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Ugento è bandiera blu. Le polemiche continuano

ugento e bandiera blu ma quante polemiche

Nel suggestivo scenario salentino, c’è un piccolo comune che per il terzo anno consecutivo si ritrova al centro di una controversia tanto singolare quanto divertente: Ugento e la sua Bandiera Blu.

Mentre il resto dell’Italia festeggia senza troppe polemiche il prestigioso riconoscimento, Ugento diventa teatro di un’epica saga sociale, con protagonisti arrabbiati cittadini e commentatori taglienti sui social media, che sembrano quasi volersi sfilare dalla stucchevole propaganda di governo, sottolineando il loro dissenso. Ecco, cari lettori, che cosa rende così unica questa situazione, resa comica anche dai goffi tentatiti di qualcuno di malcelarla, cancellando i commenti negativi, come successo sui social del sindaco Chiga, o assoldando una clac composta da una pletora riconducibile a figure che circolano intorno ad un’amministrazione comunale che per loro è sempre disponibile a nuovi progetti e finanziamenti.

Ugento, immersa nelle acque cristalline del Mar Ionio, sembra essere il paradiso dei cartelloni turistici. Ma quando si scava un po’ sotto la superficie, ci si rende conto che dietro ogni cartolina c’è una pagina di disagio e disperazione, la stessa che si poteva leggere nei commenti che oggi non riusciamo più a leggere sulla pagina del primo cittadino di Ugento, ma che si possono ritrovare tali e quali su una delle pagine di propaganda della maggioranza cittadina, che si è affrettata a riportare la notizia della conferma di Ugento come bandiera blu.

Le strade dissestate di Torre San Giovanni diventano il simbolo di una città in declino, dove la bellezza naturale si scontra con un’amministrazione che sembra aver smarrito la mappa della manutenzione urbana, ma anche e soprattutto il contatto con la realtà del nostro paese. E mentre i turisti si avvicinano con la speranza di vivere un’esperienza da rivista di viaggi, si ritrovano ad affrontare un’odissea su strade sterrate e sentieri pericolanti.

Ma la vera ciliegina sulla torta è il porto di Torre San Giovanni, trasformato in una sorta di bomba ecologica pronta ad esplodere. I lavori di dragaggio sprigionano odori così intensi da far desiderare ai residenti di indossare maschere antigas invece dei costumi da bagno, quando mancano pochi giorni all’inizio della stagione estiva.

E cosa dire dei commenti dei cittadini, veri e propri gioielli di satira? Dal sarcastico “prestigioso riconoscimento” che sembra esistere solo nelle brochure turistiche, all’ironico “bandiera blu? Mettetela sul barcone abbandonato!“, ogni commento è un pungente schiaffo alla realtà distorta di Ugento ma ancor di più a tutti i cantori di una propaganda foraggiata da bandi regionali e incarichi diretti.

E se la situazione non fosse già abbastanza surreale, c’è anche il confronto impietoso con la vicina Nardò, descritta come una sorta di utopia terrestre con strade asfaltate, piste ciclabili e giardini curati.

Ma forse il commento più toccante è quello di chi chiede “una passerella di legno per raggiungere la spiaggia senza mettere i piedi nella melma dello stagnetto antistante l’area portuale”. Una richiesta tanto semplice quanto simbolica, che rappresenta la speranza di poter accedere al mare senza dover affrontare un campo minato di fango e detriti.

Eppure se Ugento risulta essere l’unico comune italiano in cui la conquista della bandiera blu porta con se questo tipo di conseguenze, ed un motivo ci dovrà pur essere, aldilà delle legittime vedute contrastanti delle parti politiche in campo.

Sembra infatti sfociare nel ridicolo il tentativo di piegare una realtà sotto gli occhi di tutti i cittadini, rimasti attoniti nel vedere il riconoscimento di un titolo del genere nonostante lo stato di totale abbandono in cui versano le marine di Ugento, con particolare attenzione a Lido Marini, vera e propria vittima sacrificale del sistema Ugento.

E così, mentre il mondo celebra la bellezza di Ugento attraverso la sua Bandiera Blu, gli abitanti ridono di gusto dietro le quinte, consapevoli che la realtà è molto più strana e divertente di ogni cartolina turistica.

