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Essere giovani imprenditori a Ugento è possibile: il caso GAAR

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giovani imprenditori a ugento

In un periodo dove spesso si sente parlare dei devastanti effetti della crisi economica che costringe alla chiusura diverse realtà imprenditoriali, è bello parlare di una storia che va contro corrente, smentendo lo stereotipo che vede il sud Italia come una deserta landa dove per essere imprenditori bisogna per forza aver superato abbondantemente i fatidici “anta”.
Stiamo parlando di due giovani imprenditori ugentini, Antonio e Gianluca, che sulle orme del capostipite Giovanni, hanno rilevato e sviluppato un’attività partita nel 1995, da una piccola pompa di benzina in via mare ad Ugento. Proprio da qui è partita l’avventura imprenditoriale di Giovanni, padre di Antonio, che dopo una vita di sacrifici come emigrante, trovò in questa occasione lavorativa la soluzione per tornare finalmente nel suo amato paese natio.
Antonio e Gianluca non si sono però limitati a portare avanti quello che con Giovanni aveva avuto inizio, bensì hanno investito il loro tempo, la loro passione e il loro denaro nello sviluppo di un’azienda che doveva evolversi per poter stare al passo con le sfide di un territorio che da lì a poco avrebbe visto lo scoppio del grande turismo di massa.
Così facendo nel 2007 apre il primo piccolo Snack Bar, fino ad arrivare a oggi, dove Gaar Srl, la societa’ fondata dai due, conta quattro distributori carburante, tre Snack Café avviati di cui due con annessa rivendita Tabacchi a Ugento e Melissano, 13 dipendenti all’attivo assunti e tutti del nostro territorio, un fattore non da poco visto i tempi.
Sono molte e a volte insormontabili, infatti, le difficoltà che si oggi si incontrano, data la condizione economica generale della nostra nazione oltre a un carico burocratico che molte volte ti porta quasi a mollare.
Il punto di forza è sicuramente il rapporto che abbiamo con i nostri ragazzi, affermano Antonio e Gianluca, sono loro che grazie al loro impegno contribuiscono attivamente alla crescita della nostra attività, cerchiamo di instaurare con loro un clima di fiducia e reciproco rispetto; siamo prima una famiglia, poi un’azienda.

Questo si riflette in un rapporto di fiducia anche con i nostri clienti, vero fulcro della nostra attività che ha avuto la possibilità di espandersi anche grazie al loro entusiasmo e al loro affetto.

Una realtà dinamica e al passo con i tempi quella della Gaar, che dimostra come l’impegno, la dedizione e la passione possano fare la differenza nella riuscita di un progetto imprenditoriale, a qualsiasi latitudine e in qualsiasi condizione. Sicuramente un buon esempio per tutti i ragazzi del nostro paese che iniziano ad affacciarsi al mondo del lavoro.

L’impegno di Biagio per la pulizia delle nostre spiagge

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Nobile gesto. L’iniziativa personale del nostro concittadino Biagio Santantonio che armato di cartello si è posto l’ambizioso obiettivo di poter finalmente avere le nostre splendide spiagge libere da quello che è uno dei rifiuti più diffusi e pericolosi allo stesso tempo: i mozziconi di sigaretta.

I filtri delle sigarette, cioè la parte che i fumatori buttano, contengono acetato di cellulosa. Si tratta di una sostanza sintetica ottenuta con un trattamento chimico notevole: per questo motivo impiega svariati decenni a decomporsi. Le microplastiche, una volta ingerite dai pesci, non si dissolvono: rimangono insieme a loro e potenzialmente possono finire nei nostri piatti, in un ciclo chiuso che porta gli esseri umani, specie inquinatrice per eccellenza, a cibarsi dei suoi stessi rifiuti.

Biagio che espone il cartello contro l’abbandono dei mozziconi di sigaretta.

Per questo Biagio ha deciso di armarsi di palo e cartello per cercare di sensibilizzare tutti gli operatori turistici che sulle spiagge operano oltre che ai turisti e le persone che abitano le nostre spettacolari coste, nella speranza che presto anche altri seguano il suo esempio.

