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Auto d’epoca protagoniste al 1° Memorial Salvatore Negro

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Domenica 18 maggio 2025, la passione per le auto d’epoca si accenderà con il primo “Memorial Salvatore Negro”, organizzato dal Messapia Automotoclub Storico, in collaborazione con Alfa Romeo Fans Club, Club ACI Storico Lecce e Fiat Club 500 Italia Coordinamento di Ugento.

L’evento, che si terrà presso la suggestiva cornice della Pista Salentina sulla strada provinciale 91, lungo la litoranea che collega Torre San Giovanni a Santa Maria di Leuca, vedrà protagonisti i più bei modelli storici di Alfa Romeo, Lancia e Fiat Sportive prodotte prima del 2005, oltre a una selezione di auto particolari che l’organizzazione sceglierà discrezionalmente. Tra le protagoniste della giornata ci saranno diverse vetture di particolare interesse storico e di grande bellezza.

Il programma della giornata prevede alle 9.00 il ritrovo dei partecipanti presso la Pista Salentina, dove avranno luogo le iscrizioni, le verifiche e una colazione offerta dagli organizzatori. Alle 10.00 si entrerà nel vivo con i giri liberi in pista, sia individuali che in parata, mentre alle 12.00 spazio al divertimento con giri facoltativi sui go-kart.

L’appuntamento gastronomico della giornata è fissato per le 13.00 con un aperitivo presso il Lido Mamirè, a Lido Marini, e proseguirà con il pranzo delle 14.00 presso il Ristorante Centro Colonico, a Torre San Giovanni di Ugento.

L’intero evento sarà proposto in diretta streaming su Ozanews direttamente dalla Pista Salentina, per permettere a tutti gli appassionati di seguire l’evento anche a distanza. Le iscrizioni sono ancora aperte e gli interessati possono aderire visitando il sito www.messapiaclub.org.

L’evento promette emozioni per tutti gli appassionati delle quattro ruote storiche e non solo.

Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito www.messapiaclub.org.

Gli autovelox a Ugento nel mese di maggio

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Anche nel mese di maggio, la Polizia provinciale ha annunciato il calendario ufficiale dei controlli della velocità sulle strade provinciali salentine, utilizzando postazioni mobili di autovelox. In particolare, la strada provinciale interessata per il territorio di Ugento sarà la S.P. 72 Ugento-Casarano, dove i controlli avverranno nella fascia oraria compresa tra le ore 07:00 e le ore 19:00.

Queste le date fissate per i controlli sul territorio ugentino:

  • Sabato 3 maggio 2025 (direzione Ugento – Casarano)
  • Mercoledì 7 maggio 2025 (direzione Casarano – Ugento)
  • Domenica 11 maggio 2025 (direzione Ugento – Casarano)
  • Giovedì 15 maggio 2025 (direzione Casarano – Ugento)
  • Lunedì 19 maggio 2025 (direzione Ugento – Casarano)
  • Venerdì 23 maggio 2025 (direzione Casarano – Ugento)
  • Giovedì 29 maggio 2025 (direzione Ugento – Casarano)

L’obiettivo dichiarato delle attività di controllo è quello di sensibilizzare automobilisti e motociclisti al rispetto dei limiti di velocità, al fine di aumentare la sicurezza stradale e ridurre gli incidenti sul territorio.

Si invitano dunque tutti gli utenti della strada a prestare particolare attenzione nei giorni indicati, rispettando i limiti previsti e contribuendo a rendere più sicuri gli spostamenti lungo una delle arterie più trafficate della zona.

Mons. Maurizio Barba: un cerimoniere ugentino per Papa Francesco

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In questi giorni Roma vive un momento storico e spirituale di eccezionale rilevanza con la celebrazione dei “Novendiali” per la scomparsa di Papa Francesco, un periodo di nove giorni consecutivi durante i quali la Chiesa si raccoglie in preghiera e commemora solennemente il Pontefice defunto. Al centro di queste celebrazioni, che culmineranno nell’inizio del conclave che deciderà la nomina del successore al soglio di Pietro, si distingue una figura particolarmente significativa e vicina alla terra salentina: Monsignor Maurizio Barba, originario di Ugento.

Monsignor Barba, già professore associato di Martyrologium Romanum presso il Pontificio Istituto Liturgico di Sant’Anselmo a Roma, risulta essere tra coloro che ricoprono il delicato incarico di cerimoniere della Santa Sede in occasione dei Novendiali. La sua presenza, che è motivo di grande orgoglio per l’intera comunità ugentina, testimonia l’importanza e il valore riconosciuti alla sua competenza liturgica, alla sua formazione teologica e al rigore con cui ha sempre svolto il suo ministero ecclesiastico.

