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L’economia dei bandi: un gioco per pochi che diverte solo chi partecipa

L'economia dei bandi un gioco per pochi che diverte solo chi partecipa

C’è una nuova attrazione nel circo della nostra comunità: l’economia dei bandi. Ma cos’è esattamente questa economia distorta e strampalata?

È un vortice di denaro e persone mosso più dal desiderio di spartirsi i finanziamenti pubblici che dalla volontà di realizzare progetti concreti e utili.

Immaginate un mondo dove i bisogni vengono creati appositamente per adattarsi ai bandi disponibili, anziché utilizzare i fondi disponibili per problemi di reale urgenza: questa è l’economia dei bandi. Una realtà distorta dove il vero scopo diventa mettere a finanziamento progetti effimeri solo per intascare denaro pubblico.

Il risultato di questo circo? Strutture abbandonate poco dopo la loro inaugurazione, pagate anch’esse con i soldi dei contribuenti. Ma anche corsi professionali per partecipanti già pensionati e dopolavoristi, o ancora i corsi per “presunti bambini a rischio devianza”, ma che di devianza poi non conoscono neanche il significato. Una ruota che gira e gira, arricchendo solo una piccola cerchia di privilegiati, mentre la ricchezza della nostra comunità viene depauperata.

Ma non è solo una questione di soldi. Questi progetti, spesso privi di merito reale, creano una concorrenza sleale per i professionisti onesti che ogni giorno lavorano duro, pagano le tasse e rispettano la legge. I giovani e le start-up legali sono schiacciati da una competizione distorta che non fa sconti a nessuno, se non agli amici degli amici. Non è un caso che ad emigrare siano le eccellenze del nostro territorio, con i soldi pubblici che finiscono quasi sempre a foraggiare la mediocrità in ogni sua forma. In questo senso le famosissime PISTE CICLABILI DI UGENTO, che verranno presto inaugurate e intitolate all’assessore che le ha così tanto volute e difese in consiglio comunale, sono la perfetta dimostrazione di questo discorso.

Ma non è solo questo. L’economia dei bandi porta allo spreco e all’accaparramento insensato di bandi e soldi pubblici che possono poi rivelarsi un’arma a doppio taglio nel tempo. Proprio come il caso del bando Sport e Periferia 2019, utilizzato dal comune di Ugento per la costruzione di un’opera già abbandonata e mai entrata davvero in funzione come il campo da padel, e per il quale ora il comune NON riceverà questo bando per completare i lavori del campo di calcio di Ugento, bisogno reale rimasto incompiuto fin dalla sua inaugurazione e con servizi primari che continuano a mancare e che ora sono diventati improcrastinabili di fronte ai risultati sportivi del miracolo Ugento Calcio

E non finisce qui. L’economia dei bandi alimenta anche gruppi d’interesse e associazioni che si aspettano un ritorno di favori durante le campagne elettorali (clamorosa in questo senso l’ultima campagna elettorale di Ugento, con un’associazione impegnata in un vero e proprio articolo di endorsement a mezzo stampa per l’attuale amministrazione comunale, con articolo a firma di chi, guarda caso, oggi gode dell’economia dei bandi). È un sistema che fa venire in mente il voto di scambio, una pratica discutibile che mina la fiducia nelle istituzioni e nella politica.

È ora di mettere fine a questo circo della follia. È tempo di trasparenza, responsabilità e di utilizzare i fondi pubblici in modo saggio ed equo soprattutto da parte del terzo settore. Solo così potremo ricostruire una comunità basata su valori genuini e sulla meritocrazia, anziché su giochi di potere e interesse personale.

Emergenza Sociale a Ugento: La Lotta per il Mantenimento del Centro Salute Mentale

chiude il centro salute mentale di ugento

Un dibattito cruciale sta prendendo forma, alimentato dalle preoccupazioni del consigliere comunale di minoranza Tiziano Esposito: la chiusura imminente del Centro Salute Mentale (CSM) di Ugento. Questo presidio, fondamentale per centinaia di famiglie alle prese con il disagio psichico, è al centro di una lotta per la sua permanenza.

