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Una sconfitta che vale più di una vittoria

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Arrigo Sacchi ribadisce sempre un concetto che condivido pienamente: «Una vittoria senza merito non è una vera vittoria». A mio avviso ci sono poi sconfitte che valgono molto di più di una vittoria.

Non voglio togliere nulla al merito del Casarano che ha giocato la sua partita mostrando la sua forza e la sua capacità di stare in campo. Qualità indiscutibili che rispecchiano appieno una storia sportiva e calcistica di livello superiore a quella della nostra Ugento. Onore e rispetto ai vincitori e soprattutto ai tifosi ed alla città di Casarano, dimostratasi corretta, leale e sportiva nei confronti dei quasi cinquecento ugentini accorsi allo stadio Capozza per assistere ad un incontro che non si disputava da quasi un secolo. L’ultimo si è celebrato 96 anni fa!

A riprova della sportività, in campo e fuori, della blasonata tifoseria casaranese, e non solo, i complimenti espressi alla squadra di mister Oliva, al quale peraltro al termine della gara è stato rivolto il riconosciuto merito quale ex calciatore del Casarano e di allenatore dell’Ugento Calcio, testimoniano quel rispetto sportivo ed agonistico che dovrebbe sempre contraddistinguere lo sport ed il calcio.

Agli ugentini rimane certamente il rammarico per una sconfitta che probabilmente non sarebbe stata tale se non ci fosse stata quell’espulsione sulla quale si potrebbe eventualmente discutere. Ma le decisioni arbitrarli vanno sempre e comunque rispettate. Se l’arbitro ha deciso così evidentemente l’ha fatto in piena coscienza ed in assoluta buona fede. Occorre rispettarlo, anche perché chiamato ad arbitrare una gara tutt’altro che semplice sul piano tecnico ed emotivo.

I nostri ragazzi sono stati all’altezza della sfida mettendoci coraggio, forza, passione e abilità balistiche, giocando un primo tempo di altissimo livello tecnico, sul quale se ogni sportivo può avere le proprie convinzioni, nulla potrà tuttavia obiettare sulla coralità e sulla fluidità del gioco espresso, spesso arricchito da prodezze e giocate individuali di grande bellezza per chi ama il calcio.

I tifosi e gli sportivi ugentini accorsi in massa a Casarano hanno dimostrato ancora una volta quanto lo sport, in particolare il calcio, possa essere elemento di condivisione, di unione, di espressione di quell’identità e di quel senso di appartenenza di cui spesso ci si dimentica. Senza distinzione alcuna, tutti hanno cantato a squarciagola, sventolando i colori giallorossi, battendo le mani a suon di ritmo di tamburo. Ancora una volta ho perso la voce. È accaduto a Racale l’hanno scorso. Si è verificato a Francavilla contro il Bisceglie con la storica e splendida vittoria della finalissima del campionato di eccellenza. La passione è passione!

Al saluto finale sotto la nostra curva, mi ha colpito la commozione del nostro capitano Ruiz, il “condottiero messapico” che con la solita caparbietà e l’esempio del sacrifico, ha spinto i propri compagni a lottare su ogni centimetro, su ogni palla, dimostrando che l’Ugento calcio non si sarebbe facilmente piegato ad un avversario indubbiamente superiore, per storia e tradizione.

Si è scritta un’indimenticabile pagina della storia calcistica salentina. Un evento che per bellezza sportiva si inserisce a pieno titolo negli annali calcistici di questa terra.

Doveroso è il ringraziamento al Casarano Calcio, ai suoi tifosi ed alla cittadinanza a cui va riconosciuta la vittoria. Penso, perché ne sono certo, che se l’Ugento avesse vinto, e lo avrebbe meritato, anche loro sarebbero stati felici perché tutti hanno assistito ad un incontro che è e rimarrà indimenticabile sotto ogni punto di vista.

I valori messi in campo, il gioco espresso fanno ben sperare per il futuro. Il nostro obiettivo, come spesso ricorda il nostro mister, è quello di raggiungere quanto prima la salvezza. Il percorso è ancora molto lungo ed incerto. La certezza è che i nostri ragazzi hanno bisogno di tutta Ugento, dei suoi tifosi, dei suoi sportivi e dei suoi cittadini. 

