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Arriva la bella stagione e tornano le solite vecchie stagioni

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Arriva la bella stagione e tornano le solite vecchie stagioni.

Il settore del turismo è la locomotiva che porta avanti il nostro territorio, da poco anche insignito con la ricercatissima “bandiera blu”, tanto voluta e pagata profumatamente dalla nostra amministrazione.

Un lavoro eccellente che lascia il tempo che trova.

In questo modo, il nostro progetto rischia di diventare un’arma a doppio taglio. Risultato: mettere sotto pressione la nostra marina agli occhi del turista, il quale pretenderà determinati servizi.

Già quarant’anni fa eravamo eccellenza. Ugento, infatti, era capofila per il turismo nel format villaggio turistico.

Basta pensare, per esempio, alla piccola zona fontanelle. Le strutture li presenti, da sole, portano un fatturato, arrotondato per difetto, di almeno 150 mln di euro l’anno. (CLICCA QUI: FONTE DATI)

Soldi che, però, non sembrano portare un benessere sociale omogeneo.

Quali erano le condizioni a valle tra le varie strutture e amministrazione: le multinazionali avrebbero mutilato il territorio e la sua natura a patto che, le stesse, avessero dato lavoro a centinaia di famiglie ugentine, assumendo personale indigeno.

Dopo tutto questo tempo cosa abbiamo ottenuto? Sempre meno personale ugentino nelle strutture, nonostante la scuola di formazione alberghiera presente sul territorio e un grandissimo numero di turisti.

L’evidenza è una, i proventi derivati dall’impoverimento della nostra terra vanno nelle tasche di poche multinazionali. A noi il peso delle strutture a loro la leggerezza della moneta.

L’11 marzo scorso il nostro sindaco, durante la visita dei consiglieri regionali Casili e Barone, evidenziava come le strutture, non solo quelle dei villaggi ma in generale quelle ricettive e ristorative, avessero avuto molta difficoltà a trovare lavoratori stagionali la scorsa estate; incolpando un po’ il reddito di cittadinanza un po’ la difficile situazione globale, ma è davvero questo il focus della questione? Dove sta il problema?

Sembra essere arrivato il tempo di bilanci che non sembrano essere positivi.

  • Colpevoli le amministrazioni; che non differenziano e non esigono che il settore trainante porti benessere ai propri cittadini senza che questi siano messi in condizioni lavorative al limite dell’assurdo?
  • Colpevoli i genitori; che, nell’era del tecnicismo, non si sono accorti che quelli come me, che hanno studiato materie umanistiche, non hanno una “spendibilità” della propria preparazione a livello economico territoriale e avrebbero invece dovuto mandarci all’alberghiero, come, infatti, suggerisce la sociologia dello spazio ugentino?
  • Colpevoli i giovani; fannulloni, cattivi e viziati, sempre di fronte agli schermi, nichilisti ed estranei al mondo reale che non vogliono abbassarsi a fare gavette non pagate o stage non retribuiti?

Non sarei capace di definire chi sia il cattivo e lascio a voi lettori solo le mie perplessità. Uno spunto per riflettere e interpretare il nostro presente.

Si dice che quando tutti sono colpevoli non lo è nessuno, ed è proprio questo il punto.

Abbiamo, tutti, lasciato che il tempo impolveri le nostre realtà senza mai fare della sana autocritica, senza perbenismi o argomentazioni di facciata. La realtà è che siamo tutti colpevoli.

Le cose possono cambiare sempre, l’importante è prenderne atto e ammettere le proprie colpe, prima di scagliare la prima pietra.

Se questo è il nostro modo di affrontare la questione però non meravigliamoci del fatto che: siamo un paese che è in costante discesa demografica; i nostri giovani brillanti vanno via e a malincuore lasciano la nostra terra; siamo terzi nella provincia per tasse pagate pro capite (810 euro, fonte quotidiano) ma non siamo nemmeno in grado di far vedere le nostre ricchezze ai turisti. Però abbiamo ottenuto la bandiera blu!