I Novendiali rappresentano una tradizione antica nella Chiesa Cattolica, che segue la morte di un pontefice. Durante questi nove giorni, i fedeli partecipano a liturgie quotidiane che preparano spiritualmente l’intera comunità cristiana al Conclave che eleggerà il nuovo Papa. Queste celebrazioni non sono solo momenti di preghiera, ma anche un’occasione per riflettere sul pontificato appena concluso, nel caso specifico quello di Papa Francesco, caratterizzato da uno stile di comunicazione diretto e da forti messaggi sociali e di inclusione.

L’intera comunità di Ugento segue con commozione e orgoglio queste giornate romane, consapevole di come Monsignor Maurizio Barba rappresenti non solo la competenza e la spiritualità della Chiesa universale, ma anche l’eccellenza della propria terra e la sua profonda tradizione religiosa.

Pesante stangata per l’Ugento calcio

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Una tegola pesantissima cade sull’Ugento Calcio, alla vigilia della sfida decisiva nei playout. La decisione del Giudice Sportivo lascia sgomenti dirigenti, tifosi e squadra: Miguel Medina è stato squalificato per ben due anni a causa del suo comportamento nella rissa avvenuta durante l’ultima gara. Medina avrebbe colpito con un pugno un calciatore avversario e, dopo aver ricevuto il cartellino rosso, ha aggravato ulteriormente la sua posizione colpendo un altro avversario con una testata sul mento, coinvolgendo anche un assistente arbitrale con un violento colpo all’avambraccio.

La stangata non si ferma qui: inflitta anche una pesante multa di 2.000 euro alla società salentina, poiché i propri sostenitori hanno intonato cori offensivi durante il minuto di silenzio e all’uscita degli spogliatoi hanno rivolto frasi ingiuriose contro la terna arbitrale, rendendo necessario l’intervento delle Forze dell’Ordine.

Non bastasse questo, l’Ugento dovrà fare a meno anche del talentuoso numero 10 Juan Sanchez, fermato per tre giornate, compromettendo ulteriormente le speranze della squadra in vista della cruciale partita di playout che determinerà le sorti della stagione.

Volontari ugentini a Roma: l’esperienza di Luigi Licchello e Stefano D’Amato alle esequie di Papa Francesco

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Emozione, fratellanza e spirito di servizio: sono queste le parole che meglio raccontano l’esperienza vissuta da Luigi Licchello, vicepresidente della Protezione Civile di Ugento, e Stefano D’Amato, imprenditore agricolo e volontario, durante la loro partecipazione alle esequie di Papa Francesco a Roma.

Ospiti del campo base di Centocelle da mercoledì a sabato scorso, Licchello e D’Amato hanno fatto parte della squadra di volontari incaricati dell’assistenza alla popolazione accorsa in massa per rendere omaggio al Pontefice.

“Il nostro compito principale era offrire assistenza alla popolazione. Siamo stati colpiti dall’affluenza enorme di fedeli e dalla commozione che si respirava nell’aria,” raccontano. “Il momento più toccante è stato quando il Papa è uscito dalla Basilica: è stato impossibile trattenere le lacrime. Vedere la gente piangere ha emozionato anche noi.”

Gestire la folla è stata una delle sfide principali, ma — come spiegano i volontari — è stata superata grazie a un’organizzazione precisa ed efficace. “Nei giorni precedenti eravamo dislocati lungo le strade limitrofe, mentre durante le esequie eravamo in prima linea.”

Un aspetto particolarmente significativo è stato lo spirito di fratellanza che si è instaurato tra i volontari provenienti da tutta Italia. “Con la divisa siamo tutti fratelli, come nei Carabinieri,” spiega Licchello, maresciallo in pensione. “Abbiamo collaborato con associazioni dalla Sicilia al Piemonte, condividendo non solo il servizio ma anche momenti di quotidianità.”

Il riconoscimento più gratificante è arrivato direttamente dal pubblico: “Gli applausi spontanei della gente ci hanno riempito il cuore. In alcuni momenti è stata una soddisfazione enorme.”

L’esperienza romana ha lasciato un segno profondo nei due volontari, che porteranno con sé importanti insegnamenti. “Collaborare in situazioni di emergenza rafforza il senso di solidarietà e ci ricorda l’importanza di aiutare il prossimo a tutti i livelli,” sottolineano.

