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IL CAMPER DEL LAVORO, SPORTELLO MOBILE DEI CENTRI PER L’IMPIEGO

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Prosegue il viaggio del Camper del Lavoro di ARPAL Puglia, l’iniziativa che porta i servizi dei Centri per l’Impiego direttamente nei comuni della provincia di Lecce. Dal 6 al 9 ottobre, il camper farà tappa a Zollino, Castrignano del Capo, Veglie, Patù, Castrignano dè Greci, Presicce-Acquarica, Corigliano d’Otranto, Salve e Ruggiano, frazione di Salve.

L’obiettivo è chiaro: rendere più accessibili le politiche attive del lavoro, soprattutto alle comunità periferiche, favorendo così inclusione, legalità e opportunità concrete per cittadini e imprese. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Cefas, Consorzio Mestieri Puglia e Sale della Terra.

Il Camper del Lavoro offre un servizio personalizzato che comprende:

  • orientamento professionale e accompagnamento al lavoro;
  • supporto nella stesura o aggiornamento del curriculum vitae;
  • consulenza su offerte di lavoro e percorsi formativi;
  • informazioni per chi intende assumere;
  • assistenza per l’accesso ai servizi digitali.

Il progetto rientra anche nelle azioni di contrasto al caporalato, con l’obiettivo di promuovere un mercato del lavoro trasparente e inclusivo.


I dati del 35° Report ARPAL Puglia

Secondo il 35° Report settimanale di ARPAL Puglia, il mercato del lavoro regionale mostra segnali positivi con 236 offerte e 637 posizioni aperte.
Il settore con il maggior numero di opportunità è quello delle costruzioni (132 posizioni), seguito da sanità e servizi alla persona (117) e riparazione veicoli e trasporti (88).

Il comparto turistico offre 56 posti, mentre quello amministrativo-informatico conta 39 opportunità. Seguono:

  • Tessile, abbigliamento e calzaturiero (TAC): 37 posizioni
  • Settore pedagogico e istruzione: 31
  • Telecomunicazioni: 30
  • Agroalimentare: 20
  • Commercio: 18
  • Metalmeccanico: 11

A chiudere la panoramica: pulizie e multiservizi (12 posizioni) e bellezza e benessere (11). Sono inoltre previste 20 posizioni per categorie protette (art. 18) e 5 per persone con disabilità (L.68/99).

Il report segnala anche 12 tirocini formativi attivi e varie proposte di lavoro e formazione all’estero tramite la rete EURES, che favorisce la mobilità professionale in ambito europeo.


Le offerte, rivolte a uomini e donne, sono pubblicate sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale è possibile candidarsi direttamente tramite SPID.
Per restare aggiornati, si consiglia di seguire la pagina Facebook Centri Impiego Lecce e Provincia, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro.

Gli uffici dei Centri per l’Impiego sono aperti dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 11:30, il martedì pomeriggio dalle 15:00 alle 16:30, e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

Il Camper del Lavoro continua così il suo viaggio, portando opportunità, orientamento e speranza direttamente nei luoghi in cui le persone vivono e lavorano.

LILT Lecce: prevenzione in rosa nel Salento

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“Pensiamoci Prima! La sfida è non ammalarsi”: al via nel Salento la campagna Nastro Rosa di Lilt contro il tumore al seno

“Pensiamoci Prima! La sfida è non ammalarsi”: con questo slogan prende il via nel Salento la campagna nazionale “Nastro Rosa – Lilt for Women” dedicata alla prevenzione del tumore al seno, un’iniziativa di rilievo promossa dalla Lilt Lecce in collaborazione con numerosi Comuni salentini e con il patrocinio della Provincia di Lecce. Alla presentazione ufficiale, svoltasi a Palazzo Adorno, il vice presidente della Provincia Fabio Tarantino ha rimarcato l’impegno: “Siamo vicini e accompagniamo questo fondamentale percorso di prevenzione e sosteniamo le iniziative che la Lilt e i servizi sanitari portano avanti sul nostro territorio, a vantaggio delle comunità salentine. Ottobre è il mese della prevenzione, ma l’attenzione va tenuta alta tutto l’anno”.

