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L’oroscopo di oggi

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Oroscopo del giorno di Ozanews – 11 October 2025

Buongiorno a tutti i coraggiosi lettori salentini che oggi si sono svegliati con la speranza di migliorare la loro giornata, per poi accorgersi che fuori c’è il solito venticello da tramontana che sposta pure i pensieri e i primi odori di mosto nell’aria tentano di risollevare l’umore. Ma dai, il caffè in ghiaccio non è ancora vietato e le stelle (forse) vi offriranno una minima dose di consolazione. Pronti a scoprire come “andrà” questo sabato di metà ottobre, dove tra l’uggia autunnale e i racconti epici della nonna sull’inverno del ‘33, l’unico vero dubbio è: “Ce faci oggi? Mare o coperta?”.

Ariete
Amore: Hai la stessa voglia di romanticismo di una statua nel centro di Ugento durante la sagra del vino nuovo. Tra una chiacchiera al bar e un messaggino lasciato in sospeso, oggi l’amore va come lo scirocco: confonde e spettina.
Lavoro: Il ciucciu non vuole proprio partire e tu ti senti più fermo della processione di Sant’Antonio col maltempo. Sarà colpa tua o delle stelle? Chissà…
Morale della favola: gira largo dai drammi, tanto per oggi è già tanto arrivare a sera intero.

Toro
Amore: Sognavi un pasticciotto che ti consoli, invece trovi solo briciole nel letto e mezze carezze frettolose. Un piccolo consiglio: la dolcezza falla con la marmellata!
Lavoro: Sul lavoro oggi fai come la terra rossa dopo la pioggia: cerchi di assorbire tutto, ma si scivola facile. Al mercato del venerdì però c’è chi sta peggio.
Mò vedimu come va a finire, intanto respira e pensa alle pucce ripiene.

Gemelli
Amore: Ami, non ami, chi lo sa… più confuso di una serata estiva a Gallipoli: inizi con un tramonto, finisci con una nuova crisi esistenziale.
Lavoro: Le idee oggi sono come i muretti a secco: una su, una giù e tanta fatica per sistemare tutto. Ma almeno i vicini non chiacchierano troppo male di te…

Cancro
Amore: Il cuore batte come la banda alle feste patronali: forte, ma a volte pure stonato. Attento agli ex che spuntano fuori come le zanzare d’autunno: pungenti e fuori tempo massimo.
Lavoro: Al lavoro sei impegnato come una nonna la domenica mattina: tutto sotto controllo… o quasi, perché il sugo rischia sempre di attaccarsi.
E alla fine, meglio una frisella in pace che mille promesse sparse come chiacchiere al bar.

Leone
Amore: L’amore va e viene come il traffico sulla litoranea a Ferragosto: tu però vuoi sempre stare in pole position, anche quando dovresti cedere il passo.
Lavoro: Idee brillanti, ma come i fuochi d’artificio: scoppiettano e lasciano fumo. Mettici meno ego e più umiltà, o fai la fine del rustico leccese rimasto raffermo.
A te basta un gelato in Corso Umberto per sentirti ancora re del Salento… almeno fino a lunedì.

Vergine
Amore: L’amore segue la checklist come il pranzo di Ferragosto: tutto ordinato, tranne le emozioni. Oggi anche la pizzica non scuote quella tua calma strategica.
Lavoro: Sei meticoloso, ma oggi la fortuna ti sfugge più delle chiavi della macchina la mattina presto. Evita discussioni: non è giornata nemmeno per le sante pazienze.
Morale: ‘ci ole pacienza’, e magari una bella pedalata lungo la campagna per respirare.

Bilancia
Amore: Equilibrio cercasi… come ombra sotto l’ulivo a mezzogiorno. Oggi ti barcameni tra diplomazia salentina e uscite poco eleganti.
Lavoro: Prendi decisioni come chi sceglie il pane in forno: ci pensi troppo e poi te lo soffiano davanti. Fatti furbo e non lasciare tutto agli altri!
Consolati col caffè in ghiaccio, perché oggi la bilancia pende verso la stanchezza.

