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Xylella fastidiosa nel settore vitivinicolo: emergenza e strategie di intervento

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La diffusione della Xylella fastidiosa continua a rappresentare una grave minaccia per il settore agricolo salentino. Dopo aver colpito in maniera devastante gli ulivi, ora la preoccupazione cresce anche nel comparto vitivinicolo. La presenza di ceppi del batterio che attaccano la vite è stata confermata nei giorni scorsi, generando un allarme che ha spinto il presidente della Provincia di Lecce, Stefano Minerva, a convocare un incontro urgente dell’Unità Operativa per lo Sviluppo (UOS).

Il prossimo martedì 11 marzo, alle ore 11, presso la sala consiliare di Palazzo dei Celestini a Lecce, si terrà una riunione per affrontare la situazione e delineare strategie di contrasto alla diffusione della Xylella nel settore vitivinicolo.

“Il nostro territorio continua da anni a fronteggiare una delle sfide fitosanitarie più dure d’Europa”, ha dichiarato Minerva. “Abbiamo voglia di occuparci dei problemi che affliggono l’agricoltura, nonostante la riforma abbia tentato di levarci le competenze specifiche.”

La diffusione della Xylella nelle viti rappresenta un problema serio per l’economia del Salento, che si regge in parte sulla produzione vinicola. La possibilità che il batterio possa compromettere anche questa coltura chiave ha spinto la Provincia a farsi promotrice di un confronto istituzionale e tecnico per individuare misure concrete.

Durante l’incontro, oltre all’analisi della situazione emergenziale, verrà illustrato anche lo stato di avanzamento del Progetto Pilota SaL.E., finanziato nell’ambito dei Patti Territoriali. Questo progetto mira a promuovere pratiche agricole innovative e sostenibili per mitigare l’impatto della Xylella e prevenire ulteriori danni alle coltivazioni. L’attenzione sarà rivolta non solo alla vite, ma anche alla sperimentazione di nuove tecniche per la resilienza delle colture colpite.

La convocazione della UOS rappresenta un passo cruciale per affrontare l’emergenza con un approccio coordinato tra istituzioni e operatori del settore. Il presidente Minerva auspica che dall’incontro possano emergere proposte concrete da portare all’attenzione delle autorità regionali e nazionali, affinché la Xylella non comprometta ulteriormente il patrimonio agricolo del Salento.

L’attenzione resta alta, mentre agricoltori e produttori vitivinicoli attendono risposte chiare e tempestive per proteggere le loro attività da un nemico invisibile ma devastante.

Pagliaro smentisce Lecci: “IL SALENTO HA GIÀ PAGATO TROPPO”

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Il Salento torna al centro della discussione sulla gestione dei rifiuti in Puglia. Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Paolo Pagliaro, ha ribadito con fermezza la sua opposizione all’ampliamento della discarica di Burgesi a Ugento e all’attivazione dell’impianto di Corigliano d’Otranto, mai entrato in funzione a causa dei potenziali rischi ambientali.

La presa di posizione arriva dopo l’audizione in Commissione Ambiente, richiesta dallo stesso Pagliaro, per fare chiarezza sulla delibera dell’11 febbraio scorso con cui la Giunta Emiliano ha aggiornato il Piano Rifiuti, prevedendo l’aumento delle volumetrie di tre impianti già saturi, tra cui due nel Salento.

Pagliaro ha espresso la propria indignazione per la continua penalizzazione del Salento nella gestione dell’emergenza rifiuti. “Se la Puglia non è in emergenza rifiuti – come ha dichiarato oggi in audizione il direttore del dipartimento Ambiente della Regione – perché c’è bisogno di ampliare discariche già sature come Burgesi o di mettere in funzione l’impianto di Corigliano, realizzato sopra una falda acquifera che disseta l’80% del Salento?”, ha dichiarato il consigliere.

Pagliaro ha poi puntato il dito contro la Giunta Emiliano, responsabile – a suo dire – della situazione attuale:

“Dopo aver scelto di continuare a conferire i rifiuti indifferenziati nelle discariche private, con costi sempre più alti per i cittadini pugliesi, ora decide di aumentare i volumi di impianti già saturi per far posto ai rifiuti della discarica di Autigno, ormai al collasso”.

