Strada dissestata sulla litoranea: la segnalazione di Fulvio Viva

Una denuncia inviata via PEC e condivisa pubblicamente dal coordinatore locale della Lega, Fulvio Viva, sta infiammando il dibattito cittadino. Al centro della questione, le condizioni pericolose e ormai inaccettabili di un tratto di corso Annibale/SP88, che collega Torre San Giovanni (frazione di Ugento) a Posto Rosso (frazione di Alliste), precisamente dall’altezza dell’Hotel Isola di Pazze fino all’intersezione con via Machiavelli.

Viva, raccogliendo “molteplici segnalazioni da parte di cittadini e turisti”, ha indirizzato la richiesta di messa in sicurezza urgente della carreggiata agli uffici dei Lavori Pubblici e Viabilità del Comune di Ugento, in copia al sindaco Salvatore Chiga, ai consiglieri comunali, al Comune di Alliste e alla Provincia di Lecce. Il tratto segnalato, si legge, presenta “asfalto sconnesso e irregolare con buche profonde, pericoloso per la pubblica incolumità”.

“La speranza, ultima a morire, è di poter migliorare il nostro territorio in ogni settore per viverci meglio”, ha commentato Viva nel suo comunicato, sottolineando lo spirito collaborativo e apartitico dell’iniziativa.

L’intervento, che in sé rappresenta un’azione doverosa, ha però scatenato un’ondata di reazioni amare e sdegnate sui social, sintomo di una crescente esasperazione dei cittadini nei confronti della condizione delle infrastrutture locali, specialmente durante la stagione turistica.

È uno schifo oltre che un biglietto da visita negativo per le nostre marine”, scrive un utente. Un altro commenta: “Ci sono venuto per una passeggiata, ma ho deciso di non tornare più. Grazie per la segnalazione, soprattutto da parte di chi quella strada la percorre ogni giorno per lavorare e a fine stagione deve spendere soldi per riparare la macchina.

Le critiche, in larga parte, sono dirette al prolungato immobilismo delle amministrazioni coinvolte, accusate di aver lasciato abbandonato un tratto fondamentale per la viabilità turistica e commerciale del litorale.

Non è la prima volta che la strada in questione viene indicata come pericolosa e indecorosa, ma la nuova denuncia pubblica e la sua risonanza potrebbero finalmente costringere gli enti competenti a intervenire. I cittadini, nel frattempo, pretendono risposte e soluzioni immediate, stanchi di rattoppi temporanei e promesse mancate.

Torre San Giovanni: strade colabrodo mettono a rischio la sicurezza

Una situazione al limite dell’emergenza quella segnalata dai residenti di Torre San Giovanni, frazione marina di Ugento, dove le condizioni del manto stradale hanno raggiunto livelli di degrado preoccupanti. In particolare, Via Tremiti e la strada che conduce al centro colonico presentano crateri che poco hanno a che vedere con le normali buche stradali.

“Chi abita qui e ha figli in bici o in scooter, cosa rischia con buche di queste dimensioni?” si domanda una cittadina esasperata, che ha documentato la situazione con diverse fotografie. “Non bastasse il fatto che siamo al buio ogni sera, l’intero paese è disseminato di voragini simili. La situazione è diventata invivibile.”

Il problema non si limita al disagio quotidiano. Queste arterie principali, che anche nel periodo invernale vedono il transito di centinaia di veicoli al giorno, sono diventate un vero e proprio percorso a ostacoli che mette a repentaglio l’incolumità di automobilisti, motociclisti e ciclisti.

Ma c’è di più: il dissesto stradale si traduce in un pesante aggravio economico per le casse comunali. Infatti, i danni subiti dai veicoli generano contenziosi legali contro il Comune di Ugento che, secondo le stime, costano ai cittadini centinaia di migliaia di euro ogni anno in risarcimenti.

La comunità chiede interventi urgenti per ripristinare condizioni di sicurezza accettabili, considerando che Torre San Giovanni, rinomata località turistica del Salento, non può permettersi di accogliere i visitatori con strade che sembrano bombardate. L’amministrazione comunale dovrà necessariamente fare i conti con questa emergenza, prima che il deterioramento delle strade porti a conseguenze ancora più gravi.

Crateri sulla Strada dei Villaggi a Torre San Giovanni

Segnalato dai Lettori: – Località Fontanelle

Una lettrice di Ugento ci ha segnalato una situazione allarmante sulla Strada dei Villaggi a Torre San Giovanni, in località Fontanelle. Le recenti piogge hanno peggiorato una problematica già esistente: la presenza di buche profonde, che ora, colmandosi d’acqua, diventano invisibili e si trasformano in trappole pericolose per chi percorre la strada.

