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La premiata stazione di Ugento – Taurisano

Ammetto di essermi trovato molto a disagio nel dover leggere questa notizia, che, a due settimane dal primo aprile, avrebbe potuto avere ben altre e più consone collocazioni. Ma è tutto vero, e ci troviamo qui a commentarlo.

Questa sensazione, a ben pensarci, deriva dal fatto che noi Ugentini conosciamo fin troppo bene le reali condizioni della nostra “stazione ferroviaria”, se così vogliamo chiamarla.

Ho provato però a immaginare cosa potesse pensare un lettore estraneo alla realtà del nostro paese: un potenziale turista o semplicemente un cittadino salentino che non ha mai avuto la “fortuna” di transitare dalla stazione ferroviaria di Ugento-Taurisano.

Immedesimarsi nell’immaginazione altrui è tutt’altro che semplice, soprattutto per riuscire a restituire un’immagine esatta da riportare in un articolo giornalistico. Per questo, ho deciso di affidarmi all’intelligenza artificiale.

Ho chiesto a ChatGPT di generare un’immagine della stazione ferroviaria di Ugento basandosi su questa descrizione:

“La stazione ferroviaria di Ugento è stata premiata. Il riconoscimento si basa sui principi del Manifesto dei Principi AEC-Euroferr. Secondo questo manifesto, le stazioni premiate sono considerate ad alta valenza storica, turistica, ambientale e archeologica. L’AEC non vede le stazioni ferroviarie solo come semplici punti di transito, ma come vere e proprie porte di accesso a territori ricchi di storia, bellezze naturali e patrimonio archeologico.”

Traendo le informazioni dall’articolo di LeccePrima, ecco il risultato generato dall’AI.

il prompt dell’immagine: “Immagino una stazione ferroviaria di Ugento immersa in un paesaggio suggestivo, con un’architettura dal fascino storico, dettagli in pietra e ferro battuto che richiamano l’identità del territorio. Attorno, elementi che simboleggiano il turismo e il patrimonio archeologico: resti di antiche colonne, un piccolo museo adiacente con reperti storici, cartelli informativi sulla storia della città. La vegetazione mediterranea incornicia il tutto, con ulivi e macchia mediterranea. L’atmosfera è accogliente, enfatizzando il concetto della stazione come “porta d’ingresso” a un luogo magico”

Un risultato fantastico, ma ben differente dalla realtà:

Un premio per le stazioni ferroviarie, proprio come la Bandiera Blu per le spiagge. Ma se il riconoscimento europeo Euroferr alle stazioni del Salento dovrebbe servire a valorizzare il trasporto ferroviario e le sue strutture, rischia invece di diventare una mera passerella istituzionale, lontana dalla realtà che i cittadini vivono quotidianamente.

Prendiamo il caso della stazione di Ugento-Taurisano, una delle premiate. Basta una visita sul posto per rendersi conto delle condizioni in cui versa: degrado, servizi carenti, infrastrutture inadeguate. Una situazione più volte denunciata, anche da questa testata, che ha dedicato una sezione del documentario OzanDoc proprio al tema dei trasporti pubblici locali. Non solo: la stazione di Ugento-Taurisano è stata al centro di numerose segnalazioni da parte di utenti, turisti e forze politiche locali, che hanno più volte evidenziato la sua situazione critica sui social e anche sulla pagina Facebook del Comune di Ugento, recentemente e “misteriosamente” scomparsa.

Non si può negare l’importanza del riconoscimento Euroferr nel sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di preservare e potenziare la rete ferroviaria, soprattutto in un’area a forte vocazione turistica come il Salento. Tuttavia, senza interventi concreti e finanziamenti adeguati, questi premi rischiano di rimanere pura retorica. Il pericolo è che il riconoscimento non sia seguito dai fatti, lasciando le stazioni premiate in uno stato di abbandono.

