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Canadair da Lamezia Terme per salvare le serre di Ruffano – TUTTI I VIDEO

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brucia la pineta di ruffano

Erano da poco passate le 13 quando si è cominciato a intravedersi del fumo che proveniva dalle serre di Ruffano, una zona posta tra il paese e Supersano caratterizzata dalla presenza di una fitta pineta. Sono entrati in azione i canadair provenienti da Lamezia Terme così come confermato dai canali della protezione civile.

I Canadair sono arrivati in supporto ai VigiliDelFuoco e dei volontari dell’ Aver protezione civile Supersano e della Nover Ruffano

14 anni senza Peppino Basile

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peppino basile

Oggi l’omicidio di Peppino Basile ha compiuto 14 anni. Quasi 3 lustri passati senza sapere chi fu che nella notte tra il 14 e 15 giugno 2008 uccise efferatamente il consigliere comunale di Ugento, fino allora impegnato in innumerevoli battaglie che portava avanti con la sua accesa passione. Personalmente rimane l’amarezza dell’ultimo incontro avuto con Peppino, il giorno prima della sua morte, nel quale avemmo una delle nostre solite litigate, non ricordo neanche per cosa. Discutevamo spesso e con passione, la stessa passione che tutte le estati lo costringeva a spendere quei pochi spicci che gli erano rimasti per far giocare noi ragazzini nei vari tornei calcistici della zona. Penso sia questo il ricordo più vero e autentico da tramandare ricordando la figura di Peppino. Un uomo generoso e pieno di passione, che non aveva paura di esporsi e di battersi per le sue idee; una persona a cui siamo tenuti a riconoscere, aldilà del credo politico o delle simpatie altrui, il dovuto rispetto, passando innanzitutto dal ricordo.
Per questo sono sicuro che tutti saremmo felici di leggere una targa con su scritto “Giuseppe Basile, ucciso per le sue idee” accanto ad un piccolo monumento che lo ricordi.
E se dovesse essere troppo un monumento, si potrebbe approfittare del nuovo quartiere che sta per nascere proprio vicino a casa di Peppino, magari pensando a lui per il nome di una nuova piazza.

Il PNRR per la residenza sanitaria assistenziale Mazzeo

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residenza per anziani francesco mazzeo ugento

Ci prova ancora l’amministrazione di Ugento, questa volta con un progetto esecutivo da 1 milione di euro che mira ad essere accolto tra gli interventi finanziati nell’ambito del PNRR, Missione n. 5 “Inclusione e Coesione” del Piano nazionale ripresa e resilienza (PNRR), Componente 3: “Interventi speciali per la coesione territoriale” – Investimento 1: “Strategia nazionale per le aree interne – Linea di intervento 1.1.1 “Potenziamento dei servizi e delle infrastrutture sociali di comunità” finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU.

L’immobile destinato a residenza sanitaria assistenziale è entrato nelle ultime due campagne elettorali di Ugento, con l’amministrazione che, dopo essere entrata gratuitamente in possesso dell’immobile, ha sempre promesso di portare a termine il progetto che era nei termini dell’accordo con la Fondazione Francesco Mazzeo, ente che ha finanziato la costruzione dell’opera.

Non è la prima volta che l’amministrazione di Ugento prova a usufruire di bandi pubblici per il risanamento di questo immobile, ci aveva già provato con la determina n. 494 del 02/05/2016, nel quale si presentava il medesimo progetto alla regione, senza però essere ammesso a finanziamento.

Ne ha scritto anche il consigliere comunale Vincenzo Scorrano che in uno dei post apparsi sulla sua pagina politica ricostruiva tutta la storia dell’immobile.

Un intervento che arriva ormai dopo 8 anni dall’accordo tra il Comune di Ugento e la Fondazione Francesco Mazzeo ma che rinnova l’impegno dell’amministrazione comunale a trovare una soluzione per un immobile che giace in stato d’abbandono nel centro del paese.

Per questo si è provata anche la via del project financing, che come nel caso del pallone tensostatico di Torre San Giovanni, sembra non aver avuto esito positivo.