Ieri sera tutta la squadra, staff tecnico e dirigenziale compresi, hanno bene espresso il sogno di una città. Un unico cuore, quello giallorosso, che deve continuare a battere. Se siamo orgogliosamente fieri, con onore, di aver vinto con una sconfitta, A maggior ragione dobbiamo esserlo con le vittorie. Possiamo farcela. Dobbiamo farcela. Avanti Ugento! Forza ragazzi! Forza Vagnoni!  

Mentre Lecce piange piovono soldi sul Natale di Ugento

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Dopo un’estate caratterizzata da una preoccupante flessione di presenze turistiche e fatturati, Ugento si prepara a far dimenticare i numeri negativi con un Natale scintillante. L’amministrazione comunale ha deciso di puntare forte sulle festività natalizie, destinando 142.670 euro a luminarie, piste di pattinaggio e mercatini. Tuttavia, se da un lato il paese si illumina per attrarre visitatori, dall’altro emergono polemiche sulla gestione delle priorità e sul confronto impietoso con realtà vicine come Lecce, dove i fondi pubblici per le festività sono solo un miraggio.

Il piano natalizio del Comune infatti non lesina risorse:

  • 65.670 euro per luminarie assegnate alla ditta Mariano.
  • 25.000 euro per la pista di pattinaggio sul ghiaccio, affidata in assegnazione diretta all’associazione Arcoiris, già protagonista lo scorso anno.
  • 52.000 euro per l’acquisto di casette in legno per il mercatino natalizio di piazza San Vincenzo.

Ma mentre si investe in eventi e decorazioni, altre parti del paese restano in abbandono. Su tutte, spicca il caso del campo sportivo comunale, ancora non completamente agibile al dodicesimo turno del campionato nazionale di Serie D, penalizzando l’Ugento Calcio e i suoi tifosi. E poi ancora il campo di Padel che resta abbandonato nonostante i quasi 100mila euro pubblici spesi, il nuovo campo di contrada fontanelle non ancora inaugurato e già inutilizzabile per via delle erbacce cresciute nel rettangolo di gioco, senza dimenticare il campo abbandonato di Gemini e quello di via Loreto divenuto ormai un problema sociale. Inoltre, strade dissestate, infrastrutture trascurate e aree verdi degradate rendono evidente come le priorità sembrino spesso orientate più verso l’effetto scenico che verso il benessere duraturo del territorio, messo a dura prova da anni di abbandono.

Se Ugento spende e brilla, a Lecce si piange. Il sindaco Adriana Poli Bortone e i consiglieri regionali salentini lamentano l’assenza di fondi per Natale e Capodanno, con una Regione Puglia accusata di concentrare le risorse su Bari. La Regione, infatti, ha finanziato lo scorso anno il Capodanno barese con ben 150.000 euro, mentre per Lecce e gli altri capoluoghi salentini non è arrivato nemmeno un euro.

L’assessore regionale Alessandro Delli Noci ha giustificato l’assenza di fondi con il mancato sblocco delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione da parte del Governo centrale. Una spiegazione che non convince molti, tra cui il consigliere Paolo Pagliaro, che accusa: “Le feste di piazza e le luminarie non si pagano con quei fondi. I soldi si trovano quando c’è volontà politica, ma per Lecce questa sembra mancare da tempo.”

Ugento, al contrario, ha trovato i fondi necessari, sfruttando anche contributi regionali provenienti dal Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale e Ambientale. Un utilizzo creativo di risorse che fa storcere il naso a chi si interroga sulle reali priorità: è più importante promuovere un’immagine natalizia scintillante o risolvere problemi strutturali e gestionali che impattano direttamente sulla qualità della vita dei cittadini?

L’impressione, secondo i critici, è che le festività natalizie siano diventate una vetrina perfetta non solo per promuovere il turismo, ma anche per sostenere campagne elettorali e rafforzare l’immagine di alcuni membri della maggioranza usando le solite associazioni, le sole che riescono a raccogliere finanziamenti dal comune di Ugento e che continuano a non cambiare mai.

Un impressione che non può che uscire rafforzata se si considera che parte dei soldi stanziati per il Natale di Ugento, e non solo per il Natale, finiscono per essere gestiti da persone già candidate nelle ultime elezioni politiche, o enti impegnati attivamente nella campagna elettorale dell’attuale maggioranza. Nel frattempo, Lecce guarda con amarezza alle luci di Ugento, sottolineando come nel Salento si viva una disparità sempre più evidente nell’allocazione delle risorse pubbliche.