Le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, richiamate più volte durante la cerimonia a Lecce, sono chiare: lo smantellamento delle linee ferroviarie minori è un danno da evitare. Ma la realtà è che senza un vero piano di rilancio, che passi dall’elettrificazione delle linee, dal rinnovamento delle stazioni e dall’integrazione del trasporto ferroviario con le altre modalità presenti nel territorio, il rischio di restare fermi al punto di partenza è alto.

L’evento di Lecce, organizzato dall’Association Europeenne des Cheminots (Aec) e inserito nel programma della Primavera della Mobilità Dolce 2025, ha riunito autorità e amministratori locali, che si sono congratulati a vicenda per l’importanza della ferrovia nel Salento. Ma, al di là dei discorsi istituzionali, la domanda resta: quando la stazione di Ugento-Taurisano – e tante altre nella stessa situazione – vedrà un reale miglioramento? Finché la risposta non arriverà con azioni concrete, premi come l’Euroferr resteranno semplici targhe da appendere, senza che nulla cambi davvero per chi i treni deve prenderli ogni giorno.

Burgesi e la memoria corta degli ugentini

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La recente decisione della Regione Puglia di ampliare la discarica di Burgesi, situata nel territorio di Ugento, ha riacceso un dibattito che affonda le sue radici nel passato e mette in luce le responsabilità politiche locali. Già nel settembre 2024, questa testata aveva anticipato possibili sviluppi riguardanti Burgesi, basandosi su indiscrezioni che indicavano Ugento come candidata alla riapertura della discarica. Le voci riguardavano la necessità di trovare soluzioni temporanee per tamponare le carenze del piano regionale dei rifiuti, influenzato anche da esigenze elettorali nel nord Barese, area di interesse del presidente Emiliano.

È difficile credere che tali informazioni non siano giunte all’amministrazione comunale di Ugento. Il vicesindaco Massimo Lecci ha partecipato attivamente alle recenti discussioni, affiancato dal comitato “No Burgesi”, che mantiene una posizione intransigente, focalizzandosi sul rifiuto di nuovi conferimenti senza analizzare a fondo le motivazioni regionali dietro questa decisione. Tuttavia, la domanda cruciale è: perché la Regione ha scelto di sacrificare proprio Ugento?

La presenza di una discarica di soccorso, voluta e costruita quando Massimo Lecci deteneva la delega all’ambiente, rende Ugento una scelta ricorrente quando emergono criticità nel sistema di smaltimento dei rifiuti. È opportuno ricordare che la discarica Monteco di Burgesi, elevata di 12 metri durante il mandato di Lecci come assessore all’ambiente, è stata oggetto di preoccupazioni ambientali confermate da sentenze giudiziarie.

Inoltre, nel 2016, un’inchiesta della Procura di Lecce ha rivelato lo smaltimento illecito di fusti contenenti PCB nella discarica Monteco, sottolineando ulteriormente i rischi per l’ambiente e la salute pubblica.

È sorprendente che oggi si protesti per un’ipotesi di ampliamento, mentre fino ad ora non si è levata una voce unanime contro pericoli concreti e accertati, che continuano e continueranno ad esserci indipendentemente da qualsiasi decisione regionale su questa questione. Sembra, per questo, che alcuni esponenti politici locali tentino di ripulire la propria immagine, sfruttando l’ignoranza e utilizzando fondi pubblici per ottenere consenso, anche attraverso associazioni che ora si schierano con il comitato “No Burgesi”.

È fondamentale accendere un faro sulle responsabilità politiche che hanno portato alla nascita di una nuova discarica di rifiuti solidi urbani e al contestuale abbandono di un impianto pubblico costato miliardi, che avrebbe potuto generare introiti significativi per le casse comunali. Non possiamo ignorare che la situazione attuale è frutto di scelte politiche discutibili e di una gestione dell’ambiente che, negli ultimi 25 anni, ha visto sempre gli stessi protagonisti al timone.