Siamo davvero sicuri di volere un futuro così?

Non posseggo risposte, vorrei capire perché prostituirci, noi e il nostro territorio, quando la ruota dovrebbe girare al contrario.

Vi lascio con le parole dello storico Alessandro Barbero; il quale ci racconta di come l’idea di istruzione si sia capovolta nel tempo. una riflessione storica riguardo le opinioni. Di come, a volte, le società si perdano tra i meandri del tempo.

«Ovviamente, il problema era: chi andava a scuola? Per molto tempo a scuola ci andavano in pochi […] si dava però per scontato che andare a scuola, andare al liceo, intendo dire, fare le superiori, era però INDISPENSABILE per avere un ruolo poi dirigenziale nella vita. […] Poi, lo sappiamo tutti cosa è successo. È successo che si è detto: in un grande movimento democratico […] Non si deve più avere un mondo in cui solo l’elite, quelli che comandano, possiedono la cultura. Tutti devono averla. Tutti i ragazzi devono avere anni e anni, durante i quali studiano e imparano, anziché dover lavorare come è sempre successo ai loro padri e ai loro nonni. […] E poi si è cominciato a dire – e lì è il ritorno indietro – mentre prima quando a scuola ci andavano i figli dei padroni, tutti sapevano che andare a scuola era importantissimo per fare di te una persona più forte, con più possibilità, quando han cominciato ad andarci anche i figli degli operai si è cominciato a dire “ma appunto, in fondo in fondo siamo sicuri che tutto questo serve?”. E adesso siamo arrivati al punto che questa grande conquista per cui si era detto: “tutti devono avere davanti tanti anni durante i quali studiano senza chiedersi a cosa mi servirà questo specificamente” non va più bene. Si è cominciato a pensare che per mandare la gente a scuola, però, la cosa poi deve essere spendibile sul mercato del lavoro. E si è arrivati adesso all’assurdità che si è tornati a dire ai ragazzi, come ai loro nonni analfabeti: “anche se avete soltanto sedici o diciassette anni o diciott’anni, però, un po’ di lavoro lo dovete fare. Che è questo lusso di passare quegli anni solo a studiare a scuola? No, no: alternanza scuola lavoro!”»

Alessandro Barbieri, storico.

Flavio Cairo: medaglia di bronzo al merito di marina

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flavio cairo medaglia di bronzo al valore della marina

Medaglia di bronzo al merito di marina per l’ugentino Flavio Cairo. Distintosi nelle operazioni di soccorso e salvataggio dell’operazione Mar Mediterraneo, 5 settembre 2016.

120 migranti nello stretto di Sicilia a bordo di un gommone erano alla deriva e, perciò, in pericolo di vita. Solo le tempestive e professionali azioni della nostra marina militare hanno permesso il recupero dei malcapitati.

Viene sottolineato che il nostro conterraneo Flavio prontamente assistito una povera migrante incinta colpita da arresto cardiorespiratorio. L’intervento del sottoufficiale ha scongiurato la perdita di due vite umane: la madre e il piccolo che portava in grembo.

Un esempio sia per i suoi commilitoni sia per tutti noi “terrestri” di coraggio e professionalità, altruismo e generosità.

Le celebrazioni per la Giornata Nazionale della Marina Militare si sono svolte oggi, 10 giugno, a Gaeta. Commemorazione della storica impresa compiuta dal Comandante Luigi Rizzo il 10 giugno del 1918. 

Alla cerimonia erano presenti: il ministro della Difesa Lorenzo Guerini; il capo di Stato Maggiore della Marina; Ammiraglio di squadra Enrico Credendino e i vertici delle Forze Armate; insieme ad altre figure istituzionali.