Durante l’audizione, il consigliere ha dato voce alla protesta dei sindaci e dei rappresentanti dei territori di Ugento, Presicce Acquarica, Salve e Taurisano, che hanno manifestato il loro rifiuto a ulteriori sacrifici ambientali. “Siamo stanchi di essere considerati la pattumiera di Puglia – ha affermato Pagliaro – e non accetteremo che la nostra salute venga messa in secondo piano per ragioni di emergenza”.

Particolarmente forte la critica nei confronti della proposta della Giunta regionale di una riduzione della Tari per compensare l’ampliamento della discarica di Ugento. “Non c’è prezzo che valga quanto la salute – ha dichiarato Pagliaro – questa proposta è un’offesa, non un incentivo”.

La posizione espressa da Pagliaro appare diametralmente opposta a quella sostenuta in Consiglio comunale dal “sindaco” di Ugento, Massimo Lecci, che governa il comune con un’amministrazione retta proprio da Fratelli d’Italia. Questo contrasto solleva interrogativi sulla coerenza della linea politica del partito, che ora è chiamato ufficialmente a prendere una decisione chiara e comprensibile, che vada oltre le sterili dichiarazioni di rito espresse dal neo coordinatore cittadino Graziano Greco.

Infatti, risulta singolare leggere le dichiarazioni del consigliere regionale Pagliaro contro l’ampliamento della discarica, mentre dall’amministrazione comunale di Ugento – di cui fanno parte due assessori dello stesso suo partito – si registra un silenzio assordante, culminato in un attacco frontale a Corigliano d’Otranto ed il suo sindaco. Tale incongruenza evidenzia una mancanza di coerenza tra i diversi livelli istituzionali di Fratelli d’Italia, che ora dovranno chiarire la propria posizione sul futuro della discarica di Burgesi.

Di fronte a quella che definisce “l’ennesima ingiustizia ai danni del Salento”, Pagliaro ha annunciato la disponibilità a una mobilitazione congiunta con cittadini e amministratori locali. “Siamo pronti alle barricate – ha affermato – e chiediamo un confronto diretto con il presidente Emiliano e l’assessora Triggiani in una nuova audizione che abbiamo richiesto con urgenza”.

Il dibattito sulla gestione dei rifiuti in Puglia, dunque, si accende nuovamente, con il Salento che si oppone compatto all’ipotesi di nuovi conferimenti di rifiuti nelle proprie discariche. La battaglia per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica è aperta, e nei prossimi giorni si attendono sviluppi sulla richiesta di un confronto diretto tra Regione e territori interessati.

Il paesaggio necessario: a Lecce un evento per tutelare e riqualificare il territorio salentino

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Dal 13 al 16 marzo 2025, la Sezione Sud Salento di Italia Nostra organizza un ciclo di incontri e mostre per sensibilizzare sul valore del paesaggio e sulla sua salvaguardia.

Lecce si prepara ad accogliere “Il Paesaggio Necessario”, un’iniziativa promossa da Italia Nostra – Sezione Sud Salento in occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio 2025. L’evento, che si terrà dal 13 al 16 marzo presso il Chiostro del 500 e il Convitto Palmieri, mira a promuovere la tutela e la riqualificazione del territorio salentino, attraverso un programma ricco di convegni, mostre e dibattiti con esperti del settore.

Un programma per il futuro del paesaggio salentino

L’iniziativa si apre giovedì 13 marzo alle ore 10.00 con l’inaugurazione delle mostre De R.E. (Il paesaggio reso visibile), Il paesaggio salentino visto dagli studenti e Il paesaggio salentino nella fotografia storica. Alla cerimonia interverranno Marcello Seclì, presidente di Italia Nostra – Sud Salento, e Giaconi Zizza, componente del Consiglio Direttivo dell’associazione. Seguirà un convegno sul Ruolo delle Istituzioni per il risanamento del paesaggio, che vedrà la partecipazione di rappresentanti della Soprintendenza, della Regione Puglia e di studiosi del territorio.

Venerdì 14 marzo alle ore 17.30 si terrà l’incontro Il Piano Paesaggistico Territoriale della Puglia: a dieci anni dalla sua approvazione, con l’intervento di autorevoli relatori tra cui Anna di Donfrancesco del Politecnico di Bari e Francesca Riccio della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio.

Sabato 15 marzo alle ore 9.30 sarà invece dedicato al convegno Quale futuro per il nostro paesaggio?, un approfondimento sugli scenari e le azioni per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio paesaggistico pugliese. Tra i partecipanti, Fabio Lazzari della Facoltà di Architettura di Firenze, Fabio Tarantino dell’Università del Salento e il giornalista Ennio Ciriolo.

