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Il fuoco brucia progetti, soldi, finanziamenti e incarichi

Il fuoco brucia progetti, soldi, finanziamenti e incarichi

Il devastante incendio dei giorni scorsi ha sottratto altri ettari di patrimonio arboreo e naturalistico di inestimabile valore. Porta qualche riflessione “critica” (nel senso nobile!) sulla gestione politica e amministrativa del nostro territorio. Urge un’analisi seria su eventi che si ripetono ogni anno. Non slogan elettorali di puro sciacallaggio mediatico. Pone domande alle quali la politica ha il dovere di rispondere per ciò che attiene alla prevenzione, programmazione e controllo del territorio. Compiti espressamente assegnati al Comune di Ugento dalla legge istitutiva del parco regionale “Litorale di Ugento”, risalente al lontano 2007. Tutti sanno delle migliaia di euro di finanziamenti acquisiti per il nostro parco che ad oggi manca di un Ente gestore (sarebbe previsto il commissariamento regionale). Dei tanti soldi distribuiti “a pioggia” per progetti talvolta di singolare utilità quanto a tutela ambientale ed a ritorno economico. Gli effetti avrebbero dovuto contribuire a tutelare il patrimonio lasciatoci in eredità dai nostri nonni (chissà cosa staranno dicendo!). Nell’indifferenza di tutti e con il silenzio compiacente di chi preferisce rimanere affacciato al balcone dei social, percorriamo la strada verso la distruzione totale della nostra ricchezza naturale. Eppure i soldi non sono mai mancati e continuano a non mancare. Rileggendo le tante dissertazioni elettorali, i gigioneggi ed i “social slogan” del Voltaire di turno a cui “piace parlare di progetti una volta realizzati”, gli impegni istituzionali formalizzati in atti ufficiali, senza contare le “filippiche” di Demostene e Cicerone, al limite delle manifestazioni isterico – pazzoidi come se la democrazia valesse solo quando fa comodo, mi colpisce, perché si sussume in un fallimento, l’intento del famoso e osannato “Progetto Mo.S.Te.L.S.”, per il quale si espresse grande soddisfazione per l’ammissione ad un finanziamento per un importo complessivo di euro 133.086,88. Un progetto con il quale sarebbe stato possibile disporre di un efficace sistema di monitoraggio satellitare finalizzato al contrasto dell’illegalità e al potenziamento della salvaguardia ambientale, attraverso il perseguimento, tra l’altro, dei seguenti obiettivi: controllo dell’abusivismo edilizio; individuazione delle discariche abusive di rifiuti; monitoraggio dell’espianto illegale degli uliveti secolari e monumentali; valutazione dei danni da incendio; variazione della linea di costa; monitoraggio delle concessioni demaniali e danni al patrimonio ecologico e archeologico. Aggiungiamoci poi le telecamere ad infrarossi, i droni e quant’altro che “non sono bastati per prevenire gli incendi”. Forse perché le termocamere erano spente od orientate a rilevare eventuali incendi in mare?

Se c’è una responsabilità politica, incancrenitasi monoliticamente da quasi trent’anni, occorre che venga messa in evidenza. Non la vede solo chi non vuole vederla. Purtroppo l’ugentino è ormai abituato a non voler vedere nulla perché gli viene impedito di pensare, di riflettere, di esprimersi. Ed è svogliato e superficiale. Del resto, siamo ad agosto. Meglio andare al mare e divertirsi. Si felicita di essere “indifferente”, salvo poi sproloquiare sui social che è il passatempo preferito. Gli va bene tutto e non gli va bene mai niente. Demanda agli altri l’esercizio di doveri e di diritti che gli sono propri, in quanto figlio di questa terra. Potrebbe essere utile un Consiglio comunale monotematico sull’argomento “incendi”, in cui magari si dia voce ai cittadini? Consiglieri di maggioranza e minoranza, non sarebbe opportuno battere un colpo in merito a questo ennesimo disastro? Non aspettate la prossima campagna elettorale per diventare conoscitori dei problemi della nostra comunità. Sarebbe troppo chiedere per capire quali azioni sono state intraprese dal “gestore provvisorio del parco”, cioè il Comune, per la gestione, sorveglianza e vigilanza? Che cosa non ha funzionato e perché? Perbacco, un sussulto di civismo per il ruolo ricoperto!  

