Ambiente e Territorio
Francesco Chetta: un esempio di Coraggio per le associazioni locali
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Il gesto di Francesco Chetta, che ha deciso di dimettersi dall’elenco delle Guide Parco e denunciare pubblicamente la cattiva gestione del Parco Litorale di Ugento, non è solo una lezione per la comunità ugentina, ma rappresenta anche un monito per le numerose associazioni locali che da anni sembrano essersi accontentate di rimanere in silenzio di fronte a ciò che accade sul nostro territorio.
Mentre Chetta ha scelto di non restare inerte, nonostante gli interessi economici e professionali che avrebbe potuto trarre dalla sua posizione, altre realtà associative locali sono rimaste troppo spesso silenti, incapaci di alzare la voce contro il sistema che ha alimentato la gestione poco trasparente e inefficace del Parco. Le associazioni associazioni cittadine, di cui SOLO alcune beneficiano di corposi finanziamenti, sembrano aver preferito il quieto vivere, continuando a incassare fondi pubblici non sempre giustificabili sulla base di criteri meritori, ma piuttosto attraverso il merito del silenzio. Un silenzio che, anziché garantire il benessere della comunità e la tutela del patrimonio naturale, ha contribuito a mantenere in piedi un sistema che ha fatto dell’indifferenza e della complicità i suoi pilastri.
In questo contesto, il coraggio di Chetta di fare un passo indietro, di denunciare ciò che non va, diventa ancora più significativo. È un esempio per tutte le associazioni locali che, invece di stare a guardare o di cercare di ottenere finanziamenti senza mai mettere in discussione le modalità di gestione del denaro pubblico, dovrebbero impegnarsi in prima persona per garantire che ogni progetto venga realmente realizzato con trasparenza e che i fondi siano utilizzati in modo efficace e sostenibile.
Chetta, con la sua scelta, dimostra che non è mai troppo tardi per fare la cosa giusta, anche se questo significa mettere in discussione un sistema consolidato di interessi. La sua è una chiamata all’azione per tutte quelle associazioni che, pur essendo in grado di fare molto, preferiscono restare ai margini, avallando con il loro silenzio le politiche sbagliate. Se le associazioni locali vogliono davvero fare la differenza, devono imparare a parlare con coraggio, a denunciare le ingiustizie e a lottare per un cambiamento che metta al centro l’interesse collettivo e non quello di pochi privilegiati.
Chetta ci insegna che il vero merito sta nell’avere il coraggio di alzare la voce, di non accontentarsi di raccogliere finanziamenti, ma di lavorare per un futuro migliore, più giusto e trasparente per tutti. Questo è l’esempio che dovrebbe ispirare non solo i singoli cittadini, ma anche tutte le realtà associative di Ugento e del Salento.
qui il post originale:
Una storia finita…male! Per ora…
Chi mi segue, chi mi conosce, chiunque abbia visitato guidato da me questo luogo almeno una volta, sa benissimo quanto io ci tenga al Parco Naturale Regionale “Litorale di Ugento”…
I progetti scellerati di distruzione degli ambienti del Parco, la mancanza di controlli, lo sperpero di denaro pubblico, la mancanza di manutenzione dei canali (che sta creando una situazione anche pericolosa dal punto di vista sanitario), la strafottenza dell’amministrazione comunale (responsabile dell’Ente Parco) verso quello che potenzialmente sarebbe potuto essere il gioiello naturalistico per eccellenza del Salento, mi hanno fatto prendere una decisione radicale, una decisione che va anche in contrasto ai miei interessi professionali come Guida Ambientale Escursionistica: ho protocollato le mie dimissioni dall’elenco delle Guide Parco.
PER ME L’ETICA VIENE PRIMA DEGLI INTERESSI ECONOMICI E PROFESSIONALI!!!
Questo vuol dire che non organizzerò più nulla nel Parco? Assolutamente no, anzi, la mia presenza nel Parco sarà più forte di prima!!!
Ma non mi vedrete fare gli interessi di un ente farlocco guidato da persone che del Parco amano esclusivamente lui, il Dio Denaro.