La memoria corta degli ugentini rischia di perpetuare errori del passato. È tempo di una riflessione profonda e di un’assunzione di responsabilità collettiva per garantire un futuro sostenibile al nostro territorio.

Nasce la scuola Calcio Balilla Ugento Giallorossa: un ritorno alla socialità

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Ugento accoglie una grande novità sportiva e sociale: nasce la Scuola Calcio Balilla Ugento Giallorossa, un’iniziativa dedicata a giovani e adulti che vogliono avvicinarsi a questo storico gioco. L’idea è nata dalla passione e dall’impegno di Tony Urso, Simone Urso e Cristian Colitti e Roberto Urso assieme a Paolo Piccinno che mettono a disposizione gratuitamente la loro esperienza per trasmettere ai partecipanti le regole e le tecniche del calciobalilla.

Un’Iniziativa Aperta a Tutti

Il corso è rivolto a persone di tutte le età, senza alcuna distinzione di esperienza: dai bambini ai meno giovani, chiunque può partecipare per migliorare la propria tecnica o semplicemente per divertirsi. Gli incontri si tengono ogni martedì e giovedì alle ore 17:00 presso il Club Lecce 1908 Ugento Giallorossa, in via Capitano Ugo Giannuzzi 85.

Il calcio balilla ha una tradizione che affonda le radici nel secolo scorso, quando i bar erano il cuore pulsante della socialità giovanile. Ogni locale aveva un biliardino attorno al quale si radunavano ragazzi e adulti per sfidarsi in partite all’ultimo gol. Lontano dalle distrazioni digitali, il calciobalilla era un modo per stringere amicizie, condividere momenti di svago e rafforzare il senso di comunità.

In un’epoca dominata dai social network e dalla distanza fisica tra le persone, un’iniziativa come la Scuola Calcio Balilla Ugento Giallorossa rappresenta un ritorno alla condivisione diretta e reale. Il progetto non si limita a insegnare un gioco, ma vuole essere un’occasione di aggregazione, di dialogo tra generazioni e di riscoperta di quei valori che spesso vengono trascurati nella società moderna.

Grazie all’impegno dei promotori, Ugento si riappropria di un pezzo della sua storia ludica e sociale, dando vita a uno spazio dove il divertimento si unisce alla crescita personale e alla costruzione di legami autentici. L’invito è aperto a tutti: impugnate le stecche, formate le squadre e fate rivivere la magia del calcio balilla!

Caso Burgesi: le reazioni di Laura De Nuzzo

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La protesta contro la riapertura di Burgesi non è solo una questione ambientale, ma un simbolo della lotta per la dignità e il rispetto del territorio salentino. Nel comunicato stampa diffuso dall’Avv. Laura De Nuzzo, Consigliere Comunale della Lega di Ugento, si legge una ferma condanna verso le scelte della Regione Puglia, accusata di voler trasformare il Salento nella “pattumiera della Puglia”.

“La politica ha il dovere di proteggere i cittadini, non di condannarli”, si legge nel comunicato, che denuncia la mancanza di una posizione chiara e determinata da parte dell’amministrazione comunale di Ugento. La delusione nei confronti della giunta attuale è palpabile, soprattutto alla luce delle promesse fatte nel 2021 e delle battaglie politiche che oggi sembrano essere state dimenticate.

Uno degli aspetti più controversi della vicenda riguarda la posizione della Regione Puglia. Durante un’audizione in Commissione Ambiente, il direttore del Dipartimento Ambiente ha dichiarato che la Puglia non è in emergenza rifiuti. Questo solleva un interrogativo cruciale: se non c’è emergenza, perché si vuole riaprire Burgesi?

Secondo i manifestanti, la riapertura della discarica sarebbe motivata da meri calcoli economici, con l’obiettivo di ottenere fondi dal ristoro ambientale a scapito della salute dei cittadini. Inoltre, l’assenza dell’Assessore Triggiani all’audizione è stata interpretata come un segnale di disinteresse e di mancanza di trasparenza.

