento: il contributo delle collezioni per la conoscenza della Città messapica e romana”, curata dal Dott. Giuseppe Scardozzi, alla EDIZIONI ESPERIDI DI MARTINO CLAUDIO, con sede in Monteroni di Lecce,

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44mila euro per allontanare i piccioni da Ugento

La presenza di piccioni anche di grandi dimensioni è diventato, soprattutto negli ultimi anni, un vero problema. Per questo il Comune di Ugento corre ai ripari, con una determina che stanzia 44 mila euro da destinare alla ditta FALCON FARM di Aradeo. Nello specifico, citando la determina:

che la presenza di piccioni e colombi in città ha assunto negli ultimi anni dimensioni considerevoli;
-che il loro sviluppo indiscriminato ha comportato numerosi problemi come la corrosione di monumenti,
l’imbrattamento di edifici, il fastidio nei confronti dei passanti;
-che occorre non sottovalutare un ben più grave problema di ordine igienico-sanitario dovuto alla
disseminazione di escrementi all’interno dei quali sono stati trovati agenti patogeni macro e
microbiologici, vettori di pericolose malattie anche letali per l’uomo;
-che non è necessario il contatto diretto col guano perché il vento, gli aspiratori, i ventilatori possono
trasportare la polvere infetta delle deiezioni secche negli appartamenti, nei ristoranti, negli uffici, nelle
strutture sanitarie, nelle scuole, ecc., contaminando gli alimenti, gli utensili da cucina, la biancheria
innescando i processi infettivi;
CONSIDERATO
che sul territorio di Ugento e precisamente in Piazza San Vincenzo, Piazza Colosso, sugli edifici della
Torre dell’orologio, ex Chiesa di Santa Filomena, ivi compreso l’ala della sede comunale, Palazzo Rovito,
la presenza di detti volatili imbratta le facciate di chiese e monumenti nonché la sede stradale circostante;
che i dissuasori a spilli utilizzati su alcuni monumenti hanno dato scarsi risultati;
che esistono vari mezzi e metodi di dissuasione contro tutti i volatili molesti che danno ampie garanzie di
durata, affidabilità ed efficacia;
RITENUTO che per tutelare le specie ornitiche, ma nel contempo garantire la bellezza di Chiese e
monumenti del territorio nonché l’igiene e la salute pubblica si ritiene opportuno affidare il servizio di
allontanamento dei volatili di allontanamento dei volatili a mezzo di falconeria ed utilizzo sistemi di
dissuasione per l’importo di 43.920,00 iva inclusa;

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