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Editoriali

Le feste non si fanno da sole

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Dopo i tradizionali festeggiamenti religiosi dedicati alla Madonna dell’Aiuto a Torre San Giovanni, è scoppiata una vivace discussione tra i residenti e i turisti. Molti commenti, anche sotto le foto pubblicate dalla nostra testata, hanno evidenziato come quest’anno la festa sia apparsa in tono decisamente minore, quasi ridimensionata rispetto alle aspettative e alla tradizione consolidata nel tempo.

La festa della Madonna dell’Aiuto non è solo un evento religioso, ma una vera e propria tradizione civile che per anni ha rappresentato un appuntamento fisso e molto atteso per la comunità di Torre San Giovanni e per chi, da fuori, sceglieva di parteciparvi. Un’occasione di festa, incontro e condivisione che sembrava essersi stabilizzata con un’organizzazione ben rodata.

Ma qual è stato il vero motivo di questo ridimensionamento? Contrariamente a quanto si è potuto leggere e pensare, non si tratta né di decisioni della Curia, né di motivi religiosi o di tagli economici, né tantomeno di una scelta imposta dall’amministrazione comunale. La ragione è molto più semplice, ma al tempo stesso più complessa da affrontare: quest’anno non si è riusciti a formare un comitato che potesse farsi carico dell’organizzazione della festa.

È necessario dirlo chiaramente: le feste, siano esse religiose o civili, non si fanno da sole. Dietro ogni evento c’è il lavoro instancabile di persone che dedicano tempo, energie e risorse personali per garantire che tutto funzioni al meglio. Questi volontari, spesso, devono rinunciare a momenti preziosi con la famiglia e gli affetti più cari, affrontando anche critiche e giudizi, talvolta ingiusti o cattivi, che finiscono per scoraggiare chi si impegna.

Probabilmente è anche per questi motivi che chi per anni ha organizzato con passione e dedizione i festeggiamenti ha scelto quest’anno di fare un passo indietro, lasciando spazio a chiunque avesse voluto mettersi in gioco e creare un nuovo comitato. Già a partire da giugno, attraverso comunicazioni social e altri canali, era stato lanciato un appello alla comunità. Ma nessuno si è fatto avanti.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti: una festa ridimensionata, priva del consueto entusiasmo e dell’organizzazione che da sempre la contraddistingue.

In questo contesto, un appello importante: prima di scrivere commenti odiosi o dettati dalla frustrazione, pensiamo alle persone che con il loro tempo e sacrificio cercano di regalare a tutti una festa. Parole dure e giudizi ingiusti possono colpire profondamente chi si impegna, rischiando di far spegnere la passione e la voglia di organizzare eventi così significativi. Se non vogliamo vedere morire le nostre tradizioni e le feste storiche, è fondamentale sostenere chi si mette a disposizione, non affossarli con critiche sterili e spesso dettate dall’invidia.

Questo episodio ci ricorda un dato di fatto spesso sottovalutato: le feste, e più in generale le tradizioni, si reggono sulle spalle di chi si impegna concretamente, con passione e fatica. Chi ama davvero la propria comunità sa che per vedere una festa animata e ben riuscita serve anche la volontà e la partecipazione di tutti.

Ora il futuro della festa della Madonna dell’Aiuto a Torre San Giovanni è una sfida aperta. Sta alla comunità decidere se e come riprendere in mano il testimone, per riportare questa tradizione al suo antico splendore.

Perché, in fondo, come recita il titolo di questo articolo: le feste non si fanno da sole.

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Videomaker, Fotografo, Giornalista ed esperto di marketing digitale. Tutto questo dopo aver vissuto dieci anni a Bologna ed esser tornato in Salento. Oggi dirigo la redazione di Ozanews, la comunicazione di Ugento Calcio e le iniziative di Officine Multimediali ETS mentre continuo a lavorare per i miei clienti storici.

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