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Bravo Assessore Meli!

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Nell’era dei social network, le notizie di ogni tipo corrono più velocemente della luce. A rischio di essere ripetitivo, intendo tuttavia continuare ad esserlo perché ne sono convinto, e talvolta frainteso (ci sta anche questo!), esprimere, valorizzare, sentire sulla propria pelle l’orgoglio della propria identità e appartenenza ai luoghi in cui si è nati ritengo siano obblighi e doveri di ogni ugentino e geminiano. Specie quando si rivestono cariche politiche perché l’esempio stimola lo spirito di emulazione. È da qui che bisogna ripartire come “popolo in cammino” direbbe Gioacchino Volpe, verso un nuovo inizio sociale e politico – amministrativo. Come tutti, ho avuto modo di vedere i lavori effettuati attorno alla Chiesa dei SS. Medici. E di vedere anche il video postato dal nostro assessore ai lavori pubblici accompagnato dal sindaco. Ci sono tre elementi che mi hanno colpito, che provo a spiegare disquisendo anche sulle ragioni. 

Anzitutto la felicità. E già, potrebbe sembrare strano (l’assessore potrebbe smentirmi!), ma io ho percepito in lui una grande felicità. Credo non tanto perché abbia restituito bellezza a dei basolati che proprio quest’anno celebrano i cento anni dalla loro prima posa in opera. In fondo mi si potrebbe obiettare che abbia fatto il proprio dovere di amministratore locale. Quanto piuttosto perché ha inteso trasmettere sue emozioni e sentimenti ai propri concittadini, indipendentemente da chi l’abbia o meno votato. Una sorta di invito alla ricerca della felicità, a rivivere con propositi partecipativi un luogo storico della nostra tradizione ugentina. 

La semplicità. In effetti, a chi come me, non è competente di edilizia, è stata resa facile la comprensione dei lavori che sono stati appena ultimati, del come e del perché. E, forse, non è un caso l’aver citato la Soprintendenza perché un lavoro di tal portata deve restituire, evidentemente nelle forme moderne, la bellezza architettonica e identitaria di un tempo. Un ricamo tecnologico dall’intreccio antico. Non nascondo che attraversando quelle strade pullulanti di persone ho provato una bella emozione. Un senso di felicità e di orgoglio! Un video senza autoreferenzialità, privo di quella supponenza e tracotanza troppo spesso constatata in tempi che necessiterebbero di umiltà e disponibilità. Men che meno di superiorità intellettuale e morale (solo presunta!) che taluno pavoneggia per sembrare il profeta del nuovo inizio che in realtà è un ritorno ad un modo di fare politica disvelatosi fallimentare.

È stato opportunamente spiegato trattarsi di “un’azione sostenuta per riscoprire, salvaguardare e rilanciare, antiche Tradizioni e i forgianti Valori propri di questi luoghi … affinché questi vengano custoditi e tramandati alle future generazioni, sempre pronte a rinnovarsi, ma mai a rinnegare le proprie radici”. Ed ecco, a mio avviso, il punto cruciale attorno al quale ruota tutto il suo merito di amministratore e di politico di quella “destra sociale” che in Ugento dovrebbe costituirsi seguendo l’impronta di Cavour e Quintino Sella prima e di Giovanni Gentile dopo, solo per citarne i più autorevoli.

Qui sta il terzo elemento ovvero la responsabilità politica. Mi pare peraltro quanto mai opportuna la citazione di Guido Dorso, politico meridionalista ed antifascista, che nel suo saggio Dittatura, classe politica e classe dirigente, sottolinea quanto la classe dirigente abbia dei doveri sociali a cui adempiere, il cui senso di responsabilità dev’essere sintesi e coordinamento di interessi particolari e generali.

Si è dato conto di ciò che si è fatto a chi conta, spiegandolo ai cittadini che hanno il diritto di essere informati per farsi una propria idea, di essere o meno d’accordo. Potrebbe sembrare quasi una novità perché si è poco abituati a ricevere spiegazioni “politiche” da un amministrator in un tempo in cui ci si autoassolve o, peggio ancora, ci si convince di sapere tutto, arroccandosi in un becero autoreferenzialissimo marketing personalistico.

