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Dopo i rumor su Mellone ci saranno “nuove destinazioni” anche a Ugento?

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Mentre a Nardò si prospetta il “grande salto” di Pippi Mellone verso la Regione Puglia, non possiamo fare a meno di pensare a quanto sarebbe edificante vedere un simile percorso replicato anche nella virtuosa Ugento. Dopotutto, perché limitare a una sola città il privilegio di vedere i propri amministratori puntare a più ambiziosi lidi?

L’esempio di Mellone, che con sapiente tempismo si prepara a lasciare il Comune proprio quando si iniziano a intravedere le “condizioni del bilancio comunale”, potrebbe essere di ispirazione. Gli amministratori ugentini potrebbero cogliere questa preziosa opportunità per dimostrare come la loro gestione sia stata così brillante da meritare una promozione regionale, sull’onda del successo natalizio che ha visto la stretta collaborazione dei due enti, con la Regione che ha finanziato tutti gli sfizi dell’amministrazione di Ugento.

I cittadini di Ugento sarebbero certamente entusiasti di poter esprimere il loro “apprezzamento” nelle urne regionali, magari proprio dopo aver ammirato l’ultimo bilancio comunale. Quale modo migliore per premiare anni di amministrazione illuminata se non con un seggio in Consiglio regionale?

Naturalmente, seguendo il modello neretino, sarebbe opportuno annunciare le dimissioni in concomitanza con qualche festa patronale, per aggiungere quel tocco di solennità che solo le manifestazioni religiose sanno dare alle manovre politiche; e allora quale migliore occasione per i festeggiamenti del patrono S. Vincenzo il prossimo 22 gennaio, una data perfetta per portare Ugento alla doppia votazione nel prossimo turno elettorale regionale.

E pensare che alcuni maligni sostengono che la politica locale sia distante dai cittadini! Cosa c’è di più vicino ai cittadini del vedere i propri amministratori cercare nuove sfide proprio quando i nodi vengono al pettine?

La tempistica, poi, sarebbe perfetta: proprio mentre Mellone si prepara al suo “grande salto” con il 75% dei consensi del 2021, gli amministratori ugentini, dall’alto dei loro 30 voti di scarto nelle ultime elezioni, potrebbero dimostrare come la loro gestione abbia saputo raccogliere un consenso altrettanto memorabile.

Ma le similitudini con Mellone non si fermano qua, se si considera che il sindaco di Nardò sta pensando ad un cambio di partito che possa permettergli di approdare in consiglio regionale, un po’ come fatto già più volte da alcuni esponenti politici di Ugento, partiti da destra e poi finiti per interessi nella galassia della nuova “sinistra” arancione, con lo stipendio del comune di Ugento che non è mai mancato di arrivare puntuale ogni mese da ormai 23 anni.

D’altronde, se a Nardò si parla di “successione segnata”, perché non replicare questo edificante esempio di democrazia anche a Ugento? I cittadini non aspettano altro che poter esprimere la loro gratitudine nelle urne regionali.

Siamo certi che gli ugentini saprebbero ricompensare adeguatamente tanto zelo amministrativo. E quale premio migliore se non un seggio in Consiglio regionale? Dopotutto, se il bilancio comunale è in condizioni così floride, perché non portare questa competenza a livello regionale?

La palla passa ora agli amministratori ugentini: sapranno cogliere questa preziosa opportunità di “promozione”? I cittadini attendono trepidanti, pronti a esprimere tutto il loro “entusiasmo” nell’urna elettorale.

Quello che a Ugento non si ha il coraggio di fare

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In un’inaspettata svolta politica nel basso Salento, mentre Ugento rimane impantanata nella sua palude amministrativa, la vicina Taviano ha dato una lezione di coraggio politico che riporta alla mente un precedente storico della nostra città, troppo spesso dimenticato.

A Taviano, nove consiglieri – sei di maggioranza e tre di opposizione – hanno firmato davanti a un notaio le loro dimissioni, decretando la fine anticipata dell’amministrazione Tanisi.

Un gesto che ha il sapore della responsabilità politica, arrivato dopo mesi di tensioni culminate con la nascita del gruppo “Per la Città” e un tentativo in extremis del sindaco di salvare la situazione con la nomina di una nuova giunta.

Ma la storia, si sa, ha il vizio di ripetersi, o meglio, di mostrarci che ciò che oggi sembra impossibile, in passato è già stato fatto. Era il 31 maggio 2000, esattamente 25 anni fa, quando Ugento visse una situazione sorprendentemente simile. In quella data, 11 consiglieri comunali, tra cui l’attuale vice sindaco Massimo Lecci, firmarono un documento – che OzaNews può mostrarvi in esclusiva – che decretò la fine dell’amministrazione guidata da Gabriele Congedi.

Questo precedente storico rende ancora più stridente il contrasto con l’attuale situazione ugentina. Se 25 anni fa ci fu il coraggio di prendere una decisione drastica per il bene di qualcuno più che della città, oggi quel coraggio sembra essersi dissolto nel tempo, sostituito da una politica del “tirare a campare” che sta lentamente soffocando le potenzialità del nostro territorio.