Secondo le disposizioni aziendali, il destino del CSM di Ugento sembrava segnato fin dal 2023, con una graduale chiusura in corso che obbliga gli utenti a rivolgersi al CSM di Gagliano. Questo ha comportato un notevole disagio per gli utenti provenienti da territori come Racale, Ugento, Melissano ed Alliste. Già privati dei servizi del CSM di Ugento, gli abitanti di Acquarica e Presicce si sono visti accorpati al CSM di Gagliano, a sua volta minacciato di chiusura con la prospettiva di un ulteriore trasferimento a Tricase.

Il ruolo dei Centri Salute Mentale non si limita alla cura dei disturbi mentali gravi ma si estende anche a coloro che attraversano periodi temporanei di disagio mentale. Nel corso degli anni, il CSM di Ugento ha svolto un lavoro eccelso nell’assistenza, rappresentando un pilastro fondamentale nei diritti alla salute dei cittadini. La sua attività ha incluso interventi di prevenzione, collaborazioni istituzionali e supporto alle famiglie, alle associazioni e ad altri soggetti interessati.

Tuttavia, la carenza di personale e le scelte aziendali in atto hanno messo a rischio la continuità di questo servizio vitale. La prospettiva della sua chiusura mette in pericolo l’assistenza a una vasta comunità, costringendo i pazienti e le loro famiglie a fronteggiare difficoltà sempre maggiori, compreso il disagio sociale e l’accesso a servizi distanti chilometri.

La chiusura e il trasferimento del CSM di Ugento evidenziano una tendenza pericolosa al depotenziamento delle strutture di assistenza sanitaria, già duramente colpite da anni di tagli e ridimensionamenti. Privare il territorio di Ugento di un servizio così vitale rischia di indebolire ulteriormente l’intero sistema sanitario locale.

La mobilitazione per salvare il CSM di Ugento è cruciale. Le autorità locali e regionali devono unire le forze per garantire che questo presidio rimanga al suo posto. L’interesse primario è quello di fornire assistenza e prevenzione a coloro che ne hanno bisogno, ma anche di preservare l’integrità e la resilienza della comunità.

Il diritto alla salute è un principio fondamentale, soprattutto in tempi di crisi e isolamento sociale. Il mantenimento e il potenziamento dei servizi sanitari territoriali non sono solo necessari, ma urgenti. È tempo di investire nell’assistenza alla persona e nell’empowerment delle comunità, affinché nessuno resti indietro nell’accesso ai servizi essenziali per il benessere mentale e fisico.

Siamo i campioni. Vincono Carafa e l’Ugento calcio

siamo i campioni. vincono carafa e l'ugento calcio

La città di Ugento è diventata l’epicentro di un weekend indimenticabile, carico di emozioni e vittorie indiscusse. Una tale esplosione di successi sportivi è stata catalizzata da due eventi senza precedenti: la difesa del titolo italiano dei pesi leggeri da parte del formidabile “Bullet” Carafa e la trionfale conquista del campionato di eccellenza pugliese girone B da parte dell’Ugento Calcio.

La notte di venerdì è stata illuminata dal bagliore della vittoria di Giuseppe “Bullet” Carafa, che ha mantenuto saldamente la sua cintura contro il temibile Francesco Acatullo. In un duello che ha tenuto il pubblico con il fiato sospeso, Carafa ha dimostrato ancora una volta la sua supremazia nel ring, tracciando un nuovo capitolo nella sua leggenda personale e portando onore e gloria alla sua amata città di Ugento. Ma è anche un successo che restituisce il giusto lustro alla Boxe Terra D’Otranto, la palestra di Matino fondata da Totò Carafa in cui Giuseppe ha tirato i primi pugni e in cui centinaia di ragazzi hanno trovato la loro dimensione fuori dalla strada.

i portieri dell’Ugento Calcio protagonisti di una fantastica stagione, con 16 clean sheet

Ma non è stata solo la boxe a scaldare i cuori degli ugentini. Sul campo di calcio, l’Ugento Calcio ha dominato con una serie di prestazioni straordinarie, culminate nella vittoria finale contro il Novoli con un netto 3-0. Questo trionfo non solo ha garantito il primo posto nel girone B del campionato di eccellenza pugliese, ma ha anche catapultato la squadra verso la finalissima regionale (attendendo lo scontro del girone a tra Molfetta e Bisceglie), un traguardo impensabile all’inizio della stagione.