All’assessore Meli va riconosciuto il merito di aver spiegato con carta ed evidenziatore verde in mano il risultato del suo lavoro “politico” di amministratore. Del resto, non vi è chi non veda alcune differenze sostanziali, si direbbe quasi di “approccio comunicativo”, tra costui e talaltri. Una differenza che unisce una tradizione politica, legata alla destra ugentina, l’essere nato in un centro storico che a mio avviso merita ancora maggiori attenzioni, con le competenze tecnico – professionali che in talune mansioni politico – amministrative si disvelano fondamentali. A proposito di centro storico, mi permetto di evidenziare quanto lo stesso possa favorire occasioni di crescita per la nostra comunità attraverso l’individuazione di adeguati finanziamenti e interventi che possano metterlo “a sistema” sia con la restante parte della città, sia con il centro storico di Gemini, meritevole di attenzione e rivitalizzazione, seguendo una strategia a medio – termine che veda presenti forum e consulte di cittadinanza attiva.

Ugento e Gemini, non hanno bisogno di carità, ma di democrazia e giustizia; non devono chiedere aiuto, ma libertà (in tutti i sensi!). Dobbiamo distruggere le cause della nostra inferiorità da noi stessi, con la responsabilità culturale, sociale e politica e la libera iniziativa. Non è piaggeria gratuita ma indubitabile realtà. Bravo assessore Meli! 

Ugento tra ricchezza e rischio overtourism

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Il turismo è da tempo il motore principale dell’economia italiana. Secondo l’ultimo rapporto La ricchezza dei comuni turistici 2025 curato da Antonio Preiti per Sociometrica, il settore ha generato oltre 117 miliardi di euro di valore aggiunto nel 2024, con più di 545 milioni di presenze complessive tra quelle ufficiali e quelle “non osservate”, cioè legate soprattutto agli affitti brevi e non registrati.

Un’economia in crescita, che tuttavia mette in luce una frattura: da un lato le grandi città — Roma, Milano, Firenze, Venezia — che assorbono enormi flussi e moltiplicano il loro indotto; dall’altro le località balneari del Sud, come il Salento, che crescono rapidamente grazie a un modello basato quasi esclusivamente sulle case vacanza. È un modello che porta ricchezza, ma che nasconde insidie per chi in quei luoghi ci vive tutto l’anno.


I dati del rapporto e il “caso Ugento”

Ugento, con le sue marine di Torre San Giovanni, Torre Mozza e Lido Marini, è una delle destinazioni simbolo del turismo balneare pugliese. Già inserita nel ranking nazionale di Sociometrica, la città si colloca stabilmente tra le prime cento destinazioni turistiche d’Italia per valore economico prodotto dal settore.

Secondo le stime più recenti, il turismo a Ugento vale circa 252 milioni di euro l’anno, con oltre un milione di presenze turistiche nel 2024, in netta crescita rispetto alle 845 mila dell’anno precedente. Numeri impressionanti se rapportati a una popolazione residente di poco superiore alle 12.000 persone: significa che in media il territorio accoglie ogni anno più di ottanta volte i suoi abitanti.

Il dato, però, va letto con attenzione. Ugento — come molte località costiere del Mezzogiorno — si appoggia in larga parte sugli affitti brevi. Una forma di ricettività che porta entrate immediate, ma che genera meno occupazione stabile rispetto al modello alberghiero e tende a ridurre il ritorno economico sul tessuto locale.


L’altra faccia del turismo: la crisi della casa

Dietro il boom, infatti, si nasconde un problema che rischia di trasformarsi in emergenza sociale: la carenza di abitazioni disponibili per i residenti.

Oggi a Ugento il mercato immobiliare mostra un dato eloquente: su circa 600 annunci complessivi, solo una quindicina riguardano affitti a lungo termine. Tutto il resto è destinato alla vendita o, soprattutto, agli affitti stagionali e turistici.

Per chi vive qui tutto l’anno, per i giovani che vogliono costruirsi una famiglia, per chi cerca indipendenza abitativa, la risposta del mercato è spesso un muro. Gli appartamenti si liberano solo nei mesi invernali, e con l’arrivo della stagione estiva il residenziale viene spazzato via dall’offerta turistica.


L’esempio di Palermo: un campanello d’allarme

Il rischio non è solo teorico. A Palermo, nelle ultime settimane, i cittadini sono scesi in piazza per denunciare il caro affitti e la progressiva scomparsa degli alloggi residenziali. Anche lì, la crescita degli affitti brevi ha prodotto un innalzamento insostenibile dei canoni mensili, rendendo impossibile a molti rimanere in città.

