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Politica

Pagliaro al Comitato No Burgesi, “Non fare di tutta l’erba un fascio”

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Continua il dibattito sull’ampliamento della discarica di Burgesi a Ugento. Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Pagliaro ha risposto con una nota alla decisione del Comitato No Burgesi di non partecipare all’audizione in Commissione Ambiente del Consiglio regionale, prevista per lunedì prossimo.

Pagliaro ha espresso amarezza per la scelta del Comitato, sottolineando come non tutti i rappresentanti politici abbiano le stesse responsabilità nella gestione della questione rifiuti.

“Comprendiamo la rabbia e lo scoramento, ma è ingiusto addossare le colpe a tutta la classe politica regionale. Noi ci siamo sempre battuti contro l’invasione di rifiuti nel Salento e contro il partito delle discariche”, ha dichiarato il consigliere.

Il capogruppo de La Puglia Domani verso Fratelli d’Italia ha ricordato il suo impegno ultraventennale sulle tematiche ambientali, fin dai tempi della trasmissione L’Indiano, e le battaglie portate avanti sia con manifestazioni pubbliche che in Consiglio regionale.

“Nel maggio 2021 abbiamo organizzato un sit-in davanti a Burgesi per chiedere la bonifica dell’area e bloccare l’apertura di una nuova discarica. La nostra opposizione è stata sempre chiara e netta”, ha ribadito.

Pagliaro ha poi attaccato la maggioranza di centrosinistra, accusandola di aver approvato nel 2021 un Piano regionale dei rifiuti che, secondo lui, ha portato all’attuale emergenza.

“Oggi la Giunta Emiliano vuole sopraelevare tre discariche, di cui due nel Salento, dimostrando ancora una volta di considerare questa terra una pattumiera. Noi diciamo no, senza se e senza ma”.

Il consigliere ha infine lanciato un appello al Comitato No Burgesi affinché non si chiuda al dialogo: “Insieme possiamo essere più forti contro decisioni che vengono da Bari e che siamo determinati a bloccare”.

LA nota completa:

“Siamo profondamente amareggiati dal contenuto della lettera del Comitato No Burgesi, che annuncia di non voler partecipare all’audizione di lunedì prossimo in Commissione Ambiente del Consiglio regionale, la seconda in due settimane, convocata su nostra richiesta. Un’audizione a cui abbiamo preteso la partecipazione della parte politica – presidente Emiliano e assessora Triggiani – perché ci mettano la faccia e si assumano la responsabilità della scelta di riaprire e sopraelevare la discarica Burgesi a Ugento.  

Pur comprendendo la rabbia e lo scoramento del Comitato, teniamo a precisare che non siamo tutti uguali. È sbagliato e ingiusto fare di tutta l’erba un fascio, addossando all’intera classe politica regionale colpe che sono in capo a chi ha malgovernato e malgoverna questa Regione. Nella gestione dei rifiuti e non solo. 

Per quanto ci riguarda già 18 anni fa, con i coraggiosi reportage de “L’Indiano”, la televisione di cui sono editore e che da sempre è in prima linea sulle questioni ambientali, denunciava i problemi delle discariche nel Salento, l’inquinamento delle falde acquifere, le criticità dell’impianto di Ugento. Temi scomodi ignorati dalla Regione, che ha continuato a portare avanti la scelta politica di incrementare le discariche nel Salento. Noi abbiamo avuto il coraggio di denunciare il partito delle discariche che c’era dietro questa scelta. Nel maggio 2021 organizzammo un sit-in davanti a Burgesi per chiederne la bonifica e per bloccare l’altra discarica. A quella manifestazione parteciparono esponenti dei Comuni di Presicce-Acquarica, Ugento e altri del territorio. Noi eravamo sul campo, lo siamo sempre stati.

E poi in Consiglio regionale la nostra battaglia è continuata con audizioni, interrogazioni, con tutti gli strumenti che ci ha consentito la nostra postazione di opposizione. Ma la maggioranza di centrosinistra è andata avanti come un bulldozer, e a ottobre 2021 ha approvato un Piano regionale dei rifiuti che prevedeva la riapertura della discarica di Conversano e la realizzazione di un nuovo impianto a Cerignola. Tutto rimasto sulla carta, mentre si decide di ampliare Burgesi e di aprire il sito di Corigliano. Una follia. Nel 2021 noi dell’opposizione votammo contro quel piano e alzammo le barricate in Consiglio regionale per bloccare l’attivazione della discarica di Corigliano, una bomba ecologica costruita sulla falda acquifera che disseta l’80% del Salento. 

Ora che siamo in emergenza – anche se la Regione si ostina a negarlo – la Giunta Emiliano aggiorna il Piano rifiuti del 2021 e decide di sopraelevare tre discariche, due delle quali nel Salento. Immediatamente abbiamo tuonato contro questa ipotesi, contro l’ampliamento di Burgesi, abbiamo detto no a nuovi rifiuti perché il nostro Salento non è la pattumiera della Puglia. Non abbiamo mai avuto paura di denunciare che il Salento è bersagliato dall’inquinamento, di mostrare i numeri agghiaccianti delle patologie tumorali che ne derivano e che sono dilaganti. Non diciamo basta da giorni o settimane, lo diciamo da anni. Non è mancato il nostro impegno di opposizione ma è mancata la volontà politica del centrosinistra che governa la Puglia di chiudere il ciclo dei rifiuti e di realizzare discariche pubbliche. Tutto questo per continuare a ingrassare il partito delle discariche che ora sta battendo cassa per avere tutti gli arretrati delle differenze Tari per i rifiuti conferiti negli impianti privati, applicando la delibera Arera del 2023 con l’avallo dell’Ager, l’Agenzia regionale dei rifiuti che risponde agli indirizzi politici di chi comanda da vent’anni in questa Regione.

Quindi, caro Comitato No Burgesi, noi non ci stiamo ad essere messi nel mucchio su cui puntare il dito. Noi Ugento l’abbiamo difesa con forza da sempre, e da sempre abbiamo detto basta ai rifiuti nel Salento. Insieme possiamo fare opposizione ed essere più forti contro decisioni che vengono da Bari e che siamo determinati a bloccare”.

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