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Cuore Amico per il piccolo Kristofer di Ugento

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cuore amico per kristofer ugento

Bellissima notizia per un’intera comunità che si è già strinta altre volte intorno al piccolo Kristofer, protagonista di una storia a lieto fine che abbiamo già raccontato su questa testata. Ma ora c’è anche altro, perché arriverà finalmente il mezzo messo a disposizione da Cuore Amico alla famiglia del nostro giovane concittadino.

Cuore Amico Onlus è un’organizzazione salentina senza scopo di lucro che si impegna nel campo dell’assistenza sociale e sanitaria. Fondata nel 2005, l’associazione ha l’obiettivo di fornire supporto e aiuto concreto a persone in difficoltà, concentrandosi principalmente sulla cura e l’assistenza agli anziani, ai malati terminali e alle persone con disabilità.

L’obiettivo principale di Cuore Amico Onlus è migliorare la qualità della vita delle persone fragili e dei loro familiari, offrendo un sostegno globale e personalizzato. L’associazione si impegna a promuovere la dignità, l’autonomia e il benessere dei suoi beneficiari attraverso diverse attività e servizi.

Tra le attività di Cuore Amico Onlus vi sono:

  1. Assistenza domiciliare: L’associazione fornisce assistenza medica e infermieristica a domicilio per i pazienti affetti da malattie croniche o terminali. Gli operatori si occupano anche di supporto emotivo e di gestione del dolore.
  2. Centri diurni: Cuore Amico Onlus gestisce centri diurni dove le persone anziane o con disabilità possono trascorrere la giornata partecipando ad attività sociali, ricreative e terapeutiche. Ciò offre loro un ambiente stimolante e favorisce l’inclusione sociale.
  3. Hospice e cure palliative: L’associazione offre servizi di hospice e cure palliative per garantire un sostegno adeguato e confortevole alle persone in fase terminale. Questo include assistenza medica, gestione del dolore, supporto psicologico e assistenza spirituale.
  4. Supporto ai familiari: Cuore Amico Onlus riconosce l’importanza del supporto ai familiari e agli assistenti domiciliari dei pazienti. L’organizzazione offre servizi di consulenza, formazione e supporto emotivo per aiutare coloro che si prendono cura dei propri cari.

Inoltre, Cuore Amico Onlus promuove la sensibilizzazione sulla cura degli anziani, la prevenzione delle malattie croniche e l’importanza dell’inclusione sociale. L’associazione dipende in gran parte dalle donazioni, sia di risorse finanziarie che di volontariato, per svolgere la propria missione di assistenza.

L’appuntamento è per domenica prossima alle 19.30 in piazza San Vincenzo, dove verrà consegnata ufficialmente la nuova auto che servirà a rendere un po’ più semplice la vita del piccolo Kristofer.

Paolo Priapo e la sua “Solo un Po’e sia!”

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Paolo Priapo e le sue “sciocchezzuole”.

Scarica la raccolta col QR-CODE o CLICCA QUI e gioca con la poesia!

Cedo
Ai sogni
Come fogli
Alla penna
Le primavere
Dell’anima
Colpevoli
Di fiori
Mai sbocciati

Tratta dellla raccolta scaricabile gratuitamente “Solo un Po’ e sia!”

Le “siocchezzuole” del progetto editoriale di Paolo Priapo.

Tra una piccola raccolta de I Borghi D’Italia “Solo un po’e sia!” e quella per una casa editrice di Milano, Bookapoem “La luna è bellissima,vero?”. L’iniziativa mira a creare un gruppo di lettori intorno ad un’opera prima che questa venga effettivamente stampata.

Paolo ha condiviso questa idea e ha deciso di partire da qui. Deve raggiungere l’obiettivo delle 150 copie in prevendita per poter vedere il suo sogno realizzato. Ma parliamo un po’ de “La luna è bellissima, vero?” con Paolo, queste le parole riprese dal sito della casa editrice (CLICCA QUI):

L’opera
L’opera è variegata. Parlo d’amore (incredibilmente), filosofia, natura, linguistica e semiosi. Non ha un filo conduttore. Una scrittura un po’ acerba, forse, figlia della mia adolescenza sino ad oggi. Ogni scritto, però, è uno dei miei me che ho incontrato e vissuto fino ad oggi. Domani sarò altro, lo saremo tutti, ed è giusto sia così.