Scorpione
Amore: Seduzione alle stelle, come le chiacchiere davanti al forno. Ma attento, che col vento di tramontana anche le promesse d’amore volano via.
Lavoro: Ti credi il detective del paese, ma oggi scopri solo quanto sei allergico alla monotonia. Prova a portare almeno un sorriso, che qui tutti lo aspettano come la focaccia calda.
Alla fine, meglio una bugia bianca che una giornata intera a rosicare in silenzio.

Sagittario
Amore: Spirito libero come i bimbi alla sagra della municeddha, ma stavolta anche tu inciampi in qualcuno che ti fa rallentare.
Lavoro: Sogni viaggi verso Santa Maria di Leuca, ma il lavoro ti blocca lungo la statale piena di buche. Tira dritto: dopotutto, ‘mo vedimu’.
Ricorda: chi troppo vuole… poi si accontenta di una birra fresca in piazza.

Capricorno
Amore: Freddo come la tramontana di marzo, oggi non c’è verso di scaldarti il cuore. Le attenzioni degli altri ti fanno l’effetto dell’acqua dello Ionio d’inverno: gelato.
Lavoro: Testa bassa tipo asinello da traino, ma occhio a non finire come il “ciucciu” che non parte manco a spinta.
Resta umile e intanto consola te stesso con due fette di pane e olio nuovo. Che altro?

Acquario
Amore: Sognatore fuori stagione, vorresti abbracci poetici al tramonto a Torre Mozza. Ma la realtà ti piove addosso come la nuvola dispettosa del sabato pomeriggio.
Lavoro: Le idee brillano come luminarie in festa, ma portale a termine almeno una, ché le feste non durano tutto l’anno.
Se nessuno ti capisce, sorridi: anche il barbiere ne ha viste di peggio stamattina!

Pesci
Amore: Sensibile come il profumo del mosto nelle campagne, oggi una parola di troppo rischia di farti affogare tra i pensieri.
Lavoro: Alle riunioni galleggi come una pittula nell’olio: se ti chiedono qualcosa, annuisci e spera che passi la tempesta.
Stai bbuenu e consola il cuore con un Rustico, che la vita va presa con ironia… e col sugo di pomodoro!

E con questa dose di stelle (poco convinte ma tanto sincere), vi auguro una giornata memorabile… da dimenticare al più presto! Buona giornata dal cuore del Salento, e ricordate: “Meglio una frisella in pace che mille pensieri in testa!”.

Agrivoltaico da 18 MWp a Ugento: si avvia il procedimento per la V.I.A.

C’è un grande progetto che sta per approdare alla prova dei fatti.
A Ugento, nelle campagne tra muretti a secco e uliveti, una società privata vuole costruire un impianto agrivoltaico da 18 megawatt, integrato con un sistema di batterie di accumulo tra i più grandi mai proposti nel basso Salento.
La prossima settimana il progetto arriverà alla conferenza dei servizi presso la Provincia di Lecce, tappa cruciale per la decisione sulla Valutazione di Impatto Ambientale.

A prima vista, si tratta di un passo avanti verso la transizione energetica. Ma sotto la superficie di pannelli e numeri si muovono interessi, promesse e interrogativi che toccano il futuro del territorio.


Il progetto e i suoi numeri

Il proponente è la Altea Independent Power Producer Srl, società che fa capo al gruppo Altea Green Power.
Il piano prevede un impianto agrivoltaico avanzato da 18,125 MWp in immissione e un BESS (Battery Energy Storage System) da 6,43 MW.
L’area interessata, circa 26 ettari di campagna ugentina, ospiterà quasi 26.000 pannelli fotovoltaici montati su strutture mobili che seguiranno il movimento del sole.

A differenza dei classici impianti a terra, questo modello promette di conciliare produzione energetica e agricoltura.
Sotto i moduli, alti oltre due metri, resteranno spazi per le colture e per il passaggio di mezzi agricoli.
La società assicura che almeno il 70% del terreno continuerà ad avere un uso agricolo, e che la copertura dei moduli non supererà il 40% dell’area totale.

