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Il Comune cerca immobili a Lido Marini

Il Comune cerca immobili a Lido Marini.

Infatti, Il Comune di Ugento con la determinazione N°. 290 Registro Generale DEL 04/05/2022 N°. 28 Registro del Settore DEL 04/05/2022 avente per oggetto: LOCAZIONE DI IMMOBILI IN LIDO MARINI DA DESTINARE AL SERVIZIO DI ASSISTENZA SANITARIA ESTIVA PER IL TURISMO ASET E AL SERVIZIO DI ASSISTENZA E ACCOGLIENZA TURISTICA – APPROVAZIONE BANDO PER INDAGINE RICOGNITIVA.

L’obiettivo è di garantire l’assistenza sanitaria, accoglienza e assistenza estiva per il turismo.

Il Sindaco ha, perciò, invitato a individuare un immobile sito nella marina di Lido Marini per l’attivazione dei suddetti servizi.

Ecco, infatti, le valutazioni:

  • ricerca degli immobili in grado di soddisfare le suddette esigenze, in ossequio ai principi di buon andamento ed imparzialità, debba avvenire mediante una procedura di indagine esplorativa che metta nella condizione i potenziali interessati di manifestare la propria disponibilità alla eventuale conclusione del contratto;
  • procedura, dopo la suddetta fase di evidenza pubblica, si svilupperà mediante una trattativa privata con il soggetto che avrà proposto l’immobile/i ritenuto/i più idoneo/ii al soddisfacimento degli obiettivi dell’ente, attraverso cui negoziare le migliori condizioni del contratto, ivi compreso la determinazione del canone di locazione sulla base di un giudizio di congruità;
  • schema dell’avviso contiene gli elementi e caratteristiche essenziali dei locali che l’amministrazione intende reperire, nonché i parametri che poi dovranno condurre alla valutazione delle proposte che perverranno.

DETERMINA perciò

  • Di approvare lo schema di avviso pubblico (Allegato 1), il modulo per la domanda di partecipazione (Modello A), il modulo per la descrizione dell’immobile e delle caratteristiche tecniche (Modello B) e il modulo per l’offerta economica (modello C), allegati alla presente determinazione, con cui dare avvio al procedimento amministrativo che qui ci occupa;

Alleghiamo Detemina e Moduli Allegati:

  • domanda di partecipazione (Modello A)
  • descrizione dell’immobile e delle caratteristiche tecniche (Modello B)
  • offerta economica (modello C)

Infine, le regole generali e la deliberazione completa:

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l’attrice IIka Hartikainen sceglie Torre Mozza per le sue vacanze

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attrice finlandese a torre mozza

Avvistata a Torre Mozza nei giorni scorsi la nota attrice finlandese IIka Hartikainen che ha scelto la marina di Ugento per passare alcuni giorni di relax prima di riprendere il suo viaggio in treno che la porterà in giro per l’Europa a promuovere il suo nuovo progetto.

Nel giugno 2021 in un anfiteatro a Espoo, in Finlandia, ha avuto luogo una prima performance sul tema del consumismo simulando teatralmente una conferenza di alta finanza. Per la performance, le attrici finlandesi IIka Hartikainen e Sinikka Lumiluoto hanno studiato le loro abitudini di consumo, sperimentando uno stile di vita legato ad un’economia condivisa e circolare.

La performance racconta attraverso la clownerie due diversi approcci in relazione ad una possibile vincita di un importante lotteria esplorando la dinamica tra l’avidità e generosità coinvolgendo anche il pubblico.
Secondo le artiste infatti è sempre sorprendente come l’essere umano tenda a relazionarsi a questi temi.
L’obiettivo di IIka Hartikainen e Sinikka Lumiluoto è quello di fare una clownerie quasi senza parole, attraverso un linguaggio universale concentrando la performance anche sulla loro stupidità personale.
IIka Hartikainen e Sinikka Lumiluoto sono un duo di professioniste della clownerie e del
teatro fisico con base a Helsinki in Finlandia.
IIka e Sinikka si sono incontrate durante una masterclass di clown organizzata nel 2015 dal Teatro Metamorfosi, diretto da Giovanni Fusetti.
Questo incontro ha portato nel 2016 alla nascita di alcune performances soliste dal nome MetaCLOWNS presentate durante un Festival di Teatro Clownerie a Helsinki. Ilkka Hartikainen e Sinikka Lumiliuoto erano anche interessate a utilizzare la clownerie in spazi non convenzionali collaborando anche con altre forme d’arte ispirandosi ad esempio a mostre di arte contemporanea.