Le donne dell’Ugento Calcio che ieri hanno abbellito lo stadio con bandiere e palloncini

Guidati dall’instancabile Mimmo Oliva, l’Ugento Calcio ha superato ogni aspettativa, trasformando una squadra considerata semplicemente “promettente” in un vero e proprio fenomeno sportivo. La passione e l’attaccamento alla maglia dimostrati dai giocatori hanno incantato i tifosi e hanno segnato la differenza in un campionato caratterizzato da avversari ben più quotati.

Ma il destino della squadra ugentina non si ferma qui. Con la Serie D che si afferma come un campionato semiprofessionistico di prestigio, Ugento potrebbe misurarsi con squadre di blasone come Casarano, Nardò, Gallipoli e Barletta solo per citarne alcune. Questi scontri promettono di essere epici, portando non solo lustro alla città, ma anche un rientro economico significativo grazie ai ritiri delle squadre e all’afflusso di tifosi provenienti da tutto il Sud Italia.

la società e lo staff tecnico a fine partita

Così come il fulgido successo di Giuseppe Carafa ha proiettato il nome di Ugento nelle luci dell’arena internazionale, anche l’Ugento Calcio si prepara a solcare nuovi orizzonti, portando con sé il coraggio, la determinazione e la passione che hanno caratterizzato ogni passo del loro incredibile viaggio sportivo.

Ma ancora è troppo presto per parlare, ora tocca a tutti noi; facciamo sentire il nostro affetto a questi ragazzi e prepariamoci tutti #insieme ad affrontare la trasferta più importante della storia recente dello sport di Ugento!

La destra di Ugento verso il futuro

La destra di Ugento verso il futuro

È un’occasione di riflessione critica e di confronto democratico, assolutamente necessaria per la “destra ugentina”, la presentazione di alcuni scritti inediti di Pinuccio Tatarella, raccolti nel volume “La destra verso il futuro. Itinerario di una svolta”, edito da Historica Giubilei Regnani. Un’occasione che va ben al di là delle idee e convinzioni politiche di ogni cittadino. Perché la questione è di mera cultura politica.

La presentazione avverrà sabato prossimo, alle ore 18:00 presso Palazzo Rovito. 

Il libro che verrà presentato è un lavoro mai dato alle stampe. Ritrovato durante i lavori di ordinamento e digitalizzazione dell’archivio del noto esponente del Movimento Sociale Italiano, a cui aderì non per sentimenti nostalgici ma piuttosto per convincimento realistico: «Ero figlio di un calzolaio, e mi iscrissi al MSI perché era il partito più anticomunista di tutti. E io non ero per il fascismo, ma per l’anticomunismo». 

La sua esperienza politica, giornalistica, ma anche di avvocato, tradotta ed espressa in questo progetto editoriale costituisce un prezioso contributo per raccontare l’evoluzione della destra italiana, il passaggio da una destra di protesta ad una di proposta. E soprattutto di governo. Passaggi storico – politici che sintetizzano la cornice culturale entro la quale sono collocabili, a mo’ di analisi diacronica, anche e soprattutto i cambiamenti e l’evoluzione della “destra ugentina”. Chiamata inevitabilmente ad interrogarsi sui propri errori,  a riflettere sul presente e a programmare il proprio futuro. 

