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Maria De Giovanni Commendatore incanta il Seminario del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università del Salento

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In occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, la Sala Bernini dell’Hotel dei Congressi Tiziano di Lecce ha ospitato un evento di straordinaria intensità emotiva e culturale. Al centro della scena, Maria De Giovanni, insignita del titolo di Commendatore e conosciuta per il suo incessante impegno sociale. L’evento, intitolato “Includere per amare, da Maria Montessori ai giorni nostri”, è stato organizzato dalla professoressa Anna Colaci, ordinario del Dipartimento di Storia dell’Educazione dell’Università del Salento, e ha visto la partecipazione di oltre 300 studenti.

Maria De Giovanni ha saputo catturare l’attenzione e i cuori dei presenti con un intervento toccante e ricco di spunti di riflessione. Con una narrazione densa di significato, ha raccontato la sua esperienza di vita, offrendo un esempio concreto di resilienza e determinazione.

“La disabilità non è un limite, ma una sfida da affrontare con forza e determinazione. La vita è piena di opportunità, basta avere il coraggio di cercarle e afferrarle,” ha dichiarato la De Giovanni, suscitando profonda commozione e numerosi applausi.

Le sue parole, intense e dirette, hanno trasmesso un messaggio universale: la disabilità non deve essere vissuta come un ostacolo, ma come una condizione che può essere affrontata con coraggio, trasformandola in una risorsa per sé stessi e per la società.

L’entusiasmo degli studenti è stato palpabile. Molti hanno posto domande, manifestando curiosità e interesse verso i temi affrontati. L’atmosfera della Sala Bernini si è trasformata in un luogo di confronto e crescita, unendo studenti e docenti in un dialogo aperto e inclusivo.

A conclusione del seminario, la professoressa Anna Colaci ha voluto omaggiare Maria De Giovanni con una pergamena ufficiale, riconoscendo il suo impegno straordinario nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui temi della disabilità.

“Maria è un esempio vivente di come la forza d’animo e l’impegno sociale possano fare la differenza. La sua testimonianza oggi ha arricchito non solo i nostri studenti, ma tutti noi,” ha affermato la Colaci.

Maria De Giovanni ha concluso il suo intervento con un messaggio rivolto ai giovani: “Tornerò sempre dove ci sono giovani pronti ad ascoltare e ad imparare, perché loro sono il futuro.” Le sue parole, accompagnate da calorosi applausi, hanno sigillato un evento che resterà nella memoria di tutti i partecipanti.

Questo incontro ha ricordato l’importanza di abbattere le barriere sociali e culturali, dimostrando come la diversità rappresenti una ricchezza inestimabile. La testimonianza di Maria De Giovanni non è solo un esempio di forza personale, ma un invito a costruire una società più inclusiva e consapevole, capace di accogliere e valorizzare ogni individuo.

Un evento unico, che ha lasciato un’impronta profonda, ispirando e unendo tutti coloro che hanno avuto la fortuna di partecipare.

Le vie del Natale e il bello dello stare insieme

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Con il primo giorno di dicembre si accendono i colori, arriva il freddo, si sprigionano gli odori ed i profumi dell’inverno. Circolando per la città si respira l’aria intrisa dei fumi dei camini, in cui si celebrano momenti culinari particolari con la cottura dei cibi della tradizione natalizia. Poi passeggiando a piedi, ci s’incontra, ci si saluta scambiandosi uno sguardo od un cenno di apprezzamento. E magari ci si abbraccia dopo gli anni bui che per fortuna ci siamo lasciati alle spalle. C’è chi ancora si rincontra dopo un po’ di tempo, ricordando i tempi dell’infanzia, della scuola elementare, delle partite di calcio per strada o sui campi di tufo. 

