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Editoriali

Un incontro casuale che ci insegna tanto: l’esempio di Sant’Angelo per Ugento

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Durante una vacanza in Maremma Toscana, con tappa finale nella provincia di Viterbo, ho avuto l’occasione di visitare Sant’Angelo, noto come il Paese delle Fiabe. Un borgo trasformato da un progetto artistico e culturale unico, interamente finanziato con fondi privati e donazioni, senza alcun contributo pubblico. Qui, tra le vie decorate da murales ispirati ai grandi classici delle fiabe, è avvenuto un incontro casuale quanto significativo con Alessandro Chiovelli, uno dei creatori del progetto.

Alessandro ha raccontato una storia toccante, quella di sua sorella Laura, figura centrale e fonte d’ispirazione. Il desiderio di ricordarla per sempre ha spinto lui e la famiglia a sviluppare Sant’Angelo il Paese delle Fiabe, coinvolgendo artisti e street artist da tutto il mondo, in gran parte donne, per celebrare l’arte, la memoria e l’impegno femminile. Ogni murale diventa così non solo un’opera visiva, ma un tributo emozionale che rende immortale la memoria di Laura, trasformando il borgo in un vero e proprio museo a cielo aperto.

La cosa più significativa è che tutto questo è stato realizzato senza alcun finanziamento pubblico, autofinanziandosi grazie a donazioni e contributi privati, dimostrando come la passione e l’iniziativa possano trasformare interi territori e creare esempi concreti di rinascita culturale e sociale.

Tuttavia, mentre a Sant’Angelo si respirava arte e bellezza, a Ugento una semplice richiesta di trasparenza sui fondi pubblici ha scatenato una vera e propria shitstorm nei miei confronti sui social. È importante sottolineare che il sottoscritto non ha mai discusso né messo in dubbio la bontà dell’investimento, né la correttezza con cui i soldi sono stati spesi, né tantomeno la qualità della manifestazione, che anzi è stata definita bellissima.

Al contrario, è sempre stato auspicato che ancora più risorse pubbliche vengano destinate a eventi culturali di questo livello, perché sono occasioni preziose di crescita e valorizzazione del territorio. L’unica domanda posta è stata: quale cifra sia stata stanziata dal Comune per l’evento. Nulla più. Ho voluto poi astenermi dal porre altri quesiti – pur legittimi – su perché i fondi siano stati affidati a quella specifica associazione e con quali criteri sia stata individuata.

Questo perché la questione del finanziamento pubblico è da sempre al centro della mia azione giornalistica. Da anni chiedo maggiore trasparenza sui contributi pubblici concessi con incarico diretto alle associazioni locali, ricordando episodi di cronaca che dimostrano quanto il tema sia delicato. Non ultimo, il caso che ha recentemente coinvolto anche l’ex assessore regionale Alessandro Delli Noci, dove al centro delle contestazioni vi sono proprio determinati finanziamenti ad APS (associazioni di promozione sociale).

Nonostante la chiarezza della mia posizione, numerosi commenti hanno volutamente travisato le parole, attribuendomi concetti mai espressi e tentando di screditare chi aveva semplicemente posto una domanda di trasparenza.

In un mondo dove nulla accade per caso, l’incontro con Alessandro e la scoperta del Paese delle Fiabe, realizzato con passione e donazioni private, diventa un simbolo di ispirazione e credo che non sia un caso che nelle stesse ore a Ugento tirasse una bufera che oggi suona come un monito: la trasparenza nell’uso dei fondi pubblici è un diritto dei cittadini e non deve mai essere percepita come un attacco personale.

Naturalmente, come sempre accade nel nostro paese, il consigliere comunale in questione non ha voluto rispondere alla mia domanda, espressa come cittadino, evidentemente di serie b.

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Videomaker, Fotografo, Giornalista ed esperto di marketing digitale. Tutto questo dopo aver vissuto dieci anni a Bologna ed esser tornato in Salento. Oggi dirigo la redazione di Ozanews, la comunicazione di Ugento Calcio e le iniziative di Officine Multimediali ETS mentre continuo a lavorare per i miei clienti storici.