Un equilibrio teorico, però, tutto da verificare. Le Linee Guida del Ministero dell’Ambiente parlano chiaro: perché un impianto sia davvero “agrivoltaico”, serve un piano agronomico dettagliato e un monitoraggio continuo delle rese agricole, della fertilità del suolo e del microclima.
Il progetto Altea cita questi obiettivi, ma rimanda i dati concreti a una relazione agronomica separata. E sarà proprio lì che i tecnici provinciali dovranno guardare con attenzione.


La mappa del progetto mostra un mosaico di terreni agricoli attraversati da muretti a secco e punteggiati da piccoli fabbricati rurali.
Gli elaborati tecnici promettono di preservare integralmente questi manufatti e di non toccare le strutture esistenti, garantendo fasce di rispetto e barriere vegetali per mascherare l’impatto visivo dell’impianto.

Ma il tema resta delicato. In un territorio in cui l’identità paesaggistica è parte del valore economico e turistico, l’arrivo di un impianto industriale di questa scala suscita inevitabili perplessità.
Le associazioni ambientaliste locali temono un effetto domino: che il Salento diventi un grande “distretto energetico” a scapito del paesaggio rurale, mentre i promotori parlano di un modello sostenibile e replicabile.


Un cavo attraverso quattro comuni

Il progetto non riguarda solo Ugento.
Le opere di connessione elettrica si estenderanno anche ai territori di Casarano, Taurisano e Ruffano, attraversati dal cavidotto interrato che collegherà l’impianto a una nuova stazione di trasformazione 150/36 kV.
La connessione avverrà in entra-esce sulla linea Terna “Casarano–Galatina”, un’infrastruttura strategica che dovrà essere potenziata da Terna stessa, secondo il piano tecnico nazionale (codice STMG 202405476).

In sostanza, il futuro dell’impianto dipende anche dai tempi di realizzazione delle opere sulla rete elettrica.
Senza quel collegamento, il parco agrivoltaico non potrà immettere energia e rischierebbe di restare una cattedrale nel deserto.


Il comunicato ufficiale della Provincia

La Provincia di Lecce ha pubblicato il 10 ottobre 2025, nella sezione “Procedimenti ambientali” del proprio sito istituzionale, l’avviso di verifica di assoggettabilità a VIA.
Nel comunicato si legge che l’iniziativa, firmata da Altea Independent Power Producer Srl, “rientra nell’ambito delle fonti rinnovabili di ultima generazione, integrando tecnologie fotovoltaiche con sistemi di accumulo avanzato”.

La nota precisa anche che l’intera documentazione è consultabile online all’indirizzo provincia.le.it/ver_assogg_altea_ugento, invitando cittadini, enti e associazioni a presentare osservazioni o contributi.
È un passaggio previsto dalla legge, ma spesso decisivo per raccogliere le voci del territorio.


Le domande aperte

Dietro le cifre e le promesse, restano molti interrogativi.
Chi garantirà che le coltivazioni agricole non vengano progressivamente abbandonate sotto i moduli?
Quale sarà il destino delle batterie a fine vita, e come verranno smaltiti i materiali più sensibili?
E ancora: chi controllerà nel tempo che gli impegni di monitoraggio ambientale vengano davvero rispettati?

Le relazioni tecniche parlano di sostenibilità e di monitoraggio della fertilità del suolo, ma non è ancora chiaro chi gestirà i dati e con quale trasparenza.
Molto dipenderà dalle prescrizioni che la Provincia vorrà imporre durante la conferenza dei servizi.

Se approvato, quello di Ugento diventerebbe uno dei più grandi impianti agrivoltaici del basso Salento.
Potrebbe fornire energia pulita a migliaia di famiglie e attrarre nuovi investimenti nel settore delle rinnovabili.
Ma il rischio, per alcuni, è che il prezzo di questa transizione venga pagato dal paesaggio agricolo e dalla memoria dei luoghi.

La settimana prossima, nella sede della Provincia, il confronto sarà serrato.
Da una parte le ragioni della decarbonizzazione e della modernizzazione energetica; dall’altra la necessità di non trasformare i campi in distese di acciaio e silicio.

