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Verso il prossimo bilancio del Comune di Ugento

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Le finanze di un Comune sono il riflesso della sua amministrazione, della capacità di programmazione e dell’equilibrio tra entrate e uscite. Ugento, dopo il periodo festivo segnato da una spesa pubblica visibile e rilevante, che non si è però tradotta in un aumento delle entrate, si trova ora al vaglio di un bilancio di previsione che assume un ruolo chiave, non solo per la gestione della città, ma anche in vista delle prossime elezioni amministrative.

Un’analisi sommaria del bilancio di previsione 2024-2026 mostra chiaramente alcuni punti critici che meritano un’attenta riflessione, anche da parte di un’osservatore sicuramente non tecnico come può essere il sottoscritto. Se da un lato l’amministrazione comunale ha potuto contare su una dotazione finanziaria significativa, figlia molte volte di bandi Europei ed elargizioni regionali, dall’altro emergono elementi che potrebbero compromettere la stabilità economica del Comune nei prossimi anni.

Il primo dato che salta agli occhi è la riduzione delle entrate tributarie e contributive. Nel 2024 queste ammontano a 12.868.132 euro, ma nel 2025 scendono a 12.223.947 euro, con una timida ripresa nel 2026 a 12.298.947 euro. Questo calo è sicuramente figlio di diversi fattori, il più significativo è il netto calo di presenze della stagione estiva 2024, che ha pregiudicato le previsioni sui proventi della tassa di soggiorno.

Ancor più preoccupante è la diminuzione dei trasferimenti da altre amministrazioni pubbliche: nel 2024 ammontano a 2.259.146,83 euro, ma nel 2025 calano a 1.667.252,71 euro (-26%) e nel 2026 a 1.500.935,06 euro (-33%). Questa tendenza rischia di incidere sulla fornitura di servizi essenziali, ponendo il Comune di fronte alla necessità di reperire fondi alternativi o di rivedere le proprie priorità di spesa.

Parallelamente, la gestione della liquidità si rivela un altro punto di attenzione. Il Comune prevede di ricorrere a 300.000 euro di anticipazioni di tesoreria per ogni anno del triennio 2024/26, una misura che, seppur consentita dalla normativa, può diventare un segnale di tensione finanziaria se non affiancata da un piano di rientro efficace. L’uso sistematico di queste anticipazioni potrebbe infatti tradursi in un accumulo di interessi passivi e in difficoltà nel far fronte alle spese correnti senza ricorrere a nuove forme di indebitamento.

D’altra parte, il bilancio mostra una forte dipendenza da entrate in conto capitale, ossia quei fondi destinati agli investimenti e ai progetti infrastrutturali. Nel 2024 si prevedono 6,25 milioni di euro, ma nel 2025 questa cifra sale a 13,09 milioni e nel 2026 addirittura a 20,05 milioni. Sebbene questi fondi siano essenziali per la crescita del territorio, la loro effettiva erogazione è spesso soggetta a ritardi o vincoli burocratici, il che potrebbe causare squilibri nella gestione economica dell’ente. Non sembra essere un caso che questo aumento coincide, nelle previsioni, con l’approvazione del nuovo PUG, argomento che sta scuotendo profondamente la cittadinanza in questi giorni.

Tutto questo assume un’importanza strategica in vista della prossima campagna elettorale. Il bilancio di previsione 2024-2026 diventa così un banco di prova per l’attuale amministrazione, chiamata a dimostrare non solo la sostenibilità delle proprie scelte, ma anche la capacità di garantire un equilibrio tra investimenti e spesa corrente senza gravare sulle generazioni future (soprattutto sulla prossima amministrazione che sarà chiamata a governare dopo 25 anni di monocolore!)

Dopo la “scorpacciata” di risorse pubbliche spese per le festività natalizie, fondi come al solito affidati con incarico diretto, l’attenzione ora si sposta su una gestione più strutturata e lungimirante. La cittadinanza attende risposte, numeri alla mano, e si interroga su come l’amministrazione saprà affrontare le sfide economiche che si prospettano.