Lo stesso copione, seppure in scala minore, si intravede a Ugento: senza case disponibili tutto l’anno, le nuove famiglie non nascono, i giovani vanno via, il centro storico rischia di svuotarsi. Una comunità che vive di turismo può ritrovarsi, paradossalmente, senza comunità.


Quando il turismo diventa overtourism

Gli effetti dell’overtourism non si limitano al mercato immobiliare. A Ugento sono già visibili in vari aspetti:

  • pressione ambientale, con spiagge affollate, erosione costiera e gestione complessa dei rifiuti estivi;
  • traffico e servizi, che collassano sotto l’ondata dei turisti nei mesi di punta;
  • identità locale, che rischia di essere soffocata da un turismo “mordi e fuggi”, sempre meno interessato alla cultura e alla storia del territorio.

Il rapporto Sociometrica avverte: laddove domina il modello degli affitti brevi, l’indotto si riduce, i posti di lavoro stabili scarseggiano e la ricchezza rischia di restare un fenomeno superficiale, incapace di costruire sviluppo duraturo.


Possibili strade per un equilibrio

La domanda che si pone oggi Ugento è: come conciliare ricchezza turistica e qualità della vita dei residenti? Alcune risposte possibili emergono dal confronto con altre città:

  • Regolamentare gli affitti brevi: limiti stagionali, registrazione obbligatoria, tasse di soggiorno mirate a reinvestire in servizi.
  • Incentivare l’hotellerie di qualità: strutture capaci di generare occupazione, con standard e servizi più elevati.
  • Pianificare l’urbanistica: riservare una quota del patrimonio immobiliare al residenziale permanente.
  • Destagionalizzare il turismo: valorizzare il centro storico, il museo, i percorsi naturalistici, gli eventi culturali per allungare la stagione oltre luglio-agosto.

Ugento oggi è “ricca di turismo” e questo nessuno lo mette in dubbio. Ma la vera sfida è non diventare “povera di comunità”. Senza un intervento lungimirante, il rischio è che la città diventi una splendida cartolina estiva, ma sempre più difficile da abitare.

Il caso Palermo è un avvertimento: il turismo non regolato può erodere le fondamenta sociali di un territorio. Per Ugento, questo è il momento di scegliere se limitarsi a contare presenze e incassi, o costruire un modello che metta al centro la vita di chi qui abita tutto l’anno.

Il turismo può essere il futuro di Ugento, ma solo se resterà un’opportunità per la comunità, non un vincolo che la soffoca.

Area cani a Ugento: c’è il finanziamento regionale

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Il Bollettino Ufficiale della Regione Puglia ha reso noto l’elenco dei Comuni beneficiari dei contributi per la realizzazione di nuove aree dedicate ai cani. Tra questi c’è anche Ugento, che riceverà un finanziamento regionale pari a 20.000 euro per un progetto dal costo complessivo stimato in circa 79.000 euro, di cui 59.000 a carico del ComuneDET_270_16_9_2025 finanziamento….

Si tratta senza dubbio di un’opportunità importante: una città turistica come Ugento, frequentata ogni anno da migliaia di visitatori, meritava da tempo uno spazio moderno, sicuro e attrezzato dove i cittadini e i loro amici a quattro zampe possano incontrarsi.

Ma se la notizia è positiva, non mancano le ombre. Troppe volte, infatti, abbiamo visto progetti annunciati con entusiasmo e poi lasciati a se stessi, ridotti a opere incompiute o, peggio ancora, abbandonate all’incuria. Il rischio è che anche questa area cani, una volta realizzata, si trasformi in un “non luogo”, poco frequentato e senza manutenzione.

La vera sfida, dunque, non sarà soltanto tagliare il nastro, ma garantire una gestione costante ed efficace: pulizia, sicurezza, manutenzione degli spazi verdi e delle recinzioni, magari coinvolgendo associazioni locali e cittadini in un percorso condiviso di responsabilità.

L’auspicio è che l’Amministrazione comunale tenga conto fin da subito di questo aspetto. Perché la dignità di un’opera non sta solo nella sua inaugurazione, ma nella capacità di farla vivere e durare nel tempo. Ugento ha l’occasione di dare un esempio virtuoso: trasformare un finanziamento in un servizio reale, utile e continuativo per la comunità.