L’inaugurazione del programma natalizio “Uxentum le vie del Natale” credo simboleggi un clima di ritrovata comunità. L’onestà intellettuale deve portarci a riconoscere che si tratta di una kermesse straordinaria. Occasione, organizzata perché voluta, per potersi riscoprire comunità attraverso il rispolvero di quei rapporti sociali che molto spesso, per varie ragioni, trascuriamo e dimentichiamo. Una conferma che il senso di appartenenza, lo stare insieme, l’essere popolo che cammina unito, possono e devono realizzare senza rimanere attaccati al cellulare e ai sociali. Non vi nascondo che, almeno ieri sera, al netto di qualche selfie, ho visto poche persone concentrate sui telefonini e molte impegnate a parlarsi, a ridere e discutere guardandosi negli occhi, scambiandosi sorrisi e battute. Con gli occhi attenti a vigilare sui molti bambini presenti in pista, sulla quale si registrava anche la presenza di molti adulti. Proprio come cantano i Coldplay in una loro bellissima canzone – A sky full of stars – Ugento è sembrata, anche se lo è da secoli, un cielo pieno di stelle. Una socialità che è stata riscoperta, forse anche ritrovata, all’insegna della bellezza del nostro centro storico. 

Un plauso e le migliori congratulazioni non possono che essere rivolte a tutti gli Enti istituzionali che hanno voluto e patrocinato questo periodo di convivialità natalizia: la Regione Puglia e la nostra Amministrazione comunale, che hanno destinato delle risorse economiche in un programma che, tra l’altro, prevede una serie di eventi che meritano di essere vissuti per sognare, emozionarsi e stare insieme. Un ringraziamento deve essere indistintamente rivolto a tutti i volontari delle Associazioni interessate: Associazione Arcoiris, le Pro-loco di Ugento e Gemini, l’Associazione culturale di Gemini, la Consulta per le attività produttive, Ugento giallorossa, l’Associazione Santa Chiara, l’Associazione combattenti e la parrocchia San Giovanni Bosco. Un lavoro di squadra che testimonia che Ugento, Gemini, Torre San Giovanni, Torre Mozza e Lido marini sono e costituiscono una sola comunità territoriale.

“Uxentum e le vie del Natale”, in questa sua seconda edizione ed in continuità con i nobili intenti della precedente, credo non esprima solo una capacità di far letteralmente esplodere simbolicamente la tradizione con le caratteristiche urbanistiche, architettoniche e storiche della nostra Ugento. Ma anche di dare forza e pregnanza sociale, comunitaria e relazionale al nostro territorio. Percorrendo le piccole stradine addobbate ed illuminate a mo’ di mondo incantato si è riusciti a fondere tradizione e identità per soddisfare quei desideri inespressi che spesso ignoriamo. Rispondere a quel bisogno di tenerezza infantile che da adulti facciamo fatica ad esprimere. Per me è stato a dir poco emozionante alzare la testa e gli occhi per sognare, sentirmi in qualche modo coccolato, tornare bambino, vivendo quei momenti di pace e serenità che in fondo tutti cerchiamo. Abbiamo bisogno di mescolare il sentimento natalizio con l’emozione magica, allegra, coinvolgente che solo le luci, i colori, le musiche della tradizione di questo tempo di calore familiare e comunitario riescono a dare. 

Come scriveva il teologo americano Norman Vincent Peale: «Il Natale muove una bacchetta magica sul mondo ed ecco, tutto è più dolce e più bello».

Il nostro territorio è già bello. C’è un programma natalizio che è bello. Non rimane che ad ogni ugentino e geminiano viverlo e parteciparlo, per rendere il Natale ancora più bello.

Nuovo PUG, l’ultima mazzata a Ugento

Il nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG) di Ugento potrebbe rappresentare la mazzata finale per un paese già piegato sotto il peso di una crisi economica, sociale e ambientale senza precedenti. Pochi altri termini potrebbero descrivere la situazione attuale del nostro territorio: economia in recessioneturismo in netto calodati demografici allarmantidiscariche abusive che si moltiplicano e un ritorno al fenomeno dell’emigrazione che riporta alla mente il dopoguerra. Con gli iscritti AIRE ai massimi storici, il quadro diventa ancora più preoccupante.