Tatarella è considerato il principale artefice dello “sdoganamento politico” del Movimento Sociale Italiano avvenuto con la svolta di Fiuggi, per anni ritenuto fuori dall’arco costituzionale. L’azione e la lungimiranza strategica del politico di Cerignola rappresentano dei momenti fondamentali per far poi divenire il MSI forza di governo con la costituzione, insieme a Forza Italia, del polo del buon governo al sud alle elezioni del 1994. Vinte da Silvio Berlusconi contro la macchina da guerra allora capeggiata dal PDS e dal segretario Achille Occhetto. Il libro raccoglie una serie di interviste e articoli di Pinuccio Tatarella, pubblicati su diverse testate tra il dicembre del 1986 e il novembre del 1993.  Le elezioni del marzo del 1994, le conseguenti responsabilità di governo assunte da Tatarella, Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle poste e telecomunicazioni, e la prematura scomparsa, devono averne impedito la pubblicazione. La destra moderna, europea e di governo è nata a Fiuggi con la creazione di Alleanza Nazionale, una destra non più emarginabile dal gioco della democrazia, grazie alla lungimiranza di Pinuccio Tatarella. Fratelli d’Italia e soprattutto l’avvento di Giorgia Meloni quale prima donna a rivestire il ruolo di Presidente del Consiglio traggono origine proprio da quei momenti. La partecipazione e poi la lettura di questo libro sarà occasione di “critica costruttiva” anche per il futuro della nostra Ugento. In particolare, di ricostruzione di una cultura politica fondamentale per portarsi ad affrontare nuove sfide sociali e politiche. Pensando a come egli si definiva “numero uno-bis di AN”, al ruolo di mediazione che ha svolto con grande ed eccelsa acutezza istituzionale come Vicepresidente del Consiglio, e soprattutto di «ministro dell’Armonia», non può non essere considerato elemento fondamentale del Pantheon valoriale che deve ispirare e guidare la destra ugentina e geminiana. Ed è proprio ciò che serve per ripartire con nuova linfa, nuovo ed altro coraggio, un nuovo slancio e soprattutto con la consapevolezza che il futuro chiede cultura e capacità politiche, responsabilità, partecipazione e lealtà per realizzare un nuovo rinascimento.   

Il Grande Galà Pugilistico della Città di Ugento: Carafa vs. Acatullo

Nella calda cornice del Palaozan T Manni di Ugento, venerdì prossimo, si svolgerà un evento di boxe destinato a entrare nella storia locale e nazionale. La sfida tanto attesa tra due pugili di talento, Giuseppe Carafa e Francesco Acatullo, promette emozioni e spettacolo ad altissimo livello.

L’organizzazione ha annunciato che l’evento avrà inizio alle ore 20, ma il main event, ovvero l’epico incontro tra Carafa e Acatullo, è previsto per le 22 circa. Un momento di grande tensione e adrenalina che appassionerà gli spettatori presenti e coloro che seguiranno l’evento tramite la diretta video esclusiva sui canali social di Ozanews.

Ma non sarà solo boxe quella sera al Palaozan. Lo spettacolo sarà arricchito da una performance di danza che vedrà protagonisti i talentuosi Benedetta Antonazzo (sorella del campioncino di boxe Franco) e Micheal Costantino, entrambi provenienti da Matino.

E non possiamo dimenticare le affascinanti Round Girl, Giada Preite e Serena Cortese, che aggiungeranno un tocco di glamour e fascino alla serata, accompagnando gli atleti sul ring con eleganza e stile.

L’organizzazione ha sottolineato l’importanza di questo evento per la città di Ugento, un appuntamento consolidato nel panorama pugilistico italiano che nel corso degli anni ha visto protagonisti illustri del ring da Angelo Moncelli ad Andrea Manco, campione dei pesi medi nel 2015 e 2017, passando per Habachy, Castellano, Napoli e il recente Diego Lenzi, destinato a combattere alle prossime Olimpiadi.

In totale, saranno 10 gli incontri che animeranno la serata, tra cui spicca quello del giovane salentino Nicolas Santoro, figlio del pugile ancora in attività Antonio Santoro. Una peculiarità che rende ancora più affascinante questo evento, che continua a confermare il proprio prestigio nel mondo della boxe professionistica.

Ma ciò che rende questa serata davvero speciale è il coinvolgimento emotivo di tutti gli abitanti di Ugento. Fin dal principio della sua carriera, Giuseppe “Bullet” Carafa ha catturato il cuore della comunità locale con le sue gesta sul ring e le sue doti umane fuori dal comune. È diventato nel tempo un vero e proprio idolo locale, amato e sostenuto con enfasi da tutti coloro che hanno seguito con passione la sua crescita e il suo successo.

Per Giuseppe Carafa, campione d’Italia dopo aver battuto nell’ultimo incontro il romano Pasquale di Silvio, questa potrebbe essere l’opportunità di confermare il suo status di protagonista e di ambire alla conquista di un prestigioso titolo internazionale. Il pubblico sarà al suo fianco, pronto a incitarlo verso la gloria e a celebrare un’altra pagina indimenticabile nella sua già illustre carriera.