Per Licchello a differenza di D’Amato non era la prima volta in prima linea durante emergenze importanti. “Abbiamo partecipato anche agli interventi durante l’alluvione di Firenze,” racconta.

La loro dedizione è testimonianza di un impegno che non si esaurisce nelle grandi occasioni, ma che continua giorno dopo giorno a servizio della comunità.

Che fine ha fatto l’Ostello Diffuso di Ugento?

Nel 2018 veniva annunciato con entusiasmo: “Ugento, un mare di esperienze per 365 giorni all’anno”, prometteva il progetto Ostello Diffuso Ugento. Un’iniziativa innovativa, frutto di un protocollo d’intesa siglato tra il Comune di Ugento e il Comitato Regionale AIG, con l’obiettivo di trasformare la città in una destinazione internazionale per giovani viaggiatori, destagionalizzando il turismo e facendo vivere il territorio anche nei mesi invernali.

L’Ostello Diffuso, sostenuto dall’Assessorato alle Politiche Giovanili, si presentava come il primo progetto in Italia approvato formalmente da un’amministrazione comunale con grande orgoglio, come dichiarava all’epoca l’assessore Graziano Greco. Si parlava di laboratori artistici, percorsi esperienziali tra botteghe, oleifici, cantine, attività sportive, turismo culturale e religioso, esperienze da vivere 365 giorni all’anno.

Le promesse

Con la Delibera di Giunta n. 280 del 19 dicembre 2017, il Comune approvava formalmente l’avvio del progetto. L’idea era semplice quanto ambiziosa: trasformare il centro storico di Ugento in un “ostello diffuso”, ovvero una rete di alloggi, attività e servizi capaci di ospitare e intrattenere giovani turisti, favorendo l’incontro culturale e la crescita economica del territorio.

Un progetto che, sulla carta, aveva tutte le caratteristiche per diventare un fiore all’occhiello. Le aspettative erano altissime: creare rete tra imprenditori, associazioni, Pro Loco, commercianti e strutture ricettive.

La realtà oggi

Sei anni dopo, l’Ostello Diffuso Ugento è chiuso — come segnala Google — e, di fatto, nonè mai esistito. Nessuna attività stabile, nessun circuito di ospitalità diffusa attivo, nessun vero progetto di destagionalizzazione compiuto.
Quella che doveva essere la mossa vincente per “un’esperienza 365 giorni all’anno”, si è trasformata in un’altra occasione mancata.

Le domande che i cittadini si pongono sono semplici ma fondamentali:

  • Dove sono finiti i programmi e gli investimenti annunciati?
  • Perché l’Ostello è oggi inattivo?
  • Che fine hanno fatto le collaborazioni istituzionali celebrate nel 2018?
  • Quanti fondi sono stati spesi per un progetto mai decollato?

Il caso dell’Ostello Diffuso non è isolato: si inserisce in un quadro più ampio di progetti annunciati e mai veramente portati a termine che, in questi ultimi trent’anni di governo locale, hanno caratterizzato la gestione della cosa pubblica a Ugento, con milioni di euro spesi in opere mai veramente entratrate in funzione. Ricordiamo solo le più clamorose come la Velostazione, il parco “Cavaleonte”, il campo di Padel del palazzetto dello sport di Ugento senza parlare del pallone tensostatico di Torre San Giovanni, passando per l’impianto di selezione dei rifiuti di Gemini e l’impianto di compostaggio domestico di Torre San Giovanni. Tutto abbandonato.

Un progetto partito con la retorica del “fare rete” e della destagionalizzazione si è perso nei meandri della burocrazia e, forse, della mancanza di un vero piano di gestione imprenditoriale, con misure che puntano essenzialmente a distribuire risorse pubbliche attraverso regalie concesse ad amici ed associazioni complici.
Un’altra cattedrale nel deserto che oggi si aggiunge alla lunga lista delle promesse non mantenute.

Oggi, l’indirizzo ufficiale dell’Ostello Diffuso di Ugento è Piazza Adolfo Colosso, 5, in pieno centro storico. Ma le sue porte sono chiuse. E insieme a quelle porte, sembra chiusa anche una speranza di rilancio che poteva, davvero, segnare una svolta per il turismo giovanile nel cuore del Salento.

Per ora, resta solo l’amarezza per un’altra grande occasione persa.

180 minuti che valgono un campionato!