“La Marina Militare, grazie alle sue spiccate capacità di proiezione, è una delle colonne portanti dell’apparato difensivo nazionale e, più ampiamente, lo è di un Paese, l’Italia, che si protende verso il mare e che nel mare ha spesso trovato la rotta dei propri maggiori successi, dall’antichità classica alle Repubbliche Marinare, i cui emblemi, non a caso, sopravvivono nello stemma al centro della Bandiera della Marina Militare e nel jack che sventola sulle prore”

le parole dell’intervento del ministro Guerini

Nel corso della cerimonia c’è stata anche la consegna della Medaglia d’Argento al Merito di Marina alla Bandiera del 1° Reggimento S. Marco per il suo contributo nell’azione di contrasto a Covid-19. Momento solenne delle celebrazioni, poi, la consegna della Bandiera di combattimento a Nave Antonio Marceglia, che nella secolare tradizione marinara consacra la Nave come: “presidio di pace e sicurezza, al servizio della Repubblica Italiana per la difesa della Patria, la salvaguardia delle libere istituzioni e la protezione degli interessi nazionali nel mondo”.

il momento in cui il ministro insignisce della medaglia Flavio Cairo

Sono state, quindi, consegnate le onorificenze al personale: Medaglia di Bronzo al Valor di Marina al Sgt Francesco Raguso e la Medaglia di Bronzo al Merito di Marina al 2^ C° Flavio Cairo.

Medaglia di Bronzo al valore di Marina

La medaglia di bronzo viene conferita in base a:

“Premiare atti di coraggio volti a salvare vite umane in mare, a impedire sinistri marittimi o ad attenuarne le conseguenze; attività e gli studi volti allo sviluppo e al progresso della Marina Militare italiana; singole azioni di merito caratterizzate da spiccata perizia da cui siano derivati lustro e decoro alla marineria italiana.”

Di seguito la motivazione ufficiale presente sulla gazzetta ufficiale della Repubblica italiana:

Con decreto ministeriale n. 283 del 27 maggio 2019, è stata concessa la medaglia di bronzo al merito di Marina al sergente Cairo Flavio, nato il 7 agosto 1981 a Maglie (LE), con la seguente motivazione: «”Sottufficiale della Brigata Marina San Marco, in temporaneo imbarco su nave ‘Comandante Borsini’ nell’ambito del dispositivo navale ‘Mare Sicuro’, durante una complessa operazione di soccorso e salvataggio nelle acque dello Stretto di Sicilia a favore di circa 120 migranti a bordo di un gommone, molti dei quali erano caduti in mare, si adoperava da uno dei mezzi minori dell’unità nel recupero dei malcapitati, mettendo altresì in atto, con prontezza ed elevatissima professionalità, tecniche salvavita a favore di una donna incinta in arresto cardiorespiratorio. Splendida figura di sottufficiale, di fulgido esempio per i commilitoni che, per altruismo e virtu’ umane, ha contribuito a dare lustro e decoro alla Marina militare e alla Nazione”».

Decreto ufficiale completo (CLICCA QUI)
L’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Per vedere l’intero evento della Marina Militare

The Massive: powerlifting a Ugento

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Parliamo di Powerlifting ed eccellenze nostrane! Atleti sconosciuti, o quasi, che portano avanti il nome di Ugento e rendono orgogliosa la propria terra.

Parliamo di Powerlifting: potenza, sudore e costanza.

La A.S.D The Massive, con sede in Via Amalfi 12 a Ugento, è stata fondata nel 2014 da Davide Caputo con l’obbiettivo di promuovere il Fitness, la Cultura fisica e l’agonismo.

Davide inizia il suo percorso da atleta agonista negli sport di forza nel 2010, all’età di 17 anni. Grazie al suo costante impegno l’Associazione è diventata una scuola di Powerlifting nella quale egli ha messo tutta la sua esperienza e passione per questo sport, facendone una missione di vita, preparando atleti di ogni età e categoria.

Il powerlifting è uno sport di forza che si basa sull’ esecuzione di 3 esercizi fondamentali: squat, distensione su panca e stacco da terra. Ogni atleta è impegnato nel sollevare il massimo carico possibile in ognuno dei 3 esercizi avendo a disposizione solo 3 tentativi valutati da una giuria.