Un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di sport e di boxe, un evento che non solo intratterrà ma che contribuirà anche a valorizzare l’intera comunità di Ugento e i suoi talentuosi atleti. Preparatevi a vivere una serata indimenticabile di emozioni e combattimento al Palaozan T Manni, venerdì alle 20.

Ugento e il calcio che sa unire il suo popolo

Ugento e il calcio che sa unire il suo popolo

Ci sono dei momenti storici del tutto particolari che in piccole realtà sportive fanno emergere il senso identitario e l’appartenenza. Avviene soprattutto con lo sport e con il calcio in particolare. Questo, grazie alle sue simbologie ed agli effetti sulla comunità, come hanno dimostrato eminenti teorici sociali. Da Norbert Elias a Pierre Bourdieu, da Eric Dunning, Christopher Lasch fino ad Allen Guttmann, giusto per citarne alcuni. Le loro ricerche rappresentano pietre miliari nella letteratura specializzata. Lo sport in generale ed il calcio per quanto possiamo constatare, è essenzialmente un’attività sociale, capace di intrecciare la vita quotidiana. Riveste un ruolo importante nel determinare la natura delle relazioni sociali, di cui siamo inevitabilmente i principali protagonisti. Il calcio, frutto di mutamento sociale, è stile di vita, identità sociale e culturale, espressione di vita quotidiana. La sua attribuzione al tempo del divertimento e dello svago, l’ha reso sempre più appetibile ai mezzi di comunicazione che, al fine di una maggiore fruizione mediatica, ne hanno sfruttato la funzione sociale ed aggregante. La realtà calcistica che nella nostra Ugento stiamo vivendo in questo tempo di indiscutibili soddisfazioni che non sono o non dovrebbero essere solo sportive, se osservata sul piano sociologico, ci consente di evidenziare alcuni aspetti sulla capacità, non del tutto assopita, della nostra messapicità di riscoprire il senso del divertimento, dello stare insieme, dell’importanza di stare uniti e soprattutto del piacere di manifestare sentimenti di identità e di passione civile. Al di là della prestazione tecnica (di alto livello!), ogni appassionato, ogni tifoso, piccolo o grande che sia, con l’ennesima vittoria dei ragazzi di mister Oliva sul difficile campo del Racale di domenica scorsa, ritengo sia stato in grado di uscire da un certo torpore sociale. Si è verificata una sorta di “invasione epocale” da parte degli ugentini che si sono portati nello stadio dedicato al Generale Luigi Basurto. Un risultato sportivo che nasce certamente da impegni, sforzi e responsabilità diverse. Tutte accomunate da un unico fattore aggregante: la forza dell’impegno! 

Un gruppo straordinario che riesce a convergersi in un’unica forza identitaria di un piccolo comune che ha bisogno, come spesso sottolineo, di riscoprire in tutti i sensi il “sentirsi finalmente popolo”. Il calcio è configurabile come uno dei più imponenti fenomeni culturali perché riesce ad associare l’idea dello sforzo, della competizione e del record, del sacrificio dell’allenamento, del risultato, alla svolta sociale che ha determinato sotto forma di piacere per i tanti amanti della pratica sportiva. Direi per tutti gli ugentini!

La fedeltà d’intenti, la passione, l’impegno, l’essersi inseriti nella nostra comunità, dimostrati dalla squadra, magistralmente accompagnata dallo staff tecnico, manageriale e dirigenziale, hanno confermato che si possono raggiungere obiettivi importanti attraverso il coinvolgimento di un’intera città, chiamata a continuare a dare di più. In tutti i sensi! Per la crescita del territorio!

Nella gara di domenica è sembrato che in campo ci fossero non undici, ma dodici gladiatori. Il gioco sviluppato in campo è stato la traduzione dell’unione di tutti per un unico obiettivo: vincere per sé stessi, per il proprio compagno, per la propria famiglia (c’erano alcuni familiari dei giocatori sulle gradinate!), per chi li segue ogni giorno. Vincere per una città che ha bisogno di sognare! 