Svegliatevi Ugento, Gemini e marine, perché le nostre campagne non sono “regni del fuoco” ma bellezze che dobbiamo recuperare, curare e valorizzare. Un tesoro inestimabile che dobbiamo lasciare a chi verrà dopo di noi. Deve finire il tempo dei Soloni che cambiano faccia politicamente, ma il cui viso rimane sempre uguale. La politica deve dare conto a chi conta. E tutti, ugentini e geminiani devono chiederlo e pretenderlo. Sono i fatti ad eliminare ogni dubbio. A confermare talune verità. Senza prevenzione e controllo il fuoco rende tutto inutile: progetti, finanziamenti e tecnologia. Quelli seri, fatti di sostanza e non di formalismo propagandistico, di trasparenza e giammai di bugie.

Un grazie è doveroso a chi ha operato sul campo, profondendo impegno, dedizione e sacrificio, evitando il peggio. Le scuse sono doverose ad un altro pezzo di natura che abbiamo distrutto. Una responsabilità che ricade su tutti e che non esclude nessuno. Se fossimo più consapevoli forse molti problemi li avremmo già risolti. Intanto il fuoco ha bruciato tutto, tranne l’imbecillità di chi ha appiccato l’incendio. Ma su quest’ultimo punto ci ritorneremo presto.

Fiamme e frottole a Ugento: l’inferno è in terra, ma la tecnologia è in vacanza!

fiamme e frottole a ugento

L’incendio che ha devastato 40 ettari del Parco Naturale di Ugento non ha solo ridotto in cenere una vasta area verde, ma ha anche alimentato una vivace polemica tra i rappresentanti locali. Il Presidente del Consiglio Comunale, Vincenzo Scorrano, ha manifestato la sua rabbia attraverso un lungo post su Facebook, che ha scatenato un acceso dibattito. Il post, che si conclude con un invito alla coesione e al rispetto per il lavoro svolto dalle forze operative, si è tuttavia “dimenticato” di affrontare alcune criticità emerse nel corso degli anni, finendo di fatto per sottolineare tutte le inadempienze del suo creatore politico in questi lunghissimi 25 anni di potere.

Il silenzio sul MOSTELS e l’imbarazzo sui droni

Un aspetto cruciale taciuto da Scorrano riguarda il progetto MOSTELS, per il quale sono stati spesi 135mila euro di fondi pubblici circa 15 anni fa. Del progetto, che avrebbe dovuto migliorare la gestione e la sicurezza del parco, si sono perse le tracce, lasciando un vuoto non solo nelle tasche dei cittadini, ma anche nella trasparenza delle operazioni comunali.

Inoltre, il recente addestramento di cinque vigili urbani all’uso dei droni è stato salutato come un passo avanti nella modernizzazione delle tecniche di controllo e prevenzione degli incendi. Tuttavia, i piloti, pur equipaggiati con patenti A1/3, non possono volare nella Peninsula Salentina, dove si trova il parco, per le restrizioni imposte a questa zona. Un dettaglio non da poco, che rende l’intero progetto una sorta di vetrina senza sostanza.

la mappa D Flight che evidenzia le aree interdette al volo

Il consigliere di minoranza Tiziano Esposito ha preso la parola per riportare la discussione su un piano di realtà. Esposito ha puntato il dito su diverse inefficienze, a partire dalle telecamere termiche installate nel parco. Ha sottolineato come due su tre fossero offline durante l’incendio, e l’unica operativa si fosse bloccata in una posizione inutile, riprendendo il mare. Questo malfunzionamento ha ritardato l’allarme di ore preziose, permettendo alle fiamme di propagarsi indisturbate.

Esposito non si è limitato a criticare i dispositivi tecnologici, ma ha anche messo in luce l’assenza di un piano di gestione coerente e attuabile per la prevenzione degli incendi. Ha accusato le autorità di mancare di trasparenza, affermando che

“nascondere i malfunzionamenti o le inefficienze non fa altro che minare la credibilità delle istituzioni e compromettere la sicurezza dei cittadini e del territorio”.

Un chiaro riferimento alle continue promesse non mantenute e alla tendenza a presentare solo gli aspetti positivi delle iniziative, ignorando i problemi reali.

