Home Blog Pagina 83

Caso Burgesi: le prossime iniziative pubbliche

0

Le comunità di Ugento, Gemini, Presicce-Acquarica e altri comuni del Capo di Leuca si mobilitano contro la decisione della Giunta Regionale della Puglia di sopraelevare la discarica di Soccorso annessa all’impianto di biostabilizzazione in località Burgesi. Un provvedimento che, secondo l’Assessore all’Ambiente della Regione, Serena Triggiani, risponde a una necessità urgente, ma che non convince la popolazione locale, da anni esposta a gravi conseguenze ambientali e sanitarie.

L’aggiornamento del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani ha sollevato grande preoccupazione tra i cittadini e le associazioni del territorio, che da tempo denunciano l’aumento di patologie oncologiche legate all’inquinamento ambientale. Per questo motivo, il comitato spontaneo “No Burgesi”, che riunisce numerose associazioni locali, ha inviato una lettera ai sindaci di Ugento, Taurisano, Presicce-Acquarica e Salve per chiedere un intervento immediato.

Nel documento inviato alle amministrazioni comunali, le associazioni chiedono al sindaco di Ugento, Salvatore Chiga, di emettere un’ordinanza che blocchi la sopraelevazione della discarica, appellandosi alla sua autorità in materia di tutela della salute pubblica. Inoltre, si sollecita l’impegno da parte dei sindaci dei comuni limitrofi a impugnare il provvedimento regionale presso il TAR, opponendosi in modo deciso a un progetto che peggiorerebbe ulteriormente le condizioni ambientali del territorio.

Le associazioni firmatarie – tra cui Pro Loco Ugento, Pro Loco Presicce, Amanti della Natura, Centro Studi Leonardo “La Puma”, Attivamente, LILT delegazione di Ugento, associazione culturale Gemini, Pro Loco Beach e FIDAS Ugento – sottolineano come la decisione regionale vada in contrasto con una sentenza del Consiglio di Stato dell’aprile 2024, che aveva già evidenziato la compromissione ambientale dell’area e respinto la realizzazione di una nuova discarica.

Le prossime iniziative di protesta

La mobilitazione contro il provvedimento regionale prosegue con due appuntamenti chiave:

  • Mercoledì 26 febbraio, ore 10:00: presidio all’ingresso della discarica di Burgesi con la presenza di giornalisti del TG3 per dare visibilità nazionale alla protesta.
  • Venerdì 28 febbraio, ore 16:00: incontro presso il Consiglio Comunale di Ugento per discutere il da farsi con le autorità locali.

“Non possiamo accettare che Ugento venga ancora una volta sacrificato per far fronte all’emergenza rifiuti”, dichiarano le associazioni. “La nostra salute non ha prezzo e continueremo a lottare affinché Burgesi venga definitivamente chiusa”.

Se si abbandona la politica, un altro deciderà per te

0

La politica è il campo della decisione. Non parteciparvi significa lasciar decidere altri al nostro posto. Questo principio, tanto elementare quanto dimenticato, si manifesta oggi con forza nella vicenda della riapertura della discarica di Gemini, un evento che sta incendiando il dibattito pubblico di Ugento e dell’intero Salento.

La rabbia esplosa tra i cittadini in queste ore è comprensibile. Il timore per le ripercussioni ambientali, la sensazione di essere vittime di decisioni calate dall’alto e la sfiducia verso le istituzioni hanno portato a una nuova ondata di proteste. Ma, al netto dell’indignazione, la domanda che pochi sembrano porsi è: chi ha dato il mandato a questi amministratori? Chi ha permesso loro di essere nelle stanze dei bottoni?

Negli ultimi anni si è scelto di abbandonare la politica in cambio di favori, finanziamenti e spiate, sacrificando un normale sistema meritocratico che avrebbe potuto portare a un coerente sviluppo del territorio e dei cittadini che lo abitano. Continuare a tifare l’amico del comune che ci fa i favori, in quest’ottica, significa continuare a tifare contro il nostro paese, contribuendo fattivamente alla sua distruzione.

