La discarica di soccorso di Burgesi resterà operativa almeno fino al 30 settembre 2025. A comunicarlo è l’AGER (Agenzia Territoriale della Regione Puglia per il Servizio di Gestione dei Rifiuti) con una nuova disposizione datata 29 agosto 2025, che proroga i termini stabiliti lo scorso luglio.
Secondo la nota ufficiale, il conferimento dei rifiuti indifferenziati con codice EER 20.03.01 continuerà presso l’impianto di TMB di Ugento, gestito dalla società Progetto Ambiente Bacino Lecce Tre srl, dal 1° al 30 settembre. Per i rifiuti derivanti dallo spazzamento stradale (EER 20.03.03), restano in vigore le indicazioni contenute nella circolare AGER del 6 febbraio scorso.
La decisione arriva dopo la prima autorizzazione concessa per il mese di luglio e la successiva estensione temporanea. Ora, con questa nuova proroga, Burgesi si conferma ancora una volta punto di raccolta e smaltimento per i rifiuti indifferenziati dell’ARO Lecce 10.
Come già accaduto nei mesi precedenti, i rifiuti conferiti verranno trattati all’interno del TMB di Ugento: la frazione umida finirà direttamente nella discarica di Burgesi, mentre il resto sarà inviato a Poggiardo, al netto dei materiali riciclabili recuperati durante la selezione.
La proroga rappresenta un nuovo colpo per i comitati civici e le associazioni ambientaliste, che da anni denunciano la criticità della discarica di Burgesi. Nonostante manifestazioni, prese di posizione e impegni dichiarati da parte dei sindaci del territorio, la realtà è che l’impianto resta in funzione, con l’ennesimo rinvio della sua chiusura definitiva.
Per i cittadini di Ugento e dei comuni limitrofi, Burgesi non è solo un sito di smaltimento, ma un simbolo di scelte calate dall’alto e di una politica incapace di trovare soluzioni strutturali alla gestione dei rifiuti.
Resta ora da capire se questa ulteriore proroga sarà davvero l’ultima o se, come già accaduto in passato, arriveranno nuove estensioni dei termini. Quel che è certo è che, ancora una volta, la discarica di Burgesi continua a rappresentare una ferita aperta per il territorio e un tema irrisolto per la politica locale e regionale.
Dopo le due, anzi tre, serate di festa che hanno animato Ugento, tra il Premio Zeus e la Notte della Cultura, una riflessione sorge inevitabile e amara: in questa città chi non si allinea è destinato a scomparire. Non in senso metaforico o suggestivo, ma attraverso pratiche di marginalizzazione che ricordano logiche di potere arcaiche, fatte di silenzi imposti e di cancellazioni volute, al punto da far sembrare quasi riduttive le parabole della mafia dei pascoli di Corleone.
L’esempio più emblematico resta quello del professor Salvatore Zecca, figura che oggi non è più tra noi ma che la città dovrebbe ricordare con gratitudine e orgoglio. Non fu lui a ritrovare la celebre statua di Zeus, ma fu lui a comprenderne subito il valore, a difenderla dall’oblio e soprattutto a trasformarla in un simbolo identitario per Ugento e per l’intero Salento. A lui si deve l’idea di costruire attorno a quella scoperta un percorso culturale e scientifico, un museo che portava il suo nome e che si configurava come luogo vivo di conoscenza e memoria. Quel museo non era soltanto un contenitore di reperti, ma il frutto della sua visione e del suo impegno: fare in modo che il passato non fosse relegato alla polvere degli scantinati, ma diventasse patrimonio condiviso.