Nel powerlifting gli atleti sono divisi in categorie in base al sesso, peso ed età.

In Italia sono presenti diverse federazioni ed enti che organizzano competizioni a livello nazionale, internazionale e mondiale alla quale l’Associazione Ugentina ha sempre partecipato con un numero svariato di atleti. In quasi 10 anni di attività sono stati numerosi i frutti raccolti dalla THE MASSIVE.

Oggi gli atleti agonisti nella squadra sono:

  • Fracasso Antonio, 13 anni, categoria teenager 1,
  • De Maria Igor, 15 anni, categoria teenager 2,
  • Colitti Roberto, 18 anni, nella categoria teenager 4,
  • Sanso Veronica, 19 anni, categoria junior femminile sotto i 55kg,
  • Grecucci Vincenzo,20 anni, categoria junior sotto i 65 kg,
  • Internò Veronica, 22 anni, nella categoria junior femminile sotto i 55 kg,
  • Giacomo Rodigliano, 24 anni, categoria junior sotto i 90kg,
  • Cucci Davide,28 anni, categoria senior sotto i 65 kg,
  • Caputo Davide, 29 anni, categoria senior sotto i 100kg,
  • Preite Alessio, 31 anni, categoria senior sotto i 75kg,
  • Torsello Gromigo, 52 anni, categoria master 2.

L’ultima stagione è stata una delle più soddisfacenti dopo la pandemia.

Nel mese di Marzo THE MASSIVE ASD ha preso parte al campionato Italiano 100% Raw, a Catanzaro: i ragazzi hanno conquistato il podio sia nella distensione su panca che nello stacco da terra, stabilendo molti record italiani, europei e mondiali guadagnando inoltre la posizione più alta nella classifica a squadre.

Mentre lo scorso 30 Aprile e 1 Maggio la Società ha partecipato al campionato Italiano di Powerlifting WDFPF a Lucera. Anche in questa occasione molti dei ragazzi hanno occupato i gradini più alti del podio e stabilito nuovi record.

La notizia più bella è arrivata giorni fa quando un comunicato ufficiale del Presidente Italiano della International Federation Powerlifting 100% Raw Italia, Manuela Marano, ha annunciato i nomi di De Maria Igor e Fracasso Antonio tra gli atleti selezionati a far parte del Team Italia per competere al Campionato Mondiale che si terrà probabilmente in Inghilterra il prossimo Ottobre.

Uno sport davvero per tutti, che promuove wellness e cura del proprio corpo, sia a livello amatoriale sia a livello agonistico

Ancora una volta siamo orgogliosi di dare voce ad ogni tipo di sport agonistico. Ancora più orgogliosi del fatto che gli atleti in questione nascano proprio nella nostra terra e raggiungano livelli internazionali in ogni tipo di sport.

Le belle storie devono essere raccontate, se no non esistono.

Appuntamento ad Ottobre per raccontare di nuovi successi.

Esposito richiama il sindaco “Le marine sono piene di rifiuti”

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interpellanza urgente di Esposito, Ugento emergenza rifiuti

Il consigliere di minoranza Tiziano Esposito scrive un’interpellanza urgente al sindaco, per chiedere di attivarsi al fine di scongiurare l’emergenza rifiuti in atto nelle marine di Ugento, investite in questi giorni da una montagna di rifiuti di vario genere.

Speriamo che quanto prima vengano presi provvedimenti per ripulire le zone segnalate nell’interpellanza e non solo, soprattutto che ci sia una svolta nel contrasto del fenomeno dell’abbandono dei rifiuti. I mezzi e le tecnologie ci sono ed è bene adoperarle. Portare all’estremo il carico antropico sul nostro territorio, continuando a deturparlo e inquinarlo, va a discapito della nostra salute e quella dei nostri figli oltre ad avere un impatto sull’immagine che vogliamo dare ai turisti che già in questo momento sono ospiti delle nostre marine. Confidando nel clima di collaborazione che da sempre si auspica, abbiamo voluto segnalare una situazione di degrado che continua a persistere sul nostro territorio.