Lo sfogo di un residente di Torre Mozza bandiera Blu

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lo sfogo di un residente di torre mozza

Ogni tanto, tra le righe della nostra posta in arrivo, troviamo vere e proprie gemme di testimonianze, segnalazioni che ci arrivano direttamente da voi, che vivete e respirate la vita quotidiana dei luoghi che amiamo tanto. Questa volta, il nostro occhio attento è stato catturato dalle parole del signor Gaetano, un affezionato lettore di Ozanews e frequentatore di Torre Mozza da diversi anni, il quale ci ha riportato le sue riflessioni dopo il suo arrivo nella marina o a fine aprile.

In una lettera che trasuda amore e preoccupazione, Gaetano ci ha fatto notare come, a distanza di un anno esatto, le stesse problematiche che aveva segnalato nel 2023 persistano immutate. E non possiamo ignorare il suo appello, carico di speranza e frustrazione, sullo stato dell’ambiente, dell’infrastruttura e dei servizi nel suo amato angolo di Salento.

Con un mix di malinconia e determinazione, Gaetano ci ha condotto in un viaggio attraverso le vie del suo paese, mettendo in luce questioni cruciali come lo smaltimento dei rifiuti, l’asfalto dissestato, la carenza di servizi igienici adeguati e le tariffe esorbitanti dei parcheggi. Ma dietro ogni critica, risuona un profondo attaccamento a Torre Mozza, un desiderio di vedere il suo splendore mantenuto e migliorato per le generazioni future.

Le sue parole sono un richiamo alla responsabilità collettiva, un invito a riflettere su come possiamo contribuire, ciascuno nel proprio piccolo, a preservare e migliorare il luogo che chiamiamo casa o che amiamo visitare.

sono un frequentatore di Torre Mozza da diversi anni, e sono giunto nel borgo a fine aprile.
Iniziando a scrivervi mi sono accorto che proprio un anno fa (3 maggio 2023) vi segnalavo alcune cose…..che sono le stesse di oggi😭
È vero che siamo in pochi, anzi pochissimi, in questo periodo, ma la spazzatura dove dobbiamo metterla visto che in una settimana si è visto solo una volta il camion, che non ha peraltro raccolto nulla…😩?
Lo smaltimento della immondizia è a mio avviso uno dei problemi di Torre Mozza, e basta vedere nei soli giorni di fine aprile/inizio maggio, come i pochi cestini sono stati riempiti da turisti incivili, ma anche da gente locale, per avere una idea di cosa attende il periodo estivo.
Bella la pubblicità sui cestini che invita a non mettere “spazzatura” di casa in essi, ma poco efficiente in quanto, a mio avviso, non rende l’idea che si vorrebbe far passare.
Mi permetto accludervi una foto dello stesso “avviso” fatto in altro Comune, forse più efficace.
Ma fino a QUANDO NON VERRANNO MESSI GRANDI CONTENITORI SULLE STRADE atti a raccogliere la immondizia proveniente dai fruitori della spiaggia…e non solo…NON SI RISOLVERA il problema. Mettere cestini piccoli, cestini per pile scariche e cestini per deiezioni dei cani…avremo sempre spazzatura per il centro abitato.
L’asfalto dissestato sulla via Tiepolo – lungomare- dello scorso anno è rimasto tale ai giorni nostri. Che aspetta il Comune?
Vogliamo parlare delle toilette? È possibile che non si possa provvedere a toilette chimiche (magari divisi x sesso, handicap e minori) in diversi punti del paese? o almeno sul lungomare, visto le centinaia/ migliaia di persone presenti nelle festività e nel periodo estivo, compresi i venditori ambulanti che mangiano, fanno il pisolino…e i loro bisogni corporali…sotto le piante del predetto lungomare?😩😩
Chiudiamo con la dolente nota del parcheggio!! Non si può prendere in considerazione di avere una area disponibile all’ingresso del paese?
il parcheggio a pagamento di 1 euro ora dal 15 giu al 30 sett. dalle 8 alle 24 è …una rapina🤑. si potrebbe pensare ad una tariffa “balneare” per non gravare sui costi già eccessivi che occorre sostenere già sul posto: (affitti, bar, ombrelloni, supermercato….)….
come fanno già alcuni comuni limitrofi (allego foto) con una tariffa di 4 euro Giornaliera?
i villeggianti che soggiornano in case private sono costretti a lasciare l’auto in strade adiacenti al lungomare E NON SPOSTARLA per tutto il periodo….utilizzando la fitta rete di mezzi pubblici per raggiungere località vicine per approvvigionamenti…o altro😩😩😄😄😄
Se il Salento rimarrà fermo penso, purtroppo, che la classe media che oggi frequenta Torre Mozza, lentamente si sposterà altrove.
Avere l’opportunità del G7 a giugno nel Salento è senz’altro un fiore all’occhiello, ma non si pensi solo….ad aumentare ancora di più i prezzi.
Vi ringrazio per l’attenzione, ma voglio veramente bene a questo luogo.