L’obiettivo della campagna è accendere in modo costante i riflettori sull’importanza della prevenzione primaria, accanto alla diagnosi precoce, allo scopo di abbattere l’incidenza di una neoplasia che ogni anno in Italia colpisce circa 60mila donne (fonte).

Le principali attività promosse da Lilt Lecce nel Salento per il mese della prevenzione sono:

Visite senologiche gratuite: negli Ambulatori Lilt Lecce sarà possibile effettuare consulenze oncologiche e visite senologiche gratuite grazie alla disponibilità volontaria di numerosi medici senologi ed oncologi del territorio. Per prenotazioni è necessario contattare la sede Lilt più vicina; l’elenco completo è disponibile su legatumorilecce.org (info: 0833 512777).

Farmacie in rosa: grazie ad un accordo con l’Ordine provinciale dei farmacisti e Federfarma-Sunifar Lecce, anche le farmacie della provincia aderiscono alla campagna: sarà così possibile prenotare una visita senologica gratuita presso gli Ambulatori Lilt e ricevere materiale informativo e opuscoli sull’autoesame del seno direttamente in farmacia.

Eventi e convegni: Lilt Lecce, con le sue 36 Delegazioni e i Gruppi attivi, organizza numerose iniziative e manifestazioni di sensibilizzazione, spesso realizzate in collaborazione con i Comuni, ai quali viene richiesto di illuminare di rosa monumenti e piazze principali dei centri abitati.

Due gli appuntamenti di maggiore rilievo: sabato 11 ottobre il centro Ecotekne dell’Università del Salento (Aula Y1, edificio “Angelo Rizzo”) ospiterà la 18ª edizione del convegno “Ambiente e Salute” sul tema “Scuola: l’Ora della Prevenzione primaria”, con interventi di rilievo come quello del prof. Silvio Garattini (Istituto “Mario Negri”), che terrà una lectio magistralis dal titolo “Perché ci ammaliamo” e del dott. Stefano Lorenzetti (Istituto Superiore di Sanità), incentrato sugli interferenti endocrini e l’importanza della prevenzione nei primi mille giorni di vita. Il convegno è patrocinato da Regione Puglia, Provincia di Lecce, Comune di Gallipoli, Asl Lecce, Istituto Mario Negri e UniSalento.

Domenica 12 ottobre appuntamento a Santa Maria di Leuca per l’evento “De Finibus Terrae in rosa”: dalle 16 è in programma una camminata di prevenzione (“Pensiamoci prima!”, partenza 16.30 dal piazzale “Rena Ranne”, arrivo in piazza Marinai); a seguire, interventi di esperti, tra cui il prof. Garattini e, infine, la maratona musicale “Concerto per il Centro Ilma”, che si terrà nel piazzale della Cascata monumentale, aperta e illuminata di rosa per l’occasione. Dalle 18.30 si esibiranno i giovani artisti di Be-Music-Cantieri Artistici, quindi Consuelo Alfieri con il progetto “Siroco” e la partecipazione di Salvatore Galeanda. Gli artisti suoneranno gratuitamente a sostegno della raccolta fondi per la dotazione tecnologica del Centro Ilma, polo multidisciplinare per la lotta ai tumori realizzato da Lilt Lecce grazie unicamente alle donazioni.

Ulteriori iniziative di sensibilizzazione, convegni e incontri sono previste nei Comuni di Seclì (2 ottobre), Castro (4), Gallipoli (8), Scorrano (9, 20, 24), Neviano (16), Santa Cesarea Terme (18), Leverano (18 e 19), Ruffano (19), Galatone (19), Collepasso (21), Monteroni (23), Trepuzzi (23), Galatina (25), Acaya (26) in collaborazione con Lizzanello e Vernole/Strudà.