Abbiamo avuto la possibilità di scambiare due chiacchiere con l’attrice finlandese:

Ciao Ika, innanzitutto benvenuta a Ugento, speriamo che il posto ti sia piaciuto

Ciao Riccardo, è la prima volta che visito il Salento e in particolare Ugento. In questi giorni rimarrò a Torre Mozza al Salaqua di Vincenzo, un posto davvero stupendo. Devo dire che sono rimasta davvero impressionata dalla bellezza dei luoghi ma soprattutto dalla gentilezza e dal modo di fare delle persone che li abitano.

Grazie a te Ika per le belle parole. Abbiamo letto del tuo recente progetto artistico, vuoi parlarcene?

Si tratta di un progetto che punta a sensibilizzare le persone sui temi ambientali attraverso il linguaggio universale della clownerie. Una sorta di allegoria sulla società odierna che prova a far riflettere su quelli che sono i paradossi della nostra economia.

Una mission importante dunque, che caratterizza molte iniziative della tua terra natia. Secondo te perché qui da noi non esiste la stessa coscienza ambientale?

Difficile dirlo con esattezza, ma penso che la differenza sia data dal rapporto che le persone hanno con l’ambiente circostante. In Italia ci sono 60 milioni di persone in un ambiente altamente antropizzato, in Finlandia siamo 6 milioni e molte persone vivono ancora in simbiosi con le foreste, da cui dipende la loro vita. Forse è per questo che i temi ambientali sono vissuti in maniera profondamente diversa rispetto a voi.

Grazie mille Ika per quello che fai, ti rivedremo ancora dalle nostre parti, magari impegnata in una delle tue performance?

Mi piacerebbe molto tornare qui con il mio progetto. Magari ci sarà la possibilità di stringere delle collaborazioni con realtà del posto che ci daranno la possibilità di poterci esibire anche qui. Sarebbe davvero bellissimo poter portare una parola a sostegno della natura e del nostro pianeta per poter provare a essere sempre più convinti delle nostre azioni per poterlo salvaguardare

L’attrice e i suoi amici a Torre Mozza

Ugento un paese sempre più vecchio: i dati

A dirlo sono i dati demografici del nostro paese, che schizzano un quadro drammatico, con indicatori in costante calo da 20 anni a questa parte. Ugento è diventato un paese più anziano e poco scolarizzato, in cui la fascia degli ultra cinquantenni con licenza elementare risulta quella più numerosa. Ma il calo di oltre un punto percentuale di giovani in 20 anni è sicuramente il dato più preoccupante. Di fatto abbiamo perso un quarto degli adolescenti di 20 anni fa.

Un calo demografico mitigato, almeno nei dati, dall’aumento costante dell’immigrazione e dalla legislazione sulla tassazione delle case, che ha spinto molti a spostare la residenza fittiziamente nel nostro paese, soprattutto nelle marine (un dato che si legge plasticamente nello scatto tra il 2001 e il 2011). Prova ne sia che Torre San Giovanni è attualmente la prima frazione di Ugento per abitanti. Il drastico calo della popolazione sotto i 17 anni fa da cartina al tornasole di questa situazione.

Al calo demografico si aggiunge la situazione socio economico della popolazione: il grado di istruzione medio risulta essere invariato, con Ugento che rimane agli ultimi posti della provincia per quanto riguarda i laureati. Un dato che va tristemente peggiorando se si guarda la fascia di età 25/49 anni. Il dato più preoccupante è sicuramente quello dei giovani, con un quarto dei ragazzi al di sotto dei 24 anni che non studia né cerca lavoro. Un dato che si riferisce alla popolazione residente e che sottolinea come esista una forte emigrazione di giovani laureati, costretti a trasferirsi per poter lavorare nel campo d’applicazione dei loro studi.