Secondo una ricerca ripresa dalla rete televisiva NBC, le sostanze contenute nei filtri sono state ritrovate nel 30% delle tartarughe e nel 70% degli uccelli marini analizzati. Le sigarette, dunque, sono entrate ingiustamente a far parte della catena alimentare di questi animali.

Ma quante sigarette ci sono nei nostri mari e nelle nostre spiagge? Difficile dirlo dopo anni e anni di fumo ininterrotto. L’organizzazione Ocean Conservancy, composta da pulitori volontari, ha raccolto 60 milioni di mozziconi in trent’anni, raggiungendo con questo numero impressionante circa un terzo circa del totale dei rifiuti raccolti. Per rimediare all’inciviltà umana, alcune aziende propongono filtri biodegradabili, mentre alcune amministrazioni locali (ad esempio quella di San Francisco in California) impongono una sovrattassa di 60 centesimi ogni pacchetto di sigarette, teoricamente per ripagare i costi di raccolta e smaltimento, praticamente anche per tentare di scoraggiare il consumo di questo prodotto.Insomma, lasciare i mozziconi in spiaggia è un danno gravissimo all’ambiente e alla salute. Ma anche fumare una sigaretta produce effetti negativi sull’ambiente, molti di più di quelli che ci si potrebbe immaginare. Lo scorso anno, infatti, era partita dal Codacons una proposta, che vietava anche il fumo in spiaggia.

Secondo una ricerca dell’Istituto nazionale dei Tumori di Milano, infatti, l’inquinamento generato dalle sigarette fumate sotto gli ombrelloni può superare persino quello che si registra in una zona a elevato traffico di auto. La combustione di una sigaretta riesce a inquinare più delle polveri sottili provenienti dai gas di scappamento di un’automobile. Un esempio virtuoso, in tal senso, arriva dalla spiaggia di Bibione, in provincia di Venezia, che è stata la prima località balneare italiana ad aver bandito il fumo sulla battigia nel 2014, ottenendo risultati significativi.

Ugento è bandiera blu

ugento bandiera blu

Arriva la comunicazione delle nuove località insignite del prestigioso titolo FEE tra le quali risulta esserci anche Ugento. Una questione di cui avevamo già scritto in precedenza, all’indomani dell’incarico per 24 mila euro assegnato dal comune di Ugento ad una società di consulenza.

Una spesa che a quanto pare ha portato i frutti sperati, essendo riusciti a far rientrare Ugento nella lista delle località che meritano il vessillo di “Bandiera Blu”, nonostante le numerose criticità rilevate.

Naturalmente arriva subito la comunicazione da parte del Sindaco sulla sua pagina politica su Facebook:

Il sindaco di Ugento ci ha tenuto a rimarcare come il conseguimento del premio sia arrivato in quanto:

Il Comune di Ugento, in sede di presentazione della candidatura, è riuscito a fornire elementi di valutazione documentale utili in tema di:

– Depurazione delle acque reflue;- Pulizia delle spiagge ed incremento della percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti;

– Educazione ed informazione ambientale;- Recupero, restauro e valorizzazione di numerosi beni culturali;

– Approvazione di piani particolareggiati quali il piano del colore, il piano del verde, il piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche nonché l’adozione del piano territoriale del parco naturale regionale “Litorale di Ugento”;- Efficientamento energetico, mobilità e riqualificazione dei paesaggi costieri;

– Interventi strategici per il deflusso del traffico veicolare;- Progetti di conservazione e valorizzazione della biodiversità insistente sempre nel Parco “Litorale di Ugento”;- Presenza di piste ciclabili;

– Gestione sostenibile delle risorse ittiche al fine di:

a) sostenere la piccola pesca professionale locale attraverso interventi di miglioramento delle infrastrutture a servizio dei pescatori e

b) l’istituzione dell’OASI BLU da parte della Regione Puglia in coincidenza con le secche di Ugento onde tutelare e valorizzare le risorse biologiche e geomorfologiche della zona e promuovere interventi tesi al ripopolamento ittico.

Parole che lasciano perplessi molti addetti ai lavori, che non possono fare a meno che notare come molte delle condizioni rimarcate dal sindaco siano in realtà nelle buone intenzioni della nostra amministrazione, ma sicuramente non realtà, con le marine di Ugento che al giorno d’oggi risultano ancora sprovviste di rete fognante, uno dei presupposti fondamentali al riconoscimento della bandiera blu.