Mentre a Taviano i consiglieri hanno avuto il coraggio di ammettere che “quando un sindaco non rispetta e non sa tenere la maggioranza che lo ha fatto eleggere e non rappresenta la città, non resta che prenderne atto e ridare la parola agli elettori”, a Ugento si continua a vivacchiare in una situazione paradossalmente più grave. È ironico pensare che proprio chi oggi siede sulla poltrona più alta del comune fu tra i protagonisti di quella controversa decisione del 2000.

Il caso Taviano, unito al precedente storico ugentino del 2000, ci insegna che quando la politica non si traduce nella sua essenza più vera, quella di servizio alla comunità, anche le decisioni più difficili diventano inevitabili. Una lezione che l’Ugento di oggi sembra aver dimenticato, nonostante abbia nel suo DNA politico esempi di come si possa e si debba agire.

E allora, mentre guardiamo quel documento di 25 anni fa, testimonianza di un tempo in cui il coraggio politico non mancava nella nostra città, viene spontaneo chiedersi: cosa è cambiato? Perché quello che fu possibile nel 2000, e che oggi è possibile a Taviano, sembra diventato un’utopia nell’Ugento del 2024?

La risposta, forse, sta proprio in quel documento ingiallito dal tempo che vi mostriamo, un memento di come la politica possa e debba essere strumento di cambiamento quando necessario, non di conservazione dello status quo a tutti i costi. Un insegnamento che, a quanto pare, abbiamo dimenticato troppo in fretta.

Ugento Calcio: vittoria cruciale in trasferta 2-1

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Ugento Calcio trionfa in trasferta: nasce una vittoria decisiva nel campionato Serie D Girone H.

In una memorabile 19^ giornata del Campionato di Serie D Girone H, l’Ugento Calcio ha dato prova di tenacia e tattica  trionfando sull’Angri al Pasquale Novi Stadio, al termine di una partita che ha messo a dura prova le coronari dei tifosi giallorossi. Un atteso match che ha visto l’Ugento Calcio imporsi con un risultato finale di 2-1.

L’incontro ha preso il via con una lieve predominanza della squadra di casa, ma è l’Ugento Calcio a sbloccare la situazione al 37′ con Fabio Rossi. Nonostante il pareggio dell’Angri al 23′ ST, firmato da Giannini, è stato ancora l’Ugento Calcio a riportarsi avanti al 27′ con Samuele Grisley, garantendosi così la conquista dei tre punti.

L’intera squadra dell’Ugento Calcio si è distinta per il proprio gioco corale e dinamico, che ha mostrato una grande intesa, con Rossi, Grisley, Navarro e l’immortale Martinez tra i migliori in campo, mantenendo così l’Ugento Calcio a ridosso delle zone tranquille nel Campionato Serie D Girone H.

La vittoria dell’Ugento Calcio segna un momento importante per l’equilibrio del Girone H, confermando che l’Ugento c’è, provando a scrivere un girone di ritorno diverso da quello di andata, provando ad essere tra le protagoniste del torneo e dando un importante contributo verso la scalata della classifica.

Il Campionato riserva ancora molte sorprese, a iniziare dalla prossima partita con gli uomini di Oliva attesi dal Nardò, in una sfida che si preannuncia accesissima.

 

Photo credit: Ufficio Stampa Angri @luigidelucia_

Gallipoli: arrestato 46enne per maltrattamenti alla madre

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La Polizia di Stato di Gallipoli ha eseguito un ordine di carcerazione nei confronti di un uomo di 46 anni, già noto alle forze dell’ordine per diversi reati contro il patrimonio e la persona. L’arresto è avvenuto nella mattinata del 9 gennaio, in seguito a una sentenza di condanna a un anno di reclusione per maltrattamenti familiari commessi tra il 2016 e il 2017.

Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dagli agenti del Commissariato di Gallipoli, l’uomo, disoccupato, aveva creato un clima di terrore domestico caratterizzato da continue violenze nei confronti dell’anziana madre, con la quale conviveva. Le violenze si manifestavano attraverso ripetuti atti di prevaricazione e aggressioni fisiche, spesso accompagnate da insistenti richieste di denaro che l’uomo utilizzava per acquistare bevande alcoliche.

La gravità della situazione aveva già portato a un primo arresto in flagranza di reato del 46enne, che era stato inizialmente sottoposto a custodia cautelare in carcere. Ora, in esecuzione del nuovo provvedimento restrittivo emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica di Lecce, l’uomo è stato tradotto presso la casa circondariale “Borgo San Nicola” di Lecce, dove sconterà la pena residua stabilita dal Tribunale.