Finisce la peggior estate della storia di Ugento

Con la prima domenica di ottobre possiamo ormai dire ufficialmente che la peggior estate del periodo contemporaneo di Ugento è finalmente finita.
Un’estate che, oltre all’invasione delle cavallette, non ci ha fatto mancare nulla: incendi, spazzatura, blatte, traffico impazzito con incidenti a ripetizione e spesso con la stessa dinamica. Una stagione in cui le criticità che questo giornale denuncia da anni sono esplose in tutta la loro problematicità.

Non era difficile prevedere che le nostre marine sarebbero andate in sofferenza di fronte a questo modo di gestire la spazzatura, soprattutto con gli addetti ridotti alla metà del necessario. Eppure nessuno ci ha pensato, e così a turisti e operatori è stato “offerto” uno spettacolo indegno: cumuli di rifiuti davanti ai lidi, dune insozzate, bidoni trasformati in discariche a cielo aperto, in una rincorsa all’inciviltà senza alcun freno. Lo stesso freno che è mancato a chi ha passato l’estate a divertirsi con i fiammiferi: mai Ugento aveva visto oltre metà del suo territorio devastato dal fuoco da giugno a oggi. Un fatto gravissimo, che impone all’amministrazione l’aggiornamento del catasto delle aree incendiate, unico vero strumento che lo Stato mette a disposizione per combattere il fenomeno degli incendi dolosi. Ma, come spesso accade, anche su questo fronte siamo in ritardo.

Non è solo questo: abbiamo assistito per la prima volta alla contrazione del flusso turistico, soprattutto nella fascia del ceto medio italiano. Una fetta di mercato completamente assente, rimpiazzata solo in parte dagli stranieri e dall’orda napoletana che ha riempito le spiagge nei dieci giorni centrali di agosto. I lidi parlano di almeno il 30% di guadagni in meno. Stesso discorso per molte strutture turistiche, alcune addirittura al collasso, mentre numerose case vacanza sono rimaste vuote già a settembre. È solo l’inizio del declino turistico ed economico del nostro territorio: un declino annunciato, prevedibile e che presto si tradurrà in una crisi profonda se non si troveranno le giuste controindicazioni.

E non è solo questione di numeri: l’economia turistica mostra oggi il suo volto più spietato. Posti di lavoro sottopagati e a bassa specializzazione spingono via intere generazioni di salentini, sostituite dai nuovi schiavi del nostro tempo: gli indiani. Se ne vedono sempre di più, tanto che ormai sono rarissime le cucine salentine in cui non siano presenti. Una corsa al lavoro sottopagato che non potrà durare a lungo: anche loro, presto, riscatteranno la propria condizione, come accadde agli albanesi negli anni ’90, ai rumeni nei primi 2000 e a tutti gli altri sfruttati passati da questa giostra.

A sorridere, intanto, sono le multinazionali e i grandi gruppi immobiliari che gestiscono i villaggi turistici di Ugento: ultime isole felici che continuano a fatturare, ma i cui guadagni finiscono altrove, spesso fuori nazione, contribuendo all’impoverimento del territorio. Ai turisti e agli ugentini non resta altro che la spazzatura e i danni da riparare durante un inverno di lavoro in nero.

Ma non è finita qui. A rendere ancora più odiosa questa estate è stato il dilagare del fenomeno degli “ombrelloni segnaposto”, pratica incivile che ha visto turisti e purtroppo anche locals occupare porzioni di spiaggia libera sin dalle prime ore del mattino, lasciando ombrelloni e sedie a fare da barriera per ore, senza che nessuno fosse realmente presente. Una vergogna che la nostra testata denuncia da anni e che quest’estate è degenerata in assenza totale di controlli, tanto da trasformare intere aree del litorale ugentino in campi minati di ombrelloni vuoti, dove accedere era impossibile. Segno che l’inciviltà avanza e che lo Stato e il Comune arretrano, incapaci di garantire regole minime di convivenza.