Dopo mesi di silenzio e di mancate risposte, arriva il colpo di scena: la Presidente del Consiglio Regionale della Puglia, Loredana Capone, ha inviato un’istanza formale al Presidente della Regione Michele Emiliano e all’Assessore Serena Triggiani, chiedendo il rinvio degli effetti della Delibera Regionale per permettere “un ulteriore confronto con le comunità locali”.

Il tempismo di questa richiesta ha sollevato sospetti tra i cittadini e gli attivisti, che leggono in questa mossa un tentativo di arginare la protesta in vista di possibili ripercussioni politiche. “Perché solo ora ci si accorge delle proteste?”, si chiedono i manifestanti, ritenendo che la richiesta di rinvio sia solo una strategia per guadagnare tempo e smorzare la mobilitazione.

Il messaggio dei cittadini di Ugento e del Salento è chiaro: non si accettano compromessi, non ci si accontenta di un semplice rinvio, si pretende l’annullamento definitivo della delibera. La mobilitazione continuerà con manifestazioni e azioni di protesta per impedire che la discarica Burgesi venga riaperta.

“Le barricate sono pronte”, affermano con determinazione gli oppositori del provvedimento. “Scenderemo in piazza con la forza della nostra voce, con il peso della nostra indignazione e con il coraggio di chi sa che questa è una battaglia di giustizia, di dignità, di sopravvivenza.”

Il comunicato originale:

COMUNICATO STAMPA

NO ALLA RIAPERTURA DELLA DISCARICA BURGESI: È IL MOMENTO DELLE BARRICATE!

Ugento, il Salento, la Puglia intera sono nuovamente sotto attacco. Ancora una volta, i cittadini vengono traditi da una politica miope e irresponsabile, che invece di difendere il territorio e la salute pubblica, sceglie di arrendersi agli interessi di pochi. 

Vogliono riaprire Burgesi, vogliono trasformare il nostro Salento nella pattumiera della Puglia! 

Questa battaglia non è solo una questione ambientale, è una questione di dignità, di rispetto per la nostra terra e per chi ci vive. La politica ha il dovere di proteggere i cittadini, non di condannarli, ma ieri, durante il Consiglio Comunale di Ugento, è andata in scena l’ennesima farsa: una maggioranza comunale incapace di imporsi, un’amministrazione che non ha mai avuto la forza di farsi rispettare e di alzare la testa.

Ricordiamo bene le promesse fatte ai cittadini dall’attuale giunta comunale nel 2021, le urla sui tavoli della Provincia, le dichiarazioni infuocate di chi oggi invece si defila e lascia che la Regione imponga le sue scelte. E che dire dell’audizione in Commissione Ambiente in Regione Puglia? Un altro spettacolo grottesco: la politica di maggioranza, che dovrebbe difendere Ugento e l’intero Salento, si è dimostrata completamente inadeguata e incompetente. L’unica persona che avrebbe dovuto parlare con decisione e determinazione a tutela del territorio – l’Assessore Triggiani – ha scelto di non presentarsi. Una fuga, un tradimento ai danni della nostra comunità!

Eppure, durante quell’audizione, il direttore del Dipartimento Ambiente della Regione ha dichiarato chiaramente che la Puglia non è in emergenza rifiuti. E allora perché si riapre Burgesi? Perché si insiste su un impianto che ha già superato del 50% la sua capacità iniziale? Forse perché qualcuno ha già fatto i conti e ha deciso che i soldi del ristoro ambientale valgono più della salute dei cittadini? Forse perché si gioca sulla pelle dei cittadini per salvare le amministrazioni amiche che non sanno come gestire i rifiuti?