Nel mezzo, un territorio che cerca un equilibrio tra innovazione e identità, e una decisione che farà da precedente per tutto il Salento.

Perché la vera sfida, oggi, non è solo produrre energia pulita: è capire come farlo senza perdere ciò che rende questa terra unica.

Fine legislatura, Pagliaro: “Altro che Ferrari

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Ultima seduta di legislatura dai toni accesi in Consiglio regionale. Durante la discussione sul bilancio di previsione 2026 e pluriennale, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Pagliaro ha duramente attaccato il presidente uscente Michele Emiliano, contestando la sua visione ottimistica sullo stato della Puglia.

«Emiliano – afferma Pagliaro – si è congedato vantandosi di lasciare a chi gli succederà “una Puglia che è una Ferrari”. Senza nulla togliere al prestigioso marchio italiano, il presidente forse dimentica che la Ferrari non vince un mondiale piloti dal 2007. Ma soprattutto, segue poco i problemi reali dei cittadini pugliesi: quelli fragili, abbandonati da una sanità pubblica inefficiente, e quelli senza lavoro e prospettive».

Pagliaro ha poi ricordato le proteste degli agricoltori presenti in aula, che hanno espresso il loro dissenso per il nuovo no alla sospensione del tributo di bonifica 630. «Un’ennesima occasione persa – prosegue – per dare un segnale concreto a un comparto in ginocchio. Il Pd promette di sospendere il tributo nella prossima legislatura, ma si è rifiutato di farlo oggi, bloccando i nostri emendamenti».

Nel suo intervento, il consigliere salentino ha anche criticato il clima interno alla maggioranza, definendola «divisa e litigiosa», e ha puntato il dito contro quella che definisce «una gestione del potere come poltronificio, con incarichi, nomine e bandi su misura elargiti per interessi elettorali».

Pagliaro non ha risparmiato accuse sul fronte delle infrastrutture e dei trasporti, denunciando un presunto “Bari-centrismo” del governo regionale:
«Il Salento è stato trattato come periferia dell’Impero: ancora treni a gasolio, un aeroporto sottodimensionato, e l’assenza di collegamenti con l’alta velocità ferroviaria».

Infine, l’esponente di Fratelli d’Italia ha lanciato un appello al cambiamento:
«Dopo vent’anni di governo del centrosinistra, è tempo di tirare una linea definitiva e costruire un nuovo futuro per la Puglia. Noi siamo pronti a guidare questo cambiamento e chiediamo ai cittadini di darci fiducia».

Moria di pesci ed un fenomeno mai visto a Tore San Giovanni

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Questa mattina, nel canale Suddenna di Torre San Giovanni, è emersa con drammatica evidenza una crisi ambientale che probabilmente non sorprende chi segue da anni le condizioni dei canali e dei bacini della zona: migliaia di pesci intrappolati nell’acqua stagnante, incapaci di trovare il percorso verso il mare, alcuni già in abbandono, se non morte, per mancanza di ossigeno.

Dietro il colpo visivo, c’è una realtà molto più cruda: quella di un sistema idraulico e ambientale che da troppo tempo è trascurato. E non si tratta solo di eventi episodici, ma di processi concatenati che hanno le loro radici in responsabilità istituzionali precise.

Al di là del singolo evento, ci sono alcuni fattori chiave che hanno favorito la condizione di ipossia nel canale Suddenna:

  • Ostacoli al ricambio dell’acqua, creati dall’accumulo massiccio di Poseidonia, alghe, fango: il canale è diventato quasi un invaso chiuso, dove l’acqua non può muoversi verso il mare.
  • Materia organica in decomposizione → la Poseidonia morta, residui vegetali e sedimenti consumano ossigeno mentre si decompongono, soprattutto in assenza di ventilazione o ricambio.
  • Acque poco profonde → la temperatura sale, la solubilità dell’ossigeno diminuisce, il metabolismo degli organismi aumenta la richiesta di ossigeno.
  • Scarsa manutenzione → il tappo che blocca lo sbocco, cioè la parte verso il mare, non è stato rimosso in tempo, non sono stati realizzati interventi strutturali che permettessero un drenaggio regolare.