Come insegnava Pierre Bourdieu,

“il potere è anche ciò che ci fa pensare che il mondo non possa essere diverso da come è”.

Per oltre venticinque anni, la politica locale ha costruito e consolidato un sistema di gestione del potere che oggi sta mostrando evidenti segni di cedimento. Eppure, quegli stessi cittadini che oggi vogliono issare barricate sono gli stessi che, con il loro voto (o con la loro astensione), hanno contribuito a legittimare l’attuale classe dirigente.

Questa crisi ambientale è prima di tutto una crisi sociale e civile. L’incapacità di organizzare un’opposizione strutturata, la frammentazione delle voci critiche, il disinteresse progressivo per le dinamiche politiche locali hanno lasciato campo libero a un sistema che ha agito indisturbato per decenni.

Oggi il Comune di Ugento si trova in una fase cruciale: ogni euro speso, ogni delibera approvata, ogni scelta amministrativa avviene con un preciso calcolo in vista delle prossime elezioni. Tra due anni il paese sarà chiamato a un voto che potrebbe sancire un cambio epocale, una rivoluzione politica che in molti, dietro le quinte, stanno già preparando. Gli stessi poteri che hanno retto il sistema per venticinque anni stanno cercando di riposizionarsi per non rimanere travolti da una macchina del consenso che, se non alimentata, potrebbe implodere.

Ma la domanda centrale rimane: quale futuro vuole la comunità di Ugento? Un futuro deciso nelle stanze del potere o un futuro frutto di una reale partecipazione?

“Non possiamo risolvere i problemi con lo stesso tipo di pensiero che abbiamo usato quando li abbiamo creati”,

diceva Albert Einstein. Se si vuole davvero un cambiamento, occorre abbandonare la politica dell’indignazione a posteriori e costruire, giorno dopo giorno, un’alternativa credibile.

Il sistema sta cambiando. Resta da capire chi avrà il coraggio di non restare a guardare.

Burgesi: anche Casili all’attacco

0

La protesta contro l’ipotesi di trasferire 150mila metri cubi di rifiuti dalla discarica di Brindisi a quella di Ugento si fa sempre più accesa. A scendere in campo è anche il vicepresidente del Consiglio regionale, Cristian Casili (M5S), che dalle colonne de “il quotidiano di Puglia” ha espresso una ferma opposizione al progetto della giunta Emiliano, definendolo una “scelta sbagliata che penalizza ancora una volta il basso Salento”.

Casili ha ribadito la necessità di trovare soluzioni alternative alla gestione dei rifiuti senza continuare a caricare territori già fortemente compromessi sotto il profilo ambientale.

“Non possiamo accettare che Burgesi diventi ancora una volta il capro espiatorio delle inefficienze del sistema regionale di gestione dei rifiuti. La comunità di Ugento ha già pagato un prezzo altissimo e merita rispetto”, ha dichiarato il consigliere regionale.

Oltre alla critica alla Regione, nell’articolo ha trovato spazio anche l’opinione di Giulio Lisi che ha puntato il dito contro l’amministrazione comunale di Ugento, sottolineando come il sindaco, anche in questa vicenda, abbia preferito mandare il suo vice invece di esporsi in prima persona. Effettivamente è impossibile non notare come, su un tema così delicato, il primo cittadino non si faccia mai vedere. La sua assenza continua è un segnale chiaro della sua inadeguatezza nel gestire un problema così importante per il futuro del territorio, così come sottolineato da Casili.

Il consigliere pentastellato ha poi sottolineato come questa ennesima decisione imposta dall’alto sia un duro colpo per la popolazione locale, che da anni lotta per una bonifica della discarica e non per un ulteriore carico di rifiuti. “È ora che la Regione ascolti davvero i cittadini e non imponga scelte che minano la salute pubblica e lo sviluppo sostenibile del nostro territorio”, ha concluso Casili.

Casili ha inoltre sottolineato l’importanza di muoversi subito e non a decisione presa, come invece espresso dal ras di Ugento Massimo Lecci, sconfessando di fatto la linea dell’amministrazione comunale. Una giunta che appare sempre più piegata alle esigenze del Partito Democratico, da cui dipende politicamente, e incapace di prendere una posizione autonoma a tutela del territorio.