E come se non bastasse il teatrino messo in scena fino a ieri, immediatamente dopo il Consiglio Comunale di Ugento, ecco che arriva puntuale l’ennesimo colpo di scena: un’istanza formale della Presidente del Consiglio Regionale della Puglia, Loredana Capone, indirizzata al Presidente della Regione Michele Emiliano e all’Assessore alle Politiche Ambientali Serena Triggiani. Un documento che, guarda caso, prende improvvisamente le distanze dalla decisione di riapertura imminente di Burgesi e chiede il rinvio degli effetti della Delibera Regionale, sostenendo la necessità di un “ulteriore confronto con le comunità locali”.

Strano tempismo, non è vero? Per mesi, la Regione ha ignorato le richieste dei sindaci, dei cittadini, delle associazioni ambientaliste. Per mesi, chi aveva il potere di fermare questa follia ha fatto finta di niente, lasciando che il piano di devastazione ambientale andasse avanti senza il minimo ostacolo. Nessuno ha mai avuto il coraggio di mettere nero su bianco una presa di posizione chiara, di opporsi fermamente a questo scempio.

E poi, all’improvviso, quando la protesta esplode e Ugento si prepara alla battaglia, Loredana Capone fiuta il pericolo, sente il vento cambiare e si affretta a prendere le distanze dalla decisione della sua stessa maggioranza in Regione.

Forse la paura di perdere consensi elettorali inizia a farsi sentire? Forse qualcuno ha capito che questa volta la gente non starà zitta e che non basteranno promesse vuote per calmare la rabbia? Perché il dubbio è legittimo: se davvero la Regione non è in emergenza rifiuti, se davvero ci sono dubbi sulla delibera, perché solo ora si chiede un rinvio? Perché solo adesso ci si accorge delle proteste? Perché, cara Presidente Capone, non ha mosso un dito quando si poteva davvero impedire questo disastro? Perché solo ora chiede di “approfondire”, quando il popolo è già sul piede di guerra?

Ma noi non ci facciamo prendere in giro! Non bastano le lettere di facciata, non ci accontentiamo di un rinvio tattico pensato solo per prendere tempo e far scemare la protesta! Vogliamo fatti concreti! Vogliamo che questa delibera venga cancellata, non solo sospesa per qualche mese! Vogliamo che Burgesi sia definitivamente esclusa dai piani della Regione per lo smaltimento dei rifiuti!

E soprattutto, vogliamo che i cittadini vengano rispettati! Questa terra non è più disposta ad aspettare, a subire, a essere trattata come il tappeto sotto cui nascondere i problemi della Regione.

Le barricate sono pronte. Scenderemo in piazza, ci opporremo con la forza della nostra voce, con il peso della nostra indignazione, con il coraggio di chi sa che questa è una battaglia di giustizia, di dignità, di sopravvivenza. Se pensano di seppellire Ugento sotto una montagna di rifiuti e silenzi, troveranno un muro di cittadini pronti a resistere. Non barattiamo la salute con elemosine, vogliamo che la nostra terra sia rispettata! E questa volta non arretreremo di un millimetro.

Perché la voce di un popolo che difende la propria casa non si spegne, la rabbia di chi ama la propria terra non si ignora e la volontà di chi lotta per il futuro non si piega!

SALENTO UNITO CONTRO LA RIAPERTURA DI BURGESI: QUESTA È LA NOSTRA LOTTA!

Avv. Laura De Nuzzo, Consigliere Comunale Lega di Ugento

Caso Burgesi: la posizione di Loredana Capone

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Dopo il consiglio straordinario tenutosi a Ugento sulla questione della discarica di Burgesi, arriva una presa di posizione ufficiale da parte della Presidente del Consiglio Regionale della Puglia, Loredana Capone. Con una lettera indirizzata al Presidente della Giunta Regionale, Michele Emiliano, e all’Assessora alle Politiche Ambientali, Serena Triggiani, la Capone ha chiesto un rinvio dell’efficacia della Delibera di Giunta Regionale (DGR) n. 130 dell’11 febbraio 2025.