A peggiorare ulteriormente questo scenario già drammatico potrebbe essere l’approvazione del nuovo PUG, un piano che rischia di congelare ogni possibilità di sviluppo per vastissime aree del territorio di Ugento. Intere famiglie vedranno sfumare gli sforzi e gli investimenti di una vita, trovandosi improvvisamente con terreni resi non edificabili dopo averli acquistati con sacrificio, magari con la speranza di un futuro migliore per sé e i propri figli. Un futuro che, a quanto pare, resterà un miraggio, confinato in un lontano e incerto “domani”.

Ancora più sconcertante è il paragone con i comuni rivieraschi circostanti. Mentre le altre località ioniche hanno visto un esplosivo sviluppo economico e turistico, Ugento è rimasta ferma, spettatrice impotente di un progresso che sembrava a portata di mano. Una parte di questa immobilità si deve alle rigidità imposte dallo scellerato piano del Parco Naturale, che ha finito per tarpare le ali al turismo e all’economia di quella che una volta era considerata la marina più bella della costa ionica.

Ora, con questo nuovo PUG, il colpo di grazia sembra inevitabile. Non si tratta solo di un freno, ma di una vera e propria condanna al declino definitivo.

Il nuovo PUG è atteso da oltre 30 anni. Per decenni, la comunità ha sperato in uno strumento urbanistico che potesse rilanciare il territorio, valorizzandone le risorse e aprendo la strada a uno sviluppo moderno e sostenibile. E invece, questa attesa potrebbe trasformarsi in una sentenza di morte per l’economia e il tessuto sociale di Ugento.

Non ci saranno altri 30 anni da aspettare. Le nuove generazioni non avranno il tempo di vedere i frutti di un futuro migliore, perché il presente sta già consumando quel poco che è stato lasciato dagli avi. Questo PUG rischia di segnare la morte clinica del paese, lasciando dietro di sé solo rimpianti e rabbia.

In un momento così critico, è fondamentale che tutti i cittadini di Ugento alzino la voce. È necessario far emergere il dissenso verso un piano che rischia di spezzare il legame tra il nostro territorio e il suo potenziale. L’immobilismo e l’indifferenza non sono più un’opzione: Ugento non può permettersi di continuare a guardare mentre i paesi vicini prosperano. Il futuro non si aspetta, si costruisce, e il tempo per agire è adesso.

Il Piano Urbanistico Generale (PUG) è uno strumento fondamentale per la pianificazione e lo sviluppo territoriale di un comune. Sostituisce il vecchio Piano Regolatore Generale (PRG) e serve a definire le regole per l’uso del suolo, la gestione degli spazi urbani ed extraurbani, e lo sviluppo economico e sociale di un territorio. Attraverso il PUG si stabiliscono vincoli, aree edificabili, zone agricole, spazi verdi e destinazioni d’uso per ogni porzione di territorio comunale.

La redazione di un PUG segue un iter complesso che prevede il coinvolgimento di più attori:

  1. La Giunta Comunale avvia il procedimento con l’approvazione del Documento Programmatico Preliminare (DPP), che stabilisce gli obiettivi e le linee guida.
  2. I tecnici comunali e i consulenti esterni sviluppano il piano basandosi sulle analisi del territorio e sulle prospettive di sviluppo economico e demografico.
  3. La partecipazione pubblica, obbligatoria per legge, garantisce il coinvolgimento di cittadini, associazioni, imprenditori e altre parti interessate. Il piano deve essere sottoposto a osservazioni, critiche e suggerimenti per evitare scelte che danneggino gli interessi collettivi.