La totale immobilità dell’amministrazione comunale è dimostrata dal fatto che, ad oggi, nessuna riunione è stata prevista per affrontare insieme agli operatori turistici le criticità della stagione appena conclusa e per programmare al meglio la prossima. Tutto tace. Anzi, a dirla tutta, non sappiamo neanche chi sia di fatto l’assessore che dovrebbe occuparsi di queste questioni, con cittadini e imprenditori che arrivano perfino a rivolgersi a semplici consiglieri comunali, chiedendo interventi in settori di cui non dovrebbero avere alcuna competenza.

Eppure qualcosa quest’anno è cambiato. Forse la mancanza di lavoro ha dato a qualcuno il tempo di fermarsi e guardarsi intorno, riflettendo sulla strada cieca che stiamo continuando a percorrere: quella del turismo di massa, dello sfruttamento delle risorse, di un guadagno modesto fatto di spiccioli. Siamo tra le mete turistiche più apprezzate della regione, ma non abbiamo un’agenzia turistica pubblica, non abbiamo un assessorato attivo 365 giorni l’anno, non creiamo lavoro qualificato nel settore. Continuiamo a scendere, tra affitti in nero e bidoni svuotati davanti casa.

Eppure incassiamo 850 mila euro l’anno di tassa di soggiorno: una somma che potrebbe finanziare iniziative per incentivare un turismo di qualità, per invertire una rotta intrapresa vent’anni fa, quando la politica locale ha scientemente scelto di ridurre Torre San Giovanni e le marine di Ugento a meta low-cost per famiglie senza soldi e anziani in cerca di una tranquillità fatta di niente. Peccato che oggi anche quegli anziani pretendano servizi: la fogna che non parte, le strade colabrodo trasformate in piscine alla prima pioggia, i marciapiedi diventati toilette per cani, l’illuminazione pubblica a singhiozzo.

Siamo dunque sopravvissuti alla peggiore estate della storia di Ugento, un’estate in cui molti hanno dovuto fare i conti con i danni di un’amministrazione incompetente e inefficace. Soprattutto chi ha subito ripercussioni economiche dirette, con attività dimezzate o costrette a chiudere. La stagione è finita, ma le macerie restano. E la sensazione, purtroppo, è che nessuno stia lavorando davvero per impedirci di riviverle anche il prossimo anno.

Domani mancherà l’acqua a Torre San Giovanni

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acqua a torre san giovanni

Lunedì 6 ottobre 2025 l’abitato di Torre San Giovanni sarà interessato da una sospensione dell’erogazione idrica, prevista dalle ore 08:30 alle ore 16:30.

L’interruzione è stata comunicata dall’Acquedotto Pugliese S.p.A. per consentire interventi finalizzati al miglioramento del servizio idrico nella marina di Ugento. In particolare, si procederà alla sostituzione di nuovi tronchi e nodi idrici, nell’ambito dei lavori di risanamento delle reti.

Le aree interessate

Il disagio riguarderà i tratti compresi tra:

  • Corso Annibale e via A. Doria da via B. Colleoni,
  • via A. Aleardi, via N. Macchiavelli, via G. Giusti, via G. Leopardi,
  • i tratti compresi tra via A. Doria e via A. Colaianni da via Sicilia e via A. da Barbiano,
  • tutta via G. Deledda, via Pitagora, via Monte Bianco,
  • via A. Doria nel tratto tra via B. Colleoni e via G. Leopardi,
  • via A. Colaianni nel tratto tra via B. Colleoni e via G. delle Bande Nere.

L’intervento interesserà dunque gran parte dell’abitato di Torre San Giovanni, come comunicato dall’Amministrazione comunale di Ugento.