Come scriveva Seneca, “Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa dove andare”. Ugento ha davanti a sé un bivio: gestire con prudenza le proprie risorse o rischiare di navigare a vista nelle acque sempre più agitate di una campagna elettorale permanente in cui, solo una parte e solo per qualcuno, viene pagata con soldi e risorse pubbliche.

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Emiliano e Amati: 31,4 milioni stanziati per il cofinanziamento di interventi strategici europei

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La recente delibera della Giunta Regionale, presieduta da Michele Emiliano e accompagnata dall’Assessore al bilancio Amati, punta un faro di transizione verso un futuro capace di armonizzare innovazione e sostegno sociale. Come riportato dalla stessa fonte ufficiale della Regione Puglia questa delibera contempla considerevoli investimenti su percorsi precursori di un’evoluzione caldeggiata.

Si parla dell’approvazione di stanziamenti per circa 31,4 milioni di euro destinati al cofinanziamento di interventi strategici europei. Questi patti di fiducia con l’UE permettono di dar sostegno a progetti emblematici per il tessuto sociale locale. Oltre a ciò, si registra una peculiare attenzione verso la dimensione agricola, con 1.6 milioni di euro per l’innovazione in agricoltura, una iniezione di freschezza che porrà le basi per un sistema agroalimentare più sostenibile e competitivo.

È altresì degno di nota l’impegno per la malattia di Alzheimer, con uno stanziamento di 841.000 euro. Si tratta di un contributo significativo a favore delle persone affette da questa patologia e per le loro famiglie, una promessa di amicizia con coloro che combattono quotidianamente una battaglia difficile.

Emiliano e Amati rimarcano l’importanza di una spesa rapida ed efficace, simbolo di una qualità della Pubblica Amministrazione.

Controlli straordinari della Polizia di Stato

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LECCE – Intensa attività di controllo del territorio nel fine settimana da parte della Polizia di Stato a Lecce e provincia. Le forze dell’ordine hanno svolto servizi straordinari che hanno interessato molteplici aspetti della sicurezza pubblica.

I numeri dell’operazione sono significativi: 1640 persone identificate e 692 veicoli sottoposti a verifica. Gli agenti hanno concentrato la loro azione su diverse direttrici, dalla prevenzione dei reati predatori ai controlli amministrativi.

Nel corso dei controlli, sono emerse alcune irregolarità amministrative. Solo nella serata di sabato, tre esercizi commerciali sono stati sanzionati per occupazione abusiva di suolo pubblico nel centro di Lecce. Complessivamente sono state elevate 29 sanzioni per violazioni al Codice della Strada.

L’attività capillare delle forze dell’ordine testimonia l’impegno costante nel garantire la sicurezza e la legalità sul territorio provinciale.

Juanito e “el ataque de la cobra”

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Nella giornata di ieri, lo scontro tra pretendenti alla salvezza nel campionato di serie D svoltosi al Miramare di Manfredonia tra l’Ugento Calcio e la squadra sipontina, ha visto ancora una volta i nostri ragazzi protagonisti di una prestazione ambiziosa, assolutamente convincente. 

Nonostante lo svantaggio iniziale, nato peraltro da un fallo laterale discutibile, i ragazzi di mister Oliva non si sono dati per vinti ed hanno messo in campo tutte le loro caratteristiche: sacrificio, corsa, coraggio, impegno, voglia di vincere. Unite ad una trama di gioco brillante e martellante, con diverse occasioni per vincere una gara iniziata non bene.

Tutti elementi che con il tempo stanno supportando il buon andamento della squadra, che a Manfredonia avrebbe certamente meritato qualcosa in più, visti anche i due penalty abbastanza plateali non concessi ai giallorossi.

I cambi effettuati hanno portato i frutti sperati. A dimostrazione che la strategia studiata nei mini dettagli dal nostro mister ha permesso di conquistare un punto, tenendo così a distanza una diretta rivale nella lotta alla salvezza.