L’Inerzia dei progetti: un lungo addio alla coerenza

Esposito ha inoltre ricordato come, dal 2007, anno in cui si è iniziato a lavorare intensamente sul parco, numerosi progetti siano stati finanziati con entusiasmo, ma con risultati spesso deludenti. In questo senso come non ricordare il percorso per ipovedenti, finanziato con 35mila euro e abbandonato il giorno stesso della sua inaugurazione, con gran parte delle attrezzature scomparse già il giorno dopo. Questa storia emblematica evidenzia non solo la cattiva gestione dei fondi, ma anche la superficialità con cui vengono realizzati molti progetti.

Il consigliere ha poi toccato un punto nevralgico: la mancata pulizia delle aree pubbliche da parte dello stesso comune. Ha evidenziato come, se le autorità non rispettano le proprie ordinanze di manutenzione e pulizia, sia difficile convincere i privati cittadini a collaborare nella cura del territorio. Esposito ha fatto un esempio concreto con il grande incendio che un mese fa ha interessato l’area conosciuta come “ora”, un’area pubblica del comune di Ugento, abbandonata a sé stessa.

Le parole di Esposito sono una chiara chiamata alla responsabilità e alla trasparenza. Ha sottolineato l’importanza di raccontare la verità ai cittadini, per mantenere la fiducia della comunità e migliorare continuamente i sistemi di prevenzione e risposta. La sua critica non è stata solo un attacco, ma un invito a una gestione più oculata e seria delle risorse pubbliche e delle iniziative di protezione ambientale.

Mentre Scorrano dipinge un quadro roseo e idealizzato della situazione, Esposito richiama tutti alla cruda realtà: quella di un parco naturale che, nonostante i fondi investiti e le tecnologie acquisite, continua a essere vulnerabile e mal gestito. La questione non è solo quella di spegnere un incendio, ma di costruire una strategia di lungo termine che eviti il ripetersi di tali tragedie.

In attesa che la prossima stagione porti soluzioni più efficaci, resta forte l’esigenza di un cambiamento reale e tangibile nella gestione del Parco Naturale di Ugento. Le parole di Esposito sono un monito per tutti: senza trasparenza e responsabilità, non si può sperare di costruire una comunità sicura e coesa.

Ufficializzato il girone dell’Ugento calcio

ufficializzato il girone dell’ugento calcio

Il Girone H di Serie D 2024/25: Una Sfida Ardente e Carica di Emozioni

Cari appassionati di calcio, eccoci pronti per una nuova entusiasmante stagione nel Girone H di Serie D. Un campionato che si preannuncia particolarmente intenso, dove la Nocerina, vera e propria corazzata, parte con i favori del pronostico. Questo rende la lotta per la promozione un’impresa ardua per squadre come Casarano, Fidelis Andria e Virtus Francavilla, tutte impegnate nella costruzione di rose di grande valore.

La Nocerina, forte di una tradizione calcistica di alto livello e di un pubblico tra i più appassionati del sud Italia, si pone come una delle principali candidate al salto di categoria. Con una rosa rinforzata e ambiziosa, i rossoneri sono pronti a imporre la propria legge su un campionato che si preannuncia difficile e competitivo.

Anche il Casarano, spinto da una tifoseria calorosa e fedele, si prepara a una stagione di vertice, mentre la Fidelis Andria e la Virtus Francavilla cercheranno di consolidare le loro posizioni, affidandosi a squadre ben costruite e dal grande potenziale. La competizione sarà serrata, con ogni squadra pronta a dare il massimo per inseguire il sogno della promozione.

Le trasferte nel Girone H non saranno solo sfide calcistiche, ma anche viaggi ricchi di fascino. Le partite a Ischia e a Cava dei Tirreni, casa del Costa d’Amalfi, offriranno scenari suggestivi, con tifoserie pronte a colorare queste location uniche con la loro passione e calore. Queste sono terre di grande bellezza, dove il calcio si intreccia con la cultura e la storia, creando un’atmosfera speciale e indimenticabile.

Le tifoserie del Girone H, dalle storiche e numerose di Nocerina e Casarano, alle altrettanto calorose di Fidelis Andria e Matera, promettono di rendere ogni partita un evento. Migliaia di tifosi sono pronti a sostenere le loro squadre, percorrendo lunghe distanze per accompagnare i loro beniamini in ogni angolo del sud Italia. Questa passione, questa energia contagiosa, rappresentano il vero cuore pulsante del nostro calcio.