Avendo la fortuna ed il privilegio di osservarli spesso durante gli allenamenti, talvolta anche in giro per la città, colgo un elemento importante, che aiuta a spiegare meglio l’effetto che un fenomeno calcistico può avere su una collettività. Un’ambiente in cui si cristallizzano valori come amicizia, disponibilità a mettersi lealmente in gioco, aiutarsi l’un l’atro. Mettersi responsabilmente a disposizione degli altri ti consente di raggiungere grandi traguardi. Vince la squadra, mai il singolo! Indipendentemente da tutto quello che da ugentino, quello che gli ugentini stanno vivendo ritengo sia e rimanga un grande traguardo non solo calcistico, ma di riscoperta identitaria attraverso il calcio. E di questo non si può che ringraziare tutta la società sportiva “Ugento calcio”: dal magazziniere al presidente, dal direttore all’allenatore fino al parroco Don Benji, la cui vicinanza umana e spirituale costituisce una componente essenziale di ogni progetto sociale e sportivo. Dovremmo ritornare a curare lo spirito per essere sportivi, tifosi e cittadini migliori. Direi anche buoni cristiani!

Un ringraziamento insomma ad ogni singola persona che supporta questo gruppo fantastico che riesce a far provare piacere e soprattutto a far sognare. Come insegnava George Simmel, il giuoco del calcio esprime il bisogno di appartenenza ad un gruppo sociale e l’identificazione con esso. Identifichiamoci con questi ragazzi. Loro si identificheranno con noi. Già questo ci aiuta a consapevolizzarci su chi siamo, da dove veniamo e perché no, per riuscire ad avere una nuova direzione, non solo sportiva, verso cui andare. Grazie per le emozioni e le passioni che ci consentono di sentirci, anche se per novanta minuti, ugentini!

Grazie ragazzi e forza Ugento!

Ugento sbanca anche Racale! Ora si può sognare.

il cielo di racale è giallorosso. ugento vince ancora

Nella penultima giornata del campionato del Girone B dell’Eccellenza calcistica pugliese, l’Ugento ha letteralmente incantato gli spettatori con una performance magistrale che ha visto lo sbancamento del campo di Racale con un netto 3-1. È stata una partita caratterizzata da momenti epici, di cui il popolo calcistico ricorderà a lungo.

La protagonista indiscussa di questa straordinaria vittoria è stata la stella emergente Francesco Ancora, il cui nome sarà ricordato per le sue giocate magistrali. Ancora ha rubato la scena con una doppietta che ha lasciato a bocca aperta gli spettatori, segnando due gol di incredibile bellezza che sono stati la perfetta sintesi di azioni impeccabili. La sua abilità e il suo istinto da goleador hanno portato l’Ugento verso la vittoria con una determinazione implacabile.

Ma l’eroismo non si è fermato qui. Il difensore Paco Iborra ha aggiunto il suo nome alla lista degli eroi di giornata con un gol cruciale, un colpo di testa preciso su calcio d’angolo di Bernaola. È stato un momento che ha fatto tremare le fondamenta dello stadio e ha scatenato l’euforia tra i tifosi dell’Ugento.

Ciò che ha reso questa vittoria ancora più epica è stata la maturità mostrata dai ragazzi guidati dal carismatico mister Mimmo Oliva. Entrati in campo con una concentrazione ferrea, non hanno mai perso di vista l’obiettivo, mantenendo il controllo del gioco nonostante le continue provocazioni provenienti dall’avversari. Il numero 9 del Racale ha cercato di destabilizzare gli avversari con provocazioni e giocate scorrette, ma la squadra dell’Ugento ha dimostrato una calma e una determinazione che ha lasciato senza parole anche i più scettici.

La partita ha conosciuto anche momenti di tensione, con l’espulsione di A. Romano del Racale a metà secondo tempo dopo un’entrata scomposta su Martinez. Tuttavia, l’Ugento non ha ceduto alla provocazione, mantenendo la compostezza e continuando a imporre il proprio gioco con autorità.

Nonostante una sola sbavatura difensiva che ha permesso al Racale di segnare un gol, i ragazzi giallorossi hanno dimostrato una solidità difensiva e un’organizzazione impeccabile che ha reso quasi impossibile per l’avversario trovare spazi per creare pericoli.

La vittoria dell’Ugento contro il Racale è stata molto più di una semplice partita di calcio. È stata un’epica dimostrazione di talento, determinazione e carattere, che rimarrà impressa nella memoria di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di assistere a questa straordinaria impresa sportiva.

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