Eppure, tutto questo, con la sua morte e con l’avanzare di nuove stagioni politiche, è stato ridotto a cenere. Il suo nome, che avrebbe dovuto campeggiare in ogni manifestazione culturale della città, è stato sistematicamente espunto, cancellato, rimosso da un potere che non perdona chi non si piega, chi non appartiene alla schiera dei fedeli. E la verità è che Zecca paga scelte non sue: paga il reato di lesa maestà ascritto ai suoi discendenti, i quali, affrontando la loro professione con libertà e dignità, hanno scelto di non piegarsi al sistema e di non baciare la mano del ras locale. Ed è proprio per questo che, come spesso accade in simili contesti, la vendetta non si ferma al presente ma scende nel personale, colpendo ciò che di più caro possa esserci: la memoria di un padre. Una memoria che avrebbe dovuto essere difesa e onorata da una comunità grata, e che invece è stata piegata e sacrificata sull’altare di un potere meschino.
Lo stesso metodo lo si è potuto osservare, in maniera più sottile ma non meno eloquente, nel trattamento riservato all’assessora Chiara Congedi. Durante queste serate , tra palco e riflettori, è capitato addirittura che un gruppo musicale ringraziasse pubblicamente l’organizzazione, nominando con precisione Vincenzo Scorrano, ma “dimenticando” clamorosamente il nome di chi, per ruolo istituzionale e per impegno, ha la responsabilità diretta degli eventi: proprio l’assessora Congedi. Solo in un secondo momento, e con un evidente imbarazzo, il gruppo ha tentato di correggere l’errore, citandola di sfuggita, quasi come una nota a margine. Un episodio che, preso da solo, potrebbe sembrare una svista, ma che in realtà rientra in una dinamica più ampia. Clamoroso è il fatto che sia stata trattata per tutta l’estate come una presenza marginale, una “macchietta”, mai realmente valorizzata né come amministratrice né come donna. Eppure dietro ogni evento, ogni manifestazione, ogni momento di aggregazione cittadina c’è il suo lavoro, c’è la sua dedizione, c’è una responsabilità che non può essere negata o ridotta a comparsa. Il fatto che la sua dignità umana e politica venga sistematicamente ignorata è il segno di un clima che preferisce umiliare piuttosto che riconoscere, ridimensionare piuttosto che valorizzare.
Si tratta, ancora una volta, dello stesso filo rosso: a Ugento il potere non si fonda sul rispetto, ma sulla paura. Gli elettori, se interrogati con sincerità, non mostrano fiducia né ammirazione nei confronti dell’amministrazione, ma timore. Un timore che è stato alimentato e consolidato per oltre vent’anni e che continua a essere lo strumento con cui pochi riescono a mantenere il controllo della vita pubblica. La paura è diventata la moneta di scambio, il linguaggio sottinteso con cui si governa, e chi non accetta di parlare quella lingua viene relegato ai margini, cancellato, dimenticato.
La cosa più grave è che oggi qualcuno si illude di poter ereditare lo scettro di questo potere, immaginando di proseguire lo stesso metodo, convinto che basti perpetuare il silenzio, la cancellazione e l’esclusione per conservare il consenso. Ma si tratta di un’illusione fragile, che si regge soltanto sul servilismo di pochi, di quei discepoli pronti a inchinarsi finché conviene, salvo poi voltare le spalle e cercare un nuovo padrone non appena un’altra figura politica sarà in grado di offrire loro una scodella di riso più sostanziosa.
Ed è qui che si gioca il futuro di Ugento. Continuare a essere una città dove chi non si allinea scompare, oppure scegliere di spezzare questo circolo vizioso e restituire dignità e memoria a chi l’ha meritata. Ricordare Salvatore Zecca non come un fantasma da cancellare, ma come un uomo che ha dato a Ugento una parte della sua identità. Rispettare Chiara Congedi non come un nome da citare a margine, ma come un’amministratrice che lavora ogni giorno per la comunità. Perché una comunità non cresce sulla paura, né sull’oblio forzato, ma sul riconoscimento del merito, sull’onestà della memoria e sulla capacità di guardare in faccia la verità, anche quando è scomoda.
il post originale dell’associazione che ha organizzato la Notte della Cultura prima della modifica che ha poi visto aggiungere una menzione a Chiara Congedi
Buone notizie per i lavoratori dell’Aro Lecce 10: lo sciopero previsto per il prossimo 2 settembre è stato sospeso. La decisione è arrivata al termine di una videoconferenza tra le parti, con le aziende Sangalli e AVR, durante la quale sono stati presi diversi impegni concreti per rispondere alle criticità denunciate dai sindacati nelle scorse settimane.