La delibera prevede la sopraelevazione della discarica Soccorso Burgesi e la riattivazione della discarica di Corigliano d’Otranto. Una decisione che ha generato forti preoccupazioni tra i sindaci della provincia di Lecce e le associazioni ambientaliste, allarmati dalle possibili conseguenze sulla salute pubblica e sull’ambiente.

Nella sua missiva, la Capone evidenzia che, secondo le dichiarazioni ufficiali della Regione Puglia, non esiste al momento uno stato di emergenza nella gestione dei rifiuti tale da giustificare interventi straordinari. Inoltre, sottolinea che le modifiche al Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (PRGRU) dovrebbero essere oggetto di un approfondito confronto con le comunità territoriali coinvolte, anche alla luce dei dati dei monitoraggi ambientali già effettuati.

Nel frattempo, il Comune di Ugento ha annunciato la volontà di presentare un ricorso al TAR contro la delibera regionale. Una decisione che arriva dopo il consiglio comunale straordinario in cui il tema è stato al centro del dibattito. Tuttavia, sul fronte politico si registrano divergenze significative all’interno del Partito Democratico: mentre alcuni membri del PD di Presicce-Acquarica hanno espresso pubblicamente il loro dissenso, i rappresentanti PD di Ugento hanno scelto di non rilasciare dichiarazioni, nonostante le sollecitazioni ricevute nel corso dell’assemblea da parte dei consiglieri Tiziano Esposito e Laura De Nuzzo.

Questi ultimi hanno puntato il dito contro l’amministrazione comunale, accusandola di non essere in grado di farsi rispettare dagli esponenti regionali dello stesso schieramento politico, nonostante il sostegno ricevuto durante le campagne elettorali e le celebrazioni ufficiali.

La richiesta della Presidente Capone potrebbe aprire un nuovo scenario nel dibattito sulla gestione dei rifiuti in Salento. Se il Governo regionale accoglierà l’appello, si aprirebbe la possibilità di un confronto più ampio con amministrazioni locali e cittadini. Se invece la Regione procederà senza modifiche, il caso potrebbe presto arrivare sui banchi del Tribunale Amministrativo Regionale.

La comunità locale, intanto, resta in allerta, mentre il dibattito continua a infiammare il fronte politico. Resta da vedere se la Regione sarà disponibile ad un ripensamento o se prevarrà la linea della fermezza sulle decisioni già prese.

Intanto, la questione Burgesi sembra destinata a segnare ulteriormente gli equilibri politici locali e regionali nei prossimi mesi.

lettera di Loredana Capone su Burgesi

Il comunicato di Tiziano Esposito dopo l’audizione in regione

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Il consigliere comunale di Ugento, Tiziano Esposito, che ha partecipato alla recente audizione in Commissione Ambiente della Regione Puglia, ha espresso la sua posizione con un comunicato pubblicato sui suoi canali social. Nel post racconta come durante l’incontro, una dichiarazione del direttore del Dipartimento Ambiente della Regione abbia attirato la sua attenzione:

“La Regione Puglia non si trova in uno stato di emergenza rifiuti”.

Una precisazione che contrasta con le recenti decisioni della Giunta Emiliano, che l’11 febbraio ha approvato un aggiornamento del Piano Rifiuti, prevedendo l’ampliamento di discariche già sature, come quella di Ugento. Esposito e altri amministratori locali si chiedono perché si sia scelto di procedere in questa direzione invece di attuare le misure previste nel Piano Rifiuti del 2021, che contemplavano la riapertura della discarica di Conversano e la costruzione di un nuovo impianto a Cerignola.

Secondo Esposito, la mancata attuazione di queste soluzioni ha portato la Regione a una scelta definita “inaccettabile”, ricorrendo ancora una volta a siti già compromessi, con conseguenze ambientali e sanitarie devastanti per le comunità locali. “Perché continuare a martoriare un territorio che ha già pagato un prezzo altissimo in termini di salute e ambiente?” si chiede il consigliere, evidenziando l’allarme lanciato dai sindaci di Ugento, Presicce Acquarica, Salve e Taurisano.