Queste buche, alcune delle quali somigliano a veri e propri crateri, rappresentano un rischio serio, soprattutto per motociclisti e automobilisti, che rischiano di subire danni ai veicoli o, peggio, incorrere in incidenti. Quando l’acqua piovana riempie le cavità, diventa quasi impossibile riconoscere la profondità delle buche, rendendo la strada ancora più insidiosa, soprattutto durante le ore serali o in condizioni di scarsa visibilità.

La situazione non è solo un rischio per la sicurezza, ma comporta anche costi economici significativi per il Comune di Ugento. Le condizioni critiche del manto stradale stanno infatti portando a un aumento esponenziale di contenziosi. Ogni anno, l’amministrazione si ritrova a dover gestire centinaia di migliaia di euro in cause legali con automobilisti, motociclisti e operatori della strada che subiscono danni a causa della scarsa manutenzione delle strade.

Riparazioni ai veicoli, richieste di risarcimento e spese legali contribuiscono a gravare ulteriormente sulle casse comunali, che potrebbero essere meglio impiegate per interventi di prevenzione e manutenzione, evitando così nuovi incidenti e contenziosi. È evidente, dunque, come il mancato intervento non rappresenti solo un problema di sicurezza, ma anche un peso economico che si potrebbe alleviare con una gestione più efficiente e tempestiva.

È fondamentale che le autorità competenti intervengano quanto prima per ripristinare la sicurezza lungo la Strada dei Villaggi e prevenire ulteriori incidenti. Ci auguriamo che segnalazioni come questa possano aiutare a sollecitare una rapida soluzione.

Invitiamo tutti i cittadini a condividere la loro esperienza o a inviare ulteriori segnalazioni nella zona, affinché si possa fare luce su situazioni simili e spingere verso un intervento concreto.

Se anche tu vuoi segnalarci una situazione, scrivici su WhatsApp o inviaci un messaggio sui nostri social!

Torre San Giovanni tra traffico e parcheggi (#quannulutrovi)

La viabilità, il traffico e i parcheggi, rappresentano problematiche ricorrente durante il periodo estivo a Torre San Giovanni, causando non solo disagi ai residenti, ma anche ai numerosi turisti che affollano la località.

Mentre si continua ad attendere per la fine dei lavori di completamento della nuova arteria a 4 corsie, che si spera possa decongestionare il traffico nel centro, è necessario adottare misure immediate per migliorare la situazione del traffico ed evitare il verificarsi di pericolosi incidenti che potrebbero coinvolgere non soltanto gli automobilisti, ma anche i pedoni che numerosi transitano per le strade del paese per raggiungere la zona pedonale.
Uno dei punti critici è l’incrocio tra via isole Tremiti e via Elba, interessato da lunghe code. Per risolvere questa problematica, sarebbe opportuno installare una segnaletica orizzontale e verticale chiara e visibile, che funga da spartitraffico per coloro che devono raggiungere il centro o la litoranea in direzione Gallipoli. Sarebbe inoltre necessario che venga installato un cartello di divieto ben evidente lungo via Elba, in modo da prevenire il frequente fenomeno delle auto che procedono contromano.

Attualmente, il cartello presente non risulta sufficientemente visibile e questo contribuisce alla persistenza di tale comportamento rischioso. un comportamento che mette a rischio la sicurezza stradale. I parcheggi pubblici risultano insufficienti per far fronte all’afflusso di veicoli, mentre quelli a pagamento sono spesso trascurati e poco puliti per via della presenza di erbacce che invadono gli spazi di sosta, costringendo i passeggeri delle auto a dover scendere prima che l’automobilista completi il parcheggio.

La situazione più incresciosa si ha in via  Pantelleria interessata per intero dai parcheggi contrassegnati dalle strisce blu. Qui oltre ad una presenza massiccia di sterpaglie, si registra anche una scarsa illuminazione pubblica, rendendo l’area poco sicura, soprattutto durante le ore serali.

Spesso lamentiamo la mancanza di infrastrutture, e servizi adeguati all’espansione che una zona a forte attrattiva turistica come Torre San Giovanni merita, ma la piaga maggiore è la mancanza di adeguata manutenzione di quel poco che già c’è, come nel caso del tratto di strada prolungamento di via Corsica che viaggia parallelamente a Corso Uxentum, scelto spesso da pedoni e ciclisti per raggiungere il centro del paese evitando di transitare pericolosamente per l’arteria principale sempre molto trafficata, ma che si vedono costretti a fare marcia indietro perché la strada, non asfaltata, non viene sistemata da anni e con la minima pioggerella estiva si trasforma in uno stagno a causa di importanti avvallamenti che interessano la sede stradale da parte a parte.