Il valore della memoria e della riqualificazione

A supporto del programma, un’esposizione fotografica documenterà lo stato attuale di alcuni siti simbolo del degrado paesaggistico nel Salento, tra cui gli opifici abbandonati dell’ex Ittica di Ugento, la Chiesa di San Salvatore a Sannicola e la struttura balneare in degrado a Gallipoli.

L’evento si concluderà domenica 16 marzo con un Flash Mob per sensibilizzare la cittadinanza sulla necessità di una tutela attiva e partecipata del paesaggio.

Con il patrocinio di enti istituzionali e in collaborazione con l’Università del Salento, l’iniziativa rappresenta un’occasione preziosa per riflettere sul futuro del territorio e sulle azioni da intraprendere per la sua riqualificazione.

Contro tutti e contro tutto

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La bellezza dello sport è che si può vincere e si può perdere. Nel calcio si può anche pareggiare. L’ASD Ugento Calcio ha fondato la propria attività dilettantistica su valori imprescindibili e fondamentali: identità, senso di appartenenza, sostenibilità economica e sociale, partecipazione, solidarietà e condivisione, lealtà sportiva e rispetto di genere.

La trionfale gara di ieri contro il Gravina ha regalato altre emozioni alla nostra comunità. Ha segnato un altro passo verso il non facile obiettivo della salvezza che, è bene dirlo, scriverlo e sottolinearlo, non può essere minato e messo in dubbio da un operato arbitrale al di sotto delle aspettative. Sia chiaro che l’Ugento Calcio non chiede e non chiederà mai trattamenti che non sia consoni alla lealtà sportiva, ad un equilibrio delle decisioni arbitrali e soprattutto alle regole federali. Da sempre rispettate con la ferma convinzione che siano garanzia per tutti e di tutti! A vincere deve essere solo il bel calcio che si anima con la correttezza e la trasparenza dei comportamenti di calciatori, staff tecnico e dirigenziale, organi federali, tifosi e stakeholder. 

A fronte di una vittoria conquistata con il sudore del sacrificio, della voglia di imporsi a tutti i costi perché nel profondo di ogni calciatore è impressa quella forza motivazionale che permette di superare ogni ostacolo, non può sottacersi sulle gravissime deficienze nella condotta della gara da parte della terna arbitrale. La correttezza e l’educazione sportiva a cui l’Ugento Calcio si ispira, impone di voler dubitare possa esserci qualsiasi forma di mala fede nei confronti di chi svolge, occorre riconoscerlo, una funzione ed un ruolo fondamentali, tutt’altro che semplici, come quelli del giudice di gara. Le decisioni arbitrali si rispettano. Anzi, devono essere rispettate. Tuttavia, possono e devono essere criticate. L’intento deve essere quello di migliorare per garantire conduzioni di gara improntate all’equità, all’equilibrio e soprattutto all’uso di un metro di giudizio che rispetti le regole, i calciatori, le società di calcio, tifosi e appassionati.

Seguendo la linea del nostro presidente Massimo De Nuzzo, quella del nostro direttore Roberto Cazzato e soprattutto del nostro mister, che ancora una volta, bisogna sottolinearlo, ha dato prova di pragmatismo e pacatezza, dentro e fuori dal rettangolo di gioco, non possono passare inosservate le evidenti nefandezze che hanno trovato un culmine negli obbrobri arbitrali consumatisi ieri pomeriggio. Non è rispettoso dello sport prim’ancora che del calcio e dell’Ugento Calcio. Dobbiamo fare luce negli angoli bui ed uscire allo scoperto con serenità e rispetto. Dicendo le cose pane a pane e vino a vino. 

