Ambiente e Territorio
Una ordinaria giornata di fuoco a Ugento

È stata l’ennesima giornata di fuoco, in tutti i sensi, per il territorio di Ugento. Da giugno a oggi, i roghi si susseguono praticamente ogni giorno, trasformando l’estate in un incubo per un paese che vive ormai quasi esclusivamente di turismo. Campagne bruciate, ulivi secolari ridotti in cenere, habitat naturali distrutti: un colpo durissimo per il paesaggio e per l’immagine di una località che fa della bellezza del suo territorio il proprio biglietto da visita.
Le chiamate ai centralini dei vigili del fuoco sono partite già dalla prima mattinata. Il primo grosso incendio di oggi è scoppiato lungo la strada provinciale 274, in agro di Gemini. Il fuoco ha inghiottito in pochi minuti un terreno agricolo, nonostante fosse ben mantenuto, riducendo in cenere diversi ulivi secolari ormai secchi.
Alle 11 circa un secondo, vasto rogo ha colpito ancora Gemini, questa volta alle spalle del cimitero comunale. Le fiamme, altissime, hanno lambito le mura perimetrali del camposanto, avanzando per ore fino a minacciare, intorno alle 15, un maneggio situato nelle vicinanze. L’intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Maglie è stato determinante per evitare una tragedia.
Nemmeno il tempo di intervenire che, pochi minuti dopo, un’altra nube nera si è alzata in direzione Casarano. Un incendio di sterpaglie e vecchi ulivi è divampato nei pressi dell’intersezione tra la strada del centro di Casarano e la provinciale 274. Qui, il punto di innesco era chiaramente visibile a bordo strada, accanto a una vecchia stradina di campagna, lasciando pochi dubbi sulla natura dolosa dell’evento.
L’impressione, purtroppo, è che questa non sia più un’emergenza episodica, ma una piaga quotidiana. Da inizio estate il territorio di Ugento brucia senza tregua, in un silenzioso ma inesorabile attacco al suo patrimonio ambientale e, di riflesso, alla sua economia turistica. La distruzione del verde e la compromissione dei paesaggi costieri e rurali minacciano direttamente l’attrattività di una destinazione che ha costruito la propria reputazione sulla natura, il mare e la tranquillità.
I vigili del fuoco lo ribadiscono con forza: servono prevenzione e sanzioni severe. Le amministrazioni comunali e la polizia municipale devono intervenire in modo deciso già all’inizio della stagione estiva, obbligando i proprietari di terreni a effettuare la manutenzione e a rimuovere sterpaglie e vegetazione secca. Multe pesanti e controlli capillari possono ridurre il rischio, ma serve anche la collaborazione dei cittadini per denunciare chi continua ad appiccare incendi con la scusa di “ripulire” i campi.
Perché ogni rogo non distrugge solo un pezzo di terra: brucia la sicurezza, il lavoro e il futuro di un’intera comunità.