Possibili disagi

Al termine dei lavori e con la ripresa dell’erogazione, l’acqua potrebbe risultare temporaneamente torbida o a bassa pressione. Eventuali anomalie e disservizi potranno essere segnalati al numero verde 800 735 735 dell’Acquedotto Pugliese.

L’Amministrazione comunale invita i cittadini e le attività commerciali a organizzarsi per tempo, al fine di ridurre i disagi derivanti dall’interruzione idrica.

lo sapevi che “La Piovra” venne girata in Salento?

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È di ieri la notizia della scomparsa di Remo Girone, attore di straordinario talento e icona del cinema e della televisione italiana. Aveva 76 anni. Una carriera lunga, costellata di interpretazioni intense e memorabili, ma per molti resterà per sempre Tano Cariddi, il potente e spietato banchiere colluso con mafia e massoneria nella fiction La Piovra, prodotta dalla Rai e diventata un successo mondiale, amatissima soprattutto in Russia e nei Paesi dell’ex Unione Sovietica.

Girone entrò nel cast nella terza serie della fiction, ma fu nella quarta che il suo personaggio divenne protagonista assoluto, trasformandosi in uno dei volti più emblematici della criminalità televisiva italiana.

Ma non tutti sanno che una parte importante della storia de La Piovra ha un legame profondo con il Salento.
Infatti, durante la seconda serie, alcune scene furono girate proprio nel nostro territorio, sfruttando gli scorci barocchi che rendono uniche le città di Gallipoli e Lecce.

A Gallipoli vennero realizzate diverse scene d’inseguimento e sequenze in auto della polizia, mentre a Lecce la produzione scelse come set il maestoso Palazzo dei Celestini, trasformato per l’occasione nel palazzo di giustizia della fiction.
Altre riprese furono effettuate in un appartamento situato in Piazza del Duomo, che nella finzione scenica divenne la casa di uno dei collaboratori più fidati del commissario Cattani, interpretato da Michele Placido.

La decisione di girare in Salento fu dettata da motivi logistici e produttivi: alcune scene risultavano difficili da realizzare in Sicilia, e la produzione optò per il nostro territorio, che offriva non solo praticità ma anche un patrimonio architettonico perfettamente coerente con l’estetica della serie.

Fu così che il barocco leccese entrò, quasi per caso, nella storia della televisione italiana, e con La Piovra viaggiò in tutto il mondo, contribuendo a diffondere l’immagine artistica e paesaggistica del Salento ben prima dell’esplosione turistica degli anni Duemila.

Oggi, nel ricordare Remo Girone e la sua straordinaria interpretazione, vale la pena sottolineare anche questo piccolo ma significativo capitolo di storia televisiva che lega il nostro territorio a una delle fiction più amate e iconiche della Rai.

il centro destra ha scelto: Luigi Lobuono sarà il candidato

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Per le elezioni regionali di novembre in Puglia il centrodestra ha scelto la via del candidato civico. A guidare la coalizione sarà infatti Gigi Lobuono, imprenditore barese ed ex presidente della Fiera del Levante, il cui nome ha trovato l’accordo unanime dei partiti. L’ufficialità dovrebbe arrivare dopo il voto in Calabria, ma la decisione è ormai presa.

La spinta decisiva di Tajani

A orientare con forza la scelta è stato soprattutto Antonio Tajani. Il segretario nazionale di Forza Italia ha insistito per un profilo civico fin dalle prime interlocuzioni, convinto che un candidato esterno ai partiti fosse la strada più saggia. Una linea interpretata da molti come un tentativo di schermare il centrodestra – e lo stesso governo nazionale – dalle polemiche che inevitabilmente seguirebbero a una pesante sconfitta.