Le responsabilità istituzionali: Consorzio di Bonifica e Comune di Ugento

Chi deve intervenire, a che titolo, e cosa non ha fatto finora?

  • Il Consorzio di Bonifica, nella veste attuale di ente unico che dal 1° gennaio 2024 ha assorbito il precedente Consorzio Ugento e Li Foggi, ha la competenza sulla rete di canali di bonifica, compresi quelli che raccolgono le acque pluviale, agricole, reflue, dove il ricambio idraulico è essenziale per evitare accumuli stagnanti di materia organica.
  • Secondo le denunce del consigliere regionale Paolo Pagliaro, i canali e bacini dell’agro di Ugento sono da tempo “abbandonati”: sporchi, ostruiti, in alcuni tratti danneggiati, senza il necessario mantenimento
  • Il consorzio è anche chiamato in causa in casi giudiziari, come nel recente deposito incontrollato di posidonia e sabbia in area demaniale vincolata, che ha portato a condanne confermate dalla Cassazione per ex dirigenti. Anche se non riguarda direttamente l’evento odierno, segnala un modus operandi di gestione inadeguata.
  • Il Comune di Ugento, in quanto ente locale che governa la frazione Torre San Giovanni, ha competenze e responsabilità correlate: tutela ambientale, controllo del territorio, regolazione degli interventi, richieste di manutenzione dei canali e delle foci.
  • Più volte il Comune, insieme ai cittadini, ha segnalato lo stato di degrado dei canali: vegetazione spontanea, sedimenti, rifiuti, accumulo che impedisce il deflusso naturale.
  • Tuttavia, le azioni effettive finora sembrano insufficienti: le sollecitazioni, le interrogazioni, i sopralluoghi non hanno prodotto un programma strutturato né risorse adeguate per affrontare la causa alla radice (ossia la manutenzione regolare, la pulizia e ripristino degli sbocchi verso il mare).

Da queste premesse emerge che quanto accaduto nel Suddenna non è stato un incidente isolato, ma la conseguenza logica di anni di incuria, di interventi saltuari, non programmati, di risorse non dedicate correttamente.

Quando il canale si ottura, quando non c’è chi provvede a liberare lo sbocco ostacolato da Poseidonia o fango, l’acqua stagnante diventa un limbo tossico: l’ossigeno si esaurisce, i pesci non possono muoversi, muoiono. Sono i sintomi più visibili di un sistema che manca di cura.


Cosa dovrebbe essere fatto subito

  1. Intervento urgente per liberare lo sbocco verso il mare del canale Suddenna: rimozione di Poseidonia, dragaggio, pulizia di fango e alghe.
  2. Pianificazione strutturata e manutenzione periodica, da parte del Consorzio, con un calendario di interventi programmati per tutti i canali di Ugento, per evitare che una situazione simile si ripeta.
  3. Coinvolgimento del Comune per monitoraggio locale, segnalazioni, ordinanze che obblighino il consorzio ad agire, e pianificazione dei lavori con fondi comunali/regionali.
  4. Trasparenza e partecipazione pubblica: rendere noti gli interventi pianificati, i fondi stanziati, lo stato dei canali, coinvolgere cittadini e associazioni ambientali.
  5. Controlli ambientali regolari sulla concentrazione di ossigeno nelle aree chiuse, sulla qualità dell’acqua, sulla biomassa vegetale, per avere dati certi e puntuali.

L’episodio di Suddenna è stato drammatico, ma non dovrebbe essere una sorpresa. È piuttosto il segnale che il modello finora seguito non funziona: non basta pulire “quando serve”, ma serve prendersi cura continuamente, fare manutenzione, prevenire.

Il Consorzio di Bonifica ha gli strumenti e il dovere istituzionale di assicurare il mantenimento dei canali; il Comune di Ugento ha la responsabilità politica e amministrativa di sollecitare, vigilare, garantire che quei servizi vengano erogati.

Se non si cambia registro presto — con volontà, risorse, responsabilità chiare — rischiamo che altri spettacoli simili diventino la regola, con danni non solo per gli ecosistemi ma anche per la salute, il turismo, la vivibilità di questi luoghi.