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Una situazione socio-culturale complessa che non può non riflettersi sul mercato del lavoro. Un dato beffardo se si considera che Ugento dispone di più posti di lavoro rispetto a quanti lavoratori possa offrire la sua popolazione. Nonostante questo esistono oltre 900 disoccupati con una popolazione inattiva totale di quasi 2300 persone.

La costante crescita della popolazione straniera, mediamente meglio istruita dei nativi, dimostra come la richiesta di manodopera sia soddisfatta da una percentuale crescente di stranieri anche se tra di loro risultano ufficialmente 95 in cerca di lavoro.

Per quanto riguarda il lato economico, Ugento scala qualche gradino nella classifica della ricchezza media dei suoi abitanti, pur rimanendo in fondo alla classifica provinciale. Lavoratori dipendenti e pensionati rappresentano la quasi totalità di coloro che percepiscono un reddito, anche se da notare è anche quello dei redditi da immobili: un ugentino su 3 guadagna qualcosa con i suoi immobili.

Se si guardano poi le fasce di reddito, si notano subito alcuni dati. Risultano infatti solo 11 residenti a guadagnare oltre 120 mila euro e 27 dai 75mila a 120mila euro. Un dato grottesco considerato che Ugento è uno dei territori con il maggior numero di strutture ricettive dell’intera regione, con 102 strutture iscritte alla piattaforma Booking e 1020 recensite su tripadvisor. In Generale esistono 24 aziende che superano il milione di euro di fatturato annuo e 75 con un fatturato compreso tra il milione e i centomila euro.

Esistono anche 47 cittadini che non percepiscono alcun reddito, mentre quasi la metà del paese si arrangia con meno di 10mila euro al mese.

Nuovo regolamento per le riprese video del consiglio comunale

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nuovo regolamento per riprese video dei consigli comunali

Riprese video addio nel comune di Ugento?

Si è svolto oggi il secondo consiglio comunale del 2022 nel Comune di Ugento. Un consiglio comunale che ha visto la ratifica di diverse questioni meramente tecniche e regolamentari.

L’unica novità degna di assumere la dimensione di notizia è stata la comunicazione iniziale della presidente del consiglio Maria Venere Grasso, che comunicando l’avvenuta autorizzazione alle riprese data dalla conferenza dei servizi, specificava come questa autorizzazione fosse da considerarsi solo ed esclusivamente per il consiglio comunale della data odierna.

Questo in vista della redazione e dell’approvazione di un regolamento ad hoc da allegare al già esistente regolamento del Consiglio Comunale, che disciplinerà le riprese audio-video. Una decisione già annunciata 10 anni fa dall’allora presidente del consiglio, che in seguito a discussioni avute nel primo consiglio comunale, prese atto dell’allora legislazione in questo senso, autorizzando tutti coloro che ne facevano preventiva richiesta alle riprese del consiglio comunale.

Una comunicazione che si intendeva unica per l’intera consiliatura. Fu in base a questa norma che più soggetti nel corso di questi anni hanno avuto la possibilità di riprendere e pubblicare INTEGRALMENTE i filmati dei consigli comunali.

Oggi, a 10 anni da allora, abbiamo scoperto che nessun regolamento è stato mai redatto e che in più non vale neanche quel principio stabilito 10 anni fa. Da oggi in poi, infatti, sarà la presidente del consiglio ad autorizzare di volta in volta le riprese. Una decisione possibile grazie al fatto che non esiste attualmente un regolamento e che viene descritta minuziosamente in un parere del 2014 del dipartimento per gli affari interni e territoriali https://dait.interno.gov.it/pareri/14309 in seguito ad una pronuncia del TAR Veneto

Pertanto, tenendo presente che la normativa tende ormai ad evolvere verso la più totale trasparenza della pubblica amministrazione (decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33), nel caso in esame, in presenza di apposita disciplina regolamentare, alla luce dei sopra delineati principi e al di fuori dei casi in cui il consiglio si riunisca in seduta riservata ai sensi statutari e delle norme regolamentari, è riservata al presidente del consiglio comunale la possibilità di valutare di volta in volta se ammettere la videoregistrazione, anche in relazione all’oggetto dei lavori previsti all’ordine del giorno per la specifica occasione.