Una storia travagliata che oggi scrive un’altra puntata, con il tentativo dell’amministrazione di reperire i fondi all’interno di quelli che saranno gli interventi finanziati con gli stanziamenti europei del Next Generation EU.

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100 anni fa moriva Cosimo Profico

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100 anni fa moriva cosimo profico

Domani ricorreranno i 100 anni dalla morte di Cosimo Profico. Il 15 giugno del 1922,
all’età di 32 anni, il giovane Profico, iscritto alla sezione ugentina del Partito Popolare Italiano
fondato l’anno prima dal prete caltagironese Don Luigi Sturzo, in piazza Colonna venne
barbaramente ucciso con quattro colpi di pistola alla nuca da un esponente della locale sezione del
partito nazionale fascista.
Sul piano storico, la vicenda è inquadrabile nell’ambito dei numerosi conflitti di lavoro registrati
durante il periodo del “biennio rosso”. Periodo che, in un clima politico e sociale particolare,
registrò circa 1871 eventi conflittuali con l’interessamento di circa 600.000 lavoratori. Quegli anni
furono contraddistinti da una forte spinta rivoluzionaria che animò l’ascesa delle Leghe contadine:
quella cattolica e quella o quelle di sinistra (socialista e comunista). I grandi partiti di “massa”
nacquero in quegli anni. Nel 1921 venne costituito il Partito Popolare Italiano con l’appello “ai liberi
e forti” di Don Luigi Sturzo. E sempre nello stesso anno a Livorno, al termine del XVII del Partito
Socialista Italiano vi fu la scissione della frazione comunista e la nascita del Partito Comunista
Italiano. Ritenuto ormai «indispensabile per la rivoluzione proletaria», capitanato da esponenti
quali Amedeo Bordiga, principale ispiratore ed organizzatore della frazione, il gruppo torinese
sviluppatosi attorno ad Antonio Gramsci, nei cui confronti Mussolini, una volta salito al potere,
dettò specifici ordini per “impedire a quell’uomo di pensare”; e all’Ordine Nuovo, esponenti del
massimalismo di sinistra e gran parte della Federazione giovanile.
Contrariamente a quanto accaduto in altri Comuni limitrofi, i contadini di Ugento e Taurisano non
optarono per la costituzione di una Lega contadina, anche perché (e qui, se vogliamo “osservare” il
fenomeno, si paleserebbe un certo parallelismo storico con i nostri tempi), le loro prestazioni
professionali si caratterizzarono per il basso costo con cui venivano fornite. Ciò avveniva anche in
quei territori ove le Leghe contadine ottennero una sorta di stabilizzazione dei salari. Il 1919, con le
nuove elezioni politiche, vide il successo dei nuovi partiti di massa, che quindi avevano quel
riconoscimento politico necessario per avvalorare le proprie battaglie politiche, economiche e
sociali. Presumibilmente per l’iniziativa del sig. Francesco d’Amore ad Ugento nacque la Società
dei lavoratori della terra, costituita da agricoltori sui quali incombeva l’obbligo della domiciliazione
nella terra dei Messapi. Lo Statuto dell’ente prevedeva una durata di 50 anni ed il perseguimento
di scopi sociali quali: difesa degli interessi morali e materiali della classe dei conduttori della terra
nel territorio di Ugento; la previdenza e la muta assistenza morale e materiale dei soci. Sulla scia
delle battaglie sociali mosse dal biennio rosso e dalla politica di sinistra che aveva favorito una
sorta di mini rivoluzione tra i contadini, ispirati peraltro dalla Rivoluzione bolscevica, i soci ugentini
della Società dei lavoratori della terra elessero come presidente il sig. Vincenzo Raheli il cui nuovo
indirizzo economico, (supportato dalle indicazioni dei locali Organi ecclesiastici: Mons. De Razza e
don Vito Marinuzzi!), ripulito da storture politiche, favorì un periodo di eccezionale attività tale da
destare la preoccupazione dei latifondisti. Se da un lato lo squadrismo fascista si rese protagonista
di episodi di violenza e di spedizioni punitive contro le Autorità cattoliche, dall’altro i “padroni delle
terre” iniziarono ad appoggiare il nascente Partito Nazionale fascista. Anche in Ugento vi furono
quindi dei moti popolari organizzati dalla Società della terra. L’annoso problema delle terre
demaniali del litorale portò ad un’occupazione delle terre stesse da parte di coloro che erano ormai
stanchi di attendere quella soluzione che si protraeva ormai da oltre un secolo. I contadini
occupanti e lo stesso Raheli finirono in carcere per alcuni mesi. La scarcerazione avvenne nel
febbraio del 1922. Si registrarono poco dopo altri incidenti tra proprietari e contadini, senza mai
tuttavia che vi fosse un’azione politica tale da garantire una pacificazione degli animi. È in questo
clima che Cosimo Profico, impegnato nella lotta per la distribuzione della terra del demanio ai
contadini, venne barbaramente ucciso in piazza Colonna con i quattro colpi di pistola alla nuca.
L’ascesa al potere di Mussolini non fece altro che decretare per motivi di pubblica sicurezza la
chiusura ed il fallimento della Società dei lavoratori della terra di Ugento.
La storia serve non a dividere ma a cercare ciò che unisce. Ugento merita di essere unita. Ugento
merita di crescere. Ugento ha bisogno di unità per affrontare il futuro e le sfide che ci attendono.
Dobbiamo solo convincercene. Ma non è facile.