Truffa a Surano: finto poliziotto ruba 3.900 euro

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Surano, truffa telefonica con falso numero della Questura: donna raggirata per 3.900 euro

Una signora residente a Surano è stata vittima, nella mattinata di ieri, di una sofisticata truffa telefonica che ha coinvolto la finta identità di un funzionario di Polizia e un messaggio SMS apparentemente inviato da Nexi.

Lunedì 10 ottobre 2025, intorno alle 9 del mattino, la donna ha ricevuto sul proprio cellulare un messaggio da una presunta società di servizi di pagamento digitale, Nexi, che la informava di una fantomatica operazione di pagamento già eseguita dal suo conto bancario per la somma di 1.490,03 euro. Sorpresa dall’avviso, la signora – sicura di non aver autorizzato alcun trasferimento – ha subito chiamato il numero riportato nell’SMS.

Dall’altro capo del telefono le ha risposto un uomo che la ha rassicurata: se non era stata lei a dare l’autorizzazione al pagamento, non avrebbe dovuto convalidare l’operazione, aggiungendo che a breve sarebbe stata contattata dalla Polizia di Stato.

Effettivamente, alle 10:30, la donna ha ricevuto la chiamata di un sedicente Vice Commissario di Polizia, che, presentandosi con un nome di fantasia, ha spiegato che erano in corso indagini di polizia giudiziaria per identificare il truffatore. Secondo la procedura suggerita dal falso funzionario, la vittima avrebbe dovuto effettuare una ricarica Postepay di 3.900 euro sul numero di carta fornito dal fantomatico poliziotto, rassicurandola che avrebbe dovuto poi recarsi in Questura a Lecce per gli adempimenti di rito.

Prima di eseguire il pagamento, la signora ha verificato il numero da cui proveniva la chiamata: si trattava effettivamente dello 0832/691111, ovvero il recapito della Questura di Lecce, ottenuto tramite sistemi di mascheramento del numero (spoofing). Convinta, si è recata a effettuare la ricarica. Solo una volta arrivata in Questura per consegnare la ricevuta ha scoperto la verità: era stata vittima di una truffa.

L’episodio è stato denunciato e sono ora in corso le indagini della Polizia di Stato, che invita i cittadini a prestare la massima attenzione e a non intrattenere mai rapporti telefonici con chiunque chieda ricariche, credendosi un rappresentante delle forze dell’ordine. Chiunque riceva richieste simili è invitato a rivolgersi immediatamente alle autorità competenti.

Il caso evidenzia ancora una volta l’importanza della prevenzione contro le frodi telefoniche e la necessità di sensibilizzare tutta la comunità locale su questi rischi sempre più frequenti.

Lilt Lecce, prevenzione al centro Ecotekne

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“Scuola: l’ora della Prevenzione Primaria”: a Lecce l’atteso incontro formativo della campagna Nastro Rosa di Lilt

Sabato 11 ottobre, dalle ore 9, nel centro Ecotekne dell’Università del Salento, si terrà il 18esimo Corso di aggiornamento “Ambiente e Salute”, organizzato dalla Lega contro i tumori di Lecce. Tema cardine dell’edizione 2025 è “Scuola: l’ora della Prevenzione Primaria”, appuntamento che si inserisce nella più ampia cornice della campagna nazionale “Nastro Rosa – Lilt for Women” dedicata alla prevenzione del tumore al seno.

Tra i relatori di rilievo, il prof. Silvio Garattini dell’Istituto “Mario Negri”, che terrà una lectio magistralis dal titolo “Perché ci ammaliamo”. Accanto a lui, il dott. Stefano Lorenzetti dell’Istituto Superiore di Sanità, il cui intervento si concentrerà sugli interferenti endocrini e la prevenzione nei primi mille giorni di vita.

L’evento, patrocinato da Regione Puglia, Provincia di Lecce, Comune di Gallipoli, Asl Lecce, Istituto Mario Negri e UniSalento, vedrà la partecipazione di studenti, formatori, rappresentanti istituzionali e associativi, oltre che personale medico e sanitario. L’incontro è aperto ai cittadini (fonte).