La discarica di Ugento, secondo Esposito, ha già accolto circa il 50% in più dei volumi di rifiuti previsti, su un terreno carsico fragile dal punto di vista idrogeologico, con gravi conseguenze sanitarie per la popolazione locale. La scelta della Regione di sopraelevare ulteriormente la discarica è dunque fortemente contestata. “Non ci sono ragioni né tecniche né economiche per giustificare questa decisione”, sottolinea Esposito, ribadendo la ferma opposizione alla misura.

Un’altra questione evidenziata è l’assenza dell’assessora regionale all’Ambiente, Anna Grazia Maraschio, che per la seconda volta non ha partecipato all’audizione, evitando di fornire risposte sulle scelte politiche della Giunta. “Prima o poi dovranno darle queste risposte”, afferma Esposito, suggerendo che le decisioni assunte potrebbero essere influenzate da dinamiche elettorali, con le regionali all’orizzonte.

L’opposizione del territorio resta ferma: “Continueremo a batterci contro decisioni che minacciano il benessere e il futuro delle nostre comunità, prese senza un reale confronto con chi rappresenta questi territori”, conclude Esposito. La battaglia per la gestione dei rifiuti in Puglia è tutt’altro che conclusa, e il tema rischia di diventare un nodo cruciale della prossima tornata elettorale.

Lecci ed Esposito in audizione nella V commissione regionale

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Si è tenuta ieri una seduta straordinaria della V Commissione consiliare della Regione Puglia, convocata su richiesta dei consiglieri regionali Paolo Pagliaro e Cristian Casili, per discutere della controversa questione dell’apertura della discarica di Ugento.

A rappresentare la città di Ugento erano presenti il vice sindaco Massimo Lecci e il consigliere comunale Tiziano Esposito, affiancati dai sindaci dei comuni limitrofi Taurisano, Presicce-Acquarica e Salve, tutti uniti nella volontà di tutelare il territorio.

La seduta si è concentrata sull’analisi del programma già approvato nel 2021 dalla Regione Puglia in tema di gestione dei rifiuti, alla luce della delibera di giunta dello scorso gennaio che ha sancito la riattivazione della discarica di Ugento. Il dirigente regionale intervenuto ha chiarito che non esiste attualmente una crisi ambientale legata ai rifiuti in Puglia, ma che l’apertura della discarica di Ugento risulta inevitabile a causa del ritardo nell’attuazione del piano regionale già approvato.

Una posizione ribadita con forza anche dal vice sindaco Massimo Lecci, che ha espresso apertamente il proprio dissenso verso la decisione regionale di bloccare l’apertura della discarica di Corigliano d’Otranto, sostenendo che tale scelta ha avuto come diretta conseguenza l’attuale pressione sul territorio di Ugento. Tra Lecci e il consigliere regionale Pagliaro si è registrato un acceso confronto, con quest’ultimo che invece ha sottolineato la necessità di impedire qualsiasi apertura di nuove discariche sul territorio salentino, per proteggere ulteriormente la salute ambientale e pubblica della regione.

Intervenuto con dati alla mano, il consigliere comunale di Ugento, Tiziano Esposito, ha ricordato il pesante tributo pagato dalla sua città nel corso degli anni, evidenziando la natura fragile e particolarmente sensibile del terreno sul quale sorge la discarica. Esposito ha sottolineato come Ugento abbia già accolto una quantità di rifiuti doppia rispetto a quella inizialmente programmata, dovendo inoltre subire l’arrivo di rifiuti provenienti da ambiti territoriali diversi rispetto al proprio bacino.

La seduta si è conclusa ribadendo l’urgenza di trovare soluzioni condivise per alleggerire il peso ambientale e sociale imposto alla città di Ugento e ai comuni circostanti, nonostante la decisione della giunta regionale sembra essere confermata.

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