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Lavoro ed Economia

Pubblicato il bando per aiutare i morosi incolpevoli.

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contributo affitti
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Appena pubblicato sul sito del Comune di Ugento il bando per accedere al fondo morosi incolpevoli che mette a disposizione un aiuto a tutti coloro che stanno avendo problemi a pagare l’affitto.

Possono presentare richiesta per usufruire del contributo:
a) i nuclei familiari che sono in possesso, al momento della domanda, dei seguenti requisiti:
1) Cittadinanza italiana;
2) Cittadinanza in uno stato appartenente all’unione europea purché in possesso di Attestazione anagrafica di cittadino dell’Unione, ai sensi del D.Lgs. n.30 del 06/02/2007 e s.m.i.;
3) Cittadinanza non appartenente all’unione europea purché gli stranieri siano muniti di permesso di soggiorno ai sensi dell’ art. 5 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, e successive modifiche e integrazioni;
4) Residenza nel Comune di UGENTO in un immobile condotto in locazione;
5) titolarità di un contratto di locazione di edilizia di unità immobiliare ad uso abitativo regolarmente registrato, con esclusione degli immobili appartenenti alle categorie catastali A1, A8 e A9, e residenza nell’alloggio oggetto della procedura di rilascio da almeno un anno;
6) destinatari di un atto di intimazione di sfratto per morosità con citazione di convalida;
7) in possesso di un reddito ISE non superiore ad € 35.000,00 o di un reddito derivante da regolare attività lavorativa con un valore ISEE non superiore ad € 26.000,00;
8) privi della titolarità, del richiedente e di ciascun componente del nucleo familiare, di diritti di proprietà, usufrutto, uso o abitazione su immobile, nel territorio nazionale,
fruibile ed adeguato alle esigenze del nucleo familiare;
9) non aver usufruito di altro contributo per il sostegno alle abitazioni in locazione relativamente all’anno 2020
10)situazione di morosità incolpevole, ossia una situazione di sopravvenuta impossibilità a provvedere al pagamento del canone locativo a ragione della perdita o consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare dovuta ad una della seguenti cause:
a. perdita del lavoro per licenziamento, escluso quello per giusta causa;
b. accordi aziendali o sindacali con consistente riduzione dell’orario di lavoro;
c. cassa integrazione ordinaria o straordinaria che limiti notevolmente la capacità reddituale;
d. mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipici;
e. cessazioni di attività libero-professionali o di imprese registrate alla C.C.I.A.A., derivanti da causa di forza maggiore o da perdita di avviamento in misura consistente;
f. malattia grave, infortunio o decesso di un componente del nucleo familiare che abbia comportato o la consistente riduzione del reddito complessivo del nucleo medesimo o la necessità dell’impiego di parte notevole del reddito per fronteggiare rilevanti spese mediche e assistenziali;
b) coniugi separati o divorziati che versano in particolari condizioni di disagio economico, come previsto dalla LR. n. 45 del 15/11/2017, art. 6, comma 4, lettera c) e precisamente:
 i genitori separati o divorziati, residenti in Puglia da almeno cinque anni, che vengano a trovarsi in situazione di grave difficoltà economica a seguito di pronuncia dell’organo giurisdizionale di assegnazione della casa familiare e dell’obbligo di corrispondere l’assegno di mantenimento all’altro coniuge;
 disponibilità reddituale inferiore o pari al doppio dell’importo stabilito per l’assegno sociale minimo, determinata da pronuncia dell’organo giurisdizionale di assegnazione della casa familiare e dell’obbligo di corrispondere l’assegno di mantenimento all’altro coniuge;
 non siano assegnatari o comunque non abbiano la disponibilità della casa familiare in cui risiedono i figli, anche se di proprietà dei medesimi coniugi o ex coniugi;
 Possesso delle condizioni di accesso al fondo “morosità incolpevole” previste nel precedente punto 1) del bando;
 è escluso dalla possibilità di usufruire del beneficio il genitore che sia stato condannato con sentenza passata in giudicato per reati contro la persona, tra cui gli atti persecutori di cui al decreto-legge 23 febbraio 2009, n. 11 (Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori)
convertito, con modificazioni, dalla legge 23 aprile 2009, n. 38, nonché per i delitti di cui agli articoli 570 e 572 del codice penale
REDDITO DI RIFERIMENTO
Reddito ISE non superiore ad € 35.000,00 o reddito derivante da regolare attività lavorativa con un valore ISEE non superiore ad € 26.000,00. L’erogazione del contributo ai beneficiari sarà effettuata in un’unica soluzione ed è condizionata al trasferimento dei fondi da parte della Regione Puglia e comunque successivamente alla effettiva disponibilità delle risorse assegnate.

Scarica subito i moduli per richiedere l’accesso al fondo.

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