Tra luci scintillanti e polemiche roventi, Ugento sembra destinata a essere il centro delle festività salentine. Ma se è vero che il Natale porta gioia, resta da vedere se basterà a mascherare le ombre di una gestione che lascia indietro questioni fondamentali.

In fondo, luci e addobbi si smontano a gennaio. I problemi, purtroppo, restano.

Ugento Calcio: Appuntamento con la Storia

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Domenica prossima il calcio scriverà una pagina speciale al “Giuseppe Capozza”, uno stadio che porta con sé un’eredità storica indelebile per il calcio salentino. Il Casarano, padrone di casa, ospiterà l’Ugento Calcio in un confronto che arriva a distanza di 96 anni dal loro ultimo scontro in campionato, datato 1928 e 1929.

All’epoca, le due squadre si contendevano la supremazia nei campionati regionali, con l’Ugento che riuscì a piazzarsi davanti al Casarano in entrambe le stagioni. Quel capitolo sembrava chiuso, con le strade delle due squadre che si divisero per decenni: da una parte i rossoblù, che conobbero i fasti della Serie C e calcavano il prestigioso terreno del “Capozza” affrontando squadre blasonate come Lecce e Napoli (quest’ultimo in un’amichevole che vide scendere in campo persino Diego Armando Maradona); dall’altra l’Ugento, che rimase relegato ai campionati dilettantistici.

Ora, quasi un secolo dopo, le due compagini tornano a incrociarsi in Serie D, un evento storico per il calcio ugentino. Mai il club giallorosso era arrivato a questi livelli, e la sfida di domenica assume un sapore unico, carico di significato sportivo e simbolico.

L’Ugento arriva a questo appuntamento galvanizzato dalla convincente vittoria contro la Palmese, un 2-0 che ha dato respiro a una classifica complicata: i giallorossi si trovano a nove punti, ancora nelle zone basse ma con segnali di crescita.

Diversa la situazione del Casarano, secondo in classifica e reduce da un pareggio esterno per 1-1 contro il Nardò. Nonostante lo svantaggio iniziale, i rossoblù hanno dimostrato il carattere di una squadra ambiziosa, che punta al vertice, alle spalle solo della capolista Nocerina.

Per l’Ugento, questa non sarà solo una sfida di campionato, ma una vera e propria prova di maturità, un’occasione per dimostrare di essere all’altezza di una categoria che il club sta vivendo come un sogno.

Lo stadio “Giuseppe Capozza” è il teatro perfetto per un incontro così significativo. Tra le sue mura si sono scritte pagine storiche del calcio salentino, e domenica saranno i colori giallorossi a fare il loro ingresso in un tempio che ha visto passare campioni e leggende.

Per il calcio ugentino, questa partita rappresenta l’opportunità di entrare in un’epoca nuova, dopo decenni di attesa e sacrifici. I tifosi giallorossi sognano un’impresa, consapevoli che questa sfida va oltre i tre punti in palio: è una questione di orgoglio, storia e identità.

Domenica, al “Capozza”, il passato incontrerà il presente. Ugento e Casarano, divisi da quasi un secolo di vicende calcistiche, torneranno a scrivere insieme una pagina del calcio salentino. Il risultato? Sarà il campo a decretarlo, ma una cosa è certa: per l’Ugento, è già un appuntamento con la storia.

Un passo verso il benessere digitale con una mozione per i giovani

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Il consigliere comunale di minoranza Tiziano Esposito ha portato all’attenzione della comunità di Ugento un tema cruciale per le nuove generazioni: l’uso consapevole dei social media. Attraverso una mozione presentata in Consiglio Comunale, Esposito propone interventi mirati per educare i giovani sui rischi del digitale e per favorire una crescita psicofisica equilibrata, denunciando al contempo l’assenza di politiche giovanili strutturate nel territorio.

Le politiche giovanili del Comune di Ugento, salvo sporadiche iniziative private o eventi isolati, risultano pressoché inesistenti. Mancano spazi pubblici adeguati, progetti a lungo termine e investimenti concreti per il benessere e lo sviluppo delle nuove generazioni. Di fronte a questa lacuna, la mozione di Esposito rappresenta un’occasione per colmare un vuoto istituzionale e per costruire una rete di supporto per i giovani, spesso lasciati soli ad affrontare le sfide del digitale.