Un altro stop inutile in via Mare

Da qualche anno assistiamo all’affermarsi nel nostro paese di una buffa e quanto mai pericolosa soluzione urbanistica per costringere gli automobilisti a limitare la loro velocità, stiamo parlando degli stop inutili.

Di fronte alla presunta impossibilità di far rispettare il codice della strada, quindi, si preferisce la soluzione di disseminare i rettilinei di inutili e quanto mai pericolosi segnali di stop, provocando molte volte incidenti dovuti al fatto che nessuno (non del posto) può mai sognarsi di trovare uno stop su un lungo rettilineo. Soprattutto in via mare poi, proprio a pochi metri dal nascituro stop, è presente l’incrocio del nostro paese con la maggiore incidenza di sinistri, causati dal fatto che lo stop non viene rispettato praticamente da nessuno, soprattutto nel periodo invernale.

Non si tratta di deduzioni, ma di fatti scritti nero su bianco nei provvedimenti dirigenziali che stabiliscono l’adozione di questi provvedimenti, dove si legge chiaramente che sono resi indispensabile al fine di limitare la velocità.

E’ un segnale di prescrizione (precedenza). Obbliga a fermarsi in corrispondenza della striscia trasversale di arresto, anche se non c’è nessuno, e dare la precedenza ai veicoli provenienti sia da destra che da sinistra.
Si può trovare (sia fuori che dentro i centri abitati) ad esempio:
– in genere, negli incroci con scarsa visibilità e particolare pericolosità
– in corrispondenza di un passaggio a livello
– all’incrocio con una strada con diritto di precedenza
– abbinato ad un semaforo, in tal caso vale quando il semaforo funziona a luce gialla lampeggiante.
Su strade extraurbane è preceduto dal segnale PREAVVISO DI STOP.
Non è vero che preannuncia l’obbligo di fermarsi e di dare la precedenza nei sensi unici alternati.
Non è vero che obbliga ad arrestarsi ad un varco doganale o solo quando si incrociano altri veicoli (bisogna arrestarsi sempre, anche se non si vede nessuno).

Codice della strada

Come si legge nel codice della strada, dunque, lo stop non è un segnale che serve a limitare la velocità, ma un segnalo d’obbligo che serve a regolare il traffico in presenza di incroci pericolosi, sicuramente non il caso di via San Donato, strada percorsa da poche decine di automezzi al giorno.

Si aggiungono stop inutile per non trovare una soluzione al vero problema: alcune arterie del nostro paese vengono percorse a folle velocità da parte di alcuni automobilisti, soprattutto nelle ore notturne. Ma la soluzione a questo problema esiste ormai da anni e lo sanno bene i residenti di alcune zone del nord Italia, dove è oramai normale trovare un Autovelox Certificato in più parti del paese.

un autovelox cittadino a Bologna

Ma sappiamo che gli autovelox portano con loro una coda di polemiche, anche se rappresentano una importantissima fonte di guadagno. Quindi meglio gli stop inutili, almeno fino a quando non ci scapperà l’ennesimo morto evitabile di questo squinternato paese.

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Sta meglio il bambino caduto in un tombino di Torre San Giovanni

Una brutta avventura quella successa al piccolo turista che mentre passeggiava con i nonni sul lungomare di Torre San Giovanni, all’altezza del curvone del Porto Ausonio, è caduto in un tombino scoperto mal segnalato, causandosi una ferita lacero contusa che ha comportato l’applicazione di 20 punti, 10 interni e 10 esterni con una prognosi di 10 giorni.

Un fatto raccontatoci dal padre Gabriele raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione, in seguito alla denuncia pubblica avvenuta sui social network da parte della madre, originaria di Casarano ma residente con tutta la famiglia a Torino.

Proprio per questo la querela nei confronti del comune, atto dovuto per poter tutelare la salute del bambino, è stata effettuata presso una tenenza dei carabinieri nel capoluogo piemontese, dove i genitori del bambino sono ancora a lavoro, aspettando le ferie che gli permetteranno di raggiungere il loro piccolo qui in Salento.

