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Lavoro ed Economia

Sorprese sulla tassa dei rifiuti. Che farà il nostro Comune? 

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sorprese sulla tassa dei rifiuti
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A seguito di una recente sentenza del Consiglio di Stato, si profilerebbe una stangata sulla tassa che paghiamo per il servizio di igiene urbana. Poiché toccherà direttamente le tasche di tutti gli ugentini e geminiani, Ciò che più rileva riguarda un probabile aumento del 50% della Tari. Tradotto in soldoni significa che se per il 2023 sono stati pagati 100 euro, per il 2024 è molto probabile che se ne dovranno sborsare 150. È stata annullata una delibera del 2021 adottata dall’Arera, l’Agenzia di regolazione per l’energia reti e ambiente. A questa delibera, la Regione Puglia si era accodata con un proprio atto amministrativo per dare uniformità all’applicazione del metodo utilizzato per la stesura di quel piano economico – finanziario sulla cui scorta poi ogni Comune definisce quanto ogni contribuente deve esborsare. Tanto il provvedimento dell’Arera, quanto quello regionale, avevano come scopo quello di “contenere” le tariffe, ovvero gli importi che devono essere pagati a quelle imprese che operano nell’ambito del trattamento dei rifiuti (impianti di smaltimento, recupero, lavorazione, etc.) perché altrimenti sarebbero state sottoposte agli incrementi previsti dalle rivalutazioni dell’Istat. Ebbene, i giudici di Palazzo Spada hanno abrogato questa “calmieratura”, per la quale i prezzi venivano definiti (regolati) a livello pubblico, per cui il sistema tariffario è stato ricondotto nel regime di mercato (privatistico!) in cui operano le imprese che gestiscono gli impianti di trattamento dei rifiuti.  

L’Agenzia regionale per la gestione dei rifiuti, composta da tutti i sindaci della Puglia, al cui funzionamento, tra l’altro, contribuiscono tutti i cittadini residenti con il versamento di una quota annuale, se da un lato aveva inizialmente promosso l’applicazione del regime dei cosiddetti «impianti minimi», cioè impianti considerati essenziali per la chiusura del ciclo dei rifiuti, per cui in condizioni sfavorevoli di mercato con eccessiva domanda (molti rifiuti da trattare!) e scarsa offerta (pochi impianti di trattamento!), potevano essere assoggettati ad una tariffazione regolata secondo i criteri di Arera (pubblico!), con una determina di alcuni giorni fa si è determinata per il nostro Centro di selezione e linea di biostabilizzazione con discarica di servizio/soccorso. L’Ager ha infatti rivalutato la tariffa per la selezione e biostabilizzazione, che è passata da euro 42,98 €/ton oltre IVA a euro 61,61 €/ton per il 2022 ed euro 68,75 €/ton per il 2023.

Si è registrato pertanto un aumento rispettivamente del 41,8% per il 2022 e del 11,8% per il 2023. Aumenti che corrono di pari passo con l’indice Generale dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali dell’Istituto di Statistica (“ISTAT Rivaluta”). Occorre tenere presente poi che di questi importi, rispettivamente €/ton 0,79, sempre per il 2022, ed €/ton 0,88 per il 2023, sono destinati al cosiddetto ristoro ambientale. Ad accrescere incertezza e timori concorre poi una lettera indirizzata ai sindaci dal direttore di Ager in cui spiega che la sentenza rende «ineludibile l’applicazione della disciplina contrattuale». Il che significa che a valere sono i contratti stipulati con i gestori e non le tariffe fissate da Ager perché nei contratti è previsto un meccanismo di revisione delle tariffe «che si lega all’andamento dell’indice Istat» sui prodotti industriali. Per l’anno anno 2021: +41,8%; per il 2022: +11,6%. Dunque non solo aumenterà la Tari per il futuro, ma occorrerà pagare gli arretrati dal 2021. Per queste ragioni è verosimile che l’aumento sarà all’incirca del 50% rispetto agli attuali importi. Peraltro, l’applicazione degli arretrati e degli aumenti non sarà omogenea sul territorio regionale perché occorrerà tenere conto dei contratti relativi ai singoli impianti.  

Gli ugentini e i geminiani subiranno un aumento rapportato alle tariffe revisionate del gestore del nostro impianto di biostabilizzazione in località Burgesi. La gestione del nostro servizio di igiene ambientale è sotto gli occhi di tutti! Non lo vede solo chi non lo vuole vedere perché sono lapalissiane le criticità e quindi le responsabilità politico – amministrative addebitabili al solone dell’ambiente che negli anni, pur a fronte di carovane di finanziamenti, ha prodotto solo fumo ed insuccessi, inoppugnabili ed innegabili. 

C’è tuttavia una certezza: la revisione tariffaria produrrà un significativo aumento dei costi a carico di ogni ugentino e geminiano. Sarebbe ora che si svegliasse dal torpore apatico in cui si trova da più di vent’anni a questa parte.

La domanda nasce spontanea: che farà il nostro Comune? 

Un consiglio (non richiesto!) potrebbe essere quello di gestire i rifiuti in house providing, una forma di gestione diretta, prevista dall’ordinamento comunitario, che consente di derogare all’obbligo di indire una gara, a condizione che il capitale della società sia interamente pubblico e che sia dimostrata la maggiore efficienza ed economicità della scelta rispetto all’ipotesi del ricorso al mercato. Una dimostrazione che constatati i fallimenti della gestione politico – privatistica, passata e presente, si presenta piuttosto facile da fornire.

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