Sono molti i torti e le ingiustizie subite dall’inizio del campionato. Sarà sudditanza psicologica perché la nostra è una realtà piccola e nuova? Si vuole forse derubricare a fallimento sportivo ciò che invece costituisce un miracolo, che forse dovrebbe essere studiato sul piano sociologico, e non solo? Ogni sportivo è in grado di farsi la propria idea. È legittimato ad esprimerla. Non si possono non criticare interventi arbitrali che sono dei veri e propri colpi da arma da fuoco, degni del cecchino visto in “Sniper” o in “Salvate il soldato Ryan”. Cartellini gialli e rossi che volano come foglie al vento, solo per tentare di indebolire la squadra, perché si ripetono con una consuetudine che bisogna evidenziare, anzi denunciare pubblicamente. Dispiace, addolora e rammarica un tale atteggiamento. A leggere lo stato disciplinare dell’Ugento Calcio sembra di essere di fronte ad una forma di devianza sportiva per la quale urgerebbe un intervento terapeutico. Un’iperbole ingiustificata ed ingiusta nei confronti di ragazzi che stanno dando tutto, dimostrandosi grandi uomini ed eccellenti calciatori come ha giustamente evidenziato mister Oliva in conferenza stampa. Arbitrare non è facile. L’errore ci sta e lo si deve accettare con serenità e deferenza assoluta dei ruoli. Dobbiamo esserne consci. Non è ammissibile però che in una serie D, con terne di livello, non ci sia collaborazione tra assistenti e arbitro. Sono due i calci di rigori, di un’evidenza lapalissiana, a non essere stati concessi. Eppure, sia nel primo, che nel secondo, le posizioni dell’arbitro e del suo assistente erano perfettamente sincronizzate con la dinamicità dell’azione. Non avevano alcun ostacolo che gli impedisse di vedere ciò che tutti hanno visto. I video disvelano tutta la loro inadeguatezza.

Non ci rimane che impegnarci, rimanere uniti contro le ingiustizie che da tempo si manifestano con evidente precisione chirurgica, raddoppiare gli sforzi. Tutti insieme. Contro tutti e contro tutto. Lo dico e lo ripeto: non ci piegheranno mai! Forza Ugento, non molliamo! Forza Vagnoni!

“Grandi donne tra passato e presente” per celebrare l’eccellenza femminile

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Una riflessione corale sul percorso di emancipazione femminile, sui traguardi raggiunti e sulle difficoltà ancora da superare per costruire una società fondata su reale parità e integrazione. Questo è stato il cuore dell’incontro “Grandi donne tra passato e presente”, promosso dalla Provincia di Lecce in occasione della Giornata internazionale della donna e ospitato nella sala consiliare di Palazzo dei Celestini.

Un appuntamento che ha visto tutte le rappresentanti della Provincia di Lecce confrontarsi, una accanto all’altra, nel segno della continuità tra passato e presente. Ad aprire i lavori è stata Loredana Tundo, consigliera provinciale delegata alle Pari opportunità, che ha sottolineato:

“Questo è un progetto corale, sostenuto e incoraggiato dal presidente Stefano Minerva.”

Al fianco di Tundo, le consigliere provinciali Chiara Vantaggiato, Ines Cagnazzo e Valeria Ferraro, che hanno offerto spunti di riflessione sul ruolo delle donne nella società contemporanea, sulle discriminazioni ancora persistenti in ambito lavorativo e sociale e sulla necessità di una nuova consapevolezza femminile.

A prendere la parola è stata poi Antonella Pappadà, consigliera di Parità della Provincia di Lecce, che ha dichiarato:

“Le donne hanno conquistato spazi importanti nella società, ma troppo spesso questi spazi sono ancora fragili e continuamente messi in discussione. È necessario un impegno costante, sia culturale che politico, per consolidare i progressi e garantire alle nuove generazioni una società più giusta ed equa.”

Sulla stessa linea anche Anna Toma, presidente della Commissione Pari opportunità provinciale:

“Non possiamo fermarci alla celebrazione delle eccellenze femminili. Dobbiamo lavorare ogni giorno per creare una rete di sostegno concreto per tutte le donne, a partire dalle più vulnerabili, e costruire una narrazione nuova e autentica della nostra presenza nella società.”

Uno degli interventi più significativi è stato quello di Giovanna Bino, studiosa ed esperta di Storia di genere e componente della Cpo provinciale. Bino ha ricordato due figure storiche salentine:

“Vogliamo rendere omaggio ad Anna Antonacci, fondatrice dell’Istituto per l’istruzione e il ricovero di giovani ciechi, una donna visionaria e coraggiosa, che ha dedicato la sua vita all’istruzione e all’assistenza dei più fragili.”

“Accanto a lei, vogliamo valorizzare Michela Doria Pastore, giovane dirigente dell’Archivio di Stato di Lecce e docente di Archivistica presso l’Università del Salento, esempio di competenza, passione e impegno per la tutela della memoria storica del nostro territorio.”