Conoscere per custodire: la caretta caretta

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caretta caretta parco litorale di ugento

Tra gli eventi naturali nei quali ci si può imbattere in questo periodo dell’anno passeggiando lungo le spiagge a ridosso del Parco naturale litorale di Ugento sicuramente il più insolito e spettacolare è l’incontro con una femmina di tartaruga Caretta Caretta intenta a nidificare.
La tartaruga Caretta Caretta delle specie che vivono nel mediterraneo è l’unica a nidifica lungo le coste italiane.
Nel 2019 lungo il litorale sabbioso di Torre San Giovanni è stato censito il primo nido Ugentino, grazie alla segnalazione di alcuni lavoratori di una struttura balneare che hanno allertato il centro recupero tartarughe marine di Calimera (CRTM).
Da allora grazie alla collaborazione di alcuni giovani volontari del posto e gli operatori del CRTM è nato il gruppo dei seaturtlewatcher grazie ai quali nel biennio 2020/2021, sono stati individuati e messi in sicurezza oltre 10 nidi di Caretta Caretta che hanno dato alla luce quasi 600 piccole tartarughine.
Le tartaruga marina Caretta Caretta detta anche Tartaruga Comune è la specie più diffusa nel Mediterraneo, anche se fortemente minacciata da problemi di tipo antropico.
Le tartarughe adulte, trascorrono la maggior parte della loro vita nelle profondità del mare, tornando in superficie di tanto in tanto per respirare. Nonostante possa sembrare apparentemente un animale goffo, in acqua si muove agevolmente raggiungendo velocità anche superiori ai 35km orari.
Le tartarughe adulte sono animali solitari, le femmine e i maschi si danno appuntamento durante la stagione dell’accoppiamento al largo delle spiagge nelle quali sono nate e sulle quali le femmine nidificheranno durante la stagione estiva, indicativamente da metà giugno a metà agosto, anche se in questi anni si è assistito a deposizioni tardive, che però a causa del calo delle temperature non sempre garantiscono la schiusa delle uova.
Gli esemplari adulti possono raggiungere dimensioni che vanno dagli 80 ai 140 cm ed un peso che può raggiungere i 160kg, i caratteri distintivi del sesso si sviluppano negli esemplari una volta raggiunta la maturità sessuale che avviene a circa 13 anni di età, questi tratti sono la coda molto più sviluppata nei maschi, così come più sviluppati risultano anche gli artigli presenti sulle pinne anteriori che il maschio utilizza per restare aggrappato al carapace della femmina durante l’accoppiamento. Le tartarughe adulte presentano un carapace di colori che vanno dal verde scuro al marrone e un piastrone a forma di cuore di colore giallo.
La femmina dopo la stagione dell’accoppiamento raggiungerà la spiaggia e dopo aver percorso faticosamente diverse decine di metri per raggiungere una zona idonea lontana dall’acqua, deporrà il nido scavando con le zampe posteriori una profonda buca all’interno della quale deporrà anche fino a 200 uova simili a palline da ping pong.
Il sesso delle nasciture sarà determinato dalla temperatura di incubazione, maschi con temperature inferiori ai 29° femmine al di sopra.
Finito il periodo di incubazione che varia da 45 a 60 giorni, le piccole dopo aver rotto l’uovo emergeranno dalla sabbia in gruppi e raggiungeranno autonomamente (in assenza di inquinamento luminoso o altri fattori di disturbo) il mare guidate dalla luce della luna e delle stelle riflesse nel mare e grazie alla pendenza della spiaggia verso il bagnasciuga.
Una volta raggiunto il mare utilizzeranno tutte le loro energie per prendere il largo, dopodiché si sposteranno in gruppo trascinate dalla corrente.
Non si hanno molte notizie sui primi anni di vita, certo è che in questo periodo il tasso di mortalità è molto elevato, si stima infatti che una tartaruga su mille arrivi a età riproduttiva.
Tra le principali cause di mortalità della specie le più ricorrenti sono collegate a fattori antropici, tra i più incisivi ci sono la sempre crescente presenza di plastica che gli animali ingeriscono scambiandola per cibo, impatti con natanti e problemi legati a errate manovre di recupero nei casi di pesca involontaria degli esemplari.
La stagione di nidificazione delle Tartarughe caretta caretta nel mediterraneo è iniziata con i primi rinvenimenti lungo le coste Siciliane