Le aziende hanno infatti assicurato che entro il 5 settembre verrà pagato il primo trimestre relativo a Previambiente e che, a seguire, entro il 12 settembre sarà saldato anche il secondo trimestre. Per quanto riguarda i buoni pasto, Sangalli e AVR hanno garantito la distribuzione a breve di quelli di aprile, maggio e giugno, mentre per i mesi di luglio e agosto la richiesta è già stata inoltrata e la consegna dovrebbe avvenire in tempi rapidi.
Un altro punto importante riguarda la possibilità di introdurre i ticket digitali, già utilizzati dai colleghi di Ugento. Le aziende hanno confermato di essere al lavoro per rendere disponibile anche questa modalità, considerata più pratica e moderna.
Non solo: si è discusso anche delle condizioni di lavoro quotidiane. La scorsa mattina, ad esempio, su segnalazione del sindacalista Gianluca Fiordalisi, è stato segnalato il problema della mancanza d’acqua nei bagni. In meno di un’ora il guasto è stato risolto, segno di una volontà di collaborazione che – garantiscono le aziende – continuerà anche nei prossimi mesi. Confermato, inoltre, il lavaggio giornaliero dei mezzi, già avviato da alcuni giorni con l’aiuto del guardiano pomeridiano.
Alla luce di queste novità, i sindacati hanno deciso di sospendere lo sciopero del 2 settembre, ma senza revocarlo. L’appuntamento è già fissato al 25 settembre, quando ci sarà un incontro in presenza per verificare che tutti gli impegni presi siano stati rispettati. Se così non sarà, lo sciopero verrà immediatamente riprogrammato.
Il Premio Internazionale di Archeologia “Zeus”, appuntamento culturale simbolo di Ugento, torna a far discutere. L’edizione 2025, svoltasi il 28 agosto, ha visto la partecipazione del presidente della Provincia, Stefano Minerva, e della presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, presenti in veste istituzionale ma accreditati anche come possibili candidati alle prossime elezioni regionali nelle file del Partito Democratico. Lo stesso sindaco di Gallipoli, contattato telefonicamente, ha però precisato che la sua presenza al premio va considerata esclusivamente istituzionale, in qualità di presidente della Provincia invitato alla serata.
A far rumore è stata invece l’assenza di rappresentanti istituzionali di livello nazionale e di governo. In passato, eventi culturali di rilievo a Ugento – come l’inaugurazione della statua degli emigranti – erano riusciti a richiamare consoli e persino un sottosegretario, garantendo al territorio una visibilità più ampia. Mancavano inoltre consiglieri regionali di opposizione: in particolare Paolo Pagliaro, che più di tutti si era occupato in passato del Premio Zeus e del suo ritorno a Ugento.
Le critiche di Fratelli d’Italia
Sul piano politico non sono mancate le polemiche. Con un comunicato diffuso il 30 agosto, il circolo cittadino di Fratelli d’Italia, coordinato da Graziano Greco, ha evidenziato l’“anomalia istituzionale” di una serata caratterizzata dalla sola presenza di figure riconducibili al centro-sinistra. «Un evento di tale importanza dovrebbe garantire una partecipazione bipartisan, evitando di trasformarsi in passerella elettorale» – si legge nella nota, che richiama anche la ferita della discarica Burgesi, ricordando come la stessa parte politica presente al Premio avesse deliberato, nei mesi scorsi, l’aumento dei conferimenti.