Ora è importante non abbandonarsi agli annunci per coprire quanto ancora ci sia da fare: il completamento della rete fognante, la messa in sicurezza dei bacini, la pulizia del porto di Torre San Giovanni, l’attuazione del piano parco, lo sblocco di Torre Mozza, il ripristino del pallone tensostatico di Torre San Giovanni, sono solo alcune delle sfide che attendono questa amministrazione, su temi e progetti che il territorio attende da oltre 20 anni.

Il titolo rappresenta comunque una notizia positiva per il nostro paese e per il suo comparto turistico. La speranza è che la si possa sfruttare al meglio tramite una comunicazione incisiva che permetta di sensibilizzare anche i futuri turisti sull’argomento.

Il basolo di via Roma demolito per i lavori dell’Enel.

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polemiche in via Roma

Arriva da un nostro lettore del centro storico di Ugento la denuncia che vuole fare luce sulla natura dei lavori attualmente svolti in via Roma a Ugento. Una delle più belle strade del centro storico sventrata per passare delle nuove condutture elettriche. Peccato che, a suo dire, le predisposizioni siano già state effettuate con i lavori di restauro di 10 anni fa.

Una situazione poco chiara che abbiamo cercato di risolvere chiedendo una spiegazione all’assessore Alessio Meli:

Si tratta di un aspetto di carattere tecnico sul quale ho avuto la accortezza di informarmi in seguito alla vostra richiesta. Gli scavi in questione sono effettuati da una ditta per conto di E-distribuzione e sono atti ad aumentare la portata di un’utenza privata di Via Roma, che ha fatto regolare richiesta di adeguamento della fornitura da 3 a 10 kw. Si tratta in sostanza di una notizia positiva, in quanto si presume che una nuova attività di carattere turistico-ricettivo nascerà nel centro storico del nostro paese. Allo stesso modo ho avuto la premura di verificare la presenza di corrugati precedentemente installati sotto la sede stradale. Si tratta di una predisposizione alla rete pubblica messa in opera con gli ultimi lavori che hanno interessato la strada e che purtroppo non rispondevano alle esigenze tecniche della rete elettrica, per questo si è dovuto procedere con dei lavori di carattere più invasivo. Voglio comunque tranquillizzare i cittadini, in quanto il fornitore si è impegnato contrattualmente a ripristinare lo stato dei luoghi come in origine.

La risposta di Meli

La giovane Asia Cucci terza ai campionati italiani di boxe

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terzo posto per la giovane cucci

Si sono svolti a Roseto degli Abruzzi i campionati italiani junior di boxe, che hanno visto finalmente in vetrina i giovani talenti della boxe italiana dopo 2 anni di pandemia che hanno bloccato anche questo sport.

A portare alta la bandiera di Ugento e della palestra ASD Boxe Terra D’Otranto è stata la giovanissima Asia Cucci, promettente boxeur sedicenne, alla sua seconda gara ufficiale nella categoria 60 kg, che nonostante questo non ha sfigurato battendosi con le atlete di attualmente riferimento nel panorama italiano.

La giovane Cucci si è distinta per impegno e passione, non riuscendo però ad avere la meglio contro un’avversaria molto più esperta in semifinale. Nonostante questo l’atleta salentina è riuscita comunque a portare a casa una ripresa mantenendo un distacco minimo nelle altre 2.

Un terzo posto che non lascia l’amaro in bocca a tutti coloro che hanno seguito Asia in questi campionati, sicuri che il percorso intrapreso dalla studentessa di Ugento sia quella giusta per portarla sulla strada del successo.

Di questo tono anche le parole del campione ugentino Giuseppe Carafa, che ha seguito all’angolo Asia, assieme al padre Salvatore e al fratello, zoccolo duro della palestra con base Matino.

Una foto di gruppo dopo la gara

Le belle persone rimangono nel cuore

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Le belle persone rimangono nel cuore claudio marra e cancelliere cirò

Nel corso degli anni, ogni comunità cresce e decresce allo stesso tempo. Nascono nuove famiglie e nuove persone. Altre ci lasciano e vanno via. È ciò che in tante occasioni si traduce nel fatidico: “questa è la vita”. Oppure, quando a lasciarci è una persona anziana rimasta vedovo o vedova: “si è chiusa una casa!”.