Un’altra stagione che vedrà i volontari del gruppo dei seaturtlewatcher, coordinati dagli esperti del Centro recupero tartarughe marine di Calimerara (CRTM) intenti a pattugliare le spiagge salentine alla ricerca dei nidi di tartaruga.
Il lavoro dei volontari consiste nel monitoraggio puntuale delle spiagge alle prime ore dell’alba, prima dell’avvento di bagnanti e d’operatori turistici. Chiunque fosse interessato ad unirsi all’attività dei volontari può mettersi in contatto con il CRTM anche attraverso i canali social.
https://www.facebook.com/centrorecuperotartarughemarine/

Vittoria per l’opposizione di Ugento: riviste le tariffe TARI

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tari ugento

Arriva dalla pagina Facebook dell’opposizione cittadina guidata da Giulio Lisi il comunicato riguardante le nuove tariffe TARI del Comune di Ugento. Una questione letta come una vittoria dall’analisi fornita dal gruppo Uniti Verso Il Futuro.

TASSA SUI RIFIUTI – IMPORTANTI NOVITA’

PRENDETEVI DUE MINUTI PER LEGGERE

Cari concittadini,

da sempre siamo abituati ad avere la pressione tributaria locale al #MASSIMO possibile ma, nonostante la nostra totale predisposizione ad accettare tutto, non è tollerabile che in un’imposta locale importante come la #TARI, sia per gettito (circa 4 milioni di euro) sia per soggetti passivi (tutti i cittadini), ci siano delle insostenibili iniquità impositive dovute a favoritismi e/o compromessi che agevolano alcuni a danno di altri come è stato fino ad oggi.

Il difetto di fondo che abbiamo fatto #emergere in #Consiglio#Comunale è che a distanza di oltre 10 anni dall’insediamento di questa amministrazione (pur con qualche cambio di poltrone) #non si è ancora giunti ad una misurazione e, conseguentemente, ad una tariffazione puntuale che determinerebbe l’obbligo di maggiori pagamenti a carico di coloro che producono la maggiore quantità di rifiuti.