Solo così questa area cani potrà diventare un valore aggiunto e non l’ennesima incompiuta.

Disavventura alla festa: consigliere comunale soccorre signora

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Poteva trasformarsi in un dramma quanto accaduto nel pomeriggio di oggi a Ugento, in via Massimo Colosso, intorno alle 18 nel bel mezzo della fiera per i Santi Medici. Una donna, vittima di una rovinosa caduta, è rimasta riversa a terra riportando una profonda ferita alla testa da cui fuoriusciva copiosamente sangue.

Sul posto, provvidenziale è stato l’intervento del consigliere comunale Tiziano Esposito, che in quel momento stava transitando in direzione del Santuario dei Santi Medici, dove era atteso per la processione. Esposito, volontario della Protezione civile e pratico di tecniche di primo soccorso, non ha esitato a fermarsi per prestare aiuto alla signora visibilmente agitata.

«Per fortuna in macchina porto sempre con me la cassetta medica»

ha raccontato Esposito. Con quel kit ha potuto prestare i primi soccorsi, tamponando la ferita e rassicurando la donna in attesa dell’arrivo dei sanitari.

Ho solo dato una alla signora aiutandola a riprendersi e tamponando la ferita con le garze e del Ghiaccio, ha aggiunto Esposito

È stato lo stesso consigliere a contattare immediatamente il 118 e la Polizia municipale, che hanno raggiunto via Massimo Colosso pochi minuti dopo per proseguire le cure e gestire la situazione.

Una volta affidata la donna alle cure mediche, Esposito si è diretto di corsa verso il Santuario per prendere parte al rito dell’uscita dei Santi Medici, dove era atteso per il rito dell’uscita dei Santi.

Un gesto di prontezza e solidarietà che ha evitato conseguenze peggiori e che conferma l’importanza di una preparazione di base nelle pratiche di primo soccorso.

Coldiretti guida la protesta a Bari: migliaia di agricoltori in piazza

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Nel segno della protesta e della difesa dell’agricoltura nazionale, questa mattina a Bari gli agricoltori del comparto grano sono scesi in piazza contro il massiccio import dall’estero che abbatte il prezzo del prodotto italiano. Il corteo, partito dal Lungomare prospiciente la spiaggia cittadina di Pane e pomodoro, vede la partecipazione di migliaia di agricoltori provenienti da sei regioni del centro-sud. A guidare la manifestazione Coldiretti, la principale organizzazione di rappresentanza agricola, determinata nel rivendicare un’azione decisa a tutela del grano tricolore.

In testa al corteo avanzano alcuni trattori, simbolo della fatica e della dignità di una filiera fondamentale per l’economia e la cultura alimentare del Mezzogiorno. Prima della marcia, il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo, e il direttore Pietro Piccioni, accompagnati da altri dirigenti territoriali, hanno incontrato il prefetto Francesco Russo. Lì è stato consegnato un documento con le richieste del comparto al governo, testimonianza del disagio crescente e delle urgenze vissute dalla categoria.

La protesta attraverserà il lungomare Nazario Sauro, fino a raggiungere la sede della presidenza della Regione Puglia. La mobilitazione odierna prevede anche un collegamento da remoto tra la piazza e le istituzioni nazionali: interverranno infatti il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini.

La richiesta degli agricoltori è netta: “stop all’import massiccio” che penalizza il grano italiano, ora venduto a prezzi giudicati insostenibili. Numerosi i cartelli esposti dagli agricoltori: “Salviamo il grano italiano”, “Senza agricoltori non c’è cibo”, “Sos grano italiano in difesa del reddito degli agricoltori e della filiera”. Un appello che dal Sud al cuore del Paese chiede attenzione e risposte concrete contro una concorrenza straniera percepita come sleale.

fonte ANSA

Surano, abbandono di rifiuti scoperto dalla Guardia Costiera

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La Guardia Costiera è intervenuta questa mattina a Surano, dove il Nucleo Operativo di Polizia Ambientale ha accertato la presenza di un abbandono incontrollato di rifiuti in un’area pubblica del territorio comunale.

L’ispezione ha rivelato una situazione preoccupante: il sito viene utilizzato sistematicamente come discarica abusiva, con accumuli di rifiuti di ogni genere, compresi speciali e pericolosi, generalmente riconducibili ad attività economico-produttive. Tra i materiali rinvenuti figurano ingombranti, indifferenziato, pneumatici, scarti edili, apparecchiature elettroniche (RAEE), oltre a contenitori di pitture e vernici.