Eh già! canterebbe Vasco Rossi. Spesso dimentichiamo di interrogarci sul senso e sul valore della nostra vita. Personalmente credo che l’essenza stia nel donarsi e nel cercare quella felicità che sta dove stanno le persone a cui si vuole più bene.

Ci sono poi quelle situazioni, oserei dire “particolari”, che caratterizzano una comunità. In ogni tempo ed in ogni luogo. Sono quelle situazioni in cui concittadini dalla diversa storia e dalle più profonde differenze sociali, caratteriali, talvolta anche politiche ed economiche, quando abbandonano il presente per percorrere l’aldilà, lasciano un segno indelebile. Una sorta di impronta nella storia che spesso si dimostra di gran lunga più efficace ed importante, nel bene e nel male, per un quartiere, per un piccolo paese. Quindi anche per la nostra Ugento.

Non c’è un ugentino che non abbia conosciuto la figura del grande Claudio Marra.

Uno dei più bei ricordi di Claudio Marra, per tutti Lallo

In molti si chiederanno: ci ete quistu?

Si trascura che questo personaggio ugentino, nostro concittadino scomparso alcuni anni fa, altro non è colui che s’incontrava per strada, al bar, al campo sportivo, in chiesa, al supermercato, alle processioni, etc. Sono note le sue capacità di dirigere il traffico durante i lavori stradali, con pettorina indossata e paletta in mano. Il sig. Claudio Marra è semplicemente “Lallo”.

Una persona a mio avviso straordinaria, dall’umanità inestimabile. Di cui oggi, nei tempi che viviamo, abbiamo fortemente e urgentemente bisogno. Lallo è quella figura, umile e carismatica, che costituisce un sicuro elemento di socializzazione intesa come unione comunitaria. Sotto certi aspetti un esempio da intendersi come monito verso coloro che in ragione delle proprie ricchezze, per la verità solo materiali, quindi “povere dentro”, tendono a denigrare relegandoli nei bassi fondi della società. Eppure la storia ci dimostra che invece sono grandi davanti alla miseria umana.

Mi piace pensare che anche il nostro Lallo possa autodefinirsi, come Don Tonino Bello «capace di tutto, perché consapevole che, quanto più ci si abbandona a Dio, tanto più si riesce a migliorare la gente che ci sta intorno». È innegabile la sua grande forza nel migliorarci.

C’è poi un altro personaggio che vorrei ricordare.

Ci ha lasciati nei giorni scorsi. Impossibile che ci sia un ugentino che non conosca il cancelliere Franco Cirò. Persona dal grande profilo culturale e dalla profonda sensibilità che tanto ha dato alla nostra comunità. Devoto a San Francesco di Paola, anche il nostro cancelliere credo abbia attirato l’attenzione di ogni ceto sociale.

In molte delle nostre chiacchierate, non si poteva non percepire quel senso di spensieratezza e di serena conversazione che solo poche persone sanno dare. Mettendoti comodamente in ascolto, consapevole che l’occasione è ghiotta per crescere e conoscere.

Ero passato a salutarlo prima della Santa Pasqua. Avemmo una bella discussione e ci esternammo alcune riflessioni, personali e sulla odierna situazione. Non solo di Ugento. Rimasi ancora una volta sorpreso per la lucidità dei suoi ragionamenti. Ebbi quindi conferma che, come scrive il profeta Isaia, “la vecchiaia è corona del giusto”.

Le differenze tra queste due figure credo siano talmente chiare da non poter sfuggire a nessuno. C’è tuttavia un fattore comune che le tiene unite e che credo sia utile alla nostra comunità. La capacità di farci sentire uniti nel pensare di aver avuto l’onore ed il piacere di conoscere queste belle persone. Questi nostri concittadini che tanto hanno dato secondo le proprie possibilità e capacità. Senza mai pretendere nulla in cambio.

Alla tristezza di non poterli più incontrare si unisce il ricordo. Che è poi ciò che ognuno custodisce a proprio modo dentro di sé.