Alcuni comuni italiani hanno già intrapreso iniziative significative per affrontare i rischi legati all’uso dei social media tra i giovani:

  • Bologna ha lanciato il progetto “Connessioni Digitali”, un percorso educativo rivolto agli studenti delle scuole medie e superiori che include laboratori su cyberbullismo, gestione del tempo online e alfabetizzazione digitale.
  • Milano ha avviato il programma “Social Safe”, coinvolgendo influencer ed esperti per sensibilizzare i giovani sull’impatto dei social sulla salute mentale. L’iniziativa prevede anche uno sportello psicologico gratuito per i ragazzi.
  • Firenze organizza annualmente il “Digital Detox Day“, una giornata di sensibilizzazione che promuove attività all’aperto senza l’uso di smartphone, coinvolgendo famiglie e scuole.

Questi esempi dimostrano che con visione e risorse, le amministrazioni locali possono giocare un ruolo fondamentale nell’educazione digitale delle nuove generazioni.

Diversi episodi di cronaca recente evidenziano l’urgenza di affrontare i rischi legati ai social media:

  • Nel 2023, a Napoli, una ragazza di 14 anni è stata vittima di bullismo online, portandola a un gesto estremo. Questo episodio ha sollevato il dibattito sull’assenza di educazione al rispetto e sulla responsabilità nell’uso dei social.
  • Un’inchiesta del 2024 ha rivelato che il 63% degli adolescenti italiani dichiara di sentirsi inadeguato a causa dei modelli estetici proposti dai social, con un aumento dei casi di depressione e disturbi alimentari.
  • Recentemente, in provincia di Lecce, è emerso un caso di diffusione illecita di immagini personali di una minorenne su piattaforme social, sottolineando l’urgenza di formare i ragazzi sulla protezione dei dati personali.

Questi fatti dimostrano quanto sia cruciale affrontare il tema dei social media non solo dal punto di vista della tecnologia, ma anche dell’educazione e della salute mentale.

La proposta di Tiziano Esposito si inserisce in questo contesto come un punto di partenza per creare una cultura digitale consapevole anche a Ugento. Tra le misure previste:

  • Collaborazioni con enti locali e associazioni per sviluppare progetti di prevenzione e monitoraggio.
  • Celebrazione del Safer Internet Day con iniziative sul territorio.
    • Campagne di sensibilizzazione per educare giovani e famiglie.
    • Percorsi formativi nelle scuole.
    • Incontri con esperti su tematiche come cyberbullismo, salute mentale e gestione del tempo online.

Queste azioni potrebbero contribuire a colmare le lacune delle politiche giovanili comunali e a creare un ambiente più sicuro e consapevole per le nuove generazioni.

Perché la mozione abbia un impatto concreto, sarà fondamentale l’impegno dell’amministrazione comunale nel sostenere e finanziare queste iniziative. Ugento ha bisogno di politiche giovanili più strutturate, che non siano lasciate all’iniziativa dei privati, ma che partano da una visione condivisa per il futuro dei giovani.

Solo unendo le forze di istituzioni, scuole, famiglie e associazioni sarà possibile trasformare un problema crescente come quello dei social media in un’opportunità educativa, contribuendo al benessere e alla crescita delle nuove generazioni.

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Ugento ospita il convegno “Female Traveling: La libertà di viaggiare (da sole)”

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Lux Services Agenzia Viaggi organizza il convegno “Female Traveling: La libertà di viaggiare (da sole)”, un evento di grande importanza per promuovere il dibattito sulla libertà femminile e la parità di genere nel mondo del turismo. L’evento, che fa parte di un progetto sostenuto dal Consiglio Regionale della Puglia tramite l’iniziativa “Futura. La Puglia per la parità 2° edizione”, si terrà il 16 novembre alle ore 17:00 presso il Giardino del Priore a Ugento.

Il convegno nasce con l’obiettivo di affrontare gli stereotipi di genere che spesso limitano le donne nel viaggio in solitaria. Nonostante un crescente numero di donne scelga di intraprendere viaggi da sole, molti pregiudizi e paure continuano a influenzare questa esperienza. Attraverso questo incontro, si vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sulla libertà delle donne di viaggiare senza sentirsi giudicate o in pericolo, coinvolgendo anche le nuove generazioni nella lotta contro gli stereotipi di genere.