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Come si legge nella querela:

in data 2 luglio 2022 alle ore 23,00 circa, mentre mio figlio passeggiava in località Torre San Giovanni, comune di Ugento, sul Lungomare Japigia in prossimità del civico 35, cadeva all’interno di un tombino profondo circa 60 cm con apertura in superficie di 40 x 40 cm procurandosi una ferita lacero contusa che ha richiesto l’apposizione di 20 punti di sutura tra interni ed esterni e 10 giorni di prognosi.
All’evento erano presenti… omissis…, nonni del bambino, nonché … omissis…, zii del bambino, tutti testimoni del fatto.
Intendo soprattutto sottolineare, comprovandolo con la documentazione fotografica allegata, come nella fattispecie ci si trovi di fronte ad una palese violazione dell’art. 40 del “Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della Strada D.P.R. 495 del 16.12.1992” che al comma 5 prevede espressamente quanto di seguito riportato: “Tombini e ogni tipo di portello, aperti anche per un tempo brevissimo, situati sulla carreggiata o in banchine o su marciapiedi, devono essere completamente recintati (fig. II.402)” e che pertanto i soggetti responsabili di tale violazione dovrebbero essere sanzionati nel rispetto dell’art. 21 comma 4 del DECRETO LEGISLATIVO 30 aprile 1992, n. 285.
Relativamente ai danni fisici e morali subiti da mio figlio mi riservo di agire in tutte le sedi opportune ai fini di ottenere il giusto risarcimento, ma chiedo alle autorità competenti di farsi parte attiva affinché in quel punto vengano rispristinate le norme di sicurezza dei pedoni cosicché nessun altro debba patire danni fisici a causa dell’inosservanza di norme inequivocabilmente chiare.

un estratto dalla querela

Acquisito il pare di diversi avvocati si apprende come in questi casi il danno economico non sia in sé la cosa peggiore, quanto la omessa eliminazione dell’insidia tale da provocare ulteriori danni ai cittadini, dimostrando plasticamente come il decoro urbano possa direttamente comportare danni alla salute delle persone.

Abbiamo provato ad ascoltare l’assessore ai lavori pubblici Alessio Meli che per primo ha chiamato la madre del piccolo per poter accertarsi delle sue condizioni e cercare di capire come sia possibile che un tale pericolo sia rimasto mal segnalato per così tanti giorni. L’assessore ha risposto alle nostre domande, dimostrandosi sorpreso quanto noi della condotta di chi ha piazzato quella transenna a segnalare il pericolo, mettendo nelle condizioni la pubblica amministrazione di subire conseguenze ben maggiori. Dobbiamo dare atto che anche il padre del bambino ci ha esposto come l’assessore Meli abbia chiamato senza alcuna intenzione giustificatoria, mostrando sincera preoccupazione. Un atteggiamento che anche noi abbiamo constatato, in una vicenda che effettivamente non riguarda direttamente la responsabilità del suo assessorato.

Sì perché se è vero come è vero che quel tombino è stato segnalato all’ufficio lavori pubblici il 22 giugno, è anche vero che la segnalazione tramite transenne è avvenuta in maniera totalmente errata, prevedendo in questi casi l’utilizzo di almeno 4 strutture che possano circondare completamente e in modo sicuro il tombino, così come previsto dal codice della strada e come giustamente riportato nella querela da parte del padre del bambino. Una domanda che abbiamo provato porre al corpo di Polizia Municipale di Ugento, che purtroppo in questo momento vede mancare il suo comandante, in licenza fino al 20 luglio. Proprio per questo non siamo riusciti a reperire informazioni chiare e dettagliate su quanto accaduto e su chi effettivamente abbia piazzato quella transenna, che a quanto pare fu anche spostata da un “ignaro” parcheggiatore che aveva pensato bene di spostarla per effettuare più agevolmente la manovra.

Quel che è certo che il tombino è rimasto aperto e mal segnalato dal 22 giugno al 6 luglio, giorno in cui la Damiani Costruzioni snc ha provveduto al suo ripristino, con un intervento avvenuto poco dopo la chiamata da parte dell’ufficio lavori pubblici del Comune di Ugento.

La segnalazione: la strada per il mare e i suoi problemi

Come sempre accogliamo con piacere e pubblichiamo le segnalazioni dei nostri lettori, la vera anima del progetto Ozanews.it fin dal suo principio.
Oggi ospitiamo la segnalazione di un residente in zona parco che lamenta i continui disagi dovuti all’assenza di manutenzione di una strada su cui, ogni estate, transitano migliaia di veicoli.

Buongiorno Direttore volevo segnalare un problema di viabilità. Sia in inverno con le varie pozze d’acqua sia in estate con il transito dei vari turisti e le nuvole di terra che ne conseguono. Essendo residente in zona, la strada in questione è la strada che porta al lido Malibu’ (il parcheggio a pagamento presente) passano tutte da li. Spero che sarà possibile fare qualcosa essendo ricadente nel parco naturale (su questa strada dovrebbe sorgere il centro delle visite.) Cordiali Saluti

La segnalazione del nostro lettore
la foto inviata dal nostro lettore
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