Perché ho scritto quest’opera
La voglia di mettermi a nudo nasce nell’ultimo anno. Volevo mettere alla prova quello in cui ho sempre creduto ma nascosto, come fosse irraggiungibile. L’obiettivo è condividere, avere riscontri, opinioni, la letteratura ci fa capire che noi esistiamo, e io vorrei provare la mia esistenza. Voglio inseguire la “luce verde” di Gatsby e penso che sia tempo di farlo sul serio.

La seconda raccolta “Solo un po’ e sia!” potete scaricarla in versione digitale, di seguito le parole di Angelo Minenna che ha voluto spendere due righe per introdurre il neo autore:

(Dis)velare le pieghe dell’anima è impresa ardua. Sembra un assunto ben definito e non rivelatore (quello che oggi definiremmo “luogo comune”), in realtà così non è. In un’epoca molto “fast”, veloce, dove assistiamo alla banalizzazione di concetti ed assunti poetici come l’ermetismo di ungarettiana memoria, spesso ridotto ad un improbabile ed instagrammabile “cit”. il nostro Paolo Priapo mescola sapientemente accenti salentini ed aiku giapponesi, il tutto intriso da un forte “realismo”, che oserei definire “leopardiano”.  Nel mio lavoro, cito spesso poeti salentini che nulla hanno a che invidiare ad Ariosto, oppure leggende popolari che incarnano un tratto distintivo del nostro territorio: tutti questi racconti, però, sono imbevuti di un connotato, il sentimento. E per questo motivo che puoi avvicinarti alla lettura dei versi di Paolo con la bellezza delle cose rotte oppure con l’anima intatta, con la consapevolezza di un Essere vissuto piuttosto che con l’innocenza fanciullesca. Il sentimento, dicevamo: vissuto come un “sentire”, un “percepire”, che può essere tipico di un microcosmo di una stanza, di un balcone, di una piazza o di un tavolo con sopra un calice di vino dal quale il nostro narratore trae spunto per mettere nero su bianco uno stato d’animo che attraversa i nostri giorni, e che spesso noi rimuoviamo, piuttosto che dei luoghi della nostra terra o delle nostre città, vissute come “non – luoghi”: ed è qui che anche il “sentire” di Paolo Priapo diventa un “non – luogo”, un sentimento non più solo e soltanto racchiuso dentro le pieghe della sua anima ma viene appunto raccontato, declamato, tradotto in versi ed appunto rivelato per essere disvelato, come ho scritto all’inizio. Ed è veramente a quel punto che il lettore potrà dire, o solo semplicemente pensare “è come se l’avessi scritta io”; “oggi mi sento così”; “bella! Ha centrato il punto”. Ed è questo quello che fa il nostro Paolo: disvela, rivela e centra “quel” punto del nostro animo, che spesso noi, sordi ai suoi stessi richiami e più immersi in una quotidianità, che scivola verso una superficialità scambiata per sacrosanta leggerezza, tramutiamo in buchi neri. La lettura di queste semplici parole, di questi versi colorano quindi – una volta disvelate – le pieghe dell’anima: ed è questo uno dei più bei regali che il nostro Priapo è riuscito a farci.     

Prefazione di Angelo Minenna

Nel QR-CODE o QUI trovere i contatti dell’autore e tutti i link utili per pre-ordinare la copia e permettere a questo progetto di prendere vita.

Paolo ha bisogno dell’aiuto di tutti coloro che vorranno crederci.

Condivisione, acquisto e buona pubblicità. Noi di Ozanews condividiamo con piacere l’iniziativa del nostro giornalista.

Alleghiamo “Solo un Po’ e sia”, la raccolta pubblicato con i Borghi D’Italia. Scaricabile gratuitamente.