A seguito della scoperta, la Guardia Costiera ha trasmesso un’informativa alla Procura della Repubblica di Lecce, al momento a carico di ignoti, e ha coinvolto il Comune di Surano, chiamato ad avviare immediatamente le operazioni di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti, al fine di ripristinare il decoro urbano e la sicurezza ambientale.

L’intervento rientra in una più ampia attività di monitoraggio e controllo del territorio messa in campo per contrastare fenomeni di degrado e inquinamento che danneggiano l’ambiente e deturpano il paesaggio salentino.

La Guardia Costiera, in una nota, ha rinnovato l’appello a cittadini e imprese affinché rispettino le norme sul corretto conferimento dei rifiuti, ricordando l’importanza di assumere comportamenti responsabili per la tutela delle risorse naturali.

Autovelox ottobre: i controlli in provincia di Lecce

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Piano di prevenzione con autovelox, telelaser e postazioni fisse: i calendari del mese di ottobre

 

La Polizia provinciale di Lecce rende noto il calendario dei controlli della velocità sulle strade provinciali per il mese di ottobre 2025. Gli interventi prevedono l’utilizzo di autovelox, telelaser e postazioni fisse, con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza stradale e prevenire incidenti, come riportato nel dettaglio dal piano di prevenzione pubblicato sul sito ufficiale della Provincia di Lecce.

Controlli con autovelox: i dispositivi mobili saranno attivi tutti i giorni da mercoledì 1 a venerdì 31 ottobre, nella fascia oraria 7:00 – 19:00, sulle seguenti principali direttrici provinciali:

  • S.P. 18 Galatina-Copertino: 1-5-9-13-17-21-25-28 ottobre
  • S.P. 297 Melendugno-Torre dell’Orso: 2-6-10-14-18-22-26-30 ottobre
  • S.P. 72 Ugento-Casarano/Casarano-Ugento: 3-7-11-15-19-23-29 ottobre
  • S.P. 362 Lecce-Galatina: 4-8-12-16-20-24-27-31 ottobre

Tutte le giornate indicate prevedono il controllo continuativo su ciascun tratto dalle ore 07:00 alle ore 19:00.

Postazione fissa di controllo velocità:
Sarà attiva tutti i giorni, festivi compresi, 24 ore su 24, sulla S.P. 04 Lecce-Novoli, km 5+760 in direzione Lecce.

Controlli con telelaser: previsti su ulteriori direttrici, sempre nella fascia oraria 07:00-19:00, secondo il seguente calendario:

  • 1, 16, 31 ottobre: S.P. 15 Veglie-Novoli
  • 2, 12, 21, 28 ottobre: S.P. 87 e 358 Otranto-Santa Cesarea T.
  • 3, 26 ottobre: S.P. 90 Galatone-S. M. al Bagno
  • 4, 25 ottobre: S.P. 367 Mediana del Salento
  • 5, 9, 17, 24 ottobre: S.P. 236 Surbo-Casalabate
  • 6, 10, 19, 27 ottobre: S.P. 100 Squinzano-Casalabate
  • 7, 15 ottobre: S.P. 87 Otranto-Porto Badisco
  • 8, 14, 20 ottobre: S.P. 21 Leverano-Porto Cesareo
  • 11 ottobre: S.P. 193 Presicce-Lido Marini
  • 13, 22 ottobre: S.P. 48 Martano-Soleto
  • 18 ottobre: S.P. 17 Nardò-SS101
  • 23 ottobre: S.P. 114 Copertino-Sant’Isidoro
  • 29 ottobre: S.P. 41 Galatina-Noha-Collepasso
  • 30 ottobre: S.P. 119 Lecce-Arnesano-Leverano

Tutti i dettagli e il calendario completo sono disponibili sul sito della Provincia di Lecce.

L’annuncio di questo piano di prevenzione, pubblicato il 26 settembre 2025, si colloca nell’ambito delle attività ordinarie di controllo svolte dalla Polizia provinciale per ridurre la velocità e contrastare il rischio di incidenti sulle principali arterie viarie salentine. La fonte delle informazioni è il portale ufficiale della Provincia di Lecce.

 

 

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