Marco De Gaetani trionfa ancora

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Marco De Gaetani trionfa ancora

Marco De Gaetani ha fatto parlare di sé nel mondo del fighting italiano con una performance straordinaria ai Campionati Italiani, aggiudicandosi non uno, ma ben due titoli nazionali dopo un anno di assenza dalle competizioni.

Dopo un periodo di fermo, De Gaetani ha deciso di tornare in pista con determinazione e dedizione, e i risultati non si sono fatti attendere. Il suo trionfo è ancora più significativo considerando le sfide che ha dovuto affrontare lungo il cammino verso la vittoria.

L’atleta pugliese ha raccontato la sua straordinaria storia di successo, sottolineando i suoi sforzi e la sua resilienza. “Ho faticato per scendere di peso e mi sono iscritto alla categoria dei 61 chili”, ha spiegato De Gaetani.

Ma il percorso verso il successo non si è fermato qui. De Gaetani ha dimostrato la sua determinazione e la sua volontà di combattere sfide sempre più impegnative. “Da lì abbiamo deciso di iscriverci alla categoria dei 70 chili di Grappling”, ha continuato. “Dopo una lotta intensa e completamente dominata, mi sono aggiudicato l’oro contro un avversario tosto e più pesante.”

Il risultato? De Gaetani torna a casa con due ori nazionali e quasi certamente con la prospettiva di una seconda convocazione nella nazionale italiana. Tuttavia, preferisce rimanere cauto fino all’ufficialità della federazione. “Tutto grazie al mio Maestro Giulio Morgante e al mio Team, la CENTURION CLUB DI MANDURIA”, ha sottolineato De Gaetani.

Il suo ritorno dopo più di un anno di stop dalle competizioni è stato trionfale, dimostrando il suo impegno e la sua dedizione verso questo mondo. “Mi sta bene”, ha concluso. “Mi preparo subito alla prossima sfida!”

Marco De Gaetani è senza dubbio un nome destinato a brillare ancora nel panorama del fighting italiano e internazionale, un esempio di determinazione e perseveranza per tutti gli aspiranti atleti.

Finisce la stagione dell’Ugento volley che rimane in serie c

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finisce la stagione dell’ugento volley che rimane in serie c

Nel mondo dello sport, ci sono momenti di gloria e momenti di amarezza, e purtroppo per l’Ugento Volley, questa stagione ha concluso la sua corsa verso la Serie B con un gusto agrodolce. La società si è ritrovata a fare i conti con una sconfitta che ha lasciato un segno indelebile, ma non ha affievolito lo spirito combattivo e l’entusiasmo che hanno caratterizzato ogni partita.

“Abbiamo come sempre messo cuore, impegno e passione; torniamo a casa con un punteggio, purtroppo, negativo. Meritavamo di più…” Queste le parole che riflettono la delusione ma anche la determinazione di una squadra che ha dato il massimo su ogni palcoscenico. I ragazzi hanno combattuto con onore e dignità, come dimostrano i parziali nei 3 set: 26-24, 25-22, 26-24. È stato un incontro emozionante, una battaglia sul campo che rimarrà impressa nella memoria di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di assistervi.

Un applauso speciale va al grande Mister Medico, figura straordinaria che ha guidato la squadra con saggezza e dedizione. Il suo contributo non sarà mai dimenticato da coloro che hanno vissuto da vicino questa stagione.

Nonostante il duro verdetto finale, con la partita conclusasi 3-0 a favore del Triggiano, la squadra non ha perso la sua determinazione. Ogni punto, ogni rally è stato combattuto con orgoglio e tenacia, e anche se la vittoria non è stata raggiunta, l’Ugento Volley ha dimostrato il proprio valore in campo.

Con la fine di questa emozionante avventura agonistica, la società desidera ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo folle e magnifico progetto. Dai giocatori allo staff tecnico, dai tifosi agli sponsor che hanno sostenuto la squadra non solo con il loro affetto, ma anche con il loro contributo economico, rendendo possibile ogni passo verso la Serie B.

Un ringraziamento particolare va a tutte quelle persone che, con la loro presenza costante e il loro sostegno incondizionato, hanno dimostrato un attaccamento profondo ai colori della squadra e alla sua missione. Sia dentro che fuori dal campo, hanno sofferto e gioito con la squadra, guidati dalla pura passione e dallo spirito di appartenenza.