la dichiarazione di Esposito per ozanews

Allo stesso tempo presenta anche una richiesta di accesso agli atti per accertare i fondi a disposizione del comune di Ugento per le bonifiche di tutte le aree interessate, soprattutto a Torre San Giovanni e Lido Marini- Pubblichiamo il testo dell’interpellanza:

PREMESSO CHE:

  • sono pervenute a questo gruppo consiliare diverse segnalazioni circa il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti nelle frazioni di T.S. Giovanni e nelle marine di Torre Mozza e Lido Marini;
  • questo fenomeno che dura da mesi pare sia aumentato nelle ultime settimane probabilmente per effetto della preparazione delle case estive;
  • l’effetto prodotto non offre un’immagine decorosa del territorio comunale e ancor di più quest’anno con l’ottenimento del prestigioso riconoscimento della bandiera Blu;
  • non è responsabilità dell’ente l’abbandono dei rifiuti indiscriminato da parte dei cittadini, ma, è premura dell’amministrazione arginare questo fenomeno adottando tutte le azioni a disposizione sia nel sanzionare chi trasgredisce le regole sia favorendo un corretto conferimento presso gli ecocentri a disposizione sul territorio intervenendo con la ditta che gestisce tale servizio.
    CONSIDERATO CHE:
  • i residenti, ma anche numerosi turisti, hanno più volte sollecitato l’intervento di Ecotecnica, senza risultati soddisfacenti, nonostante numerosi ritiri fossero stati concordati con la stessa ditta;
  • che in molti casi è stato negato l’accesso presso gli ecocentri comunali presente sul territorio perché i cittadini si recavano con mezzi privati ma con simboli della propria attività lavorativa e\o per giunta venivano rifiutati perché i pezzi erano superiori alle 3 unità;
  • tale atteggiamento incentiva fortemente l’abbandono indiscriminato su tutto il territorio comunale;
  • le alte temperature provocano cattivi odori e con l’aumento degli incendi in molti casi, visto la tipologia dei rifiuti, sii potrebbero creare conseguenze ambientali abbastanza pericolose per i cittadini;
    SI CHIEDE, QUINDI, AL SIG. SINDACO
    • se sia a conoscenza della questione;
    • se si sia sollecitato/diffidato Ecotecnica per la rimozione dei rifiuti;
    • se intenda attivare gli accertatori ecologici per verificare la possibilità di risalire all’identità di chi ha abbandonato i rifiuti;
    • se necessario organizzare una giornata specifica tramite gli ecocentri per la consegna di materiale ingombrante debitamente pubblicizzata;
    • se intenda attivare, tramite la Polizia Locale le fototrappole, date nel 2021 in comodato d’uso, qualora non siano state utilizzate tutte quelle a disposizione;
    • di accertare presso le zone interessate da cumuli di rifiuti eventuale presenze di telecamere private per poter, nel caso, risalire agli autori degli abbandoni.
INTERPELLANZA-URGENTE-ABBANDONO-RIFIUTI-signed-2

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Salve presenta “SalvEstate” il programma degli eventi estivi

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esatate a salve

Quasi un evento al giorno per l’estate di Salve, che dopo aver fatto il pieno di premi rilancia la sua offerta turistica con un calendario che sembra tener conto delle esigenze di grandi e piccini. Il comunicato è arrivato attraverso la pagina Facebook ufficiale del Comune di Salve, che con le parole del sindaco Francesco Villanova ha presentato il calendario degli eventi per la prossima estate:

Il programma estivo degli eventi della Città di Salve per la stagione 2022 è pronto ad offrirvi un serie di appuntamenti, diffusi in tutto il territorio, dove #cantare, #ballare, #ascoltare, #ridere e #degustare. Un mix unico per un’estate Salvese da non perdere!