Entrambe sono state candidate dalla Provincia di Lecce all’Avviso pubblico “L’Italia delle donne”, promosso dal Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, proprio per far emergere a livello nazionale queste eccellenze femminili del territorio.

Bino ha poi parlato del progetto “I luoghi delle donne”, promosso dalla Cpo provinciale:

“C’è grande entusiasmo nelle comunità locali per questo progetto, che ha l’obiettivo di raccogliere le biografie di donne ‘invisibili’, donne che hanno fatto la storia del Salento e che meritano di essere raccontate e ricordate. Stiamo costruendo un museo diffuso e una mappa virtuale che darà voce e volto a queste storie dimenticate.”

Toccante e particolarmente coinvolgente la testimonianza di Maria De Giovanni, scrittrice e giornalista, presidente di Sunrise Onlus, da anni impegnata nella tutela dei diritti delle persone con disabilità. Nel suo intervento ha dichiarato:

“La mia storia personale si intreccia con quelle di tante donne coraggiose che, ieri come oggi, lottano ogni giorno per affermare i propri diritti. Ma è necessario un cambio di prospettiva: dobbiamo parlare di integrazione e non più di inclusione. Integrazione significa riconoscere pienamente il valore e la dignità di ogni persona, a prescindere dalle sue condizioni.”

“Le donne con disabilità, in particolare, affrontano una doppia discriminazione: come donne e come persone con disabilità. È su questo doppio fronte che dobbiamo lavorare, unendo le forze e costruendo percorsi di reale autonomia e partecipazione.”

All’incontro sono intervenuti anche il consigliere provinciale Brizio Maggiore, il capo di Gabinetto della Provincia di Lecce Antonio Perrone, il presidente dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti onlus – Sezione di Lecce Salvatore Peluso e la vice sindaca del Comune di Taurisano Sonia Santoro.

A chiudere la mattinata è stata la consegna di un attestato di gratitudine a Maria De Giovanni, riconosciuta come:

“Scrittrice e giornalista di grande talento, donna poliedrica impegnata nel sociale e in favore dei diritti delle persone con disabilità.”

Una giornata densa di riflessioni e testimonianze, che ha ribadito l’importanza di proseguire con determinazione sul cammino dell’emancipazione femminile, trasformando la memoria delle grandi donne del passato in energia per affrontare le sfide del presente e del futuro.

Graziano Greco nuovo coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia a Ugento

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Graziano Greco è il nuovo coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia ad Ugento. L’elezione è avvenuta ieri nel corso di un’assemblea cittadina molto partecipata, svoltasi alla presenza, tra gli altri, del deputato Antonio Gabellone, che ha tenuto a battesimo la nascita ufficiale del nuovo circolo politico in città.

Un passaggio importante per il partito di Giorgia Meloni, che punta a radicarsi con maggiore forza nel tessuto politico locale, proprio in una fase di forti tensioni e divisioni nella politica ugentina.

A far discutere, però, è soprattutto una curiosità emersa dalla foto di gruppo finale pubblicata sui social a margine dell’incontro. Nell’immagine, infatti, compaiono anche due assessori dell’attuale giunta comunale, una delle più criticate e discusse nella storia recente della città. La loro presenza all’assemblea di Fratelli d’Italia apre inevitabilmente interrogativi e scenari politici inediti.

La domanda che ora circola con insistenza tra gli osservatori politici locali è: quale sarà la linea di Fratelli d’Italia nei confronti dell’amministrazione in carica?

Graziano Greco, già noto in città per il suo passato da assessore allo sport proprio nella giunta Lecci, sarà chiamato a mettere subito un punto fermo, chiarendo se il partito intende continuare a muoversi in una posizione di subalternità rispetto all’attuale maggioranza, percepita da molti come sempre più a trazione PD, o se invece Fratelli d’Italia intende rivendicare un ruolo autonomo e incisivo, in netta discontinuità con l’amministrazione attuale.

Una decisione non di poco conto, considerando che proprio la mancata chiarezza nei rapporti tra centrodestra e governo cittadino è stata, negli ultimi anni, uno dei principali motivi di frizione interna e di disorientamento nell’elettorato di riferimento.

La nomina di Greco, dunque, non è solo un atto formale ma rappresenta un vero e proprio banco di prova politico. Spetterà al nuovo coordinatore cittadino, forte del sostegno di Gabellone e dei vertici provinciali, indicare una direzione chiara e netta, per evitare che Fratelli d’Italia diventi una semplice comparsa nello scenario politico ugentino.