Solo-un-Poe-sia

Una pista ciclopedonale unirà Gemini e Ugento

una pista ciclabile tra Ugento e Gemini_

Il comune di Ugento non molla ma rilancia, dopo la disastrosa avventura della realizzazione delle contestatissime piste ciclabili di Ugento, stanzierà 1 850 000 euro (un milione e ottocentocinquanta mila euro) per la realizzazione di una pista ciclopedonale che unirà i centri abitati di Ugento e Gemini.

L’opera assieme ad altre è stata progettata grazie alla ripartizione del fondo per la progettazione territoriale, più precisamente:

– Realizzazione di un Parco Avventura nella cava dismessa “Pasanisi” in Torre San Giovanni di Ugento
– Realizzazione di una pista ciclo pedonale di collegamento tra Ugento e Gemini
– Riqualificazione del Waterfront nella marina di Torre San Giovanni di Ugento

L’Opera costerà un milione e ottocentocinquanta mila euro e sarà realizzata lungo il tracciato della vecchia strada per Gemini, con una doppia corsia che a metà percorso attraverserà la carreggiata delle auto per arrivare a Gemini sul lato opposto della strada rispetto all’imbocco da Ugento.
Un progetto altamente impattante dunque, che prevede anche l’esproprio di diversi terreni e frazioni utili all’allargamento della carreggiata di una strada che è poco più di una vecchia mulattiera.

pista-ciclo-pedonale-tra-gemini-e-Ugento

Doppietta d’oro per Massimo De Pascalis

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massimo-de-pascalis-doppietta-oro

Doppietta d’oro per Massimo De Pascalis, lo scorso 6 maggio, al trofeo Mediterraneo Wabba tenutosi a Paestum (Salerno).

Lo avevamo già visto all’opera lo scorso anno (CLICCA QUI). Nel 2022, il nostro ugentino portò a casa una medaglia d’argento al Campionato Italiano Assoluto Wabba categoria HP Easy, alle International di Rimini.

Lo scorso anno ci lasciò una dichiarazione “Per il futuro continuerò a coltivare la mia passione, mettendoci tutto l’impegno che posso, cercando di migliorarmi, augurandomi di raggiungere traguardi sempre più prestigiosi.”.

Dichiarazione prontamente mantenuta e superata.

Quest’anno, infatti, Massimo ha vinto ben due medaglie d’oro: due primi posti nella categoria hp -1.75 e hp over 40.


Dopo un anno di lavoro meticoloso, sempre sotto la guida del coach Andrea De Luca, siamo riusciti a portare una condizione migliore, passando dalla categoria HP Easy dello scorso anno ad HP +5 in questa stagione agonistica. Ora più motivato e carico di prima mi concentro sul prossimo obbiettivo, campionato italiano wabba Rimini che sarà il 4 giugno.

Le parole di Massimo De Pascalis per Ozanews

Un risultato impressionante, fatto di fatica e dedizione per il raggiungimento di un obiettivo. Ugento è la casa di molti sportivi che riescono a distinguersi e Massimo è certamente uno di questi.

Un traguardo di spicco per Massimo De Pascalis in una delle competizioni che portano al Rimini Wellness: GRAN PRIX DEL MEDITERRANEO – Road to RIMINI WELLNESS, Federazione Wabba International, una delle principali organizzazioni al mondo nel settore.

La WABBA è stata fondata dal grande campione e mito del bodybuilding internazionale Serge Nubret nel lontano 1975. L’idea nacque al rientro da Pretoria (Sud Africa), dove si tenne il Mr. Olympia di quell’anno, vinto da Arnold Schwarzenegger.

Da quel momento in avanti l’organizzazione ha visto un crescendo di popolarità che l’ha portata a svilupparsi fino ad essere la seconda organizzazione del settore a livello internazionale.

Oggi la WABBA INTERNATIONAL è presente in molti paesi del mondo ed organizza numerosi concorsi Nazionali ed Internazionali di carattere dilettantistico e professionistico ai quali partecipano, nel complesso, diverse migliaia di concorrenti.

Siamo sicuri, come l’anno scorso, che racconteremo ancora di Massimo e delle sue vittorie.