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L’Ugento si gioca tutto in due gare: salvezza diretta o playout. Ecco scenari, regolamento e probabilità

È il momento decisivo. Il campionato di Serie D, girone H, ha raggiunto il suo punto culminante, e per l’Ugento Calcio i prossimi 180 minuti rappresentano la linea sottile tra gioia e amarezza, tra permanenza diretta nella categoria o la lotteria dei playout. A due sole giornate dal termine, la tensione è alle stelle e ogni singolo dettaglio potrebbe risultare decisivo.

La squadra di mister Mimmo Oliva si trova attualmente al 13° posto con 36 punti, in piena lotta salvezza, inserita in una classifica corta e molto rischiosa. Nessuno può sbagliare nulla, e ogni partita da qui in avanti sarà una vera e propria finale.

Ecco la classifica aggiornata, fotografando perfettamente la situazione a 180 minuti dal termine:

PosizioneSquadraPunti
11Gravina39
12Francavilla37
13Ugento36
14Acerrana35
15Manfredonia34
16Brindisi25
17Angri23
18Costa d’Amalfi20 (già retrocesso)

Un equilibrio delicato, con l’Ugento stretto fra squadre che si distanziano appena di qualche punto. Un passo falso potrebbe spostare drasticamente gli equilibri, rendendo inevitabile lo spettro dei playout.

Regolamento: chi rischia di più

Il regolamento della Serie D parla chiaro:

  • Le ultime due squadre retrocedono direttamente in Eccellenza.
  • Le squadre classificate dalla 13ª alla 16ª posizione disputano un playout in gara unica, ma solo se il distacco tra le contendenti è inferiore agli 8 punti. In caso contrario, retrocessione diretta della squadra peggio piazzata senza spareggi.

L’Ugento rischia dunque il playout nei seguenti casi:

  • Se il Brindisi (attualmente 16° a 25 punti) dovesse avvicinarsi a meno di 8 punti di distanza.
  • Se Acerrana o Manfredonia superassero in classifica l’Ugento, relegandolo alla 14ª o 15ª posizione.

Il calendario delle ultime due giornate non concede margini di errore. Per l’Ugento due partite estremamente impegnative contro squadre ancora in corsa playoff:

  • 33ª giornata: Ugento-Matera (in casa)
  • 34ª giornata: Virtus Francavilla-Ugento (in trasferta)

Uno sguardo anche alle dirette concorrenti:

  • Gravina (39 punti): Gravina-Casarano, Acerrana-Gravina
  • Francavilla (37 punti): Francavilla-Fasano, Brindisi-Francavilla
  • Acerrana (35 punti): Costa d’Amalfi-Acerrana, Acerrana-Gravina
  • Manfredonia (34 punti): Manfredonia-Brindisi, Martina-Manfredonia
  • Brindisi (25 punti): Manfredonia-Brindisi, Brindisi-Francavilla

È evidente come il calendario proponga molti incroci decisivi e pochissimi incontri facili. Solo il Costa d’Amalfi, già retrocesso, non ha più nulla da chiedere al campionato. Per tutte le altre compagini, saranno 180 minuti di battaglia sportiva vera.

Analisi e probabilità: servono almeno 3 punti

Un’approfondita analisi di oltre 700 combinazioni realistiche ha definito con chiarezza il quadro probabilistico per l’Ugento:

  • Salvezza diretta: 60-65%
  • Playout da 13ª posizione: 5-7%
  • Playout da 14ª posizione: 20-25%
  • Playout da 15ª posizione: 5-8%

In sintesi, l’Ugento non è ancora salvo. La squadra di Oliva deve puntare almeno ai 40 punti per avere una sicurezza accettabile. Servirà almeno una vittoria, o comunque conquistare almeno tre punti, confidando anche nei risultati dagli altri campi.

I prossimi 180 minuti rappresentano una vera e propria finale per l’Ugento Calcio. Sarà fondamentale scendere in campo con attenzione, concentrazione e lucidità massima, soprattutto nei momenti chiave delle partite. L’obiettivo della permanenza diretta in Serie D, tanto ambito e sudato durante tutta la stagione, è ancora saldamente nelle mani dei ragazzi giallorossi.

Niente sarà facile, nulla è scontato, ma l’impresa è tutt’altro che impossibile. È il momento di combattere con il cuore, di lottare per un’intera città che merita di continuare a sognare in Serie D.

Per l’Ugento, adesso, è davvero vietato sbagliare: in gioco ci sono i prossimi 180 minuti che valgono un intero campionato.

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