Secondo i sondaggi, infatti, il candidato del centrosinistra, Decaro, è nettamente favorito e viene dato vincente con un margine ampio. Sostenere una candidatura espressione diretta dei partiti avrebbe significato, per il centrodestra, correre il rischio di trasformare l’eventuale battuta d’arresto pugliese in un caso politico a Roma, con inevitabili riflessi sugli equilibri interni alla maggioranza.

La scelta di Lobuono, dunque, non risponde soltanto a criteri di competenza e profilo, ma rappresenta anche una mossa tattica: presentare un candidato civico permette al centrodestra di limitare i danni e “disinnescare” in partenza le critiche legate a una sconfitta considerata da più parti quasi inevitabile.

Chi è Gigi Lobuono

Gigi Lobuono è un imprenditore stimato a Bari, conosciuto per la sua sobrietà e per un’esperienza politica vissuta senza eccessi di protagonismo. Nel 2004 fu candidato sindaco, sfidando Michele Emiliano: quell’elezione sancì l’ascesa dell’attuale governatore. Dopo pochi mesi Lobuono lasciò il Consiglio comunale per assumere la guida della Fiera del Levante, incarico che ricoprì sotto il governo Berlusconi.

Alla Fiera si distinse per un approccio pragmatico, tessendo rapporti istituzionali e mantenendo saldo il ruolo della manifestazione nel panorama nazionale. Una carriera condotta con discrezione, lontano dalle polemiche, che oggi viene interpretata come una garanzia di equilibrio e affidabilità.

Il nome di Lobuono rappresenta dunque il compromesso perfetto: un candidato civico con una storia di relazioni istituzionali e imprenditoriali, capace di tenere unita la coalizione senza caricare i partiti della responsabilità di una sconfitta annunciata.

Il messaggio che il centrodestra intende trasmettere è chiaro: nessun simbolo o corrente prevale sull’altro, ma una figura super partes si mette a disposizione per rappresentare tutti. Una scelta che consente alla coalizione di presentarsi compatta e di affrontare la campagna elettorale senza lacerazioni interne.

Resta ora da vedere se la figura di Lobuono riuscirà a ritagliarsi spazi di consenso tra gli elettori pugliesi e, soprattutto, se la sua candidatura potrà trasformare una sfida che i sondaggi danno già segnata in un terreno di battaglia più incerto.

Ugento: ci fabbrica e sfabbrica nu perde mai tiempu

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Montano le polemiche a Ugento e, precisamente, in Via De Gasperi con buona pace dell’indimenticato leader della Democrazia Cristiana a cui la strada è intitolata, lui che di equilibrio e sobrietà aveva fatto la sua cifra politica.

Sta di fatto che proprio in questa via, appena asfaltata da qualche giorno, ieri sono arrivati altri mezzi pesanti per avviare nuovi lavori di scavo finalizzati alla posa della fibra ottica. Una decisione che ha fatto imbestialire i residenti, tra battute ironiche e ilarità generale.

In tanti si chiedono come sia possibile che un asfalto nuovo di zecca venga divelto a pochi giorni dalla sua stesura, invocando una totale mancanza di programmazione da parte della pubblica amministrazione. Sui social si moltiplicano i post e i commenti, mentre al nostro giornale sono giunte numerose segnalazioni.

Non è certo la prima volta che segnaliamo l’assenza di coordinamento nell’operato dell’amministrazione comunale di Ugento, ma questa volta il caso appare eclatante. Le foto pervenute non lasciano spazio a interpretazioni: l’asfalto appena posato è stato sfondato per altri lavori che, inevitabilmente, ne comprometteranno l’efficienza e la durata.

C’è solo da sperare che si sia trattato di una svista isolata, che non si ripeterà soprattutto alla luce del massiccio piano di riasfaltatura annunciato nei giorni scorsi dall’assessore ai lavori pubblici, Alessio Meli, attraverso un video social. Una replica da parte dell’assessore è ora attesa dai cittadini, che chiedono spiegazioni e, soprattutto, maggiore programmazione.

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