Programma del Convegno e Ospiti di Rilievo

Il convegno vedrà la partecipazione di figure istituzionali e relatori di spicco che porteranno esperienze e riflessioni sul tema:

  • Saluti istituzionali:
    • Salvatore Chiga, Sindaco di Ugento
    • Chiara Congedi, Assessore alla tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali, promozione turistica e pari opportunità
    • Loredana Capone, Presidente del Consiglio della Regione Puglia
  • Interventi principali:
    • Barbara Carbone, Travel Content Creator – Intervento: “Racconti di una viaggiatrice solitaria zaino in spalla”
    • Antonella Pappadà, Consigliera di Parità della Provincia di Lecce – Intervento: “La libertà delle donne è il metro della civiltà del Pianeta”
    • Ada Chirizzi, Segretaria Generale CISL Lecce – Intervento: “Tra stereotipi e diritti”
    • Adalgisa Bisanti, Coordinatrice CAV Melograno – Intervento: “L’educazione patriarcale e l’oggettivizzazione dei corpi delle donne come elemento trasversale alle latitudini e longitudini geografiche”

Il convegno sarà moderato da Rosa Munitello, che guiderà il dialogo tra i relatori e il pubblico, creando un’occasione di confronto su temi fondamentali come la libertà di scelta e l’abbattimento delle barriere culturali per le donne.

Il convegno “Female Traveling” rappresenta un’importante occasione di riflessione sulla libertà femminile e sulla necessità di superare le barriere culturali che ancora ostacolano molte donne nel mondo. Attraverso il dialogo e la consapevolezza, Lux Services e i relatori dell’evento puntano a promuovere un cambiamento profondo, invitando tutti a ripensare il ruolo della donna nel contesto del viaggio e della libertà personale.

Ripensare il parco per salvare Ugento

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Il Parco Naturale di Ugento, nato con l’intento di preservare il territorio e valorizzarne le risorse ambientali, si è rivelato per molti cittadini un freno allo sviluppo e alle opportunità economiche. Anziché rappresentare una risorsa per l’intera comunità, il parco sembra aver creato più svantaggi che benefici, a causa di una gestione che ha privilegiato l’accaparramento di fondi pubblici piuttosto che un reale impatto positivo sul territorio.

Per molti abitanti e imprenditori locali, la presenza del parco ha significato il blocco di progetti potenzialmente vantaggiosi, con normative ambientali che hanno impedito la realizzazione di strutture turistiche, agriturismi e attività produttive. Il risultato è stato un progressivo impoverimento dell’economia locale, che non ha potuto sfruttare pienamente le risorse naturali del territorio. Al contrario, il parco è stato percepito come un limite, una barriera al progresso che ha messo in stallo le ambizioni di crescita economica di un’intera comunità.

Nonostante i vincoli rigidi, alcuni privati sono riusciti ad ottenere autorizzazioni per costruire all’interno del parco, realizzando ville con piscina e altre strutture residenziali di lusso. Questo squilibrio ha suscitato interrogativi sulla trasparenza e sull’equità delle decisioni prese.

Il parco, anziché generare benefici economici per Ugento, si è trasformato in un continuo esborso per le casse comunali, con risorse pubbliche impiegate per incarichi e consulenze quasi esclusivamente assegnate a professionisti e aziende provenienti da fuori paese. Invece di promuovere un’economia circolare che coinvolgesse imprese e lavoratori locali, i finanziamenti sono finiti nelle mani di esterni, lasciando poco o nulla alla comunità. Così, mentre si alimentava una rete di interessi esterni, Ugento ha subito un impoverimento sociale, con un tessuto economico sempre più fragile e dipendente.

A questo punto, appare chiaro che chi ha ideato e disegnato questo parco abbia prestato più attenzione all’accaparramento di finanziamenti e bandi pubblici, costruendo un sistema di interessi che ha finito per alimentarsi da sé. I fondi europei e nazionali, anziché essere utilizzati per lo sviluppo del territorio e il miglioramento delle condizioni di vita dei residenti, sembrano essersi concentrati in pochi progetti che, di fatto, hanno generato benefici limitati per la popolazione. In questo contesto, il parco risulta più una fonte di risorse per pochi che un beneficio per la collettività.

A fronte dei milioni di euro spesi, le ricadute economiche e sociali del parco sono rimaste per lo più teoriche. I sacrifici economici dei cittadini, che hanno accettato restrizioni e vincoli sul proprio territorio, avrebbero dovuto essere compensati da un benessere diffuso e da nuove opportunità di lavoro. Ma i risultati non sono arrivati, e il parco si è trasformato in un costante peso finanziario per il comune di Ugento. Incarichi e appalti, per lo più assegnati a professionisti esterni, hanno alimentato l’insoddisfazione della popolazione, che vede allontanarsi sempre di più le promesse iniziali di un parco che doveva conciliare tutela ambientale e sviluppo locale.