L’unica nota positiva sembra riguardare l’aspetto economico dell’organizzazione, con le risorse impegnate dal Comune per l’evento, che negli ultimi anni hanno subito variazioni significative:
nel 2023 la spesa fu di 17.689,97 euro;
nel 2024 l’importo salì a 24.997,80 euro IVA inclusa;
nel 2025 si è registrato invece un calo netto, con una spesa di 10.472,48 euro, meno della metà rispetto all’anno precedente. Un calo che potrebbe essere collegato anche al fatto che il premio Zeus abbia preceduto di un solo giorno “la notte della Cultura”, sfruttandone la logistica.
L’affidamento del servizio di organizzazione resta alla Imago Cooperativa Sociale di Lecce (che gestisce il museo, palazzo Rovito e la parte pubblica del castello di Ugento con incarico diretto ricevuto dall’amministrazione comunale) , e i costi vengono coperti attraverso i proventi dell’imposta di soggiorno.
Il Premio Zeus si conferma un’occasione di prestigio e di promozione culturale e turistica per Ugento, capace di valorizzare il patrimonio archeologico e richiamare attenzione mediatica. Ma le polemiche politiche e la gestione delle risorse pubbliche restano terreno di scontro, tra chi rivendica la centralità dell’evento e chi invoca maggiore equilibrio istituzionale.
Nella notte appena trascorsa a Torre San Giovanni si è sfiorata la tragedia. Intorno alle 2.30, un’auto, molto probabilmente una BMW di colore scuro, è piombata a forte velocità contro il dehors dell’hotel Il Veliero, abbattendo la staccionata che delimita l’area esterna e distruggendo quattro grossi vasi in cemento.
Fortunatamente non si registrano feriti: i danni sono esclusivamente materiali e, secondo quanto riferito, facilmente riparabili. Ma l’impatto avrebbe potuto trasformarsi in un dramma, se solo in quel momento qualcuno si fosse trovato seduto nei pressi del dehors.
Dopo aver travolto la struttura, l’auto ha continuato la sua corsa, trascinando uno dei vasi distrutti per decine di metri fino all’incrocio successivo, in direzione del bacino Suddenna.
L’intervento dei Carabinieri
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Ugento, che hanno effettuato i rilievi di rito e raccolto le immagini delle telecamere di sicurezza installate nella zona, al fine di risalire all’identità del conducente.
Quello che si è verificato questa notte non sarebbe un episodio isolato. I residenti della zona raccontano di una situazione di pericolo segnalata più volte alla Polizia Municipale: la curva che collega il porto di Torre San Giovanni a via Re Arta viene spesso affrontata a velocità elevata da auto e moto, trasformata di fatto in una sorta di “curva del tamburello” dell’autodromo di Imola. Testa-coda, frenate improvvise e manovre pericolose non sarebbero rari, con motociclisti che affrontano la curva piegando come se fossero in pista e automobilisti che, tirando il freno a mano, mettono in pericolo sé stessi e gli altri.
Gli appelli rimasti inascoltati
Più volte i cittadini avrebbero chiesto l’installazione di dossi dissuasori, cartelli di pericolo e telecamere di sorveglianza pubblica. Tuttavia, denunciano i residenti, gli appelli sarebbero caduti nel vuoto: la pubblica amministrazione non avrebbe adottato alcuna misura preventiva.
Questo episodio rappresenta l’ennesima conferma di ciò che questo giornale denuncia da tempo: un’area in cui regna una totale anarchia, che si respira non solo a Ugento ma ancor di più nelle sue marine. La totale assenza di controlli sta portando al ripetersi di fenomeni estremi, dettati non soltanto dalla delinquenza, ma anche da una preoccupante mancanza di rispetto per i luoghi e per chi in queste zone ci vive e lavora.
Quello della scorsa notte è dunque l’ennesimo campanello d’allarme di una situazione che rischia di trasformarsi, prima o poi, in tragedia. La speranza della comunità è che l’episodio convinca finalmente i vigili urbani di Ugento e l’amministrazione comunale a intervenire con urgenza, ponendo rimedio a una criticità che, come dimostra quanto accaduto, non può più essere ignorata.