Questo è quel che si legge nella conclusione del parere del dipartimento, anche se leggendo attentamente nella parte descrittiva si apprende:

In assenza di esplicita previsione regolamentare l’ammissione alla registrazione potrebbe essere regolata caso per caso dal presidente del consiglio proprio nell’esercizio dei richiamati poteri di direzione dei lavori dell’assemblea, in stretta correlazione alle esigenze di ordinato svolgimento dell’attività consiliare.

Tuttavia, occorre osservare che il Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto, con la sentenza n. 826/2010, ha negato il potere in parola in capo al Sindaco-Presidente del Consiglio Comunale il quale in carenza di apposita fonte regolamentare di competenza consiliare non può procedere ad estemporanei assensi alla videoregistrazione.

A margine di tale potere regolamentare e, nell’ambito del citato principio di pubblicità della seduta, l’amministrazione può legittimamente riservarsi il compito di registrazione con mezzi audiovisivi, anche escludendo che altri soggetti e il pubblico in aula possano procedervi. In questo senso, la pubblicità della seduta non implica la facoltà di registrazione ma la libera presenza di chi abbia interesse ad assistere alle sedute.

Tale posizione trova conforto nella giurisprudenza che non ha rilevato profili di illegittimità in un regolamento che poneva il divieto di introdurre nella sala del consiglio apparecchi di riproduzione audiovisiva, se non previa autorizzazione (Corte di Cassazione, Sez. I n. 5128/2001).

L’amministrazione quindi non può vietare le riprese nel caso non si sia preventivamente dotata di un servizio analogo, fornito in maniera ufficiale e documentata e sempre previa comunicazione a tutti i consiglieri.

Da notare come in nessuna parte del testo si parli di parere della conferenza dei capigruppo. Eppure la Presidente del Consiglio Comunale di Ugento ha sottoposto la decisione a questo organo, così come si puà evincere dalla documentazione che pubblichiamo integralmente.

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Una missiva arrivata con soli 4 mesi di ritardo, visto che la comunicazione presentata da questa testata si riferiva al consiglio comunale di dicembre 2021 e scritta dopo aver appreso che il Comune di Ugento si era dotato di un servizio ufficiale di riprese, documentato dal fatto dell’apertura di un canale Youtube denominato “Comune di Ugento” e dal quale è stato trasmesso in diretta e senza alcuna comunicazione circa il trattamento dati il consiglio comunale del 22 ottobre 2021.

Sembra utile segnalare come le riprese siano state effettuate sempre dallo stesso soggetto, configurandosi ora come “Comune di Ugento”, ora come supplemento online della testata giornalistica SKYLAB NEWS.

Fatto sta che dopo dieci anni e senza meglio precisati motivi è tornata l’esigenza di regolamentare le riprese video del consiglio comunale del Comune di Ugento. Regolamento che deve sempre rimanere nei vincoli dell’ordinamento italiano e che deve sempre e comunque tener conto che la registrazione, la ripresa e la diffusione dei lavori consiliari da parte di testate giornalistiche, devono essere ritenute in generale consentite, anche senza il consenso degli interessati, sulla base di quanto disposto dagli artt. 136 e ss. del D.Lgs. n. 196/2003 e dal Codice di deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio del diritto di cronaca giornalistica.

Questo è il presupposto che appare e accomuna le decine di regolamenti comunali che si trovano in rete (in realtà si evince come i comuni abbiano copiato a loro volta i loro testi) con regolamenti che hanno vari gradi di “durezza” e complessità partendo d quello del comune di Montespertoli, che autorizza tout court tutti a poter effettuare riprese video, nel rispetto della privacy e del trattamento dati, fino ad arrivare al caso del Comune di Pulsano, che ha regolamentato fin negli inutili dettaglia la faccenda, pur non sottraendosi ad una dettagliata e complessa analisi consiliare, pubblicata interamente sul sito del Comune Di Pulsano.