Le sfide contro Brindisi, Angri, Fasano e le altre contendenti saranno momenti di grande spettacolo e intensità. Ogni partita porterà con sé una storia da raccontare, una battaglia da combattere, in un mix di tradizione e modernità che rende unico questo sport. Ogni stadio diventerà un teatro di emozioni, dove la passione dei tifosi e la voglia di vincere dei giocatori si fonderanno in un’unica, vibrante sinfonia.

Cari amici sportivi, prepariamoci a vivere una stagione di Serie D indimenticabile, ricca di sfide avvincenti e di emozioni forti. Il Girone H si preannuncia come uno dei più difficili e affascinanti, con ogni squadra pronta a lottare per il proprio obiettivo. Sarà un campionato da seguire con attenzione, perché ogni partita promette di essere una pagina di storia.

QUESTE LE SQUADRE DEL GIRONE

🔴 Puglia: Brindisi, Casarano, Fasano, Nardò, Gravina, Fidelis Andria, Martina Franca, Virtus Francavilla, Ugento
🔵 Basilicata: Matera, Francavilla in Sinni
🟡 Campania: Angri, Costa d’Amalfi, Ischia, Palmese, Real Acerrana

ASD Ugento: arriva il difensore argentino Pastafiglia!



ASD Ugento: il difensore argentino Leo Pastafiglia si unisce alla squadra!

L’ASD Ugento fortifica la sua difesa con l’acquisto di Leo Pastafiglia

È ufficiale: la ASD Ugento ha annunciato l’ingaggio del difensore centrale argentino Leo Pastafiglia. Nato nel 1994, Pastafiglia è arrivato in Italia nel novembre 2021. Con un’altezza di 185 cm e un peso di 78 kg, Leo promette di portare solidità alla difesa dell’Ugento.

Un talento sudamericano all’enogastronomia

Proveniente dalla robusta scuola calcistica argentina, Leo ha accumulato esperienze importanti con l’Asociación Deportiva Berazategui, il Club Atlético Barracas Central e il Quilmes Atlético Club. Questo background promette di portare una nuova grinta alla ASD Ugento Calcio.

Leo si dice “entusiasta di iniziare questa nuova avventura”. Il difensore è pronto a mettere la sua esperienza al servizio della squadra e a contribuire ai successi dell’Ugento Calcio nella stagione in corso.

Una nuova avventura in Serie D

L’Ugento Calcio, militante nel girone H della Serie D, si arricchisce così di un nuovo elemento fondamentale in difesa. Di fronte ai prossimi appuntamenti del calendario, i tifosi dell’Ugento sono impazienti di vedere all’opera il nuovo acquisto.

Terminiamo quindi con un caloroso “Benvenuto nella famiglia giallorossa, Leo!”, sicuri che il suo contributo sarà significativo per le ambizioni della squadra.

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(“ASD Ugento piomba sul mercato: ingaggiato il difensore argentino Leo Pastafiglia. Leo è pronto per rafforzare la difesa della squadra in Serie D.”)

“Ugento Calcio: Acquistato il portiere Di Donato!”

L’ASD Ugento annuncia l’acquisto del talentuoso portiere Giacomo Di Donato, classe 2004, per la stagione calcistica a venire. (Ugento Calcio Serie D)

Ugento, 30 luglio – Grande novità in casa ASD Ugento Calcio, la società giallorossa è lieta di comunicare l’acquisto di Giacomo Di Donato, talentuoso portiere classe 2004, che si unirà alla squadra pugliese per la prossima stagione in Serie D. Di Donato arriva dopo una stagione straordinaria con il Campobasso, terminata con la vittoria del girone F di Serie D e della Poule Scudetto.

Giacomo Di Donato, nato a Chieti il 16 febbraio 2004, si contraddistingue per una struttura fisica imponente: con i suoi 189 cm e 78 kg di peso rappresenta una fonte di sicurezza per la porta dell’Ugento Calcio in Serie D. Nonostante la giovane età, Giacomo può vantare un’esperienza professionale molto importante: dopo aver mosso i primi passi tra le fila del Sambuceto in Eccellenza, ha avuto la sua prima importante esperienza professionale con il Campobasso, dove ha contribuito alla vittoria del girone F di Serie D e alla conquista della Poule Scudetto.