Oggi per Ozanews si apre un nuovo capitolo. Con la comunicazione ufficiale al Tribunale di Lecce, assumo io, Riccardo Primiceri, la direzione responsabile della nostra testata giornalistica, raccogliendo il testimone da mia sorella Laura, che in questi anni ha reso possibile il salto di qualità più importante della nostra storia. È grazie a lei se oggi Ozanews non è più solo una pagina social, ma una testata giornalistica registrata, riconosciuta come fonte di informazione libera, autonoma e credibile.
Sono passati più di tredici anni dal 9 maggio 2012, quando decisi di aprire quella pagina Facebook, con un nome ideato proprio da mia sorella Laura, che voleva essere semplicemente uno spazio di voce e verità per la nostra comunità. Da allora, Ozanews ha attraversato trasformazioni, battaglie, critiche e conquiste. Abbiamo scelto di raccontare i fatti senza piegarci ai silenzi comodi e senza fermarci davanti ai muri di gomma. Abbiamo scelto di denunciare ciò che non andava, di dare spazio a chi altrimenti sarebbe rimasto invisibile, di parlare con coraggio di tutto ciò che riguarda il nostro territorio.
Questa nuova fase sarà ancora più attenta e determinata. Vogliamo affrontare i temi più scottanti del nostro territorio senza paura, con un giornalismo che sappia essere pungente e incalzante nei confronti della politica locale. L’obiettivo è quello di contribuire alla nascita di una vera opinione pubblica consapevole, capace finalmente di voltare pagina dopo vent’anni di oscurantismo, in cui un sistema chiuso ha mortificato le speranze e le competenze di un’intera generazione. Abbiamo visto i nostri coetanei, i migliori talenti di questa terra, partire ed emigrare. Ozanews non può restare in silenzio di fronte a tutto questo: continueremo a raccontare, a denunciare, a proporre alternative.
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Per questo oggi dico con forza: grazie Laura, per averci portato fin qui. Grazie a voi, lettori, che siete la nostra vera forza. E avanti tutta, perché Ozanews è qui per restare, per raccontare e per contribuire a cambiare.
La Protezione Civile di Ugento ha avviato una raccolta solidale di materiale scolastico con l’obiettivo di sostenere le famiglie in difficoltà e garantire ai più piccoli la possibilità di iniziare il nuovo anno scolastico con tutto il necessario.
L’iniziativa nasce dalla volontà di offrire un aiuto concreto e, allo stesso tempo, un segnale di vicinanza verso i veri protagonisti: bambini e bambine, che meritano di affrontare il percorso di studi senza sentirsi esclusi per mancanza di strumenti.
“Ogni quaderno donato, ogni zaino riempito, è una speranza in più per chi sogna un futuro migliore” – ricordano i volontari della Protezione Civile.
Come partecipare alla raccolta
I cittadini potranno donare quaderni, penne, colori, zaini e tutto il materiale scolastico di base recandosi presso la sede della Protezione Civile in Via Monsignor De Razza 15, Ugento.
📅 Periodo di raccolta: dal 30 agosto al 10 settembre 🕔 Orario: dalle 17.00 alle 18.30
La distribuzione del materiale avverrà in collaborazione con i servizi sociali del Comune di Ugento, così da assicurare che l’aiuto arrivi alle famiglie che ne hanno più bisogno.
Un invito alla comunità
La Protezione Civile lancia un appello alla generosità di tutti: “Aiutaci ad aiutare. Nessun bambino deve rinunciare a imparare per mancanza di strumenti. Insieme possiamo riempire gli zaini di opportunità e regalare sorrisi”.
Un piccolo gesto, come donare un pacco di quaderni o un astuccio, può trasformarsi in un grande segno di solidarietà e speranza.