“Pensiamoci Prima! La sfida è non ammalarsi” è lo slogan scelto per l’edizione 2025, focalizzando l’attenzione sulla prevenzione primaria accanto alla diagnosi precoce, con l’obiettivo di ridurre l’incidenza dei tumori al seno che in Italia contano circa 60mila nuovi casi di donne ogni anno.

La giornata formativa rientra nelle molteplici iniziative presentate a Palazzo Adorno e promosse da Lilt Lecce nel territorio salentino per sensibilizzare la popolazione e garantire servizi di prevenzione:

  • Visite senologiche gratuite: negli Ambulatori Lilt Lecce, su prenotazione, grazie al volontariato di medici senologi e oncologi locali (info e sedi: legatumorilecce.org, 0833 512777).
  • Farmacie in rosa: in collaborazione con Ordine provinciale dei farmacisti e Federfarma-Sunifar Lecce, le farmacie offrono la possibilità di prenotare visite gratuite presso gli Ambulatori Lilt e distribuiscono materiale informativo e opuscoli sull’autoesame del seno.
  • Manifestazioni e convegni: tra le principali iniziative, domenica 12 ottobre a Santa Maria di Leuca si svolgerà l’evento “De Finibus Terrae in rosa”, con una camminata per la prevenzione, interventi degli esperti, tra cui il prof. Garattini, e concerto finale per sostenere la raccolta fondi destinata al Centro Ilma, Istituto multidisciplinare per la lotta ai tumori, realizzato grazie alle donazioni.
  • Altre tappe nel territorio: convegni e appuntamenti in numerosi Comuni, tra cui Seclì, Castro, Gallipoli, Scorrano, Neviano, Santa Cesarea Terme, Leverano, Ruffano, Galatone, Collepasso, Monteroni, Trepuzzi, Galatina, Acaya, Lizzanello e Vernole/Strudà. Il calendario degli eventi è in continuo aggiornamento e consultabile su Facebook Lilt Lecce e sul sito ufficiale.

Palazzo Adorno si illumina per la salute mentale

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Giornata mondiale della salute mentale: anche la Provincia di Lecce si illumina di verde

L’ingresso di Palazzo Adorno, sede della presidenza della Provincia di Lecce, sarà illuminato di verde il prossimo 10 ottobre, aderendo così all’iniziativa che vedrà coinvolti numerosi altri monumenti in Italia in occasione della Giornata mondiale della salute mentale. La ricorrenza, istituita dalla World Federation for Mental Health e sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, viene celebrata internazionalmente per richiamare l’attenzione di governi, comunità e cittadini sull’importanza della salute mentale come parte essenziale della salute pubblica.

La decisione di partecipare è stata presa dall’Ente provinciale che ha così risposto alla richiesta di adesione alla campagna di sensibilizzazione, il cui tema per l’edizione 2025 è “Accesso ai servizi – salute mentale nelle catastrofi e nelle emergenze”. Al centro della riflessione di quest’anno è l’impatto che guerre, catastrofi naturali, crisi umanitarie e altre emergenze hanno sul benessere psichico delle persone e la conseguente necessità di garantire servizi di supporto mentale e psicosociale accessibili, coordinati ed equi.

Dati dell’OMS evidenziano che 1 persona su 5 tra coloro che negli ultimi dieci anni hanno vissuto conflitti o disastri sviluppa disturbi mentali come depressione, ansia, disturbo post-traumatico da stress, disturbo bipolare o schizofrenia.

L’illuminazione verde di Palazzo Adorno, colore simbolo della salute mentale, costituirà un collegamento ideale tra Lecce, il Salento e la catena di luci che attraverserà l’Italia. L’iniziativa vuole mantenere viva l’attenzione sull’importanza di riconoscere e trattare precocemente il disagio psichico, in particolare nei contesti di emergenza. È quanto sottolineano Antonio Rampino e Salvatore Calò, presidenti della Sezione regionale Puglia e Basilicata della Società italiana di Psichiatria, in una lettera indirizzata al presidente della Provincia.

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