A raggiungere il meritatissimo pareggio ci ha pensato Juanito Sanchez che con la sua estrosa maestria ha saputo regalarci l’emozione di non cadere in un campo difficile e particolarmente ostico.

Il fantasista spagnolo, non nuovo a certe prodezze chirurgiche, ha tirato fuori “el ataque de la cobra”, l’attacco del cobra, evitando una sconfitta assolutamente immeritata per l’Ugento. Nella parte sinistra, al vertice dell’area avversaria, il nostro Juanito con un calcio piazzato è riuscito a dipingere una traiettoria imprendibile per il portiere sipontino.

Un pareggio importante. Un punto fondamentale per il cammino verso la salvezza in un girone difficile, ma entusiasmante sotto tutti i punti di vista, che susciterà fino alla fine grandi emozioni. 

Un grazie ai ragazzi che non hanno mai mollato, lottando come leoni su ogni pallone. Un grazie allo staff tecnico ed ai dirigenti che con sacrificio, dedizione e passione continuano a crederci. Dobbiamo crederci tutti. Per la nostra maglia. Per i nostri colori: rosso come il cuore di un’identità e di una storia secolare; giallo come il sole che illumina una terra straordinaria. Per la nostra città. Per la nostra Ugento. Forza vagnoni! Avanti!

Tumori nel basso Salento: un’allarmante realtà che esige risposte

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Esistono numeri che raccontano storie più di mille parole, freddi e apparentemente distaccati, ma in grado di scuotere le coscienze e alimentare domande urgenti. I dati raccolti nell’Atlante Tumori ASL Lecce 2024 rivelano una realtà ineludibile: nel basso Salento, tra Ugento, Nardò, Casarano e Gallipoli, l’incidenza delle neoplasie presenta picchi che superano la media provinciale e regionale, lasciando trasparire un quadro che merita di essere analizzato senza remore, con il coraggio di guardare oltre le mere statistiche.

In particolare, un’ombra si allunga su Ugento, dove il tumore alla tiroide assume contorni preoccupanti. Il rapporto tra i casi osservati e quelli attesi raggiunge il 321,5% tra gli uomini, un dato sconcertante che non può essere ignorato. Tra le donne, sebbene l’incidenza sia inferiore (84,9%), il problema resta evidente. L’intero distretto di Casarano, che comprende Ugento, segue la stessa tendenza con un’incidenza del 130% negli uomini e 109,2% nelle donne. È un dato anomalo, un campanello d’allarme che impone interrogativi scomodi e impellenti: quali sono le cause di questa diffusione? E, soprattutto, cosa si sta facendo per fermarla?

Non è solo il tumore alla tiroide a destare inquietudine. A Nardò, l’incidenza del tumore al polmone è del 128,5% tra gli uomini e del 138,9% tra le donne, mentre a Casarano il cancro allo stomaco e al fegato supera ampiamente i valori medi attesi. Gallipoli, dal canto suo, registra un’incidenza elevata di melanomi cutanei, segnale di un problema che potrebbe avere radici profonde nell’inquinamento ambientale e nell’esposizione a sostanze tossiche.

Le ipotesi sulle cause si intrecciano in un groviglio di sospetti: contaminazione del suolo e delle falde acquifere, esposizione a metalli pesanti, smaltimento illecito di rifiuti, fattori genetici e abitudini alimentari. Troppe domande restano senza risposta, troppe incertezze si annidano dietro numeri che rappresentano vite spezzate, famiglie devastate, comunità ferite.

Ma se i dati preoccupano, ancor più inquietante è il silenzio che spesso li circonda. Eppure, nel corso degli anni, la popolazione ha dimostrato di non voler restare inerme di fronte a questa emergenza. A Ugento, Acquarica e Presicce, le proteste si sono susseguite con tenacia. Associazioni locali, gruppi spontanei di cittadini e comitati hanno più volte chiesto verità e giustizia, affiancando la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) in una battaglia che non può e non deve essere ignorata.