Fino a quel momento è necessario basarsi su coefficienti previsti dalla legge che, se non applicati in modo chiaro ed uniforme, determinano profonde #sperequazioni tra i cittadini-contribuenti (FOTO 1 – 2 – 3)

Riusciti a far accettare le #nostre#critiche alla tariffa nella seduta consiliare del 19/5/2022, abbiamo ottenuto la costituzione di un tavolo di lavoro composto anche dai capigruppo di opposizione.

Le #proposte del nostro capogruppo sono state #accolte e condivise da tutti e hanno determinato una #revisione delle tariffe che vede:

1. una #riduzione generalizzata delle tariffe relative alle utenze domestiche (famiglie)

2. una #riduzione delle tariffe per n. 14 categorie di utenze non domestiche su 30;

3. un #aumento, talvolta irrisorio altre volte rilevante, per n. 16 categorie di utenze non domestiche su 30.

FOTO 4 – 5 – 6

I coefficienti utilizzati per tutte le tariffe delle utenze domestiche sono stati calcolati come media tra il minimo ed il massimo previsti dalla legge, quelli utilizzati per tutte le tariffe delle utenze

non domestiche sono stati calcolati considerando un unico coefficiente dato dalla somma tra il coefficiente minimo per 9/12 (nove mesi) e quello massimo per 3/12 (tre mesi).

Il #pregio della nuova tariffa è quello di essere #trasparente, #uniforme e….. speriamo temporanea fino alla misurazione puntuale dei rifiuti prodotti.

UN’IMPORTANTE TRAGUARDO SUCCESSO RAGGIUNTO GRAZIE ALL’ASCOLTO DELLE NOSTRE PROPOSTE E AL CONCETTO STESSO DI DEMOCRAZIA PARTECIPATA, dove seppur dai banchi dell’opposizione (una parte) è possibile, come in questo caso, contribuire ad un risultato importantissimo per tutta la collettività.

Un traguardo che si pone, peraltro, in controtendenza rispetto al generalizzato aumento di tasse ed imposte: non per Ugento. Da oggi, la Tari costerà molto meno per tutti i nostri concittadini.

A voi le considerazioni!

Salve: un modello da seguire

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la comunicazione di salve

Salve: un modello da seguire

I social network sono chimere greche: uno strano animale a due teste che mangia gli uomini.

Ora c’è chi abbraccia i cambiamenti e chi li guarda con sospetto, c’è chi vede problemi e rischi, chi soluzioni e possibilità.

Citiamo, poiché sensibile all’argomento, le preoccupazioni di Pierluigi Lamolea che ci ricordava, con le dovute retoriche, che: “bisogna sapere però che i social non costituiscono un canale istituzionale e non possono sostituire le forme di comunicazione istituzionali.” (CLICCA QUI)

Ugento, di fatto, non possiede nessun canale ufficiale di comunicazione, se non un sito internet davvero difficile da navigare, anche per i più esperti tra noi ed un albo pretorio che recentemente pubblica a singhiozzo e con particolari ritardi.

Noi, in quanto comunicatori, desideriamo porre l’attenzione, al contrario del sign. Pietro, i vantaggio di una gestione pubblica dei social e degli innumerevoli vantaggi che esso può portare.

Come argomentazione proponiamo il Comune di Salve.

Piccolo fiore all’occhiello affacciato sullo Ionio, si distingue per l’attenzione e la cura nell’arte della comunicazione; una strada che sembra essere quella che tutti seguiranno, considerando che recentemente anche il sindaco di Taviano ha comunicato l’impegno di 150mila euro per servizi di digitalizzazione, guarda un po’ dal suo canale Facebook (CLICCA QUI).

Ma passiamo alle argomentazioni, molto amate dal sig. Lamolea.

Salve e le sue marine hanno conseguito, oltre alla bandiera blu che hanno ottenuto per 13 anni consecutivi, anche la bandiera verde che premia le spiagge che hanno attrezzature a 360° gradi per i bambini, lista dalla quale Ugento è fuori.