La battaglia contro il trasferimento dei rifiuti continua e le opposizioni si stanno mobilitando per chiedere un intervento deciso che blocchi questa operazione. Resta ora da capire quale sarà la posizione definitiva della giunta Emiliano e se il Comune di Ugento riuscirà finalmente a prendere una posizione chiara e incisiva nella vicenda.

UGENTO CELEBRA IL SUO AMORE PER IL GIALLOROSSO

0

Una serata di grande passione sportiva e intensa emozione ha animato Ugento, dove nella giornata di ieri si è svolta la solenne inaugurazione del Club Lecce, intitolato al presidente Saverio Sticchi Damiani, che ha presenziato all’evento insieme a sua moglie. Un momento significativo per la comunità ugentina, che ancora una volta ha dimostrato il suo incondizionato amore per il calcio e i colori giallorossi.

Contestualmente, un altro toccante tributo ha reso la serata ancora più speciale: l’intitolazione di Ugento Giallorossa alla memoria di Titta Viva, storico tifoso e calciatore scomparso, la cui passione e l’esperienza con il Lecce ha lasciato un segno indelebile nella città. Alla cerimonia erano presenti la figlia Irene e il fratello Roberto, che hanno accolto con emozione questo sentito omaggio.

Una splendida cornice di pubblico ha fatto da sfondo all’evento, sottolineando quanto la città sia legata al calcio e ai suoi protagonisti. Il presidente Sticchi Damiani, visibilmente colpito dall’affetto ricevuto, ha ringraziato calorosamente tutti i presenti, cogliendo l’occasione per complimentarsi con l’Ugento Calcio per il lavoro svolto in questa stagione. A rappresentare la squadra locale erano presenti il presidente Massimo De Nuzzo, l’allenatore Mimmo Oliva e una delegazione di giocatori, capitanata da David Ruiz Pascual.

L’incontro ha sancito ancora una volta la straordinaria sinergia tra il Lecce e Ugento, due realtà unite dalla passione per il calcio e dal desiderio di raggiungere grandi obiettivi. In questa stagione, particolarmente intensa e combattuta, entrambe le formazioni giallorosse sono chiamate a lottare fino all’ultimo per centrare i rispettivi traguardi e regalare nuove gioie ai propri tifosi.

Un evento che resterà impresso nella memoria della cittadinanza, simbolo di un legame forte e autentico che, stagione dopo stagione, continua a rafforzarsi.

La bellezza del calcio. Ugento c’è ancora!

0

Verrebbe da dire alla faccia dei gufi! Che, ahimè, non sono pochi. Contrariamente a quanti ci davano per spacciati, nella gara disputata contro la blasonata Fidelis Andria, l’Ugento Calcio non solo ha brillato per la bellezza di quanto espresso in campo, ma ha anche conquistato una vittoria schiacciante. Costruita con merito, segnando un passo importante verso la salvezza, sebbene, occorre dirlo, la terna arbitrale non sia stata all’altezza della situazione. Accade però che il bel giuoco vinca e venga premiato.

In altre occasioni ebbi a definire Juanito Sanchez il Caravaggio del goal, perché, con il suo “ataque de la cobra”, ha eseguito un calcio di punizione magistrale! Rapido come il colpo del cobra. Bello come i tratteggi di Caravaggio. Un goal dedicato ad un bambino che vede in lui l’idolo di un calcio che ci piace. 