Gli obblighi per il pubblico

La legge impone che i cittadini siano informati e coinvolti attraverso consultazioni pubbliche, assemblee e pubblicazioni degli atti sui canali ufficiali del Comune. Questo passaggio è cruciale per assicurare la trasparenza e per evitare che decisioni fondamentali vengano prese senza il necessario confronto con la comunità.

Un PUG ben strutturato può rappresentare un volano per l’economia e lo sviluppo sociale di un territorio:

  • Attrattività turistica e imprenditoriale: definendo aree edificabili e infrastrutture, può incentivare investimenti nel turismo, nell’industria e nel commercio.
  • Qualità della vita: il piano determina la disponibilità di servizi pubblici, spazi verdi e infrastrutture, migliorando il benessere della popolazione.
  • Sostenibilità ambientale: stabilisce regole per la tutela dell’ambiente e la gestione dei rifiuti, promuovendo uno sviluppo equilibrato e responsabile.

Tuttavia, un PUG mal progettato o basato su vincoli troppo restrittivi può avere effetti opposti:

  • Bloccare lo sviluppo economico: se troppe aree diventano inedificabili, si riducono le possibilità di crescita per le imprese e il turismo.
  • Demotivare gli investimenti: regole poco chiare o troppo rigide possono scoraggiare imprenditori e investitori.
  • Penalizzare i cittadini: terreni acquistati con sacrificio rischiano di perdere valore o diventare inutilizzabili.

Il nuovo PUG proposto dalla Giunta Comunale di Ugento sembra andare esattamente nella direzione opposta a quella auspicata dalla comunità. Nonostante l’obbligo di consultazioni pubbliche, molti cittadini si sentono esclusi da un processo che avrebbe dovuto garantire trasparenza e partecipazione. Le conseguenze rischiano di essere devastanti per l’economia locale e per una società che sembra avvitata in un’escalation di sfiducia

Se il PUG rappresenta lo strumento per scrivere il futuro di un territorio, quello di Ugento rischia di segnare una pagina nera nella storia del nostro paese.

Nuovo PUG e polemiche a Ugento

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La presentazione del nuovo Piano Urbanistico Generale da parte della Giunta Comunale di Ugento ha sollevato polemiche e preoccupazioni tra i cittadini e i professionisti del settore. In questi giorni, infatti, le distinte versioni che viaggiano via WhatsApp, rimbalzando da un gruppo all’altro, stanno destando molte preoccupazioni nel nostro paese. Il piano sembra rappresentare un freno allo sviluppo economico e turistico della città, penalizzando diverse aree strategiche, questa la tesi che sembra partire dal basso attraverso piccoli gruppi spontanei che si stanno costituendo.

Secondo un volantino non firmato circolato in rete, recapitato anche alla nostra redazione, sarebbero più di una le criticità del prossimo Piano Urbanistico Generale di Ugento:

  1. Riduzione dei piani di lottizzazione a Torre San Giovanni: Ben 200 ettari sarebbero colpiti, senza alcuna compensazione, rendendo di fatto inattuabili molti interventi di sviluppo.
  2. Soppressione delle Zone B: Gli indici di edificabilità vengono drasticamente ridotti (di 1/3 a Torre San Giovanni e di 1/5 a Ugento), con alcune zone totalmente cancellate.
  3. Demolizioni di fabbricati: Sono previste demolizioni definite “illogiche”, che interessano anche edifici situati nel centro storico.
  4. Limitazione delle aree produttive: Si registra una riduzione delle zone artigianali, industriali e commerciali già consolidate, frenando ulteriormente l’attività economica locale.
  5. Assenza di formule migliorative per le strutture ricettive: Il piano non introduce strumenti per incrementare l’offerta turistica, nonostante la crescente domanda di servizi di qualità.