Durante la presentazione con la nuova maglia, Giacomo ha dichiarato: “Sono molto felice di unirmi all’ASD Ugento e di poter contribuire ai successi della squadra. Non vedo l’ora di iniziare questa nuova avventura e di dare il massimo per i nostri colori”.

Oltre all’arrivo di Giacomo Di Donato, nelle ultime settimane l’Ugento Calcio è stato protagonista di altri importanti movimenti di mercato all’interno del Girone H di Serie D, così da rafforzare la rosa in vista del prossimo impegno con il Taranto.

Colgo l’occasione per invitare tutti i tifosi e appassionati di calcio a seguire le prossime partite dell’Ugento Calcio in Serie D e le notizie relative al club giallorosso, per rimanere sempre aggiornati sugli sviluppi della nostra squadra. Ricordo, inoltre, di condividere i nostri articoli sui social per favorire la visibilità dell’Ugento Calcio e sostenere la squadra nel cammino di questa stagione.

Il nostro augurio va a Giacomo Di Donato, che siamo certi offrirà un importante contributo all’Ugento Calcio nella nuova stagione di Serie D. Benvenuto nella famiglia giallorossa, Giacomo!

(frase chiave: Ugento Calcio Serie D)
(meta descrizione seo: Ugento Calcio annuncia l’acquisto del portiere Giacomo Di Donato. Leggi le dichiarazioni e scopri tutte le novità sul club pugliese, protagonista nel Girone H di Serie D.)

Inciviltà e hate speech verso i diversamente abili

Inciviltà e hate speech verso i diversamente abili

A proposito di una legittima segnalazione pervenuta in redazione per segnalare l’inciviltà di taluni automobilisti non curanti di occupare illegittimamente il parcheggio riservato ai diversamente abili, in un suo recente intervento, Riccardo Primiceri poneva la seguente domanda: si tratta di mancanza di segnaletica adeguata o semplicemente mancanza di attenzione da parte degli automobilisti?

Questo intervento, peraltro, offre l’occasione per riprendere un interessante lavoro pubblicato da Simone Bellan sulla rivista on-line “sociologicamente”, nel quale evidenzia che tra le varie categorie di minoranza che subiscono intolleranza o odio, vi è quella purtroppo dei diversamente abili. Si tratta del fenomeno del hate speech (a livello comunitario, la raccomandazione del Consiglio d’Europa del 1997 lo definisce sul piano politico – normativo!), rivolto prevalentemente (e direi vigliaccamente!) verso le persone afflitte da disabilità. Tuttavia, sono destinatarie anche altre categorie. Ognuno può rendersene facilmente conto scorrendo le pagine dei vari social network: Facebook, X e Instagram.

L’Osservatorio italiano sui diritti (Vox – http://www.voxdiritti.it), evidenzia che nel 2022, le persone con disabilità su X (prima Twitter) risultano la seconda categoria più odiata in Italia, seguita da quelle delle “donne”. Lo studio dell’osservatorio ha preso in esame il numero dei tweet. Ebbene, su 629.151 totali, 200.339 riguardano le persone con disabilità. Di questi ultimi, i tweet negativi sono 197.957 e solo 2.382 sono positivi. Geograficamente si concentrano maggiormente in Nord Italia, Lazio e Campania. Vediamo anche quali sono i termini usati con l’hate speech nei confronti delle persone con disabilità. Frequente è l’uso di: “demente, mongoloide, cerebroleso, handicappato, co….ne, idiota”. Tali appellativi vengono usati come metro di misura per offendere le persone “normodotate”, così facendo offendono anche e soprattutto le persone con disabilità. 