Porto Cesareo, barile contro gli scogli

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PORTO CESAREO – Scongiurato il pericolo di un disastro ambientale a Porto Cesareo. Un bidone pieno di olio e petrolio è andato ad infrangersi sugli scogli in località “Primo Ponte”, rompendosi e sversando in mare il suo contenuto. Altissimo il rischio di un danno gravissimo per il mare, subito arginato fortunatamente dall’intervento dell’Amministrazione Comunale, del personale della Capitaneria di Porto e dell’Area Marina Protetta. Una ditta specializzata, attraverso sistemi di lavaggio degli scogli e di aspirazione dei liquidi, è riuscita a recuperare la quasi totalità del materiale petrolifero, salvando l’habitat marino. Un rischio enorme, quello corso anche in previsione di condizioni meteo avverse in arrivo. Si è trattato di un intervento straordinario portato a termine in pochissimo tempo e con eccellenti risultati.

 L’intervento tempestivo ha permesso di minimizzare l’impatto negativo sull’ecosistema marino di Porto Cesareo, una delle aree più preziose del Salento.

 

La storia si ripete nel parco di Ugento: nuovo scempio pubblico

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Una nuova, preoccupante segnalazione raggiunge la redazione di OzaNews riguardo il Parco Naturale Regionale “Litorale di Ugento”. A quattro anni di distanza dal sequestro operato dai Carabinieri Forestali nel 2020, la storia sembra ripetersi con inquietanti similitudini, in un territorio dove le notizie scomode sembrano dissolversi nel nulla, inghiottite dal silenzio mediatico.

Un nostro lettore denuncia una devastazione ambientale di proporzioni significative nell’area del bacino Ulmo. Il danno è evidente: una striscia di territorio larga circa tre metri è stata completamente divelta lungo l’intero sviluppo del bacino e del canale adiacente. L’intervento ha causato la distruzione di un habitat prioritario protetto dalla Direttiva europea 92/43/CEE, zona umida che ospitava specie vegetali caratteristiche di questi ambienti.

Particolarmente grave è la perdita di migliaia di esemplari di orchidee spontanee, tra cui l’Anacamptis palustris, specie protetta e inserita nella lista rossa nazionale. Un patrimonio naturalistico di inestimabile valore, cancellato in nome di presunti interventi di sistemazione dell’area.

La vicenda assume contorni ancora più foschi considerando la risposta del direttore del Parco, Giuseppe Scordella, che, informato dei fatti, non avrebbe potuto fare altro che alzare le spalle di fronte all’accaduto. Un gesto che simboleggia una preoccupante impotenza istituzionale di fronte a quello che appare come un vero e proprio attentato alla biodiversità.

Del precedente caso del 2020, quando un intervento di riqualificazione finanziato dalla Regione Puglia con 5 milioni di euro fu bloccato dai Carabinieri Forestali per difformità progettuali e utilizzo improprio di materiali inerti, si sono perse le tracce. Come tante altre vicende scottanti di questo territorio, anche quella è stata sepolta sotto una coltre di silenzio, in un contesto dove l’informazione giornalistica autentica e indipendente non ha mai trovato terreno fertile. Al suo posto, una narrazione edulcorata del territorio, fatta di comunicati stampa su sagre paesane e festival della pizzica, generosamente finanziata con denaro pubblico.

Oggi, come allora, ci troviamo di fronte a un paradosso: opere pubbliche che, invece di valorizzare e proteggere il territorio, finiscono per devastarlo. La domanda sorge spontanea: chi vigila realmente sulla tutela di questi preziosi ecosistemi? Come è possibile che, nonostante i precedenti e le normative di protezione ambientale, simili scempi possano ancora verificarsi?

La redazione di OzaNew continuerà a monitorare la situazione, dando voce a chi, come il nostro lettore, non resta indifferente di fronte alla progressiva distruzione di uno dei più importanti patrimoni naturalistici del Sud Italia. È tempo che le istituzioni preposte alla tutela ambientale assumano un ruolo più incisivo nella protezione di questi habitat unici e insostituibili, e che l’informazione torni ad essere uno strumento di verità e non di mera propaganda.

Chiusura temporanea dell’ufficio postale di Ugento

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L’ufficio postale di Ugento chiuderà temporaneamente i battenti dal 13 gennaio al 25 febbraio 2025 per un importante intervento di ammodernamento. La chiusura rientra nell’ambito del progetto “POLIS” di Poste Italiane, un’iniziativa che mira a trasformare selezionati uffici postali in moderne “Case dei Servizi Digitali”.

Durante il periodo di chiusura, i cittadini potranno usufruire dei servizi postali presso l’ufficio di Taurisano, che osserverà i seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 8:20 alle 19:05 e il sabato dalle 8:20 alle 12:35. Presso questa sede sarà possibile effettuare tutte le operazioni, incluso il ritiro della corrispondenza giacente.

Il progetto POLIS prevede l’attivazione di uno “Sportello Unico” che semplificherà l’accesso ai servizi della pubblica amministrazione, rendendo più efficiente e veloce l’erogazione dei servizi ai cittadini.

Secondo quanto comunicato dal Sindaco Salvatore Chiga, la riapertura dell’ufficio è prevista per il 21 febbraio 2025, salvo imprevisti che verranno tempestivamente comunicati alla cittadinanza.

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