Secondo i critici, le scelte urbanistiche contenute nel PUG rischiano di penalizzare l’intera economia locale, già messa a dura prova da anni di difficoltà. Ridurre le aree edificabili e produttive, senza prevedere compensazioni o incentivi, rappresenta un freno allo sviluppo turistico, settore fondamentale per il territorio di Ugento. Inoltre, si teme un impatto negativo sul lavoro dei tecnici e dei professionisti locali, come ingegneri e architetti, che potrebbero vedere ridursi le opportunità lavorative.

Tutte questioni che sembrano effettivamente trovare riscontro nelle tavole generali del nuovo PUG che ho avuto la possibilità di visionare, anche se resta la necessità di approfondire l’argomento attendendo la versione data dai tecnici e dall’amministrazione comunale. Per affrontare, discutere ma soprattutto comprendere le criticità del PUG, diventa dunque indispensabile partecipare alle sedute della commissione sul PUG, che si terranno:

  • Venerdì 6 dicembre alle ore 15:30
  • Sabato 7 dicembre alle ore 8:30

Gli incontri si svolgeranno presso Palazzo Rovito (ingresso da Via Roma).

L’accusa più pesante mossa al nuovo PUG è quella di rappresentare una “pugnalata” all’economia e al futuro di Ugento. Questo piano, secondo i critici, rischia di bloccare il progresso del territorio invece di incentivarlo. La sfida per la cittadinanza e i professionisti sarà ora quella di far sentire la propria voce, partecipando attivamente alle discussioni e contribuendo a una pianificazione urbanistica che possa davvero rispondere alle esigenze del territorio.

Un grande colpo per l’Ugento Calcio: firma Emanuele Amabile

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L’Ugento Calcio continua a consolidare la propria identità nel campionato di Serie D, dimostrando che la strada intrapresa è quella giusta. Un esempio di questa crescita è il recente acquisto di Emanuele Amabile, centrocampista classe 1999, protagonista contro i giallorossi nella prima storica vittoria di serie D arrivata a Gallipoli ai danni del Manfredonia, squadra in cui Emanuele ha mostrato il suo valore.

Cresciuto nel settore giovanile del Napoli, Amabile vanta esperienze importanti in club come CerignolaMartina FrancaVibonese e Manfredonia. Con il suo arrivo, l’Ugento ha aggiunto qualità e visione di gioco a un centrocampo che sta diventando sempre più solido. Amabile, che indosserà il numero 6, è stato uno dei migliori in campo nella storica vittoria contro il Manfredonia, sottolineando fin da subito il suo valore.

Le sue prime parole da giallorosso confermano l’entusiasmo e la motivazione che porterà alla squadra:
“Sono felice di stare qui, ho accettato con entusiasmo questa chiamata. La società mi ha fatto subito una grande impressione, organizzata e seria per poter raggiungere l’obiettivo che ci siamo dati.”

Anche il presidente Massimo De Nuzzo ha espresso grande soddisfazione per l’arrivo di Amabile:

“Siamo contenti di avere in squadra un ragazzo come Emanuele Amabile, le cui doti tecniche non ci sono sfuggite avendo avuto modo di apprezzarlo da avversario nella scorsa partita vinta contro il Manfredonia. Sono certo che il suo contributo sarà prezioso e sarà importante sia per il gruppo che in generale per i nostri obiettivi di salvezza.
Devo fare un plauso al responsabile dell’area tecnica Massimiliano Vadacca per l’ottimo lavoro che sta fin qui svolgendo, andando a individuare quelle pedine giuste per l’organico a disposizione del mister, in sintonia con il direttore generale Cazzato e con la società, nel rispetto delle linee guida del nostro budget.”

L’acquisto di Amabile rientra in una strategia di mercato mirata e ambiziosa, che ha visto l’Ugento rinforzarsi con innesti di qualità:

  • Frank Teyou, centrocampista di grande quantità e dalle buone doti tecniche.
  • Salvatore Granicelli, difensore centrale promettente.
  • Alessandro De Santis, esperto difensore mancino.
  • Fabio Rossi, attaccante fisico e incisivo.
  • Alessandro Inguscio, giovane talento per la mediana.
  • Emanuele Amabile, regista di qualità e leadership.