L’abilismo è una forma di discriminazione che discende proprio dall’utilizzo di questi termini. In letteratura si parla molto opportunamente di “piramide di abilismo”, perché include una serie di comportamenti che si adottano quando ci si relaziona a persone che presentano una disabilità. Alla base della piramide ci sono atteggiamenti che possono sembrare innocui, ma in realtà non lo sono. Un esempio è l’indifferenza, cioè la scelta di non contrastare qualunque forma di abilismo a cui si assiste: “come sei bravo, hai deciso di studiare, ti ammiro, hai deciso di fare un figlio nonostante la tua condizione”. Lo step successivo passa per la minimizzazione, allorché le espressioni più comuni diventano: “ah io non ti vedo come un disabile”. Dobbiamo comprendere ed “assimilare” che occorre considerare la disabilità come identità sociale. Più semplicemente dovremmo non considerare l’appartenenza di una persona ad un gruppo al quale di fatto appartiene, perché esiste in quanto “persona”, con la sua dignità, i suoi diritti ed anche, per quanto a molti potrebbe sembrare strano, i suoi doveri. “Sei un down”, “sei un handicappato” sono invece forme di abilismo esplicito, poiché la disabilità in questo caso viene interpretata come una condizione così degradante da servire come strumento di linguaggio con cui offendere. Sempre secondo Vox, l’utilizzo dei termini e delle espressioni appena citate, non riguarda solo X, ma anche altri importanti piattaforme social.

Secondo Giuseppe Arconzo dell’Università di Milano, già delegato del Rettore per la Disabilità e i DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento), sono tre i motivi in base ai quali la disabilità viene utilizzata per offendere una persona. Il primo riguarda la difficoltà ad accettare la diversità, perché il diverso fa paura. Il secondo motivo è legato ai diritti delle persone con disabilità che richiedono in modo deciso l’adempimento di un dovere da parte della collettività. Il terzo è riconducibile alla definizione che si dà alla persona con disabilità: “se definisco la persona con disabilità soltanto con l’aggettivo legato alla sua menomazione, ne riduco la sua qualità essenziale alla menomazione stessa”.

L’inciviltà dell’automobilista nell’occupare “abusivamente” uno stallo di sosta riservato oltre a non avere giustificazioni, disvela un’assoluta ed inaccettabile ignoranza perché anche un tale comportamento costituisce un insulto alla dignità dei diversamente abili, che sono e rimangono persone prim’ancora che soggetti aventi una propria identità sociale.

Occorre contrastare tale piaga con l’impegno collettivo, promuovendo una cultura dell’inclusione e del rispetto. Riconoscendo le persone con disabilità come parte della varietà umana e valorizzando le potenzialità di ogni individuo.

Due turisti salvati a Lido Marini nella Giornata mondiale per la prevenzione dell’annegamento

Lido Marini (Ugento) – Nella Giornata mondiale per la prevenzione dell’annegamento, si è verificato un intervento di salvataggio che ha coinvolto due turisti in difficoltà nelle acque di Lido Marini, marina di Ugento. L’operazione, svolta dai militari della Capitaneria di Porto, si è conclusa con il salvataggio dei due bagnanti, a circa 500 metri dalla costa.

Grazie alla prontezza di due moto d’acqua, messe a disposizione da uno stabilimento balneare locale e dal Piano collettivo di salvataggio di Torre San Giovanni d’Ugento, è stato possibile raggiungere i turisti in difficoltà e riportarli in sicurezza a riva dopo essersi allontanati a borde dei loro sap. L’intervento è stato coordinato dalla sala operativa della Capitaneria di Porto di Gallipoli, dimostrando l’efficacia di una gestione integrata delle emergenze in mare.

Ad accogliere i turisti in spiaggia c’era il maresciallo Spada, titolare dell’Ufficio locale marittimo. Un accadimento che ha sottolineato il fondamentale contributo del lido che ha messo a disposizione l’acquascooter e l’impegno dei due operatori volontari intervenuti. “L’importanza di una sinergia tra il piano collettivo di salvataggio e le associazioni private è cruciale,” sono le parole degli operatori volontati. “Questa collaborazione andrebbe sostenuta con iniziative pubbliche concrete.”

Il salvataggio è avvenuto sotto gli occhi di numerosi bagnanti presenti, che hanno assistito all’arrivo dell’acquascooter partito dal lido Mamirè. Il mezzo ha dovuto percorrere circa un chilometro verso sud per raggiungere i turisti in difficoltà, dimostrando l’importanza di una rapida risposta alle emergenze in mare.

Questa operazione di salvataggio evidenzia ancora una volta quanto sia fondamentale la prevenzione e la prontezza d’intervento per evitare tragedie in mare. La sinergia tra enti pubblici e privati, supportata da risorse adeguate, rappresenta una strategia vincente per garantire la sicurezza di tutti coloro che scelgono le coste salentine per le loro vacanze.

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