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Ci teniamo quindi a sottolineare come questa testata non sia stata presente nel riprendere i lavori del consiglio comunale di Ugento non perché non sia stata preventivamente autorizzata, in quanto questa autorizzazione non è a noi necessaria per effettuare le riprese, bensì per una precisa e ben determinata scelta editoriale, che ci vedrà impegnati nelle riprese del consiglio comunale nel momento in cui gli ordini del giorno verranno giudicati della “dovuta rilevanza giornalistica” dalla nostra redazione.

Allo stesso modo tranquillizziamo i nostri lettori, Ozanews continuerà a filmare ogni evento pubblico che avremo la possibilità di documentare, aldilà di qualsiasi regolamento comunale, questo perché il diritto di cronaca esercitato da una testata giornalistica regolarmente registrata è tra i diritti fondativi della nostra costituzione.

L’evoluzione mafiosa nel Salento

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L’evoluzione mafiosa nel Salento

Se c’è un merito che deve essere riconosciuto alle organizzazioni criminali che operano anche nel Salento, c’è sicuramente la capacità di adattarsi ai tempi e di modificarsi continuamente, mantenendo una struttura ed un’ organizzazione al passo coi tempi.

Nell’ultima relazione della Direzione Nazionale Antimafia è interessante osservare come la criminalità organizzata pugliese si componga di espressioni legate rispettivamente ai territori di Foggia, Bari e del basso Salento, che hanno mutuato la vocazione affaristico-imprenditoriale dalla camorra e dalla ’ndrangheta in cui affondano le proprie radici. I clan e gruppi pugliesi pur continuando ad essere imperniati su famiglie criminali sulle quali si sono via via costruiti, mostrerebbero, tuttavia, spinte evolutive tendenti a sostituire i legami di sangue con quelli fondati sulle capacita criminali. Elemento fondante dei sodalizi criminali è e rimane il “controllo del territorio”. Le difficoltà che le Autorità incontrano nel ricostruire le fitte reti criminali derivano sostanzialmente dalla complessità dell’“area grigia”. Un’area dai contorni indefiniti e a carattere dinamico, tendente ad assumere le forme più consone alle contingenze, alle esigenze ed ai fini dei sodalizi criminali. Nella quale intervengono incisivamente piano organizzativo e strutturale quelle figure di professionisti (avvocati, commercialisti, broker, mediatori, ingegneri, architetti, consulenti finanziari, funzionari e amministratori pubblici, etc.) collocabili nella categoria dei colletti bianchi sui quali il noto criminologo Edwin Sutherland con “White Collar crime” ha scritto pagine memorabili. Le sue parole sono attualissime: «nel corso di una guerra in cui era messa in pericolo la civiltà occidentale, le grandi società non hanno sacrificato i propri interessi né hanno partecipato di buon animo alla politica nazionale ma, al contrario, hanno cercato di sfruttare la situazione di emergenza come un’occasione per straordinari arricchimenti a spese altrui. Ma se queste imprese non ebbero riguardo per il benessere sociale in una situazione di particolare pericolo per l’intera civiltà, a maggior ragione esse saranno incapaci di dare un contributo alla politica nazionale in tempi normali. A muoverle è l’interesse egoistico e il desiderio di avvantaggiarsi sugli altri, il che le rende costituzionalmente inidonee a cooperare alla vita sociale del paese».  