Nonostante qualche addio importante, come quello di Jesus Jimenez, trasferitosi al Canosa e protagonista con due gol e un assist all’esordio, l’Ugento sta dimostrando grande resilienza e compattezza, sotto la guida sapiente del direttore sportivo Massimiliano Vadacca e di mister Mimmo Oliva.

Le recenti prestazioni confermano che l’Ugento ha trovato la propria dimensione in Serie D. La vittoria contro la Palmese, l’ottima prestazione contro il Casarano, dove i giallorossi sono rimasti in vantaggio per 75 minuti al “Capozza”, e la netta vittoria casalinga contro il Brindisi, dimostrano che la squadra sta finalmente traducendo in punti il buon gioco mostrato.

Mister Mimmo Oliva, nelle sue recenti dichiarazioni, ha sottolineato l’importanza di resilienza e umiltà, ingredienti fondamentali per superare le difficoltà iniziali e l’impatto del salto di categoria. Dopo un avvio complicato, l’Ugento sta dimostrando di aver superato gli errori delle prime giornate e di aver intrapreso la strada giusta.

Con un gruppo solido e un mercato attento, l’Ugento sta dimostrando di essere una realtà credibile e competitiva in Serie D, portando lustro alla città e regalando emozioni ai propri tifosi.

La proposta per il tribunale del Sud Salento

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L’avvocato Alberto Ghezzi di Ugento si fa portavoce di una proposta ambiziosa e di grande impatto per il territorio del Sud Salento: l’istituzione di un tribunale dedicato. L’idea, frutto di una riflessione condivisa con un nutrito gruppo di operatori della giustizia della zona, punta a rispondere alla crescente domanda di servizi giudiziari e alla necessità di garantire una giustizia più vicina ai cittadini.

La proposta è stata al centro di un’intervista durante la trasmissione Open di Tele Rama, dove l’avvocato Ghezzi ha avuto modo di approfondire i dettagli della sua iniziativa, spiegandone le ragioni e i benefici.

Nell’intervista, Ghezzi ha sottolineato come il panorama nazionale stia mostrando un’inversione di tendenza rispetto alla chiusura dei tribunali avvenuta negli anni passati. Esempi di sedi giudiziarie riaperte dimostrano che, quando le esigenze del territorio lo richiedono, è possibile riconsiderare decisioni precedenti e ristabilire presìdi di giustizia.

La chiusura di diversi tribunali in provincia di Lecce negli ultimi anni ha infatti lasciato un vuoto significativo. La mancanza di un tribunale dedicato al Sud Salento costringe cittadini, avvocati e operatori del settore a spostamenti lunghi e complessi, con un inevitabile aumento dei costi e dei disagi. Inoltre, ciò contribuisce a congestionare ulteriormente i tribunali principali, come quello di Lecce, aggravando i ritardi e complicando il già delicato funzionamento della macchina giudiziaria.

Per rendere concreta la sua proposta, sulla scorta di quanto già successo in altre realtà, l’avvocato Ghezzi ha lanciato un appello pubblico per la costituzione di un comitato che lavori attivamente verso questo obiettivo. Il comitato avrebbe il compito di raccogliere istanze, dati e adesioni da parte della comunità, degli operatori della giustizia e degli amministratori locali, puntando a dimostrare la reale necessità di un tribunale per il Sud Salento.

L’istituzione di questo tribunale rappresenterebbe una conquista significativa per il territorio, non solo in termini di accesso alla giustizia, ma anche come motore di sviluppo locale. Un presidio di questo tipo creerebbe nuove opportunità di lavoro, rafforzerebbe la rete istituzionale e garantirebbe un controllo più diretto e immediato sulle questioni giudiziarie.