In effetti, non vi è chi non cerca di custodire gelosamente ciò che sente proprio, che lo far star bene e magari lo aiuta ad affrontare meglio le vicissitudini di tutti i giorni.

È vero che mi mancano gli incontri al bar o per strada con Lallo. Ed è altrettanto ineludibile che mi mancheranno le piacevoli chiacchierate con te, caro cancelliere Cirò.

“Confessarlo” pubblicamente sul nostro giornale credo sia semplicemente dire a entrambi un doveroso: grazie!

Grazie Lallo! Grazie cancelliere Cirò! Grazie perché nel vostro ricordo riuscite a farci sentire uniti, anche se un po’ più soli. Voi siete belle persone. Quelle che rimangono nel cuore. Il resto sono solo conoscenze.

Franco Cirò

Nel bene o nel male, purché se ne parli

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Nel bene o nel male, purché se ne parli

Nel bene o nel male, purché se ne parli, parafrasi de «C’è una sola cosa al mondo peggiore del far parlare di sé, ed è il non far parlare di sé», Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde (1890): «There is only one thing in the world worse than being talked about, and that is not being talked about».

Tempo fa ci dedicammo alla comunicazione istituzionale del Comune di Ugento e del fatto che non esistesse affatto. Se in qualche modo viene fatta, questa è riservata al proprio elettorato o errata.

Porteremo piccoli esempi, molto recenti, a riprova di questo:

Lo “scandalo” del taglio del povero Pino che faceva compagnia alla cappella della Madonna della Luce: il taglio è stato fatto senza nessuna comunicazione o dichiarazione. Prima abbiamo sollevato la questione, su segnalazione di una nostra lettrice e ha avuto una risonanza mediatica enorme; commenti e reazioni di indignazione. Pochi giorni dopo, in preda ai rumors confusi di paese, che attanagliavano l’opinione pubblica, il sindaco si è sentito in dovere di spiegare i motivi dell’accaduto, sempre attraverso la ex pagina di partito.

La rimozione del pino è un iter avviato nel 2019 da parte del parroco della Cattedrale, in quanto le sue radici stavano danneggiando la pavimentazione del Santuario e l’asfalto

estratto dichiarazione facebook ex profilo partito, ora pagina del sindaco.

Questo ci può fare notare come l’amministrazione abbia perso un’occasione per fare bella figura.

Il tutto è avvenuto in regola e alla luce del sole ma nulla è stato detto. Nulla sarebbe accaduto su coloro che amministrano come dei “buoni padri di famiglia” se solo avessero comunicato, come hanno fatto dopo la nostra pubblicazione, attraverso un comunicato.

Lo stesso sta accadendo con i recenti malcontenti dei commercianti che non ricevono risposte da anni. Nonostante le continue e numerose richeste d’aiuto. La richiesta è semplice: la creazione di un’area mercatale unica, in un luogo consono alle esigenze di tutti o il ripristino dei posti in Piazza Italia. Ad oggi, dopo la nostra segnalazione, gli alimentari del mercato hanno ricevuto solo silenzi.

Ecco che torniamo al nostro incipit: non far parlare di sè per un’amministrazione è un fatto inaccettabile, oltre che moralmente ingiusto verso i propri concittadini:

Cittadini che si ritrovano, dal giorno alla notte, a combattere con sensi unici arraffati per camuffare un’opera non funzionale; senza l’ausilio di un vigile, per i molti che in preda alle abitudini e alle necessità della vita si ritrovano contromano, minacciando la sicurezza pubblica; solo perchè il comune ha comunicato per tempo la notizia.

Bisogna parlare, raccontare, esprimersi per creare domande ed opinioni.

Le incomprensioni spesso nascono dalla volontà di non voler dare voce ad un idea; questo si traduce in vocii e mal di pancia che portano alle dicerie e infine alle offese.

La soluzione è sempre stata sotto gli occhi di tutti. Ora si evidenzia maggiormente attraverno una testata giornalistica locale e i suoi canali social, canalizzatori di quello che il comune non dice ma fa.

Diamoci tutti una mano! Parliamone! Raccontiamo i disagi, faccia a faccia, discutiamo, litighiamo e poi troviamo soluzioni. Questo fa “il buon padre di famiglia”.

Nel bene o nel male, purché se ne parli.

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