Secondo la DIA, anche nel Salento si sono registrate varie forme di illecito. Tra tutte, i fenomeni criminali legati al lavoro nero; il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione, sintomatici di un contesto delittuoso che potrebbe avere più ampio respiro sotto il profilo della pericolosità sociale; lo sfruttamento dei canali di approvvigionamento sia nazionali, sia esteri che sovrintendono ai flussi di droga che provengono prevalentemente dal versante Adriatico, transitanti per la Regione e orientati verso le piazze di spaccio nazionali o estere, restando, tra l’altro, consolidati i rapporti con le consorterie criminali albanesi che rappresentano un importante fonte di rifornimento di marijuana, eroina, droghe sintetiche di provenienza asiatica e cocaina importata in Albania dai narcos colombiani. C’è ancora il traffico illecito dei rifiuti con attività illecite di gestione e smaltimento gestite secondo specifiche filiere illegali, posti in essere con il concorso di aziende extraregionali, ma anche e soprattutto con l’instaurazione di rapporti economici tra sodalizi criminali locali ed altre consorterie operanti in differenti territori. Ed ancora il vorticoso giro d’affari nel settore delle slot machine, dei videopoker e nella raccolta di scommesse per eventi sportivi fatte confluire sulle piattaforme informatiche di bookmaker stranieri operanti sul territorio senza la prescritta autorizzazione dei Monopoli di Stato. Le indagini hanno evidenziato una capacità di inserirsi nel tessuto dell’economia legale attraverso imprese individuali formalmente intestate a prestanome e società riconducibili ai vertici del sodalizio criminale. Significativo è il ruolo di una donna amministratrice di due società la quale gestendo la cassa comune “si occupava del settore amministrativo e cantabile, dei rapporti con le banche, con i prestanome e con i dipendenti”

L’analisi investigativa delle segnalazioni di operazioni finanziarie sospette, assume altresì un ruolo primario anche nella prevenzione dell’utilizzo del sistema economico-finanziario a scopo di riciclaggio di proventi illeciti. Ciò avviene attraverso procedure e specifiche metodologie di analisi finalizzate alla selezione di target potenzialmente riconducibili alla criminalità mafiosa condotte sulla base di profili soggettivi, oggettivi e geografici e valorizzando i collegamenti tra le diverse entità di interesse (persone fisiche, società, rapporti finanziari e operazioni). 

Le linee di tendenza criminale evidenziano quanto sia essenziale l’infiltrazione in aree amministrative e gestionali degli Enti locali per assicurarsi i flussi finanziari collegati all’esecuzione di opere pubbliche ed ai piani di sviluppo territoriale. Non a caso il numero delle comunicazioni antimafia interdittive, strumento rappresentativo della pervasività delle organizzazioni malavitose nel tessuto imprenditoriale, nel I semestre 2021 risulta in crescita rispetto sia al 2020, sia al 2019. Nonostante negli ultimi due anni si sia verificato un inevitabile rallentamento delle attività imprenditoriali a causa della pandemia appare sempre maggiore l’interesse delle organizzazioni criminali per l’accaparramento di commesse ed opere pubbliche. I fondi messi a disposizione dall’Unione Europea con il finanziamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è l’occasione ghiotta per arricchirsi illegalmente e a danno dei cittadini onesti. 

75 clienti truffati: arrestato il cassiere di una banca di Ugento

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truffati 75 ugentini

16mila euro, consegnati in contanti da 75 ignari clienti, questo il bilancio di una presunta truffa che avrebbe coinvolto un cassiere 60 enne di una nota banca di Ugento, prima sospeso e poi licenziato in seguito alle accuse.

La segnalazione è partita in seguito alla consegna di diverse cartelle esattoriali recapitate a casa dei truffati nei mesi scorsi, non ultime quelle riferite al versamento delle tasse comunali.

Inoltre, il dipendente, da febbraio 2021 a gennaio 2022 si sarebbe appropriato dei risparmi di un cliente ultra 90enne, per un ammontare di quasi 21.000 €.

L’operazione è stata condotta dalla Guardi di Finanza di Casarano e si è conclusa con l’arresto ai domiciliari del cassiere.

Nico Catalano presenta il suo libro a Ugento

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Nico Catalano presenta il suo libro a Ugento

Continuano le presentazioni della serie “Tracce identitarie di Ugento: tra storia, archeologia e natura”, ospite del secondo appuntamento sarà l’autore Nico Catalano che presenterà il suo libro-inchiesta sulla xylella “Eppur Si Muore”.

L’appuntamento è per venerdì prossimo alle 18.30 presso Palazzo Rovito.

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