ℹNel programma troverete oltre al classico calendario degli eventi che ci terranno compagnia sino a Settembre anche delle informazioni utili di carattere turistico, in Italiano ed Inglese, che saranno a disposizione delle migliaia di visitatori delle nostre fantastiche località.

✅ Il programma di SALVESTATE 2022 è disponibile on line sul sito del comune a questo indirizzo comune.salve.le.it/salvestate-2022 dove si può consultare a piacimento oppure scaricarne la versione in PDF per la stampa in autonomia da appendere nella propria bacheca.

✅ La quasi totalità degli artisti e dei professionisti protagonisti degli eventi del programma sono stati selezionati a livello locale per sostenere il settore artistico culturale della comunità Salvese e Salentina.

✅ Gran parte degli eventi del programma sono finanziati dagli introiti dell’imposta di soggiorno.

♻️ L’opuscolo pieghevole che sarà distribuito nei prossimi giorni è stato stampato su carta RICICLATA al 100%. Nessun albero è stato abbattuto.

BUONA ESTATE A TUTTI🌟

Il Sindaco Avv. Francesco Villanova

Il fuoco che brucia. Questo è terrorismo ambientale.

ALLARME INCENDI UGENTO, TERRORISMO AMBIENTALE_

Riprendendo il titolo di un libro scritto alcuni anni fa dal prof. John R. McNeill, uno tra i più noti storici dell’ambiente, mi viene facile aggiungere il punto interrogativo per porre a tutti una domanda: “Qualcosa di nuovo sotto il sole?”. Credo che debba leggersi in senso interrogativo alla luce dei recenti e numerosi incendi che puntualmente si registrano nella nostra terra con l’approssimarsi dell’estate, ma che iniziano già a partire dalla fine della stagione primaverile. Queste enormi nubi di fumo, quasi sempre con evidenti sfumature nere, dovrebbero porre alla nostra attenzione l’enorme gravità e soprattutto i danni che apportano all’ambiente in cui viviamo ed alla nostra salute. Tali forme incendiarie che sotto il profilo giuridico sono identificabili come “smaltimenti in bianco di rifiuti”, e nel prosieguo spiegherò anche il perché, altro non sono che attività criminali poste in essere al fine di smaltire illegalmente rifiuti. Sono attività che nulla hanno a che vedere con le ordinarie pratiche agricole che tutti conosciamo. L’abbruciatura delle sterpaglie, delle stoppie od anche di semplici residui da potatura da effettuarsi per modesti o quanto meno accettabili quantitativi in regime controllato, rientra in quella tipologia di “prassi agricole” di antichissima tradizione dei contadini. Ricordo ancora le parole di mio nonno quando diceva: “la settimana prossima devo andare in campagna a bruciare le sterpaglie!”. 

