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Cibus Uxenti: semplicemente straordinari!

Fino all’altra sera, motivi di lavoro non mi hanno mai permesso di visitare un’edizione di Cibus Uxenti. L’evento enogastronomico che, nei giorni 2 e 3 agosto, ha trasformato il nostro Borgo Antico e Piazza San Vincenzo in un palcoscenico vivente di cultura, sapori e spettacolo. Alquanto significativo il motto di questa settima edizione “Picca pane, picca pene”, attorno al quale è stata sviluppata la manifestazione per celebrare la genuinità della terra, l’identità locale e la convivialità.
Come ho avuto già modo di dire privatamente ad un carissimo amico di sempre, mi sono divertito; mi sono entusiasmato; mi sono commosso ed ho perfino pianto perché in qualche scena mi sono venute in mente tante persone che ho conosciuto nella mia vita e che non ci sono più. In particolare, i miei nonni, che continuano a vivere dentro di me nel ricordo dei loro insegnamenti e dei tanti momenti che abbiamo vissuto in un passato senza tempo. E già! Proprio senza tempo, perché la sensazione che ho avuto è stata quella di sentire l’interruzione del trascorrere inesorabile del tempo. Il tempo che trascorre è cosa ben diversa dal tempo che passa! Come a dire, voi siete oggi ciò che noi siamo stati in quegli anni! Una sorta di richiamo, di invito, di sprone e forse anche di rimprovero!
La lunga attesa della guida è stata premiata dalla meraviglia e dalla bravura con cui ogni comparsa ha saputo immedesimarsi in quegli anni ’30, facendo emergere la suggestività dei luoghi della nostra città, sintesi di una storia millenaria, di una tradizione dai semi fecondi e di una capacità di rispolverare quella coesione e quella coscienza che sono il terreno fertile su cui ripiantare i piedi con lo sguardo al futuro, vivendo il presente e non dimenticando il passato.
Doveroso ringraziare ogni persona che ha partecipato all’organizzazione di questo fantastico evento. Applausi e congratulazioni assolutamente meritati! Tutti hanno contribuito all’ennesimo successo di una manifestazione che ormai si annovera tra gli eventi imperdibili dell’estate ugentina e geminiana. Gemini e marine sono Ugento. Ed Ugento è Gemini e marine. Esiste un solo territorio. Una sola storia. Una sola identità. Una sola tradizione.
Questa manifestazione aiuta il nostro pensiero a porci delle domande: che cosa significa oggi essere nato in questa Terra? Quale valore potrebbe portare l’avere radici ugentine o geminiane, così profonde e simbolicamente significative?
Le risposte credo possano venire da quella che gli studiosi definiscono “sociologia classica”. Ed in effetti, il merito maggiore che va riconosciuto a tutte le Associazioni che hanno contribuito all’evento, agli Enti pubblici ed agli sponsor, è attribuibile all’essere riusciti a riaccendere la fiamma della coscienza collettiva e della coesione sociale, unendole ad un forte messaggio di promozione e marketing territoriale.
Se ci fermiamo un attimo a riflettere, abbiamo avuto modo di rispolverare credenze, valori, norme e sentimenti condivisi che tanto influenzavano il comportamento individuale e collettivo dei nostri predecessori. Abbiamo rivissuto sotto certi aspetti quel “sentire comune” che accomunava i membri di quella comunità, che in parte continua ancora oggi ad influenzarci, plasmandone le azioni e le percezioni del mondo. Pensiamo a certe abitudini culinarie: salsa, peperoni sott’olio, verdure, pasta fatta in casa, etc. Forse non ci crederemo, ma vivendo Cibus Uxenti, ognuno di noi è stato un sociologo perché ha toccato con mano quella che è la coscienza collettiva, e constatato quanto sia fondamentale la coesione sociale, cioè la capacità dei nostri nonni di garantire il benessere, non inteso soltanto sul piano economico, attraverso relazioni forti e un senso unificante di appartenenza. Lungo le strade del nostro borgo antico è stato possibile cogliere l’insieme di quei legami, valori e norme condivise che consentivano di tenere unita una comunità, promuovendone l’armonia.