Ciò che contraddistingue la tecnica pittorica del grande artista milanese è la forma tridimensionale che con lo sfruttamento dell’illuminazione riesce a conferire alle sue opere. Osservandole, non possono non cogliersi i volumi dei corpi che improvvisamente emergono dal buio della scena. Solitari protagonisti della sua opera, anche rispetto allo sfondo, spesso lasciato indistinto. Per la realizzazione dei suoi dipinti, Caravaggio era solito posizionare le lanterne in modo che i modelli fossero illuminati solo in parte ed a luce radente: con questo artificio, faceva aggettare, cioè sporgere, dall’oscurità solo specifiche porzioni della scena dipinta, che acquistano in tal modo un rilievo quasi scultoreo. È la luce che plasma le figure. Determina ambienti e situazioni, ed è concepita o come apparizione o come fatto drammatico nell’intensità dei gesti dei personaggi. Se lo spartito è stato scritto con maestria da mister Oliva, tutta la squadra l’ha interpretato magnificamente come a voler dare forma e luce ai sogni, alle speranze, alle emozioni ed alle passioni degli ugentini presenti al comunale di via Taurisano. Giocate di altissimo livello. Sia individuali, in ogni zona del campo giuoco, sia collettive perché non deve mai dimenticarsi che il calcio è uno sport collettivo, inventato dagli inglesi con l’idea di offrire al pubblico uno spettacolo. Ed in effetti, ieri si è assistito ad uno vero e proprio spettacolo sportivo, di quelli che vanno ad aggiungersi alla storia di una realtà sportiva che con enormi sacrifici non molla, va avanti, lotta, non si scoraggia, non si lascia atterrire da comportamenti che nulla hanno a che vedere con la convivialità, lo stare insieme, il voler bene alla propria città.

I soliti detrattori diranno che siamo quintultimi e che non si è ancora fatto nulla. Vero. Altri ancora, che sono poi i peggiori, si travestono con mille maschere per nascondere il disprezzo per la propria città, stando sull’uscio della porta pronti a ridere e a deridere al primo inciampo. I peggiori “indifferenti” per citare qualche glorioso pensatore del passato. Per costoro, non c’è che da provare un’umana pietà.  

Ieri, l’Ugento Calcio ha sonoramente battuto una squadra di alto livello, sia per storia, sia per disponibilità di risorse. L’ha fatto con stile, con il bel giuoco, con la forza dell’impegno e del sacrificio di tutti i giorni. L’ha fatto con l’umiltà di chi ha rispetto dell’avversario. L’ha fatto con la preghiera, perché il Don Benji è sempre al suo, al nostro fianco. La sua parola, il suo sorriso e la sua presenza, sono fondamentali anche nello sport. Il calcio deve unire la nostra comunità, perché è un mezzo fondamentale per la crescita, lo sviluppo sociale ed economico. Godiamoci questo quadro vittorioso. Riviviamo quelle emozioni. Sentiamo nel cuore di appartenere ad una terra straordinaria. Sentiamoci ugentini e geminiani fino in fondo. Anzi fino in cima, direbbe Don Tonino Bello! 

Il calcio è bellezza. Ad essa contribuirebbe un impianto sportivo adeguato ad una serie nazionale, perché Ugento lo merita. Appassioniamoci a questa bellezza. Proteggiamola come bene prezioso perché Ugento c’è ancora e sempre ci sarà! 

Nasce il comitato contro la riapertura della discarica

0

Nel Basso Salento sta prendendo forma un nuovo fronte di mobilitazione civica contro la riapertura della discarica di Burgesi. Un gruppo di associazioni locali, in particolare della zona di Presicce-Acquarica con la collaborazione di alcune APS di Ugento, sta lavorando alla costituzione del comitato “No Burgesi”, che avrà il compito di organizzare e coordinare la protesta contro il progetto di riattivazione del sito di smaltimento rifiuti.

Nei prossimi giorni è attesa una comunicazione ufficiale che darà il via all’iter formale per la nascita del comitato. L’obiettivo è quello di coinvolgere tutte le associazioni del territorio in un incontro ufficiale, durante il quale si farà il punto della situazione e si stabiliranno le linee guida della battaglia per la tutela della salute pubblica e dell’ambiente.

Il modello di lotta che si vuole riproporre è lo stesso adottato nella recente mobilitazione contro il progetto del forno crematorio, un’iniziativa che ha visto cittadini e associazioni unire le forze per difendere il proprio territorio da decisioni calate dall’alto e ritenute dannose per la comunità. Anche questa volta, il comitato intende farsi promotore di una resistenza attiva, che vada oltre le mere dichiarazioni di dissenso, per trasformarsi in un vero e proprio baluardo di difesa contro una scelta politica giudicata inaccettabile.