Ancora acqua di scavo buttata in mare. La segnalazione a T.Mozza

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SCARICHI INCONTROLLATI A TORRE MOZZA

Ancora una volta giunge una segnalazione circa scarichi incontrollati di acqua sporca direttamente in mare. Dopo la denuncia a mezzo social di Giulio Lisi, che ha portato a constatare la situazione anche il consigliere regionale Paride Mazzotta, sono state molte altre le segnalazioni del medesimo problema, non solo a Torre San Giovanni ma anche a Torre Mozza e Lido Marini, come testimoniato da questi due video esclusivi inviati ieri da un nostro affezionato lettore del posto.

Era successo anche poche settimane fa in un altro punto di Torre San Giovanni, con il tratto di mare che costeggia Corso Annibale improvvisamente colorato dal fango pompato dalle idrovore piazzate negli scavi per la rete fognaria.

Una situazione spiacevole, soprattutto se si considera la già cospicua presenza di turisti, con le strutture ricettive che stanno iniziando ad aprire e le spiagge che sono già affollate di ospiti stranieri rimasti allibiti nel constatare la presenza di un enorme scarico di acqua melmosa proprio al centro della bellissima spiaggia di Torre Mozza, con il mare che ha cambiato temporaneamente il suo colore, nell’imbarazzo di alcuni operatori impegnati nello spiegare ai presenti la “straordinarietà” di questi tipi di interventi.

Lavori sicuramente straordinari e urgenti, ma che se devono essere svolti in questo modo forse andrebbero bloccati per essere ripresi a stagione finita, nel rispetto di tutti coloro che l’estate lavorano e dei loro ospiti.

Tiziano Esposito e la sua ricetta per rilanciare il borgo di Ugento

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la proposta di tiziano esposito per il centro storico di ugento

Arriva a pochi giorni dal nostro articolo sul progetto 10×10 un’altra interessante proposta che riguarda il centro storico di Ugento, a testimonianza di un fermento sociale e culturale che spinto dalle nuove generazioni sembra poter pervadere il nostro paese. Uno spirito che si sta vedendo da tempo nello sport e che oggi sembra sconfinare finalmente anche nella vita pubblica del nostro paese.

La proposta per il rilancio fattivo del centro storico di Ugento arriva questa volta dal consigliere di minoranza Tiziano Esposito, che ha da poco pubblicato sul suo profilo Facebook la sua ricetta per rilanciare l’economia del borgo antico, ancora protagonista di un’azione propositiva che speriamo possa essere accolta dall’amministrazione comunale del Comune di Ugento comandata da Salvatore Chiga.

‼️𝗣𝗥𝗢𝗣𝗢𝗦𝗧𝗔 𝗗𝗜 𝗥𝗜𝗟𝗔𝗡𝗖𝗜𝗢 𝗦𝗩𝗜𝗟𝗨𝗣𝗣𝗢 𝗘𝗖𝗢𝗡𝗢𝗠𝗜𝗖𝗢 𝗗𝗘𝗟 𝗖𝗘𝗡𝗧𝗥𝗢 𝗦𝗧𝗢𝗥𝗜𝗖𝗢‼️

Sentiamo spesso dire “𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑢𝑛 𝑏𝑒𝑙 #𝑏𝑜𝑟𝑔𝑜 𝑚𝑎 𝑒̀ 𝑎𝑏𝑏𝑎𝑛𝑑𝑜𝑛𝑎𝑡𝑜!” oppure “𝑐𝑜𝑠𝑎 𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑑𝑖 𝑚𝑒𝑛𝑜 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎𝑑 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑖 𝑐𝑒𝑛𝑡𝑟𝑖 𝑠𝑡𝑜𝑟𝑖𝑐𝑖” prendendo come esempio borghi vicini come Felline.

Per una città, specie a trazione turistica, le attività commerciali sono importanti non solo per la loro capacità di attrarre #turisti e visitatori, ma anche per il loro contributo all’economia locale.

