Editoriali
E all’improvviso tutto andò bene

Sono passati sette anni dall’ultima grande mobilitazione su Burgesi, quando un manipolo di coraggiosi cittadini del Sud Salento (così come definiti nell’articolo di Lecceprima) si presentò sotto la Regione Puglia per reclamare risposte, trasparenza e interventi urgenti. Si parlava di un milione di euro stanziato per il monitoraggio e la bonifica della discarica. Oggi possiamo serenamente dire che tutto è cambiato: nessuno parla più della discarica. Nessuno chiede più di quel milione di euro. Nessuno sa dove sia finito. Il problema ambientale? Sfumato. La salute pubblica? Sorvoliamo.
Nel frattempo, gli indici di mortalità per neoplasie nel Salento continuano a parlare chiaro, come confermato dall’Atlante dei Tumori pubblicato pochi giorni fa. Ma si sa, in certe faccende è sempre meglio non guardare troppo da vicino: il rischio è di scoprire verità scomode.
Ma torniamo a quel mitico milione di euro. Ah, il fascino dei fondi pubblici! Quella somma, tanto reclamata, avrebbe davvero risolto il problema? Ovviamente no. Ma perché bonificare quando si può trasformare un’emergenza in un perenne bacino di finanziamenti? Consulenze, piani strategici, studi di impatto ambientale, tavoli tecnici… e poi? Nulla. Ma almeno qualcuno ci ha guadagnato e nulla serve oggi chiedersi chi era il vero mandante di quelle proteste, anche perché i fatti sono lì a dimostrare senza ombra di dubbio la sua identità politica.
E le associazioni che un tempo riempivano striscioni e megafoni? Silenzio assoluto. È una vecchia storia: l’ambiente fa sempre comodo quando c’è da intercettare qualche contributo pubblico, meno quando c’è da sporcarsi le mani per ottenere veri risultati. Una questione che riguarda da vicino soprattutto le associazioni cittadine citate in quell’articolo di 7 anni fa e cioè ProLoco Beach di Gemini, AttivaMente di Ugento, Fidas di Ugento, associazione culturale Gemini, ProLoco Ugento e Marine, Comitato per Torre San Giovanni e la Lilt sezione di Ugento, che a questo punto sono chiamate per prime a riaprire questa questione mai superata.
E così, mentre la discarica resta dov’è, mentre le falde restano minacciate, mentre le istituzioni restano indifferenti e i cittadini rassegnati, possiamo tutti tirare un sospiro di sollievo: in questa vicenda, almeno qualcuno è riuscito a trarne vantaggio. Per tutti gli altri, beh… tranquilli, tanto va tutto bene.
Le ultime notizie che arrivano da Bari paventano l’ampliamento della nuova discarica di Burgesi, nonostante tutto quel che ha dovuto pagare il Comune di Ugento in questi ultimi vent’anni. Trovano allora giustizia le parole pronunciate dall’avvocato Antonio Lupo, che in un consiglio comunale del 4 febbraio 1991 disse:
D-del-CC-nr9-1991“Questo progetto, depositato sul Comune di Ugento alla fine del 1989, è rimasto fermo per oltre un anno e poi, con solerzia più unica che rara, tirato fuori dal presidente della commissione edilizia nella seduta del 11-12-90 […] state mettendo le basi per trasformare Ugento nella pattumiera del Salento”.