I prossimi mesi diranno se il partito saprà davvero giocare un ruolo da protagonista, o se resterà impigliato nelle ambiguità e nei giochi di potere che da tempo caratterizzano la “vecchia” politica cittadina.

Caso Burgesi: il Comune di Ugento si schiera ufficialmente contro la riapertura

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Anche l’amministrazione comunale di Ugento rompe il silenzio e prende ufficialmente posizione sulla vicenda della discarica Burgesi. Con un comunicato letto in assemblea dal sindaco Salvatore Chiga durante l’ultimo consiglio comunale, l’amministrazione ha ribadito in maniera ferma e inequivocabile la propria contrarietà alla riapertura del sito. Un messaggio chiaro e condiviso da cittadini, comitati e rappresentanti istituzionali: Burgesi non deve riaprire. Ugento ha già pagato un prezzo altissimo, e non è disposto a farlo ancora.

L’assemblea pubblica convocata al termine del consiglio, con la sala gremita da cittadini e attivisti del Comitato No Burgesi, è stata l’ennesima dimostrazione di quanto la comunità sia compatta su questo fronte. Di fronte alla partecipazione e alla determinazione dei presenti, il presidente del consiglio ha scelto di trasformare l’incontro in un’assemblea pubblica aperta, creando un momento di confronto diretto con la cittadinanza.

A scatenare la protesta è stata la recente delibera della Giunta Regionale, che ha individuato proprio Burgesi come sito per il conferimento dei rifiuti provenienti dall’impianto di Autigno di Brindisi. La discarica di Ugento, chiusa provvisoriamente nel 2022, sarebbe così sopraelevata di ulteriori 190.000 metri cubi, allontanando definitivamente la prospettiva di una chiusura definitiva e avviando, di fatto, una nuova stagione di emergenze ambientali e tensioni sociali.

La modifica al Piano regionale dei Rifiuti, approvata nel 2021, è percepita come una forzatura inaccettabile dalla popolazione e dalle amministrazioni locali. Sindaco, giunta, opposizione e cittadini sembrano essere tutti d’accordo su un punto: nemmeno un giorno di riapertura sarà tollerato. Se necessario, si arriverà a forme di protesta estreme, con presidi e barricate davanti ai cancelli della discarica.

Il Comune di Ugento, in stretta sinergia con quello di Presicce-Acquarica, si dice pronto a lavorare per trovare soluzioni condivise. Per l’assessore comunale all’Ambiente, la responsabilità della crisi attuale ricade sulla politica regionale degli ultimi anni, colpevole di aver penalizzato Ugento a vantaggio della discarica di Corigliano d’Otranto. Una scelta miope, secondo l’amministrazione ugentina, che ha lasciato inutilizzata Corigliano nonostante i 12 milioni di euro investiti per realizzarla e i circa 30mila euro al mese che continuano ad essere spesi per la sua sicurezza e manutenzione, pur restando chiusa.

Anche l’opposizione, pur condividendo la linea dura contro la riapertura di Burgesi, invita alla prudenza: questo non deve diventare uno scontro tra territori vicini. Secondo i consiglieri di minoranza, è necessario avviare un dialogo costruttivo con gli altri Comuni della provincia, evitando di cadere nella trappola di una “guerra tra poveri” e concentrando invece l’attenzione sul vero obiettivo: scongiurare la riapertura di Burgesi e trovare soluzioni alternative fuori provincia, anche valutando impianti privati.

Toni decisamente più duri sono stati quelli usati dal vicesindaco Lecci, che nel suo intervento ha attaccato frontalmente le istituzioni regionali e il sindaco di Corigliano d’Otranto, accusato di scorrettezza istituzionale. Secondo Lecci, Corigliano avrebbe ottenuto il mantenimento della propria discarica chiusa grazie a un’appoggio mediatico e politico che ha “santificato” questa scelta, scaricando il peso dell’emergenza su Ugento. Un comportamento definito inaccettabile e dannoso, che rischia però di scatenare una pericolosa contrapposizione tra comunità vicine, distraendo l’attenzione dal vero obiettivo comune: fermare la riapertura di Burgesi.

L’argomento sarà al centro di un consiglio comunale monotematico nei prossimi giorni, dove verranno messe sul tavolo tutte le possibili azioni di contrasto. Ma il tempo stringe: con l’estate alle porte e la crisi rifiuti che incombe.

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