Ora è tempo di bilanci e riflessioni. La società si riunirà presto per valutare il futuro e decidere il percorso da intraprendere per la prossima stagione. Nonostante la delusione per la sconfitta, l’Ugento Volley guarda avanti con determinazione e fiducia, pronta a rimettersi in gioco e a lottare per nuove sfide e nuovi traguardi.

Grazie per le tante emozioni, grazie per averci creduto, grazie per non aver mai mollato. Con il cuore pieno di gratitudine, l’Ugento Volley saluta questa stagione con la consapevolezza di aver dato il massimo e con la speranza di un futuro ancora più luminoso.

Ugento è nella storia

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ugento è nella storia
foto di Luciano Basile

Nicholas Murray Butler sarà sicuramente poco conosciuto come filosofo e pedagogista. Dovrebbe essere noto come vincitore del premio Nobel per la Pace nel 1931. Sebbene le sue opere non siano state pubblicate in Italia, da una sua frase è possibile riassumere quanto la nostra Ugento con orgoglio, identità e senso di appartenenza possa dirsi collocata nella storia. E già, direbbe Vasco! Dopo la strabiliante cavalcata della stagione sportiva appena trascorsa e soprattutto dopo lo spettacolo di domenica pomeriggio a Francavilla Fontana, Ugento è nella storia. Scrive Butler: «Il mondo si divide in tre categorie di persone: un piccolissimo numero che fa nascere gli avvenimenti; un gruppo un po’ più importante che è presente alla loro esecuzione e assiste al loro compimento, e infine una vasta maggioranza che giammai saprà ciò che in realtà è accaduto».

Credo che sarebbe scorretto parlare della superiorità dimostrata in campo contro il Bisceglie. Mi limito solo a dire che quando c’è stato da soffrire, si è sofferto senza perdere la testa, rimanendo concentrati sull’obbiettivo. Quando è arrivato il momento di colpire, si è colpito con pazienza, umiltà e soprattutto remando tutti nella stessa direzione. Una vittoria raggiunta seguendo le note di uno spartito inenarrabile. Una sinfonia che ha tracciato un solco indelebile nel cuore, negli occhi e nella vita di Ugento. I nostri ragazzi, magistralmente orchestrati da mister Oliva e dal suo staff, accompagnati dai nostri splendidi ultrà, hanno confezionato una magia che non potrà mai essere dimenticata. Un plauso non può non andare proprio a loro che, da sempre, hanno lottato come i 300 spartani del re Leonida contro gli eserciti imperiali del re Serse. Hanno tenuto testa ad un tifo esperto e più blasonato che credo sia stato colto in contropiede nel ricevere una sonora lezione di tifo e di calcio. Perché a brillare sono stati i nostri colori: il giallo e il rosso. Giallo come il sole di domenica pomeriggio che rinvigoriva ogni nostro giocatore. Ognuno sembrava che come superman prendesse forza dal sole. Rosso come il cuore di Ugento. Sgorgante di amore, di passione, di identità e di voglia di vincere. Non nascondo di essermi commosso e di aver pianto per qualche attimo. Da ugentino che ama la propria città ho letteralmente goduto. Hanno goduto tutte le persone presenti allo stadio. Hanno goduto chi non ha potuto essere presente. E voglio pensare che in fondo abbiano goduto anche coloro che, ahimè, non hanno mai voluto credere ad un progetto sportivo per il quale, come giustamente dice il direttore Alemanno, vengono prima gli uomini e poi i giocatori. Si è costruita prima la famiglia e poi la squadra! Ruiz e compagni hanno dimostrato di essere parte del nostro sentimento ugentino. Di quel profondo che è in ognuno di noi e ci ha visti uniti nel desiderio di riscatto. Evidentemente di rivincita, sportiva e sociale. Di convinzione, che anche la nostra Ugento, con Gemini, T.re S. Giovanni T. re Mozza e Lido Marini, si è conquistata con il sacrifico, l’impegno, la dedizione, la passione, il diritto di essere protagonista. Non è un caso credo che sia stato proprio il direttore sportivo ad aver dedicato questo traguardo a Ugento. E mi ha commosso quando ha detto: “perché Ugento lo merita! Lo meritano gli ugentini perché ci hanno creduto insieme a noi e hanno lottato fino alla vittoria”.