A incarnare questa lotta vi è il dottor Giuseppe Serravezza, oncologo da sempre in prima linea nel denunciare la necessità di uno studio approfondito sulle cause ambientali dell’epidemia tumorale nel Salento. Con la sua voce ferma, ma mai rassegnata, ha più volte invocato un atlante epidemiologico aggiornato e una ricerca sistematica che vada oltre i meri rilevamenti statistici. Un’esigenza che non è solo scientifica, ma etica e sociale.

E allora, cosa resta da fare? Non si può più tergiversare. È necessaria un’indagine capillare sugli agenti cancerogeni presenti nell’ambiente, un monitoraggio costante delle acque, dell’aria e dei suoli, politiche di prevenzione incisive e non più rimandabili. Le istituzioni devono rispondere, la scienza deve indagare, la società deve vigilare. Perché dietro quei numeri, dietro quelle percentuali asettiche, ci sono storie, volti, vite che meritano rispetto e tutela.

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Cosa dicono i dati dei pozzi spia di Burgesi?

Il tema della qualità delle acque sotterranee è cruciale per la tutela ambientale e della salute pubblica, specialmente in aree che hanno ospitato impianti di smaltimento rifiuti. Eppure l’amministrazione di Ugento continua a non comunicare pubblicamente i dati relativi ai pozzi spia intorno a Burgesi, contribuendo ad alimentare il clima di sfiducia verso le istituzioni da parte di una popolazione che, nel tempo, ha dovuto accettare decisioni dall’alto che ne hanno pregiudicato salute e prospettive di vita.

Eppure ARPA Puglia continua a monitorare i campioni prelevati dal pozzo spia “P3” presso l’ex discarica RSU di Burgesi, nel comune di Ugento. L’analisi chimica ha rilevato dati che, pur rientrando nei limiti di legge, meritano un’attenzione costante per la protezione della falda acquifera.

Dai test effettuati emergono alcune criticità che suggeriscono la necessità di un monitoraggio continuo. La conducibilità elettrica, indicatore della presenza di sali disciolti, si attesta a 2380 µS/cm a 20°C, un valore elevato seppur entro il limite di 2500 µS/cm. Ciò suggerisce una significativa mineralizzazione dell’acqua, potenzialmente riconducibile a contaminazioni di origine antropica.

La concentrazione di cloruri, pari a 682 mg/L, supera ampiamente i valori tipici di acque sotterranee non alterate, facendo ipotizzare un’influenza di residui di percolato o di altre sostanze derivanti dall’attività passata della discarica. I nitrati, con un valore di 25 mg/L, restano sotto la soglia di attenzione di 50 mg/L, ma indicano comunque la presenza di apporti azotati, potenzialmente provenienti da rifiuti organici o infiltrazioni agricole.

Sotto il profilo microbiologico, non sono state rilevate contaminazioni batteriche significative, un dato rassicurante per la qualità dell’acqua. Anche il carbonio organico totale (0,37 mg/L) e il BOD5 (<5 mg/L) risultano contenuti, indicando un livello limitato di sostanze organiche biodegradabili.

Tuttavia, il contesto ambientale della discarica e i valori chimici osservati impongono una sorveglianza costante. L’ammoniaca (<0,05 mg/L) e i cianuri (<15 µg/L) risultano ben al di sotto dei limiti normativi, confermando l’assenza di contaminazioni acute da questi composti.

Alla luce di questi dati, il monitoraggio dell’ex discarica di Burgesi rimane una priorità per le autorità ambientali e locali. Il rischio di un peggioramento della qualità delle acque sotterranee richiede interventi mirati per prevenire potenziali impatti sulla salute pubblica e sugli ecosistemi circostanti.

Le istituzioni sono chiamate a valutare strategie di mitigazione e, se necessario, piani di bonifica per garantire la sicurezza delle risorse idriche della zona. Il coinvolgimento della cittadinanza e delle associazioni ambientaliste può contribuire a una maggiore consapevolezza e a un controllo più efficace del territorio.