A partire soprattutto dal #centro#storico, dove le boutique e i ristoranti sono un’attrazione per i residenti e i turisti, fino alle periferie.

Ma non è solo la convenienza a rendere le attività commerciali così importanti. Una vetrina illuminata e sicura può fare la differenza.

Infatti, un negozio con una vetrina che risplende può anche diventare un punto di riferimento durante le ore serali e la sua presenza può servire a rassicurare le persone sul livello di #sicurezza dell’area.

In un’ottica di fattiva #collaborazione, considerata la necessità di migliorare l’accoglienza dell’offerta commerciale e turistica del centro storico attraverso specifiche azioni ed interventi diretti a valorizzare le sue molteplici potenzialità, proponiamo di attivare delle politiche di sviluppo economico del centro storico di #Ugento e della frazione di #Gemini favorendo l’avvio di nuove attività contribuendo, così, anche alla riduzione della presenza di immobili chiusi o abbandonati.

Soluzioni, proposte e suggerimenti non mancano, così come il desiderio di far rinascere il centro storico, quale elemento essenziale per un paese pieno di storia e che oggi si basa fortemente sul turismo.

Una proposta che tende a conseguire diversi risultati: supportare nuove idee imprenditoriali ma anche innescare un rinnovamento urbano del patrimonio immobiliare che potrebbe degradarsi con il tempo.

Ecco alcuni esempi:

– favorire un Contributo economico corrisposto sulla base delle spese documentate per apertura di nuove attività oppure favorire un Contributo economico a favore di attività già esistenti, fuori dai centri storici del Comune di Ugento e Gemini, che trasferiscano la propria sede nel centro storico;

– riduzione delle imposte

a) riduzione dalla tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (TOSAP)

b) riduzione dal tributo dovuto per il servizio rifiuti (Tari)

c) riduzione della “Tassa sui Servizi Indivisibili “ (T.A.S.I.)

Considerata la fase di redazione del Bilancio Abbiamo presentato all’amministrazione degli esempi di specifici regolamenti per rendere concretamente attuabili queste nostre idee prendendo spunto da tanti altri comuni che si sono già mossi in tal senso con ottimi risultati.

Anche in questo caso aspettiamo segnali di apertura da parte dell’amministrazione comunale e che non si dica sempre “𝑣𝑜𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑜𝑝𝑝𝑜𝑠𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑠𝑎𝑝𝑒𝑡𝑒 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑔𝑖𝑢𝑑𝑖𝑐𝑎𝑟𝑒”.

𝗜𝗱𝗲𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗱𝗮𝗿𝗲 𝘀𝗹𝗮𝗻𝗰𝗶𝗼 𝗮 𝘁𝗮𝗻𝘁𝗶 𝘀𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗲 𝗮 𝘁𝗮𝗻𝘁𝗮 𝘃𝗼𝗴𝗹𝗶𝗮 𝗱𝗶 #𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗼

L’evoluzione digitale del sistema mafioso

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L’evoluzione digitale del sistema mafioso

Lo scorso 9 maggio, presso la Camera dei deputati, la Fondazione Magna Grecia ha presentato un interessante ed “innovativo” rapporto dal titolo “Le mafie al tempo dei social”. Il dott. Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Catanzaro, ha evidenziato che: “Le mafie sono lo specchio della nostra società e si sono evolute per stare al passo con i tempi, mutano con il mutare sociale”. Accanto alla criminalità organizzata che chiede il pizzo, si accompagna quella più evoluta, che vive, seduta nei salotti e nei ristoranti accanto a dirigenti in giacca e cravatta. 

Questo studio nasce con un quesito: come è cambiata la comunicazione delle mafie oggi che il mondo virtuale è entrato prepotentemente nella nostra vita reale? 