L’esperienza del Parco Naturale di Ugento solleva importanti interrogativi sulla gestione dei fondi pubblici e sulla reale utilità di alcuni progetti per la collettività. È necessario chiedersi se il parco stia realmente servendo la comunità o se, al contrario, sia diventato un sistema chiuso che privilegia pochi a scapito di molti. Serve una revisione profonda del modello di gestione, con maggiore trasparenza e attenzione ai bisogni locali, affinché il parco possa finalmente diventare una risorsa e non un ostacolo allo sviluppo di Ugento.

Calano i visitatori del museo di Ugento

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Il Comune di Ugento ha reso pubblici i dati relativi agli incassi derivanti dalla fruizione dei beni culturali durante l’estate 2024 (leggi i dati del 2023), rivelando una significativa flessione negli introiti. Questa situazione suscita riflessioni sull’efficacia dell’investimento annuale per la gestione del patrimonio culturale.

Dati di Incasso

  1. Estate 2023: Da luglio a settembre, gli incassi complessivi hanno raggiunto 7.727 euro. Di questi:
    • 6.666 euro sono stati versati tramite bonifico dalla cooperativa Imago, che gestisce il servizio biglietteria.
    • 1.061 euro derivano da pagamenti POS, accreditati direttamente alla tesoreria comunale​
  2. Estate 2024: Per lo stesso trimestre, l’importo totale incassato è stato di 6.137 euro, così suddiviso:
    • 4.397 euro ricevuti tramite bonifico dalla cooperativa.
    • 1.740 euro versati tramite POS​

Confrontando i due periodi, si osserva un calo negli incassi pari a 1.590 euro, corrispondente a una riduzione del 20,6%.

Il Comune di Ugento sostiene annualmente un costo di circa 150.000 euro per l’affidamento della gestione dei beni culturali alla cooperativa Imago. Gli incassi estivi del 2023 e del 2024 rappresentano rispettivamente solo il 5,15% e il 4,1% dell’investimento complessivo. Se si considera che l’estate è il periodo di maggior afflusso turistico, i ricavi annuali complessivi difficilmente copriranno una quota significativa di questo costo.

Tale situazione pone in evidenza un disequilibrio economico tra l’importo investito per la gestione dei beni e i ritorni finanziari generati. È evidente che, senza ulteriori interventi mirati a incrementare i ricavi, il Comune continuerà a sostenere una spesa non compensata dagli incassi.

Un confronto con altre realtà può offrire spunti migliorativi. Esempi virtuosi si trovano in altri Comuni come:

  • Lecce: Capitale della cultura barocca, Lecce ha sviluppato un sistema di collaborazione pubblico-privato che consente l’integrazione di attività didattiche, spettacoli e mostre temporanee, aumentando così l’attrattività e l’afflusso turistico. I ricavi generati dalla gestione dei beni culturali rappresentano una percentuale significativamente più alta rispetto ai costi di gestione.
  • Matera: Grazie al titolo di Capitale Europea della Cultura nel 2019, Matera ha creato un modello di gestione culturale in grado di autofinanziarsi in buona parte. Questo è stato possibile tramite una tariffazione dinamica e un’offerta diversificata che include tour personalizzati e partnership con tour operator nazionali.

Ugento potrebbe ispirarsi a questi esempi, puntando a migliorare l’attrattiva del proprio patrimonio culturale tramite:

  • Collaborazioni con privati e operatori turistici per aumentare la visibilità dei propri siti.
  • Diversificazione dell’offerta culturale, integrando mostre temporanee, eventi serali e percorsi guidati speciali.
  • Tariffe agevolate per pacchetti familiari o biglietti combinati, incoraggiando un maggior afflusso di visitatori.
  • Varo di una società di promozione turistica comunale che occupi giovani professionisti del luogo, i soli a poterne sottolineare e valorizzare le prerogative.

L’analisi dei dati 2023-2024 evidenzia l’attuale difficoltà di Ugento nel generare entrate sufficienti per controbilanciare i costi di gestione del patrimonio culturale. Per garantire una maggiore sostenibilità economica e valorizzare il patrimonio culturale locale, appare necessario un ripensamento delle strategie di promozione e gestione. Implementare approcci innovativi, ispirati a modelli di successo di altri comuni, potrebbe portare a un miglioramento dell’equilibrio economico e della visibilità culturale della città.

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