La situazione, per il momento, non evidenzia emergenze, ma invita a un’azione tempestiva per evitare che il problema si aggravi nel tempo. Un’attenta gestione della qualità delle acque sarà determinante per la tutela del patrimonio idrico locale e per il benessere delle future generazioni.

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Ugento Calcio: a Manfredonia per fare la storia

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Il momento della verità è arrivato. L’Ugento si appresta a vivere una di quelle domeniche che possono segnare il destino di un’intera stagione. L’appuntamento è per domani alle 15:00, quando i giallorossi scenderanno sul terreno del Miramare di Manfredonia per una sfida che vale molto più dei tre punti in palio.

Il campo sipontino sarà teatro di una battaglia sportiva che si preannuncia intensa e spettacolare. L’Ugento si presenta all’appuntamento con il vento in poppa, forte di un momento magico che ha visto la squadra conquistare ben 9 punti nelle ultime cinque giornate, culminato con la straordinaria prestazione nel 5-1 rifilato al Costa d’Amalfi. La squadra ha dimostrato di avere carattere, qualità e quella fame di vittorie necessaria per raggiungere l’obiettivo stagionale.

A dirigere questo cruciale incontro sarà il Sig. Francesco D’Andria della Sezione di Nocera Inferiore, coadiuvato dagli assistenti Leonardo Grimaldi e Roberto Francesco Prigigallo della Sezione di Bari. Una terna di esperienza per una partita che si preannuncia vibrante.

Mister Oliva dovrà fare a meno di Miguel Medina e Rafa Navarro, rimasti a casa per infortunio, ma potrà contare sui nuovi innesti Caterino e Signorile, pronti a dare il loro contributo alla causa giallorossa. Il bomber Sanchez, capocannoniere della squadra con 6 reti, è come sempre in forse in quella che si prospetta come una vera e propria prova di maturità per tutto il gruppo.

Non sarà una passeggiata. Il Manfredonia, nonostante la quindicesima posizione in classifica, tra le mura amiche si trasforma. I sipontini vantano una striscia di cinque risultati utili consecutivi al Miramare, con due vittorie e tre pareggi, numeri che impongono il massimo rispetto e la massima concentrazione.

I biglietti per il settore ospiti sono disponibili al prezzo di €8,50 più diritti di prevendita, acquistabili esclusivamente online su TicketOne entro le ore 19:00 di oggi. Un’occasione speciale per le famiglie: ingresso gratuito per gli Under 12.

Per chi vorrà trasformare questa trasferta in un’occasione per scoprire le bellezze del Gargano, Manfredonia offre un ventaglio di attrazioni imperdibili. Dal maestoso Castello Svevo-Angioino al caratteristico centro storico con il suo suggestivo lungomare, dalla millenaria Abbazia di San Leonardo in Lama Volara all’incantevole Oasi Lago Salso, sono tante le meraviglie da scoprire prima o dopo il match.

Il viaggio da Ugento richiede circa tre ore e mezza attraverso la SS16 e la SS89, ma quando c’è da sostenere i propri colori, nessuna distanza è troppo lunga. La squadra ha bisogno del calore e della passione dei propri tifosi, di quel sostegno che solo la gente di Ugento sa dare. In palio c’è molto più di una vittoria: c’è la possibilità di scrivere un’altra pagina memorabile nella storia del club.

Per chi non potrà essere presente al Miramare, la società garantirà aggiornamenti in tempo reale attraverso i propri canali social ufficiali. Ma per chi può, l’invito è quello di non mancare a questo appuntamento con la storia. Perché certe partite vanno vissute, vanno sudate, vanno sofferte insieme.

Domani è il giorno dell’Ugento. Domani è il giorno in cui undici leoni in campo e centinaia di cuori sugli spalti si uniranno in un unico, possente ruggito. Sempre e ovunque, forza Ugento!

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