Travolgenti, assolutamente condivisibili perché dimostrate dai fatti, sono state anche le parole del presidente De Nuzzo che ha sottolineato quanto sia stato straordinario vedere i bambini avvicinarsi al calcio attraverso i loro beniamini. Andare in giro con le maglie del proprio calciatore preferito, su cui farsi fare l’autografo (l’ho fatto anch’io perché mi piace sentirmi bambino!). Ogni elemento della squadra e della ASD Ugento Calcio si è dimostrato un perfetto “ugentino adottivo”. 

Su un social il nostro campione Giuseppe Carafa ha perfettamente riassunto anni di letteratura sociologica sullo sport: «Qual è il valore sociale dello sport? In un mondo che in gran parte alimenta disperazione, lo sport è una delle poche realtà che suscita ispirazione. Perché allena a credere nel miglioramento, cioè nel futuro. Al futuro»

Ecco perché occorre avvicinarsi allo sport. Qualunque esso sia! È un’alchimia che coinvolge, trascina e fa crescere. Ugento deve essere questo, un traino necessario perché ha bisogno di guardare al futuro. Di costruirlo dal basso partendo dalla passione, dalla storia, dalla sua identità. Un piccolissimo numero ha fatto nascere questo avvenimento: la serie D. Un gruppo più importante l’ha eseguito da protagonista: la squadra. La maggioranza credo che ancora non si renda conto che Ugento è nella storia. Ma in fondo è giusto che sia così perché occorre inventarsi nuove sfide e programmare altri traguardi. Viva Ugento! Grazie vagnoni! Vi voglio bene.

FOTO COPERTINA DI LUCIANO BASILE

Parte la procedura per la ricostruzione di Via Barco

procedura negoziata senza bando per ricostruire via barco

Ad oltre un anno dalla sua chiusura, Il Comune di Ugento ha preso una determinazione che potrebbe cambiare l’attuale situazione di via Barco a Ugento. Si tratta della dichiarazione delle premesse come parte essenziale del dispositivo riguardante l’avvio e il bando del procedimento per l’affidamento dell’appalto destinato alla ricostruzione del muro di sostegno lungo una delle arterie urbane più importanti del paese.

L’intervento, finanziato per un importo complessivo di € 300.000 vede la Regione Puglia contribuire con € 268.221,48, mentre il Comune di Ugento cofinanzierà con € 31.778,52.

La decisione di avviare la procedura di affidamento dell’appalto è stata presa con l’obiettivo di garantire la corretta esecuzione dei lavori, indispensabili per la sicurezza e l’integrità del territorio. Si prevede di adottare una procedura negoziata senza bando, valutando l’offerta economicamente più vantaggiosa, con particolare attenzione al rapporto qualità/prezzo.

Per garantire trasparenza e concorrenza, saranno invitati almeno cinque operatori economici individuati tramite la piattaforma telematica di e-procurement del Comune di Ugento.

La “una procedura negoziata senza bando” è un tipo di procedura di appalto pubblico prevista dalla normativa italiana che consente all’ente pubblico di contrattare direttamente con uno o più operatori economici, senza la necessità di indire una gara pubblica attraverso un bando.

Le caratteristiche principali di questa procedura sono:

  1. Partecipazione ristretta: L’ente pubblico seleziona direttamente gli operatori economici che invita a presentare un’offerta, senza pubblicare un bando aperto a tutti gli interessati.
  2. Flessibilità: L’ente pubblico ha la possibilità di negoziare direttamente con gli operatori economici invitati, discutendo dettagli e condizioni contrattuali in modo più flessibile rispetto alle procedure di gara pubblica.
  3. Rapporto qualità/prezzo: La valutazione delle offerte si basa sul miglior rapporto qualità/prezzo, tenendo conto non solo del prezzo offerto, ma anche della qualità del servizio o dell’opera proposta.
  4. Controllo amministrativo: Nonostante la flessibilità nella fase di negoziazione, la procedura negoziata senza bando è comunque soggetta a regole e controlli amministrativi per garantire la trasparenza e l’imparzialità del processo decisionale.
  5. Invito limitato: Gli operatori economici vengono invitati a partecipare in base a criteri prestabiliti dall’ente pubblico, come ad esempio la qualificazione professionale, l’esperienza nel settore o la capacità finanziaria.