Le discariche di Burgesi, situate nel comune di Ugento, sono da anni al centro di polemiche per il loro impatto ambientale e per le preoccupazioni legate alla contaminazione del suolo e delle falde acquifere. La politica cittadina, secondo i promotori del comitato, non è stata in grado di garantire una gestione trasparente ed efficace della questione, lasciando spazio a decisioni che vanno a discapito della popolazione e della qualità della vita nel territorio.

“Non possiamo permettere che la salute dei cittadini venga messa in pericolo per logiche economiche e politiche che nulla hanno a che fare con il benessere della collettività”, affermano alcuni attivisti coinvolti nell’iniziativa. “La nostra battaglia è una battaglia di tutti: per questo invitiamo chiunque abbia a cuore il nostro futuro a partecipare attivamente al comitato e a far sentire la propria voce”.

L’appuntamento per l’incontro ufficiale verrà reso noto a breve e rappresenterà il primo passo concreto verso una mobilitazione che si preannuncia intensa e determinata. Il messaggio del comitato è chiaro: “Nessuna sopraelevazione, nessun compromesso! No alla riapertura di Burgesi! La salute non è in vendita”. Un grido d’allarme che il territorio è pronto a far risuonare forte e chiaro

Apre il centro del riuso a Taurisano

Mentre a Taurisano fervono i preparativi per l’inaugurazione del nuovo Centro del Riuso, fissata per sabato 22 febbraio 2025 presso l’Ecocentro di via Miggiano, a pochi chilometri di distanza, Ugento resta ancora fermo al palo. Il centro di riuso presente nell’ecocentro ugentino, che avrebbe dovuto rappresentare un’opportunità di economia circolare e sostenibilità ambientale, continua a versare in uno stato di abbandono e inutilizzo.

L’iniziativa della città di Taurisano, sostenuta da fondi europei e regionali, si propone di offrire ai cittadini un’alternativa concreta allo spreco, consentendo di donare e ritirare oggetti ancora utilizzabili, dai mobili agli elettrodomestici di piccole dimensioni, dai vestiti ai giocattoli. Il Centro del Riuso di Taurisano diventerà così un punto di riferimento per il riutilizzo di beni destinati altrimenti allo smaltimento, promuovendo la cultura della sostenibilità e del riciclo.

L’evento inaugurale, che si terrà alle ore 10:30, segna l’inizio di un percorso virtuoso che potrebbe ridurre sensibilmente la quantità di rifiuti conferiti nelle discariche, in linea con le direttive europee e regionali in materia di gestione sostenibile dei rifiuti.

Di contro, la situazione a Ugento continua a rimanere irrisolta. Il Centro del Riuso locale, progettato dallo studio sigma nel 2018 dopo aver curato la progettazione dell’intero ecocentro, che avrebbe dovuto svolgere una funzione analoga a quello di Taurisano e che invece giace in stato di abbandono nonostante la struttura sia già esistente. Già in passato si è parlato di questa criticità, con numerose segnalazioni da parte dei cittadini e delle associazioni ambientaliste locali, ma ad oggi nulla sembra essere cambiato.

Le motivazioni di questo stallo sono molteplici: dalla mancanza di una gestione chiara, a eventuali problemi burocratici, fino a una scarsa volontà politica nel rendere operativo un servizio che potrebbe apportare benefici concreti alla comunità.

Il confronto tra le due realtà, Taurisano e Ugento, appare dunque impietoso. Da una parte, un’amministrazione che punta sulla sostenibilità e sull’economia circolare; dall’altra, un’infrastruttura lasciata nell’oblio nonostante il potenziale valore per la cittadinanza.

L’auspicio è che l’esempio di Taurisano possa servire da stimolo per rimettere in moto il progetto ugentino, evitando che rimanga solo un’incompiuta tra le tante. Un Centro del Riuso funzionante non è solo una questione ambientale, ma anche un’opportunità sociale ed economica per tutto il territorio. Sarà la volta buona per un cambio di rotta a Ugento?

Ricevi i nuovi articoli via mail

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.