Di qualche giorno fa anche la notizia di un lido che può permettersi di far pagare il soggiorno giornaliero 1.000 euro circa.

Le leggi del mercato ci insegnano che se la tariffa è così alta significa che il servizio vale la spesa, non c’è da meravigliarsi. Questo riguarda non solo il lido in particolare ma anche, e necessariamente, i servizi che ruotano intorno al comune e, di conseguenza, le marine.

Il comune di Salve possiede “ben 3 profili”, uno Facebook, uno Instagram e uno Youtube.

La pagina Facebook può contare più di 6000 iscritti, quella Instagram poco più di 400 e quella Youtube che trasmette tutti i consigli comunali online.

Il tutto contornato dal fatto, non secondario, che l’azienda incaricata della gestione dei canali social è locale, dando lavoro a giovani del posto. Alla modica cifra di 3.700 euro per il 2020 e 5.250 euro per il 2021.

Alleghiamo deliberazione ufficiale.

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Il fatto che la gestione social sia stata affidata ad un’agenzia di comunicazione permette da un lato una gestione condivisa dalle istituzioni, attraverso riunioni ad hoc per i contenuti, e dall’altro una interazione efficiente ed efficace con i fruitori della pagina, per intenderci, i commenti di coloro che scrivono sono letti e ottengono risposte, esemplare un turista che chiedeva di spiagge per il suo amico a quattro zampe che ha avuto indicazioni. Nello specifico i post sulla bandiera verde ottenuta dalla marina di Pescoluse, a differenza nostra.

Questo servizio è il vero segreto del social, ovvero condividere pensieri e ottenere risposte: affidarsi a professionisti garantisce un engagement maggiore che si riflette in una percezione migliore della pagina che produce il contenuto.

La comunicazioni che passano attraverso le pagine sono di vario genere e sono di certo una diminuzione di quella distanza, istituzione-cittadino, decantata dall’art. 150 del 2000, ossia comunicazioni di servizio, eventi, risultati e obiettivi raggiunti e ogni tipo di informazione che possa avvicinare chi governa a chi viene governato.

Altro punto a favore è una gestione snella della lettura dell’albo pretorio che è semplificato attraverso l’apposita pagina web del sito (CLICCA QUI).

Inoltre tutte le informazioni sin qui riportate sono tutte descritte nella pagina COMUNE DI SALVE (LE) – SOCIAL MEDIA POLICY.

I NOSTRI CONTENUTI

I contenuti pubblicati sul sito e sui canali social sono concepiti per informare i cittadini sulle attività, i progetti, le iniziative e gli eventi promossi dall’Amministrazione, e per favorirne la diffusione. I canali social sono usati, inoltre, per la partecipazione attraverso il confronto e il dialogo nell’ottica della trasparenza e della condivisione. Lo staff realizza contenuti originali di carattere testuale, fotografico, infografico, video, etc…

Attraverso i canali del Comune potranno altresì essere condivisi contenuti e messaggi di pubblico interesse e utilità realizzati da soggetti terzi (Istituzioni, associazioni, imprese, media, cittadini) previa verifica dell’attendibilità della fonte.

Il Comune di Salve non promuove e non condivide:

– contenuti su tematiche oggetto di controversie legali o affermazioni che potrebbero essere utilizzate contro il Comune;

– informazioni riservate o protette dal diritto alla privacy, come la corrispondenza interna, informazioni di terze parti su contenuti, documenti, progetti non ancora resi pubblici o relativi a procedimenti in corso;

– informazioni personali o dati sensibili.

citazione della gestione dei dati, informazioni complete al link sopraindicato.

I contenuti e il resto ci è stato gentilmente e celermente dimostrato dall’assessore al turismo Francesco De Giorgi che si è dimostrato una persona squisita e molto trasparente alla nostra richiesta di maggiori informazioni.

Che dire?! Un ottimo esempio di come potremmo essere, ma non siamo e di come non sia impossibile coniugare necessità di tutela di privacy con la trasparenza della cosa pubblica.

Se a Ugento non si fa non è perché non si può ma perché non si vuole!

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