Editoriali
Paolo Priapo e la sua “Solo un Po’e sia!”
Paolo Priapo e le sue “sciocchezzuole”.
Scarica la raccolta col QR-CODE o CLICCA QUI e gioca con la poesia!
Cedo
Tratta dellla raccolta scaricabile gratuitamente “Solo un Po’ e sia!”
Ai sogni
Come fogli
Alla penna
Le primavere
Dell’anima
Colpevoli
Di fiori
Mai sbocciati
Le “siocchezzuole” del progetto editoriale di Paolo Priapo.
Tra una piccola raccolta de I Borghi D’Italia “Solo un po’e sia!” e quella per una casa editrice di Milano, Bookapoem “La luna è bellissima,vero?”. L’iniziativa mira a creare un gruppo di lettori intorno ad un’opera prima che questa venga effettivamente stampata.
Paolo ha condiviso questa idea e ha deciso di partire da qui. Deve raggiungere l’obiettivo delle 150 copie in prevendita per poter vedere il suo sogno realizzato. Ma parliamo un po’ de “La luna è bellissima, vero?” con Paolo, queste le parole riprese dal sito della casa editrice (CLICCA QUI):
L’opera
L’opera è variegata. Parlo d’amore (incredibilmente), filosofia, natura, linguistica e semiosi. Non ha un filo conduttore. Una scrittura un po’ acerba, forse, figlia della mia adolescenza sino ad oggi. Ogni scritto, però, è uno dei miei me che ho incontrato e vissuto fino ad oggi. Domani sarò altro, lo saremo tutti, ed è giusto sia così.
Perché ho scritto quest’opera
La voglia di mettermi a nudo nasce nell’ultimo anno. Volevo mettere alla prova quello in cui ho sempre creduto ma nascosto, come fosse irraggiungibile. L’obiettivo è condividere, avere riscontri, opinioni, la letteratura ci fa capire che noi esistiamo, e io vorrei provare la mia esistenza. Voglio inseguire la “luce verde” di Gatsby e penso che sia tempo di farlo sul serio.
La seconda raccolta “Solo un po’ e sia!” potete scaricarla in versione digitale, di seguito le parole di Angelo Minenna che ha voluto spendere due righe per introdurre il neo autore:
(Dis)velare le pieghe dell’anima è impresa ardua. Sembra un assunto ben definito e non rivelatore (quello che oggi definiremmo “luogo comune”), in realtà così non è. In un’epoca molto “fast”, veloce, dove assistiamo alla banalizzazione di concetti ed assunti poetici come l’ermetismo di ungarettiana memoria, spesso ridotto ad un improbabile ed instagrammabile “cit”. il nostro Paolo Priapo mescola sapientemente accenti salentini ed aiku giapponesi, il tutto intriso da un forte “realismo”, che oserei definire “leopardiano”. Nel mio lavoro, cito spesso poeti salentini che nulla hanno a che invidiare ad Ariosto, oppure leggende popolari che incarnano un tratto distintivo del nostro territorio: tutti questi racconti, però, sono imbevuti di un connotato, il sentimento. E per questo motivo che puoi avvicinarti alla lettura dei versi di Paolo con la bellezza delle cose rotte oppure con l’anima intatta, con la consapevolezza di un Essere vissuto piuttosto che con l’innocenza fanciullesca. Il sentimento, dicevamo: vissuto come un “sentire”, un “percepire”, che può essere tipico di un microcosmo di una stanza, di un balcone, di una piazza o di un tavolo con sopra un calice di vino dal quale il nostro narratore trae spunto per mettere nero su bianco uno stato d’animo che attraversa i nostri giorni, e che spesso noi rimuoviamo, piuttosto che dei luoghi della nostra terra o delle nostre città, vissute come “non – luoghi”: ed è qui che anche il “sentire” di Paolo Priapo diventa un “non – luogo”, un sentimento non più solo e soltanto racchiuso dentro le pieghe della sua anima ma viene appunto raccontato, declamato, tradotto in versi ed appunto rivelato per essere disvelato, come ho scritto all’inizio. Ed è veramente a quel punto che il lettore potrà dire, o solo semplicemente pensare “è come se l’avessi scritta io”; “oggi mi sento così”; “bella! Ha centrato il punto”. Ed è questo quello che fa il nostro Paolo: disvela, rivela e centra “quel” punto del nostro animo, che spesso noi, sordi ai suoi stessi richiami e più immersi in una quotidianità, che scivola verso una superficialità scambiata per sacrosanta leggerezza, tramutiamo in buchi neri. La lettura di queste semplici parole, di questi versi colorano quindi – una volta disvelate – le pieghe dell’anima: ed è questo uno dei più bei regali che il nostro Priapo è riuscito a farci.
Prefazione di Angelo Minenna
Nel QR-CODE o QUI trovere i contatti dell’autore e tutti i link utili per pre-ordinare la copia e permettere a questo progetto di prendere vita.
Paolo ha bisogno dell’aiuto di tutti coloro che vorranno crederci.
Condivisione, acquisto e buona pubblicità. Noi di Ozanews condividiamo con piacere l’iniziativa del nostro giornalista.
Alleghiamo “Solo un Po’ e sia”, la raccolta pubblicato con i Borghi D’Italia. Scaricabile gratuitamente.
Solo-un-Poe-sia