La procedura negoziata senza bando, sebbene offra vantaggi in termini di flessibilità e rapidità nella selezione del contraente per l’ente pubblico, comporta anche alcuni rischi e criticità:

  1. Rischio di limitare la concorrenza: Essendo basata sull’invito diretto di un numero limitato di operatori economici, questa procedura potrebbe limitare la concorrenza rispetto a una gara pubblica aperta a tutti gli interessati. Ciò potrebbe ridurre la possibilità di ottenere offerte competitive e favorire eventuali accordi collusivi tra gli operatori invitati.
  2. Rischio di opacità: Poiché non vi è una pubblicazione aperta del bando, esiste il rischio che le decisioni relative alla selezione dei contraenti e alle negoziazioni contrattuali non siano trasparenti. Questo potrebbe sollevare dubbi sulla regolarità e sull’imparzialità del processo decisionale.
  3. Rischio di favoritismi: La selezione diretta degli operatori economici potrebbe creare sospetti di favoritismo o di scelta basata su criteri non strettamente legati alla qualità del servizio o dell’opera offerta. Questo potrebbe danneggiare la reputazione dell’ente pubblico e sollevare critiche sulla gestione delle risorse pubbliche.
  4. Rischio di negoziare condizioni sfavorevoli: Poiché l’ente pubblico ha la possibilità di negoziare direttamente con gli operatori economici, potrebbe essere tentato di accettare condizioni contrattuali sfavorevoli o di compromettere i propri interessi per raggiungere un accordo più velocemente. Questo potrebbe comportare conseguenze finanziarie negative nel lungo periodo.
  5. Rischio di contenzioso legale: Le decisioni prese all’interno di una procedura negoziata senza bando potrebbero essere contestate legalmente da operatori economici esclusi o da terze parti che ritengono che il processo sia stato condotto in modo non conforme alla normativa vigente. Ciò potrebbe portare a dispute legali e ritardi nell’attuazione del progetto o dell’opera.

In sintesi, sebbene la procedura negoziata senza bando offra vantaggi in termini di flessibilità e rapidità, è fondamentale che venga utilizzata con cautela e in conformità con i principi di trasparenza, concorrenza e imparzialità per evitare rischi di controversie legali e danni alla reputazione dell’ente pubblico, una premessa che non sembra essere stata sempre adottata ad Ugento.

La ricostruzione del muro di sostegno lungo Via Barco sarà un’opera di fondamentale importanza per la comunità locale, contribuendo al miglioramento della qualità della vita e alla salvaguardia del patrimonio urbano, ma ancor più importante è sottolineare che si tratta dell’ennesima grossa somma di denaro pubblico investito dal Comune di Ugento senza indire un bando di gara ordinario.

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un nuovo gestore per la pineta di Ugento?

un nuovo gestore per la pineta di ugento

Il Comune di Ugento ha preso una decisione importante riguardante il contratto di locazione della sua Pineta Comunale, situata in località Fontanelle.

La cooperativa “Impegno Popolare Società Cooperativa” gestisce la Pineta Comunale dal lontano 1989, quando il Comune di Ugento le concesse la gestione attraverso un contratto regolarmente approvato. Nel corso degli anni, la cooperativa si è impegnata economicamente con investimenti volti alla conservazione e tutela di questo luogo, che negli ultimi anni sembra essere finito sotto la mira di speculatori e grandi multinazionali del turismo.

Nonostante gli sforzi della cooperativa nel preservare il patrimonio naturale e culturale della Pineta Comunale, il Comune ha preso la decisione di non rinnovare il contratto di locazione dopo aver esaminato attentamente le sentenze emesse dal Tribunale di Lecce e dalla Corte d’Appello di Lecce, che hanno stabilito la scadenza del contratto al 12 ottobre 2025.

La cooperativa ha espresso il suo interesse e la sua volontà di raggiungere un accordo con l’ente pubblico per continuare la gestione della Pineta Comunale. Tuttavia, ad oggi, non ha ricevuto alcuna indicazione dalle autorità locali riguardo alle loro intenzioni future.

Si attendono quindi ulteriori novità, e la cooperativa spera che il Comune possa considerare l’opportunità di lanciare un bando pubblico per la nuova gestione della Pineta Comunale, garantendo così un processo trasparente e aperto a tutti gli interessati ma che tenga anche presente degli investimenti e dei diritti acquisiti dall’attuale gestore.

Con questa azione, il Comune di Ugento vuole tutelare il proprio patrimonio e operare nel migliore interesse della comunità locale, rispettando le leggi e garantendo trasparenza nelle proprie azioni, anche se la bontà di quest’azione di potrà spiegare solo una volta capito come si vorrà procedere per garantire un futuro pubblico a questo importantissimo polmone verde che fa parte del cuore e dei ricordi di tutti gli ugentini e non solo.

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