La rivoluzione digitale ha determinato un cambiamento radicale nel modo di comunicare delle mafie che, in maniera graduale, hanno ricalibrato il loro codice di riferimento: oltre alle parole, la mafia oggi si nutre di segni grafici, foto, trend e tracce sonore. I social network (Facebook, YouTube, Twitter, Instagram e TikTok) si sono impadroniti della rete, dei nostri computer e dei nostri smartphone al punto tale da essere riusciti a generare una dimensione osmotica in grado di assicurare una nuova forma di integrazione immateriale nel mondo reale. Le organizzazioni criminali, al pari ormai di ogni realtà sociale, singola od organizzata che sia, necessitano di “raccontarsi” e quindi di “collocarsi, etichettarsi” in quei perimetri sociali ove possono distinguersi attraverso i post di denuncia dell’antimafia sociale: se gli esperti prima interpretavano il fenomeno organizzandone il racconto, ora si può assistere direttamente al reality show delle mafie semplicemente aprendo le nostre app e selezionando il flusso di contenuti suggeriti dagli algoritmi. O ancora, seguendo i trend virali degli hashtag o di determinati generi musicali.

Tutti i giorni, ognuno nella propria quotidianità può facilmente rendersi conto di quanto il linguaggio comune sia cambiato e soprattutto si sia adattato al lessico e all’interattività dei social. Quante volte al giorno diciamo ad un amico o ad un collega: “aspetta, adesso ti taggo, oppure condivido; o ancora ringraziamo con una faccina, etc.”. Una forma di adattamento che è stata praticata anche dalla criminalità organizzata, dacché l’interessante ed innovativo studio si pone l’obiettivo di definire i contorni e i contenuti delle modalità con cui le mafie oggi vengono raccontate e comunicano nel mondo digitale. 

Anche i sodalizi criminali comunicano attraverso le emoji che assumono un significato diverso a seconda del contesto. Qualche esempio? Il leone: coraggio e forza; le catene: carcere e vincolo affettivo; il cuore nero: lutto, tristezza, malvagità; la siringa con la goccia di sangue: fratellanza. Sono tutti modi alternativi, meno tracciabili dall’algoritmo ma ben riconoscibili dai destinatari, che connotano la scelta dei contenuti pubblicati. Foto, frasi e citazioni unite agli emoji riscrivono il linguaggio virtuale della mafia, creando un nuovo gergo criminale digitale. Non solo, in un’eterna contrapposizione “noi-loro”, l’appartenenza o la simpatia verso un clan, si dimostra indossando vestiti della stessa marca, spesso della linea streetwear, esibendo i medesimi accessori, ascoltando le stesse canzoni, usando gli stessi emoji, meme, hashtag.

È evidente che se il mondo cambia, con esso, inevitabilmente, cambia anche il fenomeno mafioso. La rapidità e la profondità del cambiamento del primo, da sempre, sono andati di pari passo con le trasformazioni che hanno in qualche modo influito sul secondo. E questo, tanto più oggi che l’entità e la celerità degli impatti di un progresso tecnologico a dir poco tumultuoso, incidono in modo così marcato e pervasivo sul modo di vivere, di lavorare, di relazionarsi e sulla quotidianità di ciascuno di noi. 

Tim Bernes Lee, colui che ha inventato il web, ha sostenuto che la rete non rappresenta una trasformazione tecnologica, ma una vera e propria trasformazione sociale, dove cioè la parola d’ordine è “condivisione”. Termine più opportuno a fronteggiare le nuove sfide poste da un mondo sempre più in bilico tra realtà analogica e virtualità digitale.

Peraltro, emerge ormai una “terza” dimensione: “l’interrealtà”, uno spazio laddove si mescolano le esperienze sia dell’una che dell’altra. Nell’uso quotidiano del linguaggio, non possiamo fare a meno del verbo “condividere”, che definisce l’azione sociale di “mettersi in relazione con gli altri”, tra le più efficaci sul piano della conservazione dei caratteri di reciprocità e di dialogo all’interno di un’area sociale sempre più interattiva. Momento quindi di “costruzione del sé”, anche nel proprio contesto di riferimento, in un inesauribile scambio tra apparenza ed essenza (immagine che ognuno di noi ha di sé nei vari contesti sociali in cui è immerso, espressione di specifici punti di vista e prospettive, legato allo sviluppo cognitivo del soggetto e alle differenti esperienze che egli affronta nel corso della sua vita e in relazione con gli altri).

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