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Ambiente e Territorio

Caso Burgesi: le reazioni politiche dopo l’ultima commissione regionale

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La recente audizione in Commissione Ambiente sulla questione della discarica di Burgesi ha suscitato dure reazioni da parte dei consiglieri regionali e non solo, che hanno espresso indignazione e opposizione al piano della Giunta Emiliano di riaprire il sito di Ugento. La decisione di ampliare la discarica, chiusa nel 2021 per saturazione, è stata giustificata come misura emergenziale per la gestione dei rifiuti in Puglia, ma ha incontrato un netto rifiuto da parte della politica locale e della comunità.

Pagliaro (FdI): “Un fallimento politico, l’assessora Triggiani si dimetta”

Paolo Pagliaro, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, ha attaccato duramente la decisione della Giunta, definendola “un fallimento politico”. Durante l’audizione, ha ribadito che il Salento è già stato pesantemente penalizzato dalla gestione dei rifiuti e ha denunciato l’aumento delle patologie tumorali nell’area, attribuendolo anche alla presenza di discariche come quella di Burgesi. Pagliaro ha inoltre respinto l’offerta di riduzioni sulla TARI come compensazione, definendola “una presa in giro per cittadini che chiedono salute e sicurezza, non elemosine”. Infine, ha chiesto le dimissioni dell’assessora Triggiani e il ritiro immediato della delibera dell’11 febbraio.

Casili (M5S): “Il territorio ha già pagato un prezzo altissimo”

Anche Cristian Casili del Movimento 5 Stelle ha espresso totale contrarietà all’ampliamento della discarica, dichiarando che “la popolazione del basso Salento ha già pagato un prezzo altissimo in termini ambientali e sanitari”. Casili ha contestato il metodo con cui la Regione ha portato avanti il provvedimento, accusando la Giunta di ignorare il coinvolgimento delle comunità locali e di imporre una scelta inaccettabile per il territorio.

De Blasi (Lega): “Decisione insostenibile, la Regione ha fallito”

Gianni De Blasi, consigliere della Lega, ha ribadito che la riapertura della discarica di Burgesi è “una scelta scellerata” e che il Salento continua ad essere trattato come la pattumiera della Puglia. “Abbiamo già visto troppi disastri ambientali nella nostra terra. Questa discarica è satura da anni e non può essere ampliata ulteriormente. La Regione ha il dovere di trovare soluzioni alternative, non scaricare ancora il problema su di noi” ha dichiarato De Blasi, chiedendo alla Giunta di fare un passo indietro.

Capone (Pd): “Serve una riflessione più approfondita”

Loredana Capone, presidente del Consiglio Regionale, pur non schierandosi apertamente contro l’ampliamento, ha chiesto un approfondimento sulle implicazioni sanitarie e ambientali della decisione. Ha richiesto un rinvio dell’efficacia della delibera regionale, auspicando una maggiore concertazione con i territori coinvolti.

Esposito : “Una decisione ingiustificabile che penalizza ancora il Salento”

Tiziano Esposito ha espresso profonda amarezza per la scelta della Giunta, definendola “una punizione ingiustificata per un territorio già avvelenato”. Ha criticato duramente l’assessora Triggiani per aver ignorato le richieste di revisione della delibera e ha sottolineato come la Regione abbia fallito nella chiusura del ciclo dei rifiuti, costringendo ancora una volta il Salento a pagare il prezzo dell’incompetenza amministrativa. “Non possiamo accettare che il diritto alla salute venga barattato con uno sconto sulla TARI. I cittadini meritano rispetto e soluzioni sostenibili” ha dichiarato Esposito.

Fiaccolata confermata: la mobilitazione continua

Il Comitato No Burgesi ha confermato ufficialmente la fiaccolata di protesta per il 27 marzo. L’evento avrà inizio alle 18:30 dalla zona Lidl di Ugento e si concluderà in piazza San Vincenzo, dove si terranno interventi e momenti di riflessione. L’iniziativa, patrocinata dai Comuni di Ugento, Presicce-Acquarica, Salve e Taurisano, vedrà la partecipazione di cittadini, rappresentanti istituzionali e del vescovo della Diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca, Mons. Vito Angiuli.

Il Comitato ha sottolineato che la manifestazione non è solo un atto di protesta, ma anche un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di una bonifica definitiva del sito. La discarica di Burgesi, infatti, rappresenta una minaccia per l’ambiente e per la salute pubblica, e la comunità locale è determinata a opporsi a ogni tentativo di riapertura.

La Commissione Ambiente si è chiusa con un muro contro muro tra la Giunta e l’opposizione, mentre i cittadini di Ugento e dei comuni limitrofi continuano la loro mobilitazione. La fiaccolata del 27 marzo sarà un momento cruciale per esprimere il dissenso collettivo contro l’ampliamento della discarica. La palla ora passa nuovamente al presidente Emiliano: ascolterà il grido del Salento o tirerà dritto sulla sua decisione?

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