I fumi che vediamo di giorno e sentiamo di notte provengono da incendi dolosi (fatti con coscienza e volontà!), premeditati, organizzati che talvolta vengono tacitati con mere giustificazioni soporifere e tranquillizzanti di autocombustioni, di turisti maleducati con qualche mozzicone di sigaretta maldestro, al massimo incendi colposi per incuria e disattenzione. Per molti è fantacriminologia. La realtà si palesa in tutta la sua drammaticità. Nel momento in cui si appicca un incendio in un’area di campagna con sterpaglie, vegetazione secca e soprattutto con gli ulivi seccati dalla xylella fastidiosa, lo scopo è soltanto quello di ripulire l’area e magari dopo averli accumulati per bene, bruciare illecitamente rifiuti di ogni genere. Si comprende come tali prassi nulla hanno a che vedere con l’addebbiatura, quella pratica rudimentale di fertilizzazione del terreno che consiste nell’incendio dei residui colturali o della vegetazione, spesso indicata con il termine di agricoltura taglia-e-brucia. Se l’abbruciamento di residui vegetali non rispetta i limiti e le condizioni dettate dalla legge ma ha il solo scopo di eliminare il rifiuto, si configura il reato di gestione di rifiuti non autorizzata. Durante il periodo di potatura delle piante e nel periodo estivo molte persone preferiscono bruciare foglie e rami anziché gestirle come un rifiuto. Bruciare residui di potatura potrebbe configurare un’attività di eliminazione di scarti provenienti da attività agricole e agroindustriali. A tutti gli effetti, siamo di fronte ad uno smaltimento irregolare di “rifiuti speciali”. La combustione dei materiali vegetali è regolamentata dal Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152 che ne rende possibile la pratica solamente sotto determinate condizioni e quantità. L’art. 182, comma 6-bis del D. Lgs. 152/2006, sancisce infatti che: “Le attività di raggruppamento e abbruciamento in piccoli cumuli e in quantità giornaliere non superiori a tre metri steri (lo ‘stero’ è l’unità di misura del volume apparente utilizzata per il legname ed equivale ad un metro cubo vuoto per pieno, ndr.) per ettaro dei materiali vegetali di cui all’articolo 185, comma 1, lettera f), effettuate nel luogo di produzione, costituiscono normali pratiche agricole consentite per il reimpiego dei materiali come sostanze concimanti o ammendanti, e non attività di gestione dei rifiuti. Nei periodi di massimo rischio per gli incendi boschivi, dichiarati dalle regioni, la combustione di residui vegetali agricoli e forestali è sempre vietata. I comuni e le altre amministrazioni competenti in materia ambientale hanno la facoltà di sospendere, differire o vietare la combustione del materiale di cui al presente comma all’aperto in tutti i casi in cui sussistono condizioni meteorologiche, climatiche o ambientali sfavorevoli e in tutti i casi in cui da tale attività possano derivare rischi per la pubblica e privata incolumità e per la salute umana, con particolare riferimento al rispetto dei livelli annuali delle polveri sottili (PM10)”

Orbene, il problema si pone nel momento in cui le nubi di fumo sono nere, segnale evidente che a bruciare non sono soltanto sterpaglie, erbacce o rifiuti vegetali ma altri materiali quali soprattutto plastiche, tubi in gomma, contenitori di fertilizzanti etc. con conseguente immissione nell’aria di diossina e di altri inquinanti pericolosi. Possibile che non riusciamo a rendercene conto e soprattutto a mettere in campo un adeguato e sistematico controllo del territorio? 

Alcune raccomandazioni sono quindi opportune. È sicuramente possibile preparare un barbecue in giardino durante il periodo estivo, sempre stando attenti alla molestia che i fumi prodotti potrebbero arrecare al vicinato. Fattispecie peraltro penalmente rilevate ai sensi dell’art. 674 del C.P.. Infine, la III Sezione Penale della Corte di Cassazione è tornata sulla materia indicando quando bruciare i residui vegetali è da considerarsi un reato e non una normale pratica agricola. Sempre la Corte di Cassazione precisa e conferma che si contempla un’attività di gestione di rifiuti e non la realizzazione di una normale pratica agricola, se non vengono rispettati i limiti e le condizioni stabilite dal citato art. 182, comma 6 bis, del D. Lgs. 152/06.

Le nostre campagne non sono “regni del fuoco” ma bellezze che dobbiamo recuperare, curare e valorizzare. Un tesoro inestimabile che dobbiamo lasciare a chi verrà dopo di noi.

Ordinanza per la pulizia dei terreni privati

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Ordinanza n. 55 del 31/05/2022

Riproponiamo per intero il testo dell’Ordinanza n. 55 del 31/05/2022 del sindaco del Comune di Ugento

Considerato Che:

-che da verifiche degli organi competenti è emerso che non tutti i proprietari ed i conduttori di fondi confinanti con le strade comunali e vicinali provvedono ad una adeguata manutenzione del verde, delle ripe e dei propri fondi;
-che l’abbandono, l’incuria e la mancanza di un’adeguata manutenzione del verde privato e pubblico da parte dei proprietari, dei conduttori dei fondi e aree site nel territorio comunale, possono causare rischi per la propagazione di incendi, con conseguente grave pregiudizio per l’incolumità pubblica e privata;
-che gli abbruciamenti di stoppie, di residui colturali e selvicolturali, di pascoli nudi, cespugliato alberati, nonché di terreni agricoli temporaneamente improduttivi, sono consentiti solo esclusivamente a seguito di autorizzazione del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, secondo i termini e modalità stabiliti dalle prescrizioni della Regione Puglia.
Considerato che la presenza di terreni, recintati e non, siti all’interno e all’esterno del centro urbano, ricoperti da una folta vegetazione spontanea, rovi e arbusti, oggetto di deposito di materiale di risulta e di rifiuti eterogenei, possono provocare, seri problemi di igiene, dando luogo alla proliferazione di ratti e di animali nocivi di ogni specie, nonché sono potenziale causa di incendi, con conseguente pregiudizio per l’incolumità pubblica e privata;
Rilevato che la regolare fruizione della viabilità pubblica, può essere ostacolata dalla negligenza dei proprietari e conduttori delle aree incolte e dei frontisti che non eseguono tempestivamente la corretta manutenzione dei terreni di proprietà, provvedendo al taglio delle siepi e dei rami di piante che si protendono oltre il ciglio stradale, creando impedimento, tra l’altro, alla corretta visione della segnaletica stradale;
Accertato che, per quanto riguarda le strade comunali, spesso non vengono osservate le norme sopra richiamate oltre a tutte le altre norme e cautele che disciplinano l’uso e garantiscono la normale circolazione e la sicurezza della viabilità;
Ritenuto necessario mantenere costantemente sotto controllo, sia da parte dei privati che degli enti proprietari o a qualunque titolo responsabili, la pulizia e la cura di aree ricadenti nel territorio comunale;
Atteso che è indispensabile adottare opportuni provvedimenti tesi all’esecuzione di urgenti interventi di pulizia di terreni incolti e di aree degradate, con particolare riferimento a quelle poste in prossimità di civili abitazioni;
ORDINA
Allo scopo di eliminare le cause che possono costituire innesco di incendi, creare situazioni potenzialmente di pericolo per la circolazione stradale, nonché pregiudizio all’igiene pubblica, con conseguente aggravio del pericolo per l’incolumità delle persone:
Ai proprietari, ai conduttori e ai detentori a qualsiasi titolo di terreni appartenenti a qualunque categoria d’uso del suolo, siano di proprietà di Enti pubblici o di privati (soggetti giuridici o persone fisiche), nonché ai responsabili di cantieri edili e stradali, ai responsabili di strutture artigianali e commerciali, con annesse aree pertinenziali private, di procedere agli interventi di pulizia di seguito elencati, che dovranno essere comunque tutti effettuati ciclicamente in modo da garantire la perfetta pulizia e manutenzione dei luoghi, in ogni caso ENTRO E NON OLTRE IL 15°GIUGNO 2022, e successivamente, ogni qualvolta necessario, consistenti in:
1) Sfalcio dell’erba, regolazione delle siepi, taglio di piante, di rami, del fieno, delle sterpaglie e della vegetazione incolta e sfalcio di tutta la vegetazione secca anche in aree coltivate, ricadenti nella proprietà privata e pubblica, ricadenti nel territorio comunale;
2) Regolazione delle siepi, taglio di rami delle alberature e piante e rimozione dello sfalcio, nonché dei rifiuti, nelle aree private e pubbliche site nelle vicinanze di abitazioni, ed in particolare nelle aree private prospicienti o che aggettano su strade ed aree pubbliche o di uso pubblico, a tutela della viabilità e della fruizione delle stesse;
3) Rimozione dello sfalcio e dei tagli, dalle aree di cui ai precedenti punti 1) e 2) e conseguente smaltimento e conferimento (o riciclo) secondo le modalità previste per legge;

Curioso risulta notare come i lavori di manutenzione del verde effettuati per conto del Comune non rispettino l’ordinanza, in particolare il punto 3, con residui di sfalcio e potatura rimasti sui marciapiede e bordi strada.

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