In un’area che già affronta difficoltà legate alla marginalizzazione e alla carenza di servizi essenziali, un’iniziativa come questa avrebbe un impatto positivo a tutto tondo, offrendo anche un segnale di attenzione da parte delle istituzioni centrali.

Un’iniziativa lodevole quindi, che dovrà però scontrarsi con la realtà non proprio rosea in cui si trova attualmente la logistica giudiziaria italiana, che sembra non trovare aiuto nelle prossime finanziarie.

I Malfattori contro l’abbandono dei rifiuti

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Il Salento si affida all’ironia per combattere una delle sue piaghe più persistenti: l’abbandono indiscriminato dei rifiuti. Protagonista di questa iniziativa è il celebre gruppo comico salentino I Malfattori, che con il loro stile irriverente e scanzonato hanno realizzato un video incisivo e divertente, ideato per scuotere le coscienze e spronare i cittadini al rispetto dell’ambiente.

La campagna, promossa dai Comuni dell’Aro 9/Le (Casarano, Matino, Miggiano, Montesano Salentino, Parabita, Ruffano e Specchia) in collaborazione con la società Tekneko, mette al centro il valore del patrimonio naturale e il dovere di preservarlo. Strade, campagne e spazi verdi rappresentano un tesoro collettivo che, nonostante i servizi di smaltimento sempre più accessibili, continua a essere deturpato da una minoranza irresponsabile.

Nel video, I Malfattori portano in scena il loro stile dissacrante e coinvolgente, trasformando un tema serio in una riflessione che strappa un sorriso. Con situazioni surreali e un linguaggio vicino alla gente, il messaggio è chiaro: non ci sono più scuse per comportamenti dannosi verso l’ambiente. La tutela del territorio è un dovere collettivo, un gesto di rispetto verso le generazioni future.

L’abbandono dei rifiuti e la tutela ambientale sono temi particolarmente cari alla nostra redazione. Da sempre, Ozanews è impegnata nel denunciare le situazioni di degrado ambientale che affliggono il nostro territorio e nel promuovere iniziative di sensibilizzazione. Le campagne per la bonifica delle sempre crescenti discariche abusive, un fenomeno purtroppo ancora troppo diffuso, sono parte integrante della nostra missione editoriale.

Le periferie di molti comuni, incluse quelle di Ugento, continuano a essere deturpate da rifiuti di ogni genere, spesso abbandonati in modo sistematico. Nonostante i numerosi servizi di raccolta e i centri di conferimento disponibili, il problema persiste, a dimostrazione di quanto sia ancora necessario lavorare sull’educazione civica e sul senso di appartenenza al territorio.

Purtroppo, il problema dell’abbandono dei rifiuti non è una novità per il Salento. Dalle periferie alle campagne, luoghi che dovrebbero essere oasi di bellezza e serenità vengono invece trasformati in discariche a cielo aperto. È qui che entrano in gioco iniziative come quella de I Malfattori, che mirano a scuotere le coscienze attraverso un linguaggio nuovo e coinvolgente.

La collaborazione tra i Comuni dell’Aro 9/Le e Tekneko rappresenta un esempio virtuoso di come istituzioni e privati possano unire le forze per affrontare un problema così complesso. La scelta di coinvolgere artisti locali come I Malfattori è una strategia vincente, capace di parlare direttamente alle comunità e di sensibilizzare attraverso un approccio fresco e immediato.

Come sempre, Ozanews è al fianco di tutte le iniziative che puntano a sensibilizzare sul tema della tutela ambientale. Siamo convinti che il cambiamento parta da ciascuno di noi, dai piccoli gesti quotidiani e dalla consapevolezza dell’importanza di preservare il nostro territorio. Invitiamo tutti i cittadini, associazioni e amministratori locali a continuare a lottare contro questa piaga, affinché il Salento possa essere davvero la terra di bellezza e cultura che merita di essere.

L’ambiente è il nostro futuro. Proteggerlo è una responsabilità condivisa.

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